Buongiorno, scrivo per avere un consiglio su come comportarmi con la mia ormai ex ragazza, che sta
20
risposte
Buongiorno,
scrivo per avere un consiglio su come comportarmi con la mia ormai ex ragazza, che sta affrontando un possibile disturbo di personalità borderline. Abbiamo avuto una bellissima relazione di quasi due anni, ricca di momenti felici e di un’intesa mentale profonda. Tuttavia, negli ultimi mesi, i suoi attacchi d’ansia si sono intensificati, accompagnati da problemi alimentari che l’hanno portata sotto peso.
Tre mesi fa, a seguito di questi problemi, ha iniziato un percorso con una nutrizionista, ma nonostante questo, il nostro rapporto ha iniziato a cambiare. Lei era sempre più stanca e debole, e io cercavo di evitare qualsiasi tipo di discussione per non aggiungere ulteriore stress.
Circa un mese fa, dopo un periodo particolarmente difficile, mi ha detto di non riuscire più a provare emozioni (in amicizie, relazioni e con la famiglia) e che, per questo, non riusciva più a stare con me. Ci siamo lasciati, e lei ha iniziato un percorso di psicoterapia, durante il quale le è stato detto che potrebbe avere un disturbo borderline.
Nonostante la rottura, io le sto ancora vicino e la supporto perché sento di volerlo fare, e lei accetta questo mio aiuto. Tuttavia, sembra quasi che voglia proteggermi dalla situazione, come se non volesse che io mi “fossilizzi” o soffra troppo per lei. Lei si sente in colpa per avermi lasciato e fatto soffrire, ma dice anche che non riesce a stare in una relazione in questo momento, come consigliato anche dalla psico terapeuta.
Io sto bene nel supportarla, ma mi chiedo: è la cosa giusta sia per lei che per me? Come posso aiutarla senza essere d’intralcio al suo percorso?
scrivo per avere un consiglio su come comportarmi con la mia ormai ex ragazza, che sta affrontando un possibile disturbo di personalità borderline. Abbiamo avuto una bellissima relazione di quasi due anni, ricca di momenti felici e di un’intesa mentale profonda. Tuttavia, negli ultimi mesi, i suoi attacchi d’ansia si sono intensificati, accompagnati da problemi alimentari che l’hanno portata sotto peso.
Tre mesi fa, a seguito di questi problemi, ha iniziato un percorso con una nutrizionista, ma nonostante questo, il nostro rapporto ha iniziato a cambiare. Lei era sempre più stanca e debole, e io cercavo di evitare qualsiasi tipo di discussione per non aggiungere ulteriore stress.
Circa un mese fa, dopo un periodo particolarmente difficile, mi ha detto di non riuscire più a provare emozioni (in amicizie, relazioni e con la famiglia) e che, per questo, non riusciva più a stare con me. Ci siamo lasciati, e lei ha iniziato un percorso di psicoterapia, durante il quale le è stato detto che potrebbe avere un disturbo borderline.
Nonostante la rottura, io le sto ancora vicino e la supporto perché sento di volerlo fare, e lei accetta questo mio aiuto. Tuttavia, sembra quasi che voglia proteggermi dalla situazione, come se non volesse che io mi “fossilizzi” o soffra troppo per lei. Lei si sente in colpa per avermi lasciato e fatto soffrire, ma dice anche che non riesce a stare in una relazione in questo momento, come consigliato anche dalla psico terapeuta.
Io sto bene nel supportarla, ma mi chiedo: è la cosa giusta sia per lei che per me? Come posso aiutarla senza essere d’intralcio al suo percorso?
Buongiorno,
Capisco quanto questa situazione possa essere delicata e carica di emozioni per entrambe le parti. È evidente il legame profondo e sincero che avete condiviso, e la volontà di restarle vicino dimostra grande maturità e affetto.
Nel contesto di un possibile disturbo borderline di personalità, è importante considerare alcuni aspetti:
Stabilità emotiva personale – Offrire supporto può essere positivo, ma è fondamentale che questo non avvenga a scapito del proprio benessere. Il rischio di “fossilizzarsi” su questa situazione potrebbe innescare dinamiche di dipendenza emotiva o sensi di colpa reciproci. È utile chiedersi quanto questo rapporto di vicinanza sia sostenibile a lungo termine e se si riesce a mantenere un equilibrio emotivo personale.
Ruolo e limiti – È positivo che lei abbia intrapreso un percorso di psicoterapia. Questo significa che sta lavorando su di sé con l’aiuto di un professionista. Essere un sostegno per lei può essere utile, ma è importante non assumere inconsapevolmente un ruolo terapeutico o sentirsi responsabili del suo benessere emotivo. Il supporto migliore che puoi darle è quello di un amico comprensivo, lasciando che il percorso terapeutico segua il proprio corso senza interferenze involontarie.
Riconoscere i propri bisogni – Anche se ora senti di star bene nell’aiutarla, è importante non trascurare i tuoi sentimenti. Potresti considerare di dare spazio anche ai tuoi bisogni emotivi e alle tue aspirazioni, mantenendo un sano distacco che protegga entrambi da ulteriori sofferenze.
Rispetto del percorso individuale – Il fatto che lei stia seguendo le indicazioni della sua terapeuta e riconosca la necessità di stare da sola indica una consapevolezza importante. Accettare e rispettare questa decisione è un atto di grande amore e rispetto, che a lungo termine potrebbe giovare a entrambi.
Ti incoraggio a riflettere su questi punti e a considerare che, in situazioni così complesse, un confronto diretto con uno specialista può offrire maggiore chiarezza. Un supporto psicologico anche per te potrebbe aiutarti a gestire meglio questa fase e a comprendere fino a che punto è giusto restare coinvolto.
Rivolgersi a uno psicologo per un confronto personale potrebbe essere utile per affrontare al meglio questa esperienza.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Capisco quanto questa situazione possa essere delicata e carica di emozioni per entrambe le parti. È evidente il legame profondo e sincero che avete condiviso, e la volontà di restarle vicino dimostra grande maturità e affetto.
Nel contesto di un possibile disturbo borderline di personalità, è importante considerare alcuni aspetti:
Stabilità emotiva personale – Offrire supporto può essere positivo, ma è fondamentale che questo non avvenga a scapito del proprio benessere. Il rischio di “fossilizzarsi” su questa situazione potrebbe innescare dinamiche di dipendenza emotiva o sensi di colpa reciproci. È utile chiedersi quanto questo rapporto di vicinanza sia sostenibile a lungo termine e se si riesce a mantenere un equilibrio emotivo personale.
Ruolo e limiti – È positivo che lei abbia intrapreso un percorso di psicoterapia. Questo significa che sta lavorando su di sé con l’aiuto di un professionista. Essere un sostegno per lei può essere utile, ma è importante non assumere inconsapevolmente un ruolo terapeutico o sentirsi responsabili del suo benessere emotivo. Il supporto migliore che puoi darle è quello di un amico comprensivo, lasciando che il percorso terapeutico segua il proprio corso senza interferenze involontarie.
Riconoscere i propri bisogni – Anche se ora senti di star bene nell’aiutarla, è importante non trascurare i tuoi sentimenti. Potresti considerare di dare spazio anche ai tuoi bisogni emotivi e alle tue aspirazioni, mantenendo un sano distacco che protegga entrambi da ulteriori sofferenze.
Rispetto del percorso individuale – Il fatto che lei stia seguendo le indicazioni della sua terapeuta e riconosca la necessità di stare da sola indica una consapevolezza importante. Accettare e rispettare questa decisione è un atto di grande amore e rispetto, che a lungo termine potrebbe giovare a entrambi.
Ti incoraggio a riflettere su questi punti e a considerare che, in situazioni così complesse, un confronto diretto con uno specialista può offrire maggiore chiarezza. Un supporto psicologico anche per te potrebbe aiutarti a gestire meglio questa fase e a comprendere fino a che punto è giusto restare coinvolto.
Rivolgersi a uno psicologo per un confronto personale potrebbe essere utile per affrontare al meglio questa esperienza.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
È comprensibile il suo supporto alla sua ex ragazza, ma è importante rispettare il suo spazio terapeutico e chiarire i confini del rapporto. Valuti il suo benessere personale e consideri un supporto professionale per gestire le emozioni. La situazione che descrive è complessa e carica di emozioni per entrambi, quindi è importante affrontarla con attenzione, non esiste una risposta univoca su cosa sia “giusto” in queste situazioni. L’importante è mantenere un equilibrio tra il desiderio di aiutare e la protezione del proprio benessere emotivo.
Buon pomeriggio. Innanzitutto, comprendo che sta vivendo una situazione molto difficile emotivamente sia per lei che per la sua ex ragazza. Il comportamento più giusto da assumere, tenendo conto di tutte le parti in causa, non è facilmente definibile, soprattutto perchè è necessario conoscere informazioni situazionali e personali. Tuttavia, la cosa che ritengo importante rimandarle è che bisogna in primis essere consapevoli e sinceri con se stessi circa i propri bisogni e desideri così da riuscire a trasmettere agli altri serenità nell'affrontare le difficoltà incontrate.
Per qualsiasi ulteriore informazioni o richiesta, rimango a disposizione.
Dott.ssa Giovanna Eremitaggio Psicologa-Psicoterapeuta
Per qualsiasi ulteriore informazioni o richiesta, rimango a disposizione.
Dott.ssa Giovanna Eremitaggio Psicologa-Psicoterapeuta
Buonasera,
Grazie della condivisione.
Non ho ancora elementi sufficienti per fare una diagnosi, ma una mia ipotesi è che, secondo il Modello Strutturale Integrato, la Sua ragazza tema qualsiasi stimolo che venga dal corpo, sia esso uno emotivo o anche semplicemente dovuto al processo di digestione nell'assumere cibo.
Non so quanto Lei riesca veramente a stare vicino alla ragazza, nel senso quanto glielo permetta. È terrorizzata da tutto quello che include intimità, vicinanza ed emozioni, tranne quella della rabbia, che serve per tener lontano tutto.
È un lavoro molto difficile per riuscire ad integrare la sua personalità di superficie di difesa , dove apparentemente sembra funzionare tutto bene , e quella profonda angoscia che domina la personalità sottostante.
Non ci sono molti professionisti capaci in questo senso, perché si tratterebbe di una psicosi estremamente difficile.
È importante innanzitutto salvare la vita , cioè il peso corporeo necessario.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti
Dottoressa Monika Elisabeth Ronge.
Grazie della condivisione.
Non ho ancora elementi sufficienti per fare una diagnosi, ma una mia ipotesi è che, secondo il Modello Strutturale Integrato, la Sua ragazza tema qualsiasi stimolo che venga dal corpo, sia esso uno emotivo o anche semplicemente dovuto al processo di digestione nell'assumere cibo.
Non so quanto Lei riesca veramente a stare vicino alla ragazza, nel senso quanto glielo permetta. È terrorizzata da tutto quello che include intimità, vicinanza ed emozioni, tranne quella della rabbia, che serve per tener lontano tutto.
È un lavoro molto difficile per riuscire ad integrare la sua personalità di superficie di difesa , dove apparentemente sembra funzionare tutto bene , e quella profonda angoscia che domina la personalità sottostante.
Non ci sono molti professionisti capaci in questo senso, perché si tratterebbe di una psicosi estremamente difficile.
È importante innanzitutto salvare la vita , cioè il peso corporeo necessario.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti
Dottoressa Monika Elisabeth Ronge.
Buongiorno, credo che lei debba chiedersi perché le piace tanto aiutare questa ragazza e soprattutto se è lei a richiederlo. Un aiuto è proficuo se è richiesto mentre mi pare che questa ragazza cerchi una sua dimensione interiore. I distacchi non sono semplici e forse potrebbe esserle utile un supporto per comprendere cosa si agita nel profondo del suo animo.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente di mio dottore,
purtroppo non c'è nulla al momento che possa fare per farla star meglio. Lasci che la ragazza affronti il percorso psicoterapico; con il tempo affiancando anche un trattamento farmacologico potrá migliorare la sua qualità della vita e chissà magari tornare con lei.
In bocca al lupo per il suo futuro.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
purtroppo non c'è nulla al momento che possa fare per farla star meglio. Lasci che la ragazza affronti il percorso psicoterapico; con il tempo affiancando anche un trattamento farmacologico potrá migliorare la sua qualità della vita e chissà magari tornare con lei.
In bocca al lupo per il suo futuro.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno,La situazione che descrive è complessa e richiede molta sensibilità. Di seguito, alcune riflessioni che potrebbero aiutarla a comprendere meglio come gestire questa situazione così delicata.
Riflessioni sulla Situazione
Benessere Personale: è importante che lei consideri il proprio benessere emotivo. Supportare una persona cara in difficoltà può essere gratificante, ma anche emotivamente impegnativo. Riconoscere i propri limiti e bisogni è fondamentale per mantenere un equilibrio sano.
Rispetto per il Percorso Terapeutico: la sua ex ragazza sta seguendo un percorso di psicoterapia e, come indicato dalla sua terapeuta, potrebbe essere necessario prendersi una pausa dalle relazioni sentimentali per lavorare su se stessa. È essenziale rispettare questa strategia per favorire il suo percorso di guarigione.
Strategie di Gestione
Supporto a Distanza: potrebbe continuare a offrirle supporto a distanza, essendo disponibile per parlare quando lei lo desidera, ma senza imporre la sua presenza. In questo modo, lei può sentirsi sostenuta senza sentirsi sopraffatta.
Riflettere sui Propri Bisogni: si prenda del tempo per riflettere sui propri bisogni e desideri. Consideri se è possibile mantenere un rapporto di supporto senza compromettere il proprio benessere. Se sente che la situazione diventa troppo pesante, potrebbe essere utile cercare supporto da amici, familiari e un professionista.
Promuovere l'Autonomia: incoraggi la sua ex ragazza a continuare a seguire il suo percorso terapeutico e a sviluppare strategie per gestire le sue difficoltà in modo autonomo. Questo può rafforzare la sua fiducia e il suo senso di controllo sulla propria vita.
Conclusione
Mantenere un equilibrio tra il desiderio di supportare la sua ex ragazza e il rispetto per il suo percorso di guarigione è fondamentale. È importante che qualsiasi decisione presa sia allineata con i suoi valori personali e con il desiderio di migliorare il benessere di entrambi. Le auguro di trovare la serenità e la chiarezza necessarie per affrontare questa situazione nel modo migliore per lei e per la sua ex ragazza.
Cordiali saluti.
Riflessioni sulla Situazione
Benessere Personale: è importante che lei consideri il proprio benessere emotivo. Supportare una persona cara in difficoltà può essere gratificante, ma anche emotivamente impegnativo. Riconoscere i propri limiti e bisogni è fondamentale per mantenere un equilibrio sano.
Rispetto per il Percorso Terapeutico: la sua ex ragazza sta seguendo un percorso di psicoterapia e, come indicato dalla sua terapeuta, potrebbe essere necessario prendersi una pausa dalle relazioni sentimentali per lavorare su se stessa. È essenziale rispettare questa strategia per favorire il suo percorso di guarigione.
Strategie di Gestione
Supporto a Distanza: potrebbe continuare a offrirle supporto a distanza, essendo disponibile per parlare quando lei lo desidera, ma senza imporre la sua presenza. In questo modo, lei può sentirsi sostenuta senza sentirsi sopraffatta.
Riflettere sui Propri Bisogni: si prenda del tempo per riflettere sui propri bisogni e desideri. Consideri se è possibile mantenere un rapporto di supporto senza compromettere il proprio benessere. Se sente che la situazione diventa troppo pesante, potrebbe essere utile cercare supporto da amici, familiari e un professionista.
Promuovere l'Autonomia: incoraggi la sua ex ragazza a continuare a seguire il suo percorso terapeutico e a sviluppare strategie per gestire le sue difficoltà in modo autonomo. Questo può rafforzare la sua fiducia e il suo senso di controllo sulla propria vita.
Conclusione
Mantenere un equilibrio tra il desiderio di supportare la sua ex ragazza e il rispetto per il suo percorso di guarigione è fondamentale. È importante che qualsiasi decisione presa sia allineata con i suoi valori personali e con il desiderio di migliorare il benessere di entrambi. Le auguro di trovare la serenità e la chiarezza necessarie per affrontare questa situazione nel modo migliore per lei e per la sua ex ragazza.
Cordiali saluti.
Buongiorno, le domande che lei si pone sono importanti soprattutto perché la coinvolgono e pongono la questione dell'utilità del suo supporto dopo essere stato lasciato e nonostante la sua ex ragazza stia affrontando il suo disagio. Può essere importante affrontare i sentimenti e le emozioni che sono collegati con la sua attuale scelta di continuare a sostenerla. Un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla nell'orientarsi nell'azione e nell'esplorazione del suo mondo interiore in questo particolare momento, in modo che lei possa trovare la via che desidera e che risponde maggiormente alle sue necessità.
Mi pare che sia tu sia la tua ex siate molto attenti ai bisogni dell'altro/a: "sembra quasi che lei...non volesse che io mi "fossilizzi" e soffra troppo per lei". e vedi il finale della tua lettera: "come posso aiutarla senza essere d'intralcio al suo percorso?"Questo è bello, ma è anche rischioso.Il rischio è che ciascuno non sia più consapevole, alla fine, di quali sono veramente i suoi bisogni. Ad es.: tu non temi di " fossilizzarti", come lei teme per te?Capisco che tu ti rifiuti a chiudere del tutto una relazione che è stata per te così significativa. Ma per quanto tempo sarà bene per te impegnare le tue energie in una relazione che oggi sembra essere di solidarietà e sostegno,ma da cui l'eros se n'è andato?
Gentiliss. Da quello che scrive la sua ex compagna ha deciso di intraprendere un percorso di psicoterapia per lavorare sul proprio funzionamento e sui sintomi che manifesta ad oggi che hanno determinato la chiusura della vostra relazione.
Se la sua ex partner manifesta la necessità di non proseguire la relazione sentimentale per concedersi il tempo per lavorare su di sé, l'unica cosa che può fare è rispettare la sua scelta. Tuttavia é comprensibile che ciò comporti diversi vissuti emotivi intensi e potenzialmente complessi. Potrebbe essere di grande aiuto elaborare i suoi vissuti emotivi all'interno di uno spazio di psicoterapia individuale.
Se la sua ex partner manifesta la necessità di non proseguire la relazione sentimentale per concedersi il tempo per lavorare su di sé, l'unica cosa che può fare è rispettare la sua scelta. Tuttavia é comprensibile che ciò comporti diversi vissuti emotivi intensi e potenzialmente complessi. Potrebbe essere di grande aiuto elaborare i suoi vissuti emotivi all'interno di uno spazio di psicoterapia individuale.
Buongiorno,
prima di tutto, desidero riconoscere la delicatezza e la profondità della situazione che sta vivendo. È evidente che tiene molto alla sua ex compagna e che il suo desiderio di supportarla è sincero e radicato in un affetto genuino. La sua sensibilità e attenzione per ciò che lei sta attraversando sono aspetti che meritano rispetto.
Vorrei offrirle qualche spunto di riflessione che possa aiutarla a comprendere meglio i suoi sentimenti e il suo ruolo in questa situazione.
Il desiderio di supportare la sua ex compagna potrebbe essere legato non solo alla preoccupazione per il suo benessere, ma anche al significato che questa relazione ha avuto per lei. Forse, inconsciamente, continua a nutrire un legame con la speranza di "riparare" qualcosa, o di preservare un senso di connessione. Sarebbe interessante chiedersi: quali bisogni suoi, personali, sono soddisfatti nel restare accanto a lei? Cosa teme potrebbe accadere se si allontanasse?
Lei descrive una situazione in cui la sua ex ragazza, pur accettando il suo supporto, sembra preoccuparsi per il rischio che questo possa tenerla legata a qualcosa di doloroso o impedirle di affrontare il percorso terapeutico in modo autonomo. In questo senso, un aspetto importante da considerare è il tema del confine: qual è il confine tra il desiderio di esserle di aiuto e il rischio di entrare in una dinamica che potrebbe interferire con il suo percorso di cura?
Si chieda: il mio supporto è percepito come un aiuto o potrebbe inconsciamente alimentare una dipendenza emotiva?
È fondamentale che, nel supportarla, non perda di vista il suo stesso benessere emotivo. Essere vicino a qualcuno che sta affrontando un disturbo di personalità – che spesso si accompagna a fluttuazioni emotive e difficoltà relazionali – può essere molto faticoso. Si conceda del tempo per riflettere su come si sente, su quali emozioni questa situazione le suscita (ad esempio, senso di colpa, paura di abbandonarla, speranza di una riconciliazione).
Si domandi: quali sono i miei limiti? Cosa mi serve per prendermi cura di me stesso in questa fase?
In situazioni come questa, ciò che può fare per lei è essere una presenza stabile e rispettosa dei suoi bisogni e del percorso terapeutico che sta intraprendendo in modo da permetterle di affrontare il percorso terapeutico senza sentirsi "in dovere" verso di lei, né emotivamente dipendente.
Ponga attenzione nel monitorare il proprio ruolo così da essere consapevole di come il suo supporto potrebbe essere percepito (come un gesto altruista o come una pressione implicita).
E' importante che continui a coltivare la sua autonomia emotiva: si dia il permesso di vivere le sue emozioni e, se necessario, di prendersi uno spazio per elaborare la sua sofferenza. Questo non significa abbandonarla, ma riconoscere che, per poterla sostenere, deve anche sostenere se stesso.
In definitiva, non c’è una "risposta giusta" univoca. La decisione di restarle accanto o di prendere una distanza emotiva dipende dalla consapevolezza che riuscirà a sviluppare su ciò che è sano e sostenibile per entrambi. Se sente che la situazione la sovrasta, potrebbe considerare, a sua volta, un confronto con uno psicoterapeuta per elaborare meglio le sue emozioni e trovare una direzione che sia in linea con i suoi bisogni.
Le auguro il meglio,
Cari saluti
prima di tutto, desidero riconoscere la delicatezza e la profondità della situazione che sta vivendo. È evidente che tiene molto alla sua ex compagna e che il suo desiderio di supportarla è sincero e radicato in un affetto genuino. La sua sensibilità e attenzione per ciò che lei sta attraversando sono aspetti che meritano rispetto.
Vorrei offrirle qualche spunto di riflessione che possa aiutarla a comprendere meglio i suoi sentimenti e il suo ruolo in questa situazione.
Il desiderio di supportare la sua ex compagna potrebbe essere legato non solo alla preoccupazione per il suo benessere, ma anche al significato che questa relazione ha avuto per lei. Forse, inconsciamente, continua a nutrire un legame con la speranza di "riparare" qualcosa, o di preservare un senso di connessione. Sarebbe interessante chiedersi: quali bisogni suoi, personali, sono soddisfatti nel restare accanto a lei? Cosa teme potrebbe accadere se si allontanasse?
Lei descrive una situazione in cui la sua ex ragazza, pur accettando il suo supporto, sembra preoccuparsi per il rischio che questo possa tenerla legata a qualcosa di doloroso o impedirle di affrontare il percorso terapeutico in modo autonomo. In questo senso, un aspetto importante da considerare è il tema del confine: qual è il confine tra il desiderio di esserle di aiuto e il rischio di entrare in una dinamica che potrebbe interferire con il suo percorso di cura?
Si chieda: il mio supporto è percepito come un aiuto o potrebbe inconsciamente alimentare una dipendenza emotiva?
È fondamentale che, nel supportarla, non perda di vista il suo stesso benessere emotivo. Essere vicino a qualcuno che sta affrontando un disturbo di personalità – che spesso si accompagna a fluttuazioni emotive e difficoltà relazionali – può essere molto faticoso. Si conceda del tempo per riflettere su come si sente, su quali emozioni questa situazione le suscita (ad esempio, senso di colpa, paura di abbandonarla, speranza di una riconciliazione).
Si domandi: quali sono i miei limiti? Cosa mi serve per prendermi cura di me stesso in questa fase?
In situazioni come questa, ciò che può fare per lei è essere una presenza stabile e rispettosa dei suoi bisogni e del percorso terapeutico che sta intraprendendo in modo da permetterle di affrontare il percorso terapeutico senza sentirsi "in dovere" verso di lei, né emotivamente dipendente.
Ponga attenzione nel monitorare il proprio ruolo così da essere consapevole di come il suo supporto potrebbe essere percepito (come un gesto altruista o come una pressione implicita).
E' importante che continui a coltivare la sua autonomia emotiva: si dia il permesso di vivere le sue emozioni e, se necessario, di prendersi uno spazio per elaborare la sua sofferenza. Questo non significa abbandonarla, ma riconoscere che, per poterla sostenere, deve anche sostenere se stesso.
In definitiva, non c’è una "risposta giusta" univoca. La decisione di restarle accanto o di prendere una distanza emotiva dipende dalla consapevolezza che riuscirà a sviluppare su ciò che è sano e sostenibile per entrambi. Se sente che la situazione la sovrasta, potrebbe considerare, a sua volta, un confronto con uno psicoterapeuta per elaborare meglio le sue emozioni e trovare una direzione che sia in linea con i suoi bisogni.
Le auguro il meglio,
Cari saluti
La tua preoccupazione e il desiderio di supportare la tua ex ragazza sono lodevoli, ma è importante che tu trovi un equilibrio tra il supporto e il rispetto dei suoi bisogni, senza sacrificare il tuo benessere. In situazioni come questa, è fondamentale che entrambi abbiate spazio per riflettere sui vostri sentimenti e bisogni individuali.
Nel suo caso, con una possibile diagnosi di disturbo borderline, la psicoterapia è un passo importante per aiutarla a comprendere e gestire le sue emozioni e relazioni. Tuttavia, essendo una situazione complessa, il rischio di interferire troppo nel suo processo terapeutico è alto. Supportarla emotivamente è positivo, ma è altrettanto essenziale stabilire dei confini chiari per non compromettere la tua salute mentale e non alimentare la sua dipendenza emotiva.
Il tuo ruolo di supporto potrebbe consistere nel rispettare la sua decisione di non essere in una relazione al momento, ma rimanere una figura di sostegno da lontano, senza interferire direttamente nel suo percorso. Potresti anche suggerirle di continuare a parlare con il terapeuta per gestire meglio la situazione e considerare se sia il caso di esplorare la psicoterapia breve strategica, che aiuta a risolvere dinamiche relazionali complesse in modo rapido ed efficace.
In sintesi, il consiglio migliore è di essere lì per lei, ma allo stesso tempo dare spazio a entrambi per guarire e crescere separatamente, rispettando i confini necessari per un supporto sano.
Nel suo caso, con una possibile diagnosi di disturbo borderline, la psicoterapia è un passo importante per aiutarla a comprendere e gestire le sue emozioni e relazioni. Tuttavia, essendo una situazione complessa, il rischio di interferire troppo nel suo processo terapeutico è alto. Supportarla emotivamente è positivo, ma è altrettanto essenziale stabilire dei confini chiari per non compromettere la tua salute mentale e non alimentare la sua dipendenza emotiva.
Il tuo ruolo di supporto potrebbe consistere nel rispettare la sua decisione di non essere in una relazione al momento, ma rimanere una figura di sostegno da lontano, senza interferire direttamente nel suo percorso. Potresti anche suggerirle di continuare a parlare con il terapeuta per gestire meglio la situazione e considerare se sia il caso di esplorare la psicoterapia breve strategica, che aiuta a risolvere dinamiche relazionali complesse in modo rapido ed efficace.
In sintesi, il consiglio migliore è di essere lì per lei, ma allo stesso tempo dare spazio a entrambi per guarire e crescere separatamente, rispettando i confini necessari per un supporto sano.
Buongiorno, è la cosa giusta. Se si tratta esattamente di un disturbo borderline, e lei avrà certamente approfondito ciò che comporta e cosa causa alle relazioni affettive di chi ne soffre e di chi sta vicino a chi soffre, la situazione va affrontata come state facendo tutti. Credo che il punto sia intraprendere il cammino dell'accettazione che, nel percorso spesso doloroso ed altalenante che comporta, si debbano prendere gli ostacoli per quello che sono, ossia fonti di sofferenza. Il suo appoggio alla sua ex, offrendo il supporto che anche lei accetta, potrebbe anche non ricevere i riconoscimenti che merita ma tuttavia hanno una funzione basilare: dare prova e conferma alla sua ex ragazza che i legami di affetto, solidarietà e sostegno sono un fatto ineludibile della vita al pari delle sofferenze che questi comportano, e che spesso è la continua lotta tra di essi per raggiungere un equilibrio una buona ragione per cui la vita può essere pienamente vissuta. In tutti i casi, ha tutta la mia stima per lo sforzo che sta facendo, buona fortuna.
Buon giorno, mi sembra che "starle vicino" e non avere alcuna pretesa rispetto al rapporto che prima vi legava, ovvero quello che stai facendo, sia a scelta migliore che tu possa compiere. Starle vicino significa ascoltarla, senza giudizio, non dare troppi consigli (ma reinviarla alla psicoterapeuta quando pone delle questioni) e farle percepire la tua presenza emotiva ed affettiva. Di più non puoi fare. Ti consiglio di chiederti sempre se te la senti, ovvero se questo aiuto gratuito e generoso rappresenti qualcosa che percepisci di poter fare e non un peso da portare. Tantissimi auguri di buon 2025!
Gentile utente, non deve essere facile questa situazione né per lei, né per la sua ormai ex ragazza. Non penso che ci siano modi o consigli giusti da dare in questo momento, per via della complessità che di solito accompagna questa situazione. E' molto generoso da parte sia essere vicino ad una persona a cui si tiene molto, ma bisogna chiedersi perché lo si fa e se questo non intralci anche la sua stessa vita, oltre che il percorso del suo ex partner.
Buona giornata
Buona giornata
Buongiorno, non é semplice rispondere a domande così significative attraverso un messaggio ma quello che mi sento di dirle é che il decorso di questa relazione può rappresentare anche per lei l’occasione di approfondire proprio quanto chiede. La lascio anche io con delle domande: Si era già trovato a vivere relazioni con persone molto "sensibili"? La sua capacitá di supporto è cosa ben nota per lei?
Saluti,
Valeria Colangelo
Saluti,
Valeria Colangelo
Buongiorno,
Apprezzo molto la tua sensibilità e il desiderio di esserci per lei nonostante la rottura. Tuttavia, è importante interrogarsi su alcune questioni. Il “disturbo borderline di personalità” è un’etichetta che può essere utile per descrivere alcune dinamiche, ma dal punto di vista interazionista, rischia di cristallizzare vissuti complessi in una diagnosi rigida. Più che concentrarsi su questa etichetta, potrebbe essere utile riflettere su come entrambi avete vissuto le ultime fasi della relazione: il senso di colpa, il desiderio di proteggersi a vicenda, la difficoltà di tollerare l’assenza di emozioni da parte sua.
Il fatto che lei abbia scelto di intraprendere un percorso di psicoterapia è un passo prezioso, e il tuo supporto può essere altrettanto prezioso, a patto che non diventi per te un peso insostenibile. Chiediti: quanto spazio resta per te in questa dinamica? Riesci a prenderti cura anche delle tue emozioni e dei tuoi bisogni?
Potrebbe essere utile anche per te uno spazio di ascolto con un professionista, magari con un approccio interazionista, per riflettere su come mantenere un equilibrio tra la tua disponibilità verso di lei e il rispetto dei tuoi confini emotivi. A volte, aiutare significa anche saper fare un passo indietro.
Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Apprezzo molto la tua sensibilità e il desiderio di esserci per lei nonostante la rottura. Tuttavia, è importante interrogarsi su alcune questioni. Il “disturbo borderline di personalità” è un’etichetta che può essere utile per descrivere alcune dinamiche, ma dal punto di vista interazionista, rischia di cristallizzare vissuti complessi in una diagnosi rigida. Più che concentrarsi su questa etichetta, potrebbe essere utile riflettere su come entrambi avete vissuto le ultime fasi della relazione: il senso di colpa, il desiderio di proteggersi a vicenda, la difficoltà di tollerare l’assenza di emozioni da parte sua.
Il fatto che lei abbia scelto di intraprendere un percorso di psicoterapia è un passo prezioso, e il tuo supporto può essere altrettanto prezioso, a patto che non diventi per te un peso insostenibile. Chiediti: quanto spazio resta per te in questa dinamica? Riesci a prenderti cura anche delle tue emozioni e dei tuoi bisogni?
Potrebbe essere utile anche per te uno spazio di ascolto con un professionista, magari con un approccio interazionista, per riflettere su come mantenere un equilibrio tra la tua disponibilità verso di lei e il rispetto dei tuoi confini emotivi. A volte, aiutare significa anche saper fare un passo indietro.
Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Salve, mi dispiace per questa situazione. Per lei sarebbe fattibile magari iniziare un po' a ridurre questo comportamento di aiuto? glielo chiedo perchè purtroppo la battaglia intrapresa dalla ragazza è una battaglia personale, solo lei deve trovare le risposte e le risorse per superare questo momento critico. Questo non significa abbandonarla, ma magari pattuire che in caso di bisogno sarà lei a chiamare, così da dare anche tempo ad entrambi di accettare e lavorare sulla fine della relazione
È ammirevole che tu voglia esserci per lei, ma è fondamentale chiederti se il tuo supporto sia realmente utile per entrambi. Quando una persona affronta un possibile disturbo di personalità borderline (o qualunque altra difficoltà psicologica importante), il bisogno di spazio e autonomia nel percorso terapeutico può essere cruciale.
Da ciò che scrivi, sembra che lei stessa stia cercando di mantenere un certo distacco, sia per proteggere te sia perché, in questo momento, non riesce a stare in una relazione. Questo potrebbe indicare che ha bisogno di focalizzarsi su sé stessa senza sentirsi responsabile anche del tuo dolore o del tuo sostegno.
Infine, prenditi cura di te stesso. Chi sta accanto a una persona con difficoltà emotive intense può facilmente trascurare il proprio equilibrio. Anche tu meriti sostegno ed è importante non rimanere bloccato nell’attesa che le cose cambino!
Da ciò che scrivi, sembra che lei stessa stia cercando di mantenere un certo distacco, sia per proteggere te sia perché, in questo momento, non riesce a stare in una relazione. Questo potrebbe indicare che ha bisogno di focalizzarsi su sé stessa senza sentirsi responsabile anche del tuo dolore o del tuo sostegno.
Infine, prenditi cura di te stesso. Chi sta accanto a una persona con difficoltà emotive intense può facilmente trascurare il proprio equilibrio. Anche tu meriti sostegno ed è importante non rimanere bloccato nell’attesa che le cose cambino!
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.