Buongiorno Sono una ragazza di 33 anni che e’ in cura con duloxetina da 3 anni a
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risposte
Buongiorno
Sono una ragazza di 33 anni che e’ in cura con duloxetina da 3 anni a x ansia generalizzata e episodi attacchi di panico
Finalmente avevo ritrovato la mia energia e il mio equilibrio ma purtroppo da qualche giorno avverto forte ansia e pensieri ricorrenti in testa più sintomi fisici
può succedere un periodo così ?!?! Qualche consiglio?
Grazie
Sono una ragazza di 33 anni che e’ in cura con duloxetina da 3 anni a x ansia generalizzata e episodi attacchi di panico
Finalmente avevo ritrovato la mia energia e il mio equilibrio ma purtroppo da qualche giorno avverto forte ansia e pensieri ricorrenti in testa più sintomi fisici
può succedere un periodo così ?!?! Qualche consiglio?
Grazie
gentilissima, il consiglio più importante in questo caso è quello di fare riferimento al suo psichiatra di riferimento che le ha dato la cura farmacologica, conosce la sua storia, conosce gli effetti del farmaco e l'andamento della sintomatologia.
Si affidi, per quanto possa essere difficile o faticoso. Si affidi
le auguro il meglio, un caro saluto
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Buon pomeriggio, l'assunzione dei farmaci deve avvenire sotto controllo medico, se nota che qualcosa sta cambiando di nuovo deve tornare a controllo dal suo psichiatra.
Spero che stia anche seguendo una terapia psicologica, perchè soltanto il farmaco non può essere efficace nel tempo.
Bisogna guarire la causa e non solo il sintomo.
Mi faccia sapere se vuole.
Buona giornata
Spero che stia anche seguendo una terapia psicologica, perchè soltanto il farmaco non può essere efficace nel tempo.
Bisogna guarire la causa e non solo il sintomo.
Mi faccia sapere se vuole.
Buona giornata
Buongiorno, certo può succedere. Sarebbe importante capire quali sono questi pensieri e per quale ragione generino quest' ansia. Può chiedere un aiuto psicologico per esplorare questi aspetti, può essere molto utile.
Nel caso sono a disposizione per info.
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Buongiorno, ho letto il suo messaggio. Grazie per aver scritto qui.
Mi fa piacere che si senta meglio.
Riguardo alla sua domande, le direi intanto di rivolgersi al medico che le ha prescritto tale farmaco e descrivergli come si sente. Potrebbe succedere.
Il farmaco non può eliminare totalmente un certo tipo di emozione. Inoltre, sarebbe consigliabile e più adeguato al benessere, non affidarsi solamente ai farmaci, bensì prendere in considerazione l'eventualità d'intraprendere un percorso psicologico atto all'identificazione di obiettivi raggiungibili e di strategie funzionali di gestione emotiva. Questo le permetterebbe di avere ulteriori benefici e duraturi nel tempo.
Spero di esserle stata d'aiuto, rimango a disposizione.
Mi faccia sapere come va.
Buona serata
Mi fa piacere che si senta meglio.
Riguardo alla sua domande, le direi intanto di rivolgersi al medico che le ha prescritto tale farmaco e descrivergli come si sente. Potrebbe succedere.
Il farmaco non può eliminare totalmente un certo tipo di emozione. Inoltre, sarebbe consigliabile e più adeguato al benessere, non affidarsi solamente ai farmaci, bensì prendere in considerazione l'eventualità d'intraprendere un percorso psicologico atto all'identificazione di obiettivi raggiungibili e di strategie funzionali di gestione emotiva. Questo le permetterebbe di avere ulteriori benefici e duraturi nel tempo.
Spero di esserle stata d'aiuto, rimango a disposizione.
Mi faccia sapere come va.
Buona serata
Buongiorno,
capisco bene la sua preoccupazione. È importante sapere che, anche durante un percorso di cura con farmaci come la duloxetina, possono presentarsi momenti di ricaduta o riacutizzazione dei sintomi. Questo non significa necessariamente che la terapia non stia funzionando, ma può essere legato a diversi fattori, come periodi di stress, cambiamenti nella routine, situazioni emotivamente impattanti o anche motivi biologici.
Il fatto che lei sia riuscita in passato a ritrovare equilibrio ed energia è un segnale positivo: significa che dentro di lei ci sono già delle risorse efficaci. Quando però si ripresentano ansia intensa, pensieri ricorrenti e sintomi fisici, è utile non ignorarli, ma accoglierli come segnali che qualcosa merita attenzione.
Qualche consiglio generale:
Provi a osservare il momento attuale con gentilezza, senza giudizio, accettando che possa trattarsi di un “passaggio” e non per forza di una regressione.
Se pratica tecniche di rilassamento, respirazione o mindfulness, può essere un buon momento per riprenderle con regolarità.
Mantenga uno stile di vita il più possibile regolare, con attenzione a sonno, alimentazione e attività fisica.
Eviti di isolarsi: condividere le proprie emozioni può aiutare a ridurre l’intensità dell’ansia.
Tuttavia, per comprendere meglio le cause di questo momento e valutare insieme eventuali aggiustamenti alla terapia o un supporto psicoterapeutico mirato, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
capisco bene la sua preoccupazione. È importante sapere che, anche durante un percorso di cura con farmaci come la duloxetina, possono presentarsi momenti di ricaduta o riacutizzazione dei sintomi. Questo non significa necessariamente che la terapia non stia funzionando, ma può essere legato a diversi fattori, come periodi di stress, cambiamenti nella routine, situazioni emotivamente impattanti o anche motivi biologici.
Il fatto che lei sia riuscita in passato a ritrovare equilibrio ed energia è un segnale positivo: significa che dentro di lei ci sono già delle risorse efficaci. Quando però si ripresentano ansia intensa, pensieri ricorrenti e sintomi fisici, è utile non ignorarli, ma accoglierli come segnali che qualcosa merita attenzione.
Qualche consiglio generale:
Provi a osservare il momento attuale con gentilezza, senza giudizio, accettando che possa trattarsi di un “passaggio” e non per forza di una regressione.
Se pratica tecniche di rilassamento, respirazione o mindfulness, può essere un buon momento per riprenderle con regolarità.
Mantenga uno stile di vita il più possibile regolare, con attenzione a sonno, alimentazione e attività fisica.
Eviti di isolarsi: condividere le proprie emozioni può aiutare a ridurre l’intensità dell’ansia.
Tuttavia, per comprendere meglio le cause di questo momento e valutare insieme eventuali aggiustamenti alla terapia o un supporto psicoterapeutico mirato, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentile utente,
è accaduto qualcosa di particolare di recente? L'ansia va intesa sempre come un segnale importante che arriva dalla nostra mente e si manifesta attraverso il corpo di una qualche forma di malessere.
É seguita da uno psicologo? perchè se non lo fosse potrebbe iniziare un percorso che sicuramente la potrà aiutare in questo momento di difficoltà.
Le auguro il meglio
Dott.ssa Filippi
è accaduto qualcosa di particolare di recente? L'ansia va intesa sempre come un segnale importante che arriva dalla nostra mente e si manifesta attraverso il corpo di una qualche forma di malessere.
É seguita da uno psicologo? perchè se non lo fosse potrebbe iniziare un percorso che sicuramente la potrà aiutare in questo momento di difficoltà.
Le auguro il meglio
Dott.ssa Filippi
Gentile utente, buongiorno, si è possibile. I farmaci possono essere curativi ma non risolutivi se le cause del malessere sono anche ti tipo psicologico-relazionale. Occorre capire cosa sta accadendo in questo periodo della tua vita per poter comprendere la tua attuale condizione. Se non lo stai già facendo, ti suggerisco di provare a confrontarti con uno psicologo.
Lavoro sia in studio che online.
Ti auguro il meglio
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Ti auguro il meglio
Buonasera, grazie per aver scritto sulla nostra rubrica. Le consiglierei di comunicare il suo stato d'ansia al medico curante o al psichiatra che le ha prescritto la duloxetina. E' seguita da uno psicologo? Accompagnare il trattamento farmacologico con un supporto psicoterapico permette di raggiungere risultati più duraturi ed acquisire strumenti pratici per gestire meglio l'ansia e gli attacchi di panico. La terapia cognitivo-comportamentale favorisce una maggiore consapevolezza ed autoregolazione delle emozioni e dei pensieri e consente di sostituire i comportamenti disfunzionali con altri più adattivi. Può capitare di vivere momenti di forte ansia, in questi casi il nostro corpo ci sta inviando dei segnali che ci avvisano che dobbiamo rallentare ed approfondire le cause del nostro disagio. Cerchi di rallentare, di dedicare del tempo a se stessa, faccia lunghe passeggiate, provi a fare degli esercizi di respirazione. Resto a sua disposizione nel caso volesse prenotare un appuntamento, sono disponibile anche online.
Dott.ssa Mariapaola Anania, psicologa clinica, psicosessuologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in formazione.
Dott.ssa Mariapaola Anania, psicologa clinica, psicosessuologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in formazione.
Buongiorno, le consiglio di rivolgersi al medico che le ha prescritto il farmaco.
Buongiorno, oltre all'uso dei farmaci ha mai intrapreso un percorso psicologico? Sarebbe molto utile per capire da dove nascano gli attacchi di panico e per lavorarci sopra.
Buongiorno, le consiglio di affiancare alla terapia farmacologica anche una psicoterapia per il trattamento dell'ansia. Cordiali saluti.
Gentile utente mi dispiace tanto la situazione che ha descritto. I farmaci hanno un valido effetto solo sui sintomi ma è importante affiancarli ad un percorso di supporto psicologico per capire la causa.
Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
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Dott. Luca Rochdi
Buongiorno, la ringrazio per la fiducia con cui ha scelto di raccontare ciò che sta vivendo. Capisco quanto possa essere spiazzante e frustrante il momento che sta attraversando, soprattutto dopo un lungo periodo di stabilità e benessere che, giustamente, pensava di aver consolidato. Quando ci si sente nuovamente attraversati da sintomi come l’ansia intensa, i pensieri ricorrenti e le manifestazioni fisiche che li accompagnano, è naturale che possa emergere la paura che tutto ciò per cui ha lavorato possa essere vanificato o che si stia tornando al punto di partenza. Tuttavia, vorrei rassicurarla. Sì, può accadere che si presentino delle ricadute o dei periodi in cui i sintomi si riacutizzano, anche dopo lunghi mesi o anni di miglioramento. È qualcosa che vediamo spesso nella clinica, soprattutto nei disturbi d’ansia generalizzata e nei disturbi di panico. Questo non significa che tutto ciò che ha fatto finora sia stato inutile o che stia “regredendo”. Piuttosto, si tratta di una fase, che può essere letta come un segnale del corpo e della mente che qualcosa, in questo momento, sta riattivando circuiti legati all’ansia. Nel modello cognitivo-comportamentale, ci concentriamo su come gli eventi esterni, gli schemi di pensiero e i comportamenti si influenzino reciprocamente. È possibile che qualcosa nella sua quotidianità (magari un cambiamento, una preoccupazione, anche qualcosa di apparentemente piccolo ma emotivamente significativo) abbia riattivato quei vecchi automatismi che generano ansia. L’ansia, infatti, spesso nasce dal tentativo della nostra mente di proteggerci da un pericolo, reale o percepito, e il corpo reagisce con segnali fisiologici molto chiari. Un elemento centrale, però, è la reazione che abbiamo a questa riattivazione. Spesso, ciò che alimenta maggiormente i sintomi è proprio la paura del sintomo stesso, il tentativo di combatterlo, controllarlo, analizzarlo o evitarlo. Questo crea un circolo vizioso in cui l’ansia cresce proprio perché tentiamo di eliminarla. L’obiettivo, invece, è imparare a riconoscerla, accettarla come parte dell’esperienza umana e rispondere in modo funzionale. In momenti come questo, è utile tornare alle strategie apprese nel percorso terapeutico: il riconoscimento dei pensieri automatici, la messa in discussione dei contenuti catastrofici, la respirazione consapevole, l’esposizione graduale a ciò che temiamo e la ripresa di attività significative che possano ridurre la focalizzazione interna e riportarla in contatto con il presente. Se non ha già seguito una psicoterapia cognitivo-comportamentale affiancata alla cura farmacologica, potrebbe essere un ottimo momento per iniziare, o per riprendere un percorso in questa direzione. I farmaci, infatti, possono agire come stabilizzatori importanti, ma è spesso il lavoro terapeutico che permette di consolidare gli strumenti che ci rendono più resilienti nei momenti di crisi. In definitiva, sì, può succedere. Non significa che ha perso tutto quello che ha conquistato. È solo un momento, che va affrontato con gentilezza verso sé stessa, con gli strumenti adeguati e, se possibile, con il supporto di un terapeuta che possa guidarla nella comprensione di ciò che sta succedendo. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Gentilissima , grazie per la condivisione. Si, può capitare che nonostante la cura farmacologica ci siano momenti di difficoltà, soprattutto in periodi altamente stressanti. Intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarla, individuando con lo specialista delle strategie per gestire questi episodi.
Rimango a disposizione, cordiali saluti
AV
Rimango a disposizione, cordiali saluti
AV
Buongiorno, capisco la preoccupazione che stai provando, soprattutto dopo aver raggiunto un equilibrio con la cura. Purtroppo, sì, è possibile che periodicamente si possano verificare alti e bassi, anche quando si sta seguendo un trattamento efficace. L'ansia e i pensieri ricorrenti, insieme ai sintomi fisici, possono essere legati a diversi fattori, come situazioni stressanti, cambiamenti nel ritmo della vita o anche adattamenti del corpo al trattamento.
In queste situazioni, è importante innanzitutto parlarne con il medico o il terapeuta che ti segue, per valutare se il dosaggio della duloxetina sia ancora adatto o se ci siano altre cause sottostanti da esplorare. Inoltre, pratiche di rilassamento come la meditazione, la respirazione profonda, o l'esercizio fisico possono aiutare a gestire l'ansia a breve termine.
Ricorda che, anche se può sembrare un periodo difficile, questi momenti possono essere transitori. Il supporto professionale e pratiche di auto-cura possono aiutarti a ristabilire il tuo equilibrio.
In queste situazioni, è importante innanzitutto parlarne con il medico o il terapeuta che ti segue, per valutare se il dosaggio della duloxetina sia ancora adatto o se ci siano altre cause sottostanti da esplorare. Inoltre, pratiche di rilassamento come la meditazione, la respirazione profonda, o l'esercizio fisico possono aiutare a gestire l'ansia a breve termine.
Ricorda che, anche se può sembrare un periodo difficile, questi momenti possono essere transitori. Il supporto professionale e pratiche di auto-cura possono aiutarti a ristabilire il tuo equilibrio.
Buongiorno oltre che dal suo medico di base o/e sta svolgendo una cura dallo psichiatra.. ha provato a contattare uno psicoterapeuta per un colloquio supportivo? Dottoressa Versar Debora.
Certo che può succedere, e non significa che tutto il lavoro fatto finora sia andato perso. È assolutamente possibile attraversare un periodo di riacutizzazione dei sintomi, anche dopo anni di stabilità perchè non è un percorso lineare.
I sintomi che descrivi come forte ansia, pensieri ricorrenti e sintomi fisici (tachicardia, tensione, nodo alla gola, etc.) sono tipici delle fasi acute dell’ansia, ma non definiscono da soli una ricaduta clinica. Spesso si tratta di un “picco” che può essere gestito e superato. Cerca di accoglierlo senza panico, più ti spaventi per questo ritorno dell’ansia, più la alimenti. Prova a starci, a rimanerci, ripetendoti che ok, è tornata l'ansia, ma tu sai come affrontarla.
Chiaramente se hai uno psichiatra o psicologo di riferimento, anche solo un confronto può aiutarti a capire se è un momento passeggero o se serve ritarare qualcosa.
Inoltre, fai attenzione al tuo corpo: mangiare, dormi, muoviti, perchè una routine regolare protegge il sistema nervoso. Anche una semplice passeggiata quotidiana fa molto.
I sintomi che descrivi come forte ansia, pensieri ricorrenti e sintomi fisici (tachicardia, tensione, nodo alla gola, etc.) sono tipici delle fasi acute dell’ansia, ma non definiscono da soli una ricaduta clinica. Spesso si tratta di un “picco” che può essere gestito e superato. Cerca di accoglierlo senza panico, più ti spaventi per questo ritorno dell’ansia, più la alimenti. Prova a starci, a rimanerci, ripetendoti che ok, è tornata l'ansia, ma tu sai come affrontarla.
Chiaramente se hai uno psichiatra o psicologo di riferimento, anche solo un confronto può aiutarti a capire se è un momento passeggero o se serve ritarare qualcosa.
Inoltre, fai attenzione al tuo corpo: mangiare, dormi, muoviti, perchè una routine regolare protegge il sistema nervoso. Anche una semplice passeggiata quotidiana fa molto.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Certo, capisco la tua preoccupazione. È del tutto possibile sperimentare un periodo di riacutizzazione dell'ansia e dei sintomi fisici, anche dopo un periodo di stabilità con la duloxetina. Diversi fattori possono contribuire a questo:
Variazioni ormonali: Le fluttuazioni ormonali, specialmente nelle donne, possono influenzare l'umore e l'ansia.
Stress: Eventi stressanti, cambiamenti di vita o situazioni difficili possono scatenare o peggiorare i sintomi ansiosi.
Cambiamenti nel sonno o nell'alimentazione: La qualità del sonno e l'alimentazione hanno un impatto significativo sull'umore e sull'ansia.
Tolleranza al farmaco: In alcuni casi, il corpo può sviluppare una tolleranza al farmaco, rendendolo meno efficace nel tempo.
Altre condizioni mediche: Alcune condizioni mediche possono manifestarsi con sintomi simili all'ansia.
Consigli utili:
Contatta il tuo medico: È fondamentale parlare con il tuo medico o psichiatra. Potrebbe essere necessario aggiustare il dosaggio della duloxetina o considerare altre opzioni di trattamento.
Terapia: La psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), può essere molto efficace nel gestire l'ansia e gli attacchi di panico.
Tecniche di rilassamento: Pratiche come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga possono aiutare a ridurre l'ansia.
Stile di vita sano: Assicurati di dormire a sufficienza, seguire una dieta equilibrata e fare esercizio fisico regolare.
Evita sostanze stimolanti: Limita il consumo di caffeina e alcol, che possono peggiorare l'ansia.
Supporto sociale: Parla con amici o familiari di fiducia. Il supporto sociale può essere molto utile.
È importante ricordare che non sei solo e che ci sono risorse disponibili per aiutarti a gestire l'ansia. Non esitare a contattarmi qualora ne senti il bisogno!
Variazioni ormonali: Le fluttuazioni ormonali, specialmente nelle donne, possono influenzare l'umore e l'ansia.
Stress: Eventi stressanti, cambiamenti di vita o situazioni difficili possono scatenare o peggiorare i sintomi ansiosi.
Cambiamenti nel sonno o nell'alimentazione: La qualità del sonno e l'alimentazione hanno un impatto significativo sull'umore e sull'ansia.
Tolleranza al farmaco: In alcuni casi, il corpo può sviluppare una tolleranza al farmaco, rendendolo meno efficace nel tempo.
Altre condizioni mediche: Alcune condizioni mediche possono manifestarsi con sintomi simili all'ansia.
Consigli utili:
Contatta il tuo medico: È fondamentale parlare con il tuo medico o psichiatra. Potrebbe essere necessario aggiustare il dosaggio della duloxetina o considerare altre opzioni di trattamento.
Terapia: La psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), può essere molto efficace nel gestire l'ansia e gli attacchi di panico.
Tecniche di rilassamento: Pratiche come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga possono aiutare a ridurre l'ansia.
Stile di vita sano: Assicurati di dormire a sufficienza, seguire una dieta equilibrata e fare esercizio fisico regolare.
Evita sostanze stimolanti: Limita il consumo di caffeina e alcol, che possono peggiorare l'ansia.
Supporto sociale: Parla con amici o familiari di fiducia. Il supporto sociale può essere molto utile.
È importante ricordare che non sei solo e che ci sono risorse disponibili per aiutarti a gestire l'ansia. Non esitare a contattarmi qualora ne senti il bisogno!
Buongiorno, i farmaci sono un valido aiuto per la sintomatologia. Periodicamente va monitorato il dosaggio e il principio attivo parlandone con lo psichiatra che glieli ha prescritti. Nei cambi di stagione o in presenza di eventi di vita possono peggiorare. In ogni caso per andare alla radice del problema è necessario affiancare un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buon pomeriggio,
nella cura possono esservi momenti più complessi di altri, non è un miglioramento necessariamente in progredire. Questo "passo indietro" può essere un'occasione per farne due in avanti in merito alle difficoltà che riscontra e alla scoperta delle proprie risorse.
Un consiglio, come richiesto, è di intraprendere un supporto psicologico; nello specifico l'approccio breve strategico fornisce strumenti e tecniche al riguardo da calzare sulla situazione.
Saluti
nella cura possono esservi momenti più complessi di altri, non è un miglioramento necessariamente in progredire. Questo "passo indietro" può essere un'occasione per farne due in avanti in merito alle difficoltà che riscontra e alla scoperta delle proprie risorse.
Un consiglio, come richiesto, è di intraprendere un supporto psicologico; nello specifico l'approccio breve strategico fornisce strumenti e tecniche al riguardo da calzare sulla situazione.
Saluti
Salve. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico che, associato al farmaco che già assume, può aiutarla a stare meglio e a ritrovare il suo equilibrio.
Dott.ssa Nunzia Mazzone
Dott.ssa Nunzia Mazzone
Buonasera, cara, bisognerebbe capire in che situazioni si verifica l'insorgenza dei sintomi per comprendere a cosa è dovuta questa perdita di equilibrio che aveva riacquistato.
Un saluto,
LC
Un saluto,
LC
Buongiorno,
grazie per aver condiviso come ti senti. Quello che descrivi può succedere anche a chi ha ritrovato un buon equilibrio: i sintomi di ansia e panico possono ricomparire per diversi motivi, anche in momenti di stress o cambiamento. È importante non colpevolizzarti e osservare con attenzione come si manifestano i sintomi, sia fisici che emotivi.
Se vuoi, posso offrirti un primo incontro gratuito per fare un primo confronto e valutare insieme come affrontare questo periodo in modo sicuro e mirato. Puoi contattarmi in qualsiasi momento sul canale che preferisci.
Un caro saluto,
Dr. Vincenzo Capretto
grazie per aver condiviso come ti senti. Quello che descrivi può succedere anche a chi ha ritrovato un buon equilibrio: i sintomi di ansia e panico possono ricomparire per diversi motivi, anche in momenti di stress o cambiamento. È importante non colpevolizzarti e osservare con attenzione come si manifestano i sintomi, sia fisici che emotivi.
Se vuoi, posso offrirti un primo incontro gratuito per fare un primo confronto e valutare insieme come affrontare questo periodo in modo sicuro e mirato. Puoi contattarmi in qualsiasi momento sul canale che preferisci.
Un caro saluto,
Dr. Vincenzo Capretto
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