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Esperienze

Su di me

Sono una psicologa clinica ad orientamento strategico. Mi sono laureata in "Scienze e tecniche psicologiche nell'arco di vita", con una tesi su: La co...

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Formazione

  • La Sapienza (Abilitazione all' esercizio della Professione di psicologo)
  • Università degli Studi Gabriele ;Annunzio - Chieti Pescara (Laurea Triennale in Scienze e tecniche psicologiche)
  • Università degli Studi Guglielmo Marconi (Laurea specialistica in Psicologia clinica)
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Specializzazioni

  • Psicologia Breve e Strategica
  • Psicologia Clinica

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  • Istituto per lo studio delle Psicoterapie
  • Associazione Andrea Tudisco onlus - Reparto pediatrico Ospedale Gemelli di Roma

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Presso: sostegno psicologico

Un percorso fantastico in cui mi sentivo libera di esprimermi, accompagnata da Rosa, una grandissima professionista.

Dott.ssa Rosa Genovese

Grazie Inna per queste parole che mostrano l'efficacia dei miei laboratori che uniscono teatro e psicologia. La finalità con Lei è stata raggiunta ed è quella di sperimentare una libertà espressiva di sé attraverso il personaggio. Il ruolo è solo uno strumento per venire a contatto con se stessi e la propria interiorità e per ampliare le proprie capacità espressive e comunicative. Lei ci è riuscita perfettamente.

C
Presso: Consulenza online consulenza online

La Dott.ssa Genovese è una professionista competente, empatica, sempre disponibile e puntuale. Mi sono rivolta a lei per un breve percorso. Mi ha aiutata a riconoscere ed utilizzare gli strumenti giusti per superare il mio "difficile periodo". Le sono molto grata e la consiglio a tutti.

Dott.ssa Rosa Genovese

Grazie! Periodi difficili fanno parte della vita, l'importante è affrontarli con determinazione e coraggio. E lei signora lo ha fatto impegnandosi e mettendo energia nel pianificare comportamenti alternativi che le hanno garantito successo.

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 18 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buona sera, due giorni fa ho chiuso una relazione che durava da 13 anni. Con lui sono cresciuta abbiamo convissuto, comprato casa e ci siamo sposati. Da un anno e mezzo sentivo che il mio amore per lui non era più lo stesso, io piano piano ero cambiata ,ho provato a recuperare ma per me si era creata una crepa che non ero più in grado di riparare… dopo svariati discorsi due giorni fa ho messo il punto abbiamo parlato in maniera pacifica e lui è andato a stare altrove.. io mi ritrovo a casa nostra e il mio pensiero fisso è come lui stia e quanto male io gli stia facendo, perché nonostante il sentimento non sia più lo stesso per me lui rimane un pezzo fondamentale della mia vita, posso dire che quello che provo per lui è come se fosse amore perché dire che gli voglio bene è riduttivo,soffro piango e chiedo scusa. Ho paura di aver sbagliato ma so anche che lo fatto per il mio bene e per il suo… e ora vi chiedo è normale soffrire così per una decisone che IO ho preso? Sto male perché mi sto pentendo o solo per paura? Come affrontare questo dolore…Grazie a chi risponderà

Gentile signora 13 anni non si cancellano in due giorni. Avrà fatto le Sue considerazioni per porre termine al Suo matrimonio. Lei scrive di crepa e di un amore diverso da un anno e mezzo. Non specifica le cause di questo cambiamento e non specifica se con Suo marito c'è stata una qualche comunicazione e confronto in questo periodo in cui Lei ha sentito cambiare i Suoi sentimenti verso di lui. Forse Le sarebbe utile confrontarsi con un professionista per gestire al meglio la situazione al fine anche di alleviarle il dolore così forte che in questo momento prova. Dott.ssa Rosa Genovese

Dott.ssa Rosa Genovese

Mi ha lasciata dopo un periodo di 4 mesi di litigi e incomprensioni, stavamo per fare un anno di relazione.



Ho iniziato a sentirmi in amicizia/frequentazione con questo ragazzo , due anni fa a novembre, e da lì abbiamo iniziato a parlare molto e ci siamo trovati tanto bene. Ci mancavamo, ci cercavamo e tutto, uscivamo solo il fine settimana perché purtroppo abitiamo un po' lontani, però va bene così. Tra di noi durante la frequentazione cje è durata sette mesi, ci sono state cose pure, come abbracci e carezze, ed eravamo troppo timidi per baciarci a stampo all'inizio, finché dopo 4 mesi di frequentazione prima che se ne va lo prendo e lo bacio, e lui ci rimase molto felice. Da lì la nostra frequentazione arriva fino a Maggio dell'anno scorso, dove mi chiese di essere la mia fidanzata ed eravamo troppo felici. Ci abbiamo messo così tanto perché io volevo essere sicura di conoscerlo abbastanza per reputarlo fidanzato, e avevo paura e basta. E lui mi ha aspettata e mi ha fatta sentire compresa. Ora, quello che mi piaceva di lui era il suo modo goffo e impacciato di fare, la sua sensibilità e umorismo e anche il suo bell'aspetto che aveva. Ecco andava tutto molto bene. Durante i mesi abbiamo litigato come le coppie normali, lui sbagliava per il suo modo di non capire a priori lo sbaglio suo e quindi non commetterlo, io facevo la stessa cosa, e avevo il bruttto vizio di fargli il silenzio punitivo, che ad una certa ho smesso di fare per accordi tra di noi. Sono cose normali che capitano, tutti sbagliamo e ne parliamo. Solo che piano piano ci vedevamo sempre di meno, perché con la scuola che inizia e il fatto che viviamo un po' lontanini, ci vedevamo sempre di meno, e io ho iniziato arti marziali, che facevo e faccio tre volte a settimana, poi con lo studio e tutto, abbiamo avuto poco tempo per vederci. Ma andava comunque tutto bene. Durante il periodo invernale, attorno i 7 mesi di relazione ,abbiamo iniziato a litigare molto di più. Perché ci sentivamo sempre per chat e quindi ci sono SEMPRE stati fraintendimenti, in più io avevo iniziato a rimanerci male perché ultimamente non stava mostrando troppo affetto fisico come prima, o affetto in generale, cioè si lo faceva, ma molto meno, sembrava uno svogliato e un po' una ameba, allora da lì mi arrabiavo per questa cosa, perché appena ci incontravamo poteva passare un'ora ma se io non lo baciavo lui non mi baciava per primo, stessa cosa per gli abbracci, poi quando lo tenevo per mano sembrava che lo stessi tenendo dal guinzaglio, quindi ecco, è un po' scomoda come situazione. Ci piansi molto, però parlandone con lui ho avuto la possibilità di capire che per lui era un periodo un po' apatico, un po' così, quindi mi misi l'anima in pace e lui mi promise di cambiare.

Tempo un mese fa esattamente la stessa cosa di prima, però aveva smesso di essere più energetico, mi amava ancora, so cosa state pensando, credetemi mi amava ancora, però per sapere della sua giornata bisognava tirarglielo via con le pinze e lui non è che mi chiedeva granché della mia, non è che parlava granché ecco. Però quando stavamo insieme che ci incontravamo durante la settimana, stavamo bene, certo qualche litigio c'era, perché capita, però ecco, stavamo bene, ci baciavamo, ci facevamo le carezze, ci allungavamo a letto e dormivamo insieme, io con la la testa sul suo petto, poi quando veniva a casa mia mi aiutava a cucinare…ecco era questo.

Però lui mi aveva promesso di cambiare e in un mese è ritornato a farmi mancare di attenzioni di base che solitamente si danno in una relazione. Allora lì ci rimasi tanto tanto male, e ne parlammo di nuovo e promise di cambiare di nuovo. I conflitti però continuavano e avevo bisogno di spazio, gli chiesi una settimana di pausa a cui lui era molto contrario, questa pausa durò praticamente 4 giorni perché ci mancavamo troppo, e tornati a parlare mi disse che effettivamente gli serviva e mi ha data meno per scontata. Apposto, tutte le cose belle che vi ho detto continuavano, ci sono sempre state, e io stavo comunque bene in sua presenza, malgrado tutto io con lui ci volevo stare, anche se in quel periodo io gli dissi solo che non sapevo che provare perché mi mancava a sentire l'amore come prima. Però c'è un motivo per il quale non mi sono mai arresa. I conflitti continuavano, e lui non sembrava capire che se non si svegliava non poteva mantenere una relazione, allora decisi di lasciarlo, ed è stato devastante perché non volevo farlo veramente, ma pensavo che così facendo ci avrei dato lo shock necessario per rimetterci in carreggiata, gli riscrissi la sera dopo e lui era felicissimo e io altrettanto perché ci amavamo ancora.

Ci rincontrammo iniziammo a uscire di nuovo e tempo 4 o 3 giorni, siamo tornati insieme.

alla fine il mio lasciarlo è stata una grandissima cazzata perché semplicemente era inutile perché lo amava ancora e gli ho riscritto subito, però comunque continuando passa un mese e noi litighiamo e io nell'ultimo periodo cioè quello più recente, perché mi ha lasciata recentemente, stavo male per problemi, familiari, scolastici e personali e anche per il fatto che appunto litigavamo abbastanza spesso. allora gli rispondevo un po' a monosillabi perché stavo male e lui mi rispose un po' male dicendomi che dovevo alzarmi su di morale che sembrava che parlavo con un manichino e io ci rimasi male perché quando lui faceva la stessa cosa gli ho chiesto come stava e lui invece non si è preoccupato in quel modo di me.

Il giorno dopo di questa vicenda andai a casa sua e litighiamo di nuovo per un fraintendimento soltanto che invece di affrontarlo io mi mi si a piangere e lui rimase seduto sul suo letto col telefono e ci siamo evitati di parlare. dopo aver pranzato siamo tornati in camera sua e abbiamo iniziato a litigare perché io volevo spiegargli la motivazione per il quale io c'ero rimasta male, abbiamo iniziato a parlarci uno sopra l'altro e io mi sono messa a piangere e quella era la prima volta che mi mettevo a piangere davanti a lui.

Stavo già male per i motivi precedentemente elencati, Poi avevo paura di perderlo perché io mi sono messa paura, in più quel giorno mentre litigavamo mi disse che soltanto perché avevo il ciclo non voleva dire che io dovevo fare così e quindi mi sono sentita male perché non potevo crederci che il mio fidanzato che amavo tanto avesse potuto dire una cosa del genere.

Quando mi misi a piangere mi disse "ma perché piangi" e poi siccome non gli rispondevo perché, cazzo, stavo piangendo, si mise al telefono aspettando che ritorni a parlargli. Questa cosa fu un po' brutta, perché penso che se una persona ti piange vicino come minimo non ti metti al telefono. so che nell'ultimo periodo i problemi li ho cacciati prevalentemente io per il mio nervosismo eccetera eccetera, però io quando lui creava i problemi non mi sono mai arresa non ho mai smesso di cercarlo e non ho mai smesso di amarlo.

il giorno dopo di quest'ultima vicenda che fu quella più brutale, la mattina mi scrisse e iniziamo a parlare e finì con lui che mi lasciò.

da quando che mi ha lasciata Io sto completamente una merda, non c'è giorno che non piango, Vorrei tanto che tornassimo insieme, ma lui mi ha spiegato ieri che non vuole rifrequentarmi perché ha paura dei conflitti, non se la sente di ritornare insieme a me, non se la sente di ri frequentarmi romanticamente. il fatto è che non è passato nemmeno una settimana da quando che mi ha lasciata, quindi probabilmente ha bisogno di tempo per sentire effettivamente la mia mancanza e rendersi conto che magari mi ama ancora anche se quando ieri l'ho chiamato ha detto che appunto non vuole rifrequentarmi che non so se mi ama ancora ma è molto probabile di no che non prova più niente.

io gli dissi che secondo me aveva bisogno di tempo perché era molto confuso e lui mi disse che comunque vada non avrebbe voluto cambiare la sua opinione però il fatto è che qualche giorno prima di lasciarci anche se noi litigavamo ci amavamo tanto ci chiamavamo amore alla fine parlavamo scherzavamo si tirava avanti ecco, non capisco perché è il momento in cui in teoria ho iniziato a dare io i problemi lui si è arreso subito cioè capisco che dopo tutti i guai che abbiamo passato sei stato comunque male e sei arrivato un po' al tuo limite ma lui ha completamente ignorato il fatto che arrivati ad un certo punto delle relazioni ci saranno le litigate pesanti e brutte e da lì che si inizia a vedere il vero valore della relazione e il commitment che dobbiamo metterci. Che ne pensate?

durante quest'ultimo periodo non sapevo che cosa effettivamente gli frullava in testa ma perché semplicemente non me l'aspettavo, lui ieri mi disse che il suo "perdere sentimenti" era dovuto al fatto che lui non ne ha parlato quando eravamo ancora in tempo e che ha lasciato che questa cosa se lo rimangi dentro e che effettivamente lui prendesse questa brutta decisione.

Il fatto che mentre parlavamo si mise a piangere e si sentiva un po' una merda a riguardo, anche se non voleva cambiare idea, mi fa pensare che effettivamente gli manca un po' e che forse c'è un briciolo di speranza dietro perché se hai veramente smesso di amarmi al 100% non te ne frega niente di me e quindi non ti saresti messo a piangere. Quindi io penso che almeno l'1% ci sia ancora e che devo dargli tempo. perché effettivamente si poteva ancora continuare se lui mi avesse parlato dei suoi problemi si sarebbe potuto aggiustare quindi io speravo che mi potessi dare un'altra chance per farlo sentire meglio e lasciarlo sfogare di quello che non ha avuto il coraggio di fare durante l'ultimo mese.

ma ora come ora non se la sente quindi io penso che dovremmo fare del no contact perché ad una certa forse gli mancherò veramente e deciderà di ritornare a frequentarmi. Ma siccome temo che lui si possa scordare di me anche se penso che non lo farà, avevo pensato di vederlo almeno una volta al mese per farlo sentire bene in mia presenza e in un qualche modo ri frequentarci occasionalmente per Ecco lasciare sempre e comunque una piccola impronta di me su di lui perché io lo amo ancora e sono disposta a fare veramente di tutto. Ho capito i miei errori e spero un giorno tornerà, penso che dandogli spazio alleggerisco sicuramente la situazione. Però non gli riscriverò almeno per adesso, l'ultima volta è stato devastante appunto con me che piango e lui che piange che dice che la sua decisione l'ha presa, io che lo pregò di darmi un'altra possibilità.
L'ultimo verdetto da parte sua è stato in sintesi che, non prova più niente, per lui sono oggettivamente una bella ragazza, e che ha paura di litigare di nuovo come prima e non vuole rifrequentarmi. Non è passato nemmeno un mese dalla rottura. Non so cosa fare, per ora mi faccio i fatti miei ma sto troppo male.

Si faccia aiutare da una psicologa per affrontare questo momento tanto doloroso per Lei. Cordiali saluti. Dott.ssa Rosa Genovese

Dott.ssa Rosa Genovese

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