Salve Dottori, vi scrivo perché vorrei chiedervi una cosa. Ho 25 anni e sto per cominciare una psic

15 risposte
Salve Dottori,
vi scrivo perché vorrei chiedervi una cosa. Ho 25 anni e sto per cominciare una psicoterapia con un neo-terapeuta, cioè lo è solo da tre anni.
La domanda che vorrei farvi è se la pochissima esperienza che ha potrebbe pregiudicare o anche semplicemente influenzare il buon esito della terapia: dovete tener presente che questo quesito è ancora piu' importante nel mio caso: ho fatto terapia per anni, con molto impegno da parte mia ma con scarsi risultati, quindi non posso piu' permettermi di perdere tempo: ho bisogno di vedere, finalmente, risultati. Soprattutto in virtu' del mio stato di salute che è compromesso a causa di dolorosi problemi psicosomatici.
Vi ringrazio e vi auguro una buona prosecuzione
Buongiorno, il buon esito della terapia dipende molto dalla relazione che si instaura tra terapeuta e paziente. Chiaramente più esperienza si ha, più si è capace di gestire la relazione. Come ben saprà l'efficacia di una terapia si valuta con il tempo. La invito a fermarsi a pensare quali aspettative ha rispetto a questo percorso e se magari fare un primo incontro per valutare se iniziare o meno. Resto a disposizione.

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Gentile utente, l'esperienza può contare fino ad un certo punto perché oltre la conoscenza teorica/pratica è importante anche tenere in considerazione le inclinazioni personali del terapeuta (ad esempio empatia, ascolto attivo e non giudicante,).
Studi scientifici hanno dimostrato che l'instaurarsi di una solida relazione terapeutica porta a significativi cambiamenti nel raggiungimento degli obiettivi terapeutici. E aggiungo che nel mio lavoro clinico questo lo noto con ogni mio paziente.
In bocca al lupo per il nuovo percorso personale!
Per ulteriori quesiti rimango a disposizione anche online
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Salve mi dispiace molto.
Credo che vista la sua esperienza lei abbia scelto accuratamente.
Ricordi che i terapeuti fanno supervisione quindi sono aiutati e poi ne parli con lui anche alla prima seduta
Salve, ritengo utile soffermarsi sul come mai lei abbia scelto di intraprendere una nuova psicoterapia con una collega giovane se già in partenza l'idea di essere seguito da una persona con meno esperienza non la entusiasma. Al di là di questo le posso dire che molti pazienti che seguo tutt'oggi provengono da terapeuti con più esperienza (anagrafica) di me e non è sempre detto che a maggiore esperienza corrisponda migliore alleanza e migliore efficacia; al contrario, ci sono sicuramente altre situazioni in cui la maggiore esperienza è stata determinante. Non potendo prevedere in anticipo l'esito della terapia, cercherei di farmi guidare più dalle sensazioni provate in terapia e dall'essermi sentito a mio agio o meno piuttosto che dal pregiudizio legato all'età.
In bocca al lupo per tutto.
Cordialmente, dott FDL
Gentilissima, la sua domanda è sicuramente comprensibile e pertinente ma non c'è una risposta precisa. Sicuramente l'esperienza della persona può avere un ruolo importante ma non necessariamente determinante. L'esito della terapia dipende piuttosto dell'alleanza terapeutica che si instaura tra terapeuta e paziente, dalla fiducia, disponibilità ... Se il paziente sente di potersi fidare e di aver trovato una persona che 'si prende cura di lui' la terapia porterà a dei risultati anche se il terapeuta dovesse avere poca esperienza.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Miculian
Gentile paziente, sembra che questo suo iniziare la terapia con il/la collega sia accompagnato da una certa ansia verso lo/la stessa. L'invito è di parlargliene chiaramente...se lei ha scelto il/la collega immagino vi sia stato un "primo contatto" positivo. L'alleanza terapeutica è solitamente l'ingrediente principale di una buona ed efficace relazione terapeutica. L'esperienza è un buon ingrediente in tutte le faccende umane tuttavia non è quello decisivo...in quasi tutte le faccende umane. Un caro saluto e un augurio di buon inizio. Maria dr. Zaupa
Gentile utente, concordo su quello che hanno detto i miei colleghi riguardo l'importanza di una efficace alleanza terapeutica per il successo della terapia ( le cui variabili attengono molto di piu' alla compatibilità paziente terapeuta che la modello proposto o alla anagrafica professionale). poi faccio alcune considerazioni in merito alla sua età. 25 anni. mi domando quanti anni abbia già fatto di terapia (considerata la sua giovane età).
Mi domando inoltre da dove provenga la sua convinzione riguardo i scarsi risultati ottenuti, ne è proprio convinta? mi rendo conto che mi mancano molte informazioni su di lei ma magari( forse ) sarebbe opportuno ridiscutere con la nuova terapeuta la sua convinzione di avere avuto dei scarsi risultati con le terapie precedenti. a volte si possono apprezzare negli anni i benefici apparentemente invisibili di una terapia.
Mi corre inoltre l'urgenza di metterla in guardia dalla "fretta" di avere dei risultati "tangibili" dalla Terapia.
non so in che grado la sua salute sia compromessa tuttavia tutto cio' non pone le premesse per una disamina serena della sua situazione.
Per esperienza "fretta di vedere risultati" e "benefici della terapia" almeno per quello che attiene alla mia esperienza professionale non hanno mai coinciso. Il processo Terapeutico ha dei tempi che non possono essere elusi. rimango disponibile per ogni ulteriore chiarimento. Cordialmente. Dottor Emanuele Grilli
Buongiorno,concordo con i colleghi riguardo l'importanza della relazione con il terapeuta, più che gli anni di esperienza di per sè. Viste le problematiche che riporta però potrebbe essere utile considerare nella scelta un terapeuta specializzato nel trattamento dei disturbi psicosomatici. Le auguro di trovare la persona giusta per lei!
Buongiorno, la scelta del terapeuta è sicuramente complessa, si innescano molte dinamiche.
Nella mia esperienza il primo colloquio è l'occasione giusta per scoprire se ci si sente nel posto giusto, se si è a proprio agio e se, dopo essere andati via, si sente di voler tornare per riprendere quanto appena incominciato.
Le consiglio dunque di fare attenzione alle emozioni e sensazioni che emergono in lei al termine del primo incontro; esse costituiscono la guida per decidere di incominciare un percorso terapeutico con lui oppure di rivolgersi a un altro specialista.
Consideri inoltre, che qualora il terapeuta senta di non avere abbastanza esperienza o formazione per iniziare un percorso di cura con lei sarà lui stesso a comunicarglielo. Questo è una atteggiamento etico che accomuna tutti gli psicologi e psicoterapeuti, non solo quelli giovani a livello professionale.
Un caro saluto
Buonasera, il buon esito di un pecorso non dipende solo dal terapeuta e dalla sua esperienza in campo clinico......ma è una danza a due fatta tra il cliente ed il professionista! Durante questa danza entrano in gioco importantissimi fattori quali: 1.la relazione terapeuta ovvero la sinonia che c'è tra paziente e professionista che si instaura in un clima di fiducia e condivisione reciproca. 2.l'esperienza del terapeuta che si contribuisce nell'avere più dimistichezza, o forse seplicemente qualche strumento in più appreso negli anni di lavoro e formazione, ma la mente di un professionista all'inizio azzarderei a dire che spesso risulta essere più aperta e curiosa verso la sofferenza del cliente, fattore molto utile alla riuscita di un pecorso. 3. Non tutto fa solo il professionista: in quanto danza è importantissimo che il paziente, quindi lei, si senta di potersi aprire quanto più possibile nella condivisione del suo problema ma anche nel dare fiducia e mettere in pratica anche al di fuori dall'ora di colloquio clinico ciò che di utile emerge è emerso! Le auguro quindi di trovare la sua danza e di lasciarsi guidare da essa!
Dr.ssa Noemi Carrieri - Firenze
Gent.le Utente, dalle sue parole sembra emergere la preoccupazione rispetto al terapeuta che andrà a conoscere. E' una riflessione importante questa e uno spunto eventualmente sul quale lavorare perché sono questioni che parlano di lei. Una buona relazione psicoterapeuta paziente è un importante punto di partenza ma questa va costruita reciprocamente nel tempo. Le auguro un buon inizio. Cordialità. Dott.ssa Alessandra Domigno
Buongiorno
Non si preoccupi della qutempo può essere invece importante la qualità della vostra terapia.
Sono disponibile a chiarimenti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Gentile utente, grazie per aver qui condiviso...
Mi spiace deluderla, ma il "tutto e subito" non esiste, figurarsi in psicoterapia...
Qualcosa sicuramente l'avrà portata a contattare il collega: gli anni di esperienza contano sicuramente, ma non costituiscono automaticamente una garanzia per la buona riuscita di una terapia (qualsiasi essa sia, anche in ambito più strettamente medico...)
Si affidi al suo intuito (non solo al raziocinio): di sicuro saprà guidarla!
Un in bocca al lupo
Cordialmente,
Dr Eliana Nola
Buonasera! Risuona molto forte il supposto contrasto tra le esperienze. "La pochissima esperienza" del prescelto contro la Sua "ho fatto terapia per anni, con molto impegno". Potrebbe apparire sensato chiedersi "chi si prende cura di chi?". Ma, se ha fatto tutto ciò che doveva e non ho dubbi, sarà il terapeuta ad affrontare con Lei la questione e insieme troverete il senso della domanda e del percorso che farete insieme. Lei ha ragione a dare valore al tempo, non va sprecato. La coppia terapeutica, se le cose funzionano sufficientemente bene, non spreca tempo, ma si offre l'occasione di un'esperienza umana unica e preziosa. In bocca al lupo
Gentile utente, ho l'impressione che si affacci a questa nuova esperienza col timore di sbagliare. La fiducia mi sembra un tema che la riguarda, quella che prova verso se stesso everso gli altri.
Cordialmente Daniela Pinto

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