Mia figlia, I liceo, sta riscontrando grosse difficoltà nelle prove scritte dove è sola col suo fogl

8 risposte
Mia figlia, I liceo, sta riscontrando grosse difficoltà nelle prove scritte dove è sola col suo foglio bianco. Negli orali invece nessun problema, perché viene guidata e riesce a concentrarsi, prendendo ottimi voti. Si impegna molto e ci tiene alla scuola, i professori ci parlano di una ragazzina partecipe, capace e diligente, ma che spesso è assorta nei suoi pensieri. Non mostra ansia, ma solo un pò di frustrazione per le insufficienze nelle prove scritte.
Potrebbe valer la pena approfondire con uno psicologo e capire se si tratta di adhd inattentivo?
Dott.ssa Eva Meuti
Psicologo, Psicologo clinico
Ardea
Buonasera,
la sua preoccupazione è comprensibile: ciò che descrive può avere diverse spiegazioni, tra cui aspetti attentivi. Senza allarmismi, può essere utile un approfondimento psicologico per capire meglio il funzionamento di vostra figlia e sostenerla nel metodo di studio. Un confronto mirato permette di individuare eventuali difficoltà e, soprattutto, di fornirle strumenti più efficaci.
Un saluto

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Dott.ssa Gaia Evangelisti
Psicologo, Psicologo clinico
Genzano di Roma
Salve, è comprensibile porsi questa domanda: quando c’è una discrepanza così marcata tra rendimento orale e scritto e quando sua figlia viene descritta come capace ma spesso “assorta nei suoi pensieri”, è naturale chiedersi se possa esserci un fattore specifico che renda le prove scritte particolarmente difficili.

Detto questo, alcune considerazioni che possono essere utili:
1. Le difficoltà nelle prove scritte non indicano automaticamente un ADHD. Molti ragazzi diligenti e partecipi incontrano difficoltà nello scritto per motivi che non hanno a che fare con un disturbo:
- difficoltà nell’organizzare i pensieri in autonomia
- perfezionismo o blocco da "foglio bianco"
- lentezza nella pianificazione o nell’avvio di compiti complessi
- difficoltà nel gestire il tempo della prova
- strategie di studio efficaci sul piano orale ma non su quello scritto
Sono aspetti comuni nell’adolescenza e possono dipendere dal metodo di studio o dalla maturazione delle funzioni esecutive.

2. L’ADHD di tipo inattentivo può manifestarsi con:
- facilità a “perdersi nei pensieri”
- difficoltà ad avviare compiti non guidati
- difficoltà nelle prove scritte, che richiedono pianificazione autonoma
- rendimento scolastico incostante nonostante l’impegno
Tuttavia, l’ADHD non è diagnosticabile da singoli comportamenti: richiede una valutazione strutturata, che consideri la storia evolutiva, il funzionamento a scuola e a casa, le strategie utilizzate, i livelli di attenzione, la memoria di lavoro e le funzioni esecutive.

3. Quando è utile un approfondimento clinico? Può valere la pena consultare uno psicologo specializzato in età evolutiva quando:
- la difficoltà è presente da molto tempo e in più contesti
- l’impegno non corrisponde ai risultati
- il divario tra capacità e performance crea frustrazione
- la situazione non migliora nonostante il supporto familiare e scolastico

Anche senza arrivare ad una diagnosi, una valutazione può fornire indicazioni pratiche e mirate.

*4. Cosa potrebbe offrirle una valutazione? Una valutazione psicologica non serve solo a “dare un’etichetta”, anzi:
- individua punti di forza e aree che richiedono strategie specifiche
- valuta attenzione, memoria di lavoro, velocità di elaborazione, organizzazione
- suggerisce strategie concrete per affrontare meglio le prove scritte
- può aiutare sua figlia a capire che le difficoltà non dipendono da scarsa volontà

In sintesi, si, può valere la pena approfondire. Non perché sia certo che si tratti di ADHD, ma perché una valutazione può chiarire la situazione e permette di intervenire in modo efficace. Il fatto che sua figlia sia motivata e serena è un grande punto di forza: un eventuale percorso di valutazione o di potenziamento cognitivo può essere vissuto con tranquillità e come uno strumento di crescita.

Un caro saluto.

Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
Dott.ssa Nunzia D'Anna
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Sì, credo che possa valere la pena rivolgersi a qualcuno. Forse prima di richiedere una valutazione e diagnosi, io mi recherei da un professionista esperto in ADHD per capire se ci sono gli estremi per pensare ad una diagnosi o se magari il problema è da cercare altrove.
Dott.ssa Simona Santoni
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, grazie per la condivisione. Da ciò che descrive emerge una ragazza impegnata, capace e motivata che, però, incontra difficoltà nei compiti che richiedono autonomia, gestione del tempo e organizzazione mentale, come le prove scritte. Il fatto che agli orali renda molto meglio potrebbe indicare che la presenza dell’insegnante e il ritmo più strutturato la aiutino a mantenere il focus.
Il fatto che lei non mostri ansia ma solo un po’ di frustrazione è un elemento positivo poiché significa che la motivazione è presente. In ogni caso, approfondire con uno psicologo dell’età evolutiva può essere utile non tanto per “fare una diagnosi” ma per valutare in modo più preciso il profilo attentivo ed esecutivo; pensare a delle strategie pratiche che possano aiutare sua figlia a svolgere le prove scritte e poi capire come sostenerla a scuola con metodi di studio più adatti al suo funzionamento.
Pertanto, un approfondimento può essere molto utile sia per capire meglio cosa succede, sia per darle strumenti efficaci, indipendentemente dal fatto che si tratti o meno di ADHD.

Un caro saluto,
Simona Santoni - Psicologa
Dott. Vincenzo Capretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco la sua preoccupazione: il fatto che sua figlia vada molto bene negli orali mostra che le competenze ci sono, ma davanti al foglio bianco può fare più fatica a organizzare l’attenzione. Non è per forza ansia o qualcosa di grave, ma è un segnale da ascoltare. Un confronto con uno psicologo potrebbe aiutarvi a capire meglio cosa succede nelle prove scritte e darle strumenti più adatti al suo modo di funzionare, senza etichette, ma per sostenerla. Resto a disposizione su qualsiasi canale. Dr. Vincenzo Capretto.
Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Salve, io piuttosto che approfondire su una eventuale categorizzazione proverei con lo psicologo ad aiutarla a gestire le emozioni che le escono durante la prova scritta perchè magari aggiustando quella parte tutto migliora. Ovviamente sua figlia deve essere d'accordo sul percorso o dirle che può provare una volta e vede se è un qualcosa che le potrebbe essere utile. Non inizieri subito a pensare ad una diagnostica perchè rischierebbe di incasellarla in un "non ho le capacità per.. perchè ho questa malattia" ma lavorerei sui punti di forza e su come aiutarla a stare meglio che è quello che conta :)
Buona serata intanto, rimango a disposizione. Dott.ssa Casumaro Giada
Gentile utente, sarebbe opportuno fare dei colloqui con uno psicologo per comprendere a pieno le difficoltà di sua figlia nelle prove scritte. Dott.ssa Valentina Pisciotta
Dott.ssa GIULIA CHIRONI
Psicologo, Psicologo clinico
Nuoro
Comprendo perfettamente la sua osservazione, e in qualità di psicologa, ritengo che la discrepanza tra gli ottimi risultati all'orale e le difficoltà nello scritto sia un segnale clinico molto importante che merita un approfondimento specialistico e immediato.
​La sua ipotesi di ADHD con prevalenza disattentiva è pertinente e giustificata dai sintomi descritti (difficoltà di concentrazione autonoma, l'essere "assorta nei suoi pensieri"). Tuttavia, il nostro obiettivo primario non deve essere solo quello di diagnosticare, ma di comprendere in modo funzionale perché sua figlia fatica quando è sola con il foglio bianco.

​Il percorso di valutazione che le consiglio non serve solo a confermare o smentire l'ADHD, ma a identificare le aree specifiche di deficit per poter intervenire con strumenti mirati.
​1. Funzioni Esecutive in Gioco
​Le prove scritte richiedono l'attivazione autonoma di complesse Funzioni Esecutive (FE). La valutazione deve chiarire dove si verifica il blocco:
​Pianificazione e Organizzazione: Sa strutturare la risposta (introduzione, sviluppo, conclusione) o la difficoltà è nell'organizzare le idee sul foglio?
​Memoria di Lavoro: Riesce a tenere a mente le istruzioni, le conoscenze apprese e le idee che vuole scrivere contemporaneamente?
​Monitoraggio: La sua capacità di controllare e rivedere la coerenza di ciò che scrive è intatta o è assente?
​Il supporto del docente (nell'orale) agisce come un sostegno esterno a queste funzioni. Dobbiamo capire come internalizzare questo supporto.

​È essenziale distinguere l'ADHD da altre condizioni che possono presentare sintomi simili:
​Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA): Se il problema fosse una disgrafia o disortografia, la difficoltà nello scrivere sarebbe dovuta a un costo attentivo eccessivo per le abilità di base, che distrae dal contenuto.
​Fattori Emotivi/Motivazionali: Sebbene l'ansia manifesta sia assente, è cruciale escludere un Perfezionismo Paralizzante o una bassa autoefficacia nei compiti autonomi, che portano all'evitamento cognitivo.

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