Cari dottori, Scrivo perché ho bisogno disperatamente di un aiuto che non riesco a trovare da sola.
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Cari dottori,
Scrivo perché ho bisogno disperatamente di un aiuto che non riesco a trovare da sola. Ho 21 anni e da qualche tempo sto vivendo una situazione molto difficile con mia madre.
A lavoro ho conosciuto un ragazzo (A) e sono da subito rimasta colpita da lui: timido, gentile, non il solito arrivista che incontro sempre in ufficio. Mi sono fatta avanti io perché appunto lui è molto riservato, e dopo vari mesi mi ha offerto l’opportunità di uscire con lui e abbiamo iniziato a frequentarci. Mi piace molto e sento che potrebbe essere qualcosa di serio. Purtroppo, mia madre si oppone a questa relazione con tutte le sue forze e cerca in tutti i modi di impedirmi di vederlo.
La sua opposizione è diventata sempre più pesante, al punto da rendermi la vita impossibile. Non riesco a capire perché sia così contraria. La famiglia di A è molto conosciuta ed è anche rispettata da tutti. Ho provato a parlarle, ma è come sbattere la testa contro un muro.
La situazione è precipitata quando mia madre, in modo subdolo, ha diffuso delle menzogne su di me ad A, allontanandoci. Mi sento tradita e ferita da entrambi. Desidero più di ogni altra cosa riconquistare la fiducia di A, ma non so come fare.
Vorrei capire perché mia madre si comporta così. Ha sempre cercato di controllarmi in tutto, ma ora la situazione sta degenerando. Mi sento soffocata e non riesco a trovare una via d'uscita.
Spero che possiate aiutarmi a comprendere meglio questa situazione e a trovare una soluzione.
Grazie per l’attenzione.
Cordiali saluti,
Milena
Scrivo perché ho bisogno disperatamente di un aiuto che non riesco a trovare da sola. Ho 21 anni e da qualche tempo sto vivendo una situazione molto difficile con mia madre.
A lavoro ho conosciuto un ragazzo (A) e sono da subito rimasta colpita da lui: timido, gentile, non il solito arrivista che incontro sempre in ufficio. Mi sono fatta avanti io perché appunto lui è molto riservato, e dopo vari mesi mi ha offerto l’opportunità di uscire con lui e abbiamo iniziato a frequentarci. Mi piace molto e sento che potrebbe essere qualcosa di serio. Purtroppo, mia madre si oppone a questa relazione con tutte le sue forze e cerca in tutti i modi di impedirmi di vederlo.
La sua opposizione è diventata sempre più pesante, al punto da rendermi la vita impossibile. Non riesco a capire perché sia così contraria. La famiglia di A è molto conosciuta ed è anche rispettata da tutti. Ho provato a parlarle, ma è come sbattere la testa contro un muro.
La situazione è precipitata quando mia madre, in modo subdolo, ha diffuso delle menzogne su di me ad A, allontanandoci. Mi sento tradita e ferita da entrambi. Desidero più di ogni altra cosa riconquistare la fiducia di A, ma non so come fare.
Vorrei capire perché mia madre si comporta così. Ha sempre cercato di controllarmi in tutto, ma ora la situazione sta degenerando. Mi sento soffocata e non riesco a trovare una via d'uscita.
Spero che possiate aiutarmi a comprendere meglio questa situazione e a trovare una soluzione.
Grazie per l’attenzione.
Cordiali saluti,
Milena
Carissima Milena, intanto grazie per aver esposto il tuo stato di sofferenza emotiva a noi di Mio Dottore. Comprendo benissimo il tuo senso di soffocamento e di controllo da parte di tua madre, ma per esserti realmente di aiuto dovremmo sapere molte più cose di te e del tuo rapporto con lei. Sarebbe utile un colloquio psicologico per indagare sul tipo di relazione che si è istaurata tra te e tua madre dalla primissima infanzia, questo ci darebbe occasione di spiegare il motivo delle sue prese di posizioni che vanno contro la tua volontà. Ti suggerisco di iniziare un dialogo costruttivo con lei grazie al supporto di un terapeuta, il colloquio psicologico ti permetterà di agire su due fronti:
1-aumentare la sicurezza in te e la individualizzazione senza ricercare la conferma del tuo valore e delle tue scelte nell'altro.
2-Migliorare la relazione interpersonale con la persona cara analizzando gli schemi disfunzionali ripetitivi probabilmente proveniente da un vissuto personale materno.
Comprendo che esporre il proprio vissuto personale vuol dire avere il coraggio di sfiorare i delicati equilibri relazionali, ma solo così è possibile dare delle valide risposte a interrogativi che altrimenti rimarrebbero sospesi. Uno psicologo potrà aiutarti a lavorare sul senso di tradimento e sulla fiducia tradita, è importante affrontare questi aspetti emozionali alla tua giovane età in modo da affrontare le future relazioni in maniera matura e funzionale alla felicità di coppia.
Un caro saluto.
Dott.ssa Maria Graziano
1-aumentare la sicurezza in te e la individualizzazione senza ricercare la conferma del tuo valore e delle tue scelte nell'altro.
2-Migliorare la relazione interpersonale con la persona cara analizzando gli schemi disfunzionali ripetitivi probabilmente proveniente da un vissuto personale materno.
Comprendo che esporre il proprio vissuto personale vuol dire avere il coraggio di sfiorare i delicati equilibri relazionali, ma solo così è possibile dare delle valide risposte a interrogativi che altrimenti rimarrebbero sospesi. Uno psicologo potrà aiutarti a lavorare sul senso di tradimento e sulla fiducia tradita, è importante affrontare questi aspetti emozionali alla tua giovane età in modo da affrontare le future relazioni in maniera matura e funzionale alla felicità di coppia.
Un caro saluto.
Dott.ssa Maria Graziano
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Gentile Milena, la situazione che sta affrontando è molto complessa e dolorosa, e la sua vulnerabilità nel condividerla è un segno della sua forza. È chiaro che si trova in un conflitto tra il desiderio di seguire il suo cuore e la pressione esercitata da sua madre, che sembra sentirsi minacciata dalla sua relazione con A. Questo tipo di dinamica interpersonale può generare sentimenti di impotenza e confusione, specialmente quando si percepisce una mancanza di supporto da parte di una figura importante come quella materna. La sua attrazione per A e il legame che si è sviluppato tra di voi sono importanti per la sua crescita e per la sua autonomia come giovane adulta. Tuttavia, l’opposizione di sua madre potrebbe riflettere le sue paure e insicurezze, piuttosto che una reale valutazione negativa di A come persona. Spesso, quando una madre teme di perdere il legame con la propria figlia o di non riuscire a proteggerla, può reagire in modi che appaiono aggressivi o controllanti, come diffondere malintesi o pressioni emotive. È comprensibile sentirsi tradita e ferita dalle sue azioni. Ciò che è accaduto con A ha certamente aggravato la sua sensazione di vulnerabilità e potrebbe complicare ulteriormente il vostro legame. Per riconquistare la fiducia di A, la comunicazione aperta e sincera sarà cruciale. Potrebbe cercare di spiegargli la situazione con chiarezza, condividendo come si sente e il desiderio di chiarire la situazione. Lascialo sapere quanto tiene a lui e come desidera costruire qualcosa di significativo. Per quanto riguarda sua madre, confrontarsi con i suoi comportamenti potrebbe richiedere tempo e pazienza. Potrebbe provare a parlare con lei in un momento di calma, esprimendo i suoi sentimenti e cercando di capire le sue motivazioni. A volte, una conversazione onesta può rivelare preoccupazioni più profonde che possono essere affrontate insieme. In sintesi, ascoltare le sue emozioni e i suoi bisogni è fondamentale per trovare la sua strada in questo momento difficile.
Se desidera approfondire ulteriormente le sue esperienze e le emozioni legate a questa situazione, non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti, Dottoressa Laura Lanocita
Se desidera approfondire ulteriormente le sue esperienze e le emozioni legate a questa situazione, non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti, Dottoressa Laura Lanocita
Buonasera, indubbiamente è una situazione dolorosa quella che racconta. Come lei stessa segnala è importante dare un senso al comportamento messo in atto da sua madre. Sarebbe fondamentale, laddove possibile, confrontarsi apertamente con lei su questo aspetto, sia per comprenderne l'origine che per dirle cosa comporta per lei e come la fa sentire. Sembra importante affrontare il tema degli spazi personali nel rapporto con sua madre, affinché lei possa fare delle esperienze di relazione libere e prive di condizionamenti. Al contrario, il rischio è che il rapporto ne risenta fortemente.
Cari saluti, dr.ssa Giulia Palchetti
Cari saluti, dr.ssa Giulia Palchetti
Cara Milena, grazie per aver condiviso con tanta sincerità una situazione che deve essere molto dolorosa per lei. È evidente quanto tenga a questa relazione con A e quanto sia profondamente ferita dal comportamento di sua madre. Quando si vivono esperienze come questa, è naturale sentirsi sopraffatti e confusi, soprattutto quando due figure importanti come un genitore e una persona a cui ci si sente legati affettivamente sembrano essere in contrasto. Quello che emerge dal suo racconto è il senso di controllo che sua madre sembra esercitare su di lei e che ora sta assumendo forme più invasive e difficili da gestire. Spesso, quando un genitore cerca di imporre il proprio volere con forza, dietro a questo comportamento possono celarsi paure profonde, anche se espresse in modi che risultano dannosi e inappropriati. La paura di “perdere” il proprio figlio, il desiderio di proteggerlo da qualcosa che percepiscono come minaccioso o il bisogno di mantenere il controllo su di lui sono sentimenti che, se non riconosciuti e gestiti, possono portare a conflitti come quello che sta vivendo. È evidente che il comportamento di sua madre l’ha ferita profondamente, soprattutto quando ha cercato di allontanare A con menzogne. Questo è un tradimento della fiducia che è particolarmente difficile da accettare, soprattutto da parte di una figura che dovrebbe rappresentare per lei un punto di supporto e di amore incondizionato. È importante riconoscere che il comportamento di sua madre non è una riflessione del suo valore come persona, né del suo diritto di costruire la sua vita e le sue relazioni. Per quanto riguarda A, capisco quanto sia importante per lei riconquistare la sua fiducia. È possibile che anche lui si trovi confuso e spiazzato dalla situazione, soprattutto se non ha piena consapevolezza della dinamica tra lei e sua madre. Forse, in un momento tranquillo, potrebbe cercare un dialogo aperto con A, spiegando come si sono svolti realmente i fatti, con calma e sincerità, senza accusare nessuno. L’obiettivo non è difendersi, ma far emergere la sua verità e i suoi sentimenti. Anche se non può controllare la reazione di A, può offrirgli una chiara comprensione della situazione. Quanto al rapporto con sua madre, è evidente che questo conflitto non riguarda solo A, ma riflette una dinamica più ampia e complessa tra voi due. Il suo senso di controllo su di lei sembra ora soffocarla, e questa è una situazione che merita attenzione. Sarebbe importante, se possibile, esplorare con il supporto di uno psicologo le radici di questo comportamento e trovare strumenti per stabilire confini più sani con sua madre. Spesso, il primo passo è lavorare su di sé, imparando a sentirsi più sicuri nel definire i propri spazi e le proprie scelte, anche di fronte a una figura autoritaria. Questo non significa rompere il legame con sua madre, ma trasformarlo in un rapporto più equilibrato, dove il suo diritto di autodeterminarsi venga rispettato. Si dia tempo per riflettere su cosa desidera davvero e su come può prendersi cura del suo benessere in questa situazione così complessa. La confusione e il dolore che sente ora sono normali, ma possono essere anche un’opportunità per iniziare a costruire una maggiore autonomia emotiva e relazionale. Lei merita di sentirsi libera di vivere la sua vita e di prendere le sue decisioni, senza che queste vengano costantemente messe in discussione o manipolate. Non è sola in questo percorso. Cercare aiuto, come ha fatto scrivendo qui, è un atto di grande forza e consapevolezza. Continui a prendersi cura di sé, un passo alla volta. Cari saluti. Dott. Andrea Boggero
Buonasera Milena, non so se abbia un padre o meno, ma credo che la sua mamma, per qualche ragione, non riesca a lasciarla "andare". L'unica protezione pratica che può avere è evitare di raccontarle della sua vita privata. D'altra parte però avrà necessità di un supporto per sganciarsi gradualmente dal nucleo familiare di origine ed elaborare questo tradimento emotivo. Intanto cerchi di riconquistare il ragazzo che le piace.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Ciao Milena comprendo il tuo disagio, e mi sembrerebbe più opportuno per lei iniziare un percorso psicologico e parlarne in seduta . Ci sarebbero più punti da attenzionare e più domande da farle. Se vuole può consultare la mia agenda e prendere un appuntamento .
Cordiali saluti
Dott.ssa Labriola Chiara Rita
Cordiali saluti
Dott.ssa Labriola Chiara Rita
Cara Milena, la soluzione non si trova in una mail purtroppo. Come ha detto il controllo di sua madre dura da anni, come può una mail risolvere i problemi, Posso però aiutarla a capire che ha bisogno di una terapia, con quella si che si possono trovare soluzioni. Capire perchè e capire come uscirne. Le auguro buona fortuna.
Cara Milena,
grazie per aver condiviso con me questa situazione complessa e dolorosa. Posso solo immaginare quanto sia difficile per lei affrontare il conflitto con sua madre, specialmente quando si intreccia con una relazione che per lei è così importante.
Il comportamento di sua madre potrebbe riflettere diverse motivazioni, spesso inconsce, che variano da una forma di iperprotezione a un desiderio di controllo, magari alimentato da paure o convinzioni personali non esplicitate. È possibile che la sua opposizione non riguardi realmente il ragazzo (A) o la sua famiglia, ma che sia una risposta emotiva legata alla difficoltà di accettare che lei stia facendo scelte autonome e significative nella sua vita, specialmente in un ambito così personale. Questo atteggiamento di controllo potrebbe derivare dal bisogno di mantenere un certo equilibrio familiare o dal timore di "perdere" un ruolo centrale nella sua vita.
Il fatto che sua madre abbia agito con menzogne nei confronti di A è profondamente preoccupante e può essere percepito come un tradimento del legame di fiducia che dovrebbe esserci tra voi. È comprensibile che questo gesto le abbia provocato dolore e confusione. Allo stesso tempo, la reazione di A a queste interferenze potrebbe indicare una sua difficoltà a gestire il conflitto o la pressione esterna. Ciò non significa che il legame tra voi sia compromesso, ma potrebbe necessitare di dialogo e chiarimento.
Per affrontare questa situazione, potrebbe essere utile considerare i seguenti passi:
Provare a instaurare un dialogo con sua madre in un momento neutro e calmo, esprimendo non solo la sua posizione, ma anche i sentimenti che questa situazione le provoca. Potrebbe dirle quanto sia importante per lei sentirsi rispettata nelle sue scelte e quanto la ferisca sentirsi ostacolata in questo modo. Cercare di comprendere le sue motivazioni, anche al di là di ciò che potrebbe esplicitamente dirle, potrebbe aiutare a costruire un terreno comune.
Con A, se sente che c’è spazio per un confronto, potrebbe spiegare direttamente ciò che è successo e chiarire eventuali malintesi. Mostrare apertura e trasparenza, pur senza riversare su di lui tutte le responsabilità della situazione, potrebbe aiutarlo a comprendere meglio ciò che sta accadendo.
Infine, potrebbe essere utile considerare un supporto psicologico, individuale o familiare. Un percorso di questo tipo potrebbe aiutarla a gestire i sentimenti di soffocamento e tradimento, così come a trovare strumenti per affrontare la dinamica con sua madre in modo più efficace.
Ricordi che merita di fare le proprie scelte e vivere relazioni che la fanno sentire valorizzata e rispettata. Se sente che posso esserle di ulteriore aiuto, non esiti a contattarmi. Le auguro di trovare la serenità e la forza per affrontare questo momento.
Un caro saluto
grazie per aver condiviso con me questa situazione complessa e dolorosa. Posso solo immaginare quanto sia difficile per lei affrontare il conflitto con sua madre, specialmente quando si intreccia con una relazione che per lei è così importante.
Il comportamento di sua madre potrebbe riflettere diverse motivazioni, spesso inconsce, che variano da una forma di iperprotezione a un desiderio di controllo, magari alimentato da paure o convinzioni personali non esplicitate. È possibile che la sua opposizione non riguardi realmente il ragazzo (A) o la sua famiglia, ma che sia una risposta emotiva legata alla difficoltà di accettare che lei stia facendo scelte autonome e significative nella sua vita, specialmente in un ambito così personale. Questo atteggiamento di controllo potrebbe derivare dal bisogno di mantenere un certo equilibrio familiare o dal timore di "perdere" un ruolo centrale nella sua vita.
Il fatto che sua madre abbia agito con menzogne nei confronti di A è profondamente preoccupante e può essere percepito come un tradimento del legame di fiducia che dovrebbe esserci tra voi. È comprensibile che questo gesto le abbia provocato dolore e confusione. Allo stesso tempo, la reazione di A a queste interferenze potrebbe indicare una sua difficoltà a gestire il conflitto o la pressione esterna. Ciò non significa che il legame tra voi sia compromesso, ma potrebbe necessitare di dialogo e chiarimento.
Per affrontare questa situazione, potrebbe essere utile considerare i seguenti passi:
Provare a instaurare un dialogo con sua madre in un momento neutro e calmo, esprimendo non solo la sua posizione, ma anche i sentimenti che questa situazione le provoca. Potrebbe dirle quanto sia importante per lei sentirsi rispettata nelle sue scelte e quanto la ferisca sentirsi ostacolata in questo modo. Cercare di comprendere le sue motivazioni, anche al di là di ciò che potrebbe esplicitamente dirle, potrebbe aiutare a costruire un terreno comune.
Con A, se sente che c’è spazio per un confronto, potrebbe spiegare direttamente ciò che è successo e chiarire eventuali malintesi. Mostrare apertura e trasparenza, pur senza riversare su di lui tutte le responsabilità della situazione, potrebbe aiutarlo a comprendere meglio ciò che sta accadendo.
Infine, potrebbe essere utile considerare un supporto psicologico, individuale o familiare. Un percorso di questo tipo potrebbe aiutarla a gestire i sentimenti di soffocamento e tradimento, così come a trovare strumenti per affrontare la dinamica con sua madre in modo più efficace.
Ricordi che merita di fare le proprie scelte e vivere relazioni che la fanno sentire valorizzata e rispettata. Se sente che posso esserle di ulteriore aiuto, non esiti a contattarmi. Le auguro di trovare la serenità e la forza per affrontare questo momento.
Un caro saluto
Gentile utente grazie per aver condiviso la sua situazione. Si percepisce molto il disagio e la sofferenza che le sta arrecando. L'opposizione di sua madre alla sua relazione con A ha fatto naufragare il rapporto. Non conosco le motivazioni di sua madre per opporsi e su questo non posso darle supporto. Posso però dirle che la vita è la sua e di nessun altro. Le scelte sono le sue e, qualunque esse siano, è sua la responsabilità. Se ama quel ragazzo è giusto che provi a riconquistarne la fiducia. Gli esprima chiaramente i suoi sentimenti e gli spieghi la situazione. Con sua madre cerchi di comprendere le sue ragioni e spiegarle i motivi del suo amore per A.
Sarebbe necessario, in ogni caso, approfondire il tema anche famigliare. Un confronto con un professionista per un percorso psicologico la aiuterebbe senz'altro. Spero di esserle stato d'aiuto. La ringrazio. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Sarebbe necessario, in ogni caso, approfondire il tema anche famigliare. Un confronto con un professionista per un percorso psicologico la aiuterebbe senz'altro. Spero di esserle stato d'aiuto. La ringrazio. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Ciao Milena, ti ringrazio per aver condiviso questa esperienza così personale. Capisco quanto possa essere difficile gestire una situazione in cui una relazione che per te è importante sembra entrare in conflitto con il rapporto con tua madre. È normale sentirsi confusa e ferita in un momento come questo.
Da ciò che racconti, sembra che ci siano due questioni principali: il tuo desiderio di avere una relazione con A e il comportamento di tua madre, che sembra opporsi con forza e influenzare il vostro rapporto. In situazioni come questa, potrebbe essere utile esplorare i seguenti aspetti:
Comprendere tua madre: Prova a riflettere su cosa possa motivare la sua opposizione. Spesso il bisogno di controllo o la difficoltà a lasciare spazio all’autonomia di un figlio possono scatenare questi comportamenti. Parlare con calma e cercare di ascoltare i suoi timori, senza giudizio, potrebbe essere un primo passo.
Riconnetterti con A: Se desideri recuperare il rapporto con lui, potrebbe essere utile spiegargli sinceramente la situazione. Parlare apertamente dei tuoi sentimenti e chiarire eventuali malintesi causati da interferenze esterne potrebbe aiutarvi a ristabilire fiducia.
Focus su di te: È importante ritrovare un senso di equilibrio e indipendenza emotiva. Potresti considerare un percorso di supporto psicologico, che ti aiuti a rafforzare la tua consapevolezza personale e a gestire il rapporto con tua madre in modo più sereno.
Milena, questo è un momento complesso, ma con il giusto supporto puoi trovare la forza per affrontarlo e costruire relazioni più solide e rispettose dei tuoi desideri. Se desideri approfondire questa situazione, sono qui per ascoltarti e aiutarti a trovare una strada verso la serenità.
Ti auguro il meglio e rimango a disposizione per qualsiasi domanda o chiarimento.
Da ciò che racconti, sembra che ci siano due questioni principali: il tuo desiderio di avere una relazione con A e il comportamento di tua madre, che sembra opporsi con forza e influenzare il vostro rapporto. In situazioni come questa, potrebbe essere utile esplorare i seguenti aspetti:
Comprendere tua madre: Prova a riflettere su cosa possa motivare la sua opposizione. Spesso il bisogno di controllo o la difficoltà a lasciare spazio all’autonomia di un figlio possono scatenare questi comportamenti. Parlare con calma e cercare di ascoltare i suoi timori, senza giudizio, potrebbe essere un primo passo.
Riconnetterti con A: Se desideri recuperare il rapporto con lui, potrebbe essere utile spiegargli sinceramente la situazione. Parlare apertamente dei tuoi sentimenti e chiarire eventuali malintesi causati da interferenze esterne potrebbe aiutarvi a ristabilire fiducia.
Focus su di te: È importante ritrovare un senso di equilibrio e indipendenza emotiva. Potresti considerare un percorso di supporto psicologico, che ti aiuti a rafforzare la tua consapevolezza personale e a gestire il rapporto con tua madre in modo più sereno.
Milena, questo è un momento complesso, ma con il giusto supporto puoi trovare la forza per affrontarlo e costruire relazioni più solide e rispettose dei tuoi desideri. Se desideri approfondire questa situazione, sono qui per ascoltarti e aiutarti a trovare una strada verso la serenità.
Ti auguro il meglio e rimango a disposizione per qualsiasi domanda o chiarimento.
Cara utente, mi dispiace per la situazione che descrive e la ringrazio per averla condivisa. Immagino sia molto faticoso destreggiarsi tra il desiderio di vivere qualcosa di bello come una relazione amorosa e la gestione del rapporto con una mamma contraria a questa relazione (e forse a tutte le relazioni). Sarebbe forse importante per lei poter esplorare insieme a qualcuno come funziona il rapporto con sua mamma perchè mi pare di capire che non la fa più stare bene, si sente stretta, soffocata. Lei ha un'età in cui si inizia ad esplorare l'indipendenza, ci si separa un po' dalla famiglia d'origine, si cresce, e forse in questa separazione ci sono delle difficoltà.
Resto a disposizione e le mando un caro saluto. Dott.ssa Ciaudano
Resto a disposizione e le mando un caro saluto. Dott.ssa Ciaudano
Cara Milena,
la sua situazione appare particolarmente complessa e dolorosa. Quando ci sono conflitti familiari così profondi, è fondamentale lavorare su diversi livelli. Una possibile strada da esplorare è la psicoterapia breve strategica, che potrebbe aiutarla a comprendere meglio le dinamiche tra lei e sua madre e ad affrontare le emozioni contrastanti che ne derivano. Questa terapia si concentra sul cambiamento rapido dei comportamenti e dei pensieri disfunzionali, per aiutarla a prendere decisioni più consapevoli e a gestire le emozioni in modo più equilibrato. Potrebbe essere utile anche esplorare insieme a un professionista il motivo per cui sua madre agisce in questo modo e come lei possa trovare il coraggio di stabilire confini più chiari senza sentirsi in colpa o soffocata. Le consiglio di non affrontare questa situazione da sola, ma di cercare il supporto di un esperto che la possa accompagnare in questo percorso.
Cordiali saluti,
Dr. Michele Scala
la sua situazione appare particolarmente complessa e dolorosa. Quando ci sono conflitti familiari così profondi, è fondamentale lavorare su diversi livelli. Una possibile strada da esplorare è la psicoterapia breve strategica, che potrebbe aiutarla a comprendere meglio le dinamiche tra lei e sua madre e ad affrontare le emozioni contrastanti che ne derivano. Questa terapia si concentra sul cambiamento rapido dei comportamenti e dei pensieri disfunzionali, per aiutarla a prendere decisioni più consapevoli e a gestire le emozioni in modo più equilibrato. Potrebbe essere utile anche esplorare insieme a un professionista il motivo per cui sua madre agisce in questo modo e come lei possa trovare il coraggio di stabilire confini più chiari senza sentirsi in colpa o soffocata. Le consiglio di non affrontare questa situazione da sola, ma di cercare il supporto di un esperto che la possa accompagnare in questo percorso.
Cordiali saluti,
Dr. Michele Scala
Cara Milena, la situazione che descrive è sicuramente molto dolorosa e complessa, perché tocca due aspetti centrali della sua vita: il rapporto con sua madre e quello con A. È evidente quanto lei si senta stretta tra questi due poli, con il desiderio di vivere liberamente la sua relazione da un lato e il bisogno di capire l'atteggiamento ostile di sua madre dall’altro. Iniziamo da quest’ultimo punto. Spesso, comportamenti controllanti o manipolatori da parte di un genitore nascono da una combinazione di fattori: paure personali, una difficoltà ad accettare il distacco del figlio, oppure idee preconcette che non vengono esplicitate. Non è facile, ma potrebbe essere utile provare a indagare le reali motivazioni di sua madre. Potrebbe essere paura di perderla, giudizi non detti su A, o persino una proiezione di esperienze personali passate. Se è possibile, provi a riaprire il dialogo con lei, evitando uno scontro diretto e cercando di comprendere il suo punto di vista. Questo non significa accettare ciò che ha fatto, ma provare a costruire un ponte.
Per quanto riguarda A, comprendo il suo desiderio di riconquistare la sua fiducia, ma è importante anche riflettere su ciò che è accaduto. Se lui si è allontanato per le menzogne di sua madre, la domanda fondamentale è: c’è spazio per un dialogo aperto con lui? La sincerità in questo caso è essenziale. Potrebbe spiegargli ciò che è accaduto, chiarendo eventuali fraintendimenti e mostrando la sua volontà di proseguire la relazione in modo trasparente. Tuttavia, tenga presente che il legame con A deve basarsi su fiducia e rispetto reciproci: se lui si dimostra chiuso a un confronto, forse è il momento di riflettere su quanto questa relazione possa davvero funzionare nel lungo termine.
Infine, è importante pensare a lei stessa, Milena. Questa situazione sta chiaramente avendo un impatto emotivo significativo, e forse è il momento di chiedersi come può ritrovare un senso di autonomia e serenità. Parlare con un professionista, come uno psicologo, potrebbe aiutarla a fare chiarezza sui suoi bisogni e su come affrontare le pressioni esterne. È fondamentale ricordare che lei ha il diritto di vivere le sue relazioni e la sua vita secondo le sue scelte, ma per farlo è necessario rafforzare la sua capacità di mettere confini chiari con chi cerca di interferire, anche se si tratta di una persona a lei vicina come sua madre. Mi auguro che possa trovare presto maggiore serenità e la strada per gestire questa situazione con la forza e la chiarezza che merita.
Dott. Luca Vocino
Per quanto riguarda A, comprendo il suo desiderio di riconquistare la sua fiducia, ma è importante anche riflettere su ciò che è accaduto. Se lui si è allontanato per le menzogne di sua madre, la domanda fondamentale è: c’è spazio per un dialogo aperto con lui? La sincerità in questo caso è essenziale. Potrebbe spiegargli ciò che è accaduto, chiarendo eventuali fraintendimenti e mostrando la sua volontà di proseguire la relazione in modo trasparente. Tuttavia, tenga presente che il legame con A deve basarsi su fiducia e rispetto reciproci: se lui si dimostra chiuso a un confronto, forse è il momento di riflettere su quanto questa relazione possa davvero funzionare nel lungo termine.
Infine, è importante pensare a lei stessa, Milena. Questa situazione sta chiaramente avendo un impatto emotivo significativo, e forse è il momento di chiedersi come può ritrovare un senso di autonomia e serenità. Parlare con un professionista, come uno psicologo, potrebbe aiutarla a fare chiarezza sui suoi bisogni e su come affrontare le pressioni esterne. È fondamentale ricordare che lei ha il diritto di vivere le sue relazioni e la sua vita secondo le sue scelte, ma per farlo è necessario rafforzare la sua capacità di mettere confini chiari con chi cerca di interferire, anche se si tratta di una persona a lei vicina come sua madre. Mi auguro che possa trovare presto maggiore serenità e la strada per gestire questa situazione con la forza e la chiarezza che merita.
Dott. Luca Vocino
Buongiorno cara utente, mi dispiace moltissimo che stia vivendo questa situazione così complessa che le porta grande sofferenza. Ogni famiglia ha le proprie dinamiche familiari ed è complicato e rischioso darLe delle spiegazioni circa il comportamento di sua madre nei suoi confronti. Per poterla aiutare, le suggerisco di rivolgersi ad un professionista ed iniziare un percorso che possa aiutarla a fare chiarezza sulla sua situazione e cercare insieme la strada giusta per poter risolvere i suoi problemi intra ed extrafamiliari. Mi auguro che possa ritrovare la serenità e superare nel tempo questo disagio personale e relazionare. Resto a Sua disposizione. Un caro saluto
Cara Milena, grazie per aver condiviso con tanta chiarezza e profondità la tua esperienza, che comprensibilmente ti sta causando grande sofferenza. È evidente quanto sia difficile per te trovare un equilibrio tra i tuoi sentimenti per A e il rapporto complesso con tua madre. Proverò a offrirti alcuni spunti per riflettere e affrontare questa situazione. Dal tuo racconto emerge un forte bisogno di controllo da parte di tua madre, che sembra interferire in modo significativo nella tua autonomia. Questo comportamento potrebbe essere mosso da diverse motivazioni, come: paura o preoccupazione eccessiva, difficoltà a lasciarti andare, motivazioni personali non dichiarate.
La situazione ti sta mettendo in una posizione estremamente difficile. Da un lato, senti il desiderio legittimo di portare avanti la relazione con A, che percepisci importante per il tuo futuro. Dall’altro, l’opposizione e il comportamento di tua madre creano un senso di conflitto interiore, amplificato dal fatto che abbia interferito attivamente nella vostra relazione. Questo atteggiamento è invasivo e può far sentire tradita la tua fiducia.
La tua sofferenza è comprensibile e legittima, ma è anche un segnale che hai bisogno di spazio per crescere e affermarti. Trovare un equilibrio tra il tuo desiderio di autonomia e il rapporto con tua madre richiederà tempo, pazienza e forza. Non sei sola in questo percorso, e chiedere aiuto, come hai fatto scrivendo, è un passo coraggioso verso una soluzione.
Un caro saluto e un incoraggiamento per il tuo cammino.
Resto a disposizione per un colloquio.
La situazione ti sta mettendo in una posizione estremamente difficile. Da un lato, senti il desiderio legittimo di portare avanti la relazione con A, che percepisci importante per il tuo futuro. Dall’altro, l’opposizione e il comportamento di tua madre creano un senso di conflitto interiore, amplificato dal fatto che abbia interferito attivamente nella vostra relazione. Questo atteggiamento è invasivo e può far sentire tradita la tua fiducia.
La tua sofferenza è comprensibile e legittima, ma è anche un segnale che hai bisogno di spazio per crescere e affermarti. Trovare un equilibrio tra il tuo desiderio di autonomia e il rapporto con tua madre richiederà tempo, pazienza e forza. Non sei sola in questo percorso, e chiedere aiuto, come hai fatto scrivendo, è un passo coraggioso verso una soluzione.
Un caro saluto e un incoraggiamento per il tuo cammino.
Resto a disposizione per un colloquio.
Buongiorno Milena,
grazie per aver condiviso questa situazione così complessa e delicata. Dalle sue parole emerge quanto stia vivendo un momento carico di difficoltà e quanto questa situazione sia diventata per lei insostenibile. Credo che il tema centrale possa riguardare una difficoltà nello svincolarsi dal controllo e dalle ansie che sua madre sembra manifestare. È possibile che dietro ai suoi comportamenti si celi una grande paura di vederla crescere e diventare autonoma. Crescendo, i rapporti con i genitori cambiano naturalmente: cerchiamo una maggiore indipendenza, e a volte questo viene percepito dai genitori come un distanziamento, piuttosto che come un processo naturale e necessario di crescita.
Intraprendere un percorso individuale potrebbe offrirle uno spazio sicuro dove elaborare le emozioni legate a questa situazione, esplorare nuove strategie per affrontare il conflitto con sua madre e lavorare su come stabilire confini più chiari per proteggere il proprio benessere.
È stata molto coraggiosa a rivolgersi a questo servizio, e se sentisse il bisogno di un accompagnamento in questo importante percorso di individuazione e crescita personale, sappia che è nel posto giusto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Brichetto
grazie per aver condiviso questa situazione così complessa e delicata. Dalle sue parole emerge quanto stia vivendo un momento carico di difficoltà e quanto questa situazione sia diventata per lei insostenibile. Credo che il tema centrale possa riguardare una difficoltà nello svincolarsi dal controllo e dalle ansie che sua madre sembra manifestare. È possibile che dietro ai suoi comportamenti si celi una grande paura di vederla crescere e diventare autonoma. Crescendo, i rapporti con i genitori cambiano naturalmente: cerchiamo una maggiore indipendenza, e a volte questo viene percepito dai genitori come un distanziamento, piuttosto che come un processo naturale e necessario di crescita.
Intraprendere un percorso individuale potrebbe offrirle uno spazio sicuro dove elaborare le emozioni legate a questa situazione, esplorare nuove strategie per affrontare il conflitto con sua madre e lavorare su come stabilire confini più chiari per proteggere il proprio benessere.
È stata molto coraggiosa a rivolgersi a questo servizio, e se sentisse il bisogno di un accompagnamento in questo importante percorso di individuazione e crescita personale, sappia che è nel posto giusto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Brichetto
Ciao Milena, grazie per aver condiviso questa storia. Non conoscendoti direttamente non posso sapere con certezza i motivi che spingono tua madre a comportarsi in questo modo, forse sarebbe utile comprendere meglio questo aspetto. Nonostante ciò sembra che tua madre abbia difficoltà ad accettare la tua autonomia, al punto da interferire sulle tue scelte a livello sentimentale. Immagino che questo sia molto doloroso. Per quanto riguarda te, penso sia molto importante riconoscere i tuoi bisogni e proteggere i tuoi confini, anche di fronte al controllo o all'opposizione altrui.
Pensi sia possibile provare a parlarne direttamente con A. per chiarire il malinteso?
Ti faccio i miei auguri.
Giulia
Pensi sia possibile provare a parlarne direttamente con A. per chiarire il malinteso?
Ti faccio i miei auguri.
Giulia
Cara Milena, è evidente quanto sia difficile per te affrontare questi conflitti con tua madre e, al tempo stesso, cercare di gestire i sentimenti verso A. Ti trovi in un momento delicato, in cui desideri costruire qualcosa di significativo nella tua vita, ma senti di non essere compresa né sostenuta.
È importante partire da te, dai tuoi bisogni e dal tuo desiderio di maggiore autonomia emotiva. Comprendere le motivazioni profonde di tua madre e il suo comportamento può essere un passo utile, ma ciò non deve oscurare il tuo diritto a vivere le tue esperienze e fare le tue scelte.
Lavorare sulla tua forza interiore e sulla capacità di gestire i rapporti con equilibrio può aiutarti a ritrovare la serenità e a prendere decisioni consapevoli, sia riguardo alla relazione con A che al rapporto con tua madre. Ti incoraggio a esplorare queste dinamiche in modo più approfondito, se lo desideri, per trovare il tuo spazio emotivo e relazionale. Se vuoi, sono qui per supportarti in questo percorso e aiutarti a trovare una via d’uscita che ti permetta di sentirti più libera e in pace con te stessa
È importante partire da te, dai tuoi bisogni e dal tuo desiderio di maggiore autonomia emotiva. Comprendere le motivazioni profonde di tua madre e il suo comportamento può essere un passo utile, ma ciò non deve oscurare il tuo diritto a vivere le tue esperienze e fare le tue scelte.
Lavorare sulla tua forza interiore e sulla capacità di gestire i rapporti con equilibrio può aiutarti a ritrovare la serenità e a prendere decisioni consapevoli, sia riguardo alla relazione con A che al rapporto con tua madre. Ti incoraggio a esplorare queste dinamiche in modo più approfondito, se lo desideri, per trovare il tuo spazio emotivo e relazionale. Se vuoi, sono qui per supportarti in questo percorso e aiutarti a trovare una via d’uscita che ti permetta di sentirti più libera e in pace con te stessa
Ciao Milena, mi rendo conto della difficoltà della situazione e ti ringrazio per esserti aperta. Mi chiedo quale sia il motivo per cui tua madre si oppone alla vostra relazione, se te l'ha spiegato e ne avete parlato. Qui ci sono più piani da esplorare: la relazione con tua madre che sembra essere conflittuale, la relazione con A. dal momento in cui ti senti tradita e ferita anche da lui e il poter affermare i tuoi bisogni e le tue scelte. Non possiamo cambiare gli altri ma possiamo cercare di capire come permettere a noi stessi di far valere i nostri bisogni e le nostre scelte, possiamo imparare a mettere i paletti nelle relazioni per quanto non sia semplice. Un sostegno psicologico può guidarti nell'acquisire gli strumenti di cui necessiti, può aiutarti a gestire le emozioni difficili ed a trasformarle.
Resto a disposizione per qualsiasi domanda o confronto. Un caro saluto, Federica
Resto a disposizione per qualsiasi domanda o confronto. Un caro saluto, Federica
Gentile Milena,
capisco quanto sia difficile per lei affrontare una situazione così delicata e carica di emozioni contrastanti. Da ciò che descrive, emergono due temi fondamentali: il desiderio di costruire una relazione autentica con A e il rapporto complesso con sua madre, che sembra essere caratterizzato da dinamiche di controllo e conflittualità.
Spesso, in situazioni simili, la resistenza da parte di un genitore può derivare da motivazioni personali, come paure irrisolte, senso di perdita del controllo, o convinzioni che non riesce a comunicare in modo costruttivo. Tuttavia, queste dinamiche non giustificano comportamenti che ledono la sua autonomia e la sua fiducia. È importante ricordare che lei ha il diritto di vivere la sua vita e fare le sue scelte.
Potrebbe essere utile affrontare il problema su due fronti. Da una parte, cercare un dialogo sereno e rispettoso con sua madre, magari accompagnata da una persona che possa mediare; dall'altra, prendendosi del tempo per rafforzare la comunicazione e la fiducia con A, spiegandogli la situazione con sincerità.
Potrebbe trovare giovamento rivolgendosi a uno psicologo o ad un terapeuta: un professionista potrà aiutarla a comprendere meglio i meccanismi relazionali in gioco ed a trovare strategie per affrontare questa complessa dinamica familiare. Non è sola in questo percorso, e con il giusto supporto potrà trovare maggiore chiarezza e serenità.
Un caro saluto.
capisco quanto sia difficile per lei affrontare una situazione così delicata e carica di emozioni contrastanti. Da ciò che descrive, emergono due temi fondamentali: il desiderio di costruire una relazione autentica con A e il rapporto complesso con sua madre, che sembra essere caratterizzato da dinamiche di controllo e conflittualità.
Spesso, in situazioni simili, la resistenza da parte di un genitore può derivare da motivazioni personali, come paure irrisolte, senso di perdita del controllo, o convinzioni che non riesce a comunicare in modo costruttivo. Tuttavia, queste dinamiche non giustificano comportamenti che ledono la sua autonomia e la sua fiducia. È importante ricordare che lei ha il diritto di vivere la sua vita e fare le sue scelte.
Potrebbe essere utile affrontare il problema su due fronti. Da una parte, cercare un dialogo sereno e rispettoso con sua madre, magari accompagnata da una persona che possa mediare; dall'altra, prendendosi del tempo per rafforzare la comunicazione e la fiducia con A, spiegandogli la situazione con sincerità.
Potrebbe trovare giovamento rivolgendosi a uno psicologo o ad un terapeuta: un professionista potrà aiutarla a comprendere meglio i meccanismi relazionali in gioco ed a trovare strategie per affrontare questa complessa dinamica familiare. Non è sola in questo percorso, e con il giusto supporto potrà trovare maggiore chiarezza e serenità.
Un caro saluto.
Buongiorno Milena,
non possiamo esprimere pareri su persone terze, quindi non posso ipotizzare il perché sua madre si comporti così. Un professionista può però aiutarla ad essere maggiormente assertiva e a riuscire a tracciare e mantenere confini interpersonali che le permettano di vivere appieno la sua vita e uscire da questa situazione che la fa sentire soffocata.
non possiamo esprimere pareri su persone terze, quindi non posso ipotizzare il perché sua madre si comporti così. Un professionista può però aiutarla ad essere maggiormente assertiva e a riuscire a tracciare e mantenere confini interpersonali che le permettano di vivere appieno la sua vita e uscire da questa situazione che la fa sentire soffocata.
Gentile Milena,
la situazione che descrive sembra davvero dolorosa e complicata. È difficile quando ci si trova divisi tra il desiderio di vivere una relazione e il legame con una madre che sembra non accettarla. Le sembra che il comportamento di sua madre possa essere legato a un suo bisogno di protezione, o potrebbe esserci qualcosa di più profondo che le impedisce di accettare la sua indipendenza affettiva? Come si sente quando cerca di esprimere i suoi desideri o emozioni verso di lei? Potrebbe esserci un modo per parlarle senza entrare in conflitto diretto, magari cercando di esplorare insieme le ragioni di questa sua opposizione? Cosa teme davvero sua madre in questa situazione, a parte il fatto che il ragazzo sia "di una famiglia rispettata"?
Se queste riflessioni le danno spunto per nuove domande o se ha bisogno di un aiuto per esplorare meglio la situazione, sono qui per una consulenza.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
la situazione che descrive sembra davvero dolorosa e complicata. È difficile quando ci si trova divisi tra il desiderio di vivere una relazione e il legame con una madre che sembra non accettarla. Le sembra che il comportamento di sua madre possa essere legato a un suo bisogno di protezione, o potrebbe esserci qualcosa di più profondo che le impedisce di accettare la sua indipendenza affettiva? Come si sente quando cerca di esprimere i suoi desideri o emozioni verso di lei? Potrebbe esserci un modo per parlarle senza entrare in conflitto diretto, magari cercando di esplorare insieme le ragioni di questa sua opposizione? Cosa teme davvero sua madre in questa situazione, a parte il fatto che il ragazzo sia "di una famiglia rispettata"?
Se queste riflessioni le danno spunto per nuove domande o se ha bisogno di un aiuto per esplorare meglio la situazione, sono qui per una consulenza.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
Gentile Milena,
la ringrazio sinceramente per aver condiviso con tanta apertura una situazione che, da come la descrive, le sta causando una grande sofferenza. Le sue parole trasmettono con forza il peso emotivo che si trova a sostenere ogni giorno, tra il desiderio di vivere liberamente un sentimento importante e la difficoltà di gestire una relazione familiare che appare sempre più invasiva e dolorosa.
È comprensibile sentirsi tradita e sopraffatta, soprattutto quando chi dovrebbe sostenerla – come una madre – sembra invece ostacolarla attivamente, arrivando persino a compromettere un legame affettivo per lei significativo. La fatica che esprime nel cercare di far valere la propria voce, e al tempo stesso nel cercare di mantenere un rapporto familiare, è reale e va validata pienamente: non è semplice, né scontato, cercare di affermare la propria indipendenza emotiva in un contesto familiare che cerca ancora di esercitare un controllo così marcato.
Ciò che emerge con forza dalle sue parole è proprio questo nodo delicato: il tentativo di costruirsi un’autonomia – nelle relazioni, nelle scelte, nella propria identità – e il contrasto con una figura materna che fatica ad accettare questo processo. Mi chiedo: ha modo di prendere una distanza, anche temporanea, dalla presenza quotidiana e dal controllo diretto di sua madre? Ha spazi suoi, affettivi o fisici, che possano rappresentare un punto d’appoggio e di respiro?
La sua indipendenza, a 21 anni, è un diritto e anche una parte fondamentale della costruzione della sua persona. Non va sottovalutato il bisogno di proteggere questa crescita da influenze che rischiano di bloccarla o danneggiarla.
In questa fase, potrebbe esserle estremamente utile intraprendere un percorso psicoterapeutico, in particolare con approccio cognitivo-comportamentale. Questo tipo di percorso potrebbe aiutarla non solo a comprendere più a fondo le dinamiche relazionali con sua madre, ma anche a rafforzare le sue risorse personali, a riconoscere i suoi bisogni emotivi e a sviluppare strategie per tutelare sé stessa e i suoi legami, anche in contesti complessi.
Resto a disposizione, se desidera continuare a confrontarsi o approfondire alcuni aspetti. Le rinnovo il mio ringraziamento per aver affidato la sua storia a questo spazio di ascolto. Le auguro, con sincerità, di potersi riavvicinare a ciò che la fa sentire libera, rispettata e pienamente se stessa.
Un caro saluto
la ringrazio sinceramente per aver condiviso con tanta apertura una situazione che, da come la descrive, le sta causando una grande sofferenza. Le sue parole trasmettono con forza il peso emotivo che si trova a sostenere ogni giorno, tra il desiderio di vivere liberamente un sentimento importante e la difficoltà di gestire una relazione familiare che appare sempre più invasiva e dolorosa.
È comprensibile sentirsi tradita e sopraffatta, soprattutto quando chi dovrebbe sostenerla – come una madre – sembra invece ostacolarla attivamente, arrivando persino a compromettere un legame affettivo per lei significativo. La fatica che esprime nel cercare di far valere la propria voce, e al tempo stesso nel cercare di mantenere un rapporto familiare, è reale e va validata pienamente: non è semplice, né scontato, cercare di affermare la propria indipendenza emotiva in un contesto familiare che cerca ancora di esercitare un controllo così marcato.
Ciò che emerge con forza dalle sue parole è proprio questo nodo delicato: il tentativo di costruirsi un’autonomia – nelle relazioni, nelle scelte, nella propria identità – e il contrasto con una figura materna che fatica ad accettare questo processo. Mi chiedo: ha modo di prendere una distanza, anche temporanea, dalla presenza quotidiana e dal controllo diretto di sua madre? Ha spazi suoi, affettivi o fisici, che possano rappresentare un punto d’appoggio e di respiro?
La sua indipendenza, a 21 anni, è un diritto e anche una parte fondamentale della costruzione della sua persona. Non va sottovalutato il bisogno di proteggere questa crescita da influenze che rischiano di bloccarla o danneggiarla.
In questa fase, potrebbe esserle estremamente utile intraprendere un percorso psicoterapeutico, in particolare con approccio cognitivo-comportamentale. Questo tipo di percorso potrebbe aiutarla non solo a comprendere più a fondo le dinamiche relazionali con sua madre, ma anche a rafforzare le sue risorse personali, a riconoscere i suoi bisogni emotivi e a sviluppare strategie per tutelare sé stessa e i suoi legami, anche in contesti complessi.
Resto a disposizione, se desidera continuare a confrontarsi o approfondire alcuni aspetti. Le rinnovo il mio ringraziamento per aver affidato la sua storia a questo spazio di ascolto. Le auguro, con sincerità, di potersi riavvicinare a ciò che la fa sentire libera, rispettata e pienamente se stessa.
Un caro saluto
Cara Milena,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che stai vivendo. Le tue parole raccontano una situazione che, per una ragazza della tua età, può essere davvero dolorosa e confusiva: da un lato un incontro affettivo che ti emoziona e ti fa sperare in qualcosa di bello, dall’altro un rapporto con tua madre che sembra diventare sempre più opprimente e difficile da comprendere.
Voglio dirtelo chiaramente: il dolore che senti è legittimo. Sentirsi ostacolata proprio dalla persona che dovrebbe sostenerti è una ferita profonda, e il tradimento che racconti — le menzogne dette al ragazzo con cui ti stavi frequentando — può destabilizzare nel profondo. Nessuno dovrebbe vivere una dinamica simile senza sentirsi ferito.
Dal punto di vista psicologico, ciò che descrivi fa pensare a una relazione madre‑figlia caratterizzata da forte controllo, forse presente da molto tempo. Ci sono madri che, spesso inconsapevolmente, vivono la crescita della figlia come una perdita: la perdita di un ruolo centrale, della fusione emotiva, del potere di decidere per lei.
Quando la figlia inizia a scegliere autonomie, relazioni, strade proprie, possono reagire con:
gelosia emotiva,
paura di “perdere” la figlia,
bisogno di mantenere controllo,
difficoltà a tollerare che tu possa amare qualcuno al di fuori del rapporto con lei.
Questo non giustifica i comportamenti gravi che descrivi, ma può aiutarti a non colpevolizzarti: ciò che sta accadendo non è causato da te, non è un segno che stai facendo qualcosa di sbagliato. Parla molto di lei, dei suoi limiti, delle sue paure, della sua difficoltà a vedere la tua crescita come qualcosa di naturale.
Riguardo ad A, è comprensibile che tu ti senta ferita: da te stessa aspettavi sostegno e sincerità, non intrusione e falsità; da lui aspettavi fiducia. Ma è importante ricordare che anche lui, ricevendo informazioni distorte e senza contesto, può essersi confuso o spaventato.
Se desideri chiarire, fallo con calma, spiegandogli ciò che è successo, senza pressioni e senza aspettarti un risultato immediato. Ricostruire fiducia richiede tempo, ma non è impossibile.
E per quanto riguarda la tua sensazione di non avere una via d’uscita, vorrei suggerirti alcuni passi che spesso aiutano in situazioni simili:
Chiedere supporto esterno: un terapeuta, uno psicologo, qualcuno che possa aiutarti a trovare confini chiari e strategie per gestire una madre molto invadente.
Rafforzare lentamente la tua autonomia: non con ribellioni impulsive, ma con piccoli gesti quotidiani che affermano la tua identità.
Distinguere l’amore dal controllo: tua madre può volerti bene, ma non sempre chi ama lo fa in modo sano.
Proteggere il tuo spazio interno: ciò che senti, desideri, scegli è tuo. E per quanto tua madre tenti di influenzarlo, non può sostituire la tua voce.
Milena, tu non sei sola, e soprattutto non sei sbagliata. Sei una giovane donna che sta cercando di costruire la propria vita affettiva, la propria autonomia, e si ritrova a fronteggiare un conflitto doloroso con una figura che dovrebbe essere fonte di sicurezza. È umano sentirsi confusa, triste, arrabbiata.
La tua voce merita spazio, le tue relazioni meritano rispetto, e tu meriti la possibilità di scegliere la tua strada.
grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che stai vivendo. Le tue parole raccontano una situazione che, per una ragazza della tua età, può essere davvero dolorosa e confusiva: da un lato un incontro affettivo che ti emoziona e ti fa sperare in qualcosa di bello, dall’altro un rapporto con tua madre che sembra diventare sempre più opprimente e difficile da comprendere.
Voglio dirtelo chiaramente: il dolore che senti è legittimo. Sentirsi ostacolata proprio dalla persona che dovrebbe sostenerti è una ferita profonda, e il tradimento che racconti — le menzogne dette al ragazzo con cui ti stavi frequentando — può destabilizzare nel profondo. Nessuno dovrebbe vivere una dinamica simile senza sentirsi ferito.
Dal punto di vista psicologico, ciò che descrivi fa pensare a una relazione madre‑figlia caratterizzata da forte controllo, forse presente da molto tempo. Ci sono madri che, spesso inconsapevolmente, vivono la crescita della figlia come una perdita: la perdita di un ruolo centrale, della fusione emotiva, del potere di decidere per lei.
Quando la figlia inizia a scegliere autonomie, relazioni, strade proprie, possono reagire con:
gelosia emotiva,
paura di “perdere” la figlia,
bisogno di mantenere controllo,
difficoltà a tollerare che tu possa amare qualcuno al di fuori del rapporto con lei.
Questo non giustifica i comportamenti gravi che descrivi, ma può aiutarti a non colpevolizzarti: ciò che sta accadendo non è causato da te, non è un segno che stai facendo qualcosa di sbagliato. Parla molto di lei, dei suoi limiti, delle sue paure, della sua difficoltà a vedere la tua crescita come qualcosa di naturale.
Riguardo ad A, è comprensibile che tu ti senta ferita: da te stessa aspettavi sostegno e sincerità, non intrusione e falsità; da lui aspettavi fiducia. Ma è importante ricordare che anche lui, ricevendo informazioni distorte e senza contesto, può essersi confuso o spaventato.
Se desideri chiarire, fallo con calma, spiegandogli ciò che è successo, senza pressioni e senza aspettarti un risultato immediato. Ricostruire fiducia richiede tempo, ma non è impossibile.
E per quanto riguarda la tua sensazione di non avere una via d’uscita, vorrei suggerirti alcuni passi che spesso aiutano in situazioni simili:
Chiedere supporto esterno: un terapeuta, uno psicologo, qualcuno che possa aiutarti a trovare confini chiari e strategie per gestire una madre molto invadente.
Rafforzare lentamente la tua autonomia: non con ribellioni impulsive, ma con piccoli gesti quotidiani che affermano la tua identità.
Distinguere l’amore dal controllo: tua madre può volerti bene, ma non sempre chi ama lo fa in modo sano.
Proteggere il tuo spazio interno: ciò che senti, desideri, scegli è tuo. E per quanto tua madre tenti di influenzarlo, non può sostituire la tua voce.
Milena, tu non sei sola, e soprattutto non sei sbagliata. Sei una giovane donna che sta cercando di costruire la propria vita affettiva, la propria autonomia, e si ritrova a fronteggiare un conflitto doloroso con una figura che dovrebbe essere fonte di sicurezza. È umano sentirsi confusa, triste, arrabbiata.
La tua voce merita spazio, le tue relazioni meritano rispetto, e tu meriti la possibilità di scegliere la tua strada.
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