Durante un rapporto non riesco a rimanere concentrato, inizio a pensare a lei con i suoi ex, mi devo

8 risposte
Durante un rapporto non riesco a rimanere concentrato, inizio a pensare a lei con i suoi ex, mi devoncentro e non riesco a fare ciò che vorrei. Avete un qualche consiglio sul come fare per aumentare la concentrazione e/o non iniziare a diventare paranoico (del tipo: "chissà se le piace?" , "era meglio il suo ex?" , "chissà se mi tradirà mai?" ecc...
Forse avresti bisogno di un supporto psicologico che ti aiuti ad imparare anche tecniche di rilassamento in modo da imparare a mandar via i pensieri e ad ascoltare i segnali positivi che derivano dal corpo. Importante è anche il tipo di relazione che ha con questa ragazza ovvero se c'è fiducia e questa scarseggia.... Sono a disposizione per un eventuale supporto. Cordiali saluti. Dott. Lina Isardi

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Sarebbe utile approfondire due aspetti: in primo luogo il suo senso di inadeguatezza ("le piace?", "era meglio il suo ex?"), rafforzando la sua autostima e liberandosi dal giudizio altrui che, probabilmente, la affligge anche al di fuori del contesto della relazione con la sua partner.
In secondo luogo, sarebbe opportuno capire se sono presenti pensieri intrusivi, in generale, contraddistinti dal dubbio.
Una consultazione specialistica potrebbe esserle d'aiuto.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Marina Ceruti
Buongiorno. L’atto sessuale è sempre un qualcosa che ci mette a nudo ed è probabile possano emergere delle insicurezze, come nel suo caso. Potrebbe essere utile esplorare insieme la frequenza e l’intensità di questi pensieri, così come se ci siano significati specifici che stimolano la loro elicitazione nel momento del rapporto sessuale.
Se decidesse di intraprendere insieme un percorso esplorativo, mi rendo disponibile anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Gentile utente, posso comprendere le sue preoccupazioni, ne parli con la sua compagna e poi eventualmente, se non dovesse tranquillizzarsi, può contattare uno psicosessuologo.

Cordialmente

Dottor Mauro Vargiu
Gent.mo,
da quanto scrive sembra che la sua difficoltà non sia relativa all'area sessuologica, ma che questa sia solo il sintomo di una profonda insicurezza che la attanaglia. Su quest'area sarebbe opportuno indagare per eventualmente intervenire in modo efficace.
Un cordiale saluto
F.Rovatti
Gentile utente , le sue difficoltà possono essere ricondotte a pensieri distraenti e intrusivi che si concretizzano in stati di ansia che si riflettono sulla performance.
Le consiglio un percorso psico-sessuologico che andrà a lavorare sul suo stato emotivo e sugli stati d'ansia generati.
Resto a disposizione .
Un abbraccio.
Dr. Luca Russo
Gentile Utente, le domande che si pone e che avverte come intrusive e distraenti potrebbero essere un prezioso punto di partenza per meglio esplorare i suoi vissuti sia nelle relazioni in generale che, in particolare, nella sessualità. Quando si sentirà motivato e pronto, grazie all'aiuto di un professionista, potrà avere modo di conoscersi meglio e riflettere sulle cause sottostanti il disagio che sta sperimentando. Cordiali saluti
In casi come questi è importante comprendere se viene prima l'uovo o la gallina. E' il pensiero degli ex a farmi perdere la concentrazione o è la perdita di concentrazione a farmi pensare agli ex? Non è una domanda cosi scontata e banale come potrebbe sembrare. Spesso infatti l'incapacità di concentrazione, o la perdita di concentrazione, potrebbe derivare da altri fattori (fisici, emotivi, cognitivi) e il pensiero degli ex potrebbe rappresentare in verità solo una difesa psicologica ovvero un tentativo della mente di giustificare la momentanea separazione della mente dal corpo, e in particolare la zona genitale: spesso i pensieri apparentemente disturbanti in verità sono pensieri "disturbati" ovvero evocati per giustificare o nascondere alla consapevolezza qualcos'altro. Ed è fuori di dubbio che spesso cause ed effetti interagiscono in modo circolare creando dei disagevoli circoli viziosi. La invito a mettere in discussione la percezione della causa dei suoi disturbi con l'aiuto di un sessuologo.
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