buongiorno, vi scrivo perché ho bisogno di un parere esperto riguardo la fine della mia relazione e

23 risposte
buongiorno, vi scrivo perché ho bisogno di un parere esperto riguardo la fine della mia relazione e per avere consigli in merito. a inizio dicembre, il mio ormai ex ragazzo mi ha lasciata dopo una relazione di quasi quattro anni perché non sta bene con se stesso in seguito a una crisi lavorativa esplosa nel periodo estivo. tutto va bene, noi non abbiamo mai avuto motivo di litigare, perfettamente sempre in sintonia sotto tutti i punti di vista. il punto critico della sua crisi arriva negli ultimi tre mesi, anche due, estivi quando lui mi dice che non riesce a guadagnare niente di che e pensa seriamente di andare via e trovare lavoro al di fuori. sembrava aver trovato un'altra opportunità differente qui di cui era entusiasta, dove entrambi viviamo, ma all'improvviso sfuma e non può più concretizzarsi. a quel punto, mi dice che sta pensando seriamente di andare via per trovare lavoro. ci tengo a precisare che io l'ho sempre supportato, ascoltato, consigliato senza mai imporre il mio punto di vista ovviamente e gli ho sempre detto che anche se saremmo ritornati distanti, io ci sarei stata per lui e che l'avrei sostenuto. decide quindi di spostarsi a Bologna. durante questa crisi (che chiaramente dura tutt'ora) ho notato dei suoi atteggiamenti diversi, delle volte, nei miei confronti, ma non ho mai detto nulla (se non delle battute per fargli rendere conto tra le righe di questi momenti) nonostante ci rimanessi male perché comunque non volevo mettere altra carne a cuocere in una situazione per lui già molto complicata e quindi volevo dargli serenità e tranquillità e non altri pensieri e preoccupazioni o diventare assillante. sono sempre stata molto comprensiva nei suoi confronti e non perché sia io ma tutti mi hanno confermato, lui per primo, che io non ho sbagliato nulla nel mio atteggiamento con lui ma mi sono sempre comportata benissimo. arriviamo a metà agosto, mi fa capire che ha dei pensieri riguardo la nostra relazione, è molto confuso e mi chiede se una volta che lui si sarà stabilito a Bologna io avrei preso in considerazione l'idea di salire da lui e stare insieme e gli rispondo di si anche se sapevamo entrambi che i miei sono contrari, in quanto contrari alla convivenza, ma come per ogni cosa affrontata insieme, gli dico che insieme ce la possiamo fare. ci tengo a precisare che durante le tre volte in cui è uscito fuori il discorso (è uscito anche in seguito, la quarta volta mi ha lasciata) io non ho mai provato a convincerlo perché gli ho sempre detto che doveva essere lui quello convinto e tutte e tre le volte lui mi ha detto di sì e siamo andati avanti. io ho sempre cercato di aiutarlo a parlare e ad aprirsi, gli ho fatto delle domande per capire e per arrivare ad un punto insieme perché ritengo che lui si sia chiuso in se stesso ed è come se avesse sviluppato un atteggiamento di apatia verso tutto. ne parliamo una seconda volta di persona poco prima che lui parta e dopodiché una terza volta a metà novembre fino agli inizi dicembre quando lui decide di lasciarmi. inoltre durante questi momenti, lui mi dice "voglio vederti, quando mi arriva lo stipendio ti prendo il biglietto e vieni" insomma mi dice cose importanti che poi mi ha detto che diceva per vedere se cambiava qualcosa anche se non capisco come poteva vederlo se non praticamente (io poi da lui non sono più salita perché avevamo chiarito e ci sarei andata di natale dato che c'era il rischio che non scendesse). in questo tempo prima di vederci, ci siamo visti il 27, io non gli ho mai mandato niente per dargli il tempo di riflettere perché tra l'altro io avrei voluto delle spiegazioni e un discorso una volta che ci saremmo visti di persona, dato che in videochiamata questo discorso non me l'ha saputo fare. una settimana dopo lui mi ha chiesto come io stessi, si è preoccupato se stavo uscendo per svagarmi o se mangiassi, mi ha detto che si sentiva in colpa per quello che mi stava facendo passare e "se potessi farti stare bene, lo farei te lo giuro", la conversazione finisce con un suo messaggio. a pochi giorni dal suo rientro gli ho mandato un messaggio io dove gli facevo notare una cosa che era successa recentemente in un gruppo whatsapp che mi aveva dato molto fastidio (non riuscivo a tenermi anche questa dentro) discutiamo per poco e alla fine mi chiede scusa che io accetto. gli scrivo per vederci dato che la mia priorità era fare questo confronto e finalmente ci vediamo, lui mi conferma l'analisi che avevo fatto io ovvero che non sta bene con se stesso e mi dice che non vuole nessuno al suo fianco, vede solo il lavoro e basta. addirittura mi dice che una volta che la fidanzata del suo amico con cui ha la casa a Bologna, era salita sopra, a lui dava fastidio vedere atteggiamenti affettuosi normali tra due fidanzati ecco perché dico che é come se fosse apatico. mi ha detto che quello che ha sbagliato è lui, che si sente in colpa e che sa benissimo che una ragazza come me non la troverà mai più. io gli ho detto che per me non ha saputo gestire la situazione o quanto meno non ha neanche cercato di farlo perché la cosa che più io non accetto è che io ci sia andata di mezzo e non accetto il fatto che una sua crisi personale l'abbia portato a mettere in dubbio la sua relazione quando non c'era nessun motivo per farlo precedentemente. io gli ho espresso la mia delusione e mia incazzatura, per me lui era la persona più importante e avevo una considerazione altissima di lui e non ho accettato di rimanere in buoni rapporti per tutto quello che ho detto prima. cosa ne pensate? io penso che sia solo un momento e che adesso non è sicuramente lucido. soprattutto nel momento in cui lui riconosce il mio valore quando dice "una ragazza come te non la troverò mai più" perché accetta di perdermi, lasciandomi, e non si impegna a fare di tutto per migliorare e superare la situazione?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto ciò possa essere impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico alla fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti e motivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Lorena Menoncello
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, credo che in questa situazione lei abbia fatto di tutto per consentire al suo ex fidanzato di riflettere su se stesso e su di voi, senza fare delle pressioni, senza esprimere le sue esigenze, ma per mandare avanti una relazione non basta avere una fidanzata perfetta, ci vuole l'amore.
Dalla mia esperienza mi sembra che il suo ex si renda conto di non provare più quello che provava per lei ed , essendo una persona seria, soffre di questo cambiamento, si rende conto del suo valore, ma non può farci niente.
Ora cerchi di occuparsi anche del proprio benessere e dei propri bisogni, oltre a quelli del suo fidanzato, magari con l'aiuto di un professionista, se non riesce a farlo da sola.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Ci sono molte ragioni per cui gli uomini non vogliono continuare una relazione, ma in generale la “paura dell’impegno”, racchiude un’immaturità emotiva o uno stile di attaccamento evitante. Chi è sicuro di sè infatti non ha paura dell’impegno, né che qualcun altro possa “rubargli” la libertà. Un uomo (così come una donna) maturo, conosce l’altra persona, si da il tempo per capire se c’è compatibilità per una relazione e poi o chiude o si avventura comunicando chiaramente la sua posizione. Quindi la prima cosa da fare è riprenderti in mano il potere di decidere cosa è meglio per te. Il rispetto per te stessa e l’amor proprio sono la cosa più attraente che esista.Rispetta la sua decisione (o “indecisione”). Nessuno vuole essere forzato a fare ciò che non sente: ottieni l’effetto opposto e ti metti in una condizione di miseria che nuoce gravemente alla tua autostima. Qualora volesse affrontare in maniera serena questa fase della sua vita mettendo lei al centro resto a sua disposizione.

Dott.ssa Bachiorri Sara
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Dott.ssa Cristina Villa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Genova
Gentile ragazza, capisco si interroghi sui sentimenti del suo ex fidanzato perché, soprattutto quando finisce la prima relazione d amore si resta increduli, anche nel tentativo di allontanare il momento del proprio dolore. Ma credo che sia importante per lei cercare di affrontare i suoi di sentimenti .
Chieda un appuntamento se ritiene di farlo, non deve necessariamente affrontare tutto da sola.
Un caro saluto
Dott.ssa Villa
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno, le crisi personali di un individuo possono compromettere le relazioni in cui è inserito, paradossalmente anche una relazione di coppia consolidata. Il suo ex probabilmente inizierà un percorso di psicoterapia individuale per risolvere le proprie cose, ma al momento in virtù del malessere che la accompagna, anche per la fine di una relazione per lei cosi importante, sarebbe opportuno che anche lei cominciasse a prendersi cura di sé iniziando un percorso di supporto psicologico, avendo modo cosi anche di elaborare il dolore di tale perdita e di attribuire un significato per quanto accaduto. Questo potrebbe riportarla ad un maggior senso di sé, aspetto andato perduto ultimamente in virtù della costante preoccupazione verso il suo ex e le sue problematiche. Nel caso volesse approfondire il discorso non esiti a contattarmi, ricevo anche mediante consulti on-line. Cordiali Saluti Dottor Diego Ferrara
Dott. Gian Piero Grandi
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista clinico
Torino
Buon giorno e grazie per la sua domanda. Spiace per la situazione descritta ma credo che per poter lavorare sia opportuno o che il suo ex ragazzo faccia un percorso di psicoterapia personale o al massimo un percorso assieme. Per quanto riguarda lei potrebbe domandarsi cosa l’ha tenuta legata a lui oltre ovviamente l’amore che non ha favorito in lei la comprensione e analisi delle situazioni lasciandola un po’ vittima degli eventi. Spiace per quello che ha scritto ma si può lavorare per adeguatamente rinforzarla. Cordialmente e coraggio. Gian Piero dott Grandi.
Dott.ssa Miriam Capitta
Psicoterapeuta, Psicologo
Sassari
Perché ognuno di noi ha dei limiti e decidiamo di lavorarci solo quando diventano disfunzionali; possiamo lavorare su noi stessi, ma cercare di salvare qualcun altro causa danno sicuro a noi stessi e ai salvando.
Detto questo, la tua rabbia è sacrosanta.
Lavoraci su parecchio però. Non lasciarti inquinare, nè puoi permetterti ignorarla, altrimenti da questa storia non avrai imparato altro che dolore.
Se non ti riesce chiedi aiuto; prima ci lavori prima uscirai da questo fango.
Dott.ssa Serena Mottura
Psicologo, Psicoterapeuta
Cassano Magnago
Buongiorno ho letto con attenzione il suo sfogo e la sua richiesta di un confronto. E' molto spiacevole quanto le è accaduto. Per tutto il tempo della crisi e fino alla chiusura ha cercato di dare tutto il tempo e lo spazio necessario al suo ex di fare chiarezza e ha ottenuto il confronto diretto. Ci sono delle riflessioni che vorrei facesse, in tutto quello che ha riferito ha parlato molto del suo ex e poco di se stessa e di come si sente. Non solo ha portato la crisi esistenziale di lui, ma non riferisce ciò che vuole lei, non solo in una relazione, ma anche per se stessa. Come le è già stato indicato dai colleghi, potrebbe essere utile intraprendere un percorso per elaborare la chiusura della sua relazione e chiarire anche ciò che vuole lei per costruirsi un futuro.
Dott.ssa Giada Bruni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno, comprendo il suo dolore, amplificato dalla ambiguità comunicativa cui il suo ex compagno la espone.
Dia e si prenda del tempo, spesso quando le situazioni non sono chiare, è necessario perché emerga una maggiore consapevolezza, da entrambe le parti.
Cordiali saluti,

Giada Bruni
Dott.ssa Daniela Bianchi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Gentile utente di miodottore, del suo racconto mi colpisce quando dice" io non ho sbagliato nulla nel mio atteggiamento " e successivamente "perché accetta di perdermi ,lasciandomi?"
Nel suo discorso crea un nesso tra l'impeccabilita'("non ho sbagliato nulla ") e la sua amabilita'(perché mi lascia se mi riconosce un valore?)La invito ad esplorare questo accostamento. Lei ha tutto il diritto di essere umana,di sbagliare, di protestare rispetto a ciò che la ferisce. Si è occupata molto di lui :di non appesantirlo o creargli problemi piuttosto che di sé.
La sofferenza che sta vivendo può diventare un'occasione di conoscenza di sé ,se lo vuole.
Un saluto.
Daniela Bianchi
Dott.ssa Valeria Brunetti
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pioltello
Ciao, il dolore che si prova quando si viene scelti e’ immenso, paragonabile a un lutto. Sicuramente troveresti aiuto e sollievo in uno spazio dove raccontarti e capire meglio cosa è successo. A volte quando si ama si perde in obiettività. Non si leggono segnali che aiuterebbero a gestire i rapporti. Le
Responsabilità sono sempre di tutti e due, quando ci si lascia. magari in proporzioni diverse.
Ora devi concentrarti nello stare meglio, nel trovare la stima e l amore dentro di te che questa perdita ha minato. Farsi aiutare in questo percorso sicuramente ti sarebbe utile. Forza! Sono sicura che troverai l’ energia per farlo.
Dott. Roberto Clemenza
Psicologo clinico, Psicologo
Palermo
Gentile utente di miodottore lei sta passando un momento di difficoltà in quanto non riesce a comprendere bene cosa sta succedendo in questa relazione. Per evitare di restare in una situazione di incertezza può invitare la persona interessata a chiarire bene cosa prova e se si accorgerà di non riuscire a reggere il dolore di un eventuale fine definitiva della relazione può farsi aiutare all'interno di un percorso psicologico. Se necessario può contattarmi anche online. Cordiali saluti. Dr. Roberto Clemenza
 Ignazio Gioia
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile ragazza, rimanere in buoni rapporti, o il contrario, credo sia una sua scelta rispettabile, intendo dire, non giudicabile ma da accogliere/accettare come la sua “soluzione” nel suo attuale momento di vita. Inoltre, è probabile che, in questa fase di vita, il suo ex compagno stia privilegiando la sfera lavorativa e lasciando un po’ indietro quella sentimentale. Il valore che Le riconosce, forse non è il valore per cui, in questa fase di vita, Lui sente di spendersi. Infine, dal suo racconto, mi sembra che sul “palcoscenico” della vostra relazione abbiano trovato spazio, forse in prevalenza, i dubbi, le incertezze, le delusioni e i desideri del suo ex compagno e forse un po’ meno i suoi. Credo che possa essere importante, se quanto appena detto dovesse corrisponderLe, che Lei esplori, dentro di Sè, in uno spazio di aiuto psicologico, ciò che sembra essere un po’ distante da un approccio di reciprocità relazionale. In tal senso, Le suggerirei di rivolgersi ad un/a collega della sua zona di residenza o, se ritiene, se vuole, di avvalersi del mio apporto professionale, proponendoLe la mia disponibilità anche online. La ringrazio e La saluto cordialmente. Ignazio Gioia
Dott.ssa Glenda Nibbioli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buon pomeriggio gentile utente, le consiglio di iniziare un percorso psicologico con un professionista per riuscire ad affrontare nel miglior modo possibile questo delicato momento. Deve trovare uno spazio per sé, per indagare i suoi bisogni, piuttosto che concentrasi su pensieri, sentimenti del suo ex fidanzato.
Sono a disposizione, anche online. Le auguro una buona serata, dottoressa Nibbioli.
Dott.ssa Laura Pavone
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buona sera. Quando si viene lasciati in questo modo, pressoché improvviso, tante certezze che si riteneva di avere sembrano franare e si ha bisogno, come sta chiedendo lei, il supporto di qualcuno che faccia da specchio/ conferma alle proprie fragili ipotesi.: " Ditemi che ci teneva a me e che magari si pentirà di avermi lasciata e tornerà indietro" . Purtroppo nessuno, soprattutto chi non conosce il suo ragazzo come siamo ' noi esperti' a cui si sta rivolgendo, può dirle cosa pensi davvero questi di lei e della vostra storia, ma ciascuno di noi a suo modo potrebbe aiutarla in un percorso di conoscenza di se utile affinché sia lei a capire come creare una comunicazione profonda con il proprio partner e non solo..Una comunicazione che, comunque, non può assicurarla dal fatto che, a volte, nella vita di ognuno possono capitare eventi che promuovono cambiamenti inaspettati che possono destabilizzare le relazioni in quanto l' altro magari non è pronto ad un eguale o complementare cambiamento o, ancora peggio, non riesce neanche ad accorgersi veramente di ciò che è in atto.
Salve comprendo e mi dispiaccio della sofferenza che sta provando, ma forse dovrebbe partire proprio da qui. Dovrebbe chiedersi quanto ancora deve spendersi per lui, e no per se stessa? Il consiglio se consiglio lo vogliamo chiamare, e trovare un professionista e con lui cercare di comprendere cosa e piu giusto fare per lei e per la situazione. Per qualsiasi chiarimento sono disponibile anche online. Dott. ssa Gabriella Cascinelli
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, probabilmente il ruolo del lavoro, che è immagine sociale per ogni persona, ha giocato un ruolo fondamentale in questo momento di crisi. Il punto è che anche conoscendo il suo valore e ritenendo che lei non abbia"colpe", qualcosa si agita dentro quest'uomo. Può essere una confusione rispetto a ciò che vuole dal futuro. Sono solo supposizioni e certamente lui avrebbe bisogno di chiarirsi. In merito a lei, ritengo che allontanarsi e fare sentire l'assenza sia più utile. Si comprende il valore di una persona quando non c'è. Sarebbe necessario un confronto diretto con quest'uomo che aiuti lei a porre dei confini al suo giustificato malessere. Non sapere cosa e perché, stimola la mente a pensare e ripensare senza sosta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Dott.ssa Beatrice Dono
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, comprendo i suoi sentimenti, del tutto assimilabili a un lutto. Anche quando termina una storia d'amore, si attraversano le fasi del lutto.
Mi colpisce come ci sia una descrizione della vicenda completamente rivolta al suo ex fidanzato, più che a lei stessa. Questo mi spienge ad esortarla a richiedere un aiuto per trovare le risorse adatte a "riemergere"da tale situazione e rientrare nel focus orientato alla sua persona. Le dico questo perchè da tutto il racconto si evince la dedizione e cura per l'altro, più che dei suoi bisogni. Resto disponibile a maggiori chiarimenti.
Un caro saluto!
Dott.ssa Simona Pietrafesa
Psicologo, Psicologo clinico
Potenza
Buon pomeriggio, anch'io ho letto la sua storia e la ringrazio per averla condivisa. Mi dispiace molto sapere di questo periodo difficile che si è protratto per alcuni mesi, non è semplice vivere nell'incertezza di una relazione a cui si tiene. Ovviamente il periodo da lei disegnato e raccontato è evidentemente stato difficile per entrambi. Verso la fine del suo racconto lei scrive di lui che dice delle cose importanti quando ha dei momenti di lucidità e riconosce il suo, (di lei), valore. Ma lei, lei riconosce il valore di sé stessa? Nel suo racconto parla di quanto il periodo sia stato stressante per lui, e per lei? Successivamente lei scrive una frase assolutamente vera "insieme ce la possiamo fare", esatto insieme, si è soffermata a domandarsi se a lottare per questo rapporto si sentiva da sola? Attenzione, ho detto si sentiva e non ciò che rispondeva lui. Lei pone tutta l'attenzione verso di lui, lui doveva essere convinto, e lei? Quanto detto emerge anche dal fatto che temeva di essere pesante e assillante nel voler parlare di un qualcosa che lei avvertiva essere pesante e doloroso per sé stessa e questo è lecito, non significa essere assillanti. Nella coppia c'è il noi, in questo caso, lei e l'altra persona, si è in due. Nella relazione si è in due è un "ballo" di coppia, e c'è bisogno di reciprocità. Lei lo ha capito, accolto e ascoltato, ma con sé stessa ha fatto lo stesso? Le suggerisco di intraprendere un percorso con un professionista in modo da sciogliere la matassa di dolore e mix di emozioni, come la rabbia, perché non è facile ciò che sta vivendo ma un percorso può aiutarla ad elaborare il vissuto assieme alla relazione con sé stessa. La risposta alla domanda: "non ho accettato di rimanere in buoni rapporti per tutto quello che ho detto prima. cosa ne pensate?" la può dare solo lei, si ascolti. Resto a disposizione. Un caro saluto,

Dott.ssa Pietrafesa Simona
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, quella che sta vivendo è una situazione estremamente complessa e dolorosa, perché non solo sta affrontando la fine di una relazione importante, ma lo sta facendo in un contesto in cui non c’è stata una vera rottura per conflitti o incompatibilità evidenti, bensì per una crisi personale del suo ex partner. Questo rende difficile accettare la separazione, perché la sua mente continua a cercare un senso in qualcosa che razionalmente fatica a comprenderne. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, il pensiero che continua a tornare “Perché non ha fatto di tutto per superare la crisi e rimanere con me?” è naturale, ma rischia di bloccarla in un ciclo di ruminazione. Il suo cervello sta cercando risposte per colmare un vuoto di senso, e questo le crea sofferenza, perché la spinge a ripensare a ogni dettaglio della relazione, cercando segnali che possano farle sperare che sia solo un momento passeggero. Quello che possiamo osservare, invece, è che il suo ex sta attraversando una fase di profonda insoddisfazione personale che lo porta a chiudersi, a mettere distanza dalle relazioni e a focalizzarsi solo sul lavoro, come se questa fosse l’unica area della sua vita su cui sente di avere controllo. Quando dice di non volere nessuno al suo fianco, probabilmente non è solo una frase di circostanza, ma una manifestazione del suo stato emotivo: è come se non riuscisse a tollerare un legame affettivo in questo momento, perché dentro di sé non sente di poterlo gestire. Il fatto che riconosca il suo valore e le dica che non troverà mai un’altra come lei non significa necessariamente che tornerà o che abbia la lucidità per fare qualcosa di concreto per recuperare il rapporto. Spesso, nelle crisi personali profonde, il problema non è la persona che si ha accanto, ma il proprio stato interiore. E quando ci si sente in difficoltà con sé stessi, si possono prendere decisioni drastiche, anche apparentemente illogiche, come allontanare chi si ama, non per mancanza di sentimenti, ma per incapacità di gestire la relazione insieme alle proprie difficoltà. Probabilmente una parte di lei spera che, con il tempo, lui possa tornare sui suoi passi, e questo è comprensibile. Ma la domanda che potrebbe porsi è: “Voglio rimanere bloccata in questa attesa incerta, o voglio concentrarmi su di me e sul mio benessere, indipendentemente da ciò che farà lui?”. Spostare il focus su di sé potrebbe aiutarla a ridurre il senso di impotenza che ora sta provando. Un altro aspetto importante è il bisogno di chiusura che avverte. La sua mente sta cercando di dare un senso alla rottura per poterla accettare, ma quando una relazione finisce non sempre si ottengono le risposte che si vorrebbero. Questo può generare un senso di frustrazione e di ingiustizia, perché lei sa di aver fatto tutto il possibile, eppure si è ritrovata comunque a dover subire una scelta che non ha condiviso. Una strategia utile potrebbe essere lavorare sull’accettazione della realtà così com’è ora, senza cercare di prevedere o controllare ciò che succederà in futuro. Questo non significa rinunciare alla speranza, ma spostare l’attenzione da ciò che lui potrebbe o non potrebbe fare, a ciò che lei può fare per sé stessa, per stare meglio e per riprendere il controllo della sua vita emotiva. Nel concreto, potrebbe essere utile: -Notare quando il pensiero su di lui diventa ripetitivo e non porta a nuove risposte, cercando di interrompere il ciclo della ruminazione con attività che la riportino al presente. Lavorare sulla consapevolezza che il suo valore non dipende dalle scelte dell’altro: non è stata lasciata perché non era abbastanza, ma perché lui non era nella condizione di gestire la relazione. Creare nuovi spazi nella sua vita che non siano legati a questa relazione, per permettersi di ricostruire la sua identità al di fuori di essa. Ciò che sta provando è del tutto naturale e richiederà tempo, ma può trasformare questo dolore in un’occasione per rafforzare sé stessa, indipendentemente da quello che il futuro riserverà con il suo ex. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Gentile signora,
La sua lucidità nel ricostruire i fatti e nel riconoscere quanto ha dato nella relazione è davvero notevole. Tuttavia, la lucidità nei pensieri non sempre si accompagna alla lucidità nel comportamento emotivo: spesso, quando cerchiamo una risposta razionale a ciò che razionale non è, restiamo intrappolati in un labirinto senza uscita.
Il suo ex compagno è evidentemente in una crisi personale profonda, che ha finito per travolgere anche ciò che di più saldo aveva: la relazione con lei. E qui emerge il punto chiave che, forse, va osservato con occhi diversi: non è stato il suo amore a mancare, ma la capacità di gestire le proprie paure.
Quando una persona dice:
"Non voglio nessuno al mio fianco"
"Mi dà fastidio l'affetto altrui"
"So che non troverò mai una come te",
non sta esprimendo un giudizio lucido, bensì un cortocircuito emotivo. In questi casi, la relazione non viene interrotta perché non vale, ma perché lui sente di non valere abbastanza per starci dentro.
Lei continua a chiedersi: “Se sa che valgo, perché mi lascia?”
Ma forse la domanda giusta è:
“Può davvero amare qualcuno, chi in quel momento non riesce ad amare nemmeno se stesso?”
Ora, un errore molto comune — umano, profondamente umano — è quello di voler "salvare" l’altro anche quando lui stesso non chiede di essere salvato, o peggio, quando respingere l’amore è diventato il suo modo per sentirsi libero dalla pressione di dover essere all’altezza.
Cosa fare allora?
Non serve spingere, spiegare, convincere. Anzi, più lei cerca di aiutarlo, più rischia di nutrire le sue paure di dipendenza o inadeguatezza.
In questi casi, spesso suggeriamo un'azione paradossale:
smettere di cercare di aiutare, per diventare davvero d’aiuto.
Un esempio concreto? Un messaggio secco, fermo, sereno, che suoni così:
“So che stai attraversando un momento tuo, e non voglio esserti d’intralcio. Ti auguro di trovare ciò che cerchi, e se un giorno sentirai il bisogno di parlarmi, saprai dove trovarmi. Ora però, rispetto me stessa abbastanza da lasciarti andare davvero.”
Buongiorno, ho letto il suo breve racconto e mi è balzata subito all'occhio una cosa, premetto che non conosco né lei né il suo compagno quindi le mie sono pure deduzioni, mi sembra però che in tutto quello che ha scritto ci sia solo il suo compagno; la sua crisi, i suoi problemi, le sue indecisioni e mi chiedo dov'è lei? Mi sembra che lei abbia fatto abbastanza e comprendo perfettamente la sua domanda finale e le chiedo di rileggerla perché lì dentro c'è la sua risposta " perché accetta di perdermi, lasciandomi e non si impegna a fare di tutto per migliorare e superare la situazione?" ecco questo dice tantissimo.

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