salve a tutti, ho 19 anni e a luglio ho avuto un incidente in macchina molto grave. Ho riportato div
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salve a tutti, ho 19 anni e a luglio ho avuto un incidente in macchina molto grave. Ho riportato diverse e molteplici fratture, in particolare quello che mi sta dando fastidio a quasi tre mesi dall’incidente è la rotula. Ho avuto una frattura pluriframmentaria alla rotula, operata con cerchiaggio. Ad oggi non riesco a piegare il ginocchio se non di trenta gradi al massimo e se provo a forzarlo ho dolori allucinanti. La fiosioterapista mi ha fatto la mobilizzazione passiva con il kinetec ma non riuscivo a far flettere il ginocchio per i forti dolori e dunque sollevavo il bacino. Anche la manipolazione a mano libera mi provoca dei dolori veramente atroci e urla agghiaccianti e la fisioterapista non mi flette il ginocchio fino ad un massimo di 45 gradi, mentre io pur volendo attivamente non riesco a piegarlo più di 30 gradi. Cosa mi consigliate di fare, è una situazione che non reggo più sono molto stanc e depress.
Mi dispiace molto per quello che stai passando. Affrontare una situazione di recupero difficile dopo un grave incidente può essere estremamente frustrante e doloroso, sia fisicamente che mentalmente. La tua frustrazione è comprensibile, e sono felice che tu stia cercando supporto e risposte.
In base a ciò che hai descritto, sembra che tu stia affrontando un recupero particolarmente complesso per la frattura pluriframmentaria della rotula e il cerchiaggio. Il dolore intenso e l’incapacità di piegare il ginocchio sono comuni in casi gravi come il tuo, ma è importante assicurarsi che tu stia ricevendo il trattamento più appropriato e che la tua riabilitazione stia procedendo in modo sicuro e corretto.
Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:
Consulta il tuo chirurgo ortopedico: Se non l'hai già fatto di recente, sarebbe utile fare una visita di controllo con il tuo ortopedico. Potrebbe essere necessario fare delle radiografie o esami diagnostici per vedere se c'è qualcosa che impedisce la corretta guarigione o che sta causando il dolore. A volte, può essere necessario un aggiustamento nel piano di trattamento (come la rimozione del cerchiaggio o altre procedure) se ci sono complicazioni.
Parla del dolore con il tuo medico: Il dolore che stai sperimentando sembra davvero intenso, e potrebbe essere utile discutere con il tuo medico se c'è una gestione più efficace del dolore, anche temporanea. Esistono farmaci o terapie specifiche per il controllo del dolore che potrebbero aiutare, facilitando anche il percorso di riabilitazione.
Riabilitazione graduale: La fisioterapia, anche se è essenziale per recuperare la mobilità, deve essere eseguita con cautela e secondo il tuo livello di tolleranza al dolore. Potresti beneficiare di una fisioterapia meno intensa in questa fase iniziale, o di metodi che riducano il dolore, come la terapia fisica assistita con acqua (idroterapia), che spesso riduce la pressione sulle articolazioni.
Valutazione di eventuali aderenze o complicazioni: Una possibile causa della rigidità e del dolore potrebbe essere la formazione di aderenze, ossia cicatrici interne che impediscono il movimento del ginocchio. Se questo è il caso, il medico potrebbe considerare approcci specifici per trattare le aderenze, come tecniche chirurgiche o terapie mirate.
In base a ciò che hai descritto, sembra che tu stia affrontando un recupero particolarmente complesso per la frattura pluriframmentaria della rotula e il cerchiaggio. Il dolore intenso e l’incapacità di piegare il ginocchio sono comuni in casi gravi come il tuo, ma è importante assicurarsi che tu stia ricevendo il trattamento più appropriato e che la tua riabilitazione stia procedendo in modo sicuro e corretto.
Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:
Consulta il tuo chirurgo ortopedico: Se non l'hai già fatto di recente, sarebbe utile fare una visita di controllo con il tuo ortopedico. Potrebbe essere necessario fare delle radiografie o esami diagnostici per vedere se c'è qualcosa che impedisce la corretta guarigione o che sta causando il dolore. A volte, può essere necessario un aggiustamento nel piano di trattamento (come la rimozione del cerchiaggio o altre procedure) se ci sono complicazioni.
Parla del dolore con il tuo medico: Il dolore che stai sperimentando sembra davvero intenso, e potrebbe essere utile discutere con il tuo medico se c'è una gestione più efficace del dolore, anche temporanea. Esistono farmaci o terapie specifiche per il controllo del dolore che potrebbero aiutare, facilitando anche il percorso di riabilitazione.
Riabilitazione graduale: La fisioterapia, anche se è essenziale per recuperare la mobilità, deve essere eseguita con cautela e secondo il tuo livello di tolleranza al dolore. Potresti beneficiare di una fisioterapia meno intensa in questa fase iniziale, o di metodi che riducano il dolore, come la terapia fisica assistita con acqua (idroterapia), che spesso riduce la pressione sulle articolazioni.
Valutazione di eventuali aderenze o complicazioni: Una possibile causa della rigidità e del dolore potrebbe essere la formazione di aderenze, ossia cicatrici interne che impediscono il movimento del ginocchio. Se questo è il caso, il medico potrebbe considerare approcci specifici per trattare le aderenze, come tecniche chirurgiche o terapie mirate.
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Mi dispiace molto per la situazione che sta attraversando e capisco quanto possa essere frustrante e doloroso il percorso di riabilitazione. Dopo un incidente così grave, soprattutto considerando una frattura pluriframmentaria alla rotula con intervento chirurgico, il recupero può essere molto impegnativo e spesso più lento di quanto vorremmo. Vorrei cercare di darle alcuni consigli che potrebbero aiutarla a gestire meglio questa fase complicata.
1. Consulto Ortopedico
Il primo passo fondamentale è assicurarsi che dal punto di vista ortopedico la rotula stia guarendo correttamente. Se non l’ha già fatto, le consiglierei di tornare dall’ortopedico che l’ha operato o cercarne uno specializzato in ginocchia per verificare se ci siano problemi strutturali che impediscano il movimento. In alcuni casi, il dolore e la rigidità potrebbero essere dovuti a complicazioni come una calcificazione eccessiva, aderenze, o problemi con l’impianto del cerchiaggio.
2. Gestione del Dolore
La presenza di dolore così intenso suggerisce che ci potrebbe essere un'infiammazione significativa o aderenze che ostacolano la mobilità. Parlane con il medico per esplorare opzioni farmacologiche per la gestione del dolore, come antiinfiammatori o antidolorifici che possano aiutarla a tollerare meglio la fisioterapia. In alcuni casi, potrebbe essere utile una terapia con infiltrazioni di corticosteroidi o, in casi selezionati, blocchi nervosi locali per alleviare il dolore.
3. Fisioterapia Graduale
Capisco quanto la fisioterapia possa essere dolorosa, ma è fondamentale per recuperare la funzionalità del ginocchio. Tuttavia, la sua esperienza suggerisce che potrebbe essere utile rivedere l’approccio. Potrebbe parlare con la sua fisioterapista per procedere in modo ancora più graduale, senza forzare troppo e cercando tecniche di mobilizzazione che diano sollievo. Ad esempio:
- Crioterapia (applicazione di ghiaccio) prima e dopo le sedute potrebbe ridurre l’infiammazione e alleviare il dolore.
- Idroterapia, ovvero esercizi in piscina o acqua calda, è spesso molto efficace in quanto l’acqua riduce il carico sulle articolazioni e permette di muovere il ginocchio in modo più libero.
- TENS (stimolazione elettrica transcutanea) per alleviare il dolore prima di procedere con la mobilizzazione passiva.
4. Mobilizzazione Passiva e Attiva
L’utilizzo del kinetic (il dispositivo che muove il ginocchio passivamente) è solitamente indicato per migliorare gradualmente la mobilità. Tuttavia, se le provoca dolori così intensi, potrebbe essere necessario impostare un angolo di flessione iniziale più basso, progredendo in modo molto graduale. È importante che l'incremento dell'angolo avvenga solo entro i limiti della sua tolleranza al dolore.
Anche esercizi di mobilizzazione attiva-assistita – dove un professionista come l’osteopata, la aiuta mentre lei cerca di muovere il ginocchio – possono essere molto utili. Questo può permettere di lavorare sulla mobilità senza sovraccaricare l'articolazione.
5. Lavoro su Aderenze e Cicatrici
Dopo un intervento come il suo, è comune lo sviluppo di aderenze che limitano il movimento e causano dolore. L’osteopata può aiutarla con il massaggio del tessuto cicatriziale per ridurre queste aderenze e migliorare la flessibilità della pelle e dei tessuti circostanti. Inoltre, tecniche di mobilizzazione delle fasce muscolari e di stretching possono aiutare ad alleviare la tensione.
6. Supporto Psicologico
Il dolore cronico e la difficoltà di movimento sono fisicamente ed emotivamente logoranti. La sua frustrazione e il senso di depressione sono reazioni naturali. Potrebbe essere davvero utile cercare il supporto di un terapeuta, preferibilmente con esperienza in gestione del dolore o nella riabilitazione post-traumatica. La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, può aiutare a trovare strategie per gestire meglio il dolore e ridurre l'ansia che questo comporta.
7. Considerazioni sul Ritmo di Recupero
Ricordi che ogni corpo ha tempi di recupero diversi. La sua frattura era complessa, e questo tipo di lesioni richiede tempo per guarire e ripristinare la mobilità. Molte persone che affrontano situazioni simili trovano che il recupero sia graduale ed a volte frustrantemente lento. Anche miglioramenti apparentemente piccoli – come guadagnare 5 gradi in più di flessione – rappresentano comunque progressi importanti.
8. Possibile Consulto per Revisione Chirurgica
In casi in cui il dolore e la rigidità permangano in modo inaccettabile nonostante la fisioterapia, alcuni pazienti potrebbero beneficiare di un consulto chirurgico di revisione. Questo potrebbe comportare la rimozione del cerchiaggio (se questo è fonte di dolore o limitazione) o interventi mirati a migliorare la mobilità. Ovviamente, questa è una decisione da prendere solo dopo aver esplorato a fondo tutte le opzioni conservative.
La incoraggio a continuare a cercare supporto e a essere aperta riguardo a come si sente, sia dal punto di vista fisico che emotivo. Il percorso di guarigione è faticoso, ma con il giusto supporto ed un approccio adeguato, è possibile migliorare. Non è sola in questo, e ci sono risorse che possono aiutarla a superare questa fase difficile.
Ruth Rolando Lacatus
1. Consulto Ortopedico
Il primo passo fondamentale è assicurarsi che dal punto di vista ortopedico la rotula stia guarendo correttamente. Se non l’ha già fatto, le consiglierei di tornare dall’ortopedico che l’ha operato o cercarne uno specializzato in ginocchia per verificare se ci siano problemi strutturali che impediscano il movimento. In alcuni casi, il dolore e la rigidità potrebbero essere dovuti a complicazioni come una calcificazione eccessiva, aderenze, o problemi con l’impianto del cerchiaggio.
2. Gestione del Dolore
La presenza di dolore così intenso suggerisce che ci potrebbe essere un'infiammazione significativa o aderenze che ostacolano la mobilità. Parlane con il medico per esplorare opzioni farmacologiche per la gestione del dolore, come antiinfiammatori o antidolorifici che possano aiutarla a tollerare meglio la fisioterapia. In alcuni casi, potrebbe essere utile una terapia con infiltrazioni di corticosteroidi o, in casi selezionati, blocchi nervosi locali per alleviare il dolore.
3. Fisioterapia Graduale
Capisco quanto la fisioterapia possa essere dolorosa, ma è fondamentale per recuperare la funzionalità del ginocchio. Tuttavia, la sua esperienza suggerisce che potrebbe essere utile rivedere l’approccio. Potrebbe parlare con la sua fisioterapista per procedere in modo ancora più graduale, senza forzare troppo e cercando tecniche di mobilizzazione che diano sollievo. Ad esempio:
- Crioterapia (applicazione di ghiaccio) prima e dopo le sedute potrebbe ridurre l’infiammazione e alleviare il dolore.
- Idroterapia, ovvero esercizi in piscina o acqua calda, è spesso molto efficace in quanto l’acqua riduce il carico sulle articolazioni e permette di muovere il ginocchio in modo più libero.
- TENS (stimolazione elettrica transcutanea) per alleviare il dolore prima di procedere con la mobilizzazione passiva.
4. Mobilizzazione Passiva e Attiva
L’utilizzo del kinetic (il dispositivo che muove il ginocchio passivamente) è solitamente indicato per migliorare gradualmente la mobilità. Tuttavia, se le provoca dolori così intensi, potrebbe essere necessario impostare un angolo di flessione iniziale più basso, progredendo in modo molto graduale. È importante che l'incremento dell'angolo avvenga solo entro i limiti della sua tolleranza al dolore.
Anche esercizi di mobilizzazione attiva-assistita – dove un professionista come l’osteopata, la aiuta mentre lei cerca di muovere il ginocchio – possono essere molto utili. Questo può permettere di lavorare sulla mobilità senza sovraccaricare l'articolazione.
5. Lavoro su Aderenze e Cicatrici
Dopo un intervento come il suo, è comune lo sviluppo di aderenze che limitano il movimento e causano dolore. L’osteopata può aiutarla con il massaggio del tessuto cicatriziale per ridurre queste aderenze e migliorare la flessibilità della pelle e dei tessuti circostanti. Inoltre, tecniche di mobilizzazione delle fasce muscolari e di stretching possono aiutare ad alleviare la tensione.
6. Supporto Psicologico
Il dolore cronico e la difficoltà di movimento sono fisicamente ed emotivamente logoranti. La sua frustrazione e il senso di depressione sono reazioni naturali. Potrebbe essere davvero utile cercare il supporto di un terapeuta, preferibilmente con esperienza in gestione del dolore o nella riabilitazione post-traumatica. La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, può aiutare a trovare strategie per gestire meglio il dolore e ridurre l'ansia che questo comporta.
7. Considerazioni sul Ritmo di Recupero
Ricordi che ogni corpo ha tempi di recupero diversi. La sua frattura era complessa, e questo tipo di lesioni richiede tempo per guarire e ripristinare la mobilità. Molte persone che affrontano situazioni simili trovano che il recupero sia graduale ed a volte frustrantemente lento. Anche miglioramenti apparentemente piccoli – come guadagnare 5 gradi in più di flessione – rappresentano comunque progressi importanti.
8. Possibile Consulto per Revisione Chirurgica
In casi in cui il dolore e la rigidità permangano in modo inaccettabile nonostante la fisioterapia, alcuni pazienti potrebbero beneficiare di un consulto chirurgico di revisione. Questo potrebbe comportare la rimozione del cerchiaggio (se questo è fonte di dolore o limitazione) o interventi mirati a migliorare la mobilità. Ovviamente, questa è una decisione da prendere solo dopo aver esplorato a fondo tutte le opzioni conservative.
La incoraggio a continuare a cercare supporto e a essere aperta riguardo a come si sente, sia dal punto di vista fisico che emotivo. Il percorso di guarigione è faticoso, ma con il giusto supporto ed un approccio adeguato, è possibile migliorare. Non è sola in questo, e ci sono risorse che possono aiutarla a superare questa fase difficile.
Ruth Rolando Lacatus
Buongiorno
Sicuramente è una condizione complessa perché quando si deve affrontare una degenza post operatoria con molteplici fratture e interessamento anche di un'articolazione come il ginocchio i tempi sono piuttosto lunghi.
La cosa che consiglio in primis è quello di seguire uno stile di vita adatto di seguire un percorso con più figure che la possano controllare su vari aspetti. si affidi a medici e fisioterapisti per tutte quelle che sono le dinamiche post intervento e per recuperare prima possibile la funzionalità della rotula
Sicuramente è possibile anche seguire una terapia cognitivo comportamentale da uno specialista per tutto lo stress e la depressione causate da una situazione di recupero come questa.
Infine è importantissimo seguire un'alimentazione adeguata in quanto ci sarà molto dispendio nella rigenerazione dei tessuti e per tornare in forma come prima ci vuole sicuramente tempo e lavoro mirato anche da questo punto di vista
Rimango a disposizione per aiutarla
Cordiali saluti
Dott Bonola Paolo
Sicuramente è una condizione complessa perché quando si deve affrontare una degenza post operatoria con molteplici fratture e interessamento anche di un'articolazione come il ginocchio i tempi sono piuttosto lunghi.
La cosa che consiglio in primis è quello di seguire uno stile di vita adatto di seguire un percorso con più figure che la possano controllare su vari aspetti. si affidi a medici e fisioterapisti per tutte quelle che sono le dinamiche post intervento e per recuperare prima possibile la funzionalità della rotula
Sicuramente è possibile anche seguire una terapia cognitivo comportamentale da uno specialista per tutto lo stress e la depressione causate da una situazione di recupero come questa.
Infine è importantissimo seguire un'alimentazione adeguata in quanto ci sarà molto dispendio nella rigenerazione dei tessuti e per tornare in forma come prima ci vuole sicuramente tempo e lavoro mirato anche da questo punto di vista
Rimango a disposizione per aiutarla
Cordiali saluti
Dott Bonola Paolo
Buongiorno, mi spiace per la situazione. Sicuramente un consulto dall'ortopedico che l'ha operata è indicata per valutare lo stato del problema, con magari anche una RMN di controllo. Inoltre potrebbe essere utile anche affidarsi a un terapista che le faccia fare idrokinesiterapia. In acqua il movimento è più dolce e aiutato, ed inoltre è un lavoro attivo che farebbe lei in base al dolore percepito e quindi non solo mobilizzazione passiva. Essendo un periodo lungo e faticoso anche dal punto di vista mentale, sicuramente il supporto di una persona esterna come uno psicologo la aiuterebbe ad accettare meglio questa situazione e a come affrontarla mentalmente. Cordiali saluti, Matteo Franchi
Buongiorno!
Provi ad unire alla fisioterapia anche qualche seduta osteopatica che le possa togliere eventuali blocchi fisici e in parte psicosomatici.
Tenga duro, il percorso per tornare in forma è lungo e ci vuole un po' di pazienza :)
Visto quello che ha passato anche lo psicologo potrebbe aiutarla a gestire meglio la frustrazione per alleggerire il carico emotivo sul percorso di guarigione.
Buon lavoro!
Dott.ssa Lisa Cappello
Provi ad unire alla fisioterapia anche qualche seduta osteopatica che le possa togliere eventuali blocchi fisici e in parte psicosomatici.
Tenga duro, il percorso per tornare in forma è lungo e ci vuole un po' di pazienza :)
Visto quello che ha passato anche lo psicologo potrebbe aiutarla a gestire meglio la frustrazione per alleggerire il carico emotivo sul percorso di guarigione.
Buon lavoro!
Dott.ssa Lisa Cappello
Buongiorno,
capisco perfettamente la difficoltà. Visto i lcaso penso che affidarsi al Fisioterapista con controlli periodici presso i medici specialisti sia l'unica via. Purtroppo il corpo ha sì una grande capacità di recupero ed adattamento, ma dopo un trauma al corpo stesso serve tempo.
Si dedichi ancora alla sua salute ed otterrà il meglio possibile frutto del suo impegno.
A fine fase riabilitativa l'Osteopata pò fare il suo intervento per un riequilibrio muscolare e posturale o per eliminare e contrastare eventuali disfunzioni.
Cordiali saluti
Giovanni Odone Osteopata
capisco perfettamente la difficoltà. Visto i lcaso penso che affidarsi al Fisioterapista con controlli periodici presso i medici specialisti sia l'unica via. Purtroppo il corpo ha sì una grande capacità di recupero ed adattamento, ma dopo un trauma al corpo stesso serve tempo.
Si dedichi ancora alla sua salute ed otterrà il meglio possibile frutto del suo impegno.
A fine fase riabilitativa l'Osteopata pò fare il suo intervento per un riequilibrio muscolare e posturale o per eliminare e contrastare eventuali disfunzioni.
Cordiali saluti
Giovanni Odone Osteopata
Buongiorno mi spiace moltissimo per la situazione che sta vivendo, affrontare un tale recupero è sempre faticoso da un punto di vista sia fisico che, soprattutto emotivo.
Come le hanno già consigliato alcuni miei colleghi le do anch'io la mia opinione e qualche consiglio pratico.
Innanzitutto ci tengo a dirle che sta facendo un ottimo lavoro e che non deve demordere! Purtroppo questo genere di infortuni sono molto lunghi nel loro recupero e ci vorranno sicuramente più di 3 mesi per recuperare al meglio.
Come prima cosa le consiglio di interpellare sia il suo medico di base che il chirurgo che l'ha operata per avere un loro parere e capire, magari attraverso esami strumentali, se l'operazione e la terapia post operatoria stanno funzionando al meglio o se per caso ci sia il bisogno di intervenire magari togliendo il cerchiaggio o andando a modificare alcuni parametri della terapia.
In secondo luogo le consiglio di chiedere al suo fisioterapista di avere un approccio più delicato visto il forte dolore che sente, recuperare è essenziale e bisogna farlo al meglio ma va valutata situazione in situazione e non per tutti può andare bene un approccio molto intenso e diretto. In alternativa può chiedere anche un secondo parere.
Visto che parla di dolore molto forte può anche in questo caso sentire il suo medico di base, in accordo con il chirurgo e il fisioterapista che la sta seguendo di procedere anche con una terapia del dolore per aiutarla a sentire meno male ma poter continuare con il suo recupero che è fondamentale.
Nell'immediato e nel pratico le posso consigliare di fare idroterapia facendo degli sciacqui di acqua fredda e calda alternata per circa 20-30 secondi a getto dopo la doccia sulla porzione di piede e gamba sotto al ginocchio per aumentare l'irrorazione sanguigna che l'aiuterà a sgonfiare e drenare la zona del ginocchio e della gamba dandole un senso di sollievo e di leggerezza quasi immediatamente. Dopo questi sciacqui le consiglio inoltre di sdraiarsi con le gambe in alto per facilitare il ritorno venoso sempre per lo stesso motivo volto a sgonfiare la zona.
Le consiglio inoltre di prendere in considerazione anche dei trattamenti osteopatici in quanto, tramite l'osteopatia, si può dare grandi benefici nel post operatorio e in situazioni di dolore e gonfiore dati Dao stato d'infiammazione generale.
Come ultima cosa, non per importanza, le consiglio, se non l'avesse già presa in considerazione come cosa, quella di intraprendere anche un percorso da uno psicologo per elaborare l'accaduto e quello che sta vivendo in modo che possa essere aiutato ad andare avanti e riprendersi anche dal trauma che ha subito pure a livello psicologico.
Se lo riterrà utile e vorrà intraprendere un percorso le posso consigliare una psicologa con la quale collaboro che è molto preparata.
Sperando di esserle stato utile le porgo cordiali saluti e le auguro il meglio per la sua ripresa rimanendo a disposizione.
Dott. R. Caminiti
Come le hanno già consigliato alcuni miei colleghi le do anch'io la mia opinione e qualche consiglio pratico.
Innanzitutto ci tengo a dirle che sta facendo un ottimo lavoro e che non deve demordere! Purtroppo questo genere di infortuni sono molto lunghi nel loro recupero e ci vorranno sicuramente più di 3 mesi per recuperare al meglio.
Come prima cosa le consiglio di interpellare sia il suo medico di base che il chirurgo che l'ha operata per avere un loro parere e capire, magari attraverso esami strumentali, se l'operazione e la terapia post operatoria stanno funzionando al meglio o se per caso ci sia il bisogno di intervenire magari togliendo il cerchiaggio o andando a modificare alcuni parametri della terapia.
In secondo luogo le consiglio di chiedere al suo fisioterapista di avere un approccio più delicato visto il forte dolore che sente, recuperare è essenziale e bisogna farlo al meglio ma va valutata situazione in situazione e non per tutti può andare bene un approccio molto intenso e diretto. In alternativa può chiedere anche un secondo parere.
Visto che parla di dolore molto forte può anche in questo caso sentire il suo medico di base, in accordo con il chirurgo e il fisioterapista che la sta seguendo di procedere anche con una terapia del dolore per aiutarla a sentire meno male ma poter continuare con il suo recupero che è fondamentale.
Nell'immediato e nel pratico le posso consigliare di fare idroterapia facendo degli sciacqui di acqua fredda e calda alternata per circa 20-30 secondi a getto dopo la doccia sulla porzione di piede e gamba sotto al ginocchio per aumentare l'irrorazione sanguigna che l'aiuterà a sgonfiare e drenare la zona del ginocchio e della gamba dandole un senso di sollievo e di leggerezza quasi immediatamente. Dopo questi sciacqui le consiglio inoltre di sdraiarsi con le gambe in alto per facilitare il ritorno venoso sempre per lo stesso motivo volto a sgonfiare la zona.
Le consiglio inoltre di prendere in considerazione anche dei trattamenti osteopatici in quanto, tramite l'osteopatia, si può dare grandi benefici nel post operatorio e in situazioni di dolore e gonfiore dati Dao stato d'infiammazione generale.
Come ultima cosa, non per importanza, le consiglio, se non l'avesse già presa in considerazione come cosa, quella di intraprendere anche un percorso da uno psicologo per elaborare l'accaduto e quello che sta vivendo in modo che possa essere aiutato ad andare avanti e riprendersi anche dal trauma che ha subito pure a livello psicologico.
Se lo riterrà utile e vorrà intraprendere un percorso le posso consigliare una psicologa con la quale collaboro che è molto preparata.
Sperando di esserle stato utile le porgo cordiali saluti e le auguro il meglio per la sua ripresa rimanendo a disposizione.
Dott. R. Caminiti
Buongiorno. Mi trovo d'accordo con quanto già esposto dai colleghi. Resto a disposizione in caso di necessità. Dott. Federico Ghio
Buongiorno, mi dispiace molto sapere quello che stai passando. È comprensibile sentirsi frustrati e giù di morale dopo un’esperienza così difficile. È importante ricordare che la riabilitazione può richiedere tempo, soprattutto con infortuni complessi come il tuo.
Ti consiglio di continuare a comunicare apertamente con la tua fisioterapista riguardo ai tuoi dolori. Potrebbe essere utile chiedere se ci sono tecniche alternative che potrebbero alleviare il dolore durante le sedute, o se è possibile modificare l'approccio per rendere il processo meno doloroso.
Inoltre, considera di parlare con un medico o un ortopedico per un secondo parere. A volte, è utile esplorare altre opzioni, come terapie del dolore o trattamenti complementari, che potrebbero offrirti un po' di sollievo.
Infine, cerca di trovare attività che ti portino un po' di gioia, anche se non richiedono di muoverti molto. Supporto emotivo e compagnia possono fare una grande differenza. Non sei solo in questo, e ci sono persone pronte ad aiutarti.
Spero di essere stato di aiuto.
Dott. Jacopo Zammarchi
Ti consiglio di continuare a comunicare apertamente con la tua fisioterapista riguardo ai tuoi dolori. Potrebbe essere utile chiedere se ci sono tecniche alternative che potrebbero alleviare il dolore durante le sedute, o se è possibile modificare l'approccio per rendere il processo meno doloroso.
Inoltre, considera di parlare con un medico o un ortopedico per un secondo parere. A volte, è utile esplorare altre opzioni, come terapie del dolore o trattamenti complementari, che potrebbero offrirti un po' di sollievo.
Infine, cerca di trovare attività che ti portino un po' di gioia, anche se non richiedono di muoverti molto. Supporto emotivo e compagnia possono fare una grande differenza. Non sei solo in questo, e ci sono persone pronte ad aiutarti.
Spero di essere stato di aiuto.
Dott. Jacopo Zammarchi
Recuperare un trauma al ginocchio è un percorso molto lungo e a seconda dei casi molto doloroso. Con sedute di manipolazione ed esercizi chinesiologici mirati riuscirai sicuramente e recuperare un ginocchio con un trauma di questo tipo. Sei molto giovane e il corpo umana ha la grande dote della resilienza. Fatti carico di grande pazienza e continua quotidianamente con la riabilitazione.
Buongiorno purtroppo non è di competenza osteopatica
Buongiorno, per poter analizzare bene l cosa bisogna sapere che tipo di percorso e con che costanza ha effettuato la fisioterapia.
Ci tengo a precisare che di solito il recupero non è immediato pero lei avendo 19 anni dovrebbe avere dei margini di miglioramento più veloci, poi dipende sempre dal soggetto.
per darle una risposta più precisa sarebbe da valutare sia la postura che a livello osteopatico.
rimango a diposizione per qualsiasi dubbio.
Nicolò Lupo
Ci tengo a precisare che di solito il recupero non è immediato pero lei avendo 19 anni dovrebbe avere dei margini di miglioramento più veloci, poi dipende sempre dal soggetto.
per darle una risposta più precisa sarebbe da valutare sia la postura che a livello osteopatico.
rimango a diposizione per qualsiasi dubbio.
Nicolò Lupo
Mi dispiace molto per quello che stai passando. Dopo un trauma grave come il tuo, è comprensibile sentirsi frustrati e abbattuti, soprattutto quando il recupero sembra doloroso e lento. La rigidità e il dolore che provi sono comuni in casi di fratture pluriframmentarie alla rotula trattate con cerchiaggio, ma è importante ricordare che ogni recupero ha i suoi tempi e varia da persona a persona.
Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:
Parlane con il tuo ortopedico: Potrebbe essere utile fare un controllo con il chirurgo o l’ortopedico per assicurarsi che tutto stia guarendo correttamente e valutare se c'è qualche ostacolo fisico alla mobilità, come tessuto cicatriziale in eccesso o un’adesione post-chirurgica.
Terapia del dolore: Chiedi al medico se esistono opzioni per gestire il dolore che possano rendere il recupero più tollerabile, come farmaci specifici o terapie fisiche aggiuntive.
Continua con la fisioterapia: Anche se dolorosa, la fisioterapia è fondamentale. La tua fisioterapista potrebbe adattare il trattamento per ridurre l’intensità delle manovre o lavorare su esercizi più dolci, sempre rimanendo nel limite del dolore tollerabile. Magari si può includere un percorso di rinforzo muscolare molto graduale.
Approccio graduale: La mobilizzazione passiva e la manipolazione non devono essere fatte forzando troppo. Un approccio più lento e controllato, anche se richiede pazienza, può ridurre la tensione sul ginocchio.
Supporto psicologico: Passare attraverso un recupero doloroso può essere psicologicamente difficile, quindi considera il supporto di uno psicologo o terapeuta che possa aiutarti a gestire stress, ansia e motivazione.
Ricorda che, anche se sembra interminabile, i progressi arriveranno, anche piccoli, giorno dopo giorno. Essere paziente con te stesso e continuare a dare il massimo che puoi è già un grande traguardo. Spero che trovi presto un po’ di sollievo e fiducia nel percorso di recupero.
Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:
Parlane con il tuo ortopedico: Potrebbe essere utile fare un controllo con il chirurgo o l’ortopedico per assicurarsi che tutto stia guarendo correttamente e valutare se c'è qualche ostacolo fisico alla mobilità, come tessuto cicatriziale in eccesso o un’adesione post-chirurgica.
Terapia del dolore: Chiedi al medico se esistono opzioni per gestire il dolore che possano rendere il recupero più tollerabile, come farmaci specifici o terapie fisiche aggiuntive.
Continua con la fisioterapia: Anche se dolorosa, la fisioterapia è fondamentale. La tua fisioterapista potrebbe adattare il trattamento per ridurre l’intensità delle manovre o lavorare su esercizi più dolci, sempre rimanendo nel limite del dolore tollerabile. Magari si può includere un percorso di rinforzo muscolare molto graduale.
Approccio graduale: La mobilizzazione passiva e la manipolazione non devono essere fatte forzando troppo. Un approccio più lento e controllato, anche se richiede pazienza, può ridurre la tensione sul ginocchio.
Supporto psicologico: Passare attraverso un recupero doloroso può essere psicologicamente difficile, quindi considera il supporto di uno psicologo o terapeuta che possa aiutarti a gestire stress, ansia e motivazione.
Ricorda che, anche se sembra interminabile, i progressi arriveranno, anche piccoli, giorno dopo giorno. Essere paziente con te stesso e continuare a dare il massimo che puoi è già un grande traguardo. Spero che trovi presto un po’ di sollievo e fiducia nel percorso di recupero.
Salve, si assicuri che l'intervento sia andato a buon fine e che non ci sia un problema di questo tipo.
Buongiorno. Il lavoro fisioterapico e chinesiologico attivo vanno attuati in maniera coordinata per poter rendere funzionali i gradi recuperati dal terapista. Il dolore purtroppo fa parte del percorso, ma riguadagnare i gradi è di fondamentale importanza. Tenga duro e continui con costanza il lavoro iniziato.
buongiorno. deve continuare iter riabilitativo, si affidi a un fisioterpista esperto. dopo 6 mesi di riabilitazione , vedrà un cambiamento soddisfacente. non di disperi e i risultati arriveranno. buona giornata
Buongiorno, le consiglio, se non l’ha già fatto recentemente, prenota una visita per controllare lo stato della rotula e verificare che tutto stia procedendo correttamente dal punto di vista osseo e meccanico. Potrebbero voler fare una radiografia o una risonanza per valutare meglio la situazione. Se la fisioterapia che sta facendo ora è insopportabile, forse è il caso di parlarne con il fisioterapista o cercarne un altro con un approccio diverso (es. terapia in acqua, utilizzo di tecniche diverse per la mobilizzazione).
l dolore intenso e la difficoltà nella riabilitazione dopo un intervento come il suo sono comprensibili, ma è importante capire se il problema è solo dovuto alla rigidità post-operatoria o se potrebbe esserci qualcos’altro, come aderenze, un problema con l’osteosintesi (il cerchiaggio). Spero di essere stato d'aiuto e non esiti a contattarmi qualora volesse parlarne con me più nel dettaglio
l dolore intenso e la difficoltà nella riabilitazione dopo un intervento come il suo sono comprensibili, ma è importante capire se il problema è solo dovuto alla rigidità post-operatoria o se potrebbe esserci qualcos’altro, come aderenze, un problema con l’osteosintesi (il cerchiaggio). Spero di essere stato d'aiuto e non esiti a contattarmi qualora volesse parlarne con me più nel dettaglio
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che stai vivendo. È comprensibile sentirsi frustrati e stanchi dopo un trauma così grande, soprattutto quando la riabilitazione è lenta e dolorosa.
Dal punto di vista riabilitativo, potrebbe essere utile fare una nuova valutazione ortopedica per verificare se ci sono aderenze cicatriziali, rigidità articolari o altri fattori che limitano il movimento. A volte, dopo un intervento con cerchiaggio, la mobilità può essere compromessa da fibrosi o retrazioni muscolari, e potrebbe essere necessario un trattamento mirato, come terapie manuali più delicate, mobilizzazioni in acqua o tecniche di rilascio miofasciale.
Inoltre, valutare il supporto di un terapista del dolore, che potrebbe aiutarti con strategie per gestire il dolore e migliorare la qualità della riabilitazione. Il dolore intenso spesso porta a contratture involontarie che peggiorano la situazione.
Non sottovalutare anche il supporto psicologico: è normale sentirsi giù dopo un incidente del genere, ma il recupero è un processo e avere qualcuno con cui parlarne può aiutarti a trovare più forza. Non sei solə, e con il giusto approccio riuscirai a migliorare la tua situazione. Se hai bisogno di confrontarti, sono qui. "
Dal punto di vista riabilitativo, potrebbe essere utile fare una nuova valutazione ortopedica per verificare se ci sono aderenze cicatriziali, rigidità articolari o altri fattori che limitano il movimento. A volte, dopo un intervento con cerchiaggio, la mobilità può essere compromessa da fibrosi o retrazioni muscolari, e potrebbe essere necessario un trattamento mirato, come terapie manuali più delicate, mobilizzazioni in acqua o tecniche di rilascio miofasciale.
Inoltre, valutare il supporto di un terapista del dolore, che potrebbe aiutarti con strategie per gestire il dolore e migliorare la qualità della riabilitazione. Il dolore intenso spesso porta a contratture involontarie che peggiorano la situazione.
Non sottovalutare anche il supporto psicologico: è normale sentirsi giù dopo un incidente del genere, ma il recupero è un processo e avere qualcuno con cui parlarne può aiutarti a trovare più forza. Non sei solə, e con il giusto approccio riuscirai a migliorare la tua situazione. Se hai bisogno di confrontarti, sono qui. "
Buongiorno, sicuramente la situazione non è delle più semplici, bisognerebbe provare a fare dei controlli accurati per capire se magari c'è ancora qualche lesione o qualche ricalcificazione dell'osso post frattura che in qualche modo va a limitare notevolmente la flessione di ginocchio. La manipolazione passiva potrebbe gradualmente essere supportata da una rieducazione motoria attiva, dove si vada a coinvolgere anche la muscolatura in modo leggero, cercando di capire quali movimenti si riescono a fare senza scatenare dolori eccessivamente forti e da lì provare, con il tempo, senza fretta, ad aumentare il range di movimento. Auguro comunque di poter trovare il modo di risolvere almeno in parte la problematica.
Gentile paziente,
gli infortuni di natura traumatica sono di vastissima e diversa portata, soprattutto in merito al decorso e al trattamento. Nel suo caso si può pensare che non sia solo la rotula il problema. Ci sono compromissioni dei legamenti che non sono state trattate? Ha fatto una RM?
Accanto al problema di natura più concreta, rappresentato dal suo ginocchio, la invito però a dare la dovuta attenzione al suo stato psicologico. Non è possibile sapere quanto durerà il periodo di riabilitazione/cura (e qui le consiglio di informarsi si cosa invece può significare "rieducazione"), per cui è auspicabile contenere almeno lo stress emotivo che deriva da questa situazione, attraverso uno specialista psicologo.
Le auguro il meglio.
dott. Giuseppe Christian Fiore
gli infortuni di natura traumatica sono di vastissima e diversa portata, soprattutto in merito al decorso e al trattamento. Nel suo caso si può pensare che non sia solo la rotula il problema. Ci sono compromissioni dei legamenti che non sono state trattate? Ha fatto una RM?
Accanto al problema di natura più concreta, rappresentato dal suo ginocchio, la invito però a dare la dovuta attenzione al suo stato psicologico. Non è possibile sapere quanto durerà il periodo di riabilitazione/cura (e qui le consiglio di informarsi si cosa invece può significare "rieducazione"), per cui è auspicabile contenere almeno lo stress emotivo che deriva da questa situazione, attraverso uno specialista psicologo.
Le auguro il meglio.
dott. Giuseppe Christian Fiore
il recupero da una frattura pluriframmentaria della rotula è un processo lungo e complesso, ma non significa che tu non possa migliorare.
1. Parlare con l'ortopedico
Se dopo tre mesi il dolore è così forte e la mobilità così limitata, è fondamentale un controllo specialistico. Potrebbe essere necessario un nuovo esame (radiografia o risonanza magnetica) per valutare se ci sono problemi come aderenze, rigidità articolare grave o problemi con il cerchiaggio.
2. Gestire il dolore
Se il dolore è così forte, potrebbe essere utile rivedere la terapia antidolorifica con un medico. Senza un buon controllo del dolore, è quasi impossibile fare progressi nella fisioterapia.
3. Valutare un trattamento diverso
Se la mobilizzazione passiva con il Kinetec è insopportabile, si potrebbe provare un approccio più graduale e meno aggressivo, come idroterapia (riabilitazione in acqua). L'acqua aiuta a ridurre il peso sul ginocchio e permette movimenti con meno dolore.
A volte, se la rigidità è estrema, si può considerare una manipolazione in anestesia per forzare l'articolazione a sbloccarsi. È una decisione che spetta all’ortopedico.
La riabilitazione è dura, ma con il giusto supporto medico e fisioterapico puoi migliorare. Il primo passo ora è un controllo ortopedico urgente per capire se c’è un problema strutturale che ostacola il recupero. Nel frattempo, cerca di gestire il dolore al meglio per poter proseguire con la fisioterapia in modo efficace. Forza, ce la puoi fare!
1. Parlare con l'ortopedico
Se dopo tre mesi il dolore è così forte e la mobilità così limitata, è fondamentale un controllo specialistico. Potrebbe essere necessario un nuovo esame (radiografia o risonanza magnetica) per valutare se ci sono problemi come aderenze, rigidità articolare grave o problemi con il cerchiaggio.
2. Gestire il dolore
Se il dolore è così forte, potrebbe essere utile rivedere la terapia antidolorifica con un medico. Senza un buon controllo del dolore, è quasi impossibile fare progressi nella fisioterapia.
3. Valutare un trattamento diverso
Se la mobilizzazione passiva con il Kinetec è insopportabile, si potrebbe provare un approccio più graduale e meno aggressivo, come idroterapia (riabilitazione in acqua). L'acqua aiuta a ridurre il peso sul ginocchio e permette movimenti con meno dolore.
A volte, se la rigidità è estrema, si può considerare una manipolazione in anestesia per forzare l'articolazione a sbloccarsi. È una decisione che spetta all’ortopedico.
La riabilitazione è dura, ma con il giusto supporto medico e fisioterapico puoi migliorare. Il primo passo ora è un controllo ortopedico urgente per capire se c’è un problema strutturale che ostacola il recupero. Nel frattempo, cerca di gestire il dolore al meglio per poter proseguire con la fisioterapia in modo efficace. Forza, ce la puoi fare!
La frattura della rotula richiede un percorso di riabilitazione lungo e progressivo, ma è fondamentale trovare un equilibrio tra il recupero della mobilità e la gestione del dolore.
Il dolore intenso durante la mobilizzazione potrebbe essere dovuto a diversi fattori, tra cui rigidità articolare post-chirurgica, aderenze cicatriziali, infiammazione persistente o tensioni muscolari accentuate dalla paura del dolore stesso. Se la fisioterapia tradizionale ti sta causando sofferenze eccessive, potrebbe essere utile rivedere il protocollo riabilitativo con il tuo ortopedico e fisioterapista, magari introducendo tecniche di gestione del dolore come la terapia miofasciale, il rilascio manuale delle tensioni muscolari. Un approccio osteopatico potrebbe essere di supporto, lavorando non solo sulla zona del ginocchio ma anche sulle strutture collegate, come anca, bacino e colonna lombare, per migliorare la distribuzione dei carichi e ridurre le tensioni compensatorie. Resto a disposizione per ogni chiarimento.
Alessandro Bartolo
Il dolore intenso durante la mobilizzazione potrebbe essere dovuto a diversi fattori, tra cui rigidità articolare post-chirurgica, aderenze cicatriziali, infiammazione persistente o tensioni muscolari accentuate dalla paura del dolore stesso. Se la fisioterapia tradizionale ti sta causando sofferenze eccessive, potrebbe essere utile rivedere il protocollo riabilitativo con il tuo ortopedico e fisioterapista, magari introducendo tecniche di gestione del dolore come la terapia miofasciale, il rilascio manuale delle tensioni muscolari. Un approccio osteopatico potrebbe essere di supporto, lavorando non solo sulla zona del ginocchio ma anche sulle strutture collegate, come anca, bacino e colonna lombare, per migliorare la distribuzione dei carichi e ridurre le tensioni compensatorie. Resto a disposizione per ogni chiarimento.
Alessandro Bartolo
Ciao! Spero che la situazione stia migliorando, in una fase riabilitativa in generale ti consiglio sempre di abbinare la terapia manuale e passiva fatta dal terapista ad un percorso attivo, quindi esercizi che possano aiutarti a migliorare forza e mobilità. Penso che questa sia la strada giusta ma dovrei sapere di più sulle tue problematiche. Se vuoi scrivimi e ne parliamo, ciao!
Consiglio assolutamente l'acqua.
Buongiorno, non sono un medico, sono una chinesiologa e ho un'esperienza personale di molti anni fa: ginocchio che non si piegava dopo intervento chirurgico ai legamenti e gesso per più di 40 giorni (tecnica non più praticata oggi). Dopo aver subito una mobilizzazione forzata, senza anestesia (altra pratica che spero sia stata abbandonata per sempre), il mio ginocchio restava rigido e gonfio; i medici ritenevano che avrebbe potuto raggiungere al massimo i 90 gradi di flessione, la fisioterapia a secco era dolorosissima. Ho risolto molto lentamente e senza dolore con esercizi in acqua di mare e in piscina associati a manipolazioni fasciali.
Buongiorno, non sono un medico, sono una chinesiologa e ho un'esperienza personale di molti anni fa: ginocchio che non si piegava dopo intervento chirurgico ai legamenti e gesso per più di 40 giorni (tecnica non più praticata oggi). Dopo aver subito una mobilizzazione forzata, senza anestesia (altra pratica che spero sia stata abbandonata per sempre), il mio ginocchio restava rigido e gonfio; i medici ritenevano che avrebbe potuto raggiungere al massimo i 90 gradi di flessione, la fisioterapia a secco era dolorosissima. Ho risolto molto lentamente e senza dolore con esercizi in acqua di mare e in piscina associati a manipolazioni fasciali.
Ciao, l'infortunio è complesso e non riguarda solo il tessuto osseo, devono guarire anche i tessuti molli (muscoli, tendini,...). A 3 mesi dall'intervento è auspicabile una certa mobilità più ampia di quella che effettivamente hai. Bisognerebbe capire se ci sono cause come rigidità articolari post-traumatiche, aderenze cicatriziali, dolore da mezzi di sintesi o complicanze locali. Ti consiglio una visita ortopedica di controllo se possibile dallo stesso che ti ha operato e poi magari procedere con una fase di idrokinesiterapia (fisioterapia in acqua) e continuare la fisioterapia con tecniche di riduzione del dolore (ghiaccio, tens, terapia fisica antalgica) e rinforzo del quadricipite.
Ciao, il consiglio da specialista che ti posso dare, è quello di fare oltre la manipolazione rinforzo muscolare, in quanto a livello della rotula passano diversi muscoli. Non temere, che i gradi di flessione si possono ancora recuperare. Puoi venire a provare un ciclo di sedute kinesiologiche e massoterapiche presso i miei studi
Salve,
capisco bene la sua frustrazione, perché dopo un trauma e un intervento importante come quello che ha subito, il percorso riabilitativo può essere lungo, doloroso e spesso mette a dura prova la pazienza e la motivazione. Nel suo caso la rigidità del ginocchio a tre mesi dall’incidente non è insolita, soprattutto considerando la gravità della frattura e la presenza di un cerchiaggio, che limita naturalmente la mobilità nelle prime fasi. Il dolore intenso che descrive durante la mobilizzazione è un segnale che va ascoltato: forzare troppo può essere controproducente e aumentare la sofferenza senza reali benefici.
Quello che serve adesso è un approccio graduale e mirato, in stretta collaborazione con il chirurgo ortopedico che l’ha operata e con il fisioterapista. A volte, nei casi di rigidità marcata, possono essere necessari tempi più lunghi o strategie diverse di recupero, ma è fondamentale non abbandonare la riabilitazione e non scoraggiarsi, perché i miglioramenti possono arrivare anche più lentamente rispetto alle aspettative iniziali. Parlare con il suo ortopedico per valutare insieme se il decorso è nella norma e se il protocollo riabilitativo va eventualmente modificato può essere un passo importante per affrontare meglio la situazione.
So che la sensazione di blocco e il dolore costante possono portare a stanchezza e sconforto, ma il percorso di recupero richiede costanza e fiducia. Con la giusta gestione e i controlli adeguati, ci sono ancora margini significativi di miglioramento.
Cordiali saluti,
Dott. Riccardo Spurio – Massoterapista e Chinesiologo
capisco bene la sua frustrazione, perché dopo un trauma e un intervento importante come quello che ha subito, il percorso riabilitativo può essere lungo, doloroso e spesso mette a dura prova la pazienza e la motivazione. Nel suo caso la rigidità del ginocchio a tre mesi dall’incidente non è insolita, soprattutto considerando la gravità della frattura e la presenza di un cerchiaggio, che limita naturalmente la mobilità nelle prime fasi. Il dolore intenso che descrive durante la mobilizzazione è un segnale che va ascoltato: forzare troppo può essere controproducente e aumentare la sofferenza senza reali benefici.
Quello che serve adesso è un approccio graduale e mirato, in stretta collaborazione con il chirurgo ortopedico che l’ha operata e con il fisioterapista. A volte, nei casi di rigidità marcata, possono essere necessari tempi più lunghi o strategie diverse di recupero, ma è fondamentale non abbandonare la riabilitazione e non scoraggiarsi, perché i miglioramenti possono arrivare anche più lentamente rispetto alle aspettative iniziali. Parlare con il suo ortopedico per valutare insieme se il decorso è nella norma e se il protocollo riabilitativo va eventualmente modificato può essere un passo importante per affrontare meglio la situazione.
So che la sensazione di blocco e il dolore costante possono portare a stanchezza e sconforto, ma il percorso di recupero richiede costanza e fiducia. Con la giusta gestione e i controlli adeguati, ci sono ancora margini significativi di miglioramento.
Cordiali saluti,
Dott. Riccardo Spurio – Massoterapista e Chinesiologo
Ciao, sono Giusy Pastore, massoterapista e chinesiologa clinica. Certa che la mia collega abbia svolto già un ottimo lavoro, io ti consiglierei di provare delle sedute di terapia manuale che vada a lavorare bene sulla muscolatura degli arti inferiori (focus ischio-crurali e quadricipite), si potrebbero utilizzare anche dei kinesio-taping per supportare l'articolazione e la muscolatura nell'arco della giornata e iniziare a lavorare con elastici per continuare a recuperare gradi. Per ulteriori info puoi contattarmi tranquillamente.
Ciao, prima di tutto mi dispiace molto per quello che stai vivendo. Un incidente come il tuo, con una frattura pluriframmentaria della rotula e un intervento di cerchiaggio, è un trauma importante sia fisicamente che mentalmente. È assolutamente comprensibile che tu ti senta stanca e scoraggiata.
Detto questo, è importante chiarire un punto: a tre mesi da un intervento del genere, una limitazione importante nella flessione del ginocchio non è rara. La rotula ha un ruolo fondamentale nella biomeccanica del ginocchio e quando viene operata, soprattutto in casi complessi, il recupero può essere lungo e a volte anche molto doloroso.
Il dolore forte durante la mobilizzazione, purtroppo, è frequente nei percorsi post-operatori di questo tipo. Ma non significa automaticamente che l’intervento sia stato eseguito male o che la rotula “non scorra”. Questo è impossibile da valutare senza un'analisi clinica e soprattutto senza imaging attuale.
Cosa puoi fare adesso?
Tornare dall’ortopedico che ti ha operata (o chiedere un secondo parere).
Un controllo clinico + una radiografia o TAC possono valutare:
la posizione della rotula, lo stato del cerchiaggio, eventuali aderenze, la guarigione dell’osso
Non cercare di forzare da sola.
Forzare il ginocchio in questa fase può solo aumentare il dolore e la contrattura difensiva.
Chiedi alla fisioterapista una modulazione del percorso.
A volte serve cambiare tecniche: lavorare prima sul dolore, sul rilassamento, sui tessuti molli, sulla contrattura del quadricipite… non sempre la flessione deve essere “spinta” subito.
Gestione del dolore e del gonfiore.
Se il dolore è così intenso, il medico può valutare farmaci temporanei o strategie aggiuntive per permettere alla fisioterapia di essere più efficace.
Prenditi cura anche della parte emotiva.
È normalissimo sentirsi depressi dopo un trauma e una riabilitazione così difficile. Non è un segno di debolezza: è umano. Parlane con chi ti segue, può davvero fare la differenza.
Detto questo, è importante chiarire un punto: a tre mesi da un intervento del genere, una limitazione importante nella flessione del ginocchio non è rara. La rotula ha un ruolo fondamentale nella biomeccanica del ginocchio e quando viene operata, soprattutto in casi complessi, il recupero può essere lungo e a volte anche molto doloroso.
Il dolore forte durante la mobilizzazione, purtroppo, è frequente nei percorsi post-operatori di questo tipo. Ma non significa automaticamente che l’intervento sia stato eseguito male o che la rotula “non scorra”. Questo è impossibile da valutare senza un'analisi clinica e soprattutto senza imaging attuale.
Cosa puoi fare adesso?
Tornare dall’ortopedico che ti ha operata (o chiedere un secondo parere).
Un controllo clinico + una radiografia o TAC possono valutare:
la posizione della rotula, lo stato del cerchiaggio, eventuali aderenze, la guarigione dell’osso
Non cercare di forzare da sola.
Forzare il ginocchio in questa fase può solo aumentare il dolore e la contrattura difensiva.
Chiedi alla fisioterapista una modulazione del percorso.
A volte serve cambiare tecniche: lavorare prima sul dolore, sul rilassamento, sui tessuti molli, sulla contrattura del quadricipite… non sempre la flessione deve essere “spinta” subito.
Gestione del dolore e del gonfiore.
Se il dolore è così intenso, il medico può valutare farmaci temporanei o strategie aggiuntive per permettere alla fisioterapia di essere più efficace.
Prenditi cura anche della parte emotiva.
È normalissimo sentirsi depressi dopo un trauma e una riabilitazione così difficile. Non è un segno di debolezza: è umano. Parlane con chi ti segue, può davvero fare la differenza.
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