gentili dottori, credo di essere venuta fuori da una fase molto particolare della mia vita. Mi sono
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gentili dottori,
credo di essere venuta fuori da una fase molto particolare della mia vita. Mi sono accadute una serie di sventure relative alla salute, una dietro l'altra, che non sto qui a elencare. Ne sono uscita abbastanza bene dal punto di vista fisico. In questa fase, però, ho tradito mio marito e mi sono resa conto che ho basato il mio rapporto con lui e il mio matrimonio (2 anni) solo su aspettative. Mi sono resa conto che, in realtà, siamo due persone distanti, stiamo bene perchè ho un carattere accomodante, complice anche i valori che mi hanno inculcato i miei genitori...il sopportare, l'essere paziente, ecc. Non abbiamo figli, ma mi rendo conto che a parte la parte ludica e di svago, non riusciamo a costruire nulla. Lui è ancora troppo irrisolto nonostante abbia superato i 40 anni, io, invece, sono all'apice della carriera. Non ansiamo a letto insieme da un anno oramai e io, in più occasioni, gli ho detto di provare a stare soli per un po'.
Accetta passivamente questa decisione ma non va via di casa, nè fa qualcosa per rendersi più attivo nel rapporto, nè comunica sulla crisi che oramai è così evidente.
Io sono convinta che per lui le cose potrebbero continuare così all'infinito.
Per chi ci vede all'esterno potremmo sembrare la coppia perfetta...ma io sento che mi manca qualcosa, manca l'intesa, l'intimità.
Non provo alcun senso di colpa per aver intrattenuto una relazione clandestina, poi terminata per reciproco disinteresse.
Temo solo che mi sto accontentando, poi, invece, ci sono alcuni momenti in cui mi domando: ma è davvero possibile trovare una relazione perfetta?
mi spiego meglio, io ho sempre saputo che tra noi c'erano queste divergenze e il sesso non è mai stato il nostro punto forte (stiamo da 8 anni insieme), ma ora sento che queste cose mi mancano...sarò cambiata? ho provato a fare chiarezza in questi mesi ma sono sempre punto e a capo. Avrei voluto tanto l'allontanamento proprio per cercare di capire meglio se mi mancasse, ma un po' il mio stato di salute, un po' la pigrizia sentimentale mi hanno lasciata in questa zona di stallo.
è un anno che parlo anche agli altri di questa situazione e non sono in grado di prendere una posizione più netta...so che forse queste tematiche andrebbero affrontate durante un percorso terapeutico, ma non riesco ancora a trovare il coraggio per penetrare questo magma di pensieri e trovare una soluzione.
credo di essere venuta fuori da una fase molto particolare della mia vita. Mi sono accadute una serie di sventure relative alla salute, una dietro l'altra, che non sto qui a elencare. Ne sono uscita abbastanza bene dal punto di vista fisico. In questa fase, però, ho tradito mio marito e mi sono resa conto che ho basato il mio rapporto con lui e il mio matrimonio (2 anni) solo su aspettative. Mi sono resa conto che, in realtà, siamo due persone distanti, stiamo bene perchè ho un carattere accomodante, complice anche i valori che mi hanno inculcato i miei genitori...il sopportare, l'essere paziente, ecc. Non abbiamo figli, ma mi rendo conto che a parte la parte ludica e di svago, non riusciamo a costruire nulla. Lui è ancora troppo irrisolto nonostante abbia superato i 40 anni, io, invece, sono all'apice della carriera. Non ansiamo a letto insieme da un anno oramai e io, in più occasioni, gli ho detto di provare a stare soli per un po'.
Accetta passivamente questa decisione ma non va via di casa, nè fa qualcosa per rendersi più attivo nel rapporto, nè comunica sulla crisi che oramai è così evidente.
Io sono convinta che per lui le cose potrebbero continuare così all'infinito.
Per chi ci vede all'esterno potremmo sembrare la coppia perfetta...ma io sento che mi manca qualcosa, manca l'intesa, l'intimità.
Non provo alcun senso di colpa per aver intrattenuto una relazione clandestina, poi terminata per reciproco disinteresse.
Temo solo che mi sto accontentando, poi, invece, ci sono alcuni momenti in cui mi domando: ma è davvero possibile trovare una relazione perfetta?
mi spiego meglio, io ho sempre saputo che tra noi c'erano queste divergenze e il sesso non è mai stato il nostro punto forte (stiamo da 8 anni insieme), ma ora sento che queste cose mi mancano...sarò cambiata? ho provato a fare chiarezza in questi mesi ma sono sempre punto e a capo. Avrei voluto tanto l'allontanamento proprio per cercare di capire meglio se mi mancasse, ma un po' il mio stato di salute, un po' la pigrizia sentimentale mi hanno lasciata in questa zona di stallo.
è un anno che parlo anche agli altri di questa situazione e non sono in grado di prendere una posizione più netta...so che forse queste tematiche andrebbero affrontate durante un percorso terapeutico, ma non riesco ancora a trovare il coraggio per penetrare questo magma di pensieri e trovare una soluzione.
Gentile utente,
Comprendo quanto possa essere complesso trovarsi in una fase di riflessione profonda sulla propria relazione e sul proprio benessere personale. Da ciò che descrive, sembra che sta attraversando un momento di grande consapevolezza e presa di coscienza rispetto al suo matrimonio, alle sue esigenze e ai cambiamenti che sta vivendo interiormente.
È naturale porsi domande su cosa significa una relazione soddisfacente e se sia possibile trovare un legame “perfetto”. Ogni rapporto ha le sue dinamiche, e ciò che in passato poteva essere accettabile potrebbe oggi non esserlo più, perché le persone evolvono, crescono e maturano esigenze diverse. Il suo desiderio di chiarezza è comprensibile, così come la difficoltà nel prendere una decisione definitiva.
La sua riflessione sull'importanza dell'allontanamento temporaneo per fare chiarezza è un passo significativo: a volte, distanziarsi può permettere di vedere le cose con maggiore lucidità. Tuttavia, è altrettanto importante ascoltarsi profondamente per comprendere se la sua attuale insoddisfazione sia legata a bisogni non soddisfatti nella relazione o se nasca da una trasformazione interiore più ampia.
Affrontare queste tematiche in un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a esplorare con maggiore profondità i suoi sentimenti, le sue aspettative e le sue paure, fornendole strumenti per prendere una decisione più consapevole e serena.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista che possa accompagnarla in questo percorso di chiarificazione interiore.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Comprendo quanto possa essere complesso trovarsi in una fase di riflessione profonda sulla propria relazione e sul proprio benessere personale. Da ciò che descrive, sembra che sta attraversando un momento di grande consapevolezza e presa di coscienza rispetto al suo matrimonio, alle sue esigenze e ai cambiamenti che sta vivendo interiormente.
È naturale porsi domande su cosa significa una relazione soddisfacente e se sia possibile trovare un legame “perfetto”. Ogni rapporto ha le sue dinamiche, e ciò che in passato poteva essere accettabile potrebbe oggi non esserlo più, perché le persone evolvono, crescono e maturano esigenze diverse. Il suo desiderio di chiarezza è comprensibile, così come la difficoltà nel prendere una decisione definitiva.
La sua riflessione sull'importanza dell'allontanamento temporaneo per fare chiarezza è un passo significativo: a volte, distanziarsi può permettere di vedere le cose con maggiore lucidità. Tuttavia, è altrettanto importante ascoltarsi profondamente per comprendere se la sua attuale insoddisfazione sia legata a bisogni non soddisfatti nella relazione o se nasca da una trasformazione interiore più ampia.
Affrontare queste tematiche in un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a esplorare con maggiore profondità i suoi sentimenti, le sue aspettative e le sue paure, fornendole strumenti per prendere una decisione più consapevole e serena.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista che possa accompagnarla in questo percorso di chiarificazione interiore.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
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Gentile utente,
la situazione che descrive sembra essere caratterizzata da una profonda riflessione su se stessa, sui suoi bisogni e sulla relazione con suo marito. È comprensibile che, dopo un periodo difficile dal punto di vista della salute, abbia avvertito la necessità di riconsiderare alcuni aspetti della sua vita, tra cui il suo matrimonio.
Dalle sue parole emerge una sensazione di insoddisfazione e di distanza emotiva che sembra protrarsi nel tempo, accompagnata da una difficoltà nel prendere una decisione netta. È naturale chiedersi se il cambiamento che sta vivendo sia una fase transitoria o un segnale di un'esigenza più profonda di trasformazione.
Si interroga sulla possibilità di una relazione "perfetta" e sulla compatibilità con suo marito. Più che cercare una perfezione astratta, potrebbe essere utile chiedersi quali siano per lei i valori, i bisogni e le dinamiche relazionali che la fanno sentire appagata. Il desiderio di allontanamento, che non si è concretizzato, potrebbe essere il segnale di un'esigenza di spazio per chiarire meglio i suoi sentimenti.
Affrontare queste tematiche in un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a esplorare senza giudizio le sue emozioni, le sue paure e le sue reali necessità. Non si tratta di trovare una soluzione immediata, ma di concedersi un luogo sicuro in cui comprendere meglio se stessa e ciò che desidera. Il coraggio di iniziare questo percorso potrebbe darle strumenti preziosi per affrontare la situazione con maggiore chiarezza e consapevolezza.
Un cordiale saluto.
la situazione che descrive sembra essere caratterizzata da una profonda riflessione su se stessa, sui suoi bisogni e sulla relazione con suo marito. È comprensibile che, dopo un periodo difficile dal punto di vista della salute, abbia avvertito la necessità di riconsiderare alcuni aspetti della sua vita, tra cui il suo matrimonio.
Dalle sue parole emerge una sensazione di insoddisfazione e di distanza emotiva che sembra protrarsi nel tempo, accompagnata da una difficoltà nel prendere una decisione netta. È naturale chiedersi se il cambiamento che sta vivendo sia una fase transitoria o un segnale di un'esigenza più profonda di trasformazione.
Si interroga sulla possibilità di una relazione "perfetta" e sulla compatibilità con suo marito. Più che cercare una perfezione astratta, potrebbe essere utile chiedersi quali siano per lei i valori, i bisogni e le dinamiche relazionali che la fanno sentire appagata. Il desiderio di allontanamento, che non si è concretizzato, potrebbe essere il segnale di un'esigenza di spazio per chiarire meglio i suoi sentimenti.
Affrontare queste tematiche in un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a esplorare senza giudizio le sue emozioni, le sue paure e le sue reali necessità. Non si tratta di trovare una soluzione immediata, ma di concedersi un luogo sicuro in cui comprendere meglio se stessa e ciò che desidera. Il coraggio di iniziare questo percorso potrebbe darle strumenti preziosi per affrontare la situazione con maggiore chiarezza e consapevolezza.
Un cordiale saluto.
Gentile Utente,
dato quanto scrive il tema pare presente e quindi, confermo, andrebbe tematizzato in uno spazio opportuno per poterLe essere di supporto. La invito a contattare un professionista per intraprendere un percorso guidato e volto al Suo benessere.
Consideri che la percezione di difficoltà che a volte sta nel fare il primo passo può sciogliere poi come neve al sole.
Un saluto
dato quanto scrive il tema pare presente e quindi, confermo, andrebbe tematizzato in uno spazio opportuno per poterLe essere di supporto. La invito a contattare un professionista per intraprendere un percorso guidato e volto al Suo benessere.
Consideri che la percezione di difficoltà che a volte sta nel fare il primo passo può sciogliere poi come neve al sole.
Un saluto
Gentile utente, le sue riflessioni sono tutte comprensibili e sensate. Prendere una decisione o quanto meno una posizione non è sempre semplice. Inoltre come in ogni legame si è in due. La terapia personale potrebbe essere un opzione ma come giustamente dice lei forse non si sente ancora pronta a guardare il magma di pensieri. Potreste valutare un percorso di coppia, che si vi espone ma forse in una forma diversa e nella direzione della coppia. Dopo di ché sarà sempre in tempo a valutare un suo percorso personale. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
salve, credo sia importante capire se vuole restare ancora in questa relazione e in che modo. Forse è giunto il momento di iniziare un percorso personale e eventualmente affiancare anche uno di coppia. saluti
Gentile utente,
Quello che descrive sembra essere un momento di grande consapevolezza e di ricerca interiore. Si sta ponendo domande profonde sulla propria relazione, sui suoi bisogni e su cosa significhi, per lei, una connessione autentica. È naturale sentirsi in stallo quando si è in bilico tra ciò che si è costruito e il desiderio di qualcosa di diverso. Il cambiamento può spaventare, ma restare in una situazione che non ci soddisfa pienamente può essere altrettanto faticoso. Forse, più che cercare una relazione “perfetta”, potrebbe essere utile chiedersi quale tipo di relazione sente più in linea con la persona che è oggi. Se da un anno si confronta con gli altri su questo tema e il dubbio resta, potrebbe essere utile esplorare questi pensieri con uno spazio dedicato, come la terapia, senza l’ansia di trovare subito una soluzione, ma con la curiosità di comprendersi meglio.
Rimango a disposizione per qualsiasi approfondimento.
Dott.ssa Francesca Coricelli psicologa psicoterapeuta Roma
Quello che descrive sembra essere un momento di grande consapevolezza e di ricerca interiore. Si sta ponendo domande profonde sulla propria relazione, sui suoi bisogni e su cosa significhi, per lei, una connessione autentica. È naturale sentirsi in stallo quando si è in bilico tra ciò che si è costruito e il desiderio di qualcosa di diverso. Il cambiamento può spaventare, ma restare in una situazione che non ci soddisfa pienamente può essere altrettanto faticoso. Forse, più che cercare una relazione “perfetta”, potrebbe essere utile chiedersi quale tipo di relazione sente più in linea con la persona che è oggi. Se da un anno si confronta con gli altri su questo tema e il dubbio resta, potrebbe essere utile esplorare questi pensieri con uno spazio dedicato, come la terapia, senza l’ansia di trovare subito una soluzione, ma con la curiosità di comprendersi meglio.
Rimango a disposizione per qualsiasi approfondimento.
Dott.ssa Francesca Coricelli psicologa psicoterapeuta Roma
Buonasera, sì sono tematiche personali e complesse che richiederebbero un approfondimento con un professionista. Ciò che però le posso rispondere è che non esiste una relazione perfetta ma deve essere soddisfacente, cioè rispondere ai bisogni profondi. La storia che mi descrive sembra sorretta da lei, con poca partecipazione del suo partner. Sembrerebbe che la relazione extraconiugale sia stata una boccata di ossigeno e forse anche un modo per sfogare la rabbia per qualcosa che non ha ricevuto la risposta desiderata. Si cambia nel tempo e con esso possono cambiare le esigenze, ma la coppia è una danza da fare in due. Parli con il suo partner, ma solo dopo aver chiarito a se stessa ciò di cui ha bisogno per vivere serenamente.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con il suo compagno, sarebbe una occasione di crescita per entrambi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con il suo compagno, sarebbe una occasione di crescita per entrambi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, tenga presente che un legame è autentico e saldo quando l'allontanamento non è percepito come una minaccia per l'altra persona, ma come un'occasione per sentire di più l'altro dentro di sé. Qualora ciò non accade si mettono in atto altri comportamenti che non possono darle ciò che lei cerca, bensì le daranno maggiore conferma del suo sentirsi incompresa. Un tipo di terapia individuale e poi di coppia potrebbe essere indicata.
Resto a disposizione per le sue necessità.
Dott. Simone Festa
Resto a disposizione per le sue necessità.
Dott. Simone Festa
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile signora, quello che lei ha esposto, è un problema molto diffuso nelle coppie ma che spesso non viene raccontato all'esterno. Ciò che ho percepito nel leggere il suo scritto è che si sta accorgendo di tante dinamiche che l'hanno portata a stare male e forse più o meno consapevolmente a rifiutare la sua relazione che non la soddisfa più. Ciò che si viene a creare in queste situazioni è una co-dipendenza che mantiene un rapporto usurato. Il tradimento che lei ha messo in atto la dice lunga, nel senso che è andata a cercare attenzioni fuori dal rapporto primario, proprio perché non trovava più ciò di cui aveva bisogno. Tra voi si è costituito un equilibrio, disfunzionale, che ogni volta che anche lei decise di rimanere nella relazione alimenta. Ci vuole il coraggio di apportare un cambiamento e prendersi la responsabilità di una chiusura, per il suo bene e per il bene del suo compagno. Non è per nulla facile, si ricordi però che la paura, l'angoscia al pensiero di chiudere, sono normali, il coraggio è una scelta!.
Saluti
Dott. Enrico Galeazzi
Saluti
Dott. Enrico Galeazzi
Gentilissima,
dalle sue parole mi sembra di capire che si trova in uno stato di immobilità in cui i pensieri la sovrastano e la bloccano, facendola stare in una sorta di limbo da cui non riesce ad uscire.
Credo che le sue vicissitudini di salute le abbiano fatto prendere maggiore consapevolezza di se stessa e dei suoi bisogni. (D'altronde, il corpo ci parla e lo fa attraverso i sintomi e la malattia stessa, che non arriva mai per puro caso). Come sei lei fosse andata avanti nel suo processo di evoluzione e suo marito se lo fosse lasciato dietro. Capisco la confusione e capisco che probabilmente c'è anche la paura di lasciar andare. Un percorso terapeutico la potrà aiutare maggiormente e fare chiarezza e comprendere meglio il suo vissuto. Inoltre, quando la mente è troppo impegnata nei pensieri, in questi casi è utile ritornare al corpo attraverso il movimento, le passeggiate e attività e pratiche che la aiutino a radicarsi.
Le auguro il meglio
dalle sue parole mi sembra di capire che si trova in uno stato di immobilità in cui i pensieri la sovrastano e la bloccano, facendola stare in una sorta di limbo da cui non riesce ad uscire.
Credo che le sue vicissitudini di salute le abbiano fatto prendere maggiore consapevolezza di se stessa e dei suoi bisogni. (D'altronde, il corpo ci parla e lo fa attraverso i sintomi e la malattia stessa, che non arriva mai per puro caso). Come sei lei fosse andata avanti nel suo processo di evoluzione e suo marito se lo fosse lasciato dietro. Capisco la confusione e capisco che probabilmente c'è anche la paura di lasciar andare. Un percorso terapeutico la potrà aiutare maggiormente e fare chiarezza e comprendere meglio il suo vissuto. Inoltre, quando la mente è troppo impegnata nei pensieri, in questi casi è utile ritornare al corpo attraverso il movimento, le passeggiate e attività e pratiche che la aiutino a radicarsi.
Le auguro il meglio
Forse è giunto il momento che intraprenda un percorso terapeutico per poter comprendere cosa è veramente importante per il suo benessere psicologico.
Gentile Utente, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso parte della sua storia. Leggendo quello che ha scritto mi viene da pensare che forse la fase critica di vita che ha attraversato ha portato ad una serie di cambiamenti, anche nel suo modo di pensare e vedere le cose. Probabilmente la relazione extraconiugale che ha intrattenuto le ha fatto capire che ci sono anche altri modi di vivere una relazione, senza necessariamente accontentarsi. La difficoltà che sento dalle sue parole è proprio quella battaglia interiore tra il bisogno di sicurezza, che le cose a noi familiari e conosciute riescono a soddisfare, e il bisogno di libertà ed esplorazione. Come anche lei riporta, un percorso terapeutico potrebbe aiutarla ad esplorare i motivi che la tengono ferma nella sua zona di comfort pur sentendo il desiderio di allontanarsi per sperimentare altro; così come potrebbe aiutarla a farle capire cosa davvero sente sia giusto per lei in questa fase della sua vita. Penso lei possa trovare il coraggio di affrontare queste tematiche, per quanto impegnativo sia. Resto a disposizione per qualsiasi confronto. Le auguro buona fortuna!
Buonasera! Considerato i limiti del contesto e dello strumento, cercherò di dare un piccolo contributo di pensiero. Mentre la leggevo, faceva eco dentro di me qualcosa del genere: “Lascia le cose come stanno, comportati bene, la famiglia viene prima di tutto”. Ho immaginato potesse trattarsi di una modalità trasmessa, appresa e depositata in lei molto in profondità. Come il “magma impossibile da penetrare”, che dagli strati più profondi migra verso l'alto a temperature altissime, fino a quando una poderosa eruzione lo porterà all’esterno. Non resta che sperare e fare il possibile (ma anche l’impossibile) per evitare il peggio. Forse, “… siamo due persone distanti, stiamo bene perché ho un carattere accomodante, complice anche i valori che mi hanno inculcato i miei genitori, il sopportare, l'essere paziente…” si è dimostrata una buona soluzione di compromesso. A voi non piace giocare con il fuoco. Capisco il desiderio di sentire accolti e gratificati aspetti di sé che oggi sono sacrificati. Capisco la voglia di cambiare. Questa crisi potrebbe essere l’occasione per acquisire gli strumenti necessari ad avvicinarsi al “magma”, affinché possa riconoscerlo e riuscire a pensare e sentire anche quando eserciterà pressione per emergere, per travolgere, per distruggere. In bocca al lupo
Carissima, a volte anche i disturbi fisici sono legati ad aspetti psicologici, ed in base a quanto scrive e’ verosimile che i problemi che lei sente esserci sotto soglia influenzano tutta la sua vita, e si, avrebbe bisogno di un percorso terapeutico per entrare in contatto con quelle parti di sé che stanno nell’ombra. Non sempre si può fingere che le cose vadano bene. A volte l’inconscio chiede il conto, e se non ascoltato alza la posta.
Gentilissima, credo che nella sua domanda ci sia già la risposta. sicuramente un approfondimento terapeutico potrà aiutarla a andare più in profondità rispetto ai suoi vissuti e magari a prendere coraggio per delle scelte che sono già lì in attesa di essere prese. un caro saluto.
Cara utente,
innanzitutto grazie per aver condiviso qua la sua situazione.
Immagino la sofferenza che sta attraversando, mi domando se ha mai pensato di proporre a suo marito una terapia di coppia, nel caso in cui si vogliono porre dei cambiamenti o anche solo rendere chiare alcune dinamiche la troverei molto utile.
Spero di esserle stata di aiuto,
Dott.ssa Giada Valmonte
innanzitutto grazie per aver condiviso qua la sua situazione.
Immagino la sofferenza che sta attraversando, mi domando se ha mai pensato di proporre a suo marito una terapia di coppia, nel caso in cui si vogliono porre dei cambiamenti o anche solo rendere chiare alcune dinamiche la troverei molto utile.
Spero di esserle stata di aiuto,
Dott.ssa Giada Valmonte
Buongiorno, grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e le tue emozioni in questo momento così delicato della tua vita. È chiaro che stai attraversando una fase di grande introspezione e di ricerca di chiarezza, e questo è già un passo significativo.
L'attività sessuale, come hai accennato, è spesso un riflesso della nostra capacità di connetterci profondamente con l'altro. Non si tratta solo di un aspetto fisico, ma di un modo per esprimere vulnerabilità, intimità e accettazione reciproca. Quando ci sono difficoltà in questo ambito, può essere un segnale che ci sono altre aree della relazione che necessitano di attenzione e cura.
È comprensibile che tu ti senta bloccata e che ci siano momenti in cui ti chiedi se sia possibile trovare una relazione "perfetta". La verità è che ogni relazione ha le sue sfide e le sue complessità. È importante riflettere su cosa significhi per te l'amore e quali sono le tue aspettative. A volte, le aspettative possono diventare un peso, mentre la realtà di una relazione richiede flessibilità e comunicazione aperta.
Ti invito a considerare l'idea di rivolgerti a uno specialista. Un terapeuta può offrirti uno spazio sicuro per esplorare questi sentimenti e aiutarti a fare chiarezza su ciò che desideri veramente. Non è mai facile affrontare queste tematiche, ma avere il supporto di un professionista può fare una grande differenza nel tuo percorso di crescita personale e relazionale.
Ricorda che non sei sola in questo viaggio e che è possibile trovare la strada verso una maggiore comprensione di te stessa e delle tue relazioni. Sii gentile con te stessa mentre esplori queste domande e cerca il supporto di cui hai bisogno.
L'attività sessuale, come hai accennato, è spesso un riflesso della nostra capacità di connetterci profondamente con l'altro. Non si tratta solo di un aspetto fisico, ma di un modo per esprimere vulnerabilità, intimità e accettazione reciproca. Quando ci sono difficoltà in questo ambito, può essere un segnale che ci sono altre aree della relazione che necessitano di attenzione e cura.
È comprensibile che tu ti senta bloccata e che ci siano momenti in cui ti chiedi se sia possibile trovare una relazione "perfetta". La verità è che ogni relazione ha le sue sfide e le sue complessità. È importante riflettere su cosa significhi per te l'amore e quali sono le tue aspettative. A volte, le aspettative possono diventare un peso, mentre la realtà di una relazione richiede flessibilità e comunicazione aperta.
Ti invito a considerare l'idea di rivolgerti a uno specialista. Un terapeuta può offrirti uno spazio sicuro per esplorare questi sentimenti e aiutarti a fare chiarezza su ciò che desideri veramente. Non è mai facile affrontare queste tematiche, ma avere il supporto di un professionista può fare una grande differenza nel tuo percorso di crescita personale e relazionale.
Ricorda che non sei sola in questo viaggio e che è possibile trovare la strada verso una maggiore comprensione di te stessa e delle tue relazioni. Sii gentile con te stessa mentre esplori queste domande e cerca il supporto di cui hai bisogno.
Sembra che tu stia vivendo un periodo di grande consapevolezza e di trasformazione interiore. Ti sei resa conto di aspetti fondamentali della tua relazione, di ciò che ti manca e di ciò che forse hai sopportato per troppo tempo senza metterlo realmente in discussione. È naturale che, in momenti di transizione, emergano dubbi profondi e la sensazione di essere bloccata in un limbo emotivo.
Ti domandi se esista una relazione perfetta, ma forse il punto non è la perfezione, quanto la capacità di sentirsi autenticamente in sintonia con il proprio partner. Le relazioni evolvono e cambiano, così come le persone. Se ciò che un tempo era accettabile ora ti sembra un vuoto insostenibile, è legittimo ascoltare questa sensazione.
L'allontanamento che desideravi poteva essere un'occasione per capire cosa provi realmente, ma hai trovato ostacoli nel metterlo in atto. Questo può dipendere da tanti fattori: il timore di affrontare un cambiamento radicale, l'inerzia di una routine consolidata, il peso delle aspettative sociali e familiari. Tuttavia, più il tempo passa, più sembra che il malessere resti sospeso, senza una direzione chiara.
Un percorso terapeutico potrebbe offrirti uno spazio sicuro in cui esplorare queste sensazioni senza la pressione di dover prendere subito una decisione drastica. Non si tratta di trovare "coraggio" in senso assoluto, ma di darti la possibilità di osservarti senza giudizio, per comprendere cosa vuoi davvero, senza paura di deludere nessuno, se non te stessa. Il fatto che tu stia scrivendo di tutto questo è già un segnale di quanto sia importante per te trovare una via d’uscita da questa incertezza.
Ti domandi se esista una relazione perfetta, ma forse il punto non è la perfezione, quanto la capacità di sentirsi autenticamente in sintonia con il proprio partner. Le relazioni evolvono e cambiano, così come le persone. Se ciò che un tempo era accettabile ora ti sembra un vuoto insostenibile, è legittimo ascoltare questa sensazione.
L'allontanamento che desideravi poteva essere un'occasione per capire cosa provi realmente, ma hai trovato ostacoli nel metterlo in atto. Questo può dipendere da tanti fattori: il timore di affrontare un cambiamento radicale, l'inerzia di una routine consolidata, il peso delle aspettative sociali e familiari. Tuttavia, più il tempo passa, più sembra che il malessere resti sospeso, senza una direzione chiara.
Un percorso terapeutico potrebbe offrirti uno spazio sicuro in cui esplorare queste sensazioni senza la pressione di dover prendere subito una decisione drastica. Non si tratta di trovare "coraggio" in senso assoluto, ma di darti la possibilità di osservarti senza giudizio, per comprendere cosa vuoi davvero, senza paura di deludere nessuno, se non te stessa. Il fatto che tu stia scrivendo di tutto questo è già un segnale di quanto sia importante per te trovare una via d’uscita da questa incertezza.
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