Disturbo delirante e psicosi nas Salve, i miei deliri non mi lasciano respiro, ho difficoltà ad alz

23 risposte
Disturbo delirante e psicosi nas
Salve, i miei deliri non mi lasciano respiro, ho difficoltà ad alzarmi dal letto e senso di oppressione al petto. Do un secondo significato a tutti i miei pensieri/ricordi e devo emettere dei suoni inespressivi e gutturali per potermene in parte liberare. Che tipo di psicoterapia mi consiglia ? La psicoanalisi può funzionare ?
Dott.ssa Ilaria Rasi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno, indica il disturbo delirante poiché ne ha ricevuto diagnosi? Consiglio di non soffermarsi tanto sull'approccio quanto su cosa le trasmettono i vari professionisti che le risponderanno su questo portale (se è da qui che vuole cercare un aiuto) poiché è fondamentale per lei sentirsi a proprio agio e protetto all'interno del contesto terapeutico.

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Dott.ssa Elisa Galantini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, riporta nelle sue poche righe dei sintomi specifici che però decontestualizzati dalla Complessità della sua vita potrebbero indurre in Ipotesi azzardate o “pregiudizio medico”. Provi a concedersi lo spazio per un incontro vis a vis con uno psicoterapeuta per esplorare, con l’attenzione che merita, i vissuti che sta sperimentando e le difficoltà a cui non riesce a trovare una risposta adeguata. Un caro saluto Dottsa Elisa Galantini
Dott.ssa Sofia Aiello
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Selargius
Buongiorno, lei parla di deliri come mai? Ha già avuto una diagnosi da uno specialista? Se i sintomi sono così invalidanti come li descrive è necessario che lei si rivolga a uno specialista in modo che possa iniziare un percorso di cura di tipo psichiatrico e/o psicoterapeutico.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Sofia Aiello.
Dott.ssa Laura Vescovo
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Udine
Buonasera,
immagino quanto possa essere penoso per lei sentirsi in balia di pensieri e conseguenti comportamenti che sembra non essere nella possibilità di controllare e comprendo il senso di oppressione che ne deriva.
Rispetto alla richiesta di quale tipo di psicoterapia intraprendere, dipende molto dalla invasività di tali sintomi, da quando sono comparsi, da quanto tempo ci convive e quali strategie sono già state messe in campo: sicuramente le consiglierei un primo approccio con uno psichiatra per concordare insieme se ci sia la possibilità di una terapia farmacologica che allevi i sintomi e la sofferenza. Successivamente potrebbe chiedere allo psichiatra stesso un consiglio su quale tipo di psicoterapia intraprendere e quale sia il momento migliore per farlo.
Con cordialità
Dott.ssa Maria Cristina Pacella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Purtroppo descrive molto poco del suo pregresso e delle eventuali cure precedenti. Se non ha ancora uno psichiatra di riferimento lo contatti per concordare una cura mirata per la sintomatologia descritta. La psicoterapia potrebbe essere una buona opzione da abbinare al trattamento farmacologico. Più che un orientamento teorico sempre meglio cercare un professionista con il quale si è in sintonia. Saluti
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, mi colpisce il fatto che parli della diagnosi ma non aggiunga molto altro. Sarebbe importante capire come è stata fatta, immagino attraverso una batteria di test, sarebbe ancora più importante conoscere la sua storia e cosa l'ha portata fino a qui. Le consiglio di scegliere uno psicoterapeuta che le ispiri fiducia e con cui possa trovarsi a suo agio, è fondamentale. Tutto il resto lo vedrà, lo analizzerà e lo porterà all'interno della relazione terapeutica. Rimango a sua disposizione se ha bisogno.
Dott.ssa Federica Leonardi
Dr. Salvatore De Costanzo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
San Giorgio a Cremano
Le consiglio Psicoterapia a indirizzo Cognitivo-Comportamentale. Sarebbe inoltre opportuno chiarire la diagnosi che ha riferito. Il disturbo delirante il più delle volte non da consapevolezze del disturbo stesso e mi sembra strano che lei ne parli cosi.
Resto a sua disposizione
Cordialmente
Salvatore De Costanzo
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, innanzitutto si rivolga ad uno psichiatra, per poi iniziare un percorso di psicoterapia.
Vorrei chiederle il pregresso della malattia e come è riuscita ad ottenere questa diagnosi.
Rimango a sua disposizione.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott. Serafino Parisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Buongiorno, nonostante alcuni approcci possano risultare più efficaci di altri rispetto a specifici disturbi, è importante sperimentare una relazione col terapeuta a prescindere dalla scuola di appartenenza. La invito, quindi, ad "incontrare" e sulla base dell'esperienza relazionale decidere cosa e chi è meglio per lei. Cordialità
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
purtroppo non ci sono dati sufficienti per poter formulare un'ipotesi diagnostica, né ci fornisce informazioni per poter dedurre come le è stato diagnosticato il disturbo di cui parla.
Le consiglio, visto il malessere che riporta, di iniziare il prima possibile a uno specialista.
Un caro saluto,
MMM
Dott.ssa Milvia Verginelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Fiumicino
Salve questa diagnosi è stata pronunciata da uno psichiatra? Se si non penso che non le hanno fatto nessuna prescrizione. Si rivolga ad un professionista per cercare di risolvere questa situazione così complessa. Non so da Quello che scrive se è sufficiente solo la psicoterapia o anche l'integrazione con psicofarmaci.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, la diagnosi le è stata fatta da uno specialista? Io le consiglio di contattare un terapeuta che le ispira fiducia o che le è stato consigliato da amici o parenti, più che concentrarsi sulla scuola di formazione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott.ssa Debora Gilardi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno gentile signore/a, immagino abbia avuto questa diagnosi da un collega psichiatra. Per questo tipo di disturbo le consiglio di associare al trattamento farmacologico, di fondamentale importanza, una Psicoterapia cognitivo comportamentale, molto concreta e scandita da obiettivi step by step. In bocca al lupo
Dott. Simone Tealdi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Torino
Buongiorno, contatti uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e richieda un colloquio con lui/lei. Sicuramente va approfondito il discorso.
dott Tealdi
Dott.ssa Eleonora Riva
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile signore, é importante anche in situazioni gravi come quella che descrive cercare il supporto di uno psicoterapeuta. E importante trovare una persona che sappia coordinarsi bene con il suo psichiatra se ne ha uno o che possa consigliarle anche un bravo medico con cui lavorare in parallelo. In situazioni così complesse e utile una terapia psicodinamica, ma soprattutto una persona che abbia tempo e pazienza e possa lavorare per piccoli obiettivi.
Le auguro di trovare presto una risposta alle sue esigenze. Tenga duro. ER
Dott.ssa Rebecca Silvia Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Usmate Velate
Buongiorno, parla di disturbo delirante e psicosi nas perché e una diagnosi che le è stata effettuata da uno specialista? Qualora questo fosse il caso, le consiglio di rivolgersi nuovamente a tale medico per maggiori informazioni e/o consigli sulla terapia da effettuare (psichiatrica e psicoterapeutica). Se, invece, tale diagnosi è una sua supposizione, la invito a contattare uno specialista psichiatra o psicoterapeuta per capire assieme il percorso da intraprendere. Per la scelta, non importa tanto l'orientamento quanto la fiducia che tale persona le ispira. Un caro saluto
Dott.ssa Alessandra D'Antonio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Nocera Inferiore
Buon pomeriggio, ha incominciato la sua domanda presentandosi con una diagnosi di notevole rilevanza clinica. Le diagnosi, seppur molto utili in alcune circostanze, possono far passare inosservata l'unicità di ciascun individuo. Aldilà dell'etichetta diagnostica, dalla situazione descritta, sicuramente le consiglio un percorso psicoterapeutico. Personalmente ritengo importante, per avere un benessere duraturo nel tempo, che all'interno di un percorso terapeutico venga affrontato sia il sintomo sia ciò che vi è all'origine. Ai primi colloqui comprenderà se vi sono le basi per instaurare una relazione terapeutica. Sono a disposizione per eventuali cambiamenti. Un saluto. Dott.ssa Alessandra D'Antonio
Dott.ssa Sara Lolli
Psicologo clinico
Castromediano
Gentilissimo certamente la psicoanalisi può condurla a lavorare nel profondo così da comprendere meglio ciò che sente e i suoi vissuti, partendo dalle origini. Ma credo che la cosa più importante sia la possibilità di sentirsi accolto dal terapeuta, quindi scelga in base a ciò che sente con la "pancia" e non tanto in base all'orientamento dello specialista. Sicuramente le consiglio di rivolgersi anche ad uno psichiatra perché è importante un lavoro congiunto durante i primi periodi così da permetterle poi di effettuare un percorso psicoterapeutico più autentico. Le auguro buona serata.
Dott.ssa Sara Lolli
Dott.ssa Silvia Rondi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Terapeuta
Brescia
Gentile, sarebbe interessante avere ulteriori informazioni. La diagnosi intesa in senso psichiatrico, ovvero come semplice etichetta, non ci dice molto circa il suo funzionamento psicologico in senso ampio, nel quale vanno ad inscriversi anche i sintomi, altamente invalidanti, che lei ha illustrato. Consiglio certamente un supporto di tipo psichiatrico, da affiancare ad un percorso psicoterapeutico che la aiuti a dare un senso al sintomo nella sua storia di vita. Non solo la psicoanalisi, ma anche altri approcci sempre nell'ambito della Psicologia del Profondo potrebbero rivelarsi utili a tale scopo. Resto a sua completa disposizione. Un caro saluto.
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buongiorno.
Lamenta una condizione di sofferenza importante, ma per formulare un’indicazione di trattamento è necessaria una valutazione clinica contestuale. Come hanno specificato alcuni colleghi, se già si è rivolto ad un collega psichiatra e si è sentito almeno un po’ compreso, può chiedere a lui come procedere con la cura. Se invece si è fatto una “autodiagnosi”, si rivolga ad uno specialista per meglio chiarire la natura dei suoi disturbi. SG
Dott.ssa Manuela Di Iorio
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Signor*, dalla sua domanda sembra che lei abbia già ricevuto una diagnosi e un'indicazione terapeutica ma non si sente sicuro. Mi affiderei alle indicazioni che le sono state in sede di valutazione. Saluti, dr.ssa M. Di Iorio.
Dr. Riccardo Sirio
Psicologo, Psicologo clinico
Trofarello
Per il trattamento del disturbo delirante, l'approccio più efficace è una combinazione di farmacoterapia e psicoterapia. Gli antipsicotici, in particolare quelli di seconda generazione, sono comunemente utilizzati per gestire i sintomi psicotici. La psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) si è dimostrata utile nel trattamento del disturbo delirante, poiché si focalizza sull'identificazione e modifica dei pensieri distorti e delle convinzioni errate alla base del delirio. La CBT aiuta il paziente a sviluppare una maggiore consapevolezza dei suoi pensieri e a considerare alternative più realistiche. Altri approcci psicoterapeutici includono la psicoeducazione, che fornisce al paziente e alla sua famiglia informazioni sul disturbo e le sue opzioni di trattamento, e il supporto sociale, che offre un ambiente di sostegno emotivo durante il percorso di guarigione.
Dott. Michele Basigli
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Buongiorno, le sue parole trasmettono con chiarezza quanto stia vivendo una situazione di forte sofferenza psicologica, in cui pensieri, sensazioni corporee e vissuti interni sembrano intrecciarsi in modo confuso e opprimente. Il fatto che riconosca la presenza di “deliri” e che desideri capire come affrontarli è già un segnale molto importante di consapevolezza e volontà di cura.
In presenza di sintomi come quelli che descrive, deliri, alterazioni del pensiero, difficoltà a gestire la realtà, sensazione di perdita di controllo, è fondamentale un intervento integrato tra psichiatria e psicoterapia.

Le consiglio innanzitutto di rivolgersi o tornare dal suo psichiatra di riferimento, o di contattare il Centro di Salute Mentale (CSM) della sua zona. Lì potrà ricevere una valutazione clinica accurata e, se necessario, un supporto farmacologico che stabilizzi i sintomi più acuti e la aiuti a ritrovare un minimo di equilibrio.

Per quanto riguarda la psicoterapia, nei disturbi psicotici e deliranti sono più indicati approcci strutturati e integrativi, come:

• la psicoterapia cognitivo-comportamentale per la psicosi (CBTp), che aiuta a riconoscere e gestire le convinzioni deliranti e le distorsioni del pensiero, migliorando la qualità della vita;
• la terapia di sostegno e orientamento alla realtà, utile per contenere il disagio e rafforzare le risorse personali;
• percorsi psicoeducativi e di supporto familiare, se la rete di affetti può essere coinvolta positivamente.

La psicoanalisi classica, invece, non è in genere il trattamento di prima scelta nei momenti in cui la sintomatologia psicotica è attiva, perché richiede un livello di stabilità psichica che al momento sembra compromesso. Tuttavia, in una fase successiva, quando il quadro sarà più stabile grazie a un adeguato sostegno farmacologico e psicologico, potranno essere esplorati anche approcci più introspettivi e analitici, se lo desidera.

La cosa più importante, ora, è non restare solo in questa condizione: si faccia aiutare subito, contattando il suo medico o il CSM. Con il giusto supporto, è possibile alleviare il peso dei sintomi e costruire un percorso di cura efficace e rispettoso della sua persona.

Le mando un caloroso saluto
Dott. Michele Basigli

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