Non ce la faccio ad andare avanti non vedo più un futuro, la mia vita è in pausa da quasi un decenni

18 risposte
Non ce la faccio ad andare avanti non vedo più un futuro, la mia vita è in pausa da quasi un decennio e non ce la faccio più tutto di non poter essere me stesso e vivere la mia vita, è iniziato con il termine delle superiori, iniziai un'università molto prestigiosa la migliore nel corso che avevo scelto, andavo benissimo avevo la media del 29/30, per la prima volta in vita mia potevo essere me stesso circondato da persone che mi capivano e con le quali mi trovavo bene, mi sentivo davvero vivo, tuttavia verso la fine del primo anno causa il vizio del gioco di mio padre a un certo punto finirono i soldi necessari per i miei studi che erano molti trattandosi di dover vivere e studiare a Milano così tornai a casa lavorai qualche anno, periodo orribile visto che vivendo in campagna al nord l'unico lavoro che sembra esistere è quello dell'operaio in fabbrica e io non sono portato per i lavori fisici, il resto non esiste neanche barista o commesso come in qualsiasi normale città, tutti fanno gli operai qua, così passai altri anni di sacrifici non potendo essere me stesso perchè figuriamoci essere una persona gay inclusiva e progressista di 20anni quando lavori assieme a operai bigotti e sovranisti di 50 anni che ogni 3x2 facevano uscite razziste, omofobe o misogine come battute divertenti nell'unico modo che conoscevano per conversare oppure dover far credere a datori di lavoro ricchi e privilegiati che trovavo davvero divertente e grata l'idea di fare l'operaio per il resto permettendo loro di arricchirsi non potevo nemmeno dire che volevo riprendere gli studi perchè mi avrebbero licenziato dovevo mentire su tutto non potevo essere me stesso, quindi feci buon viso a cattivo gioco nonostante la cosa fu davvero un supplizio, poi una volta messi da parte i soldi necessari decisi di riprendere gli studi questa volta per comodità ed essendo solo interessato a laurearmi andai in una università di provincia vicino casa anche qua però fin da subito non potevo essere me stesso, dovevo fingere con docenti che mi trattavano come se fossi un ragazzino appena uscito dalle superiori, dovevo fingere che i loro corsi fossero interessanti quando era completamente mediocri rispetto alla controparte che avevo già frequentato facendomi mancare di rispetto visto che mi trattavano come se fossi un ragazzino appena uscito dalle superiori e non un adulto che si era iscritto in un percorso formativo, ora dovrei finire tra poco ho gli ultimi mesi di lezione ma io non ce la faccio più dopo quasi 3 anni passati a stare con la testa bassa, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l'inizio di questo anno quando i dirigenti del corso hanno deciso, solo ed esclusivamente in base ai loro interessi e alla loro volontà perchè così fa comodo a loro che la frequenza deve essere obbligatoria sentendomi pure rispondere che lo fanno per il bene di noi studenti, oltre il danno pure la beffa, io in questo anno e mezzo di lezioni online causa covid avevo iniziato a fare progetti per il futuro e pensando che visto mancano solo 3 mesi avrebbero continuato con le lezioni online o la didattica mista ma ancora mi sento per l'ennesima volta violato delle mie libertà di persona adulta con dei vecchi privilegiati che decidono per me per i loro comodi e non c'è modo di fare loro cambiare idea così io non riesco ad essere in presenza gli ultimi tre mesi e dovrei rinunciare a tutto, non ho le forze per andare avanti anche se mi laureassi poi come dicono loro dovrei farmi andare bene per i prossimi 5/10 anni un tirocinio precario da 500€ al mese fingendomi ancora grato a qualche datore di lavoro che si arricchisce grazie a me di poter lavorare per lui. non chiedo troppo, voglio solo essere rispettato e se qualcuno non mi rispetta in quanto persona poterlo mandare a quel paese, avere un minimo di autorità, voglio poter decidere io per la mia vita, avere una stabilità economica, non mi interessa essere ricco mi basta un normalissimo lavoro da 1500€ al mese, voglio potermi iscrivere in palestra, voglio poter avere dei figli, voglio poter fare una vacanza in un hotel di buona qualità quando ho voglia, voglio ordinarietà, non voglio che ogni 6 mesi la mia vita sia completamente sconvolta in quanto orari e tutto per le semplici volontà del prof del nuovo semestre, voglio poter fare progetti per il futuro, voglio essere trattato da adulto, sono un uomo adulto ho 25 anni ho un compagno con cui vorrei costruire un futuro e una famiglia con tutte le esigenze del caso e che personalmente trovo più importanti dei capricci e delle volontà del docente universitario privilegiato e strapagato ma sono costretto a comportarmi come se fossi un ragazzino di 20 che deve sottostare al professore delle scuole superiori come se fosse una divinità, e non servono semplici frasi di incoraggiamento "tieni duro" e cose così che non aiutano in nessun modo ho bisogno di un aiuto concreto quello che una normale famiglia darebbe con supporto economico ed emotivo ai propri membri. Per questo vi chiedo un parere o un consiglio in merito a quanto descritto. Vi ringrazio.
Salve, Mi dispiace molto per la situazione ed il disagio espresso poiché comprendo quanto questa situazione possa generare sofferenza. Ritengo importante che lei richieda un consulto psicologico al fine di elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi, trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici ed ottenere degli aiuti concreti che vadano al di là di semplici incoraggiamenti.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, mi dispiace molto per il disagio che riferisce. Potrebbe essere utile crearsi un suo spazio di ascolto psicologico che possa esserle di supporto e che la guidi nell'elaborazione dei vissuti emotivi legati a quanto descritto.
Cordiali saluti, Dott.ssa FM
Buongiorno, quello che io sento leggendo il tuo racconto è molta rabbia carica di critica e svalutazione verso l'altro. Sei comprensibilmente arrabbiato. Vedo che da un lato desideri qualcosa che sia per te straordinario e dall'altro qualcosa che definisci ordinario. Per poterti aiutare è necessario iniziare un percorso psicologico in cui tu abbia lo spazio ed il tempo per prenderti cura di quanto senti e vuoi per te stesso. Purtroppo qualsiasi parere e consiglio sarebbe un riproporre qualcosa che altri già fanno con te: dirti cosa devi fare. Puoi invece tu scegliere e decidere che cosa di buono vuoi per te stesso. Rimango a disposizione, un saluto
Salve. Comprendo la frustrazione e la rabbia che prova. Ma così c'è il rischio di trasformare le emozioni in un circolo vizioso di rancore che potrebbe impedirle di realizzarsi. Valuti la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapeutico dove possa esprimere ed elaborare i vissuti emotivi per poter trasformare la rabbia in un carburante che la porterà all'affermazione, stimolando la fiducia in sé senza disperdere le energie focalizzandosi sui comportamenti scorretti degli altri. Distinti saluti
Buonasera, dalle sue parole emerge fortissima l'emozione di rabbia e frustrazione, ma verso chi? Ciò che lei descrive sembra quasi uno schema che si è ripetuto per anni e anni nella sua vita. Forse ora è arrivato il momento di cercare di capire da dove nasce questo sentimento e come canalizzarlo per poter finalmente sploccare questo circolo vizioso nel quale si trova e poter realizzare i suoi bisogni. Restando a disposizione, dott.ssa Valentina Mazzullo
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Non posso darle altro consiglio che prendere in considerazione l'idea di iniziare un percorso psicologico. In questo modo potrà lavorare su di Sé, con l'idea di capire come mai nonostante la grande fatica che io sento nel leggere la sua domanda, lei non riesca a trovare una nuova strada che la faccia stare bene. Cordialmente, dott. Simeoni
Buonasera, mi dispiace molto per la sofferenza che traspare dalle sue parole. Potrebbe essere importante per lei intraprendere un percorso psicologico in cui affrontare le varie tematiche sopracitate alla ricerca di un suo spazio di ascolto più profondo e autentico. Sarebbe opportuno indagare in più sui suoi vissuti di autocritiche severe, sui sentimenti di inferiorità e la sensazione di non riuscire a vivere all'altezza delle proprie aspetattive e dei propri standard. Cordiali saluti, Dott.ssa Violeta Raileanu
Buongiorno comprendo la sua fatica, le sue lotte e le situazioni frustranti e mortificanti che ha vissuto La sua rabbia.e la sua stanchezza sono legittime ha combattuto grandi battaglie..Un sostegno psicologico di accompagnamento in questa sua ricerca di rivalutazione sociale ,personale , sarebbe di grande aiuto.Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Buongiorno, ieri quando ho letto la sua richiesta mi sono subito fiondata per risponderla, poi il portale è andato in blocco e mi sono ritrovata tutto cancellato. Ora, le scrivo in modo frettoloso, per rispondere alla sua richiesta. Ha una storia intensa e può trasformarsi in un grande successo. Non perda la forza, altri 3 mesi e raggiunge un obbiettivo importante. Il supporto, se vuole può averlo. L'aspetto. Buona domenica
Buongiorno, è molto arrabbiato e nelle sue parole ci sono in effetti tant’è motivazioni per esserlo. Tuttavia darle un consiglio potrebbe essere come ciò che stanno già facendo in molti e quindi un mero incoraggiamento a proseguire per il raggiungimento dei suoi obiettivi. Il vero suggerimento che le do è quello di affrontare un percorso di psicoterapia per capire la fonte originaria di tutta questa rabbia che sente e cercare così un nuovo modo per entrarci in contatto e viverla.
In bocca al lupo per tutto
Dott. Ssa Viola Barucci
Buongiorno. Mi spiace per la faticosa esperienza che descrive e che sta vivendo da tempo. Nella sua condivisione mi colpiscono in particolare le diverse esperienze relazionali difficili che ha vissuto, e che sta ancora vivendo, con le diverse persone che menziona. Queste varie esperienze, nella loro diversità, mi sembra abbiano in comune sia il non essersi sentito rispettato e valorizzato dall'altro, sia il suo sentire di dover essere un tipo di persona distante da quello che sente di essere realmente. In base a questa osservazione, la mia indicazione è quella di potersi permettere uno spazio di lavoro con un professionista attraverso il quale poter esplorare più a fondo i sentimenti ed i pensieri relativi a se stesso e a questi rapporti, per comprendere maggiormente cosa la sta ostacolando nel poter essere se stesso e nel vivere in prima persona la propria vita, con l'obiettivo di sbloccare la "pausa" in cui ha la sensazione di ritrovarsi da tempo e riprendersi il potere di costruire il suo futuro nel migliore dei modi possibili, seguendo i suoi desideri e le sue direzioni. Un saluto e in bocca al lupo, Dott. Felice Schettini

Gentile utente di mio dottore,

è evidente la sofferenza che traspare dalle sue parole.
Sarebbe importante per lei intraprendere un percorso psicologico in cui affrontare i temi qui citati. La psicoterapia rappresenterebbe una dimensione in cui poter esser pienamente ascoltati ed accolti. Diversi sono gli aspetti della vita su cui dovrebbe soffermarsi.
Resto disponibile per un consulto di approfondimento.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Gentile utente, intanto mi complimento per aver proseguito gli studi mostrando la sua volontà di arrivare al suo progetto. Mi dispiace per la sofferenza che traspare dalle sue parole ma mi pare che al di là dei fatti oggettivi ci siano dinamiche da snodare t rispetto al suo sentirsi trattato da adulto e il suo rapporto con l'autorità in generale. Forse sarebbe utile discuterne un sede appropriata.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, come già consigliato dai colleghi, un percorso psicologico di supporto potrebbe esserle veramente utile per comprendere, elaborare e gestire determinati stati emotivi, in modo particolare la rabbia. Resto a disposizione, anche online. Dott.ssa Sirna
Salve, mi associo ai miei colleghi nel consigliarle di intraprendere un percorso psicoterapeutico. Quello che mi sento di aggiungere è una osservazione sulla sua insoddisfazione profonda rispetto alla realtà dei rapporti, o delle modalità di funzionamento di organismi quali l'università o i luoghi di lavoro, da cui si sente non valorizzato e non riconosciuto, e rispetto alle quali lei ha un atteggiamento estremamente critico e prova una grande rabbia. Penso che lei affronterà con lo stesso senso critico anche il rapporto con lo psicoterapeuta, e sarà tentato di interromperlo. La esorto a non farlo e a cogliere l'occasione preziosa che le si presenterà, cioè quella di affrontare, invece, queste emozioni e queste letture della realtà proprio nella relazione terapeutica, che è il luogo più idoneo per osservarle, riconoscerle, individuarne l'origine e superarle. In bocca al lupo! d.ssa M.Rita D'Onofrio
Buonasera, le sue parole sono cariche di sofferenza e credo che solo attraverso l'inizio di un percorso terapeutico lei possa ripensare alla sua storia per cercare i significati di quello che ha vissuto e sta vivendo. Le auguro di poter cogliere questa possibilità. Un caro saluto
Gentile utente capisco la sua sofferenza il suo stato emotivo caratterizzato da rabbia e delusione. Ci sono molti elementi che vanno analizzati in un percorso di sostegno psicologico. Dalle sue parole sembra avere tutto il mondo contro e questa valutazione andrebbe rivista con l’aiuto di un professionista. Accennava anche al vizio di suo padre del gioco d’azzardo, è riuscito a elaborare tutto questo? Nelle famiglie la Ludopatia a è un fattore di forte frustrazione e soffrenza.
Saluti, dott.sss Marini
Buonasera, comprendo quanto la situazione le stia provocando un disagio. Dal suo racconto sembra emergere un'insoddisfazione rispetto all'esperienza che si è ritrovato a vivere. In questi casi è importante aprirsi alla possibilità di coltivare progetti concreti e autentici pur trovandosi di fronte a possibili ostacoli. Rispetto a ciò che ha raccontato, ciò che le consiglio è di intraprendere un percorso psicologico per mettere a tema ciò che le è accaduto, le scelte che si è ritrovato a dover prendere e ciò che vorrebbe ad oggi per il suo futuro. Appare frustrato e stanco di ciò che sta facendo e dunque ritagliarsi uno spazio personale per comprendere in modo opportuno i suoi vissuti e alternative possibilità d'azione potrebbe esserle utile.
Resto a disposizione. Un caro saluto, dott.ssa Matilde Ciaccia.

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