Salve dottori..ho 48 anni dal divorzio ho cominciato a fare uso di questa .. Iniziato 36 anni con p

24 risposte
Salve dottori..ho 48 anni dal divorzio ho cominciato a fare uso di questa ..
Iniziato 36 anni con poco poco adesso sono 5/6 mesi che ne faccio uso di piu … quasi 3/4 g
Il naso sta cacciando croste e ora sento la gola strana…vorrei smettere
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, le consiglio di rivolgersi al SERD della sua città. Cordiali saluti.

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Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salvela ringrazio per aver trovato il coraggio di scrivere: riconoscere di avere bisogno di aiuto è già un passo importante. I sintomi fisici che descrive, uniti al periodo prolungato di uso, vanno presi con molta attenzione. Le consiglio di iniziare quanto prima un colloquio con uno psicologo specializzato, per affrontare insieme le radici del malessere e il percorso di cambiamento. Sarà poi utile un consulto psichiatrico, per valutare eventuali supporti clinici e stabilire un piano terapeutico mirato.
Considerando anche i disturbi a livello nasale e alla gola, le suggerisco di fissare una visita con un otorinolaringoiatra, per un controllo specialistico delle vie respiratorie.Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Salve,
grazie per aver condiviso la sua esperienza, non è facile parlare apertamente di situazioni così delicate.

Da quanto racconta, sembra che l’uso di sostanze (presumibilmente cocaina, anche se non è stato specificato) si sia intensificato nel tempo, soprattutto dopo il divorzio. È importante sapere che l’uso prolungato e regolare può avere effetti significativi sia a livello fisico (come le lesioni al naso e alla gola che descrive) sia a livello psicologico, influendo sull’umore, sull’autostima e sulla qualità della vita in generale.

Il desiderio di smettere è un primo passo fondamentale e molto positivo. Tuttavia, interrompere l’uso di una sostanza da soli può essere difficile e, in alcuni casi, anche rischioso. Per questo motivo, è importante affrontare il problema con un supporto professionale adeguato.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire la situazione e ricevere un supporto personalizzato rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
La ringrazio per aver trovato il coraggio di scrivere queste parole, perché non è semplice ammettere a se stessi e agli altri di avere perso un po’ di controllo su qualcosa che all’inizio sembrava gestibile. Riconoscere che la situazione sta diventando più grande di lei è già un passo importante, che dimostra una parte di sé che vuole davvero cambiare rotta, prendersi cura del proprio corpo e della propria vita. Il divorzio, come probabilmente sa bene, è uno degli eventi di vita più stressanti. È un momento che può lasciare ferite profonde, solitudine, senso di fallimento o vuoti difficili da colmare. Spesso, quando si comincia a usare una sostanza, anche se sporadicamente, lo si fa per anestetizzare una sofferenza, trovare un po’ di sollievo, sentirsi vivi o semplicemente sfuggire da emozioni troppo dolorose. Ma con il tempo ciò che era un “aiuto” momentaneo diventa una trappola, che porta via energia, salute e serenità. Ora il suo corpo sta già lanciando segnali chiari: le croste al naso, la gola che brucia, sintomi che non vanno sottovalutati perché possono indicare danni fisici seri. Ma oltre al fisico, è importante guardare anche alla parte emotiva. Smettere non significa soltanto togliere la sostanza, ma imparare a sostituire quel “rifugio” con strumenti più sani per affrontare il dolore, la solitudine, i pensieri che fanno paura. Un percorso psicologico di tipo cognitivo-comportamentale può aiutarla a lavorare proprio su questo: capire che cosa scatena il bisogno, come spezzare le abitudini legate all’uso, come gestire le emozioni scomode senza doverle mettere a tacere con una sostanza. Spesso è utile anche creare una rete di supporto: un gruppo di auto-aiuto, familiari di fiducia, un medico di base informato, uno specialista delle dipendenze se necessario. In alcuni casi può essere indicato anche un supporto farmacologico per ridurre i sintomi di astinenza o l’impulso, ma questo può valutarlo un medico esperto. Lei ha già fatto un passo enorme: dire ad alta voce “vorrei smettere”. Adesso non lasci che la vergogna o la paura la blocchino. Chieda aiuto subito, perché ogni giorno in più rende più difficile farlo da solo. Se le fa paura dirlo a voce a qualcuno, inizi magari a parlarne con un medico di famiglia o con uno specialista delle dipendenze: non la giudicheranno, sono lì per aiutare e non per puntare il dito. E se sente che le emozioni sono troppo forti, ricordi che non deve affrontare tutto in un solo giorno: anche un piccolo passo può fare la differenza tra restare fermi e iniziare a risalire. Si dia la possibilità di tornare a respirare, di guardarsi allo specchio con orgoglio e dire: sto riprendendo la mia vita. È possibile, un passo alla volta. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dr. Massimo Montanaro
Psicologo clinico, Psicologo
Crema
Buongiorno, se non ho compreso male...le suggerirei di recarsi il prima possibile presso il SER.D (servizio dipendenze) della sua zona di residenza e farsi prendere in carico; lì troverà dei professionisti esperti in grado di aiutarla dal punto di vista sia medico che psicologico. Cordiali saluti. Dottor Massimo Montanaro
Dott. Francesco Paolo Coppola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli

Dott. Francesco Paolo Coppola, psicologo e psicoterapeuta (Napoli on line o in presenza)
psicologonapoli org per ulteriori info vai sul profilo MioDottore
20 luglio 2025

Caro signore,
capisco la sua fatica. Una separazione importante può destabilizzare profondamente. Dopo eventi così forti, è comune cercare una via per attenuare il dolore, e a volte quella via diventa una dipendenza.
L’uso crescente di cocaina negli ultimi mesi è un segnale da non ignorare, così come i sintomi fisici (croste nasali, gola infiammata) e psicologici (senso di colpa, perdita di controllo, isolamento). La sostanza, come tutte le droghe stimolanti, altera i meccanismi del piacere, ma lo fa in modo artificiale, lasciando il corpo e la psiche sempre più impoveriti e vulnerabili.
Questo non significa che lei sia “perso”. Ma è arrivato il momento di intervenire, con realismo e supporto concreto.
Le consiglio vivamente di:
Rivolgersi al medico di base, per una valutazione clinica iniziale.
Contattare il Ser.D. (Servizio pubblico per le dipendenze) della sua zona: offrono sostegno psicologico, medico e, se necessario, farmacologico.
Iniziare un percorso psicoterapeutico, non per giudicarla, ma per comprendere cosa l’ha portata fin qui e lavorare su nuove strategie di vita. Smettere è possibile. Ma da soli è molto difficile. Chi ce la fa, lo fa con una rete. E con un primo passo chiaro. Non esiste una cura magica, ma esistono percorsi efficaci. E se vuole, posso indicarle un esercizio iniziale per aiutare la regolazione emotiva nei momenti critici. La colpa non cura. La responsabilità non giudicante e l'accettazione totale di quello che c'è ora può essere una base sicura da cui ripartire .Lei può ancora fare molto per sé stesso. Non aspetti che il danno diventi oltremodo pesante. “Le emozioni non espresse non muoiono mai. Vengono sepolte vive… e riemergono più tardi, in forme peggiori.” Freud
Io posso aiutarla e ci sono
Dott. Francesco Paolo Coppola (Napoli, on line o in presenza) psicologinapoli org Per info: vedi profilo MioDottore
Dott.ssa Alessandra Domigno
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, mi dispiace per la sua situazione e sicuramente va approfondita quanto prima. Penso ad un percorso individuale che possa poi sostenerla in un percorso specifico sia presso asl che di gruppo e confronto. Se desidera approfondire sono a disposizione. Cordiali saluti. Dott.ssa Alessandra Domigno
Dott.ssa Roberta Ristagno
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Foligno
Salve. Le suggerisco vivamente di contattare il SerD della sua zona. Troverà adeguata assistenza con un approccio multidisciplinare. Non attenda oltre. In bocca al lupo!
Dott.ssa Giosiana Della Rocca
Psicologo clinico, Psicologo
Firenze
Buon pomeriggio, si può smettere seguendo un protocollo online.Se vuole più info mi scriva.
Dott.ssa Francesca Denaro
Psicologo, Psicologo clinico
Prato
Salve non è impossibile smettere anche perché c'è un momento particolare in cui tutto è iniziato quindi è possibile risalire alle motivazioni, alle difficoltà e ristrutturare e elaborare nuove strategie per affrontare il dolore che fino ad ora ha coperto/negato/mascherato con questo attuale comportamento.
Il lavoro però è duro lei è disposto ad affrontarlo? Non esiste una pillola magica che faccia sparire il tutto.
Salve, piacere di conoscerla sono la dott. Oliva. Sicuramente la fase delicata che sta attraversando non le permette di vivere la su quotidianità con lucidità . Potrebbe intraprendere un percorso di supporto e iniziare la sua guarigione da questa grande scelta. Resto a sua disposizione.
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissimo, grazie per la condivisione. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia possa aiutarla a gestire in maniera funzionale questa sua dipendenza, trovando delle strategie funzionali per gestirla. Resto a disposizione! Cordiali saluti
AV
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Bruino
Buongiorno,
il suo messaggio è importante, perché riconoscere di avere un problema e desiderare di smettere è sempre il primo passo — e non è affatto scontato.
Il tipo di uso che descrive (frequente, continuativo, con conseguenze fisiche come croste nasali e sintomi alla gola) è un segnale chiaro che il corpo sta già soffrendo, e anche la mente spesso è sotto grande pressione, anche se a volte lo nascondiamo persino a noi stessi.
Smettere da soli è molto difficile, non per mancanza di volontà, ma perché la dipendenza agisce su più livelli: fisiologico, emotivo, relazionale.
Per questo motivo, il percorso più efficace è spesso quello integrato: con un supporto psicologico specializzato (per affrontare i motivi profondi che sostengono l’uso), e — se serve — con un affiancamento medico per valutare eventuali danni e gestire la fase iniziale dell’astinenza.
Ci sono strade concrete e accessibili per uscirne, e non è mai troppo tardi per riprendere in mano la propria vita.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto!
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Dott.ssa Eva Donnini
Psicologo, Psicologo clinico
Grosseto
Buongiorno, è seguito da un psicologo? potrebbe essere utile affiancare alle cure necessarie un percorso psicoterapico.
La condizione di cui parla è per lei una valvola di sfogo, ma non la soluzione. Ne trovi un'altra, che oltre a darle beneficio le risolva il problema.
Resto disposizione.
Dott.ssa Francesca Casolari
Psicologo, Psicologo clinico
Modena
salve, può fare il libero accesso al SERD dell'ausl della sua città loro ti aiuteranno
Dott.ssa Virginia Banfi
Psicologo, Psicologo clinico
Saronno
Buongiorno, premetto che non sono esperta di tossicodipendenza e uso e abuso di sostanze. A quanto ho letto, l'assunzione regolare di cocaina provoca l'erosione dei seni paranasali e del palato. Potrebbe essere, quindi, che comincia a percepire i primi segnali di queste conseguenze. Consiglio vivamente di affidarsi a specialisti di questo ambito per il suo benessere psico-fisico.
Spero di esserle stata utile
Dott.ssa Michela Garritano
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente,
la ringrazio per aver condiviso un momento così delicato. L'uso di sostanze rappresenta un tentativo illusorio di poter superare e risolvere un disagio e una sofferenza profonda. I comportamenti additivi, che fanno rifermento ad un'azione abituale caratterizzata dalla ricerca incontrollabile del piacere o del sollievo da un disagio, rappresentano un tentativo disfunzionale di contrastare l'emergere di vissuti dolorosi. E' fondamentale però sapere che non è solo/a e che esistono servizi specifici in grado di offrirle un supporto concreto. Le consiglio di rivolgersi ad una psicologa esperta nel trattamento delle dipendenze o al Servizio per le Dipendenza della sua zona. Si rivolga con fiducia a questo servizio.
Dott. Omar Vitali
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Dalmine
Buonasera, l'ideale è essere seguita dal SERT servizio per le tossiche dipendenze. Anche l'ast o CPS o USL può aiutarla perché l'utilizzo di sostanze può essere un modo per regolare i propri stati emotivi...
Dott.ssa Federica Battista
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente,
Per trattare l'uso e/o l'abuso da sostanze, può rivolgersi al servizio pubblico S.E.R.D. della sua zona di competenza. Lì sarà garantita la sua privacy e verrà seguito da un'equipe multiprofessionale che si occuperà della sua salute fisica e mentale.
Per ulteriori approfondimenti, può contattarmi.
Un saluto
Gentile utente, smettere di utilizzare una sostanza non è semplice, ma non è impossibile. Alcune soluzioni utili per la sua situazione potrebbero essere: iniziare un percorso individuale e di gruppo da uno psicologo specializzato in dipendenze, stabilire obiettivi realistici, piccoli e raggiungibili, affrontare insieme allo psicologico il perchè sia nata la sua dipendenza, essere paziente, siccome il recupero richiede tempo e può avere alti e bassi, considerare trattamenti farmacologici sotto supervisione medica, se dovesse essere necessario. Dott.ssa Valentina Pisciotta
Chieda aiuto ad un professionista in carne ed ossa. Non deve affrontare tutto questo da solo.

Dottoressa Persichetti
Dott.ssa Antonella Abate
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve. La ringrazio profondamente per la sua onestà e per il coraggio che ha dimostrato nello scrivere. Raggiungere il punto di dire "vorrei smettere" è il passo più difficile e significativo di tutto il percorso di recupero. Ha già compiuto l'azione più importante.
Comprendo che lei stia vivendo un momento di grande sofferenza e paura, soprattutto per i sintomi fisici che descrive.
Questi segnali non vanno ignorati. L'uso continuato e l'aumento delle dosi indicano che il suo corpo e la sua mente hanno sviluppato una forte dipendenza fisica e psicologica dalla sostanza.
Data la sua situazione—l'uso continuativo per un lungo periodo e l'aumento significativo negli ultimi mesi—il mio consiglio più urgente e importante è di non tentare di interrompere l'uso da solo, ma di iniziare un processo di disintossicazione controllata in ambiente sanitario.
Dovrebbe contattare uno dei seguenti servizi nella sua zona:
SERD/SERT (Servizio per le Dipendenze): Sono i centri pubblici specializzati nella cura e riabilitazione delle dipendenze. Offrono consulenza gratuita, sostegno psicologico e programmi di disintossicazione ambulatoriali o con indicazione per strutture residenziali.
Strutture Private Specializzate: Esistono cliniche private con programmi di disintossicazione intensivi.
Dott. Giuseppe Mirabella
Psicologo, Psicologo clinico
Modica
Buongiorno,
la situazione che descrive merita attenzione. L’uso regolare e prolungato di sostanze può causare danni alle mucose nasali e alla gola, oltre a creare una forte dipendenza fisica e psicologica. È molto positivo che stia riconoscendo il problema e desideri smettere: questo è il primo passo fondamentale.
Le consiglio di rivolgersi quanto prima a un servizio per le dipendenze (Ser.T.) della sua zona o a uno psicologo, che potrà valutare il quadro clinico e impostare un percorso di disintossicazione e sostegno adeguato. Non tenti di interrompere da solo: un supporto professionale può aiutarla a farlo in sicurezza e con maggiori possibilità di successo. Dr. Giuseppe Mirabella

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