È ormai da un anno che sono seguito da una psicologa. Più volte nei primi mesi ero indeciso se conti

23 risposte
È ormai da un anno che sono seguito da una psicologa. Più volte nei primi mesi ero indeciso se continuare con lei o meno. Alla fine si è rivelata la scelta giusta quella di continuare perche veramente mi e stata di grande aiuto,sono arrivato ad un punto adesso in cui penso anche se gradualmente possa iniziare a "camminare" da solo. Il punto è che è che ce stato un periodo in cui non l'ho vista solo come "mia psicologa" e soprattutto mi è rimasto sempre il desiderio di sapere qualcosa su di lei essendo per me dopo un anno una persona di cui praticamente conosco solo il nome. Vorrei tanto prima di chiudere affrontare questi argomenti per non rimanere poi con il rimpianto di non averlo fatto. Però non so proprio come comportarmi in merito.
Gentile utente buongiorno.
E' del tutto normale avere curiosità di conoscere meglio una persona che frequenta da molto tempo, soprattutto se, come lei afferma, in un certo momento ha pensato a lei in modo tenero e affettuoso.
E' altrettanto normale che ciò possa accadere tra uno psicologo/a e il/la sua cliente. Avrà certamente sentito parlare di Transfert terapeutico.
La professionista che la sta seguendo si è comportata in modo impeccabile, probabilmente anche alla luce del suo interesse. L'etica professionale impone che vi sia un punto di vista assolutamente oggettivo da parte dello psicologo, lontano da ogni possibile coinvolgimento personale, ivi compresa la semplice conoscenza di questioni personali.
Ciò non toglie che lei possa tranquillare confidare alla sua psicologa quanto detto a noi, cioè delle sue curiosità e anche dei suoi sentimenti. Sarà lei stessa a spiegarle con serenità i motivi per mantenere un riserbo sulla sua vita privata.

Pertanto la sincerità rimane il miglior modo per approcciarsi alle persone, ma altrettanto importante è rispettare l'integrità del professionista e la sua onestà intellettuale.

Spero di averla aiutata a capire la situazione e ad affrontarla serenamente.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott. Matteo De Nicolò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, grazie mille per la condivisione appena fatta. Ciò che sta vivendo è un qualcosa di normalissimo all'interno di un percorso terapeutico, sopratutto quando si crea un legame cosi duraturo e funzionale. L'etica professionale prevede che il professionista possa lavorare in maniera oggettiva, senza nessun coinvolgimento personale. Reputo però che questa sua tenera condivisione fatta con noi, possa essere tranquillamente esplicitata alla sua terapeuta che saprà senz'altro affrontarla in maniera ancora più precisa di quanto possiamo fare noi con poche parole in questo messaggio. Spero che possa vivere serenamente quanto verrà. Un saluto, Dott. Matteo De Nicolò
Prenota subito una visita online: Psicoterapia - 60 €
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dott.ssa Marzia Benvenuti
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pontinia
Gentile Utente, complimenti per i suoi progressi! E' comprensibile che le venga la curiosità di conoscere più a fondo una persona con cui ha condiviso tanto, ma è importante ricordare che, in base anche all'orientamento psicologico di riferimento, i professionisti tendono a mantenere un certo livello di distanza per poter garantire un ambiente terapeutico sano e professionale. Nonostante ciò, credo che sia importante che lei possa confrontarsi con la sua psicologa riguardo i suoi vissuti, senza temere di sentirsi giudicato. Questi bisogni che sente possono dare vita a riflessioni importanti per il suo percorso e le potrebbero permettere di indagare ulteriormente il suo funzionamento favorendo ulteriori progressi. Un caro saluto, Dott.ssa M.B.
Dott. Giovanni Corradi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Quello che sperimenta è normale. Ne parli con la sua psicologa, sarà sicuramente in grado di restare all'interno di confini per lei agevoli e di aiutarla a esprimere questo suo bisogno senza paura di essere giudicato.

Buona giornata
Dott. Massimiliano Pompa
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, quanto descritto da lei, come già sottolineato dai colleghi è normale all'interno di un percorso di lunga durata. È bene che ne parli con la sua terapeuta per far rientrare i suoi vissuti ed i suoi desideri all'interno della cornice terapeutica.
Le auguro il meglio, un caro saluto.
Dott.ssa Glenda Nibbioli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Salve gentile utente,
come le hanno già suggerito i colleghi che mi hanno preceduto, le consiglio di affrontare l'argomento con la diretta interessata.
Saluti, dottoressa Nibbioli.
Dott. Fabio Romano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Ferrara
Buonasera! La ringrazio per la domanda. Le Sue fantasie sono assolutamente umane e caratterizzano spesso i percorsi di psicoterapia. Non perda questa occasione (forse, ne ha perse di simili in passato?!) e ne parli con la collega. Le sarà di grande aiuto. Mi permetta di condividere un pensiero ad alta voce. Sta finalmente pensando di "camminare da solo" , ma ecco emergere una serie di fantasie che riguardano Voi (coppia terapeutica) e che meritano di essere esplorate. Mi sembra tanto interessante quanto prezioso. Buon lavoro
Dott.ssa Martina Orzi
Psicologo, Psicologo clinico
Collegno
Buonasera, condivida con la sua psicologa il fatto di voler fare il punto del vostro percorso psicologico e che pensa di aver sviluppato risorse utili per poter affrontare la sua vita. Insieme vi confronterete su come gestire la fase finale della terapia. Le suggerisco di condividere con la sua psicologa ciò che prova nella relazione con lei, sono situazioni che possono succedere. Spesso ci si rivolge agli psicologi in momenti delicati e/o dolorosi della propria vita, quindi essere accolti e ascoltati può rimandare un senso di accudimento importante. Può essere comprensibile che un paziente possa provare affetto verso il professionista o il desiderio di conoscerla meglio, ma è terapeutico portare questo tema in seduta. E' comunque una relazione professionale quindi è importante capire cosa ha suscitato questo interessamento nella relazione terapeutica e ristabilire motivazioni cooperative sulla base delle quali avete condiviso il contratto terapeutico. E' importante che possiate confrontarvi perchè lo scambio clinico che ne deriva molto spesso è utile anche per comprendere meglio il suo sentire ed acquisire consapevolezza di sè/del proprio modo di funzionare. Inoltre è utile per tutelare la relazione professionale e i confini. Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Dr. Federico Barzan
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno, è positivo che abbia fatto progressi significativi con l'aiuto della sua psicologa. È normale avere curiosità su di lei, ma in terapia è importante mantenere il focus su di sé e sul proprio percorso. Se desidera discutere di queste curiosità, potrebbe iniziare con una domanda generica. Questo le darà l'opportunità di aprire la conversazione in modo rispettoso e vedere come la sua psicologa risponde. Ricordi, l'obiettivo principale rimane il suo benessere mentale, quindi mantenga il focus su come meglio gestire la situazione.
Dr. Edoardo Bunone
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, è normale che dopo un periodo di terapia si sviluppino delle curiosità nei confronti della propria psicologa e si voglia saperne di più. Le consiglio di riflettere sul desiderio più profondo che la spinge a conoscere la vita privata della sua psicologa. Inoltre, penso che si debba sentire libero di parlarne con la collega, che saprà sicuramente accogliere il suo bisogno rispettando i confini professionali, che sono utili ai fini terapeutici e per il successo del lavoro svolto.
Dr. Andrea Ferella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Monza
Buongiorno. Proprio per le caratteristiche che assume ogni psicoterapia, vale a dire una relazione tra un professionista della salute mentale e il suo paziente, con regole che definiscono il contesto, altrimenti chiamato setting, nel quale poter dire liberamente cosa arriva, quali pensieri, difficoltà, questioni, conflitti vengono alla luce, anche quello che la incuriosisce, della sua terapeuta va affrontato e portato in seduta, proprio per elaborare e capire meglio cosa ha smosso. Non tema di parlarne con la sua psicologa che accoglierà ed esplorerà insieme a lei il suo bisogno. Cordiali saluti.
Dr. Francesco Buccheri
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Genova
Buongiorno
Credo che il suo desiderio di conoscere qualcosa di più sulla sua psicologa sia comprensibile, soprattutto dopo un lungo percorso di lavoro insieme.
Alcuni approcci psicoterapici preferiscono mantenere un certo distacco nel rapporto tea paziente e terapeuta, ma ritengo che ogni professionista affronti questo argomento in modo personale e specifico.
Le consiglio di affrontare l'argomento con la terapista, mostrando il suo sincero interesse e rispettando titubanze e raccomandazioni del professionista.
Rimango a sua disposizione
Grazie
Dott.ssa Letizia Lucarelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Fano
Buongiorno, credo che quello che le sta succedendo, sia prezioso per lei, dato che ha l'occasione di poterlo esprimere e poterlo utilizzare insieme alla sua terapeuta per essere guardato, considerato e riconosciuto in merito al lavoro svolto insieme, e alla giusta affettività che si crea inevitabilmente nella relazione terapeutica. infatti il primo passo è stato per lei riconoscerlo a se stesso...
buona giornata
Dott.ssa Lucarelli
Dott. Paolo Mirri
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Livorno
Buongiorno, queste sono situazioni che si possono verificare all'interno della relazione terapeutica. Qualora decidesse di affrontare l'argomento con la collega magari potrebbero emergere degli spunti di riflessione. Cordiali Saluti, Dr. Paolo Mirri
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, la curiosità penso si legittima è comprensibile dopo tutto i pazienti si mettono a nudo con tutte le loro fragilità e vulnerabilità, il/la terapeuta accoglie tutto ciò. Quando noi ci apriamo a qualcuno è normale desiderare di sapere qualcosa sull'altra persona. La relazione paziente-terapeuta può far emergere questi elementi. Come anche altri colleghi hanno detto, potrebbe essere importante e utile che lei porti questo elemento in terapia. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott. Omar Isa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, credo sia veramente utile poter condividere con la sua psicologa quanto sperimentato a livello affettivo e relazionale. Le sensazioni da lei riferite rappresentano degli elementi essenziali del processo terapeutico.
Un caro saluto,
Dr. Omar Isa
Dott.ssa Laura Sozio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera,

È positivo che abbia trovato la terapia con la sua psicologa di grande aiuto e che abbia raggiunto un punto in cui si sente più sicuro di camminare da solo. È normale che, dopo un anno di terapia, si sviluppi una certa curiosità riguardo alla persona del terapeuta. E' importante gestire questa curiosità in modo appropriato e rispettoso.

Una buona idea potrebbe essere quella di iniziare una conversazione con la sua psicologa in merito a queste questioni. Potrebbe iniziare dicendo qualcosa del tipo: "Vorrei condividere alcune riflessioni con lei riguardo al nostro percorso terapeutico e alle mie sensazioni attuali". Questo le darà l'opportunità di aprire una discussione su argomenti come il suo progresso nella terapia, il suo desiderio di continuare in autonomia e la sua curiosità riguardo alla sua psicologa.

Ricordi che la psicologa è lì per aiutarla, quindi esprimere queste preoccupazioni è parte integrante del processo terapeutico. Inoltre, la sua psicologa sarà in grado di gestire la situazione in modo professionale e potrebbe offrire una prospettiva preziosa su come affrontare queste questioni e come garantire una transizione adeguata quando deciderà di concludere il percorso terapeutico.

In generale, aprire una conversazione onesta e aperta con la sua psicologa è un passo importante per chiudere il percorso terapeutico in modo positivo e costruttivo. Sono sicuro che, insieme alla sua psicologa, troverà una soluzione che le permetterà di affrontare queste questioni in modo soddisfacente.

Cordialmente,

Dott.ssa Laura Sozio
Prenota subito una visita online: Primo colloquio psicologico
Per prenotare una visita tramite MioDottore, clicca sul pulsante Prenota una visita.
Dott.ssa Rita Boncristiano
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Gentile utente , grazie per questa preziosa condivisione , come già sottolineato dai colleghi, credo sia importante comunicare alla sua terapeuta i suoi vissuti , si ricordi che lo farà in uno spazio protetto , con una professionista che saprà seguirla al meglio nel processo . E' importante la fiducia nella relazione co-creata , la sua terapeuta fornirà un feedback autentico sulle dinamiche di trasferimento che emergono durante la terapia. Questo le sarà senz'altro utile per comprendere meglio come il passato ad esempio possa influenzare la sua percezione del terapeuta e come queste dinamiche possano riflettersi nella sua vita quotidiana. Cordialmente Dott.ssa R.B
Dott.ssa Elisa Manfredi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentilissimo, li affronti serenamente:) parli di se e di voi, come certamente ha già avuto modo di fare nel vostro fruttuoso percorso. un caro saluto.
Dott.ssa Aurora Quaranta
Psicologo, Psicologo clinico
Vimodrone
È assolutamente normale provare un senso di curiosità e desiderio di connessione personale verso la propria psicologa, specialmente dopo un anno di terapia in cui hai condiviso con lei aspetti profondi di te stesso. Questo desiderio nasce spesso dal fatto che la relazione terapeutica è un tipo di legame unico, basato su fiducia, apertura e intimità unilaterale. È importante, però, gestire questa dinamica in modo rispettoso e consapevole, tenendo a mente i confini professionali.

Ecco alcuni passi per affrontare la questione:

1. Riconosci la tua curiosità come naturale
È comprensibile che tu voglia sapere di più su di lei, visto che avete costruito una relazione così significativa. Questa curiosità può anche essere una forma di proiezione: forse hai associato alla figura della psicologa un ruolo importante di cura, comprensione o guida, e questo ti spinge a volerla conoscere di più.

Prova a riflettere su cosa rappresenta per te questa curiosità:

È solo il desiderio di soddisfare una curiosità umana e naturale?
Oppure si tratta di un modo per cercare maggiore vicinanza o continuità nel legame, dato che senti che la terapia sta per concludersi?
2. Considera il contesto terapeutico
I terapeuti, per etica professionale, mantengono un certo livello di riservatezza sulla propria vita personale per proteggere la neutralità e il focus della terapia. Tuttavia, non significa che non si possano affrontare questi temi in seduta. Al contrario, parlarne può essere molto utile per:

Elaborare il legame terapeutico: esplorare come ti sei sentito durante questo percorso e perché è importante per te sapere di più su di lei.
Chiarire i confini: comprendere meglio il ruolo della psicologa e come questi limiti servano al processo terapeutico.
Chiudere il percorso in modo consapevole: affrontare i tuoi sentimenti verso la conclusione della terapia.
3. Come parlarne con lei
Se decidi di affrontare questo argomento (e ti incoraggio a farlo se senti che è importante per te), potresti introdurlo in modo aperto e sincero. Ad esempio:

"C'è una cosa che mi piacerebbe affrontare prima di concludere il percorso. Ho spesso avuto il desiderio di sapere qualcosa in più su di lei, perché per me è una figura molto importante in questo momento. È qualcosa di cui possiamo parlare?"
Oppure:

"Riflettendo sul nostro percorso, mi sono accorto che ho provato a volte curiosità su di lei come persona. Mi chiedo se possa esserci spazio per parlarne, anche solo per capire meglio da dove viene questo desiderio."
In questo modo stai mostrando rispetto per il suo ruolo e per i confini terapeutici, ma allo stesso tempo stai dando voce a un tuo bisogno autentico.

4. Preparati a una sua risposta rispettosa ma contenuta
È probabile che la tua psicologa possa accogliere il tuo desiderio con comprensione, ma rispondere mantenendo i limiti professionali. Ad esempio, potrebbe spiegarti perché è importante che il focus rimanga su di te e su ciò che senti, piuttosto che su di lei. Anche questo, però, può diventare un momento terapeutico importante, per esplorare come vivi i limiti nelle relazioni e come ti senti quando non hai accesso a certe informazioni.

5. Affrontare la fine della terapia
Il desiderio di sapere di più su di lei potrebbe essere legato anche alla difficoltà di separarti da questa relazione. La chiusura di un percorso terapeutico è un momento emotivamente intenso, ed è normale avere paura di perdere quel legame speciale. Può essere utile parlarle apertamente anche di questo:

Come ti senti all'idea di "camminare da solo"?
Cosa ti mancherà della terapia e del rapporto con lei?
Come puoi portare con te ciò che hai imparato durante questo percorso?
6. Non trattenerti per paura del giudizio
Ricorda che la terapia è uno spazio sicuro, creato proprio per affrontare tutti i tipi di pensieri e sentimenti, anche quelli che sembrano "scomodi" o inappropriati. La tua psicologa è lì per ascoltarti senza giudicare, e aprirti su questo argomento può aiutarti a concludere il percorso in modo più sereno e completo.

In conclusione
Non è solo accettabile, ma è anche utile affrontare questo tuo desiderio di sapere di più sulla tua psicologa. Non si tratta di "rompere i confini", ma di esplorare i tuoi sentimenti e chiudere il percorso in modo autentico. Parlarne potrebbe rivelarsi un momento di grande crescita per te, aiutandoti a elaborare meglio il rapporto e a portare con te gli insegnamenti di questa relazione speciale.

Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti su come introdurre l’argomento, posso aiutarti a formulare meglio i tuoi pensieri. Un abbraccio e buon proseguimento nel tuo percorso!






Dott.ssa Sara Tomei
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao, credo che con il dovuto rispetto tu possa esprimere le tue sensazioni e se hai dubbi o domande poterle porre rispettando, in caso ci fosse, la sua volontà di non rispondere a domande di vita privata. In questo modo non avrai alcun rimpiato in futuro e sarai stato rispettoso nei suoi confronti. In merito al "camminare solo" credo tu debba far presente questa tua volontà e concordare con lei come procedere in modo graduale.
Spero di esseri stata utile.
Cordialmente,
Dottoressa Sara Tomei
Dott. Andrea Cirrincione
Psicologo, Psicologo clinico
Serravalle Pistoiese
Salve, da quello che lei condivide sembra ci si sia creato un rapporto di fiducia con la professionista. Lei sembra prova gratitudine e anche curiosità nei suoi confronti, ed è importante che lei abbia pensato di affrontare con lei questi argomenti, in quanto la terapia è il luogo pensato per la condivisione e accoglienza di questi contenuti.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, quello che racconta è molto importante e significativo, perché mette in luce due aspetti fondamentali del percorso che sta vivendo. Da una parte riconosce i progressi fatti, la forza ritrovata e la possibilità di iniziare a “camminare” in autonomia, dall’altra sente dentro di sé un desiderio legittimo e umano di conoscere di più la persona che l’ha accompagnata in questo percorso. È naturale che, trascorrendo del tempo in un contesto di fiducia e apertura come quello terapeutico, possano nascere curiosità, desideri di avvicinarsi di più e di avere informazioni anche personali sull’altro. Non c’è nulla di strano in questo, anzi: significa che il legame che si è creato per lei ha avuto un grande valore e che la relazione terapeutica è stata percepita come autentica e significativa. Allo stesso tempo, la cornice della terapia ha delle regole particolari, proprio per mantenere quel luogo sicuro e protetto in cui lei si è sentito accolto. Può capitare che il desiderio di sapere di più sulla vita privata dello psicologo diventi un tema da portare in seduta, non tanto per ottenere davvero quelle informazioni, quanto perché parlarne permette di capire meglio i propri bisogni emotivi e il modo in cui ci si relaziona con figure importanti. In altre parole, il punto centrale non è scoprire dettagli personali, ma usare quella curiosità come occasione per comprendere qualcosa di sé, delle proprie modalità affettive e dei legami che costruisce. Per questo motivo potrebbe essere molto utile condividere apertamente con la sua psicologa proprio ciò che ha scritto qui: il fatto che sente questo desiderio, la paura di restare con un rimpianto e il bisogno di parlarne prima di concludere il percorso. Affrontare l’argomento direttamente, con sincerità, è un atto di coraggio e può diventare una parte significativa della chiusura della terapia, permettendole di chiarire e di dare senso all’esperienza fatta. Molti percorsi trovano proprio nella fase finale il momento in cui ci si sofferma sul significato della relazione, sui vissuti reciproci e su come portare nella vita quotidiana le risorse acquisite. Voglio rassicurarla sul fatto che ciò che prova non mette in discussione la bontà del suo percorso, al contrario: dimostra che la relazione terapeutica ha toccato aspetti profondi e autentici. Portare questi pensieri in seduta, anziché tenerli dentro, le darà la possibilità di chiudere senza rimpianti e di fare chiarezza dentro di sé. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.