Buongiorno, sono una donna di 42 anni. Ho partorito 15 mesi fa, e da allora sono diventata ipocondri

21 risposte
Buongiorno, sono una donna di 42 anni. Ho partorito 15 mesi fa, e da allora sono diventata ipocondriaca, anche visto un periodo molto difficile. Nel giro di un anno sono venuti a mancare entrambi i miei suoceri. Ora, sono molto consapevole del perché di questo mio malessere. Per un periodo sono stata anche meglio, ma come subentra una nuova preoccupazione la sensazione di tensione generale, leggerezza alla testa e brutti pensieri tornano. All'occorrenza prendo qualche goccia di Xanax che mi aiuta un po'. La domanda che vorrei porre è se, con una terapia psicologica, posso andare a risolvere questo problema che non mi fa vivere la mia felicità! Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Nell'ultimo periodo sono avvenuti una serie di eventi che hanno portato un gran scombussolamento nella sua vita, succede che tutto ciò possa portare a tensione e preoccupazioni varie e soprattutto, ad una visione di alcune situazioni condizionata da questo generale clima di scombussolamento Ritengo, pertanto, fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico al fine di indagare cause, origini e fattori di mantenimento de suoi sintomi onde evitare che la situazione possa irrigidirsi.
Cordialmente, dott. FDL

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Buongiorno, mi sembra di capire quindi che le preoccupazioni legate alla sua salute siano emerse dopo il parto aggravate anche dalla perdita dei suoceri. Sarebbe utile dunque capire che in che modo la perdita dei suoceri abbia contribuito in tal senso oltre che quali sono i contenuti dei pensieri che definisce brutti.
La terapia psicologica è utile ad individuare nuove chiavi di lettura, nuove strategie di gestione di sé (sui piani emotivo, cognitivo e comportamentale). Non è tanto il problema a minare la felicità, quanto la nostra capacità di gestione dello stesso. Un caro saluto
Buonasera. Certamente, sono convinta che un percorso psicologico adeguato possa andare a rintracciare le cause e risolvere i problemi "alla radice". Ci sono degli eventi scatenanti come da lei descritto, che hanno generato l'espressione di una serie di sintomi ansiosi, ma certamente è possibile comprenderne l'origine. I farmaci possono aiutare ma ovviamente non rappresentano la soluzione in assoluto. Sono disponibile per consulenza gratuita, ho un sito internet sul quale mi può contattare online. In ogni caso in bocca al lupo e un caro saluto
Gentile Signora sulla base delle sue indicazioni si può ritenere utile un consulto con uno psicoterapeuta per valutare le cause del disagio che indica e stabilire le eventuali attività. Solitamente le difficoltà di tipo ipocondriaco possono essere affrontare con una psicoterapia che dovrebbe portare ad un nuovo equilibrio e quindi ad un cambiamento. Le rammento l'utilità di un consulto in quanto le questioni legare ai problemi di tipo ipocondriaco, le perdite affettive e gli stati di tensione devono essere valutati da un esperto. Un cordiale saluto
Carissima utente, il quadro che lei descrive è caratterizzato dalla consapevolezza che senza l'aiuto di una figura esperta nell'ambito possa essere difficile uscire fuori da questa condizione di malessere. La nuova vita che ha dato alla luce ha estremo bisogno della sua lucidità e di tutto il suo calore. Ma in primis c'è lei e la sua vita che, per come la descrive, sta attraversando un periodo complesso dal punto di vista delle perdite così importanti come quelle dei propri suoceri. Al contempo vorrà essere di sostegno anche al suo compagno/marito. Il mio consiglio è quello di farsi accompagnare da un esperto in un percorso psicologico che possa darle il sostegno che probabilmente le manca in questo momento delicato della sua vita.
Resto a disposizione per eventuali domande o approndimenti in merito.
Cordialmente, Dott.ssa Valentina Maggiore
La risposta è Si.
Non è semplice diventare genitore, non è semplice affrontare dei lutti, non è semplice vivere in questo periodo di incertezza.
Un sostegno psicologico può essere un modo per agganciarsi alla realtà e lasciare andare pensieri intrusivi che non la fanno sentire a suo agio.
Cordialmente dott.ssa Felicetta Lombardi
Salve, anche io le dico di si, un sostegno psicologico, dato anche il periodo 'denso', è salutare.
Saluti
Massimiliano
Buongiorno,
Condivido con i colleghi sul fatto che un percorso psicologico sia utile. Io lavorerei su quella che sembra essere ansia generalizzata!
Buongiorno, i cambiamenti nella vita di una donna sono spesso difficili; il supporto psicologico è consigliato al fine di suddividere il carico di lavoro di cura e di riorganizzare i propri spazi.
Cara signora, potrebbe risolverlo oppure non risolverlo. Il problema vero è non provare a fare qualcosa per essere felici. Se ha intenzione di fare un percorso psicoterapeutico, è già un passo verso il cambiamento. L'unica cosa di cui può essere certa all'inizio di un percorso, è il punto di partenza, ossia nel suo caso la percezione di non essere felice in questo momento. Provi a mettersi in movimento per scoprire dove può e dove vuole arrivare. Buona fortuna
Cordiali saluti,
Rosella Pettinari
Buongiorno Signora, capisco la sua situazione di tensione e sofferenza, nell’ultimo anno e mezzo sono capitati diversi eventi che l’hanno destabilizzata. Credo l’aiuterebbe fare un percorso di psicoterapia al fine di elaborare quanto avvenuto, come ad esempio la perdita dei suoi suoceri.
Un caro saluto, dott.ssa Laura Tavani.

Gentile utente, penso fermamente che una psicoterapia possa fare al caso suo, in modo da approfondire tutto quanto ha scritto. Sta vivendo un periodo particolarmente difficile e doloroso, il supporto di uno speialista che la accompagni in una rielaborazione degli eventi non può che esserle d'aiuto! Mi scriva pure per ulteriori informazioni in merito. Un car saluto
Buongiorno, sulla base della difficile situazione che ha descritto, credo che un percorso psicoterapeutico potrebbe esserle veramente di grande aiuto. Mi sembra che lei abbia già trovato un punto di partenza, individuando quale sia il malessere che non le fa vivere felicemente la sua vita. Partendo da qui, con una psicoterapia, potrà capire meglio questo malessere, imparare ad affrontarlo e gestirlo più serenamente. Le mando un caro saluto, dott.ssa Pretoriani
Essere molto consapevole del perché del suo malessere è senz'altro una ottima base di partenza. Lei ha già individuato una soluzione nelle gocce che aiutano a superare di volta in volta una piccola crisi, ma affrontare la questione con un professionista può essere la mossa vincente ( l'intervento può essere anche molto più semplice e breve di quanto pensi). E portarle una soluzione definitiva. Mi sento davvero di incoraggiare questa scelta e resto a sua disposizione.
Salve, oltre alla terapia farmacologica potrebbe intraprendere un percorso di psicoterapia per comprendere meglio il proprio malessere.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile signora,
In pochi mesi ci sono stati 2 importanti e profondi cambiamenti nella sua vita: la nascita di un bambino e la scomparsa dei genitori che hanno minato il suo equilibrio. Per questo potrebbe essere utile intraprendere una consulenza psicologica. Un cordiale saluto
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buongiorno, penso che un percorso psicologico potrebbe aiutarla a stare meglio. Parlare con un professionista dei suoi problemi e intraprendere un percorso di comprensione potrebbe, infatti, aiutarla a ritrovare armonia nella sta vita.
Insieme potrete cercare di capire quello che hanno dentro, cosa prova, qual è il bisogno che porta ed identificare un lavoro mirato. Cordiali saluti. Dott.ssa Samanta Travini
Gentile utente di mio Dottore,
può accadere che degli eventi di vita possano far emergere le proprie zone d’ombra e i propri vissuti interni non elaborati ed espressi.
Che cosa ha rappresentato per Lei la nascita di sua figlia? Quali dinamiche ha attivato? Quali sono le sue paure?
Cosa rappresentavano i suoi suoceri per Lei?
Il farmaco può essere un modo temporaneo per tamponare il proprio vissuto ma che necessita comunque del suo spazio per essere contenuto ed elaborato.
Non è certamente la risposta più funzionale al suo malessere ma lo diventa nella misura in cui rappresenta il presupposto di una riflessione e di un lavoro su di Se più profondo, guidati da un Terapeuta.
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara
Gentile Utente, mi dispiace per il disagio che sta vivendo. In poche righe, ha elencato alcuni eventi molto importanti che rimandano a vissuti di grande impatto: la maternità e il lutto. Da quanto leggo, si è trovata a fare i conti con la nascita e la perdita, con la vita e la morte nello stesso periodo, in un contesto così complesso come l'emergenza sanitaria ancora in atto. Mi lascio colpire inoltre dall'ultima frase, che lei presenta come una domanda ma che conclude con un punto esclamativo piuttosto che interrogativo, come se già conoscesse la risposta. Mi permetto quindi di condividere l'affermazione e ribadire che un supporto psicologico, adeguatamente coordinato con il medico che gestisce la sua terapia farmacologica, possa essere un valido supporto per Lei nell'individuare, accogliere e soddisfare i suoi bisogni. Resto a sua disposizione, anche per eventuali chiarimenti o ulteriori specifiche. Dott.ssa Valentina Cecchi
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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