Salve cari dottori vi scrivo che da un paio di mesi mi sento disconnesso dal mondo esterno nel senso
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Salve cari dottori vi scrivo che da un paio di mesi mi sento disconnesso dal mondo esterno nel senso che mi sento come se non sono presente, cioè conosco tutto quello che vedo ecc ma non sono presente, una brutta sensazione… ma qui arrivo al punto perché ho fatto questo post, non so perché ma ho paura di avere allucinazioni o deliri, ma una paura proprio forte come se realmente prima o poi dovrò avere un allucinazione, per esempio la sera di più ma anche di giorno ma mi succede molto di più la sera, per essempio ieri sera avevo paura di dormire come se la mia testa mi faceva dire che prima o poi vedevo qualcuno accanto a me, quindi ero sempre sugli attenti guardavo la sedia che avevo nella mia stanza e mi immaginavo di vedere qualcuno seduto li, oppure dovevo andare in bagno visto che dovevo passare dal corridoio che era buio mi veniva una forte paura come se la mia testa mi faceva credere che davanti a me mi trovavo qualcuno, in paura di avere deliri, leggo che magari la gente che soffre di psicosi possa credere che in tv parlino di lei e mi sale la paura perché ho paura di crederci anche io, in più stamattina appena sveglio avevo pensieri in testa come se mi facevano delirare, oppure ho letto che la gente possa credere che i volti delle persone possono prendere forma di un mostro e quindi mi viene la paura che vedo i miei genitori trasformati quindi li guardo sempre in faccia, o quando entro nella mia stanza la prima cosa che faccio e guardarmi attorno come se vedo qualcuno… una brutta cosa… quindi sto sempre con la paura addosso dalla mattina a sera quindi vi dico la verità ho paura che tutte queste paure che ho sia un inizio di psicosi vera e propria… quindi vorrei chiedere un consulto a voi dottori se mi devo preoccupare? Se con tutti queste paure che ho che sembrano reali perchè mi mettono paura anche se non li ho realmente, possono essere già psicosi oppure se uno non vede allucinazioni non si può definire psicosi? cioè mi spiego meglio avere così tanta paura come se la mia testa mi dice che devo vedere qualcuno oppure avere deliri e già psicosi o cosa? e se non e psicosi posso entrare con queste paure in psicosi visto che sembrano come reali queste paure...
Salve, grazie per aver condiviso con sincerità quello che stai vivendo. La sensazione di disconnessione dal mondo esterno, insieme alla paura intensa di avere allucinazioni o deliri, può essere davvero molto difficile da affrontare. È importante sapere che questi vissuti, per quanto spaventosi, non significano necessariamente che tu stia sviluppando una psicosi.
La paura stessa può aumentare la tua attenzione verso certe sensazioni o pensieri, facendoli sembrare più reali e minacciosi di quanto in realtà siano. È anche normale che questi sintomi si intensifichino in momenti di maggiore stress o durante la sera, quando la mente è meno impegnata e si concentra su paure e preoccupazioni.
Per quanto riguarda la psicosi, è importante sottolineare che la diagnosi si basa su una valutazione complessiva da parte di uno specialista e non solo sulla presenza di paura o pensieri preoccupanti. Non è necessario vedere allucinazioni per parlare di una condizione psicotica, ma la paura e i pensieri che descrivi meritano attenzione e un confronto con un professionista.
Ti consiglio vivamente di rivolgerti a uno specialista, come uno psicologo o uno psichiatra, che possa aiutarti a capire meglio cosa stai vivendo e supportarti nel modo più adeguato. Un percorso di approfondimento è fondamentale per gestire queste paure e prevenire un possibile peggioramento.
Prenditi cura di te, non sei solo in questo.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
La paura stessa può aumentare la tua attenzione verso certe sensazioni o pensieri, facendoli sembrare più reali e minacciosi di quanto in realtà siano. È anche normale che questi sintomi si intensifichino in momenti di maggiore stress o durante la sera, quando la mente è meno impegnata e si concentra su paure e preoccupazioni.
Per quanto riguarda la psicosi, è importante sottolineare che la diagnosi si basa su una valutazione complessiva da parte di uno specialista e non solo sulla presenza di paura o pensieri preoccupanti. Non è necessario vedere allucinazioni per parlare di una condizione psicotica, ma la paura e i pensieri che descrivi meritano attenzione e un confronto con un professionista.
Ti consiglio vivamente di rivolgerti a uno specialista, come uno psicologo o uno psichiatra, che possa aiutarti a capire meglio cosa stai vivendo e supportarti nel modo più adeguato. Un percorso di approfondimento è fondamentale per gestire queste paure e prevenire un possibile peggioramento.
Prenditi cura di te, non sei solo in questo.
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Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, le consiglio una rivalutazione della terapia da parte del suo psichiatra. Cordiali saluti.
In questa sua domanda ci sono già degli importanti punti di partenza: -Lei è consapevole delle sue paure e questo è molto importante, perché sta iniziando a dare forma e nome a ciò che sta vivendo: questo le permette di rimanere ancorato alla realtà, che, come sta vedendo, è l'unica cosa che conta, specie nelle situazioni più delicate. La consapevolezza che porta qui è il primo passo verso il benessere; qualsiasi percorso inizia con un passo alla volta. -Ne sta parlando con qualcuno, utilizzando questa piattaforma. Anche questo è un aspetto molto importante. Noi esseri umani siamo relazionali: nasciamo e ci miglioriamo soltanto attraverso buone influenze. Nella psicoterapia di gruppo o nei corsi di mindfulness MBSR, potrebbe notare che molte delle sue paure sono comuni ad altri esseri umani. Inoltre, il suo medico di base, in totale privacy, può indirizzarla verso psicologi, magari anche con delle esenzioni. -Una parte della sua paura di “impazzire” è comune a molte persone con disturbi d'ansia e può accentuarsi nei periodi di stress. Mi sembra di capire che potrebbe proprio trovarsi in un momento di questo tipo. -Già in un primo incontro con uno psicologo, potrebbe fornire informazioni più dettagliate su di sé, così da iniziare a comprendere insieme al professionista quali aspetti, se indagati, potrebbero portare sollievo e come, nel quotidiano, potersi prendere maggiormente cura del suo benessere psicofisico. Immagino che non sia semplice relazionarsi con le persone se ha il timore che un regalo esploda o che un viso si trasformi. Quello che posso dirle è che, nella sua città, ci sono numerosi professionisti che si sono già occupati di casi simili. Da questa sua esperienza potrà conoscersi meglio e capire come mai si sono attivate queste difese di paura, che, pur essendo disfunzionali, stanno cercando di proteggerla da alcuni vissuti. Rimanendo in ascolto, le auguro il meglio in ogni sua forma.
Salve e grazie per aver scritto. Hai detto molto delle tue paure che hai descritto in maniera dettagliata, hai parlato anche del timore di scivolare in una psicosi ma non hai detto nulla di te! Come vivi, quali sono i tuoi interessi, quanti anni hai, quali sono le relazioni per te significative e quali quelle che vorresti cambiare, cosa ti rende felice, cosa ti fa arrabbiare, rattristare o gioire. Insomma mancano tutte le informazioni che potrebbero parlare meglio di te, rappresentarti in maniera più ampia di una semplice raccolta di sintomi. La salute psicologica non deriva (solo) dall'assenza di sintomi ma dalla capacità di auto-definirsi nella propria unicità; accettarsi e stare bene con se stessi e con gli altri. Se ti va racconta di più di te stesso. Ti auguro il meglio
buongiorno
Nonostante la gravità della situazione, fortunatamente, dai sintomi da lei descritti, non si può parlare di psicosi. Inoltre, non è possibile prevedere la possibilità che la sua condizione possa sfociare in una psicosi.
Da esperto, le consiglio vivamente di contattare uno specialista (psicologo, psicoterapeuta o psichiatra) allo scopo di trattare la sua attuale ansia e preoccupazione. Vedrà che così facendo riuscirà a risolvere il suo problema.
Nonostante la gravità della situazione, fortunatamente, dai sintomi da lei descritti, non si può parlare di psicosi. Inoltre, non è possibile prevedere la possibilità che la sua condizione possa sfociare in una psicosi.
Da esperto, le consiglio vivamente di contattare uno specialista (psicologo, psicoterapeuta o psichiatra) allo scopo di trattare la sua attuale ansia e preoccupazione. Vedrà che così facendo riuscirà a risolvere il suo problema.
Comprendo quanto dev’essere angosciante vivere con questa sensazione di disconnessione e con tutte queste paure che sembrano così vive e insistenti capisco il timore che provi nel sentirti sempre in allerta come se la tua mente ti stesse giocando brutti scherzi e quanto possa essere difficile distinguere ciò che è solo pensato da ciò che è reale sento il tuo bisogno profondo di trovare un punto fermo di capire se tutto questo significhi qualcosa di grave o se sia solo il frutto della paura stessa che cresce e si alimenta capisco anche quanto possa pesare vivere ogni giorno così con il timore costante che possa succedere qualcosa di spaventoso se senti che tutto questo ti sta togliendo serenità puoi valutare di parlarne con uno specialista della salute mentale che possa aiutarti a mettere ordine tra le sensazioni e le paure e ad affrontarle con più sicurezza e meno solitudine.
quando hai paura di impazzire, non stai impazzendo.
Chi ha una psicosi non si spaventa delle proprie percezioni, ci crede e basta.
Tu invece hai paura di credere a qualcosa che non stai vivendo, e questa paura ti tiene costantemente in allerta, alimentando proprio le sensazioni che temi.
La mente ha una regola precisa: più controlli qualcosa, più la perdi.
E più cerchi segnali di pazzia, più ogni ombra ti sembrerà una minaccia.
Il tuo problema non è la realtà che si deforma, ma la paura anticipatoria che ti fa vivere come se qualcosa dovesse per forza accadere.
Questa non è psicosi, è una forma di controllo ossessivo sul proprio stato mentale.
In realtà, hai già risposto alla tua domanda:
“Queste paure sembrano reali… anche se non lo sono.”
Per uscire da questo labirinto, smetti di interrogare la tua mente come se fosse un nemico.
Non devi fidarti di quello che senti né combatterlo.
Devi guardarlo passare. Più combatti queste immagini, più le rafforzi.
Il vero pericolo non è perdere il controllo,
ma vivere ogni giorno come se lo stessi per perdere.
Serve un percorso guidato per interrompere questo circolo vizioso, ma intanto un primo passo utile è smettere di cercare rassicurazioni, diagnosi online e conferme.
Ti sei messo in allerta per proteggerti, ma ora la tua allerta è diventata la tua prigione.
È tempo di uscirne, un passo alla volta.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Chi ha una psicosi non si spaventa delle proprie percezioni, ci crede e basta.
Tu invece hai paura di credere a qualcosa che non stai vivendo, e questa paura ti tiene costantemente in allerta, alimentando proprio le sensazioni che temi.
La mente ha una regola precisa: più controlli qualcosa, più la perdi.
E più cerchi segnali di pazzia, più ogni ombra ti sembrerà una minaccia.
Il tuo problema non è la realtà che si deforma, ma la paura anticipatoria che ti fa vivere come se qualcosa dovesse per forza accadere.
Questa non è psicosi, è una forma di controllo ossessivo sul proprio stato mentale.
In realtà, hai già risposto alla tua domanda:
“Queste paure sembrano reali… anche se non lo sono.”
Per uscire da questo labirinto, smetti di interrogare la tua mente come se fosse un nemico.
Non devi fidarti di quello che senti né combatterlo.
Devi guardarlo passare. Più combatti queste immagini, più le rafforzi.
Il vero pericolo non è perdere il controllo,
ma vivere ogni giorno come se lo stessi per perdere.
Serve un percorso guidato per interrompere questo circolo vizioso, ma intanto un primo passo utile è smettere di cercare rassicurazioni, diagnosi online e conferme.
Ti sei messo in allerta per proteggerti, ma ora la tua allerta è diventata la tua prigione.
È tempo di uscirne, un passo alla volta.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Capisco la Sua preoccupazione e il peso di queste paure. È importante fare chiarezza sulla distinzione tra i Suoi sintomi e una psicosi, per poterLa rassicurare.
La Sua descrizione suggerisce che stia vivendo un periodo di ansia intensa e pensieri ossessivi. Ansia e ossessioni sono condizioni molto comuni in cui si manifestano preoccupazioni eccessive, tensione e pensieri ricorrenti e intrusivi (le ossessioni) che causano notevole disagio. La persona che ne soffre è però pienamente consapevole che queste paure e questi pensieri sono esagerati o irrazionali e mantiene un completo esame della realtà.
La psicosi, invece, è un disturbo più grave caratterizzato da una grave alterazione dell'esame di realtà. Chi ne soffre può avere deliri (convinzioni false e irremovibili) e/o allucinazioni (percezioni senza stimoli esterni), perdendo la capacità di distinguere la realtà dalla fantasia.
Il punto cruciale è che un disturbo d'ansia non si "trasforma" in una psicosi. Sono due condizioni distinte. La paura stessa di "impazzire" o di sviluppare una psicosi è, paradossalmente, un sintomo frequente nei disturbi d'ansia e ossessivi.
Il fatto che Lei si ponga queste domande e che sia preoccupato di perdere il controllo indica chiaramente che il Suo esame di realtà è intatto. Questa consapevolezza è una delle principali differenze rispetto a chi vive un episodio psicotico.
Il consiglio più importante è di rivolgersi a un professionista della salute mentaleper fare una valutazione accurata e aiutarLa a gestire l'ansia e le ossessioni, alleviando le Sue paure.
Cordialmente.
Dott.ssa Chantal Danna
La Sua descrizione suggerisce che stia vivendo un periodo di ansia intensa e pensieri ossessivi. Ansia e ossessioni sono condizioni molto comuni in cui si manifestano preoccupazioni eccessive, tensione e pensieri ricorrenti e intrusivi (le ossessioni) che causano notevole disagio. La persona che ne soffre è però pienamente consapevole che queste paure e questi pensieri sono esagerati o irrazionali e mantiene un completo esame della realtà.
La psicosi, invece, è un disturbo più grave caratterizzato da una grave alterazione dell'esame di realtà. Chi ne soffre può avere deliri (convinzioni false e irremovibili) e/o allucinazioni (percezioni senza stimoli esterni), perdendo la capacità di distinguere la realtà dalla fantasia.
Il punto cruciale è che un disturbo d'ansia non si "trasforma" in una psicosi. Sono due condizioni distinte. La paura stessa di "impazzire" o di sviluppare una psicosi è, paradossalmente, un sintomo frequente nei disturbi d'ansia e ossessivi.
Il fatto che Lei si ponga queste domande e che sia preoccupato di perdere il controllo indica chiaramente che il Suo esame di realtà è intatto. Questa consapevolezza è una delle principali differenze rispetto a chi vive un episodio psicotico.
Il consiglio più importante è di rivolgersi a un professionista della salute mentaleper fare una valutazione accurata e aiutarLa a gestire l'ansia e le ossessioni, alleviando le Sue paure.
Cordialmente.
Dott.ssa Chantal Danna
Salve cari dottori vi scrivo che da un paio di mesi mi sento disconnesso dal mondo esterno nel senso che mi sento come se non sono presente, cioè conosco tutto quello che vedo ecc ma non sono presente, una brutta sensazione… ma qui arrivo al punto perché ho fatto questo post, non so perché ma ho paura di avere allucinazioni o deliri, ma una paura proprio forte come se realmente prima o poi dovrò avere un allucinazione, per esempio la sera di più ma anche di giorno ma mi succede molto di più la sera, per essempio ieri sera avevo paura di dormire come se la mia testa mi faceva dire che prima o poi vedevo qualcuno accanto a me, quindi ero sempre sugli attenti guardavo la sedia che avevo nella mia stanza e mi immaginavo di vedere qualcuno seduto li, oppure dovevo andare in bagno visto che dovevo passare dal corridoio che era buio mi veniva una forte paura come se la mia testa mi faceva credere che davanti a me mi trovavo qualcuno, in paura di avere deliri, leggo che magari la gente che soffre di psicosi possa credere che in tv parlino di lei e mi sale la paura perché ho paura di crederci anche io, in più stamattina appena sveglio avevo pensieri in testa come se mi facevano delirare, oppure ho letto che la gente possa credere che i volti delle persone possono prendere forma di un mostro e quindi mi viene la paura che vedo i miei genitori trasformati quindi li guardo sempre in faccia, o quando entro nella mia stanza la prima cosa che faccio e guardarmi attorno come se vedo qualcuno… una brutta cosa… quindi sto sempre con la paura addosso dalla mattina a sera quindi vi dico la verità ho paura che tutte queste paure che ho sia un inizio di psicosi vera e propria… quindi vorrei chiedere un consulto a voi dottori se mi devo preoccupare? Se con tutti queste paure che ho che sembrano reali perchè mi mettono paura anche se non li ho realmente, possono essere già psicosi oppure se uno non vede allucinazioni non si può definire psicosi? cioè mi spiego meglio avere così tanta paura come se la mia testa mi dice che devo vedere qualcuno oppure avere deliri e già psicosi o cosa? e se non e psicosi posso entrare con queste paure in psicosi visto che sembrano come reali queste paure...
Quello che descrivi — la sensazione di sentirti “disconnesso”, le immagini mentali spaventose e la paura costante che possano trasformarsi in allucinazioni o deliri — assomiglia molto più a una condizione di ansia intensa con pensieri intrusivi che a una psicosi vera e propria.
Nella psicosi, le percezioni alterate o i deliri vengono vissuti come reali e veri, senza dubbio. Nel tuo caso, invece, c’è consapevolezza e paura preventiva: temi che possano accadere, li metti in discussione, li osservi. Questa capacità di “accorgerti” e interrogarti è un segnale importante che ti distingue da chi vive un episodio psicotico.
Le immagini che ti spaventano non sono allucinazioni: sono costruzioni della mente sotto stress, alimentate dall’ipervigilanza. Più ti concentri sul timore di “vedere” o “credere” a qualcosa, più il cervello produce scenari pericolosi nella tua immaginazione, facendoli sembrare vicini alla realtà.
Per ridurre questo circolo vizioso:
• Parla subito con il tuo medico o uno specialista: può aiutarti a gestire l’ansia in modo mirato, anche con un supporto farmacologico se necessario.
• Evita di cercare su internet sintomi di psicosi: mantengono viva la paura e aumentano la frequenza delle immagini intrusive.
• Pratica tecniche di grounding (focalizzarti su ciò che senti, tocchi, annusi, vedi nel presente) per radicarti nella realtà quando arriva l’ansia.
• Ricorda: avere paura di impazzire non significa impazzire.
Se in futuro dovessi percepire qualcosa di strano senza riuscire a dubitarne, o la paura diventasse ingestibile, rivolgiti subito a un pronto soccorso o a un centro di salute mentale. Intervenire presto ti aiuta a evitare che l’ansia diventi ancora più invasiva.
Dott.ssa De Pretto
Nella psicosi, le percezioni alterate o i deliri vengono vissuti come reali e veri, senza dubbio. Nel tuo caso, invece, c’è consapevolezza e paura preventiva: temi che possano accadere, li metti in discussione, li osservi. Questa capacità di “accorgerti” e interrogarti è un segnale importante che ti distingue da chi vive un episodio psicotico.
Le immagini che ti spaventano non sono allucinazioni: sono costruzioni della mente sotto stress, alimentate dall’ipervigilanza. Più ti concentri sul timore di “vedere” o “credere” a qualcosa, più il cervello produce scenari pericolosi nella tua immaginazione, facendoli sembrare vicini alla realtà.
Per ridurre questo circolo vizioso:
• Parla subito con il tuo medico o uno specialista: può aiutarti a gestire l’ansia in modo mirato, anche con un supporto farmacologico se necessario.
• Evita di cercare su internet sintomi di psicosi: mantengono viva la paura e aumentano la frequenza delle immagini intrusive.
• Pratica tecniche di grounding (focalizzarti su ciò che senti, tocchi, annusi, vedi nel presente) per radicarti nella realtà quando arriva l’ansia.
• Ricorda: avere paura di impazzire non significa impazzire.
Se in futuro dovessi percepire qualcosa di strano senza riuscire a dubitarne, o la paura diventasse ingestibile, rivolgiti subito a un pronto soccorso o a un centro di salute mentale. Intervenire presto ti aiuta a evitare che l’ansia diventi ancora più invasiva.
Dott.ssa De Pretto
Salve,
per determinare la natura dei suoi sintomi e ricevere un supporto adeguato è fondamentale un colloquio clinico approfondito e una valutazione da parte di un professionista della salute mentale, senza di esso è impossibile farle una diagnosi.
per determinare la natura dei suoi sintomi e ricevere un supporto adeguato è fondamentale un colloquio clinico approfondito e una valutazione da parte di un professionista della salute mentale, senza di esso è impossibile farle una diagnosi.
Caro/a,
da quello che descrivi sembra che tu stia vivendo una condizione di forte ansia che ti porta a sentirti costantemente in allerta e a immaginare scenari spaventosi. Queste paure, per quanto molto vive e angoscianti, non significano necessariamente che tu stia sviluppando una psicosi. La differenza fondamentale è che, nelle psicosi, la persona sperimenta realmente allucinazioni o convinzioni deliranti di cui è convinta; nel tuo caso, invece, emerge la paura che ciò possa accadere, ed è proprio questa paura a farti stare male.
Si tratta spesso di pensieri intrusivi legati all’ansia, che la sera o in situazioni di stanchezza e buio possono diventare ancora più intensi. Non sei solo: tante persone, quando sono molto preoccupate, hanno la sensazione di “non essere presenti” o di vivere con il timore che la mente possa “sfuggire al controllo”.
Detto questo, ti consiglio di non affrontare da solo questa sofferenza: parlarne con uno psicologo o con uno psichiatra può aiutarti a capire meglio cosa sta succedendo e a trovare strategie per ridurre l’ansia e la paura. Non significa che tu sia malato gravemente, ma che stai vivendo un periodo difficile che merita attenzione e supporto professionale.
Intanto, cerca di ricordare che la paura di impazzire non è la stessa cosa che impazzire davvero: è l’ansia che ti inganna e alimenta questi timori.
da quello che descrivi sembra che tu stia vivendo una condizione di forte ansia che ti porta a sentirti costantemente in allerta e a immaginare scenari spaventosi. Queste paure, per quanto molto vive e angoscianti, non significano necessariamente che tu stia sviluppando una psicosi. La differenza fondamentale è che, nelle psicosi, la persona sperimenta realmente allucinazioni o convinzioni deliranti di cui è convinta; nel tuo caso, invece, emerge la paura che ciò possa accadere, ed è proprio questa paura a farti stare male.
Si tratta spesso di pensieri intrusivi legati all’ansia, che la sera o in situazioni di stanchezza e buio possono diventare ancora più intensi. Non sei solo: tante persone, quando sono molto preoccupate, hanno la sensazione di “non essere presenti” o di vivere con il timore che la mente possa “sfuggire al controllo”.
Detto questo, ti consiglio di non affrontare da solo questa sofferenza: parlarne con uno psicologo o con uno psichiatra può aiutarti a capire meglio cosa sta succedendo e a trovare strategie per ridurre l’ansia e la paura. Non significa che tu sia malato gravemente, ma che stai vivendo un periodo difficile che merita attenzione e supporto professionale.
Intanto, cerca di ricordare che la paura di impazzire non è la stessa cosa che impazzire davvero: è l’ansia che ti inganna e alimenta questi timori.
Buonasera,
quello che descrive – il sentirsi “disconnesso” dal mondo esterno, la paura costante di poter avere allucinazioni o deliri, l’attenzione continua a ogni sensazione e pensiero – è molto angosciante e la comprendo bene. È importante però distinguere tra paura di impazzire e reale psicosi: nel suo caso, da come racconta, sembra trattarsi più di un vissuto ansioso-ossessivo che la tiene in uno stato di allerta costante, come se fosse sempre in attesa di “vedere qualcosa”.
La derealizzazione (quella sensazione di irrealtà o di non sentirsi davvero presenti) e i pensieri intrusivi del tipo “e se vedessi qualcuno?”, “e se credessi a cose assurde?” sono fenomeni ben noti nei disturbi d’ansia e ossessivi, e il fatto stesso che lei li riconosca come paure e li racconti con lucidità è un segnale importante: nelle psicosi, infatti, manca questa consapevolezza critica.
Quello che sta vivendo non va sottovalutato, perché la paura costante e il controllo continuo la fanno stare male e rischiano di amplificare il sintomo. Parlare con uno psicoterapeuta le permetterebbe di affrontare sia la sensazione di distacco sia i pensieri intrusivi, trovando strategie per ridurre l’ansia.
Un messaggio rassicurante: la paura di avere un’allucinazione non equivale ad averla, e non significa che stia entrando in psicosi. Il suo malessere merita ascolto e cura, ma non è un “segno di follia” come teme.
quello che descrive – il sentirsi “disconnesso” dal mondo esterno, la paura costante di poter avere allucinazioni o deliri, l’attenzione continua a ogni sensazione e pensiero – è molto angosciante e la comprendo bene. È importante però distinguere tra paura di impazzire e reale psicosi: nel suo caso, da come racconta, sembra trattarsi più di un vissuto ansioso-ossessivo che la tiene in uno stato di allerta costante, come se fosse sempre in attesa di “vedere qualcosa”.
La derealizzazione (quella sensazione di irrealtà o di non sentirsi davvero presenti) e i pensieri intrusivi del tipo “e se vedessi qualcuno?”, “e se credessi a cose assurde?” sono fenomeni ben noti nei disturbi d’ansia e ossessivi, e il fatto stesso che lei li riconosca come paure e li racconti con lucidità è un segnale importante: nelle psicosi, infatti, manca questa consapevolezza critica.
Quello che sta vivendo non va sottovalutato, perché la paura costante e il controllo continuo la fanno stare male e rischiano di amplificare il sintomo. Parlare con uno psicoterapeuta le permetterebbe di affrontare sia la sensazione di distacco sia i pensieri intrusivi, trovando strategie per ridurre l’ansia.
Un messaggio rassicurante: la paura di avere un’allucinazione non equivale ad averla, e non significa che stia entrando in psicosi. Il suo malessere merita ascolto e cura, ma non è un “segno di follia” come teme.
Salve,
da come descrive la situazione sembra che il problema principale non siano allucinazioni o deliri, ma una forte ansia legata alla paura di svilupparli. Quello che vive assomiglia molto a pensieri intrusivi e anticipatori: la mente immagina scenari spaventosi (“vedere qualcuno sulla sedia”, “i volti che si trasformano”, “qualcuno nel corridoio buio”) e questo le genera un circolo di paura costante. Il fatto stesso che lei riconosca questi pensieri come paure e non come realtà è molto importante e differenzia nettamente questa esperienza da una psicosi vera e propria, dove invece manca la consapevolezza critica.
La derealizzazione (“sentirsi disconnesso, non presente”) e l’iper-vigilanza che descrive spesso compaiono nei periodi di ansia intensa, stress o disturbi ossessivi. È comprensibile che la sera, quando l’attenzione non è occupata da altre attività, queste sensazioni diventino più forti.
Non c’è motivo di pensare a un esordio psicotico sulla base di quanto scrive, ma sicuramente la sua sofferenza è reale e merita ascolto. Non è “solo paura”: è un vissuto che può essere affrontato con un percorso psicologico o, se necessario, anche con una valutazione psichiatrica per gestire meglio ansia e pensieri intrusivi.
Le consiglio di non restare da solo con queste paure: prenda contatto con uno specialista per una valutazione approfondita. Nel frattempo, può essere utile limitare la lettura di articoli o forum su psicosi e deliri, perché tendono a rafforzare l’ansia e l’attenzione selettiva ai sintomi.
da come descrive la situazione sembra che il problema principale non siano allucinazioni o deliri, ma una forte ansia legata alla paura di svilupparli. Quello che vive assomiglia molto a pensieri intrusivi e anticipatori: la mente immagina scenari spaventosi (“vedere qualcuno sulla sedia”, “i volti che si trasformano”, “qualcuno nel corridoio buio”) e questo le genera un circolo di paura costante. Il fatto stesso che lei riconosca questi pensieri come paure e non come realtà è molto importante e differenzia nettamente questa esperienza da una psicosi vera e propria, dove invece manca la consapevolezza critica.
La derealizzazione (“sentirsi disconnesso, non presente”) e l’iper-vigilanza che descrive spesso compaiono nei periodi di ansia intensa, stress o disturbi ossessivi. È comprensibile che la sera, quando l’attenzione non è occupata da altre attività, queste sensazioni diventino più forti.
Non c’è motivo di pensare a un esordio psicotico sulla base di quanto scrive, ma sicuramente la sua sofferenza è reale e merita ascolto. Non è “solo paura”: è un vissuto che può essere affrontato con un percorso psicologico o, se necessario, anche con una valutazione psichiatrica per gestire meglio ansia e pensieri intrusivi.
Le consiglio di non restare da solo con queste paure: prenda contatto con uno specialista per una valutazione approfondita. Nel frattempo, può essere utile limitare la lettura di articoli o forum su psicosi e deliri, perché tendono a rafforzare l’ansia e l’attenzione selettiva ai sintomi.
Comprendo quanto queste sensazioni di distacco, le paure ricorrenti, i pensieri che non desideri e l’ansia di poter “impazzire” ti stiano pesando e condizionino le tue giornate; il fatto che tu riesca a renderti conto di queste paure e a riconoscerle come tali è già un segnale importante, perché significa che mantieni consapevolezza della realtà, anche se i vissuti possono sembrare molto intensi e spaventosi; spesso, in momenti di forte stress o ansia, la mente tende a ingigantire scenari catastrofici e il bisogno di cercare continue rassicurazioni, anche leggendo su internet, finisce per alimentare ancora di più l’angoscia; un supporto psicologico può aiutarti a dare un senso a queste esperienze, alleggerire il peso della paura e trovare strumenti più efficaci per gestirla; se pensi che sia il momento, possiamo organizzare un primo colloquio.
Gentile utente, capisco bene quanto possa essere angosciante sentirsi “disconnesso” dalla realtà e vivere costantemente con la paura di avere allucinazioni o deliri. Quello che descrive – il bisogno di controllare, il timore di “vedere qualcuno”, la paura di perdere il contatto con la realtà – non è già psicosi, ma piuttosto l’effetto dell’ansia e di pensieri ossessivi che la tengono in uno stato di allerta continua.
Questi vissuti sono il segno di un sistema emotivo sovraccarico: la mente, per proteggersi, finisce per immaginare scenari spaventosi che “sembrano reali”, pur restando sotto il suo controllo critico (lei sa che si tratta di paure e non di vere percezioni). È questa consapevolezza a distinguere la sua esperienza da un esordio psicotico.
Non è la paura in sé a far “entrare in psicosi”: al contrario, più si concentra su di essa, più la paura diventa invadente. Lavorare con un professionista può aiutarla a ridurre l’allarme interno e a ritrovare fiducia nella sua capacità di stare nella realtà senza sentirsi in pericolo.
Questi vissuti sono il segno di un sistema emotivo sovraccarico: la mente, per proteggersi, finisce per immaginare scenari spaventosi che “sembrano reali”, pur restando sotto il suo controllo critico (lei sa che si tratta di paure e non di vere percezioni). È questa consapevolezza a distinguere la sua esperienza da un esordio psicotico.
Non è la paura in sé a far “entrare in psicosi”: al contrario, più si concentra su di essa, più la paura diventa invadente. Lavorare con un professionista può aiutarla a ridurre l’allarme interno e a ritrovare fiducia nella sua capacità di stare nella realtà senza sentirsi in pericolo.
Quello che descrivi sembra molto intenso e faticoso da sostenere, e capisco quanto possa essere spaventoso vivere costantemente con questa sensazione di “essere disconnesso” e con la paura che possano comparire allucinazioni o deliri. Il fatto che tu riesca a distinguere ciò che è reale da ciò che è frutto delle tue paure è un elemento importante: al momento non descrivi vere e proprie allucinazioni o convinzioni deliranti, ma piuttosto pensieri intrusivi e ansia anticipatoria, che possono amplificare la sensazione di pericolo e ipervigilanza.
Questa ansia costante, però, sta avendo un forte impatto sulla tua quotidianità e sul tuo senso di sicurezza, quindi merita attenzione e supporto specialistico. Sarebbe utile approfondire con una valutazione psicologica o psichiatrica per comprendere meglio l’origine di questi vissuti e lavorare su strategie che ti aiutino a ritrovare calma e stabilità. Non sei solo in questo: chiedere aiuto è già un passo importante verso il benessere.Ti proporrei di parlarne quanto prima in uno spazio protetto, per costruire insieme strumenti di gestione dell’ansia e valutare eventuali altri supporti.
Questa ansia costante, però, sta avendo un forte impatto sulla tua quotidianità e sul tuo senso di sicurezza, quindi merita attenzione e supporto specialistico. Sarebbe utile approfondire con una valutazione psicologica o psichiatrica per comprendere meglio l’origine di questi vissuti e lavorare su strategie che ti aiutino a ritrovare calma e stabilità. Non sei solo in questo: chiedere aiuto è già un passo importante verso il benessere.Ti proporrei di parlarne quanto prima in uno spazio protetto, per costruire insieme strumenti di gestione dell’ansia e valutare eventuali altri supporti.
Caro utente, mi dispiace per le forti difficoltà che sta affrontando e la ringrazio di averle condivise. Quest'ansia che riporta sembra essere diventata immobilizzante. La paura dello sfociare in una psicosi non fa che amplificare ulteriormente la sua ansia. Mi sentirei di consigliarle di riflettere sull'esordio di questo senso di ansia, di come si manifesta sul suo corpo e di riportare tutto ad un terapeuta che possa raccogliere questi dati e contestualizzarli rispetto alla sua storia personale. Parallelamente potrebbe essere utile un consulto con uno psichiatra che possa eventualmente prescriverle una terapia farmacologica in grado di alleviare queste sensazioni. Se avesse bisogno di riflettere insieme, non esiti a contattarmi. Le faccio i miei migliori auguri.
Salve, le sensazioni che descrive — disconnessione dalla realtà, paura di avere allucinazioni o deliri — possono essere legate a uno stato ansioso intenso o a fenomeni dissociativi, non necessariamente a una psicosi. Il fatto che lei riconosca come paure questi pensieri è importante: nelle psicosi vere, spesso manca questa consapevolezza.
Tuttavia, il disagio che prova è reale e merita attenzione. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista per una valutazione approfondita. Non per etichettare, ma per comprendere e affrontare ciò che sta vivendo.
Chiedere aiuto è già un passo fondamentale.
Cordialmente
Tuttavia, il disagio che prova è reale e merita attenzione. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista per una valutazione approfondita. Non per etichettare, ma per comprendere e affrontare ciò che sta vivendo.
Chiedere aiuto è già un passo fondamentale.
Cordialmente
Buongiorno,
quello che descrive — derealizzazione e la paura che “prima o poi” arriveranno allucinazioni — è terribile ma non equivale automaticamente a psicosi: il fatto che lei si spaventi e metta in discussione quei pensieri è un segnale rassicurante (i deliri sono convinzioni rigide, non dubbi angosciati). Tuttavia se dovesse cominciare a vedere o sentire cose che gli altri non vedono, o se i pensieri le ordinassero di fare qualcosa di pericoloso, è necessario un controllo medico urgente.
Se vuole chiarire subito e fermare questo circolo ansia→paura→pensiero, posso offrirle una prima consulenza per valutare insieme i sintomi e decidere i passi successivi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alessandra Motta – Psicologa Strategica
quello che descrive — derealizzazione e la paura che “prima o poi” arriveranno allucinazioni — è terribile ma non equivale automaticamente a psicosi: il fatto che lei si spaventi e metta in discussione quei pensieri è un segnale rassicurante (i deliri sono convinzioni rigide, non dubbi angosciati). Tuttavia se dovesse cominciare a vedere o sentire cose che gli altri non vedono, o se i pensieri le ordinassero di fare qualcosa di pericoloso, è necessario un controllo medico urgente.
Se vuole chiarire subito e fermare questo circolo ansia→paura→pensiero, posso offrirle una prima consulenza per valutare insieme i sintomi e decidere i passi successivi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alessandra Motta – Psicologa Strategica
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Dalle sue parole emerge un vissuto segnato da un senso di distacco dalla realtà, accompagnato dalla paura che le immagini e i pensieri possano trasformarsi in allucinazioni o deliri. Ciò che colpisce è la consapevolezza con cui descrive queste esperienze: lei distingue tra il timore di vedere o sentire qualcosa e il fatto che questo, nella realtà, non accade. È proprio questa distanza tra paura e realtà a rappresentare un punto significativo. Le paure sembrano assumere la forma di un “attendere che accada qualcosa di terribile”, più che di una perdita effettiva di contatto con il mondo. Questo continuo stato di vigilanza può però renderle le giornate faticose, alimentando l’impressione che il rischio sia sempre imminente. In uno spazio di ascolto dedicato, tali vissuti potrebbero essere esplorati non come segnali di “follia in arrivo”, ma come messaggi che la sua mente le propone e che meritano di essere compresi nel loro significato profondo.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito.
Un caro saluto,
Dott. Mauro Terracciano.
Dalle sue parole emerge un vissuto segnato da un senso di distacco dalla realtà, accompagnato dalla paura che le immagini e i pensieri possano trasformarsi in allucinazioni o deliri. Ciò che colpisce è la consapevolezza con cui descrive queste esperienze: lei distingue tra il timore di vedere o sentire qualcosa e il fatto che questo, nella realtà, non accade. È proprio questa distanza tra paura e realtà a rappresentare un punto significativo. Le paure sembrano assumere la forma di un “attendere che accada qualcosa di terribile”, più che di una perdita effettiva di contatto con il mondo. Questo continuo stato di vigilanza può però renderle le giornate faticose, alimentando l’impressione che il rischio sia sempre imminente. In uno spazio di ascolto dedicato, tali vissuti potrebbero essere esplorati non come segnali di “follia in arrivo”, ma come messaggi che la sua mente le propone e che meritano di essere compresi nel loro significato profondo.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito.
Un caro saluto,
Dott. Mauro Terracciano.
Capisco quanto questa esperienza possa essere spaventosa per lei. Quello che descrive sembra più legato a uno stato di ansia intensa e ipervigilanza, piuttosto che a una psicosi vera e propria. La paura stessa di “impazzire” è molto frequente nelle persone ansiose. Tuttavia, vista la sofferenza che prova, le consiglio di parlarne al più presto con un medico o uno psicologo di fiducia, così da poter valutare insieme in modo accurato la situazione e aiutarla a sentirsi più tranquillo.
Gentile utente,
da quanto descrive, il disagio che prova sembra legato a una forte ansia accompagnata da pensieri intrusivi e immagini mentali che la spaventano, più che a una perdita di contatto con la realtà. La differenza è importante: chi vive una psicosi di solito non mette in dubbio ciò che percepisce, mentre lei riconosce con lucidità che queste sono paure e non fatti reali.
La sensazione di “disconnessione” o di irrealtà (come se tutto fosse distante o privo di presenza) è frequente negli stati di forte stress o derealizzazione, e può amplificare la paura di “impazzire” o di perdere il controllo. Ma in realtà, questa paura è proprio la prova che il contatto con la realtà è intatto: lei si accorge che qualcosa non torna e ne cerca il senso.
Non si entra in psicosi per la sola paura di averla. Tuttavia, l’ansia costante e il controllo continuo delle proprie sensazioni possono mantenere il corpo e la mente in allerta, rendendo tutto più faticoso. Un percorso psicologico le permetterebbe di comprendere e gestire meglio questi meccanismi, imparando a calmare il sistema nervoso e a ridurre l’iper-vigilanza.
Dott.ssa Sara Petroni
da quanto descrive, il disagio che prova sembra legato a una forte ansia accompagnata da pensieri intrusivi e immagini mentali che la spaventano, più che a una perdita di contatto con la realtà. La differenza è importante: chi vive una psicosi di solito non mette in dubbio ciò che percepisce, mentre lei riconosce con lucidità che queste sono paure e non fatti reali.
La sensazione di “disconnessione” o di irrealtà (come se tutto fosse distante o privo di presenza) è frequente negli stati di forte stress o derealizzazione, e può amplificare la paura di “impazzire” o di perdere il controllo. Ma in realtà, questa paura è proprio la prova che il contatto con la realtà è intatto: lei si accorge che qualcosa non torna e ne cerca il senso.
Non si entra in psicosi per la sola paura di averla. Tuttavia, l’ansia costante e il controllo continuo delle proprie sensazioni possono mantenere il corpo e la mente in allerta, rendendo tutto più faticoso. Un percorso psicologico le permetterebbe di comprendere e gestire meglio questi meccanismi, imparando a calmare il sistema nervoso e a ridurre l’iper-vigilanza.
Dott.ssa Sara Petroni
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