Salve a tutti dottori, vi chiedo un consiglio e un aiuto per una situazione che mi sta letteralmente
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Salve a tutti dottori, vi chiedo un consiglio e un aiuto per una situazione che mi sta letteralmente rovinando la vita. Da circa 2 anni cerco di rielaborare la fine di una relazione durata 5 anni e terminata per messaggio, senza spiegazioni e soprattutto vedendo la mia ex partner (che per me era anche una migliore amica e verso cui pensavo che ci saremmo stati sempre uno per l'altra) diventare una totale estranea, che non mi salutava nemmeno.
Oggi non sto male per l'assenza di questa persona.
Sto male solo perché non riesco a capire cos'è successo e perché.
Non ho nemmeno modo di capirlo tramite un dialogo e un confronto con lei, perché nonostante siano passati 2 anni, non ha avuto la disponibilità ad aiutarmi nonostante l'abbia avvertita (non personalmente ma tramite terzi) di questo mio trauma
Le domande che mi faccio sono, perché si è comportata così? Chi era lei realmente? Perché se era una persona che pensavo che ci sarebbe sempre stata ha invece avuto questa reazione così estrema?
Purtroppo ho provato tanti percorsi di psicoterapia, ho provato a prendere anche un antidepressivo, zoloft (per 2 mesi)ma senza risultato, perché la mia non è depressione, ma confusione dovuta ad una realtà confusa, perché in fin dei conti non esiste un farmaco che ti permetta di dare un senso a quanto accaduto, e vi dico in anticipo, ho provato anche a farmene una ragione dicendomi "non tutto ha una risposta", ma purtroppo non funziona, perché io non sono così, io non elaboro lasciando tutto al caso, io non posso lasciare dentro di me una persona a cui ho tenuto tanto senza spiegarmi perché è scomparsa "in questo modo" dalla mia vita.
Nessuno mi dirà il perché, ma a me basterebbe semplicemente capire questo e semplicemente capire chi ho avuto accanto per elaborarlo e fare finta che non mi serva significa mentire a me stesso e sentire il mondo interiore ed esteriore in un modo che non mi appartiene.
Vi scrivo per una richiesta di aiuto, perché non so più cosa fare e mi sento arrivato al limite delle forze emotive e mentali.
Oggi non sto male per l'assenza di questa persona.
Sto male solo perché non riesco a capire cos'è successo e perché.
Non ho nemmeno modo di capirlo tramite un dialogo e un confronto con lei, perché nonostante siano passati 2 anni, non ha avuto la disponibilità ad aiutarmi nonostante l'abbia avvertita (non personalmente ma tramite terzi) di questo mio trauma
Le domande che mi faccio sono, perché si è comportata così? Chi era lei realmente? Perché se era una persona che pensavo che ci sarebbe sempre stata ha invece avuto questa reazione così estrema?
Purtroppo ho provato tanti percorsi di psicoterapia, ho provato a prendere anche un antidepressivo, zoloft (per 2 mesi)ma senza risultato, perché la mia non è depressione, ma confusione dovuta ad una realtà confusa, perché in fin dei conti non esiste un farmaco che ti permetta di dare un senso a quanto accaduto, e vi dico in anticipo, ho provato anche a farmene una ragione dicendomi "non tutto ha una risposta", ma purtroppo non funziona, perché io non sono così, io non elaboro lasciando tutto al caso, io non posso lasciare dentro di me una persona a cui ho tenuto tanto senza spiegarmi perché è scomparsa "in questo modo" dalla mia vita.
Nessuno mi dirà il perché, ma a me basterebbe semplicemente capire questo e semplicemente capire chi ho avuto accanto per elaborarlo e fare finta che non mi serva significa mentire a me stesso e sentire il mondo interiore ed esteriore in un modo che non mi appartiene.
Vi scrivo per una richiesta di aiuto, perché non so più cosa fare e mi sento arrivato al limite delle forze emotive e mentali.
Buongiorno.
L'interruzione improvvisa di una relazione importante senza spiegazioni nè possibilità di confronto, genera un dolore profondo accompagnato da sensazione di vuoto e confusione. E' normale per la mente cercare un senso, quando però l'altra persona non è disponibile al confronto bisogna spostare l'attenzione dal "perchè è successo" al "come posso prendermi cura del dolore che questa situazione mi ha lasciato": bisogna imparare a dare un senso a ciò che è accaduto dentro di sè. Anche se ha già avuto esperienze terapeutiche deludenti, non perda la speranza di poter trovare il professionista giusto per lei che possa aiutarla in questo lavoro interiore che da solo sarebbe impossibile.
E' importante che questa esperienza non le faccia perdere fiducia negli altri.
L'interruzione improvvisa di una relazione importante senza spiegazioni nè possibilità di confronto, genera un dolore profondo accompagnato da sensazione di vuoto e confusione. E' normale per la mente cercare un senso, quando però l'altra persona non è disponibile al confronto bisogna spostare l'attenzione dal "perchè è successo" al "come posso prendermi cura del dolore che questa situazione mi ha lasciato": bisogna imparare a dare un senso a ciò che è accaduto dentro di sè. Anche se ha già avuto esperienze terapeutiche deludenti, non perda la speranza di poter trovare il professionista giusto per lei che possa aiutarla in questo lavoro interiore che da solo sarebbe impossibile.
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Buongiorno,
quello che lei sta vivendo e' paragonabile a un lutto relazionale, aggravato dal fatto che il rapporto e' terminato tramite messaggio, riducendo di conseguenza la possibilita' legittima di avere un confronto maturo e reciprocamente responsabile.
Per evitare che questo lutto di cui sta facendo esperienza diventi nel tempo di tipo complicato/persistente, la invito caldamente a intraprendere un percorso psicoterapeutico, finalizzato a rielaborare le sue emozioni e a ridefinire la sua relazione anche attraverso strumenti pratici.
Sono a sua completa disposizione per qualsiasi approfondimento, anche online.
Dott.ssa Francesca Orefice
quello che lei sta vivendo e' paragonabile a un lutto relazionale, aggravato dal fatto che il rapporto e' terminato tramite messaggio, riducendo di conseguenza la possibilita' legittima di avere un confronto maturo e reciprocamente responsabile.
Per evitare che questo lutto di cui sta facendo esperienza diventi nel tempo di tipo complicato/persistente, la invito caldamente a intraprendere un percorso psicoterapeutico, finalizzato a rielaborare le sue emozioni e a ridefinire la sua relazione anche attraverso strumenti pratici.
Sono a sua completa disposizione per qualsiasi approfondimento, anche online.
Dott.ssa Francesca Orefice
Buongiorno,
da ciò che scrive emerge chiaramente quanto questa esperienza la abbia segnata in profondità. Quando una relazione importante termina in modo improvviso, senza spiegazioni e senza la possibilità di un confronto, è naturale che la mente rimanga bloccata nel tentativo di dare un senso a quanto accaduto. In situazioni come la sua, il dolore non deriva tanto dall’assenza della persona in sé, quanto dal vuoto di significato che lascia dietro di sé. È come se la storia fosse rimasta “in sospeso”, senza una chiusura che permetta davvero di voltare pagina.
Quello che descrive – il bisogno quasi vitale di capire, di trovare una coerenza tra ciò che pensavi e ciò che è accaduto – non è un segno di debolezza, ma un modo per cercare di ristabilire un senso di continuità nella tua identità. Tuttavia, quando l’altro si sottrae al confronto, questa ricerca rischia di diventare un circolo vizioso, perché la risposta che cerchi è nelle mani di qualcuno che non vuole (o non può) dartela.
A volte, il lavoro terapeutico più profondo consiste proprio nel passare dal bisogno di capire “perché l’altro ha agito così” al comprendere “che cosa ha significato per me ciò che è accaduto”. Non per rinunciare alle risposte, ma per spostare il baricentro dal comportamento dell’altro alla tua esperienza emotiva. In questo modo, piano piano, la domanda “perché lo ha fatto?” può trasformarsi in “che cosa mi ha lasciato questa esperienza e come posso riprendere contatto con la mia vita?”.
Capisco che abbia già intrapreso percorsi terapeutici senza sentirne beneficio: forse non era il momento, o semplicemente non aveva trovato ancora il contesto o il tipo di terapia più adatto. In certi casi, approcci che lavorano sul piano relazionale o sul trauma da abbandono possono aiutare a rielaborare il senso di rottura e di confusione che descrive
La i incoraggio a non arrendersi: il fatto che senta ancora il bisogno di capire e di cercare aiuto è, in realtà, un segno di vitalità. Forse la strada non è più quella di ottenere una risposta dall’esterno, ma di trovare dentro di lei un modo diverso di stare con ciò che è accaduto — non accettandolo passivamente, ma riconoscendo che fa parte della sua storia.
Un cordiale saluto
Stefano Lagona
da ciò che scrive emerge chiaramente quanto questa esperienza la abbia segnata in profondità. Quando una relazione importante termina in modo improvviso, senza spiegazioni e senza la possibilità di un confronto, è naturale che la mente rimanga bloccata nel tentativo di dare un senso a quanto accaduto. In situazioni come la sua, il dolore non deriva tanto dall’assenza della persona in sé, quanto dal vuoto di significato che lascia dietro di sé. È come se la storia fosse rimasta “in sospeso”, senza una chiusura che permetta davvero di voltare pagina.
Quello che descrive – il bisogno quasi vitale di capire, di trovare una coerenza tra ciò che pensavi e ciò che è accaduto – non è un segno di debolezza, ma un modo per cercare di ristabilire un senso di continuità nella tua identità. Tuttavia, quando l’altro si sottrae al confronto, questa ricerca rischia di diventare un circolo vizioso, perché la risposta che cerchi è nelle mani di qualcuno che non vuole (o non può) dartela.
A volte, il lavoro terapeutico più profondo consiste proprio nel passare dal bisogno di capire “perché l’altro ha agito così” al comprendere “che cosa ha significato per me ciò che è accaduto”. Non per rinunciare alle risposte, ma per spostare il baricentro dal comportamento dell’altro alla tua esperienza emotiva. In questo modo, piano piano, la domanda “perché lo ha fatto?” può trasformarsi in “che cosa mi ha lasciato questa esperienza e come posso riprendere contatto con la mia vita?”.
Capisco che abbia già intrapreso percorsi terapeutici senza sentirne beneficio: forse non era il momento, o semplicemente non aveva trovato ancora il contesto o il tipo di terapia più adatto. In certi casi, approcci che lavorano sul piano relazionale o sul trauma da abbandono possono aiutare a rielaborare il senso di rottura e di confusione che descrive
La i incoraggio a non arrendersi: il fatto che senta ancora il bisogno di capire e di cercare aiuto è, in realtà, un segno di vitalità. Forse la strada non è più quella di ottenere una risposta dall’esterno, ma di trovare dentro di lei un modo diverso di stare con ciò che è accaduto — non accettandolo passivamente, ma riconoscendo che fa parte della sua storia.
Un cordiale saluto
Stefano Lagona
Buongiorno, indubbiamente rileggere ciò che è avvenuto e provare a capire perché sia avvenuto potrebbe aiutare a "far pace" dentro di sé. Se volesse riprovare ad intraprendere un percorso di psicoterapia mi rendo disponibile ad accoglierla.
Gentile utente,
quello che descrive è un dolore profondo e comprensibile: la fine improvvisa di una relazione, soprattutto senza spiegazioni, lascia una ferita che non dipende solo dalla perdita della persona, ma anche dall’impossibilità di dare un senso a quanto accaduto. Quando un legame importante si interrompe in modo così brusco, la mente tende a rimanere “bloccata” nella ricerca di risposte che possano restituire coerenza alla storia vissuta.
Spesso, però, queste risposte non arrivano, e la confusione che ne deriva diventa essa stessa una forma di sofferenza. È possibile che la sua ex partner abbia reagito in modo evitante per proprie difficoltà emotive, per incapacità di gestire il confronto o per un meccanismo di difesa personale. Tuttavia, qualunque sia la causa, ciò che ora conta è riconoscere il suo bisogno di comprendere come parte del processo di elaborazione del lutto affettivo.
La sua lucidità nel distinguere la confusione dal dolore per la perdita è importante: significa che è consapevole del nucleo del problema. Tuttavia, proprio perché questo vissuto è così intenso e persistente, potrebbe essere utile approfondirlo in un percorso psicoterapeutico mirato alla rielaborazione del trauma relazionale — ad esempio con approcci come l’EMDR o la Mindfulness, che aiutano a integrare l’esperienza emotiva e a ridare senso alla storia personale anche in assenza di risposte dall’altro.
Le consiglio quindi di non affrontare da solo questo momento, ma di rivolgersi a uno specialista che possa accompagnarla nel comprendere e rielaborare in modo più profondo ciò che è accaduto, restituendole serenità e continuità interiore.
Un caro saluto,
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa – Psicoterapeuta – Sessuologa
quello che descrive è un dolore profondo e comprensibile: la fine improvvisa di una relazione, soprattutto senza spiegazioni, lascia una ferita che non dipende solo dalla perdita della persona, ma anche dall’impossibilità di dare un senso a quanto accaduto. Quando un legame importante si interrompe in modo così brusco, la mente tende a rimanere “bloccata” nella ricerca di risposte che possano restituire coerenza alla storia vissuta.
Spesso, però, queste risposte non arrivano, e la confusione che ne deriva diventa essa stessa una forma di sofferenza. È possibile che la sua ex partner abbia reagito in modo evitante per proprie difficoltà emotive, per incapacità di gestire il confronto o per un meccanismo di difesa personale. Tuttavia, qualunque sia la causa, ciò che ora conta è riconoscere il suo bisogno di comprendere come parte del processo di elaborazione del lutto affettivo.
La sua lucidità nel distinguere la confusione dal dolore per la perdita è importante: significa che è consapevole del nucleo del problema. Tuttavia, proprio perché questo vissuto è così intenso e persistente, potrebbe essere utile approfondirlo in un percorso psicoterapeutico mirato alla rielaborazione del trauma relazionale — ad esempio con approcci come l’EMDR o la Mindfulness, che aiutano a integrare l’esperienza emotiva e a ridare senso alla storia personale anche in assenza di risposte dall’altro.
Le consiglio quindi di non affrontare da solo questo momento, ma di rivolgersi a uno specialista che possa accompagnarla nel comprendere e rielaborare in modo più profondo ciò che è accaduto, restituendole serenità e continuità interiore.
Un caro saluto,
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa – Psicoterapeuta – Sessuologa
Buonasera! Parole che trasmettono dolore, rabbia, confusione, disperazione. Posso solo provare ad immaginare come si sente. Considerato i limiti del contesto e dello strumento, proverò ad offrire un contributo di pensiero. Descrive una relazione esclusiva, totalizzante, simbiotica, e una separazione lacerante, incomprensibile, inaccettabile. Mi ha colpito molto il suo “non riesco a capire”, che si è imposto alla mia mente come un tentativo non riuscito di prendere contatto con un dolore interno sentito così grande da non poter essere pensato ed elaborato. Ha “provato” i farmaci, che funzionano molto bene per alcune cose e meno per altre. Ha “provato” la psicoterapia. Cosa è successo? Fidarsi e affidarsi ad una seconda mente con cui condividere le esperienze più significative, i pensieri più disturbanti, le emozioni più dolorose è un’occasione preziosa, ma al tempo stesso fa paura. La separazione sembra aver risvegliato angosce antiche, viscerali, che chiedono di essere accolte, vissute, analizzate, affinché possa vivere più serenamente la relazione con sé stesso e con gli altri. Nel leggerla, mi è venuto in mente il seguente passo del famoso psicoanalista britannico, John Bowlby, autore della teoria dell’attaccamento: “affinché il lutto abbia un decorso favorevole, è indispensabile che la persona che lo sperimenta sopporti il tormento emotivo che esso comporta. Solo se riesce a tollerare la sofferenza acuta, l'analisi della perdita, la rabbia contro chiunque possa sembrare responsabile, chi ha subito la perdita può arrivare a poco a poco ad ammettere e ad accettare che tale perdita è davvero definitiva, e che la sua vita deve subire una ristrutturazione”. Spero di averle dato l'occasione per pensare a quanto le sta accadendo, a quanto forse le accade da sempre, da un punto di vista più intimo e profondo. In bocca al lupo per tutto
Gentile Utente, rispetto alla situazione che descrive è ovvio sentirsi confusi e smarriti. Chiudere una relazione senza spiegazioni può provocare senso di colpa, ansia, tristezza e crollo dell'autostima, rendendo molto difficile elaborare il lutto. E' naturale che questo porti ad interrogarsi continuamente su cosa ci sia stato di sbagliato, con conseguente perdita di fiducia nelle relazioni successive. La mancanza di dialogo abbandona, come ben descrive lei, uno stato in attesa di una risposta che non arriva mai. Per superare questa condizione è necessario accettare la realtà, gestire le emozioni connesse all'esperienza e continuare a chiedere aiuto ad un professionista per approfondire la storia, identificare antecedenti, valorizzare aspetti della connessione precedente che probabilmente non sono stati attenzionati e/o che sfuggono dalla consapevolezza. Con un approccio dettagliato è possibile dare un senso all'agito della persona, elaborare il lutto e lavorare su aspetti relazionali irrisolti. Non perda la fiducia nella possibilità di risolvere il problema con un supporto congruo alle sue esigenze personali. Cordiali saluti.
Gentile utente, grazie per la sua condivisione; immagino che una situazione come quella che ha descritto porti con sé davvero molte domande e di conseguenza comprendo appieno la confusione che sente. Forse potrebbe servire scrivere una "lettera terapeutica" da inviare a questa persona, in cui esplicita in maniera diretta e assertiva tutti i suoi dubbi e le sue emozioni, più per se stesso che per la sua ex. Molto spesso la chiusura definitiva avviene quando siamo noi in primis a decidere di chiudere del tutto, quindi la domanda che sarebbe bene porsi è: cos'è che le impedisce di andare avanti "archiviando" questa persona nel passato, al di là dei motivi per cui ha deciso di lasciarla?
Mi dispiace infine leggere che i percorsi che ha affrontato non le siano stati utili e per qualsiasi cosa rimango a disposizione, augurandole di stare meglio il prima possibile.
Cordiali saluti, Dott.ssa Giulia Voghera.
Mi dispiace infine leggere che i percorsi che ha affrontato non le siano stati utili e per qualsiasi cosa rimango a disposizione, augurandole di stare meglio il prima possibile.
Cordiali saluti, Dott.ssa Giulia Voghera.
Salve
dalle sue parole si percepisce quanto questa esperienza abbia lasciato in lei un senso profondo di smarrimento e di mancanza di significato. Quando una relazione importante termina in modo improvviso e senza possibilità di confronto, può diventare molto difficile rimettere insieme i pezzi e ritrovare un senso di continuità nella propria storia.
In questi casi, più che cercare una risposta univoca sul “perché” l’altro si sia comportato in un certo modo, può essere utile esplorare come questa esperienza ha inciso su di lei, sul suo modo di stare nelle relazioni e sul significato che le attribuisce oggi.
Capisco la sua stanchezza e il desiderio di comprendere: sono passi che meritano attenzione e accompagnamento. Se lo desidera, in un percorso terapeutico potremmo lavorare proprio su questo,sul ritrovare un senso e una narrazione personale che le permettano di sentirsi di nuovo in equilibrio con se stesso e con la propria storia.
Dott.ssa Di Maggio Federica
dalle sue parole si percepisce quanto questa esperienza abbia lasciato in lei un senso profondo di smarrimento e di mancanza di significato. Quando una relazione importante termina in modo improvviso e senza possibilità di confronto, può diventare molto difficile rimettere insieme i pezzi e ritrovare un senso di continuità nella propria storia.
In questi casi, più che cercare una risposta univoca sul “perché” l’altro si sia comportato in un certo modo, può essere utile esplorare come questa esperienza ha inciso su di lei, sul suo modo di stare nelle relazioni e sul significato che le attribuisce oggi.
Capisco la sua stanchezza e il desiderio di comprendere: sono passi che meritano attenzione e accompagnamento. Se lo desidera, in un percorso terapeutico potremmo lavorare proprio su questo,sul ritrovare un senso e una narrazione personale che le permettano di sentirsi di nuovo in equilibrio con se stesso e con la propria storia.
Dott.ssa Di Maggio Federica
Buongiorno,
Perché non ha chiesto direttamente alla sua ex compagna le motivazioni di una separazione così drastica? Ha provato a scriverle direttamente, ad esempio per non risultare troppo invadente, spiegando il suo turbamento e dolore?
Capisco che per chiudere per lei è importante comprendere e dare un senso. Può provare a domandare direttamente con rispetto.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Perché non ha chiesto direttamente alla sua ex compagna le motivazioni di una separazione così drastica? Ha provato a scriverle direttamente, ad esempio per non risultare troppo invadente, spiegando il suo turbamento e dolore?
Capisco che per chiudere per lei è importante comprendere e dare un senso. Può provare a domandare direttamente con rispetto.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
gentile utente,
capisco che lei dica che ha già provato un percorsi di terapia ma quando, come nel suo caso, le risposte non arrivano dall'esterno, è necessario fare un lavoro su di sè per trovarle.
Ci riprovi!
Le auguro il meglio
Dott.ssa Filippi
capisco che lei dica che ha già provato un percorsi di terapia ma quando, come nel suo caso, le risposte non arrivano dall'esterno, è necessario fare un lavoro su di sè per trovarle.
Ci riprovi!
Le auguro il meglio
Dott.ssa Filippi
La sua confusione per la fine di una relazione per lei importante è legata ad un bisogno di senso. Come lei dice, ha bisogno di comprendere perché questa persona si è comportata così, chi era realmente e come è possibile allontanarsi così tanto quando si è stati così vicini per anni.
Quando qualcuno si allontana in modo improvviso e senza spiegazioni ci lascia in un vuoto di senso che la nostra mente ha bisogno di colmare. Le sue domande ed il suo bisogno di capire sono comprensibili ed ha ragione quando dice che non funziona dirsi “non tutto ha una risposta” perché lei sente qualcosa di più profondo che va esplorato.
Quello che mi sembra importante è poter far spazio dentro di sé al senso che questa assenza ha per lei e al significato che questo legame ha avuto ed ha nella sua vita e nella sua storia.
Non si tratta solo di capire chi è questa persona e perché è andata via così, ma di scoprire che cosa rappresentava per lei a livello più profondo e perché la sua scomparsa ha lasciato un vuoto così intollerabile. Aprire questa possibilità di elaborazione significa poter cominciare a ritrovare quel senso che tanto cerca.
Un percorso terapeutico ha proprio questa finalità: ricercare dentro di noi quei significati e quel senso profondo che possono rendere narrabile e trasformabile quello che ora sembra incomprensibile e bloccato.
Quando qualcuno si allontana in modo improvviso e senza spiegazioni ci lascia in un vuoto di senso che la nostra mente ha bisogno di colmare. Le sue domande ed il suo bisogno di capire sono comprensibili ed ha ragione quando dice che non funziona dirsi “non tutto ha una risposta” perché lei sente qualcosa di più profondo che va esplorato.
Quello che mi sembra importante è poter far spazio dentro di sé al senso che questa assenza ha per lei e al significato che questo legame ha avuto ed ha nella sua vita e nella sua storia.
Non si tratta solo di capire chi è questa persona e perché è andata via così, ma di scoprire che cosa rappresentava per lei a livello più profondo e perché la sua scomparsa ha lasciato un vuoto così intollerabile. Aprire questa possibilità di elaborazione significa poter cominciare a ritrovare quel senso che tanto cerca.
Un percorso terapeutico ha proprio questa finalità: ricercare dentro di noi quei significati e quel senso profondo che possono rendere narrabile e trasformabile quello che ora sembra incomprensibile e bloccato.
Salve, mi dispiace viva questo difficile momento. Essere lasciato senza nessuna spiegazione non fa che alimentare dubbi e incertezze su sé stessi e l'altro. Certo sarebbe importante lavorare proprio su di Sè per capire come mai questa persona l'abbia scossa cosi tanto, al di la dello stato di sospensione oggettivamente creatosi. E come se lei si fosse bloccato a qual momento nell'attesa di trovare una spiegazione. Le consiglio di continuare il suo percorso di terapia.
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
Buongiorno, dopo aver letto la sua richiesta credo che se non riesce a trovare il modo di avere queste risposte, l'unica domanda che può farsi in modo del tutto aperto con sè stesso è se reputa di avere fatto qualcosa di terribile alla sua ex compagna, perché a me sembra che le domande che lei si fa (nella parte centrale della richiesta) sono tutte domande normali e alla cui risposta qualsiasi persona civile risponderebbe. Quindi, o lei si è comportato in un modo inaccettabile per la sua compagna per cui non desidera nemmeno parlarle, oppure qualcosa è successo alla sua compagna per cui si è allontanata da lei. Nel secondo caso se non riuscisse ancora ad avere delle risposte, allora cominci a pensare che non sempre si riesce ad incontrare la persona che proprio vorremmo avere al nostro fianco, ma che comunque volendo esistono anche altre che potrebbero fare maggiormente al caso nostro.
Cordialità.
Cordialità.
Buonasera,
Cercare di darsi risposte per elaborare quanto descritto può effettivamente essere molto faticoso sia a livello emotivo che mentale; quello che si può fare è cercare di elaborare insieme il suo vissuto, spostando il focus sui suoi bisogni, necessità desideri per cercare di alleggerire questa fatica che sente e riuscire a trovare delle risposte da se stesso.
Resto a disposizione se ha voglia di approfondire quanto scritto attraverso delle sedute online.
La ringrazio,
Dott.ssa Virginia Vazzoler
Cercare di darsi risposte per elaborare quanto descritto può effettivamente essere molto faticoso sia a livello emotivo che mentale; quello che si può fare è cercare di elaborare insieme il suo vissuto, spostando il focus sui suoi bisogni, necessità desideri per cercare di alleggerire questa fatica che sente e riuscire a trovare delle risposte da se stesso.
Resto a disposizione se ha voglia di approfondire quanto scritto attraverso delle sedute online.
La ringrazio,
Dott.ssa Virginia Vazzoler
Buonasera, dal suo messaggio emerge una forte sofferenza e vorrei invitarla ad una riflessione: non sono mai le cose che accadono fuori a procurarci tanto dolore ma il modo in cui le guardiamo con le nostre lenti interne. Con questo intendo dirle che se lavora profondamente su se stesso non sarà necessaria alcuna risposta da fuori. Le auguro di potersi guardare veramente dentro e trovare tutte le risposte di cui ha bisogno.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Giulia Diener
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Giulia Diener
Buongiorno, mi dispiace per il momento difficile che sta attraversando. Anche se ha già intrapreso diversi percorsi, le suggerisco di valutare nuovamente l’idea di una psicoterapia. Questa volta, però, l’obiettivo dovrebbe essere quello di esplorare la propria storia personale, acquisendo una consapevolezza più profonda che le permetta di comprendere meglio anche la relazione che oggi le causa sofferenza. Un lavoro su di sé, se affrontato nel modo giusto, può portare a scoprire significati e aspetti di sé che in passato non erano chiari.
Per qualsiasi altra domanda, rimango a disposizione
Dott.ssa Lavinia Salvati
Per qualsiasi altra domanda, rimango a disposizione
Dott.ssa Lavinia Salvati
Buongiorno, provi a cercare uno psicoterapeuta che pratichi Emdr. Vedrà che ne trarrà beneficio.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente di mio dottore,
l' elaborazione di una perdita avviene proprio grazie alla possibilità di attribuire un significato in merito alla fine di un rapporto. Pensi ad affidarsi ad uno specialista, facendo un lavoro su di sé che vada più nel profondo, la aiuterà col tempo ad andare avanti, uscendo così dalla morsa della sua sofferenza.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
l' elaborazione di una perdita avviene proprio grazie alla possibilità di attribuire un significato in merito alla fine di un rapporto. Pensi ad affidarsi ad uno specialista, facendo un lavoro su di sé che vada più nel profondo, la aiuterà col tempo ad andare avanti, uscendo così dalla morsa della sua sofferenza.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, mi dispiace molto leggere la sua frustrazione e capisco che a volte le persone che si allontanano da noi senza una spiegazione lasciano un turbinio di domande che spesso mandano in confusione. Come sa e come ha scritto anche lei, è impossibile conoscere le vere motivazioni di questa ragazza se lei non vuole un confronto e sono d'accordo anche nel fatto che il semplice "accettare" una situazione possa essere molto complicato e spesso non risolutivo. Quello che può fare lei è chiedersi come mai questa persona è ancora così importante, come mai non riesce ad andare avanti. Quale era l'incastro relazionale che vi ha fatto stare insieme e che poi due anni fa non ha più funzionato nel modo giusto?
Forse provando a rispondere a queste domande potrà comprendere alcune cose e dare un senso diverso alla parte di storia che avete vissuto insieme e alla parte di storia che si trova oggi a vivere da solo. Spesso il riflesso di ciò che succede nella relazione con l'altro ci aiuta, in modo individuale, a conoscere meglio noi stessi e a capire cosa vogliamo e quali errori non commettere più. E ci aiuta anche a capire meglio il perché gli altri si comportano con noi in un modo piuttosto che in un altro. In bocca al lupo.
Forse provando a rispondere a queste domande potrà comprendere alcune cose e dare un senso diverso alla parte di storia che avete vissuto insieme e alla parte di storia che si trova oggi a vivere da solo. Spesso il riflesso di ciò che succede nella relazione con l'altro ci aiuta, in modo individuale, a conoscere meglio noi stessi e a capire cosa vogliamo e quali errori non commettere più. E ci aiuta anche a capire meglio il perché gli altri si comportano con noi in un modo piuttosto che in un altro. In bocca al lupo.
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