ciao a tutti , vorrei parlarvi della mia relazione per delucidarmi qualche dubbio.Parto con il racco
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ciao a tutti , vorrei parlarvi della mia relazione per delucidarmi qualche dubbio.Parto con il raccontare un po’ la nostra storia.Ci siamo conosciuti a settembre tramite amici e poi ci siamo messi insieme.Diciamo che l’inizio della nostra relazione l’abbiamo passata un po’ a distanza, anche perché lui doveva andare all’università. questa è la mia prima vera relazione .Io ho 18 anni , certo ho avuto esperienze con altri ragazzi e conosco bene il mondo maschile, ma niente di che. all’inizio , soprattutto nella fase conoscenza, parlavamo molto , o almeno del più e del meno . con lui ho fatto tante prime esperienze. il problema è che io non mi riesco ad aprire, non lo so perché. me lo chiedi ma non sempre riesco a darmi una risposta certa. poi quando provo a farlo mi blocco perché o non mi sento ascoltata o ho paura che lui non mi capisca. poi in questi giorni è un po’ più freddo , come se mi stesse dando per scontata, come se la fregna di turno sta sempre lì al suo posto . premetto col dire che in sette mesi io e lui abbiamo litigato veramente poco, si possono contare sulle dita di una mano. quando stiamo insieme c’è molto trasporto fisico , ma a sto punto ho paura che lui vede solo questo in me. non lo so nemmeno io. cerco solo delle risposte, io i miei dubbi a lui non so comunicarglieli. anche perché quando sono arrabbiata con lui mi prendo veramente molto a male, poi lo vedo e mi passa. è come se mi drogasse. premetto che io non ho una concezione d’amore molto sana, anche perché i miei si stanno lasciando. insomma non riesco a lasciarmi andare. ho paura. di tante cose, troppe . ho paura
quando sto con lui non riesco a prendere una reale posizione
scusate ma ho scritto tutto molto di getto
quando sto con lui non riesco a prendere una reale posizione
scusate ma ho scritto tutto molto di getto
Buongiorno, la ringrazio innanzitutto per aver condiviso qualcosa di così personale e delicato. Leggere le sue parole, scritte con tanto trasporto e sincerità, mi permette di cogliere quanto lei stia vivendo un momento di grande confusione emotiva, ma anche di forte sensibilità verso ciò che prova, verso se stessa e verso la relazione che sta costruendo. Il primo aspetto che vorrei sottolineare è che a diciott’anni è del tutto normale sentirsi sopraffatti dalle emozioni, soprattutto quando si vive la prima vera storia d’amore. Le relazioni, specie agli inizi, possono suscitare e amplificare dubbi, paure e fragilità che magari erano rimaste sotto traccia. La relazione che descrive sembra avere dei momenti belli, intensi e coinvolgenti, ma anche dei passaggi che mettono in discussione la sua sicurezza, la sua capacità di esprimersi e forse anche la sua autostima. Quando scrive che ha difficoltà ad aprirsi, a comunicare i suoi dubbi o sentimenti, e che si blocca per paura di non essere ascoltata o capita, sta toccando un punto molto importante. A volte, la nostra difficoltà a esprimere ciò che sentiamo nasce non solo dal contesto attuale, ma anche dalle esperienze precedenti, magari dal modello relazionale che abbiamo osservato in famiglia, come accenna quando parla della separazione dei suoi genitori. Se, per esempio, lei ha vissuto relazioni familiari dove l’espressione delle emozioni non era semplice, o dove la comunicazione non era sicura, è comprensibile che oggi faccia fatica a trovare una voce chiara nei momenti in cui vorrebbe essere più compresa o sostenuta. Il fatto che lei provi questa sensazione di “non riuscire a prendere una posizione”, o che abbia paura “di troppe cose”, ci parla di un mondo interiore molto ricco, ma anche molto agitato, che forse sta cercando di trovare un equilibrio tra il bisogno di essere amata e quello di sentirsi libera e autentica. È molto comune nelle relazioni giovani vivere momenti di fusione molto intensi, come quello che lei descrive quando dice che basta vederlo per farle passare la rabbia. In questi momenti si crea un legame molto profondo, che a volte però può diventare anche confuso se non riusciamo più a distinguere bene cosa vogliamo noi e cosa stiamo facendo per tenere in piedi la relazione. Lei ha espresso una sensazione molto precisa: quella di sentirsi data per scontata. Quando lo scrive, trasmette un bisogno chiaro di essere vista e valorizzata per quello che è, non solo per il trasporto fisico o per la presenza costante. Questo bisogno è sano e legittimo. In una relazione affettiva è importante sentirsi accolti, ascoltati e rispettati nei propri tempi e nei propri silenzi. Il fatto che lei avverta una certa freddezza o distanza da parte del suo compagno può essere un segnale da ascoltare. Non necessariamente significa che lui non tenga a lei, ma potrebbe indicare una fase di cambiamento della relazione, in cui il dialogo diventa ancora più importante. La terapia cognitivo-comportamentale, in situazioni come la sua, aiuta proprio a lavorare sulla consapevolezza dei propri pensieri e delle proprie emozioni, imparando a riconoscerli, nominarli e comunicarli in modo efficace. Spesso la difficoltà a esprimere cosa si prova nasce da pensieri automatici, come la paura del giudizio, il timore di essere abbandonati o di non essere capiti. Quando impariamo a riconoscere questi pensieri e a mettere in discussione le convinzioni rigide che ci portano a bloccarci, iniziamo a costruire un senso più saldo di noi stessi, e questo si riflette anche nelle relazioni. Lei scrive con lucidità e profondità, e questo mi fa pensare che ha già dentro di sé molte risorse per affrontare queste paure. Il primo passo è proprio accorgersi di esse, come sta facendo ora. Il passo successivo potrebbe essere iniziare, poco per volta, a fidarsi della propria voce interiore, provando a esprimerla anche nei momenti in cui sembra difficile. Non servono discorsi perfetti, bastano parole autentiche, anche solo dire “ho paura”, “non mi sento capita”, “vorrei parlarti ma non so da dove iniziare”. È proprio da lì che inizia una relazione vera, dove ci si incontra nella vulnerabilità, non solo nei momenti belli. Se sente che queste difficoltà continuano a pesare, le suggerirei di valutare un percorso psicologico, anche breve, per comprendere meglio da dove arrivano questi timori e per imparare a gestirli con più sicurezza. A volte basta poco per iniziare a sentirsi più liberi dentro e nelle relazioni. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
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Ciao,
hai scritto con grande sincerità e questo è già un primo passo importante. In una relazione, soprattutto alla tua età e in una fase affettiva così nuova, è normale sentirsi confusi, trattenuti, a volte anche sovrastati da emozioni che non si riescono bene a nominare o condividere.
La difficoltà ad aprirti, la sensazione di essere data per scontata, la paura di lasciarti andare: sono tutti segnali che meritano attenzione, non perché indicano qualcosa che non va in te, ma perché parlano di un bisogno di maggiore sicurezza, chiarezza e riconoscimento.
Spesso, quando si cresce in ambienti dove l’amore è instabile o conflittuale, si fatica a capire cosa è sano e cosa no in una relazione. Lavorare su questi aspetti — anche solo iniziando a guardarli da una prospettiva più ampia — può aiutarti a sentirti meno confusa e più padrona del tuo mondo interno.
Se in futuro sentirai il bisogno di approfondire questi vissuti in uno spazio sicuro e non giudicante, sappi che è assolutamente legittimo farlo.
Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
hai scritto con grande sincerità e questo è già un primo passo importante. In una relazione, soprattutto alla tua età e in una fase affettiva così nuova, è normale sentirsi confusi, trattenuti, a volte anche sovrastati da emozioni che non si riescono bene a nominare o condividere.
La difficoltà ad aprirti, la sensazione di essere data per scontata, la paura di lasciarti andare: sono tutti segnali che meritano attenzione, non perché indicano qualcosa che non va in te, ma perché parlano di un bisogno di maggiore sicurezza, chiarezza e riconoscimento.
Spesso, quando si cresce in ambienti dove l’amore è instabile o conflittuale, si fatica a capire cosa è sano e cosa no in una relazione. Lavorare su questi aspetti — anche solo iniziando a guardarli da una prospettiva più ampia — può aiutarti a sentirti meno confusa e più padrona del tuo mondo interno.
Se in futuro sentirai il bisogno di approfondire questi vissuti in uno spazio sicuro e non giudicante, sappi che è assolutamente legittimo farlo.
Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
Ciao,
penso che tu stia vivendo la tua prima vera relazione in un periodo della vita – i 18 anni – in cui tutto è intensissimo, ma anche in continua trasformazione, dentro e fuori di te.
Il fatto che tu faccia fatica ad aprirti, che tu senta confusione e paura, non è un segnale di debolezza, ma un riflesso di una parte di te che sta cercando sicurezza emotiva e non l’ha ancora trovata del tutto. È naturale, soprattutto se vieni da un contesto familiare instabile.
Il trasporto fisico può essere forte, ma l’intimità emotiva si costruisce con il tempo e con la fiducia. Non riuscire a esprimere i dubbi o sentirsi “una fregna di turno” sono segnali che vanno ascoltati, non ignorati. Meritano spazio e rispetto.
Ti consiglierei di iniziare ad ascoltare di più te stessa: cosa senti veramente quando sei con lui? Ti senti vista, capita, scelta? Riesci a essere te stessa?
L’amore non dovrebbe farti sentire drogata, ma centrata. E sì, hai il diritto di voler di più: ascolto, rispetto, profondità.
penso che tu stia vivendo la tua prima vera relazione in un periodo della vita – i 18 anni – in cui tutto è intensissimo, ma anche in continua trasformazione, dentro e fuori di te.
Il fatto che tu faccia fatica ad aprirti, che tu senta confusione e paura, non è un segnale di debolezza, ma un riflesso di una parte di te che sta cercando sicurezza emotiva e non l’ha ancora trovata del tutto. È naturale, soprattutto se vieni da un contesto familiare instabile.
Il trasporto fisico può essere forte, ma l’intimità emotiva si costruisce con il tempo e con la fiducia. Non riuscire a esprimere i dubbi o sentirsi “una fregna di turno” sono segnali che vanno ascoltati, non ignorati. Meritano spazio e rispetto.
Ti consiglierei di iniziare ad ascoltare di più te stessa: cosa senti veramente quando sei con lui? Ti senti vista, capita, scelta? Riesci a essere te stessa?
L’amore non dovrebbe farti sentire drogata, ma centrata. E sì, hai il diritto di voler di più: ascolto, rispetto, profondità.
Gentile ragazza, premetto che attraverso domande e risposte non è possibile sostenere una domanda di aiuto psicologica, ma provo a darle qualche indicazione. Partirei dalla frase che ha scritto "io non ho una concezione d’amore molto sana, anche perché i miei si stanno lasciando", ecco credo che qui potrebbe stare il perno cui intorno ruota questo sua relazione di affetto con questo ragazzo. Quando i genitori sono alle prese con una separazione potrebbero sembrare più distaccati dai figli, o forse esserlo veramente, e i figli cercano altrove attenzioni, a volte gettandosi nel fuoco a volte con molta paura. Inoltre è anche nella sua età di sperimentarsi nelle relazioni e di scoprire aspetti di sè e dell'altro prima sconosciuti. Se lei cerca uno scambio comunicativo e non riesce con questo ragazzo, si chieda quanto sia importante per lei averlo in una relazione. La paura provata è una forma di protezione... l'altalena emotiva che prova in questa storia può decidere solo lei di fermarla..ma per poter continuare avrei bisogno di maggiori elementi. cari auguri. Dott.ssa Finocchiaro
Ciao,
Quello che mi arriva leggendo ciò che hai scritto, è la frustrazione di percepire di vivere una relazione in cui, dalla parte fisica, ti senti molto trasportata, ma poi senti un blocco emotivo che non ti permette di viverla a pieno. Quello che mi verrebbe da chiederti è: quando è successo che esprimendo le tue emozioni e/o vissuti, l altro non ti ha compresa o ti ha invalidata? Il cervello ci protegge e se ci sono state esperienze precedenti in cui il tuo vissuto è stato questo, non ti permetterà di aprirti perché sarebbe riesporsi ad un pericolo che in passato ti ha fatto stare male. Trovando queste esperienze, ci sono tecniche come l'EMDR o la Flash, che permettono di rielaborarle e non bloccarsi sempre sui medesimi schemi.
Spero di esserti stata d aiuto.
Quello che mi arriva leggendo ciò che hai scritto, è la frustrazione di percepire di vivere una relazione in cui, dalla parte fisica, ti senti molto trasportata, ma poi senti un blocco emotivo che non ti permette di viverla a pieno. Quello che mi verrebbe da chiederti è: quando è successo che esprimendo le tue emozioni e/o vissuti, l altro non ti ha compresa o ti ha invalidata? Il cervello ci protegge e se ci sono state esperienze precedenti in cui il tuo vissuto è stato questo, non ti permetterà di aprirti perché sarebbe riesporsi ad un pericolo che in passato ti ha fatto stare male. Trovando queste esperienze, ci sono tecniche come l'EMDR o la Flash, che permettono di rielaborarle e non bloccarsi sempre sui medesimi schemi.
Spero di esserti stata d aiuto.
Grazie per aver condiviso ciò che provi in modo così autentico. La tua giovane età unita alla tua prima esperienza relazionale importante sta generando dentro di te emozioni forti piacevoli e spiacevoli allo stesso tempo. Stai vivendo un percorso di crescita e sei alla ricerca della tua identità relazionale guidata da un desiderio di maggior consapevolezza, molto maturo per la tua giovane età. Sei quindi sulla giusta strada, continua così. Ascolta i segnali del tuo corpo senza giudizio, perché ti stanno suggerendo la giusta direzione per poter continuare il tuo percorso di crescita personale. Inoltre il contesto relazionale familiare che stai attualmente sperimentando può influenzare la tua visione dell'amore e renderti maggiormente diffidente o insicura. La tua paura nel comunicare apertamente le tue emozioni al tuo partner potrebbe essere aiutata provando a scriverle, in modo tale da poter iniziare ad avere qualche risposta alle tue domande assolutamente legittime. Ciò che stai provando fa parte di un normale percorso di crescita, non è sbagliato. Potresti continuare con piccoli tentativi, come hai fatto scrivendo "di getto" quello che provi. Continua ad ascoltati e a chiederti cosa ti fa stare bene. Ricorda: una relazione sana ha bisogno di un intenso trasporto fisico ma si basa soprattutto sul sentirsi visti e ascoltati.
"Abbi cura di risplendere"
"Abbi cura di risplendere"
Salve, dalle sue parole si percepisce che sta attraversando un momento delicato e confuso, ed è già un passo importante il fatto che lei senta il bisogno di capirsi meglio e dare un senso a ciò che prova.
Ha 18 anni ed è alla sua prima vera relazione, una fase della vita in cui si mescolano desideri, paure, bisogno di affetto e tante domande. È assolutamente normale sentirsi disorientate, soprattutto quando il contesto familiare (con la separazione dei tuoi genitori) non offre un modello stabile di amore e comunicazione.
Una delle cose che più mi colpisce nel suo racconto è la difficoltà ad aprirsi, a comunicare quello che sente. E questo è un punto fondamentale. In una relazione la comunicazione è la base di tutto: serve per capirsi, per sentirsi accolti, per non restare da soli con i propri dubbi. Ma se nessuno ci ha mai insegnato davvero come comunicare, se da piccole non ci siamo sentite ascoltate, comprese o al sicuro, allora è normale faticare anche da grandi.
La buona notizia è che la comunicazione si può imparare. Non è un talento, ma una competenza che si costruisce nel tempo, e che può diventare la sua forza.
Ha già fatto un passo enorme nel riconoscere che qualcosa non le torna, che a volte si sente data per scontata, che ha paura a prendere posizione, e che dentro di sé convivono tante emozioni che non riesce ancora a esprimere. Non deve farcela da sola. Un percorso psicologico, anche breve, può aiutare tantissimo: le permette di conoscersi meglio, imparare a dare un nome a ciò che prova, trovare il coraggio e le parole per comunicare in modo sano, e costruire relazioni più stabili e autentiche.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti,
Dott.ssa Marika Fiengo.
Ha 18 anni ed è alla sua prima vera relazione, una fase della vita in cui si mescolano desideri, paure, bisogno di affetto e tante domande. È assolutamente normale sentirsi disorientate, soprattutto quando il contesto familiare (con la separazione dei tuoi genitori) non offre un modello stabile di amore e comunicazione.
Una delle cose che più mi colpisce nel suo racconto è la difficoltà ad aprirsi, a comunicare quello che sente. E questo è un punto fondamentale. In una relazione la comunicazione è la base di tutto: serve per capirsi, per sentirsi accolti, per non restare da soli con i propri dubbi. Ma se nessuno ci ha mai insegnato davvero come comunicare, se da piccole non ci siamo sentite ascoltate, comprese o al sicuro, allora è normale faticare anche da grandi.
La buona notizia è che la comunicazione si può imparare. Non è un talento, ma una competenza che si costruisce nel tempo, e che può diventare la sua forza.
Ha già fatto un passo enorme nel riconoscere che qualcosa non le torna, che a volte si sente data per scontata, che ha paura a prendere posizione, e che dentro di sé convivono tante emozioni che non riesce ancora a esprimere. Non deve farcela da sola. Un percorso psicologico, anche breve, può aiutare tantissimo: le permette di conoscersi meglio, imparare a dare un nome a ciò che prova, trovare il coraggio e le parole per comunicare in modo sano, e costruire relazioni più stabili e autentiche.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti,
Dott.ssa Marika Fiengo.
Ciao, sembra che tu stia attraversando un periodo di confusione e incertezza nella tua relazione. Le emozioni che stai provando sono comprensibili, soprattutto considerando che si tratta della tua prima relazione seria. Il fatto che tu non riesca ad aprirti completamente potrebbe essere legato alla paura di non essere compresa o ascoltata, o anche alla difficoltà di esprimere ciò che senti.
Le tue paure, come quella di essere presa per scontata, possono essere legate anche al momento che stai vivendo nella tua vita familiare, visto che i tuoi genitori stanno attraversando un periodo di separazione. Le dinamiche familiari possono influenzare molto la nostra visione dell'amore e delle relazioni, quindi è importante riconoscere queste emozioni.
In ogni caso, la comunicazione con il tuo partner è fondamentale per chiarire i tuoi dubbi e le tue paure. Prova a parlare con lui in un momento tranquillo, esprimendo i tuoi sentimenti senza giudizio, in modo che possiate entrambi capire meglio cosa state vivendo e cosa desiderate dalla relazione.
Infine, sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgerti a uno specialista, che può aiutarti a esplorare meglio le tue emozioni e a gestire la comunicazione nella relazione.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Le tue paure, come quella di essere presa per scontata, possono essere legate anche al momento che stai vivendo nella tua vita familiare, visto che i tuoi genitori stanno attraversando un periodo di separazione. Le dinamiche familiari possono influenzare molto la nostra visione dell'amore e delle relazioni, quindi è importante riconoscere queste emozioni.
In ogni caso, la comunicazione con il tuo partner è fondamentale per chiarire i tuoi dubbi e le tue paure. Prova a parlare con lui in un momento tranquillo, esprimendo i tuoi sentimenti senza giudizio, in modo che possiate entrambi capire meglio cosa state vivendo e cosa desiderate dalla relazione.
Infine, sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgerti a uno specialista, che può aiutarti a esplorare meglio le tue emozioni e a gestire la comunicazione nella relazione.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Cara utente, la sua voce risuona con la sincerità di chi si affaccia per la prima volta al complesso e meraviglioso universo delle relazioni affettive. Le sue parole, scritte di getto, portano con sé la freschezza dell'esperienza e il peso delle domande che inevitabilmente sorgono quando il cuore si apre a un legame significativo.
Lei tocca un punto umportante, quello di una dinamica interiore molto comune: la difficoltà ad aprirsi. Spesso, questa chiusura non è una scelta consapevole, ma una sorta di corazza invisibile forgiata da antiche paure, da esperienze passate o, come nel suo caso, da un modello familiare che sta attraversando una dolorosa trasformazione. Il timore di non essere ascoltata, di non essere compresa, è una barriera potente che può erigere un muro tra lei e la possibilità di una connessione emotiva più profonda.
La sua osservazione sul trasporto fisico e il timore di essere vista solo sotto quella luce è un campanello d'allarme importante. In ogni relazione autentica, il corpo è un linguaggio, ma non l'unico. L'anima ha bisogno di nutrirsi di parole, di silenzi condivisi, di una reciproca comprensione che vada oltre l'attrazione superficiale. La sua intuizione che lui possa darla per scontata è un'eco di quel timore primario di non essere vista nella sua interezza, nella sua ricchezza interiore.la sua difficoltà ad aprirsi è una barriera comprensibile, forse legata a paure radicate e al modello familiare attuale. Il timore di essere vista solo fisicamente è un segnale da non sottovalutare: l'amore vero nutre l'anima oltre il corpo. La sua "droga emotiva" suggerisce un legame intenso ma forse squilibrato. La consapevolezza di una "concezione d'amore non sana" è un primo passo fondamentale. Lasciarsi andare non è annullarsi, ma il coraggio di mostrarsi vulnerabili per essere accolti. Inizi a comunicare la sua difficoltà ad esprimersi: la vera connessione nasce dalla vulnerabilità condivisa. Si conceda tempo per esplorare le sue emozioni e imparare a fidarsi, un passo alla volta.
Lei tocca un punto umportante, quello di una dinamica interiore molto comune: la difficoltà ad aprirsi. Spesso, questa chiusura non è una scelta consapevole, ma una sorta di corazza invisibile forgiata da antiche paure, da esperienze passate o, come nel suo caso, da un modello familiare che sta attraversando una dolorosa trasformazione. Il timore di non essere ascoltata, di non essere compresa, è una barriera potente che può erigere un muro tra lei e la possibilità di una connessione emotiva più profonda.
La sua osservazione sul trasporto fisico e il timore di essere vista solo sotto quella luce è un campanello d'allarme importante. In ogni relazione autentica, il corpo è un linguaggio, ma non l'unico. L'anima ha bisogno di nutrirsi di parole, di silenzi condivisi, di una reciproca comprensione che vada oltre l'attrazione superficiale. La sua intuizione che lui possa darla per scontata è un'eco di quel timore primario di non essere vista nella sua interezza, nella sua ricchezza interiore.la sua difficoltà ad aprirsi è una barriera comprensibile, forse legata a paure radicate e al modello familiare attuale. Il timore di essere vista solo fisicamente è un segnale da non sottovalutare: l'amore vero nutre l'anima oltre il corpo. La sua "droga emotiva" suggerisce un legame intenso ma forse squilibrato. La consapevolezza di una "concezione d'amore non sana" è un primo passo fondamentale. Lasciarsi andare non è annullarsi, ma il coraggio di mostrarsi vulnerabili per essere accolti. Inizi a comunicare la sua difficoltà ad esprimersi: la vera connessione nasce dalla vulnerabilità condivisa. Si conceda tempo per esplorare le sue emozioni e imparare a fidarsi, un passo alla volta.
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità ciò che sta vivendo. Le sue parole arrivano in modo molto autentico, e fanno emergere una grande confusione ma anche un bisogno profondo di comprendersi meglio e di dare un nome a ciò che prova.
È del tutto comprensibile sentirsi disorientata in una prima relazione importante, soprattutto se si porta con sé una storia familiare difficile e se, come scrive, non ha una concezione dell’amore del tutto serena. In più, quando si fatica a comunicare con l’altro, e ci si sente presi molto “a male”, come dice lei, può diventare difficile distinguere cosa si prova davvero e cosa si ha bisogno di ricevere.
In questo momento potrebbe essere utile iniziare un lavoro su di sé, che l’aiuti a prendere consapevolezza delle emozioni che la attraversano e a capire cosa desidera, cosa sceglie e perché. L’obiettivo non è solo “riuscire a lasciarsi andare”, ma anche imparare a sentirsi più presente e centrata in quello che vive, in modo da poter costruire relazioni più libere e sane.
Se vorrà, possiamo farlo insieme, con uno sguardo attento sia alla sua storia che al modo in cui si sente oggi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alessandra Arena
grazie per aver condiviso con tanta sincerità ciò che sta vivendo. Le sue parole arrivano in modo molto autentico, e fanno emergere una grande confusione ma anche un bisogno profondo di comprendersi meglio e di dare un nome a ciò che prova.
È del tutto comprensibile sentirsi disorientata in una prima relazione importante, soprattutto se si porta con sé una storia familiare difficile e se, come scrive, non ha una concezione dell’amore del tutto serena. In più, quando si fatica a comunicare con l’altro, e ci si sente presi molto “a male”, come dice lei, può diventare difficile distinguere cosa si prova davvero e cosa si ha bisogno di ricevere.
In questo momento potrebbe essere utile iniziare un lavoro su di sé, che l’aiuti a prendere consapevolezza delle emozioni che la attraversano e a capire cosa desidera, cosa sceglie e perché. L’obiettivo non è solo “riuscire a lasciarsi andare”, ma anche imparare a sentirsi più presente e centrata in quello che vive, in modo da poter costruire relazioni più libere e sane.
Se vorrà, possiamo farlo insieme, con uno sguardo attento sia alla sua storia che al modo in cui si sente oggi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alessandra Arena
Salve a lei, il modo di scrivere di getto è sempre il più genuino possibile. Nelle relazioni con i partner ripercorriamo in modo diverso, simile o diametralmente opposto, gli schemi comunicativi che abbiamo osservato nei nostri padri e nelle nostre madri. A questo aggiungo, che il timore di lasciarsi andare in una relazione può essere legato alla volontà di conservare una punta di amor proprio che altrimenti sente che possa svanire. Meglio mostrare l'esteriorità, ma preservare l'interiorità. Questo penso possa descriverla. Tuttavia la sua interiorità, probabilmente, aveva cominciato a preservarsi già prima di conoscere questo ragazzo. Questi timori nel vivere con spensieratezza e in modo più profondo una relazione, possono essere oggetto di terapia.
Resto a disposizione per le sue necessità.
Dott. Simone Festa
Resto a disposizione per le sue necessità.
Dott. Simone Festa
Buongiorno, grazie per averci raccontato la tua esperienza. È evidente che ti senti in conflitto per via delle difficoltà nel comunicare apertamente con il tuo compagno, e il blocco che provi quando cerchi di esprimere i tuoi dubbi è comprensibile, soprattutto in una prima relazione in cui ancora stai definendo cosa significhi per te l'amore e come desideri vivere l'intimità. Quello che descrivi – la sensazione di essere data per scontata, la paura che l'altro veda solo il lato fisico e la difficoltà a farti ascoltare – sono segnali che la comunicazione non è ancora completamente equilibrata e che forse, senza rendertene conto, hai sviluppato timori e insicurezze che derivano anche da modelli relazionali familiari instabili. Quando i nostri modelli d'amore provengono da un ambiente in crisi, può essere complicato imparare ad aprirsi e a posizionarsi in una relazione in modo sano. È importante che tu cerchi di capire cosa ti fa veramente stare bene e come esprimere i tuoi sentimenti in modo autentico, senza paura di essere fraintesa. Se ti senti bloccata, potresti trovare grande beneficio in un percorso di supporto psicoterapeutico che ti aiuti a esplorare queste difficoltà, a rafforzare la tua identità emotiva e a migliorare la comunicazione all'interno della relazione. Se desideri approfondire e lavorare su questi aspetti per acquisire maggiore chiarezza e serenità, sono qui per accompagnarti in questo percorso. Un caro saluto.
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso con sincerità e coraggio un momento così delicato della sua vita. Le sue parole arrivano con grande forza e autenticità, e colpisce il fatto che, nonostante la giovane età, lei abbia una profonda consapevolezza di ciò che sente, anche se questi sentimenti possono sembrare confusi o contraddittori.
Essere alla prima vera relazione è un'esperienza carica di emozioni nuove, e il fatto che lei stia cercando di capire meglio se stessa, ciò che prova, e come si sta muovendo all’interno del rapporto, è già un importante segnale di maturità. È normale che in questa fase ci siano difficoltà nell’aprirsi, specialmente quando si è cresciuti in un contesto dove, come lei stessa accenna, l’amore è stato vissuto in modo conflittuale o instabile. Quando ci manca un modello positivo di relazione, diventa difficile fidarsi, lasciarsi andare, o persino comprendere che cosa significhi essere in una relazione sana.
La sua difficoltà nel comunicare i dubbi al suo ragazzo, il timore di non essere capita, la sensazione di essere data per scontata, sono tutti segnali importanti da ascoltare con attenzione. A volte, non è tanto la relazione in sé a farci stare male, quanto le dinamiche che ci risveglia dentro, quelle che magari ci portiamo dietro da tempo. L’amore che "drogano", come lei lo descrive, spesso ha questa forza magnetica perché tocca corde molto profonde, legate al bisogno di essere visti, riconosciuti, desiderati. Ma proprio per questo è importante chiedersi: mi sento libera in questo rapporto? Mi sento rispettata, ascoltata, valorizzata nella mia interezza, non solo nel lato fisico?
Lei scrive di avere paura, e la paura è un’emozione legittima, che va accolta. A volte è un segnale di qualcosa che non va, altre volte è semplicemente la naturale reazione al mettersi in gioco in un territorio nuovo e sconosciuto. In ogni caso, è importante darle spazio, non zittirla. Cercare risposte è un atto di amore verso di sé, e lei lo sta facendo.
Le suggerirei, se possibile, di prendersi del tempo per ascoltarsi. Scrivere, come ha fatto ora, può essere già un buon inizio. Magari anche confrontarsi con una figura di supporto, come uno psicologo, potrebbe aiutarla a mettere ordine e trovare un proprio centro, uno spazio dove imparare a distinguere i suoi bisogni da quelli che sente di dover soddisfare per paura di perdere l’altro.
Ciò che lei prova è valido, anche se non sempre sa spiegarlo. Il suo sentire merita rispetto, prima di tutto da parte sua.
Un caro saluto,
Dott. Luca Vocino
Essere alla prima vera relazione è un'esperienza carica di emozioni nuove, e il fatto che lei stia cercando di capire meglio se stessa, ciò che prova, e come si sta muovendo all’interno del rapporto, è già un importante segnale di maturità. È normale che in questa fase ci siano difficoltà nell’aprirsi, specialmente quando si è cresciuti in un contesto dove, come lei stessa accenna, l’amore è stato vissuto in modo conflittuale o instabile. Quando ci manca un modello positivo di relazione, diventa difficile fidarsi, lasciarsi andare, o persino comprendere che cosa significhi essere in una relazione sana.
La sua difficoltà nel comunicare i dubbi al suo ragazzo, il timore di non essere capita, la sensazione di essere data per scontata, sono tutti segnali importanti da ascoltare con attenzione. A volte, non è tanto la relazione in sé a farci stare male, quanto le dinamiche che ci risveglia dentro, quelle che magari ci portiamo dietro da tempo. L’amore che "drogano", come lei lo descrive, spesso ha questa forza magnetica perché tocca corde molto profonde, legate al bisogno di essere visti, riconosciuti, desiderati. Ma proprio per questo è importante chiedersi: mi sento libera in questo rapporto? Mi sento rispettata, ascoltata, valorizzata nella mia interezza, non solo nel lato fisico?
Lei scrive di avere paura, e la paura è un’emozione legittima, che va accolta. A volte è un segnale di qualcosa che non va, altre volte è semplicemente la naturale reazione al mettersi in gioco in un territorio nuovo e sconosciuto. In ogni caso, è importante darle spazio, non zittirla. Cercare risposte è un atto di amore verso di sé, e lei lo sta facendo.
Le suggerirei, se possibile, di prendersi del tempo per ascoltarsi. Scrivere, come ha fatto ora, può essere già un buon inizio. Magari anche confrontarsi con una figura di supporto, come uno psicologo, potrebbe aiutarla a mettere ordine e trovare un proprio centro, uno spazio dove imparare a distinguere i suoi bisogni da quelli che sente di dover soddisfare per paura di perdere l’altro.
Ciò che lei prova è valido, anche se non sempre sa spiegarlo. Il suo sentire merita rispetto, prima di tutto da parte sua.
Un caro saluto,
Dott. Luca Vocino
È normale, soprattutto nella prima relazione, sentirsi confusi e avere difficoltà ad aprirsi, soprattutto se alle spalle ci sono modelli familiari instabili. La tua fatica a comunicare i dubbi e la sensazione di non essere pienamente ascoltata indicano un bisogno profondo di connessione emotiva, non solo fisica. Chiediti se in questa relazione ti senti davvero vista e rispettata. L’amore sano non dovrebbe farti sentire in difetto o invisibile: meriti uno spazio dove esprimerti senza paura.
Buon pomeriggio, si è mai chiesta se conosce realmente questo ragazzo? Cosa le piace di lui oltre all'aspetto fisico? La condivisione, la complicità, la capacità di ascoltare e sentirsi ascoltati sono aspetti molto importanti all'interno della coppia. Secondo lei ci sono queste componenti nella vostra coppia? la invito a fare chiarezza con se stessa e se lo ritiene necessario con il supporto di un professionista. Sono sicura che troverà le risposte che cerca. In bocca al lupo!
Ciao, grazie per esserti aperta così sinceramente — non è affatto facile mettere in parole ciò che si sente, soprattutto quando le emozioni sono tante e confuse.
Quello che racconti è molto comune, soprattutto quando si vive la prima relazione importante. Hai detto una cosa molto significativa: "non riesco ad aprirmi, ma non so perché". A volte facciamo fatica ad esprimerci non perché non vogliamo, ma perché magari abbiamo paura di non essere accolti, di essere fraintesi o di perdere l’altro. E se in famiglia ci sono state esperienze di amore instabile o conflittuale, è normale che la fiducia e l’apertura diventino più difficili.
La sensazione che hai, di essere "bloccata" o di "non sapere prendere posizione", non parla di debolezza, ma di un bisogno profondo: quello di sentirti al sicuro, vista e ascoltata per davvero. Il fatto che il contatto fisico sia così presente ma la parte emotiva ti sembri fragile, può accentuare la confusione: il corpo sente qualcosa, ma il cuore ha ancora dei dubbi, delle paure.
Non devi avere tutte le risposte subito. Però potrebbe aiutarti iniziare a parlare con qualcuno — anche solo per capire meglio cosa desideri tu, quali sono i tuoi bisogni e le tue insicurezze. La tua difficoltà a comunicare con lui, ad esempio, è già un segnale importante da ascoltare, non da colpevolizzare.
Infine, il fatto che tu ti senta come "drogata" quando lo vedi, anche se prima eri arrabbiata, ci dice che c’è un legame forte… ma forse anche un po’ sbilanciato, dove le tue emozioni rischiano di perdere il centro. E questo può diventare faticoso nel tempo.
Hai fatto un primo passo molto importante. Se senti che da sola è troppo, puoi pensare di parlarne con uno psicologo: non per avere “una diagnosi”, ma per farti aiutare a mettere ordine e trovare la tua voce.
Un abbraccio,
Dott.ssa Lucrezia Navarra
Quello che racconti è molto comune, soprattutto quando si vive la prima relazione importante. Hai detto una cosa molto significativa: "non riesco ad aprirmi, ma non so perché". A volte facciamo fatica ad esprimerci non perché non vogliamo, ma perché magari abbiamo paura di non essere accolti, di essere fraintesi o di perdere l’altro. E se in famiglia ci sono state esperienze di amore instabile o conflittuale, è normale che la fiducia e l’apertura diventino più difficili.
La sensazione che hai, di essere "bloccata" o di "non sapere prendere posizione", non parla di debolezza, ma di un bisogno profondo: quello di sentirti al sicuro, vista e ascoltata per davvero. Il fatto che il contatto fisico sia così presente ma la parte emotiva ti sembri fragile, può accentuare la confusione: il corpo sente qualcosa, ma il cuore ha ancora dei dubbi, delle paure.
Non devi avere tutte le risposte subito. Però potrebbe aiutarti iniziare a parlare con qualcuno — anche solo per capire meglio cosa desideri tu, quali sono i tuoi bisogni e le tue insicurezze. La tua difficoltà a comunicare con lui, ad esempio, è già un segnale importante da ascoltare, non da colpevolizzare.
Infine, il fatto che tu ti senta come "drogata" quando lo vedi, anche se prima eri arrabbiata, ci dice che c’è un legame forte… ma forse anche un po’ sbilanciato, dove le tue emozioni rischiano di perdere il centro. E questo può diventare faticoso nel tempo.
Hai fatto un primo passo molto importante. Se senti che da sola è troppo, puoi pensare di parlarne con uno psicologo: non per avere “una diagnosi”, ma per farti aiutare a mettere ordine e trovare la tua voce.
Un abbraccio,
Dott.ssa Lucrezia Navarra
salve, come prima cosa se non riesce a comunicare con lui è un problema poichè la relazione è alla base della relazione e in questa fase della sua vita consiglio un percorso psicoterapico grazie
È chiaro che stai affrontando una serie di emozioni e dubbi profondi riguardo la tua relazione, e affrontarli richiede coraggio. La tua apertura è già un segnale positivo.
Prima di tutto, è normale avere difficoltà nell'aprirsi, soprattutto se questa è la tua prima vera relazione. Le emozioni nuove e intense possono spaventare, e la paura di non essere compresi o ascoltati può creare un blocco. A volte, questo può essere amplificato da esperienze personali, come quelle legate ai tuoi genitori, che potrebbero influenzare il modo in cui concepisci l'amore e le relazioni. È importante darti il permesso di sentirti vulnerabile e di procedere gradualmente.
Per quanto riguarda il fatto che lui sembri più freddo o ti dia per scontata, potrebbe essere utile parlarne con lui, anche se capisco che questo ti risulti difficile. Potresti iniziare con piccoli passi, come esprimere cosa senti senza accusare, ma semplicemente condividere le tue emozioni. Ad esempio, puoi dirgli: "In questi giorni mi sento un po' distante da te, e vorrei capire se anche tu lo percepisci".
La tua paura che lui possa vederti solo attraverso il trasporto fisico è comprensibile. È importante, però, valutare se lui dimostra interesse per te come persona, se cerca di conoscerti e di trascorrere del tempo con te oltre alla dimensione fisica. Questo potrebbe darti indicazioni sulla profondità della relazione.
Infine, tieni presente che le relazioni richiedono tempo e comunicazione per crescere. Anche il tuo dubbio su "non prendere una posizione" è naturale: l'amore e la fiducia si costruiscono passo dopo passo. Se senti che la tua difficoltà a lasciarti andare è radicata in paure profonde, potrebbe essere utile parlarne con una figura di supporto, come un terapeuta, che ti aiuti a esplorare questi sentimenti.
La cosa importante è ricordarti che le tue emozioni sono valide, e il fatto che tu stia cercando risposte dimostra che vuoi crescere e affrontare le tue insicurezze. Non sei sola in questo percorso, e se vuoi continuare a parlarne sono qui per te. Prenditi il tempo di cui hai bisogno, con pazienza e gentilezza verso te stessa.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Prima di tutto, è normale avere difficoltà nell'aprirsi, soprattutto se questa è la tua prima vera relazione. Le emozioni nuove e intense possono spaventare, e la paura di non essere compresi o ascoltati può creare un blocco. A volte, questo può essere amplificato da esperienze personali, come quelle legate ai tuoi genitori, che potrebbero influenzare il modo in cui concepisci l'amore e le relazioni. È importante darti il permesso di sentirti vulnerabile e di procedere gradualmente.
Per quanto riguarda il fatto che lui sembri più freddo o ti dia per scontata, potrebbe essere utile parlarne con lui, anche se capisco che questo ti risulti difficile. Potresti iniziare con piccoli passi, come esprimere cosa senti senza accusare, ma semplicemente condividere le tue emozioni. Ad esempio, puoi dirgli: "In questi giorni mi sento un po' distante da te, e vorrei capire se anche tu lo percepisci".
La tua paura che lui possa vederti solo attraverso il trasporto fisico è comprensibile. È importante, però, valutare se lui dimostra interesse per te come persona, se cerca di conoscerti e di trascorrere del tempo con te oltre alla dimensione fisica. Questo potrebbe darti indicazioni sulla profondità della relazione.
Infine, tieni presente che le relazioni richiedono tempo e comunicazione per crescere. Anche il tuo dubbio su "non prendere una posizione" è naturale: l'amore e la fiducia si costruiscono passo dopo passo. Se senti che la tua difficoltà a lasciarti andare è radicata in paure profonde, potrebbe essere utile parlarne con una figura di supporto, come un terapeuta, che ti aiuti a esplorare questi sentimenti.
La cosa importante è ricordarti che le tue emozioni sono valide, e il fatto che tu stia cercando risposte dimostra che vuoi crescere e affrontare le tue insicurezze. Non sei sola in questo percorso, e se vuoi continuare a parlarne sono qui per te. Prenditi il tempo di cui hai bisogno, con pazienza e gentilezza verso te stessa.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Buongiorno,
la ringrazio per aver condiviso in modo così autentico il suo vissuto. È del tutto comprensibile sentirsi confusa, soprattutto in una prima relazione significativa e in una fase della vita in cui ci si sta ancora conoscendo a fondo. La difficoltà ad aprirsi e a comunicare i propri dubbi può avere molte origini, anche legate al contesto familiare o a esperienze passate. Non c’è nulla di sbagliato in ciò che prova: sta cercando di orientarsi tra emozioni intense e nuove. Un supporto psicologico potrebbe offrirle uno spazio sicuro per esplorare queste paure e aiutarla a trovare un modo più sereno e consapevole di vivere le relazioni.
la ringrazio per aver condiviso in modo così autentico il suo vissuto. È del tutto comprensibile sentirsi confusa, soprattutto in una prima relazione significativa e in una fase della vita in cui ci si sta ancora conoscendo a fondo. La difficoltà ad aprirsi e a comunicare i propri dubbi può avere molte origini, anche legate al contesto familiare o a esperienze passate. Non c’è nulla di sbagliato in ciò che prova: sta cercando di orientarsi tra emozioni intense e nuove. Un supporto psicologico potrebbe offrirle uno spazio sicuro per esplorare queste paure e aiutarla a trovare un modo più sereno e consapevole di vivere le relazioni.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,
la ringrazio per aver scritto con così tanta autenticità. Le sue parole raccontano bene la complessità delle emozioni che sta vivendo: l’intensità di una prima relazione importante, il bisogno di sentirsi vista e ascoltata, e al tempo stesso la fatica ad aprirsi e a capire fino in fondo cosa sta succedendo dentro di sé.
È del tutto comprensibile sentirsi confusa, soprattutto quando ci si affaccia per la prima volta a un legame che coinvolge sia la mente che il corpo. A volte si può provare molto trasporto fisico, ma allo stesso tempo sentire che manca qualcosa sul piano emotivo — come se ci fosse uno squilibrio tra quanto si dà e quanto si riceve. Oppure si può avere il desiderio di parlare, di farsi conoscere più a fondo, ma sentire che qualcosa si blocca per paura di non essere capiti, o perché non ci si sente del tutto al sicuro nel farlo.
Il fatto che lei si renda conto di avere delle difficoltà ad aprirsi e che metta in relazione tutto questo anche con la separazione dei suoi genitori, dimostra una buona dose di consapevolezza. Quando l’amore che abbiamo visto o ricevuto nella nostra storia familiare è stato incerto o doloroso, è normale fare fatica a fidarsi e a lasciarsi andare.
Non esiste una risposta unica o giusta a tutto questo, ma quello che può aiutarla è iniziare a riconoscere i suoi bisogni emotivi e a dare loro valore: il bisogno di sentirsi compresa, di poter esprimere la rabbia senza sentirsi in colpa, di non essere ridotta solo al desiderio fisico. Sono bisogni legittimi e importanti, e meritano spazio.
A volte, in queste situazioni, confrontarsi con uno psicologo può aiutare a fare chiarezza, a riconoscere le proprie paure e a trovare un modo più stabile e libero per stare nelle relazioni. Non per cambiare chi si è, ma per potersi ascoltare con più gentilezza.
Si prenda tempo, non c’è fretta. La paura è comprensibile, ma può anche diventare una porta per conoscersi meglio.
Un caro saluto.
la ringrazio per aver scritto con così tanta autenticità. Le sue parole raccontano bene la complessità delle emozioni che sta vivendo: l’intensità di una prima relazione importante, il bisogno di sentirsi vista e ascoltata, e al tempo stesso la fatica ad aprirsi e a capire fino in fondo cosa sta succedendo dentro di sé.
È del tutto comprensibile sentirsi confusa, soprattutto quando ci si affaccia per la prima volta a un legame che coinvolge sia la mente che il corpo. A volte si può provare molto trasporto fisico, ma allo stesso tempo sentire che manca qualcosa sul piano emotivo — come se ci fosse uno squilibrio tra quanto si dà e quanto si riceve. Oppure si può avere il desiderio di parlare, di farsi conoscere più a fondo, ma sentire che qualcosa si blocca per paura di non essere capiti, o perché non ci si sente del tutto al sicuro nel farlo.
Il fatto che lei si renda conto di avere delle difficoltà ad aprirsi e che metta in relazione tutto questo anche con la separazione dei suoi genitori, dimostra una buona dose di consapevolezza. Quando l’amore che abbiamo visto o ricevuto nella nostra storia familiare è stato incerto o doloroso, è normale fare fatica a fidarsi e a lasciarsi andare.
Non esiste una risposta unica o giusta a tutto questo, ma quello che può aiutarla è iniziare a riconoscere i suoi bisogni emotivi e a dare loro valore: il bisogno di sentirsi compresa, di poter esprimere la rabbia senza sentirsi in colpa, di non essere ridotta solo al desiderio fisico. Sono bisogni legittimi e importanti, e meritano spazio.
A volte, in queste situazioni, confrontarsi con uno psicologo può aiutare a fare chiarezza, a riconoscere le proprie paure e a trovare un modo più stabile e libero per stare nelle relazioni. Non per cambiare chi si è, ma per potersi ascoltare con più gentilezza.
Si prenda tempo, non c’è fretta. La paura è comprensibile, ma può anche diventare una porta per conoscersi meglio.
Un caro saluto.
Ciao.
Hai 18 anni, sei alla tua prima relazione importante, e ti trovi in un momento di grande cambiamento anche familiare (i tuoi genitori che si stanno separando). È normale sentirsi confusi, spaventati, pieni di dubbi. Sei in una fase della vita dove tutto si sta formando...anche la tua idea di amore, di fiducia, di relazioni.
Fermati un momento e chiediti: “Come mi sento quando sto con lui? Mi sento libera, ascoltata, o più confusa e in ansia?” Ascolta te stessa, senza giudicarti. Anche la paura è una risposta.
Parla con qualcuno di fidato (un’amica, un* psicolog*, un diario). Più dai voce a quello che senti, più le idee si chiariscono.
Un saluto.
Hai 18 anni, sei alla tua prima relazione importante, e ti trovi in un momento di grande cambiamento anche familiare (i tuoi genitori che si stanno separando). È normale sentirsi confusi, spaventati, pieni di dubbi. Sei in una fase della vita dove tutto si sta formando...anche la tua idea di amore, di fiducia, di relazioni.
Fermati un momento e chiediti: “Come mi sento quando sto con lui? Mi sento libera, ascoltata, o più confusa e in ansia?” Ascolta te stessa, senza giudicarti. Anche la paura è una risposta.
Parla con qualcuno di fidato (un’amica, un* psicolog*, un diario). Più dai voce a quello che senti, più le idee si chiariscono.
Un saluto.
Buongiorno, la ringrazio in anticipo per la condivisione. Posso immaginare il suo stato d'animo, se è arrivata al punto di sfogo vuol dire che dentro di lei si sta muovendo qualcosa direzionato ad un possibile cambiamento e come tale, non è facile e non è un percorso unicamente in discesa. Quello che esprime mi arriva come una voglia di farsi conoscere, di mostrarsi nelle sue parti più autentiche, questo sicuramente è importantissimo in una relazione. Di certo mostrare le parti più vere di noi è un lavoro difficile che prima deve essere fatto individualmente, questo svelamento forse ha bisogno di essere compreso, accolto e poi riportato all'altro. La paura le sta dicendo che potrebbe esserci un pericolo, in che cosa si sente in pericolo? Cosa significa per lei mostrarsi?
Un caro saluto
Un caro saluto
Cara utente, quello che descrive è comprensibile per un’età in cui tutto è nuovo e molto intenso. Il fatto che faccia fatica ad aprirsi, che a volte non si senta ascoltata o abbia timore di non essere capita, dice di una parte di lei che cerca protezione e che oggi, anche per ciò che sta vivendo in famiglia, fatica a trovare un senso di sicurezza nelle relazioni.
Il “freddo” che percepisce da parte del suo ragazzo attiva paure profonde, più antiche del rapporto stesso, ed è per questo che a volte le emozioni diventano così forti da bloccarla o confonderla. Non significa che la relazione non abbia valore, ma che alcuni suoi vissuti hanno bisogno di essere compresi e pensati insieme a qualcuno. Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla molto: le permetterebbe di dare un nome alle sue paure, comprendere come si muove nelle relazioni e trovare un modo più suo, più stabile, di comunicare bisogni e limiti. Non è “sbagliata”: sta semplicemente cercando di orientarsi in un momento delicato della sua vita.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o necessità. Un caro saluto!
Il “freddo” che percepisce da parte del suo ragazzo attiva paure profonde, più antiche del rapporto stesso, ed è per questo che a volte le emozioni diventano così forti da bloccarla o confonderla. Non significa che la relazione non abbia valore, ma che alcuni suoi vissuti hanno bisogno di essere compresi e pensati insieme a qualcuno. Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla molto: le permetterebbe di dare un nome alle sue paure, comprendere come si muove nelle relazioni e trovare un modo più suo, più stabile, di comunicare bisogni e limiti. Non è “sbagliata”: sta semplicemente cercando di orientarsi in un momento delicato della sua vita.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o necessità. Un caro saluto!
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