Buongiorno?scrivo qui per sapere ormai sono disperata. Sono sposata da 16 anni e 8 mesi fa ho scoper
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Buongiorno?scrivo qui per sapere ormai sono disperata. Sono sposata da 16 anni e 8 mesi fa ho scoperto che mio marito è uscito di nascosto con una collega. Noi eravamo in crisi per motivi nostri e lui ha cercato una distrazione. Sembrerebbe non esserci stato nulla di fisico ( li ho fatti seguire perché avevo mangiato la foglia ) ma per mesi hanno chattato ossessivamente, sul telefono, intagram, teams. Era evidente che provavano molto più di un sentimento di amicizia. Questa cosa ha creato una voragine tra di noi, lui si è totalmente scollegato da me. Continuavo a chiedergli di lavorare su di noi , di smettere ma nulla. Mi ha torturata per mesi fino a che me ne sono a data. Solo allora ha capito che mi stava perdendo, siamo andati in terapia di coppia, e con non poca fatica ha accettato l'idea che doveva chiudere ogni rapporto con questa collega. Piano piano siamo rinati, e oggi abbiamo un legame più forte e profondo di prima. Il problema nasce dal fatto che lei non se ne è fatta una ragione. Ogni tanto gli ha mandato dei messaggi dicendo che non capiva perché non potessero restare almeno amici, che era assurdo, che erano sicuramente capaci di gestire la loro amicizia in maniera diversa ecc.. mio marito ha anche cambiato lavoro, ieri era il suo ultimo giorno, è passato a salutare negli uffici e lei gli ha poi scritto che c'era rimasta male perché si aspettava almeno un caffè, un abbraccio, non capiva..e solita solfa. Io però a questo punto mi sono stufata di sta qua. Io ho dato il tempo a lui di rimettere a posto la sua testa e fare le sue scelte. Ma lei continua a tornare puntualmente alla carica mostrando un totale menefreghismo sul fatto che sa che la loro amicizia mi farebbe soffrire e causerebbe problemi a lui. Basta che lei abbia quello che vuole. A questo punto vorrei entrare in gioco io, e mandarle solo un messaggio in cui le dico papale palale, ha scelto me fatti da parte ( vorrei in realtà scriverle o la pianti o mando gli screenshot a tuo marito). Mio marito su questa cosa però non è d'accordo e si arrabbia moltissimo. Dice ho difeso io la nostra relazione, ho chiuso io per entrambi, tu non devi entrarci, non riguarda te. Invece io sento che riguarda me. Sono stata in disparte per mesi e sento il bisogno di chiudere emotivamente con questa persone che mi ossessione dicendole stai lontana da mio marito. Per me sarebbe liberatorio. Sbaglio ?
Buongiorno, comprendo perfettamente il dolore e la frustrazione che sta provando. Vivere una crisi coniugale, scoprire un legame ambiguo del proprio marito con un'altra persona e poi attraversare un percorso faticoso di ricostruzione richiede un enorme sforzo emotivo. Ora che la sua relazione ha ritrovato stabilità, è comprensibile che il persistere di questa donna nella vita di suo marito sia per lei un elemento intollerabile. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, il suo desiderio di prendere posizione attivamente ha una spiegazione logica: ha passato mesi in una posizione di sofferenza e impotenza, ha visto suo marito prendere decisioni e gestire la situazione senza che lei potesse avere un ruolo attivo, e ora sente che affermarsi in modo netto le restituirebbe il senso di controllo che ha perso. È umano volere una chiusura definitiva, una conferma che questa persona si faccia da parte per sempre, soprattutto dopo aver visto quanto dolore questa situazione le abbia causato. Tuttavia, è importante riflettere su alcuni aspetti. Innanzitutto, suo marito ha già preso una posizione chiara: ha scelto lei, ha interrotto i contatti con questa collega, ha cambiato lavoro e ha lavorato sulla loro relazione. Il fatto che lei continui a scrivergli non significa che lui abbia lasciato porte aperte, ma piuttosto che questa donna fatica ad accettare la situazione. In questo senso, la vera questione non è più tra lui e lei, ma tra lei e se stessa. Mandarle un messaggio, anche se apparentemente liberatorio, potrebbe non avere l'effetto sperato. Se questa persona ha già ignorato il confine posto da suo marito, è possibile che non si lasci convincere facilmente da un suo intervento. Inoltre, rischierebbe di entrare in un gioco di provocazioni e risentimenti che potrebbe prolungare ulteriormente il suo coinvolgimento emotivo con questa situazione, anziché portarla alla chiusura che desidera. Ciò che conta ora è che lei possa sentirsi al sicuro nella sua relazione e che non permetta a questa vicenda di avere ancora spazio nella sua vita emotiva. Piuttosto che cercare una soluzione esterna, potrebbe essere utile lavorare sulla sua percezione di sicurezza nel legame con suo marito e su strategie per ridurre il peso che questa situazione ha ancora dentro di lei. Per esempio, potrebbe essere utile esplorare il motivo per cui sente il bisogno di essere lei a chiudere questa storia, se dietro questo impulso c’è ancora un senso di vulnerabilità o timore che le cose possano riaprirsi, oppure se sente che il suo dolore non è stato sufficientemente riconosciuto. Queste domande potrebbero aiutarla a comprendere meglio il suo stato d’animo e a trovare una via d’uscita più efficace e duratura. La chiusura non avverrà quando questa donna smetterà di scrivere, ma quando lei stessa riuscirà a non darle più alcun peso emotivo. Ha già vinto la battaglia più importante: suo marito è con lei, e la loro relazione si è rafforzata. Ora, il passo successivo è liberarsi dell’ossessione che questa presenza ancora genera dentro di lei. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
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Cara,
capisco profondamente quanto tu ti senta ferita e frustrata in questa situazione. È molto difficile affrontare una crisi di coppia, soprattutto quando una terza persona continua a invadere il tuo spazio emotivo e a mettere in discussione le scelte che avete fatto insieme. La tua reazione è comprensibile: vuoi proteggere la tua relazione e chiarire una volta per tutte la situazione.
Tuttavia, il consiglio di tuo marito, pur sembri controintuitivo, potrebbe avere un fondo di verità. Mentre è naturale voler proteggere il proprio spazio emotivo e affermare i propri confini, in questo caso la reazione impulsiva, come scrivere un messaggio alla collega, potrebbe alimentare la conflittualità e mettere a rischio il percorso che avete intrapreso per ricostruire la vostra relazione. Intervenire in modo diretto potrebbe, infatti, esacerbare la situazione e far sentire la collega ancora più coinvolta, mantenendo la tensione. Inoltre, potrebbe provocare reazioni che indebolirebbero la fiducia tra te e tuo marito, visto che la situazione è già delicata.
In questi momenti, la cosa più liberatoria per te potrebbe essere, invece, continuare a concentrarti sul rafforzare il legame con tuo marito, costruendo insieme un futuro solido, e non lasciarti influenzare da ciò che la collega tenta di fare. È comprensibile che tu voglia chiudere emotivamente con lei, ma considera che farlo in modo più indiretto (ad esempio, continuando a mostrare sicurezza nella tua relazione) potrebbe essere altrettanto liberatorio, senza alimentare ulteriori conflitti.
Se la situazione ti continua a turbare, sarebbe utile parlarne con tuo marito, in modo che lui comprenda quanto ti faccia soffrire. L’importante è che tu possa sentirti rispettata e compresa, e che lui dimostri, con atti concreti, di essere completamente dalla tua parte.
Non sbagli a voler chiudere questa fase emotiva, ma potrebbe essere più utile farlo in modo che non danneggi la stabilità della relazione. Se necessario, potresti anche continuare la terapia di coppia per affrontare questi temi insieme in un contesto protetto e di supporto.
Ti auguro di trovare la serenità e il sostegno di cui hai bisogno.
Un caro saluto,
Dott.ssa Mariangela Carella
capisco profondamente quanto tu ti senta ferita e frustrata in questa situazione. È molto difficile affrontare una crisi di coppia, soprattutto quando una terza persona continua a invadere il tuo spazio emotivo e a mettere in discussione le scelte che avete fatto insieme. La tua reazione è comprensibile: vuoi proteggere la tua relazione e chiarire una volta per tutte la situazione.
Tuttavia, il consiglio di tuo marito, pur sembri controintuitivo, potrebbe avere un fondo di verità. Mentre è naturale voler proteggere il proprio spazio emotivo e affermare i propri confini, in questo caso la reazione impulsiva, come scrivere un messaggio alla collega, potrebbe alimentare la conflittualità e mettere a rischio il percorso che avete intrapreso per ricostruire la vostra relazione. Intervenire in modo diretto potrebbe, infatti, esacerbare la situazione e far sentire la collega ancora più coinvolta, mantenendo la tensione. Inoltre, potrebbe provocare reazioni che indebolirebbero la fiducia tra te e tuo marito, visto che la situazione è già delicata.
In questi momenti, la cosa più liberatoria per te potrebbe essere, invece, continuare a concentrarti sul rafforzare il legame con tuo marito, costruendo insieme un futuro solido, e non lasciarti influenzare da ciò che la collega tenta di fare. È comprensibile che tu voglia chiudere emotivamente con lei, ma considera che farlo in modo più indiretto (ad esempio, continuando a mostrare sicurezza nella tua relazione) potrebbe essere altrettanto liberatorio, senza alimentare ulteriori conflitti.
Se la situazione ti continua a turbare, sarebbe utile parlarne con tuo marito, in modo che lui comprenda quanto ti faccia soffrire. L’importante è che tu possa sentirti rispettata e compresa, e che lui dimostri, con atti concreti, di essere completamente dalla tua parte.
Non sbagli a voler chiudere questa fase emotiva, ma potrebbe essere più utile farlo in modo che non danneggi la stabilità della relazione. Se necessario, potresti anche continuare la terapia di coppia per affrontare questi temi insieme in un contesto protetto e di supporto.
Ti auguro di trovare la serenità e il sostegno di cui hai bisogno.
Un caro saluto,
Dott.ssa Mariangela Carella
Gent.ma Buongiorno,
La sua situazione è comprensibilmente dolorosa, e il desiderio di difendere il proprio legame è naturale. Mi chiedo, però: cosa succederebbe se, invece di cercare di "chiudere" il capitolo con questa persona, si concentrasse su come continuare a scrivere la sua storia con suo marito? Qual è il valore che può prendere per sé in questo momento, senza che qualcun altro influenzi le sue scelte? Potrebbe essere interessante riflettere su come dare spazio alla sua voce, senza rinunciare al suo posto nel rapporto.
Se interessata, sono disponibile su consulenza.
Un caro saluto.
Dr. Giorgio De Giorgi
La sua situazione è comprensibilmente dolorosa, e il desiderio di difendere il proprio legame è naturale. Mi chiedo, però: cosa succederebbe se, invece di cercare di "chiudere" il capitolo con questa persona, si concentrasse su come continuare a scrivere la sua storia con suo marito? Qual è il valore che può prendere per sé in questo momento, senza che qualcun altro influenzi le sue scelte? Potrebbe essere interessante riflettere su come dare spazio alla sua voce, senza rinunciare al suo posto nel rapporto.
Se interessata, sono disponibile su consulenza.
Un caro saluto.
Dr. Giorgio De Giorgi
Buon pomeriggio,
immagino che queste dinamiche possano affaticare sia la persona che la coppia.
In generale, non credo sia questione di "giusto o sbagliato" a priori, ma cosa possa essere più utile alla coppia.
Per quanto il Suo desiderio potrebbe essere quello di tutelare il "voi", rischia di porsi in una posizione scomoda nella coppia e mi interrogo su quanto possa essere concretamente risolutivo.
Se valuta opportuno un confronto più personalizzato in merito al proprio vissuto o come porsi Le consiglio un percorso individualizzato. Per il resto mi chiedo se allearsi con il marito, coltivando la fiducia reciproca, e continuando a rinforzare il vostro nucleo si possa raggiungere ulteriore equilibrio-benessere.
Un saluto
immagino che queste dinamiche possano affaticare sia la persona che la coppia.
In generale, non credo sia questione di "giusto o sbagliato" a priori, ma cosa possa essere più utile alla coppia.
Per quanto il Suo desiderio potrebbe essere quello di tutelare il "voi", rischia di porsi in una posizione scomoda nella coppia e mi interrogo su quanto possa essere concretamente risolutivo.
Se valuta opportuno un confronto più personalizzato in merito al proprio vissuto o come porsi Le consiglio un percorso individualizzato. Per il resto mi chiedo se allearsi con il marito, coltivando la fiducia reciproca, e continuando a rinforzare il vostro nucleo si possa raggiungere ulteriore equilibrio-benessere.
Un saluto
Capisco benissimo il tuo stato d'animo. È normalissimo sentirsi così dopo quello che hai passato e voler chiudere definitivamente un capitolo così doloroso
Hai affrontato una situazione durissima, e sei riuscita a recuperare il rapporto con tuo marito, costruendo un legame più forte. Questo è già un segno importante che entrambi avete scelto di lavorare sulla vostra relazione.
Capisco che il comportamento insistente di questa donna ti faccia arrabbiare, anche perché non sembra minimamente rispettare il vostro percorso. Tuttavia, è fondamentale fare attenzione a come gestisci questa situazione per evitare di creare ulteriori conflitti tra te e tuo marito. Lui si sente responsabile della situazione e vuole essere lui a gestirla, probabilmente anche per dimostrare a te e a sé stesso che è in grado di proteggere il vostro rapporto.
Tuttavia, il tuo desiderio di chiudere emotivamente è legittimo. Forse, più che mandare un messaggio minaccioso a lei (che potrebbe anche scatenare una reazione negativa), potresti parlare apertamente con tuo marito di come ti senti. Spiegagli che questa situazione aperta ti provoca ansia, rabbia e dolore. E soprattutto, cerca di capire se c'è un modo più sano per chiudere definitivamente questa porta senza compromettere ciò che avete ricostruito.
Hai considerato l'idea di parlarne con il terapeuta di coppia? Potrebbe essere utile esplorare queste emozioni insieme, in un ambiente neutro e sicuro.
Vuoi che ti aiuti a trovare il modo migliore per affrontare questo discorso con tuo marito? E magari anche una strategia per riuscire a trovare un po' di pace con questa situazione?
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Hai affrontato una situazione durissima, e sei riuscita a recuperare il rapporto con tuo marito, costruendo un legame più forte. Questo è già un segno importante che entrambi avete scelto di lavorare sulla vostra relazione.
Capisco che il comportamento insistente di questa donna ti faccia arrabbiare, anche perché non sembra minimamente rispettare il vostro percorso. Tuttavia, è fondamentale fare attenzione a come gestisci questa situazione per evitare di creare ulteriori conflitti tra te e tuo marito. Lui si sente responsabile della situazione e vuole essere lui a gestirla, probabilmente anche per dimostrare a te e a sé stesso che è in grado di proteggere il vostro rapporto.
Tuttavia, il tuo desiderio di chiudere emotivamente è legittimo. Forse, più che mandare un messaggio minaccioso a lei (che potrebbe anche scatenare una reazione negativa), potresti parlare apertamente con tuo marito di come ti senti. Spiegagli che questa situazione aperta ti provoca ansia, rabbia e dolore. E soprattutto, cerca di capire se c'è un modo più sano per chiudere definitivamente questa porta senza compromettere ciò che avete ricostruito.
Hai considerato l'idea di parlarne con il terapeuta di coppia? Potrebbe essere utile esplorare queste emozioni insieme, in un ambiente neutro e sicuro.
Vuoi che ti aiuti a trovare il modo migliore per affrontare questo discorso con tuo marito? E magari anche una strategia per riuscire a trovare un po' di pace con questa situazione?
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Capisco il tuo bisogno di chiudere questa situazione in modo definitivo e di avere un ruolo attivo in qualcosa che ti ha profondamente ferita. È normale sentire il desiderio di proteggere il proprio spazio e mettere dei confini chiari, soprattutto dopo tutto quello che hai passato.
Tuttavia, la questione centrale è che tuo marito ha già fatto la sua scelta e ha chiuso i contatti con questa persona. Anche se lei continua a farsi avanti, il modo in cui lui gestisce la cosa è fondamentale. Finché lui rimane fermo nella sua decisione e non lascia spazio alla collega, la cosa prima o poi si esaurirà. Se invece tu intervenissi direttamente, rischieresti di dare a questa donna un'ulteriore ragione per sentirsi coinvolta nel vostro rapporto, come se fosse ancora parte del quadro.
Il tuo bisogno di chiudere emotivamente è legittimo, ma potrebbe essere più utile concentrarti su quello che puoi fare per te stessa, piuttosto che su come farla smettere. Potresti parlarne con tuo marito, esprimendo il tuo disagio in modo chiaro e facendogli capire che per te non è solo una questione sua, ma che anche tu hai bisogno di sentirti tutelata. Se senti che questo pensiero continua a tormentarti, potrebbe essere utile lavorarci su con il supporto di un professionista, per capire se dietro c’è anche un bisogno più profondo che va oltre questa situazione specifica.
Tuttavia, la questione centrale è che tuo marito ha già fatto la sua scelta e ha chiuso i contatti con questa persona. Anche se lei continua a farsi avanti, il modo in cui lui gestisce la cosa è fondamentale. Finché lui rimane fermo nella sua decisione e non lascia spazio alla collega, la cosa prima o poi si esaurirà. Se invece tu intervenissi direttamente, rischieresti di dare a questa donna un'ulteriore ragione per sentirsi coinvolta nel vostro rapporto, come se fosse ancora parte del quadro.
Il tuo bisogno di chiudere emotivamente è legittimo, ma potrebbe essere più utile concentrarti su quello che puoi fare per te stessa, piuttosto che su come farla smettere. Potresti parlarne con tuo marito, esprimendo il tuo disagio in modo chiaro e facendogli capire che per te non è solo una questione sua, ma che anche tu hai bisogno di sentirti tutelata. Se senti che questo pensiero continua a tormentarti, potrebbe essere utile lavorarci su con il supporto di un professionista, per capire se dietro c’è anche un bisogno più profondo che va oltre questa situazione specifica.
È comprensibile che questa situazione ti stia causando molta frustrazione e che tu senta il bisogno di chiudere definitivamente questo capitolo in modo diretto. Tuttavia, il modo in cui affrontare questa questione dipende molto dalla dinamica della tua relazione e dal rispetto reciproco delle scelte fatte.
Tuo marito ha già preso una posizione chiara, chiudendo i contatti con questa collega e cambiando lavoro, il che dimostra il suo impegno verso di te e la vostra relazione. Il desiderio di intervenire direttamente con un messaggio può darti un senso di sollievo immediato, ma rischia anche di creare nuove tensioni, sia con lui che con questa persona.
Una possibilità potrebbe essere concentrarti sul rafforzare la fiducia nel tuo legame con tuo marito, senza lasciare che questa situazione continui a generare ansia e insicurezza. Se senti che questa storia ha lasciato in te delle ferite ancora aperte, potrebbe essere utile esplorare questi sentimenti con un supporto professionale per capire meglio i tuoi bisogni e le tue emozioni.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Tuo marito ha già preso una posizione chiara, chiudendo i contatti con questa collega e cambiando lavoro, il che dimostra il suo impegno verso di te e la vostra relazione. Il desiderio di intervenire direttamente con un messaggio può darti un senso di sollievo immediato, ma rischia anche di creare nuove tensioni, sia con lui che con questa persona.
Una possibilità potrebbe essere concentrarti sul rafforzare la fiducia nel tuo legame con tuo marito, senza lasciare che questa situazione continui a generare ansia e insicurezza. Se senti che questa storia ha lasciato in te delle ferite ancora aperte, potrebbe essere utile esplorare questi sentimenti con un supporto professionale per capire meglio i tuoi bisogni e le tue emozioni.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentile,
Quello che sta vivendo è comprensibilmente difficile e carico di emozioni molto intense. Mi sembra che sia già riuscita, insieme a suo marito, a recuperare una parte significativa del vostro rapporto, rafforzandolo attraverso la terapia e l'impegno reciproco. Questo è sicuramente un risultato importante e merita di essere riconosciuto.
Per quanto riguarda il desiderio di intervenire direttamente con la collega di suo marito, è comprensibile che senta il bisogno di proteggere il suo spazio emotivo e la sua relazione. Tuttavia, è fondamentale valutare le possibili conseguenze di una tale azione, sia per lei che per il vostro rapporto. Suo marito, assumendosi la responsabilità di chiudere questa relazione, ha dimostrato di voler tutelare il vostro legame; questo potrebbe essere un segnale che lui preferisce gestire la situazione senza ulteriori interventi esterni.
Può essere forse più utile riflettere su quanto possa essere utile, per la vostra armonia di coppia, mantenere una linea di rispetto per le scelte che lui ha già fatto. Concentrarsi sulla vostra crescita come coppia e lasciare che la collega gestisca la sua reazione potrebbe aiutarvi a mettere definitivamente fine a questa situazione. Se sente che questa persona continua a rappresentare una fonte di stress, potrebbe essere utile discutere apertamente con suo marito su come insieme potete affrontare il problema, senza azioni impulsive che potrebbero complicare le dinamiche tra di voi.
Riconosca il suo valore e il percorso che ha già compiuto. Agire in modo impulsivo, pur essendo liberatorio nel breve termine, potrebbe non portare alla chiusura emotiva desiderata. La decisione di come procedere dovrebbe essere presa in armonia con suo marito, cercando di consolidare il vostro legame piuttosto che metterlo alla prova.
Cordialmente,
Dott.ssa Gloria Giacomin
Quello che sta vivendo è comprensibilmente difficile e carico di emozioni molto intense. Mi sembra che sia già riuscita, insieme a suo marito, a recuperare una parte significativa del vostro rapporto, rafforzandolo attraverso la terapia e l'impegno reciproco. Questo è sicuramente un risultato importante e merita di essere riconosciuto.
Per quanto riguarda il desiderio di intervenire direttamente con la collega di suo marito, è comprensibile che senta il bisogno di proteggere il suo spazio emotivo e la sua relazione. Tuttavia, è fondamentale valutare le possibili conseguenze di una tale azione, sia per lei che per il vostro rapporto. Suo marito, assumendosi la responsabilità di chiudere questa relazione, ha dimostrato di voler tutelare il vostro legame; questo potrebbe essere un segnale che lui preferisce gestire la situazione senza ulteriori interventi esterni.
Può essere forse più utile riflettere su quanto possa essere utile, per la vostra armonia di coppia, mantenere una linea di rispetto per le scelte che lui ha già fatto. Concentrarsi sulla vostra crescita come coppia e lasciare che la collega gestisca la sua reazione potrebbe aiutarvi a mettere definitivamente fine a questa situazione. Se sente che questa persona continua a rappresentare una fonte di stress, potrebbe essere utile discutere apertamente con suo marito su come insieme potete affrontare il problema, senza azioni impulsive che potrebbero complicare le dinamiche tra di voi.
Riconosca il suo valore e il percorso che ha già compiuto. Agire in modo impulsivo, pur essendo liberatorio nel breve termine, potrebbe non portare alla chiusura emotiva desiderata. La decisione di come procedere dovrebbe essere presa in armonia con suo marito, cercando di consolidare il vostro legame piuttosto che metterlo alla prova.
Cordialmente,
Dott.ssa Gloria Giacomin
Buongiorno, comprendo profondamente la sua situazione e il tumulto emotivo che sta vivendo. È evidente che questo episodio ha scosso le fondamenta della vostra relazione, ma è altrettanto chiaro che, nonostante le difficoltà, avete trovato un modo per ricostruire il vostro legame.
Tuttavia, non esiste una scelta giusta o sbagliata in questo contesto. È importante valutare insieme a suo marito quali alternative possono esserci per gestire la presenza di questa collega nella vostra vita. La comunicazione aperta e onesta tra di voi è fondamentale: ascoltare i timori e le emozioni reciproche potrebbe aiutarvi a trovare una soluzione che soddisfi entrambi.
Consideri che la sua voglia di intervenire potrebbe essere comprensibile, ma potrebbe anche complicare ulteriormente la situazione e mettere a rischio i progressi che avete fatto. Parlarne con suo marito e cercare di capire come entrambi potete affrontare questa sfida insieme potrebbe essere la strada migliore per consolidare ulteriormente la vostra relazione. Resto a disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
Tuttavia, non esiste una scelta giusta o sbagliata in questo contesto. È importante valutare insieme a suo marito quali alternative possono esserci per gestire la presenza di questa collega nella vostra vita. La comunicazione aperta e onesta tra di voi è fondamentale: ascoltare i timori e le emozioni reciproche potrebbe aiutarvi a trovare una soluzione che soddisfi entrambi.
Consideri che la sua voglia di intervenire potrebbe essere comprensibile, ma potrebbe anche complicare ulteriormente la situazione e mettere a rischio i progressi che avete fatto. Parlarne con suo marito e cercare di capire come entrambi potete affrontare questa sfida insieme potrebbe essere la strada migliore per consolidare ulteriormente la vostra relazione. Resto a disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
Gentile utente, capisco quanto tu stia vivendo una situazione emotivamente molto complessa e dolorosa. Il tema della fiducia e dei confini in una relazione è delicato e, spesso, richiede tempo per essere affrontato in modo sano. Un percorso psicologico potrebbe esserti utile per esplorare i tuoi sentimenti di rabbia, insicurezza e delusione, e per trovare un modo equilibrato di gestire i conflitti emotivi legati alla situazione che stai vivendo. La terapia potrebbe anche aiutarti a riflettere su come prendere decisioni che tutelino il tuo benessere, senza compromettere il rispetto per te stessa e la tua relazione. Se anche tuo marito è d'accordo, valuterei anche l'ipotesi di una terapia di coppia.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
Buongiorno,
ciò che ha descritto in queste righe è un grande percorso, ricco di così tanti sentimenti ed emozioni diverse tra loro; tra l'allontanamento, la paura, la rottura, la rabbia e il senso di solitudine, ma anche la rinascita insieme, con tutto ciò che ne consegue (la gioia, ma anche le fragilità). Esporre in terapia di coppia le proprie vulnerabilità, i propri desideri e tutto ciò che siamo, non è semplice; richiede amore, impegno, tanto coraggio nel mettere in discussione se stessi dinanzi all'altro e nel riuscire a stare, a rimanere, anche nei momenti di maggiore difficoltà e vulnerabilità per noi stessi. Il fatto che il vostro legame ora sia più forte e profondo di prima è qualcosa di prezioso.
Da ciò che descrive, sembrerebbe che le scelte di questa terza persona siano indipendenti da quelle prese da suo marito nel corso del tempo. Sicuramente, tutto ciò che può inserirsi all'interno della coppia, riguarda entrambi e non solo una parte di essa. Dalle sue parole, sembrerebbe che suo marito abbia chiuso con questa persona, nonostante sia difficile impedirle di continuare a fare richieste. Ciò che a questo punto mi chiedo è: il bisogno di chiudere emotivamente con questa persona (come lei esprime) pensa possa essere soddisfatto dall'aprire dei nuovi contatti con lei? Per quanto possa sembrare liberatorio, non rischierebbe un rovescio della medaglia e quindi di riaprire ferite che cercano di cicatrizzarsi o addirittura di aprirne di nuove?
Proteggere la propria relazione, proteggere la coppia, è qualcosa che richiede cura, ascolto e dedizione. Durante la terapia di coppia avrete già affrontato queste tematiche.
A mio avviso, penso sia importante approfondire con un sincero e profondo ascolto questo suo sentire, questa esigenza di entrare lei stessa in contatto con la terza persona (o addirittura con una quarta persona), anche per capire se e quanto possa davvero essere liberatorio, come lei spera. Per approfondire ciò, potrebbe valutare di consultare nuovamente il vostro terapeuta o di intraprendere un percorso per se stessa, che le permetta innanzitutto di esprimere tutto ciò che in qualche riga non può condividere e soprattutto di trovare il giusto spazio e la giusta attenzione per potersi comprendere ed ascoltare al meglio. Questo potrebbe portarle maggiore serenità, sicurezza e farle esplorare nuove prospettive, strategie e risorse, per lei e per la vostra relazione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Teresa Schillaci
ciò che ha descritto in queste righe è un grande percorso, ricco di così tanti sentimenti ed emozioni diverse tra loro; tra l'allontanamento, la paura, la rottura, la rabbia e il senso di solitudine, ma anche la rinascita insieme, con tutto ciò che ne consegue (la gioia, ma anche le fragilità). Esporre in terapia di coppia le proprie vulnerabilità, i propri desideri e tutto ciò che siamo, non è semplice; richiede amore, impegno, tanto coraggio nel mettere in discussione se stessi dinanzi all'altro e nel riuscire a stare, a rimanere, anche nei momenti di maggiore difficoltà e vulnerabilità per noi stessi. Il fatto che il vostro legame ora sia più forte e profondo di prima è qualcosa di prezioso.
Da ciò che descrive, sembrerebbe che le scelte di questa terza persona siano indipendenti da quelle prese da suo marito nel corso del tempo. Sicuramente, tutto ciò che può inserirsi all'interno della coppia, riguarda entrambi e non solo una parte di essa. Dalle sue parole, sembrerebbe che suo marito abbia chiuso con questa persona, nonostante sia difficile impedirle di continuare a fare richieste. Ciò che a questo punto mi chiedo è: il bisogno di chiudere emotivamente con questa persona (come lei esprime) pensa possa essere soddisfatto dall'aprire dei nuovi contatti con lei? Per quanto possa sembrare liberatorio, non rischierebbe un rovescio della medaglia e quindi di riaprire ferite che cercano di cicatrizzarsi o addirittura di aprirne di nuove?
Proteggere la propria relazione, proteggere la coppia, è qualcosa che richiede cura, ascolto e dedizione. Durante la terapia di coppia avrete già affrontato queste tematiche.
A mio avviso, penso sia importante approfondire con un sincero e profondo ascolto questo suo sentire, questa esigenza di entrare lei stessa in contatto con la terza persona (o addirittura con una quarta persona), anche per capire se e quanto possa davvero essere liberatorio, come lei spera. Per approfondire ciò, potrebbe valutare di consultare nuovamente il vostro terapeuta o di intraprendere un percorso per se stessa, che le permetta innanzitutto di esprimere tutto ciò che in qualche riga non può condividere e soprattutto di trovare il giusto spazio e la giusta attenzione per potersi comprendere ed ascoltare al meglio. Questo potrebbe portarle maggiore serenità, sicurezza e farle esplorare nuove prospettive, strategie e risorse, per lei e per la vostra relazione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Teresa Schillaci
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d’ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve,
capisco profondamente il suo senso di frustrazione e il desiderio di chiudere definitivamente questa situazione che l’ha fatta soffrire a lungo. È naturale sentire il bisogno di prendere una posizione attiva dopo mesi di difficoltà e incertezza. Tuttavia, la scelta di intervenire direttamente potrebbe non portare il sollievo che desidera, ma rischiare invece di riaccendere dinamiche di tensione.
Da quello che racconta, suo marito ha già preso una decisione chiara e ha chiuso il rapporto con questa persona, arrivando persino a cambiare lavoro. Questo è un segnale importante: ha scelto lei e la vostra relazione. Il fatto che questa collega insista nel voler mantenere un legame non significa che lui voglia riaprire quella porta.
Il bisogno di chiudere emotivamente è comprensibile, ma la vera chiusura potrebbe non venire da un confronto con lei, bensì dal rafforzare la fiducia nella scelta di suo marito e nella solidità che avete ricostruito.
È legittimo sentirsi toccata da questa situazione, ma la domanda da porsi è: cosa le darebbe davvero pace? Affrontare questa donna direttamente o spostare il focus su di sé, sulle sue emozioni e sulla sicurezza che suo marito sta dimostrando di voler stare con lei?
Forse potrebbe essere utile esplorare questi sentimenti più a fondo, magari con il supporto di un percorso individuale, per trovare una chiusura che parta da dentro di lei e non dipenda dalle azioni di un’altra persona.
un caro saluto.
capisco profondamente il suo senso di frustrazione e il desiderio di chiudere definitivamente questa situazione che l’ha fatta soffrire a lungo. È naturale sentire il bisogno di prendere una posizione attiva dopo mesi di difficoltà e incertezza. Tuttavia, la scelta di intervenire direttamente potrebbe non portare il sollievo che desidera, ma rischiare invece di riaccendere dinamiche di tensione.
Da quello che racconta, suo marito ha già preso una decisione chiara e ha chiuso il rapporto con questa persona, arrivando persino a cambiare lavoro. Questo è un segnale importante: ha scelto lei e la vostra relazione. Il fatto che questa collega insista nel voler mantenere un legame non significa che lui voglia riaprire quella porta.
Il bisogno di chiudere emotivamente è comprensibile, ma la vera chiusura potrebbe non venire da un confronto con lei, bensì dal rafforzare la fiducia nella scelta di suo marito e nella solidità che avete ricostruito.
È legittimo sentirsi toccata da questa situazione, ma la domanda da porsi è: cosa le darebbe davvero pace? Affrontare questa donna direttamente o spostare il focus su di sé, sulle sue emozioni e sulla sicurezza che suo marito sta dimostrando di voler stare con lei?
Forse potrebbe essere utile esplorare questi sentimenti più a fondo, magari con il supporto di un percorso individuale, per trovare una chiusura che parta da dentro di lei e non dipenda dalle azioni di un’altra persona.
un caro saluto.
Comprendo appieno il suo desiderio di ristabilire serenità nel suo matrimonio dopo questo periodo di turbamento. È naturale che lei senta il bisogno di proteggere il vostro legame e di allontanare ciò che percepisce come una minaccia. Tuttavia, in queste delicate situazioni, è fondamentale agire con prudenza e saggezza, cercando sempre il bene superiore della famiglia. Un dialogo aperto e sincero con suo marito, basato sul rispetto reciproco e sulla comprensione delle vostre diverse sensibilità, potrebbe essere il primo passo per affrontare insieme questa sfida. Considerare le implicazioni a lungo termine di ogni azione e cercare una soluzione che preservi l'armonia e la fiducia nel vostro rapporto coniugale è di primaria importanza.
Buongiorno, provo a risponderle anche se non c'è una risposta giusta. Innanzitutto avete fatto davvero un bel percorso e vi siete ritrovati quindi questo per voi dovrebbe essere motivo di orgoglio. D'altra parte avete una persona che continua ad intromettersi tra di voi. Capisco la sua rabbia ma proverei a dare fiducia a suo marito nel gestire la situazione e magari parlargli apertamente di quale soluzione trovare per escluderla definitivamente dalle vostre vite. Il suo gesto liberatorio potrebbe ritorcersi contro di lei in quanto suo marito non è d'accordo, per questo posso provare a consigliarvi di prendere una decisione insieme. Detto ciò sono di nuovo a sottolineare la vostra unione e forza che avete dimostrato e la disponibilità che suo marito ha portato cambiando lavoro (immagino non facilissimo) e anche la sua accoglienza nel voler affrontare una situazione anch'essa difficile e delicata.
A disposizione, Dott.ssa Casumaro Giada
A disposizione, Dott.ssa Casumaro Giada
Buongiorno, nessuni può dirle cosa è giusto fare o meno in questa situazione, ma semplicemente il suo sentire.. ciò che posso consigliarle è di rispondere alla domanda che cosa è più giusto per lei? Un saluto. Dottoressa Versari Debora.
La sua frustrazione è più che comprensibile: dopo mesi di sofferenza, ora che ha ricostruito il rapporto con suo marito, si trova ancora a dover fronteggiare l’invadenza di questa collega, che sembra non voler accettare la fine della loro “amicizia”.
Il desiderio di prendere in mano la situazione e chiudere direttamente con lei è umano, perché per molto tempo si è sentita impotente, spettatrice di qualcosa che la riguardava profondamente ma su cui non aveva il controllo. Ora sente il bisogno di affermare il suo spazio e proteggere il legame ricostruito con suo marito.
Tuttavia, la reazione di suo marito fa riflettere. Se da un lato può sembrare che minimizzi il suo disagio, dall’altro sta anche ribadendo che ha fatto una scelta chiara e autonoma: ha chiuso lui, ha difeso il matrimonio, ha persino cambiato lavoro per mettere fine a ogni ambiguità. Insistere per intervenire potrebbe essere letto, da lui, come una mancanza di fiducia nella sua capacità di gestire la situazione.
Forse, più che scrivere direttamente a questa donna, potrebbe concentrarsi su un confronto con suo marito: non tanto per convincerlo a lasciarla intervenire, ma per fargli capire che la sua richiesta non nasce da insicurezza o controllo, ma da un bisogno profondo di chiudere emotivamente con il passato. Potrebbe aiutarlo a vedere che non è solo una questione tra lui e lei, ma che coinvolge anche lei, come moglie e come persona che ha sofferto.
La domanda da porsi è: il suo benessere e la solidità della relazione dipendono davvero dall’invio di quel messaggio, o può trovare un altro modo per sentirsi riconosciuta e al sicuro nel suo matrimonio?
Il desiderio di prendere in mano la situazione e chiudere direttamente con lei è umano, perché per molto tempo si è sentita impotente, spettatrice di qualcosa che la riguardava profondamente ma su cui non aveva il controllo. Ora sente il bisogno di affermare il suo spazio e proteggere il legame ricostruito con suo marito.
Tuttavia, la reazione di suo marito fa riflettere. Se da un lato può sembrare che minimizzi il suo disagio, dall’altro sta anche ribadendo che ha fatto una scelta chiara e autonoma: ha chiuso lui, ha difeso il matrimonio, ha persino cambiato lavoro per mettere fine a ogni ambiguità. Insistere per intervenire potrebbe essere letto, da lui, come una mancanza di fiducia nella sua capacità di gestire la situazione.
Forse, più che scrivere direttamente a questa donna, potrebbe concentrarsi su un confronto con suo marito: non tanto per convincerlo a lasciarla intervenire, ma per fargli capire che la sua richiesta non nasce da insicurezza o controllo, ma da un bisogno profondo di chiudere emotivamente con il passato. Potrebbe aiutarlo a vedere che non è solo una questione tra lui e lei, ma che coinvolge anche lei, come moglie e come persona che ha sofferto.
La domanda da porsi è: il suo benessere e la solidità della relazione dipendono davvero dall’invio di quel messaggio, o può trovare un altro modo per sentirsi riconosciuta e al sicuro nel suo matrimonio?
Grazie per aver condiviso la tua storia. È evidente quanto hai sofferto e quanto ti sei impegnata per salvare il tuo matrimonio. Quello che provi è del tutto comprensibile: dopo mesi di dolore e incertezza, sentire il bisogno di dire qualcosa direttamente a questa persona è umano. Non stai sbagliando a provare rabbia, né a sentire che la situazione ti riguarda da vicino.
Hai vissuto un periodo molto difficile, durante il quale ti sei sentita in disparte, mentre la relazione tra tuo marito e la collega continuava a ferirti. Hai avuto pazienza, hai dato tempo e fiducia, e oggi, grazie anche alla terapia, tu e tuo marito avete ricostruito un legame più profondo. Questo è un traguardo molto importante.
Il bisogno di scrivere a lei nasce dal desiderio di chiudere un cerchio, di riaffermare il tuo valore, e di dire una volta per tutte “adesso basta”. È un’esigenza legittima, ma può essere utile chiederti se davvero ti farebbe stare meglio oppure se potrebbe riaprire ferite, creare nuove tensioni e dare a lei un ruolo che ormai non merita più nella vostra vita.
Tuo marito dice che non dovresti entrarci, ma questo non significa che tu non conti. Anzi, forse nel suo modo di vedere le cose, si sente responsabile e vuole farsi carico lui della chiusura definitiva, senza metterti ancora nel mezzo di una situazione che ti ha già fatto soffrire. Questo potrebbe essere un segnale di protezione, anche se il modo in cui lo esprime ti fa sentire esclusa.
Hai ogni diritto di porre un confine, ma non è detto che per farlo tu debba passare da un messaggio diretto a lei. Potresti farlo all’interno del rapporto con tuo marito, chiedendogli che questa chiusura sia più esplicita, che ci sia maggiore trasparenza, e che tu possa sentirti più tutelata. Anche questo può aiutarti a trovare una forma di sollievo e chiusura.
A volte pensiamo che affrontare direttamente una persona sia l’unico modo per liberarci da un dolore, ma spesso la vera forza sta nel decidere di non darle più spazio, nemmeno nella nostra attenzione. Questo non significa restare in silenzio, ma scegliere dove mettere la nostra energia e con chi costruire, invece che riaprire vecchie battaglie. Un caro saluto Gabriele
Hai vissuto un periodo molto difficile, durante il quale ti sei sentita in disparte, mentre la relazione tra tuo marito e la collega continuava a ferirti. Hai avuto pazienza, hai dato tempo e fiducia, e oggi, grazie anche alla terapia, tu e tuo marito avete ricostruito un legame più profondo. Questo è un traguardo molto importante.
Il bisogno di scrivere a lei nasce dal desiderio di chiudere un cerchio, di riaffermare il tuo valore, e di dire una volta per tutte “adesso basta”. È un’esigenza legittima, ma può essere utile chiederti se davvero ti farebbe stare meglio oppure se potrebbe riaprire ferite, creare nuove tensioni e dare a lei un ruolo che ormai non merita più nella vostra vita.
Tuo marito dice che non dovresti entrarci, ma questo non significa che tu non conti. Anzi, forse nel suo modo di vedere le cose, si sente responsabile e vuole farsi carico lui della chiusura definitiva, senza metterti ancora nel mezzo di una situazione che ti ha già fatto soffrire. Questo potrebbe essere un segnale di protezione, anche se il modo in cui lo esprime ti fa sentire esclusa.
Hai ogni diritto di porre un confine, ma non è detto che per farlo tu debba passare da un messaggio diretto a lei. Potresti farlo all’interno del rapporto con tuo marito, chiedendogli che questa chiusura sia più esplicita, che ci sia maggiore trasparenza, e che tu possa sentirti più tutelata. Anche questo può aiutarti a trovare una forma di sollievo e chiusura.
A volte pensiamo che affrontare direttamente una persona sia l’unico modo per liberarci da un dolore, ma spesso la vera forza sta nel decidere di non darle più spazio, nemmeno nella nostra attenzione. Questo non significa restare in silenzio, ma scegliere dove mettere la nostra energia e con chi costruire, invece che riaprire vecchie battaglie. Un caro saluto Gabriele
Buongiorno, per quanto sia sicuramente terreno scomodo sul quale muoversi, credo sia scelta saggia lasciare che sia sua marito a gestire questa condizione, ne gioverebbe la fiducia che sente di avere dalla sua parte; mettersi nel mezzo potrebbe essere vissuto come spazio invaso e non rispettato.
Se lei cerca attenzioni e non accetta di essere messa da parte, qualsiasi contatto – anche conflittuale – potrebbe darle esattamente ciò che vuole: sentirsi ancora al centro della scena. Inoltre, tuo marito ha già fatto la sua scelta e preso le distanze, e il fatto che sia lui a gestire questa chiusura è un segnale di maturità nel vostro rapporto.
Il punto, però, è che tu senti ancora un peso emotivo enorme legato a questa storia, ed è su questo che bisognerebbe lavorare. Perché è vero che riguarda anche te, ma la soluzione più efficace potrebbe essere quella di trovare un modo per elaborare questa ferita, senza lasciare che lei abbia ancora potere su di te e sulla tua serenità.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarti a chiudere emotivamente con questa esperienza, gestire la rabbia e la frustrazione che provi e trovare strategie per rafforzare ancora di più la fiducia nel tuo rapporto. Ti va di parlarne meglio e capire insieme come liberartene?
Il punto, però, è che tu senti ancora un peso emotivo enorme legato a questa storia, ed è su questo che bisognerebbe lavorare. Perché è vero che riguarda anche te, ma la soluzione più efficace potrebbe essere quella di trovare un modo per elaborare questa ferita, senza lasciare che lei abbia ancora potere su di te e sulla tua serenità.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarti a chiudere emotivamente con questa esperienza, gestire la rabbia e la frustrazione che provi e trovare strategie per rafforzare ancora di più la fiducia nel tuo rapporto. Ti va di parlarne meglio e capire insieme come liberartene?
Buongiorno, in questo momento così delicato, io le farei una domanda e in base alla risposta che si darà potrà capire che strada prendere.
"Per lei è più importante mettere davanti l'orgoglio su questa faccenda, rispondendo alla collega di suo marito, oppure, dare fiducia a suo marito e permettere al vostro legame di superare anche questa burrasca?"
La prima opzione fa emergere che, se lei si intromette, romperebbe il patto che ha fatto con suo marito e si incrinerebbe di nuovo il vostro legame così faticosamente ricostruito.
La seconda opzione ovvero dare fiducia a suo marito evidenzierebbe oltre la stima verso di lui, anche il fatto che, è consapevole che niente più possa incrinare il rapporto, se lo sente davvero saldo.
Sta a lei capire che strada vuole intraprendere, ma prima di agire, pensi bene a quali sono i presupposti che stanno alla base delle sue scelte e dove vuole veramente andare per essere felice. La sincerità e il rispetto per se stessi sono alla base dell'amore proprio e verso qualsiasi altra persona.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
"Per lei è più importante mettere davanti l'orgoglio su questa faccenda, rispondendo alla collega di suo marito, oppure, dare fiducia a suo marito e permettere al vostro legame di superare anche questa burrasca?"
La prima opzione fa emergere che, se lei si intromette, romperebbe il patto che ha fatto con suo marito e si incrinerebbe di nuovo il vostro legame così faticosamente ricostruito.
La seconda opzione ovvero dare fiducia a suo marito evidenzierebbe oltre la stima verso di lui, anche il fatto che, è consapevole che niente più possa incrinare il rapporto, se lo sente davvero saldo.
Sta a lei capire che strada vuole intraprendere, ma prima di agire, pensi bene a quali sono i presupposti che stanno alla base delle sue scelte e dove vuole veramente andare per essere felice. La sincerità e il rispetto per se stessi sono alla base dell'amore proprio e verso qualsiasi altra persona.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Gentilissima, grazie per aver condiviso.
Mi dispiace che ora si trovi a vivere con una situazione di tale delicatezza ed è naturale che lei porti con sé molta sofferenza proprio a causa di ciò che ha vissuto.
Comprendo il suo desiderio di proteggere il suo rapporto con suo marito, tuttavia, è necessario riflettere a fondo sulla situazione, tenendo ben presente che inserirsi potrebbe peggiorare ulteriormente le cose, proprio perchè suo marito ha esplicitato chiaramente di volere che lei lasciasse fare a lui.
La fiducia reciproca è molto importante, mi rendo conto che sia molto difficile lasciare risolvere la situazione solamente a lui, difatti, lei ha tutte le ragioni per dire che riguarda anche lei e che si senta implicata. Ci sono state ripercussioni nella vostra dinamica relazionale ed è comprensibile che senta il bisogno di intervenire.
Proprio in virtù della vostra rinascita e del vostro legame più solido, potrebbe provare a parlare apertamente con lui su come si sente, esternando quanto per lei sia importante sapere che la vostra relazione sia al sicuro.
Se ora il legame è più forte di prima, provi a esplorare ciò che sente, si concentri sul cercare di capire come mai vorrebbe intervenire, su quale sia la motivazione sottostante. È importante capire se si tratti di mancanza di fiducia, oppure di un bisogno personale di proteggere il rapporto.
Sarebbe interessante tentare di capire se, parlare direttamente con questa persona aiuterebbe effettivamente a chiudere e ritrovare serenità.
Suo marito vorrebbe gestire la cosa a modo suo mentre lei vorrebbe chiudere emotivamente intervenendo, forse la chiave potrebbe essere trovare un compromesso. È giusto che lei esprima ciò che sente, tuttavia, proprio per il fatto che suo marito potrebbe arrabbiarsi molto all’idea che lei intervenga direttamente, sarebbe bene affrontare apertamente prima il problema con lui. La comunicazione è una via importante per mantenere una connessione.
Le auguro il meglio, un caro saluto!
Mi dispiace che ora si trovi a vivere con una situazione di tale delicatezza ed è naturale che lei porti con sé molta sofferenza proprio a causa di ciò che ha vissuto.
Comprendo il suo desiderio di proteggere il suo rapporto con suo marito, tuttavia, è necessario riflettere a fondo sulla situazione, tenendo ben presente che inserirsi potrebbe peggiorare ulteriormente le cose, proprio perchè suo marito ha esplicitato chiaramente di volere che lei lasciasse fare a lui.
La fiducia reciproca è molto importante, mi rendo conto che sia molto difficile lasciare risolvere la situazione solamente a lui, difatti, lei ha tutte le ragioni per dire che riguarda anche lei e che si senta implicata. Ci sono state ripercussioni nella vostra dinamica relazionale ed è comprensibile che senta il bisogno di intervenire.
Proprio in virtù della vostra rinascita e del vostro legame più solido, potrebbe provare a parlare apertamente con lui su come si sente, esternando quanto per lei sia importante sapere che la vostra relazione sia al sicuro.
Se ora il legame è più forte di prima, provi a esplorare ciò che sente, si concentri sul cercare di capire come mai vorrebbe intervenire, su quale sia la motivazione sottostante. È importante capire se si tratti di mancanza di fiducia, oppure di un bisogno personale di proteggere il rapporto.
Sarebbe interessante tentare di capire se, parlare direttamente con questa persona aiuterebbe effettivamente a chiudere e ritrovare serenità.
Suo marito vorrebbe gestire la cosa a modo suo mentre lei vorrebbe chiudere emotivamente intervenendo, forse la chiave potrebbe essere trovare un compromesso. È giusto che lei esprima ciò che sente, tuttavia, proprio per il fatto che suo marito potrebbe arrabbiarsi molto all’idea che lei intervenga direttamente, sarebbe bene affrontare apertamente prima il problema con lui. La comunicazione è una via importante per mantenere una connessione.
Le auguro il meglio, un caro saluto!
Difficile darle una risposta, perché alto è il rischio di urtare la sua sensibilità, che ha un senso.
Provo a dirle che, da quello che lei scrive, emerge che suo marito ha fatto la propria scelta emotiva e si è confrontato con lei su questa scelta: entrambi vi siete comportati da adulti, ciascuno verso se stesso ma anche ciascuno verso l'altro.
L'altra persona ha un proprio mondo, con lei ha interagito suo marito arrivando a comunicarle la propria scelta.
Suo marito non è suo territorio, è una persona adulta che le sta dicendo che intende assumersi le proprie responsabilità. Se lei invia un messaggio all'altra persona, in sostanza dà un messaggio implicito a tutti gli attori di questa situazione: il messaggio che suo marito è una sua proprietà e soprattutto che non è sufficientemente in grado di assumersi da adulto le proprie responsabilità e di comunicarle in modo adeguato.
Se può esserle utile, ne possiamo parlare in un colloquio online.
Provo a dirle che, da quello che lei scrive, emerge che suo marito ha fatto la propria scelta emotiva e si è confrontato con lei su questa scelta: entrambi vi siete comportati da adulti, ciascuno verso se stesso ma anche ciascuno verso l'altro.
L'altra persona ha un proprio mondo, con lei ha interagito suo marito arrivando a comunicarle la propria scelta.
Suo marito non è suo territorio, è una persona adulta che le sta dicendo che intende assumersi le proprie responsabilità. Se lei invia un messaggio all'altra persona, in sostanza dà un messaggio implicito a tutti gli attori di questa situazione: il messaggio che suo marito è una sua proprietà e soprattutto che non è sufficientemente in grado di assumersi da adulto le proprie responsabilità e di comunicarle in modo adeguato.
Se può esserle utile, ne possiamo parlare in un colloquio online.
Carissima,
È una situazione complessa e delicata, quindi ogni consiglio che può ricevere da un professionista che non vi segue, deve essere sempre preso con molta, molta, molta cautela. Compreso il mio.
Fatta questa premessa, il mio consiglio è di tenere duro ancora un po'. Generalmente, da un punto di vista puramente strategico, è la soluzione migliore. È più facile sbagliare ATTIVAMENTE mossa, piuttosto che "perdere il treno" non facendo nulla.
Che cosa rischia, ora, lei? Ha ristrutturato la sua architettura famigliare, ritrovando una momentanea stabilità dopo i venti di tempesta che minacciavano di far crollare la casa. Ora, deve solo affrontare qualche scossa di assestamento secondaria, ma suo marito sta già trovando un suo equilibrio, cercando lui - e questo è molto positivo - di dare una collocazione a questo "terzo incomodo" alla vostra famiglia.
Lo lasci stare e gi dia fiducia. Le parli, le dica che si fida di lui e che le darà lo spazio e il tempo necessario per capire e per gestire lui la situazione, specificando che lo fa non perché non ci tiene alla famiglia e non le importa, ma perché gli da fiducia, perché ha fiducia in lui e se è tornato da lei, allora lei è tranquilla. Questo lo farà sentire apprezzato, che per noi uomini è fondamentale, ma soprattutto lo farà sentire SICURO. Se ci vorrà ancora qualche mese, tenga duro. La fiducia non si costruisce con gps e agenti in incognito che seguono il partner. Anzi, colga l'occasione per dirgli - e se ne convinca anche lei - che farlo seguire è stato sbagliato. Che non è così che si costruisce l'amore, ma attraverso la più profonda stima, il rispetto e la felicità condivisa. La fiducia è il fil rouge che collega tutti questi ingredienti. Le dia spazio, tempo e fiducia. Altrimenti, che senso avrebbe una famiglia?
Con i miei più sinceri saluti,
in bocca la lupo
Dott. Maccarri
È una situazione complessa e delicata, quindi ogni consiglio che può ricevere da un professionista che non vi segue, deve essere sempre preso con molta, molta, molta cautela. Compreso il mio.
Fatta questa premessa, il mio consiglio è di tenere duro ancora un po'. Generalmente, da un punto di vista puramente strategico, è la soluzione migliore. È più facile sbagliare ATTIVAMENTE mossa, piuttosto che "perdere il treno" non facendo nulla.
Che cosa rischia, ora, lei? Ha ristrutturato la sua architettura famigliare, ritrovando una momentanea stabilità dopo i venti di tempesta che minacciavano di far crollare la casa. Ora, deve solo affrontare qualche scossa di assestamento secondaria, ma suo marito sta già trovando un suo equilibrio, cercando lui - e questo è molto positivo - di dare una collocazione a questo "terzo incomodo" alla vostra famiglia.
Lo lasci stare e gi dia fiducia. Le parli, le dica che si fida di lui e che le darà lo spazio e il tempo necessario per capire e per gestire lui la situazione, specificando che lo fa non perché non ci tiene alla famiglia e non le importa, ma perché gli da fiducia, perché ha fiducia in lui e se è tornato da lei, allora lei è tranquilla. Questo lo farà sentire apprezzato, che per noi uomini è fondamentale, ma soprattutto lo farà sentire SICURO. Se ci vorrà ancora qualche mese, tenga duro. La fiducia non si costruisce con gps e agenti in incognito che seguono il partner. Anzi, colga l'occasione per dirgli - e se ne convinca anche lei - che farlo seguire è stato sbagliato. Che non è così che si costruisce l'amore, ma attraverso la più profonda stima, il rispetto e la felicità condivisa. La fiducia è il fil rouge che collega tutti questi ingredienti. Le dia spazio, tempo e fiducia. Altrimenti, che senso avrebbe una famiglia?
Con i miei più sinceri saluti,
in bocca la lupo
Dott. Maccarri
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