Salve a tutti, Io e il mio fidanzato da 5 anni, dopo 2 mesi di litigi e discussioni dove entrambi

23 risposte
Salve a tutti,
Io e il mio fidanzato da 5 anni, dopo 2 mesi di litigi e discussioni dove entrambi eravamo spenti, io che cercavo di superare questo momento cercando di essere carina e sorridente, lui che rimaneva arrabbiato, abbiamo deciso di prenderci una pausa di riflessione per calmare rabbia e rancori e capire cosa volevamo dalla nostra relazione. Specifico che stavamo finendo di costruire casa nostra e la scelta della pausa è stata presa prima di chiudere definitivamente una storia in preda a rabbia e frustrazione a menta più ludica insomma. In queste 3 settimane di pausa io ho faticato a non sentirlo e lui si innervosiva perché non stavo rispettando anche la mia parte. Arriva il giorno fatidico della decisione, lui dice di non amarmi più. Io con tutta la calma del mondo accetto la sua scelta, e gli dico: Se non sei felice è giusto così, ti meriti di esserlo. Gli chiedo solamente di rispondere a qualche mia domanda in merito a dubbi e rancori per poter vivere più serenamente senza focalizzarmi su domanda a cui io da sola non potevo dare risposta. Es. cosa ho sbagliato nei tuoi confronti? Da quanto hai iniziato a sentirti così? Domande normalissime. Lui ha iniziato ad alterarsi, piangere e urlare, ( cosa che faceva anche prima durante i litigi) ha iniziato a dirmi ti prego basta mi fa male rispondere a queste domande, mi fa male che tu sia qui. Sto male non voglio.. quindi chiudo le domande e gli chiedo di poter andare a prendere le mie cose a casa nostra, lui di tutta risposta mi dice ( in preda ancora a rabbia e pianti) no oggi non riesco sto male a pensarti lì a casa nostra, ti scrivo io magari tra 2 settimane passi a prenderle così ti abbraccio e ci vediamo. Mi abbracciava, mi coccolava.
Ora.. io penso di essermi comportata nel modo più corretto possibile, ho accettato a malincuore la sua scelta senza oppormi e augurandogli tutta la felicità del mondo. Perché lui non ci è riuscito? Ha molta rabbia quando mi parla, dice di essere più arrabbiato con se stesso e non con me, perché effettivamente io di male non gli ho fatto nulla. Se non le motivazioni che mi ha dato, che ho insistito troppo, e che in alcuni frangenti lo facevo sentire in difetto e non abbastanza. Perché magari mi lamentavo o altro..
Ma non capisco tutta questa sua rabbia.. qualcuno mi può aiutare? Mi sento quasi in colpa perché vedendolo così sembra che sia colpa mia o che io l’abbia fatto stare male in qualche modo..
Dr. Luca Francesco Barbieri
Psicologo, Psicologo clinico
Lodi
Buongiorno, ho letto il suo messaggio e la ringrazio per il pensiero che ha condiviso.
Il termine di una relazione lunga e importante è sempre fonte di grande dolore e disagio, specialmente durante le prime fasi della rottura del rapporto. In momenti del genere è importante riuscire a prendersi del tempo per capire quali sono le emozioni che ci attraversano, consapevoli del fatto che non possiamo ottenere subito le risposte che cerchiamo. Rimanere dentro l'incertezza e la sofferenza è a volte necessario, per quanto molto difficile. Spesso, inoltre, la confusione, la rabbia e la paura che sperimentiamo può essere tanto nostra quanto dell'altra persona che, insieme a noi, sta attraversano un periodo difficile fatto di cambiamenti e incertezze. Sta alle persone coinvolte decidere di cercare un aiuto con un professionista che possa accoglierli, comprenderli e analizzare insieme il disagio del momento.
Per farlo, può rivolgersi ad un professionista psicologo o psicoterapeuta per un percorso individuale e, se lo ritiene opportuno, consigliare un percorso di questo tipo anche all'altra persona.
Un saluto
Dr. Luca Barbieri

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Tenga conto che questa situazione potrebbe rappresentare il sintomo di un disagio interiore che evidentemente lei si porta dentro e che richiede sicuramente di essere attenzionato.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Cara utente, la fine di una relazione non è mai semplice per nessuno, ne per chi lascia ne per chi viene lasciato. Le sue domande sono legittime ma ahimè riguardando il mondo interno del suo ex partner non possiamo sapere cosa gli stia accadendo, perchè reagisce così. Sicuramente tutto ha un senso ed un significato per lui. Ma mi chiedo e le chiedo: a cosa le serve sapere come mai lui reagisce così? come l'aiuterebbe capire? Spesso l'incertezza che accompagna questi momenti è un pezzetto necessario. L'unica cosa che può fare lei è prendersi cura dei suoi vissuti, di ciò che sta accedendo dentro di lei, del suo senso di colpa. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Elena Sinistrero
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi un momento così doloroso della sua vita. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso non solo alla fine di un rapporto per lei così importante, ma anche legato alle reazioni del suo ex che dalla descrizione mi sono sembrate a tratti un po' confusive.
Ora lei chiede agli psicologi della piattaforma come dovrebbe comportarsi, ma come professionisti siamo formati per offrire comprensione, conforto, punti di vista differenti, ma non consigli: questo non perchè non vogliamo aiutare chi ci sta davanti, ma perchè lei e lei soltanto può decidere in che direzione far proseguire questo rapporto e la sua vita.
Quello che mi sento di suggerirle è di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, per mettere ordine tra i pensieri e ricercare, insieme a una figura professionale che la supporti, le risposte che cerca.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Buonasera gentile utente.
Le differenze che lei ha descritto nel modo di affrontare questa fase di separazione tra lei e il suo partner, sono differenze legate soprattutto alla gestione delle emozioni in ballo. L'intelligenza emotiva che lei sta mostrando, nello sforzarsi di comprendere le emozioni del partner, nel mitigare le sue emozioni e nel cercare di impostare un dialogo, è notevole e sicuramente più sviluppata di quella mostrata nei fatti dal partner stesso.
Questo non vuol dire che lui prova emozioni più intense delle sue (dispiacere, rabbia, confusione, senso di colpa, ma anche affetto), semplicemente le manifesta in modo incontrollato e non le traduce in comportamenti e decisioni lucide e mature.

Lei, però, ha bisogno del suo spazio per elaborare bene ciò che le sta accadendo personalmente. Potrebbe accadere che un eccessivo controllo emotivo, con una forte razionalizzazione, le impedisca di far fluire in modo corretto le emozioni, creando sentimenti profondi di colpa, bassa autostima, vergogna, anche per cose che non ha mai detto, mai fatto e neanche mai pensato.

Il mio consiglio è, dunque, di affrontare questa fase della sua vita con un supporto psicologico. In questo modo, sarà più consapevole dei suoi sentimenti, dei suoi bisogni e delle paure che la mancanza di un rapporto d'amore potrebbe determinare. Non bisogna sottovalutare l'effetto che una separazione può causare sul piano psicologico.

Se lo desidera può consultarmi, anche online, per ulteriori domande o chiarimenti. Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Dott.ssa Emanuela Carosso
Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Gentile Signora,
la fine di una relazione giunta ormai tanto vicina al matrimonio non può che averla sconvolta e riempita di quegli interrogativi a cui vorrebbe risposta.
Se il suo ex fidanzato non è in condizione di spiegarle quanto è accaduto in lui per portarlo a lasciarla, temo sia inutile insistere e preferibile concentrarsi su lei stessa per riguadagnare quanto prima la serenità a cui ha diritto.
Si affidi ad un professionista che possa accompagnarla lungo questo percorso col dovuto distacco e la aiuti ad elaborare al meglio il lutto, perché di un lutto si tratta, ed a guardare al futuro con rinnovata fiducia.
Auguri!
Dott.ssa Simona Torrente
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentissima,
Grazie per aver condiviso con noi i suoi vissuti.
Purtroppo la fine di una relzione può essere molto dolorosa, soprattutto dopo una convivenza. Siamo continuamente attraversati da sensi di colpa, dubbi e ricordi e ciò può generare un conflitto interiore più o meno intenso.
L'aver bisogno di risposte è del tutto legittimo ma c'è un tempo anche per quelle e aimè non le resta che attendere i tempi del suo ex compagno.
Allo stesso tempo può riflettere lei stessa sulle questioni che ha posto a lui, sui suoi bisogni che questa relazione ha soddisfatto e quelli che ha lasciato in sospeso.
Nelle coppie non si può stabilire chi ha ragione al 100% ma è importante focalizzarsi sulle proprie ragioni e sentimenti.
Le auguro il meglio
Cordialmente
Simona Torrente Psicologa e Psicoterapeuta Torino
Dott. Fabio Falcone
Psicologo
Milano
Buongiorno, i suoi dubbi sono leciti ma non troverà risposte, come professionisti non formuliamo ipotesi de relato sul comportamento di terzi, lei, come ex partner può ottenere risposte da quest’uomo ma non saprà mai se corrisponderanno al vero (cosa che, se ci pensa, potrebbe non sapere neanche lui stesso). Ciò che potrebbe interrogarla è come mai lei metta in questione la sua condotta nella relazione, le sue eventuali colpe e reazioni e la rabbia dell’altro. Una relazione amorosa è l’espressione più alta della profondità del nostro essere, un punto di vista privilegiato sulla nostra interiorità e su come ci poniamo rispetto all’altro significativo. Se questi temi le fanno questione, valuti un percorso professionale più articolato per poter avere sostegno in questo delicato periodo e poter fruire di una ferita/feritoia quale quella odierna. Un saluto cordiale
Dott.ssa Elisabetta Pati
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
San Cesario di Lecce
Buongiorno, ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza dolorosa. Ogni relazione che si conclude è sempre dolorosa da entrambe le parti anche so ognuno reagisce lasciandoli guidare da quelle che sono le proprie rappresentazioni della storia e della propria persona. Per quanto noi abbiamo un rapporto aperto e sincero o comunque cerchiamo di comprendere la mente dell’altro, sarà sempre incompleto come tentativo perchè a volte la rappresentazione che abbiamo di noi stessi non è sempre comprensibile è facile da condividere con l’altro. Io credo che in questo caso bisogna concentrarsi anche suoi bisogni e le tue domande. Quello che puoi augurarti e fare e agire su te stessa proprio come ha fatto il tuo ex. È importante non cadere nell’errore di mettere i bisogni dell’altro prima dei nostri altrimenti non saprai mai cosa ti rende felice o ti fa stare serena con te stessa.
Dott.ssa Noemi Tribbia
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Gentile utente,
la ringrazio per aver condiviso questi pensieri. Mi dispiace molto per il periodo che sta passando, e dal suo racconto mi arriva molta sofferenza.
Il termine di una relazione così lunga porta con sè molti sentimenti ed emozioni forti che ognuno vive e gestisce con i propri tempi e modalità che sono da rispettare. Questo può portare a provare maggiore confusione, incertezza, rabbia o sensi di colpa: emozioni che però possono anche permetterle di porsi ulteriori domande ed esplorare nuove parti di se stessa per accrescere la sue consapevolezza.
Un caro saluto, Dott.ssa Noemi Tribbia
Dott.ssa Roberta Sarlo
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, l' interruzione di un rapporto è sempre molto doloroso per entrambe le parti coinvolte e porta con sé inevitabilmente tanti dubbi e un senso di smarrimento. Quello che lei sta cercando di capire è cosa stia vivendo lui ma leggendo il suo racconto non ho potuto fare a meno di chiedermi cosa stia invece vivendo lei. In che modo dare risposta a queste domande può aiutarla? Forse pensa che se fosse stata più consapevole del proprio modo di stare in relazione avrebbe potuto evitare la rottura? Se così fosse mi sento di dirle che ormai ciò che è stato con lui non si può modificare ma si può sempre lavorare su di sé affinché possa vivere più serenamente questo momento e le relazioni future. Per questo potrebbe trarre beneficio da un percorso psicologico che la aiuti a prendere consapevolezza e mettete a fuoco i suoi bisogni. Resto a sua disposizione e le auguro di ritrovare presto la serenità. Un saluto!
Dott.ssa Marina Bonadeni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, mi sembra fin troppo accogliente e comprensiva. Quando finisce un rapporto non sempre si può parlare di colpa, spesso si cambia perdendo la sintonizzazione con l'altro. E' probabile che il suo ex-compagno abbia qualcosa da risolvere, di inelaborato, come molti di noi, e non abbia la forza di affrontare la situazione in questo momento. Accettare la fine di una relazione sentimentale richiede energie per elaborarla, per cui le direi di non sprecarle con un iper-accudimento non richiesto. Mi chiederei se l'accudimento è una strategia abituale per lei e nel caso cercherei di capire da dove viene e quali sono le alternative.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, il suo approccio è stato assolutamente intelligente e costruttivo nonostante la difficoltà e il dolore emotivo che il momento le comportasse. Le sue domande sono legittime dopo una lunga e importante relazione. Le risposte del suo fidanzato sembrano evidenziare una difficoltà nel lasciarla andare nel tentativo di tenerla ancora legata a lui. Le suggerisco di non cadere in questa condizione perché è solo ciò che lui vuole ma non lei. Ne parli con lui facendogli intendere che lei non sarà più disponibile a questi incontri a tempo. La cosa farà bene a entrambi e aiuterà soprattutto lui nel chiarirsi. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Barbara Bedini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Cascina
Gentilissima, leggendo le sue parole confesso di non sentirmi in diritto di darle un'opinione riguardo il sentire del suo ex compagno: dovrei avere certamente maggiori dettagli. Riguardo a lei mi permetto invece di invitarla a non sottovalutare, negare o minimizzare il dolore che ogni separazione inevitabilmente comporta. La sua capacità di accogliere una decisione non sua è sicuramente dignitosa e le fa onore, abbia cura però di esprimere tutto il suo sentire al riguardo. Se vuole, potremmo farlo insieme con una consulenza, anche on line. Ogni fine è un nuovo inizio, e vale la pena dargli tutta la buona energia di cui siamo capaci. Nel frattempo, tanti auguri.
Dott.ssa Martina Panerai
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Roma
Gentilissima, il suo racconto evoca l'immagine di una coppia che, ora e nell'ultimo periodo, non è stata pienamente capace di garantire la imprescindibile sintonizzazione dell'uno con l'altra che permettesse di comunicare in modo pieno e autentico riguardo ai propri vissuti e alle proprie emozioni. Il risultato appare scontato e, proprio nel momento in cui la coppia si trovava a dover fare il famoso Salto di qualità, non ha avuto quella forza motrice necessaria per concretizzare il passaggio. Se vogliamo, questo contiene in sé una grande "fortuna" perché vi ha protetti da una fase dove forse sarebbe stato ancora più faticoso "sopravvivere" senza prima mettere a fuoco alcuni elementi, ossia quella della convivenza. Spesso, sull'onda delle emozioni quali dolore, tristezza, rabbia etc. non è facile comunicare in modo costruttivo con l'altro. Bisogna concedersi il tempo necessario per far depositare le scorie e ritentare un dialogo a "menti fredde". Le sue domande, tuttavia, sono più che legittime ma suppongo non abbia trovato le risposte di cui aveva bisogno. Inoltre, mi complimento per la sua reazione saggia, rispettosa e matura. Adesso, è il momento di mettersi in ascolto di se stessi, di prendersi cura delle proprie ferite, medicandole e disinfettandole e, se necessario, farsi supportare nell'elaborazione della perdita che sussegue alla fine di un legame così importante come lo era il vostro. Restando a sua disposizione, le porgo cordiali saluti.
Dott.ssa Elisa Folliero
Psicologo, Psicoterapeuta
Spino d'Adda
Buongiorno,
sicuramente la fine di una relazione è sempre qualcosa di molto difficile da elaborare.
Sembrerebbe che lei sia riuscita maggiormente rispetto al suo compagno, il quale possiamo ipotizzare provi ancora molta rabbia e tristezza per l'accaduto, per cui può darsi che si sia effettivamente accorto di non provare più amore, tuttavia non abbia ancora accettato ciò a livello consapevole.
In questi momenti a volte il distacco è l'arma vincente per elaborare, ognuno singolarmente, i pensieri, le emozioni e i vissuti associati alla fine della relazione. In questo periodo, si prenda il tempo per sé stessa e per occuparsi dei suoi bisogni. Difatti, seppur sia stata estremamente riflessiva e rispettosa nei confronti della reazione del suo ex compagno, consideri come attualmente avrà sicuramente anche lei dei vissuti da rielaborare in relazione a quanto successo.
Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
È comprensibile che tu ti senta confusa e preoccupata riguardo alle reazioni del tuo ex-fidanzato. Le dinamiche di una relazione possono essere complesse, e le emozioni delle persone possono essere difficili da gestire in momenti di separazione o di fine di una relazione.

Innanzitutto, è importante sottolineare che non sei responsabile per le emozioni o le reazioni del tuo ex-fidanzato. Ognuno ha la sua responsabilità nelle dinamiche di una relazione, e sembra che tu abbia affrontato la separazione in modo rispettoso e comprensivo.

La sua rabbia potrebbe essere il risultato di una serie di fattori. Potrebbe sentirsi sopraffatto dall'intera situazione, dalla fine della relazione e dalla necessità di rispondere alle tue domande. La rabbia può anche essere una reazione comune in una situazione di rottura, soprattutto se lui si sente in colpa per la fine della relazione o se ha avuto difficoltà nell'esprimere i suoi sentimenti durante la relazione stessa.

È importante comprendere che le emozioni delle persone possono essere complesse e che ognuno reagisce in modo diverso alla fine di una relazione. Alcune persone potrebbero aver bisogno di tempo per elaborare i loro sentimenti e le loro emozioni prima di essere in grado di rispondere alle domande dell'ex-partner.

La cosa migliore che puoi fare in questa situazione è rispettare i suoi desideri e il suo bisogno di spazio, come hai fatto quando ha chiesto di ritardare il recupero delle tue cose. Nel frattempo, potresti considerare di cercare il supporto di amici, familiari o uno psicologo per aiutarti ad affrontare le tue emozioni e a fare i conti con la fine della relazione.

Ricorda che la fine di una relazione è un momento difficile per entrambe le persone coinvolte, ma è importante concentrarsi sul tuo benessere emotivo e cercare il sostegno di persone che ti comprendano e ti supportino durante questo processo.
Dott.ssa Pasqualina Annoso
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, è comprensibile che si senta confusa e preoccupata riguardo alla reazione del suo ex-partner. La rabbia può emergere durante una separazione, spesso come espressione di emozioni complesse e di dolore.
È importante sottolineare che non è colpa sua se lui sta vivendo queste emozioni. La sua gentilezza e il suo rispetto per la decisione presa sono lodevoli. Tuttavia, le persone elaborano la fine di una relazione in modi diversi . Consiglio di continuare a mostrare comprensione e rispetto per i suoi sentimenti, senza però assumersi la responsabilità delle sue emozioni. Se la situazione dovesse evolvere in modo problematico potrebbe essere utile per entrambi cercare supporto individuale, o di coppia qualora lo riteniate necessario, da uno psicologo. Un professionista può aiutarvi a esplorare i sentimenti, gestire il dolore e facilitare una migliore comprensione di sé stessi e delle dinamiche relazionali.
Rimango a disposizione per ulteriori domande o supporto. Un saluto. Dott.ssa Pasqualina Annoso
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Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
E' normale sentirsi confusa e colpevole in una situazione così emotivamente carica. Ricorda, le reazioni di tuo ex fidanzato sono il risultato delle sue emozioni, non dei tuoi presunti errori. Lui potrebbe essere confuso e arrabbiato con sé stesso. Concentrati sulla tua guarigione emotiva e cerca supporto per elaborare le tue emozioni. Ricorda, non sei responsabile per la sua felicità. Rimango a disposizione. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, capisco quanto questa situazione possa essere emotivamente complessa e dolorosa per lei. È evidente che ha messo impegno, pazienza e amore nel gestire una fase così difficile della sua relazione. Si è comportata con rispetto, ha accettato una decisione che sicuramente non era facile da digerire, e ha cercato di mantenere un dialogo aperto e onesto. È naturale, tuttavia, che si ritrovi a interrogarsi sulla rabbia del suo ex partner e su ciò che potrebbe aver contribuito a questa situazione. Le emozioni che descrive nel suo ex partner (la rabbia, il pianto, il rifiuto di affrontare certe domande) sono segnali di un malessere profondo. Quando una relazione finisce, soprattutto dopo anni di condivisione e con progetti importanti in corso come la costruzione di una casa, le emozioni possono essere molto intense e difficili da elaborare. Nonostante abbia preso la decisione di allontanarsi, potrebbe trovarsi in un conflitto interiore. È possibile che stia lottando con sentimenti di colpa, insoddisfazione personale o la paura di aver deluso le aspettative (sue, sue o di entrambi). Lei non è responsabile della rabbia che prova lui. La rabbia, spesso, è una reazione complessa che può nascondere emozioni come tristezza, paura o senso di fallimento. Quando le dice di essere più arrabbiato con sé stesso, potrebbe indicare che sta proiettando verso l'esterno una frustrazione che in realtà è rivolta al proprio vissuto. Questo non giustifica il modo in cui ha reagito alle sue domande, ma potrebbe spiegare perché non è stato in grado di rispondere con calma. Affrontare certe domande, soprattutto quando evocano sensi di colpa o dolore, può essere troppo difficile per qualcuno che non è ancora pronto a confrontarsi con sé stesso. Lei ha cercato di mantenere una comunicazione sana, di trovare risposte per andare avanti con più serenità, e questo è molto importante. È comprensibile che il suo bisogno di chiarezza non sia stato soddisfatto e che ciò la lasci con dubbi e un senso di colpa che, mi permetto di sottolineare, non le appartiene. Ricordi che la responsabilità di come ciascuno affronta le proprie emozioni è personale. Ha fatto la sua parte, dimostrando rispetto e maturità. Il consiglio che le darei è di concedersi il tempo e lo spazio per elaborare ciò che è accaduto, proprio come sta facendo lui. È un processo che richiede pazienza e cura di sé. Se il senso di colpa dovesse persistere, provi a riflettere su quanto ha fatto per questa relazione: ha dimostrato comprensione, apertura e un desiderio genuino di risolvere i problemi. Questi sono segni di una persona che ha dato valore al legame, e non di qualcuno che ha causato dolore intenzionalmente. Se in futuro sentirà il bisogno di approfondire ciò che è successo, potrebbe essere utile confrontarsi in uno spazio neutrale, come una terapia di coppia o una consulenza individuale, anche solo per capire meglio il proprio vissuto. Lei merita di trovare pace e chiarezza, indipendentemente dalla disponibilità o meno del suo ex partner ad affrontare questo percorso insieme. Resto a sua disposizione per approfondire se lo desidera. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Chiara Ruggeri
Psicologo, Psicologo clinico
Gela
Salve, capisco perfettamente il suo disagio e la confusione che sta provando. Una situazione come quella che descrive, in cui c'è una rottura, ma al contempo ancora molti legami emotivi e incertezze, può generare moltissimi sentimenti contrastanti e difficoltà psicologiche per entrambe le persone coinvolte.

Nel contesto della fine di una relazione, il suo fidanzato sta attraversando una serie di fasi emotive molto intense, e probabilmente la rabbia che manifesta non è completamente rivolta verso di lei, ma è il risultato di un conflitto interiore molto più profondo. La separazione, anche quando presa come una "pausa di riflessione", tocca corde molto sensibili, e le emozioni di ciascuna persona possono essere esplosive, specialmente se ci sono ancora sentimenti non risolti.

Iniziamo con la fase di rifiuto e negazione, che può essere una delle prime reazioni psicologiche in caso di separazione. Lui ha dichiarato di non amarla più, ma il modo in cui ha reagito, piangendo e mostrando un forte dolore, suggerisce che, nonostante la sua decisione, ci sia un conflitto interno che non ha ancora risolto. Spesso, quando una persona decide di porre fine a una relazione, ma non riesce a farlo senza mostrare emozioni forti, sta vivendo un processo di accettazione difficile. Il suo comportamento, che appare incoerente (piange, si innervosisce, ma poi la coccola e le chiede di non andare a prendere le sue cose), è tipico di un momento in cui non riesce ad allineare i suoi sentimenti con le sue azioni. La separazione, sebbene necessaria per lui, è ancora dolorosa, e questo crea una frattura emotiva tra il desiderio di staccarsi e la sofferenza di perdere una persona importante.

La rabbia che lui sembra provare potrebbe essere collegata a una frustrazione interna che ha a che fare non tanto con la sua colpa verso di lei, ma con un senso di impotenza e insoddisfazione verso sé stesso. Quando una persona sente di non aver gestito correttamente una relazione, di non aver soddisfatto le aspettative dell’altro o di non essere all’altezza del proprio partner, può nascere una forma di auto-accusa che si trasforma in rabbia. La rabbia, in questo caso, sembra essere diretta più verso se stesso, ma, nel momento del confronto, finisce per essere esternata in modo più viscerale nei confronti di lei. Questo comportamento è frequente in situazioni in cui il dolore per la fine della relazione è confuso con il senso di fallimento personale, e la persona prova a difendersi da queste emozioni difficili non sapendo come comunicarle in modo sano.

Il fatto che lui la stia ancora cercando, chiedendo di non andare a prendere le sue cose subito, e che ci sia una certa complicità fisica (abbracci, coccole), è un segnale che non è ancora pronto a staccarsi completamente. La sua rabbia non è necessariamente un riflesso di qualcosa che lei ha fatto male, ma può essere il risultato di un miscuglio di emozioni non elaborate. Spesso, quando una persona è profondamente coinvolta in una relazione, la separazione porta con sé una serie di sentimenti di perdita, insicurezza, e paura del cambiamento. La sua reazione di rabbia e dolore potrebbe essere una difesa psicologica contro la percezione di vuoto che sta provando, e l’impossibilità di affrontare tutto ciò in modo razionale.

Inoltre, la sua affermazione di essere arrabbiato con sé stesso, e non con lei, è un’indicazione che sta vivendo un conflitto di auto-accettazione. Probabilmente, sente di non essere riuscito a fare abbastanza per la relazione, a soddisfare le sue e le sue aspettative, e questo lo porta a provare un profondo dispiacere, che si manifesta come rabbia. In altre parole, potrebbe non essere tanto la sua reazione verso di lei a essere problematico, ma la difficoltà di accettare i propri limiti e le proprie scelte.

Da un punto di vista psicologico, è importante sottolineare che il senso di colpa che lei prova non è giustificato. Non ha fatto nulla di sbagliato nel chiedere delle risposte o nel voler chiarire cosa sia successo. Le sue domande erano legittime, e lei ha cercato di affrontare la situazione con rispetto e serenità. La sua volontà di accettare la sua decisione, pur nella sofferenza, dimostra una maturità emotiva. La colpa che sente deriva probabilmente dal fatto che lui reagisce in maniera emotiva, facendola sentire responsabile di una sofferenza che non è interamente sua. Questo accade spesso nelle relazioni: uno dei partner non riesce a separarsi in modo razionale e sereno, e questo può generare confusione nell’altro, che finisce per prendere su di sé emozioni che non gli appartengono.

In questo caso, la sua rabbia è più una manifestazione di un processo psicologico non ancora risolto: il dolore della separazione, il senso di fallimento, la difficoltà di affrontare le proprie emozioni. Quindi, non è colpa sua. Quello che lei sta vivendo è una reazione normale in un processo doloroso e complesso. Sarebbe importante che lei riflettesse sul fatto che non può controllare le emozioni dell’altro, e che ha fatto il meglio che poteva per rispettare se stessa e le sue necessità, accettando la sua decisione e cercando risposte in modo pacato. La sua emozione più importante ora deve essere il suo benessere psicologico, e dovrà prendere il tempo che le serve per digerire e comprendere questo momento difficile.
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Gentile utente, innanzitutto, voglio dirti che la situazione che stai vivendo è molto delicata e piena di emozioni contrastanti. Dal racconto che fai, appare evidente che tu abbia cercato di affrontare la situazione con maturità, accettando la sua decisione senza forzare nulla, ma cercando comunque di ottenere chiarezza per capire meglio cosa fosse accaduto e cosa potessi migliorare.

Il comportamento del tuo fidanzato sembra essere influenzato da una serie di emozioni non risolte, tra cui rabbia e frustrazione, che sono spesso collegate a conflitti interni più profondi. La rabbia che lui esprime nei tuoi confronti, nonostante tu non abbia fatto nulla di particolarmente dannoso, potrebbe essere un riflesso delle sue difficoltà nel gestire la fine della relazione o delle sue insicurezze e frustrazioni accumulate nel tempo. È possibile che lui non sappia come esprimere correttamente il suo dolore e lo canalizzi attraverso rabbia o conflitto.

La sua difficoltà ad affrontare le tue domande potrebbe anche essere legata al fatto che non ha ancora elaborato completamente le sue emozioni e la fine della relazione. Inoltre, le emozioni che sembrano contraddirsi, come il pianto e il desiderio di abbracciarti, sono spesso un segno di confusione interiore, in cui l’affetto per te è ancora presente, ma la decisione di separarsi è stata presa per altre ragioni, che potrebbero non essere chiare nemmeno a lui stesso.

Non sentirti in colpa per aver cercato chiarezza o per aver voluto rispondere ai tuoi dubbi. Le tue domande erano del tutto legittime, in quanto cercavi di capire cosa fosse andato storto per poter fare pace con la situazione. La colpa che percepisci probabilmente deriva dal suo comportamento, che ti fa sentire responsabile per la sua sofferenza, ma la realtà è che in una relazione, quando si arriva a una crisi, le ragioni sono complesse e spesso entrambe le persone sono coinvolte in modi che vanno al di là delle azioni superficiali.

Il consiglio che ti do è di continuare a rispettare i suoi bisogni emotivi, ma senza dimenticare di prenderti cura di te stessa. Non sei responsabile per i suoi sentimenti, ma solo per come rispondi a questa situazione. Le emozioni non risolte che lui prova nei tuoi confronti sono un riflesso del suo processo interiore, e non qualcosa che puoi modificare o controllare. Fai attenzione a non assumerti la colpa del suo dolore, perché la fine di una relazione è sempre un processo complesso in cui entrambi i partner contribuiscono in modi diversi.

Ti auguro di trovare serenità in questo momento, continuando a fare attenzione alle tue emozioni e a non lasciare che il senso di colpa prenda il sopravvento.

Un caro saluto.
Dott.ssa A.Mustatea
Dott.ssa Federica Battista
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Cara,
Da ciò che racconti, direi che ti sei comportata con una lucidità e una dignità davvero notevoli: hai rispettato la sua decisione, nonostante il dolore, e sei riuscita perfino ad augurargli il meglio. Questo è un segno di grande maturità. La sua reazione, invece, racconta di una persona che non ha saputo gestire le proprie emozioni né durante la relazione né nella chiusura.

La rabbia che vedi non è necessariamente diretta a te: spesso quando qualcuno decide di interrompere una storia importante, soprattutto dopo anni di progetti comuni come una casa, si porta dietro un senso di fallimento, frustrazione, e la paura di aver fatto del male all’altro. Tutto questo può trasformarsi in rabbia, pianto e reazioni sproporzionate. Ma non significa che tu abbia “sbagliato”, bensì è lui che non riesce a reggere la tensione tra ciò che sente e ciò che fa.
In questi casi è bene mettere dei limiti chiari e rispettarli finchè possibile, così da proteggersi dalla rabbia del suo ex.

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