Buongiorno, Una settimana fa ho affrontato un parto cesareo non previsto perché sarebbe dovuto esse

24 risposte
Buongiorno,
Una settimana fa ho affrontato un parto cesareo non previsto perché sarebbe dovuto essere un parto naturale.
L'operazione è andata bene ma dal secondo giorno successivo al cesareo ho iniziato ad avvertire una nausea tremenda che ad oggi mi ha messo completamente ko.
Non riesco a mangiare niente da 5 giorni, ho senso di vomito per qualsiasi cosa, mi puzza tutto e non riesco ad uscirne fuori.
Abbiamo fatto tutti gli accertamenti del caso e non c'è niente che non va, quindi secondo il mio medico si tratta di un disturbo psicologico post stress operazione che il mio corpo sta elaborando così.
Ho vissuto l'ultimo mese di gravidanza in apprensione continua, la notizia del cesareo mi ha sconvolta essendo io un soggetto super ansioso e ipocondriaco che si spaventa alla sola vista di un ago o di un po' di sangue.
È possibile secondo Lei la natura psicosomatica del problema?
Cosa posso fare per ritornare in me? Non sono assolutamente in grado di prendermi cura della bambina al momento, per fortuna sono circondata da aiuto al 100% ma anche questo psicologicamente è tosto da affrontare.
Grazie
Dott.ssa Valeria Maccarini
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, il nostro corpo ha i suoi modi per rispondere agli eventi della vita, che spesso non apprezziamo, e sembra che il suo corpo stia facendo il suo lavoro ovvero quello di un campanello d'allarme che dice "non stai bene". In questa situazione è chiaro che serve una guida psicologica e prima inizierà e prima si aiuterà e aiuterà sua figlia. Le aggiungo che in generale il parto e il primo anno di vita dei figli è un periodo che porta molti genitori a chiedere giustamente un supporto psicologico, a maggior ragione nella sua situazione!

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Dott.ssa Giulia Benedetta Palmas
Psicologo clinico, Psicologo
Cagliari
Gentile, comprendo il suo malessere e il suo disagio. Il parto è un momento molto delicato in sé. Nel suo caso, posso comprendere che il cambiamento improvviso da parto naturale a parto cesareo le abbia creato un forte stress, ansia e preoccupazione. Il tutto si aggiunge alla gravidanza e ai cambiamenti che porta con sé in generale. È molto probabile che, considerato che ha effettuato gli accertamenti necessari, stia somatizzando con la sintomatologia che lei ha descritto.
Resto a disposizione per un colloquio online, al fine di offrirle tutto il supporto psicologico di cui necessita in questo momento. È fondamentale che si prenda cura di sé. Un caro saluto. Dott.ssa Palmas
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buona sera,
le manifestazioni di cui parla potrebbero essere di matrice psicosomatica. La mia indicazione sarebbe quella di intraprendere un percorso di supporto psicologico, magari anche attraverso video consulenze on-line vista la situazione. La aiuterà sicuramente a superare le tante fatiche accumulate nell' ultimo periodo.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Eleonora Carola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Da come si descrive sembra aver visto che si trova in uno stato di rifiuto indiscriminato, di cui soffre e dal quale desidera uscire. Un supporto psicologico in questi frangenti può aiutarla in diversi modi, spostando l'attenzione dal corpo al pensiero, dal pensiero alla parola, ritrovando col tempo uno spazio interno di cura che può estendersi anche all'altro.
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
Il momento post parto è un periodo molto delicato per la donna. Se le hanno suggerito che i suoi problemi possano essere di natura somatica valuterei la possibilità di affidarsi ad un collega.
Dott. Marco Cenci
Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
Cara signora, lei cerca aiuto e fa bene. Se ha già fatto accertamenti medici, ha compiuto un ottimo passaggio iniziale. Quindi più che di psicosomatica parlerei di bisogni psicologici da approfondire e ascoltare.
E' sicuramente tutto molto complesso, ma è possibile trovare un luogo in cui sentirsi protetta e riflettere.
Per questo le propongo un colloquio conoscitivo online. Se si troverà bene, potremo valutare come proseguire.
Dott.ssa Marianola Vini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Palermo
Buonasera condivido la sua preoccupazione rispetto a se stessa e alla piccola da accudire. Sembra che l esperienza del cesareo sia stata per lei un brusco taglio all esperienza gestazionale e lei si sia sentita come estraniata dal vissuto di maternità e
dalla sua bambina, in una dimensione traumatica che viene vissuta dal fisico come nausea.E' molto.importante e urgente che lei si rivolga ad un professionista che la aiuti a riprendere contatto con l esperienza della maternità e lei possa tornare in contatto emotivo con i bisogni emotivi e di cure che la sua piccola necessita. Peraltro il lavoro terapeutico su di lei ricadrà positivamente sulla bambina che sta vivendo di conseguenza un momento di stress relazionale.Se vuole resto a disposizione per un colloquio anche on line.
Dott.ssa Cristina Villa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Genova
Buongiorno,
Il parto è un evento Fondamentale per la sopravvivenza sia della mamma che del piccolo sicuramente delicato e appunto "travagliato". Lei comunica piuttosto chiaramente quanto debba essere stato traumatico per lei.
Chieda un consulto psicologico per non affrontare da sola questo momento per lei così difficile. Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Antonella Vita
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Cara neomamma,
comprendo che la situazione che sta vivendo sia impegnativa. Un sostegno psicologico in questo momento la può sicuramente aiutare. Se ha fatto tutti gli accertamenti che hanno escluso una causa fisica probabilmente si tratta di un sintomo psicologico. Avrei bisogno di un colloquio per individuare il problema e comprendere come intervenire al meglio nel suo specifico caso. Se interessata può prenotarsi per un primo colloquio conoscitivo gratuito.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, grazie per aver condiviso questo stato di difficoltà non facile da sostenere. Il parto già di per sé è un evento che ha un impatto molto incisivo sugli equilibri psicofisici e sulla quotidianità. Sicuramente il corpo accusa il colpo di ciò che ci accade a livello psicologico, visto come ha vissuto l'ultimo mese di gravidanza e il suo temperamento ansioso è altamente probabile che il sintomo che riporta sia di natura psicosomatica, ed il modo migliore per affrontare la situazione e ritornare in sé è intraprendere un percorso di sostegno psicologico. In particolare le suggerirei un professionista ad indirizzo integrato, che le possa permettere inizialmente di gestire i sintomi ed in una seconda fase un percorso di analisi ad un livello più profondo per evitare che si ripresentino in altre forme.
Per ulteriori consigli o per intraprendere un percorso di supporto psicologico resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
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Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, mi dispiace tanto per quanto ha raccontato. Sicuramente il momento del parto è un momento di cambiamento e come tutti questi eventi, porta anche emozioni negative che non sempre vengono gestite nel modo giusto. Sicuramente l'avere una buona rete di supporto sociale, può essere un fattore positivo per lei ma, visto che tutti i controlli medici hanno dato esito negativo, è importante che intraprenda un percorso di supporto psicologico in modo da capire le cause di ciò che ha raccontato. Così potrà godersi questo bel momento.
Se volesse, può prenotare una prima seduta del tutto gratuita.
Se avesse dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Dott.ssa Maria Cristina Genovese
Psicologo clinico, Neuropsicologo, Psicologo
Gela
Salve gentile utente, capisco come sia stato difficile aver dovuto fare un parto cesareo d'urgenza sapendo che avrebbe dovuto partorire naturalmente, capisco lo stress che la pervade, a volte il senso di vomito è dovuto alla somatizzazione di qualcosa che sfugge al nostro controllo. per qualsiasi cosa resto a suo disposizione, cordiali saluti dottoressa Maria Cristina.
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Sì, è possibile che i tuoi sintomi siano di natura psicosomatica, soprattutto considerando l'ansia e lo stress vissuti. Ecco alcuni suggerimenti per affrontare la situazione:

Supporto Psicologico: Parla con uno psicologo specializzato in post-parto e disturbi d'ansia.
Tecniche di Rilassamento: Pratica respirazione profonda, meditazione o yoga per ridurre l'ansia.
Routine Alimentare: Mangia piccoli pasti leggeri e frequenti per aiutare la nausea.
Supporto Familiare: Accetta l'aiuto di familiari e amici, è normale averne bisogno.
Consulto Medico Continuo: Mantieni il contatto con il medico per monitorare i sintomi.
Prenditi cura di te stessa e cerca aiuto professionale per affrontare lo stress post-operatorio.




Dott.ssa Francesca Arnese
Psicologo, Psicologo clinico
Portici
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per la fiducia che ripone in noi in una circostanza tanto delicata. Il passaggio alla maternità è una fase piena di emozioni e sensazioni contrastanti. Le consiglio un consulto psicologico per poter affrontare i suoi giusti timori da neomamma che si sono mutati in problemi di stomaco.
Le auguro di riuscire a ritrovare il suo equilibrio e la sua felicità.
Dott.ssa Francesca Arnese
Dott.ssa Camilla Tommasini
Psicologo, Psicologo clinico
Siena
Gentilissima,
grazie per la sua condivisione. Effettivamente spesso vi sono dei sintomi fisici riconducibili ad un'origine psichica. Tra questi la nausea potrebbe rappresentare un sintomo psicosomatico. Tuttavia, per poterlo dire con certezza sarebbe necessario potersi incontrare ed effettuare un colloquio psicologico di conoscimento. Come indicato da colleghi, pratiche come mindfulness e yoga possono aiutare non solo a questa sintomatologia ma anche all'aspetto ansioso che ha dichiarato, come anche una camminata al sole, all'aria aperta, in natura. Si monitori in continuazione con il suo medico, così da eliminare ipotesi di patologie fisiche e consulti uno psicologo con cui affrontare gli aspetti non solo legati al cesareo ma anche dell'ansia riportata in precedenza. Dietro un sintomo psicosomatico può esserci un mondo come un fattore più piccolo per cui l'essenziale è indagare quale aspetto o fattore della vita o del momento che sta vivendo ha necessità di emergere tramite una sintomatologia fisica? E quali sono i motivi per cui emerge ora? Tutte domande, e non le uniche, che necessitano l'aiuto di un professionista così da ottenere una risposta che abbia un senso per lei e che lei identifica come tale.
Spero di averle dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi cosa non esitare a contattarmi. Dott.ssa Tommasini
Dott.ssa Alessia Pisani
Psicologo, Psicologo clinico
Provaglio d'Iseo
Gentile utente,
Il parto è un’esperienza di vita della donna emotivamente molto intensa. Per questo motivo, oltre a considerare il parto dal punto di vista fisiologico, é importante saperlo comprendere anche negli aspetti psicologici che ne influenzano enormemente lo sviluppo e l’esito.
Il nostro corpo, spesso ci manda dei segnali, dei campanelli di allarme per inviarci alcuni messaggi, nel suo caso le sta dicendo che “non sta bene”. Sicuramente la sua analisi e i suoi interrogativi, sono un punto di forza perché riconosce che ad oggi, è in difficoltà. Le consiglio di rivolgersi a uno specialista che la possa aiutare in questo periodo.
Ps le anticipo che molte donne, ma anche uomini, quando diventano genitori nei primi mesi e anno di vita del bambino, si rivolgono a un professionista proprio perché la nascita comporta cambiamenti sotto diversi punti di vita.

Resto a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Pisani Alessia
Dott.ssa Giovanna Esposito
Psicologo, Psicologo clinico
Casalnuovo di Napoli
Salve, sicuramente l'esperienza è stata di per se traumatica poichè aveva un'idea, parto naturale, che invece è dovuta passare in secondo piano per ragioni superiori dovendo fare un cesareo, tutto ciò sicuramente può averla scombussolata non solo nel corpo, dovrebbe a mio avviso affidarsi ad uno specialista e darsi del tempo perchè i cambiamenti sono tanti sicuramente belli ma anche traumatici quindi un supporto la aiuterebbe ad affrontare le cose nel modo migliore
saluti dott.ssa Giovanna
Dott.ssa Giulia Faccioli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera, grazie per il quesito. Il periodo perinatale è un delicato periodo della vita della donna in cui si possono manifestare alterazioni del tono dell'umore legate alle innumerevoli variazioni ormonali che subentrano nel periodo pre e post parto. Per le neo-mamme che hanno sperimentato un parto traumatico, la consulenza psicologica o psichiatrica, l’intervento di ascolto, le visite domiciliari e la psicoterapia possono aiutare a prevenire il disagio psicologico nel periodo perinatale. Le consiglio di rivolgersi alla sua ginecologa di fiducia e/o al suo medico di base che le consiglierà una terapeuta esperta in psicologia perinatale che può esserle di grande aiuto per superare questo momento. Cordiali saluti,
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, vista la pregressa sintomatologia ansiosa e l'attuale malessere che non le consente di badare a sua figlia, le suggerisco di rivolgersi prima possibile e per il benessere di lei e della piccola, ad uno psicoterapeuta per un sostegno psicologico.
Il momento post parto è uno fra i più delicati.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Maria Francesca Russo
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
le consiglio vivamente di consultare un professionista del campo, uno psicologo sicuramente la può aiutare in modo specifico e velocemnete per permetterle di riprendere in mano al sua vita.
resto a disposizione se vuole prenotare una visita
Dott.ssa Elisa Rizzotti
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Pordenone
Gentile signora,
la gravidanza, il parto e il postpartum sono momenti di transizione profondi, carichi cambiamenti fisici ed emotivi. Un parto cesareo non pianificato può evocare in noi sensazioni di paura e disorientamento.
La nausea, il vomito e l’inappetenza che descrive sono sintomi fisici che, in assenza di cause organiche (come confermato dagli accertamenti), potrebbero effettivamente riflettere una risposta psicosomatica allo stress accumulato.
È fondamentale ricordare che non è sola e che chiedere aiuto è un atto di coraggio, non di debolezza. Il supporto familiare che ha intorno è una risorsa preziosa, ma è altrettanto importante affidarsi a professionisti per elaborare quanto accaduto. La invito a contattare uno terapeuta che possa aiutarla in questa fase delicata che sta attraversando. Nel frattempo, accetti con gentilezza i limiti imposti da questo momento transitorio.
Saluti,
dott.ssa Elisa Rizzotti
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno,
il suo corpo sta probabilmente esprimendo con la nausea e il malessere una forma di stress e disagio legati a un evento imprevisto e traumatico come un cesareo non programmato, soprattutto considerando la sua sensibilità ansiosa e ipocondriaca.
La dimensione psicosomatica è molto plausibile: spesso, quando la mente non trova spazio per elaborare un cambiamento improvviso e doloroso, è il corpo a farsi portavoce di quel disagio.
Il primo passo è accettare che questo malessere è una sua forma di comunicazione interna, non una sua colpa. Poi, provi a concedersi piccoli momenti di ascolto senza giudizio, magari attraverso tecniche di rilassamento o semplici esercizi di respirazione che possono aiutarla a ritrovare un contatto più sereno con sé stessa.
Inoltre, coinvolgere chi la supporta con parole chiare sui suoi bisogni può alleggerire il peso emotivo. Non si tratta solo di sopravvivere a questo momento, ma di iniziare a ristabilire un equilibrio, un passo alla volta.
Quale piccola azione, oggi, può fare per prendersi cura di sé senza pressione?
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott. Vincenzo Capretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Cara,
quello che stai vivendo è molto più comune di quanto pensi, anche se fa paura. Il tuo corpo ha attraversato un evento improvviso, invasivo e lontano da ciò che ti eri preparata ad affrontare. Per una persona già ansiosa, il cesareo non previsto può essere vissuto come uno shock vero e proprio, e la nausea persistente può assolutamente avere una componente psicosomatica: è il modo in cui il corpo “scarica” la tensione accumulata.
Il fatto che gli accertamenti siano tutti negativi è un elemento rassicurante: il tuo organismo non è in pericolo, sta solo cercando di ritrovare un equilibrio dopo un evento traumatico.
In questo momento non devi sentirti in colpa se non riesci a prenderti cura della tua bambina: stai ancora guarendo, e il sostegno della tua rete familiare è una risorsa preziosa, non un fallimento.
Quello che puoi fare ora è concederti tempo, chiedere un supporto psicologico—anche breve, se disponibile nella tua ASL—e ascoltare il tuo corpo senza forzarlo.
La tua forza non è in ciò che “fai”, ma nel modo in cui stai affrontando questo momento difficile cercando risposte e aiuto. E questo è già un passo verso il recupero. Resto a disposizione. Dr. Vincenzo Capretto

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