Buongiorno, tutto è iniziato un paio di giorni fa, dopo aver avuto un dolorino al lombare destro (pr
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Buongiorno, tutto è iniziato un paio di giorni fa, dopo aver avuto un dolorino al lombare destro (premetto che faccio palestra) però essendomi spuntato totalmente a caso durante il giorno faccio un salto su internet (peggior errore che potessi fare) tra le cose peggiori sono uscite logicamente sla e distrofia muscolare, tra questi ho letto anche “fascicolazioni muscolari” da quel momento in poi è come se il mio cervello sia rimasto (sull’attenti) sempre in tensione ad aspettare qualche possibile sintomo che possa confermare quelle malattie, e allo spuntare di qualche fascicolazione, dovuta forse anche all’ansia e stress del momento la situaIone è peggiorata, l’ansia mi di divora penso tutto il giorno a questa cosa e me la vivo malissimo, dal nervoso mi si è chiuso lo stomaco faccio molta fatica a mangiare e ieri ho avuto anche due attacchi di diarrea sto tutto il giorno con il batticuore e ansia cercando di convincermi che è tutta un immaginazione del mio corpo ma lottare contro il proprio cervello non è mai facile ad ogni strana fascicolazione o movimento involontario ( a cui sto iniziando a fare caso soltanto dopo aver letto su internet quel maledetto giorno) è panico cosa mi conviene fare?
P.s ho 20 anni
P.s ho 20 anni
Buongiorno, mi dispiace per la situazione faticosa ed il disagio provato. Capisco possa essere difficile convivere con il malessere che riporta, e per questo ritengo possa essere importante consultare un professionista che la aiuti a rimettere insieme i pezzi di sè, entrando nel dettaglio di ciò che prova e cercando di dare un senso al suo vissuto. È importante ascoltarsi e focalizzarsi su di sè, sul proprio corpo e sulla propria mente (che sono strettamente collegati). Il supporto psicologico la aiuterebbe a trovare le strategie utili per fronteggiare i momenti problematici che la vita le sta presentando e guardare le cose per quelle che sono.
Resto a disposizione, buona giornata!
Alice Fantino
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Alice Fantino
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Internet rappresenta un'essenziale risorsa dei nostri giorni, tuttavia funziona come un'enciclopedia ossia raccoglie tutte le info possibili e immaginabili su un dato disturbo senza però tenere conto della situazione "personalizzata" di ciascuna persona.
Ritengo dunque fondamentale in primis ottenere info precise e adattabili alla sua reale situazione da un medico esperto; in seguito ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ritengo dunque fondamentale in primis ottenere info precise e adattabili alla sua reale situazione da un medico esperto; in seguito ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,
il mio primo consiglio è rivolgersi al suo medico di base in modo che possa aiutarti a capire l'origine del tuo dolore e eventualmente indicarti esami specifici di approfondimento. In secondo luogo ti invito a riflettere sull'origine di questo stato ansioso: è la prima volta che accade che un pensiero ti metta cosi in allarme? Quali sono le origini di questi pensieri?
Un percorso di sostegno psicologico potrebbe aiutarti a capire meglio come mai questo dolore ti abbia messo tanto in allerta. Qualora fossi interessato a intraprendere un percorso di questo tipo sono a disposizione, anche tramite videoconsulenza, per 4/5 sedute di consultazione in modo da comprendere meglio questi pensieri e evitare che diventino totalizzanti per un migliore benessere.
Rimango a disposizione.
Cordialmente
Dott.ssa Chiara Galbiati
il mio primo consiglio è rivolgersi al suo medico di base in modo che possa aiutarti a capire l'origine del tuo dolore e eventualmente indicarti esami specifici di approfondimento. In secondo luogo ti invito a riflettere sull'origine di questo stato ansioso: è la prima volta che accade che un pensiero ti metta cosi in allarme? Quali sono le origini di questi pensieri?
Un percorso di sostegno psicologico potrebbe aiutarti a capire meglio come mai questo dolore ti abbia messo tanto in allerta. Qualora fossi interessato a intraprendere un percorso di questo tipo sono a disposizione, anche tramite videoconsulenza, per 4/5 sedute di consultazione in modo da comprendere meglio questi pensieri e evitare che diventino totalizzanti per un migliore benessere.
Rimango a disposizione.
Cordialmente
Dott.ssa Chiara Galbiati
Salve, prima di tutto si rivolga al suo medico di fiducia e poi, insieme a lui, valutare se intraprendere un percorso psicologico.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera, senta il suo medico di base se è il caso di fare degli esami e poi potrebbe essere utile una consulenza psicologica per capire come meglio lavorare su questi pensieri che le danno tormento.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Gentile Amico,
innanzitutto dovrebbe andare dal suo medico e farsi visitare. Dopo che il suo medico l'avrà rassicurato, certamente mi chiederei come mai è così spaventato della sua integrità fisica? Solitamente infatti tendiamo a scartare le soluzioni peggiori - tutti siamo pieni di doloretti, ma davvero pochi hanno una distrofia, come mai l'ipotesi peggiore è tanto vera? Solo perché la spaventa? Spesso attribuiamo una certa "verità" alle cose che ci spaventano, proprio perché lo spavento è così vero! Si chiama ragionamento emotivo.
Sicuramente un consulto psicologico le sarà di aiuto.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
innanzitutto dovrebbe andare dal suo medico e farsi visitare. Dopo che il suo medico l'avrà rassicurato, certamente mi chiederei come mai è così spaventato della sua integrità fisica? Solitamente infatti tendiamo a scartare le soluzioni peggiori - tutti siamo pieni di doloretti, ma davvero pochi hanno una distrofia, come mai l'ipotesi peggiore è tanto vera? Solo perché la spaventa? Spesso attribuiamo una certa "verità" alle cose che ci spaventano, proprio perché lo spavento è così vero! Si chiama ragionamento emotivo.
Sicuramente un consulto psicologico le sarà di aiuto.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buonasera,
mi dispiace per la situazione di malessere e disagio che sta provando.
In questi casi è consigliato rivolgersi al proprio medico, fare le eventuali visite che riterrà opportuno (se lo riterrà) consigliarle al fine di poter accertare od escludere possibili cause fisiche.
Per quanto riguarda l'ansia che vi ha colto, può anche cominciare con lo svolgere alcuni incontri con uno/a Psicologo/a, al fine di approfondire l'accaduto e quindi meglio valutare se iniziare un percorso psicologico.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti
GR
mi dispiace per la situazione di malessere e disagio che sta provando.
In questi casi è consigliato rivolgersi al proprio medico, fare le eventuali visite che riterrà opportuno (se lo riterrà) consigliarle al fine di poter accertare od escludere possibili cause fisiche.
Per quanto riguarda l'ansia che vi ha colto, può anche cominciare con lo svolgere alcuni incontri con uno/a Psicologo/a, al fine di approfondire l'accaduto e quindi meglio valutare se iniziare un percorso psicologico.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti
GR
Salve, mi associo ai colleghi nel suggerirle di rivolgersi a dei professionisti per comprendere piú a fondo il suo malessere. Le confesso che faccio fatica a comprendere l'origine della problematica, se sia di natura fisiologica o psicologica...ma forse fatica anche lei a mettere a fuoco questo!Sicuramente il medico di base è la prima figura professionale che può ipotizzare una strada da seguire per andare piú a fondo a questo suo malessere.
Un saluto,
Dott.ssa Baiardo Bruni
Un saluto,
Dott.ssa Baiardo Bruni
Buonasera. Il mio suggerimento è di confrontarsi con il suo medico di base per avere informazioni ed indicazioni in relazione al dolorino di cui parla, e di rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta per approfondire ulteriormente l'esperienza di preoccupazione e di ansia che sta sperimentando e per valutare la possibilità di iniziare un percorso psicologico attraverso il quale poter lavorare sulla gestione dei vissuti che riferisce, e più in generale, promuovere il proprio benessere e la propria salute. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile utente di mio dottore,
i suoi pensieri e le sue angosce sono tipiche nei disturbi d'ansia da malattia, più comunemente definita ipocondria.
La terapia per il Disturbo d’ansia da malattia è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia.
La farmacoterapia deve esser seguita e monitorata da uno psichiatra.
La psicoterapia è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo il Disturbo d’ansia da malattia.
Chi soffre di ipocondria interpreta erroneamente le sue sensazioni corporee e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento di psicoterapia è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di avere una grave malattia.
Resto disponibile qualora volesse un consulto.
Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
i suoi pensieri e le sue angosce sono tipiche nei disturbi d'ansia da malattia, più comunemente definita ipocondria.
La terapia per il Disturbo d’ansia da malattia è sia di tipo farmacologico che psicoterapeutico. L’approccio farmacologico è utile per alleviare i sintomi o per meglio controllarne alcune fasi più acute, o come supporto alla psicoterapia.
La farmacoterapia deve esser seguita e monitorata da uno psichiatra.
La psicoterapia è ritenuta a oggi la forma di intervento più efficace per affrontare con successo il Disturbo d’ansia da malattia.
Chi soffre di ipocondria interpreta erroneamente le sue sensazioni corporee e ve ne attribuisce una pericolosità esagerata rispetto alla realtà. L’intervento di psicoterapia è volto a scoprire le funzionalità relazionali dei sintomo ed i suoi significati più profondi. Il paziente, intrapresa la psicoterapia, viene guidato attraverso un percorso atto a renderlo maggiormente consapevole dei suoi processi mentali, dei meccanismi che governano il suo comportamento. Con l’aiuto del terapeuta vengono individuati i circoli di mantenimento del disturbo e le sue ripercussioni su aspetti comportamentali, con un graduale miglioramento della qualità della vita, fino a quel momento compromessa dal timore di avere una grave malattia.
Resto disponibile qualora volesse un consulto.
Cordiali Saluti
Dottor. Diego Ferrara
Salve, valuti l'opportunità di un consulto con uno psicoterapeuta per fare una valutazione psicologica e successivamente sulla base dei risultati concordare se necessario una eventuale attività. Sicuramente su questo sito potrà contattare un professionista che le offre le dovute garanzie e competenze. Un cordiale saluto
Buongiorno, mi dispiace per questo suo disagio e malessere. Come sta dicendo lei, è utile fasciarsi così la testa? Le consiglio di rivolgersi al suo medico di fiducia e lui saprà a chi indirizzarla per ulteriori accertamenti. Se avrà bisogno di un supporto emotivo non esiti a contattarmi, insieme cercheremo di trovare la giusta via. Un caro saluto, Dott.ssa Giada Piva
Buongiorno,
comprendo il disagio e la difficoltà del momento, occorrerebbero più elementi per valutare nel complesso la situazione, che, descritta in questo modo sembrerebbe evolvere verso un versante ipocondriaco.
Le consiglierei di intraprendere un percorso di psicoterapia a orientamento cognitivo-comportamentale con l'obiettivo di comprendere meglio la natura delle sue preoccupazioni, ricostruire il circolo vizioso che si genera (che ha in parte già individuato) e ridurre la preoccupazione/ansia da malattia , in modo da ridurne anche l'impatto sulla quotidianità.
In bocca al lupo!
comprendo il disagio e la difficoltà del momento, occorrerebbero più elementi per valutare nel complesso la situazione, che, descritta in questo modo sembrerebbe evolvere verso un versante ipocondriaco.
Le consiglierei di intraprendere un percorso di psicoterapia a orientamento cognitivo-comportamentale con l'obiettivo di comprendere meglio la natura delle sue preoccupazioni, ricostruire il circolo vizioso che si genera (che ha in parte già individuato) e ridurre la preoccupazione/ansia da malattia , in modo da ridurne anche l'impatto sulla quotidianità.
In bocca al lupo!
Buonasera, internet a quanto pare l'ha fatta cadere in un'ansia terribile. Per ironia della sorte ora ha trovato un modo per riprendere la sua pace proprio grazie a internet, scrivendo qui. Contatti subito il medico di base per analisi a riguardo e se vuole mi contatti per capire da dove è spuntata la sua sensibilità. I suoi 20 anni, sono da rafforzare al 100%. La vita è il futuro è in lei! L'aspetto! Saluti dott.ssa Maria Lombardo
Buonasera
Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia psicoanalitica per poter indagare sulle cause del suo disagio .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia psicoanalitica per poter indagare sulle cause del suo disagio .
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Salve, contatti il suo medico curante che le consiglierà tutti gli esami necessari per valutare il suo fastidio. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve, capisco quanto sia difficile convivere con questo stato di angoscia che descrive
Quello che mi sento di dirle è che cercare informazioni su internet può essere fuorviante e condizionare moltissimo. Un primo passo può essere senz'altro quello di evitare di consultare internet alla ricerca di sintomi. Le consiglio di contattare un professionista che possa aiutarla innanzitutto a ridurre il suo attuale stato di ansia e poi comprendere con maggiore consapevolezza come gestirla. Se vuole può contattarmi, dott.ssa Michela Zibellini
Quello che mi sento di dirle è che cercare informazioni su internet può essere fuorviante e condizionare moltissimo. Un primo passo può essere senz'altro quello di evitare di consultare internet alla ricerca di sintomi. Le consiglio di contattare un professionista che possa aiutarla innanzitutto a ridurre il suo attuale stato di ansia e poi comprendere con maggiore consapevolezza come gestirla. Se vuole può contattarmi, dott.ssa Michela Zibellini
Salve, i miei colleghi e le mie colleghe hanno già toccato con la dovuta sensibilità la domanda che lei ci porta. Mi sento di dirle innanzitutto che tutto ciò che lei avverte e che prova ha pieno diritto e dignità di essere considerato, analizzato e affrontato in un ambiente che sia in grado di venire incontro alle sue necessità e ai suoi bisogni. Questo spazio deciderà lei come e quando strutturarlo, con i suoi tempi e i suoi modi. La sensazione di ansia e di panico, lo stare sempre sull'attenti, potrebbe necessitare di un consulto psicologico e di un lavoro maggiormente attento. Le consiglio di iniziare con un consulto con un medico di fiducia che sia in grado di escludere ogni causa fisica. Fatto ciò, si potrà anche lavorare sul piano psicologico. Cordiali saluti, Dott. Corrado Schiavetto.
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Buongiorno, sì potrebbe rivolgere al medico curante per alcuni esami. Se ciò non la tranquillizza, probabilmente emotivamente ha bisogno di un aiuto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, purtroppo accade spesso che nel tentativo di trovare risposte rassicuranti ad un timore, ne arrivino invece di più angoscianti. Fermo restando che se il suo dolore persiste sarà utile interpellare intanto il suo medico di famiglia, è probabile che le sue preoccupazioni per eventuali malattie abbiano origine in un disagio che ha poco a che fare col corpo. È già un soggetto ansioso in generale? E da quanto? Ha mai pensato di intraprendere un percorso psicologico?
Buongiorno, capisco quanto questa situazione la stia mettendo sotto pressione e la sensazione di paura che sta vivendo. È chiaro che quello che sta provando ha un forte impatto sul suo stato emotivo e fisico, generando un circolo vizioso tra ansia e sintomi corporei. Quello che descrive è un classico esempio di ansia di malattia, una condizione in cui la mente entra in uno stato di ipervigilanza rispetto ai segnali del corpo, interpretandoli come segni di una malattia grave. Il punto di partenza è stato un dolore lombare, che probabilmente può essere legato alla sua attività in palestra, ma la ricerca su internet ha innescato una serie di pensieri catastrofici. Il suo cervello, nel tentativo di proteggerla da un possibile pericolo, ha iniziato a monitorare ogni piccolo segnale del corpo per cercare conferme. Il problema è che, quando si cerca in modo ossessivo una prova di qualcosa, spesso la si trova anche dove non c’è. L’ansia ha un impatto reale sul corpo. L’iperattenzione ai sintomi può accentuarli e renderli più frequenti: le fascicolazioni, per esempio, possono essere causate proprio dallo stress e dalla tensione muscolare. Il batticuore, la difficoltà a mangiare e i disturbi intestinali sono tipici segnali di un’attivazione ansiosa intensa. Non sono segnali di una malattia neurologica, ma di un sistema nervoso in allarme. Il problema centrale qui non è tanto il sintomo fisico, quanto il significato che la sua mente gli sta attribuendo. Lei non sta combattendo contro il suo corpo, ma contro l’interpretazione catastrofica che la sua mente ha dato a questi segnali. Più cerca di controllare e rassicurarsi, più il cervello rimane bloccato in questa modalità di allerta, generando un’ansia ancora più forte. Una strategia efficace dal punto di vista cognitivo-comportamentale è cercare di mettere in discussione questi pensieri catastrofici. Si chieda: "Quali sono le prove concrete che ho di avere una malattia grave?" e "Quali sono le spiegazioni più probabili e razionali per quello che sto vivendo?". Per esempio, il dolore lombare e le fascicolazioni possono essere dovute all’attività fisica, alla postura o alla tensione muscolare legata allo stress. Un altro pensiero utile potrebbe essere: "Se non avessi mai letto su internet quelle informazioni, ora starei notando tutto questo?". Un altro passo importante è interrompere il circolo vizioso della ricerca ossessiva di sintomi e rassicurazioni. Ogni volta che controlla il suo corpo o cerca risposte su internet, sta rinforzando l’ansia. È importante ridurre queste abitudini, magari stabilendo momenti specifici in cui può concedersi di pensare alla sua salute, senza lasciare che questa preoccupazione occupi l’intera giornata. Dal punto di vista pratico, può aiutare molto concentrarsi su attività che la tengano impegnato mentalmente e fisicamente, riducendo il tempo in cui la sua mente si fissa sui sintomi. L’esercizio fisico, la meditazione o il semplice svago con amici e passioni possono dare un grande aiuto nel riequilibrare il suo stato emotivo. Se sente che questa ansia sta compromettendo il suo benessere quotidiano, potrebbe essere utile un percorso con uno psicologo cognitivo-comportamentale. Lavorare sulla gestione dell’ansia e dei pensieri catastrofici può aiutarla a uscire da questa spirale e a riconquistare una sensazione di controllo e tranquillità. Quello che sta vivendo è un’esperienza comune a molte persone e, anche se adesso sembra difficile da gestire, con le giuste strategie può uscirne. Il suo corpo non è il nemico: sta solo reagendo allo stato di allerta che l’ansia ha attivato. Cambiando il modo di interpretare questi segnali, gradualmente potrà ridurre l’ansia e tornare a sentirsi meglio. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Gentile utente mi dispiace tanto per la situazione che ha raccontato, le consiglio di contattare il suo medico di fiducia per escludere cause organiche e di intraprendere un percorso di supporto psicologico per valutare anche la componente emotiva.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Salve,
da ciò che descrive sembra che stia vivendo un episodio di ansia acuta e ipocondria situazionale: il dolore lombare e le piccole contrazioni muscolari (fascicolazioni) hanno attivato una preoccupazione eccessiva, che si autoalimenta osservando ogni minima sensazione corporea. Questo circolo di attenzione e paura può provocare sintomi fisici reali, come tachicardia, disturbi gastrointestinali e tensione muscolare, che a loro volta aumentano l’ansia, creando un effetto amplificatore.
A 20 anni, le patologie gravi come la SLA o le distrofie muscolari sono estremamente rare, soprattutto in assenza di altri sintomi tipici come peggioramento progressivo della forza, difficoltà respiratorie o di deglutizione, perdita di massa muscolare generalizzata. Le fascicolazioni isolate nei giovani sono quasi sempre benigne e legate a stress, affaticamento muscolare o carenze di sali minerali.
Al momento le strategie più utili sono:
* evitare di cercare sintomi online, perché questo alimenta il circolo ansioso;
* imparare tecniche di rilassamento o respirazione diaframmatica per ridurre la tensione muscolare e la tachicardia;
* distrarsi con attività piacevoli o fisicamente impegnative, senza farsi ossessionare dalle contrazioni muscolari;
* monitorare i sintomi in modo oggettivo e non continuativo: se compaiono peggioramenti reali, rivolgersi al medico di base per un controllo clinico, così da avere rassicurazione professionale.
Se l’ansia rimane intensa, provoca attacchi di panico o interferisce con il cibo e la vita quotidiana, può essere molto utile iniziare un percorso psicologico breve focalizzato sulla gestione dell’ansia e dell’ipocondria, per imparare a regolare la preoccupazione e ridurre la vigilanza eccessiva sul corpo.
Resto a disposizione per guidarla in strategie concrete per affrontare questa fase e recuperare serenità nella vita quotidiana.
da ciò che descrive sembra che stia vivendo un episodio di ansia acuta e ipocondria situazionale: il dolore lombare e le piccole contrazioni muscolari (fascicolazioni) hanno attivato una preoccupazione eccessiva, che si autoalimenta osservando ogni minima sensazione corporea. Questo circolo di attenzione e paura può provocare sintomi fisici reali, come tachicardia, disturbi gastrointestinali e tensione muscolare, che a loro volta aumentano l’ansia, creando un effetto amplificatore.
A 20 anni, le patologie gravi come la SLA o le distrofie muscolari sono estremamente rare, soprattutto in assenza di altri sintomi tipici come peggioramento progressivo della forza, difficoltà respiratorie o di deglutizione, perdita di massa muscolare generalizzata. Le fascicolazioni isolate nei giovani sono quasi sempre benigne e legate a stress, affaticamento muscolare o carenze di sali minerali.
Al momento le strategie più utili sono:
* evitare di cercare sintomi online, perché questo alimenta il circolo ansioso;
* imparare tecniche di rilassamento o respirazione diaframmatica per ridurre la tensione muscolare e la tachicardia;
* distrarsi con attività piacevoli o fisicamente impegnative, senza farsi ossessionare dalle contrazioni muscolari;
* monitorare i sintomi in modo oggettivo e non continuativo: se compaiono peggioramenti reali, rivolgersi al medico di base per un controllo clinico, così da avere rassicurazione professionale.
Se l’ansia rimane intensa, provoca attacchi di panico o interferisce con il cibo e la vita quotidiana, può essere molto utile iniziare un percorso psicologico breve focalizzato sulla gestione dell’ansia e dell’ipocondria, per imparare a regolare la preoccupazione e ridurre la vigilanza eccessiva sul corpo.
Resto a disposizione per guidarla in strategie concrete per affrontare questa fase e recuperare serenità nella vita quotidiana.
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