Dott.ssa
Elena Avanzi
Psicologo,
Psicoterapeuta
Psicologo clinico
Altro
Mestre 1 indirizzo
Esperienze



L'approccio integrato, con fondamento analitico-transazionale, mi consente di comprendere i tuoi vissuti nel presente, emozioni, sentimenti, sintomi, il disagio con te stesso e nelle relazioni, accogliendo la tua storia personale e orientandoti a trasformare iprocessi che impediscono benessere e realizzazione.
E' efficace nei momenti in cui si presentano sintomi d'ansia e/o depressivi, tristezza, quando avvengono crisi in seguito a cambiamenti come lutti e ferite affettive o in caso di blocchi nel conseguimento dei propri obiettivi, aumentando autostima e chiarezza, in un'ottica di comprensione, accettazione e trasformazione di aspetti di sé non funzionali.
Come Psicologa e Psicoterapeuta ricevo nello studio privato di Mestre-Venezia oppure online e il mio obiettivo è di aiutare i pazienti ad accogliere e a superare problemi relativi ad ansia, tristezza, lutto, autostima, emozioni negative, crisi relative a situazioni di cambiamento affettivo, relazionale ed esistenziale, adolescenti e genitori in difficoltà. Opero attraverso colloqui e percorsi psicoterapeutici, ascolto le esigenze specifiche del paziente anche nelle sue richieste e possibilità di terapia.
Esperto in:
- Psicologia clinica
- Psicoterapia
- Psicoterapia Analitica Transazionale
Indirizzi (2)
Via Carducci, 13, Mestre
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Colloquio psicologico (descrizione) • 60 €
Colloquio psicologico clinico (descrizione) • 60 €
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Consulenza psicologica • 60 €
Somministrazione e interpretazione di test proiettivi e della personalità • 60 €
Arteterapia (descrizione) • 60 €
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13 recensioni
Punteggio generale
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Tommaso
Trovo la dottoressa Avanzi una terapeuta gentile ed esperta, altamente empatica e capace di sondare le emozioni con rispetto, efficacia e tatto.
Mi sono sentito libero di poter parlare delle problematiche emotive più svariate senza sentirmi giudicato. Mi sento fortunato e avverto che la relazione che sono riuscito a creare con lei mi fa crescere e mi aiuta a trovare punti saldi nella mia vita emozionale.
MR
Ok. Si continua. Mi trovo molto bene e penso sia efficace.
SC
Primo appuntamento. Ho trovato la dottoressa empatica e precisa, molto concreta. Abbiamo instaurato fin da subito un dialogo proficuo inquadrando in poco tempo le criticità da affrontare in futuro. Molto soddisfatto.
G.
La gentilezza con cui vengono trattati gli argomenti e la delicatezza nel comunicare sono una cosa indescrivibile trasmettono benessere
PP
La dott.ssa Avanzi è una professionista preparata e attenta. Ottimo il livello empatico e la disponibilità. Mi sono sentita accolta e ha saputo aiutarmi lungo il percorso psicoterapico con il massimo rispetto per i miei tempi .
SL
La Dottoressa Avanzi è una Professionista attenta e disponibile, aperta al confronto e alla presenza. La parola d’ordine con Lei è reciprocità e condivisione
A.P.
La dottoressa mi ha messa da subito a suo agio, con gentilezza e competenza ha saputo aiutarmi in un periodo difficile della mia vita.
Paziente
Mi sono sentita accolta in un ambiente empatico e senza giudizio. La dott.ssa mi ha subito messa a mio agio ed é riuscita a guidarmi con grande professionalità, mettendo in campo grande competenza. La ringrazio moltissimo e la consiglio vivamente.
Frank DL
La dott.ssa Elena ha dimostrato elevata professionalità, empatia ed infinita umanità, riuscendo fin dal Ns primo incontro, ad inquadrare la "questione posta" (di natura lavorativo-esistenziale), ed avviando magistralmente il processo di elaborazione e di individuazione di possibili risoluzioni della mia situazione. Abbiamo stabilito degli obbiettivi e prefissato dei traguardi/progetti realizzabili, e con il suo aiuto e la sua accurata supervisione, sono riuscito a raggiungerli con piena, completa e duratura soddisfazione. Continua ad essere il mio supervisore e consulente di riferimento nelle mie frequenti situazioni di cambiamento e/o caos esistenziale. Professionale e sempre disponibile. Grazie dott.ssa Elena.
IM
Una professionista che mi ha seguito con accoglienza e comprensione, e mi ha offerto un supporto indispensabile.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 60 domande da parte di pazienti di MioDottore
Cerco un love coach esperto in comunicazione ed emotività che mi aiuti a capire dove sbaglio con gli uomini, se all'inizio investono molto su di me, nella fase di conquista, presentandomi genitori, facendo vacanze insieme, presentandomi gli amici, dopo qualche mese smettono di investire, mi iniziano a dare per scontata e poi si allontanano e la relazione finisce. Forse sono troppo lineare, non genero emozioni, forse troppo disponibile, forse non comunico bene. Non riesco a far capire il mio valore, a farmi rispettare, a farmi amare, tranne all'inizio che attraggo perchè sono bella, intelligente e ho un ottimo lavoro, so ascoltare, poi però mi danno per conquistata. Vorrei capire dove sbaglio. Non voglio un percorso di crescita personale, già l'ho fatto, voglio solo capire come migliorare la comunicazione, come dare emozioni all'altro, come ragionano gli uomini e come fanno a capire che è la donna della loro vita. Grazie
Buongiorno, le sue esperienze la portano ad interrogarsi sugli aspetti comunicativi della sua persona e lei ha identificato nella figura di un love coach chi la può aiutare. La invito a considerare che ciò che lei sente come problematico, il mancato riconoscimento del suo valore, è ciò di cui prendersi cura con un professionista che abbia la formazione specifica per lavorare sugli aspetti emotivi della relazione e le parti della sua personalità che entrano in gioco nell'intimità e questo è lo psicologo e lo psicoterapeuta. Ci sono aspetti legali e sostanziali per rivolgersi a operatori sanitari che la possano aiutare a rinforzare ciò che lei sente che è da ascoltare e di cui prendersi cura. Se scrive in questo portale sa che qui lavorano psicologi e psicoterapeuti che possono rispondere alle sue esigenze, delicate e preziose, da trattare con la dovuta considerazione. Un cordiale augurio per una prosecuzione efficace della sua ricerca.

Salve , mi trovo a gestire una situazione familiare veramente pesante e alla quale non riesco a trovare nessuna soluzione. Ho lasciato il padre di mio figlio che adesso ha 3 anni circa un anno fa, non eravamo sposati ma convivevamo. L ho lasciato perché non avevo più la forza di stare con lui, mi faceva stare troppo male, mi ha causato un Bell esaurimento nervoso con problemi anche fisici, non riuscivo più né a mangiare né a dormire. In seguito grazie ad un terapeuta ho avuto modo di rendermi conto che la nostra era una relazione tossica, tra noi c è un incastro perfetto , lui è una persona fortemente immatura, invischiatissimo con la famiglia d origine in particolare modo con la madre, (anche sua madre mi ha succhiato l anima durante tutta la nostra relazione standomi addosso come una piovra, inondandomi di una marea di attenzioni, regali , consigli non richiesti, invasioni nelle decisioni importanti della vita familiare e del bambino). Credo che quest' uomo abbia trovato in me un altra madre che si prendesse cura di lui e che colmasse il suo enorme vuoto affettivo, sin dall inizio della nostra relazione si è aggrappato a me con tutte le sue forze, nutrendosi di me e di tutte le mie energie, sono diventata il suo centro, una volta conosciuta me non aveva più tanta voglia di frequentare gli amici, voleva stare sempre con me, appiccicato. Inoltre sia lui che la sua famiglia sono di un ignoranza paurosa, mentalità chiusa e retrograda nonché razzisti. Tra noi non c'è mai stato un vero scambio emotivo da persone adulte, nessun dialogo appagante e costruttivo, solo cene, pranzi, regali a casa di sua madre, tutto basato sull esteriorità e nessuna sostanza, mi sentivo risucchiata, in una gabbia dorata , lui non sopportava tra l altro i miei amici, non l ha mai ammesso ma voleva anche allontanarmi dalla mia famiglia ed era estremamente geloso. in breve ho perso me stessa .Io dal canto mio ho anch'io i miei problemi, sono sempre stata non esattamente felice, non ero mai riuscita ad avere una relazione appagante con un uomo, (io e lui ci siamo conosciuti a 40 anni). Son caduta tra le sue braccia perché prima di allora non ero, mai stata "voluta" desiderata così fortemente. Quando l ho lasciato sono stata costretta a chiedere aiuto ai miei genitori che aimé vivevano in altra regione perché ero disoccupata senza un centesimo e con un bambino piccolo da accudire, lui quando l ho lasciato si è rifiutato di collaborare magari solo per il bene del bambino lasciandomi addirittura senza casa. Ho dovuto fare il sacrificio di tornare nella mia regione d origine dopo ben 15 anni dove comunque ho trovato delle condizioni di vita accettabili e ho iniziato una psicoterapia. Dopo la mia partenza si è scatenato l inferno legale. Lui si è aggrappato al bambino come un forsennato facendomi un sacco di denunce per incapacità genitoriale ma non è riuscito a cavare un ragno dal buco, il giudice ha decretato che io restassi la dove ero col bambino con diritto di vista del padre e tutto quanto. Recentemente, dopo qualche mese dalla sentenza ho commesso il secondo errore: io ogni mese porto il bambino su dal padre, dapprima lui si è dichiarato pentito di aver scatenato l inferno legale, poi ha cercato un rapporto civile con me per il bene del bambino poi via via ha cominciato a provarci, mi ha parlato col cuore in mano, ha detto di essere disposto a tutto per cambiare, mi ha proposto una terapia di coppia e ha puntato moltissimo sulla sua paternità, non si può togliere il padre ad un bambino, soffrirà le pene dell inferno ecc ecc. (Io sono già di mio molto addolorata del fatto che mio figlio ha il padre lontano) Per farla breve mi ha proposto un tentativo di tornare insieme anche se non subito ma al prossimo anno scolastico del bambino in modo tale che non perde l anno di scuola. Io pian pianino ho cominciato a cedere anche perché mi ha risvegliato il mio mii secolare sogno di poter essere finalmente amata. Da lì durante la sua visita al bambino giù da me siamo stati due settimane insieme durante le quali, dopo i primi due giorni, sono stata sommersa da una stanchezza addirittura fisica indicibile, sentivo un enorme bisogno di riposare, insomma ho rivissuto tutto quello che mi ha portato a scappare da lui e a un certo punto non vedevo l ora che se ne andasse. Queste due settimane mi hanno fatto molto male perché mi rendo conto di essermi messa a sognare come una deficiente e inoltre provo tanta pena per lui perché anche se ama in maniera distorta in fondo non ha colpa di essere quello che è. Anche per quanto riguarda il bambino io mi rendo conto che non è semplicemente interessato a salvaguardare il suo rapporto con lui cioè a dargli un padre, è il bambino che deve soddisfare i suoi bisogni anche perché ha una concezione dei legami di sangue tutta sua, i legami di sangue sono sacri, i figli appartengono ai genitori e bisogna stare stretti stretti, vicini, vicini, la qualità del rapporto non è importante. Per farla breve ho tirato il freno a mano e gli ho chiesto infinitamente scusa. Dapprima lui si è infuriato come una bestia. Mi ha detto che se non porto il bambino su per lui sono morta, mi ha detto che il bambino saprà tutto "che gli dirà ogni cosa" , che sto facendo del male al bambino, che gli sto togliendo il padre ecc ecc. Allora io gli ho proposto delle soluzioni pratiche e organizzative per poter venire più spesso a trovarlo ma lui non ha voluto sapere dicendo: ma pensi che io mi accontento dei weekend? Io voglio vederlo tutti i giorni. Dopo qualche giorno al telefono mi ha proposto di salire su senza tornare insieme e mi ha promesso tutto l aiuto del mondo, ma io non mi fido molto. Inoltre tutto quello che io posso fare è: babisitting, assistenza anziani e pulizie cioè quello che ho sempre fatto nella vita anche perché ho ormai 46 anni, sono tutti lavori che oggi ci sono e domani no(in ogni caso ho già distribuito curriculum in tutta la città su da lui). Poi c è anche un altro problema: io gli ho già detto che pretenderei una rigida regolamentazione del diritto di visita per il bambino ma mi chiedo: sarà possibile? I miei genitori non si trasferiscono con me, io dovrò lavorare questo è sicuro perché non posso stare alle sue dipendenze, ciò significa che il bambino starà spesso e volentieri con lui e soprattutto sua madre. Così come non voglio che il bambino perda il padre non voglio neppure che venga risucchiato da quell' ambiente vuoto, manipolativo falso e mieloso da cui sono scappata. Viceversa se rimango qui dove sono corro seri rischi con mio figlio che verrebbe manipolato, potrebbe pensare che sua madre è un mostro, suo padre e nonni sono molto ammalianti, lo riempirebbero di ogni bontà, quando è con loro il bambino sarebbe nel paese dei balocchi. E solo un bambino non può capire. Per concludere: non so assolutamente come risolvere la faccenda, e soprattutto sono preoccupata per mio figlio, come farò a gestire la situazione con lui quando crescerà? Soprattutto nell ipotesi che decido di restare
cosa gli dirò? In ogni caso la mia versione sarebbe sempre diversa da quella di suo padre. ho davvero bisogno di consigli.Scusate la lunghezza
Buongiorno, la sua condivisione fa emergere molti elementi della situazione in cui lei si trova, i dubbi e conflitti che vive, in particolare la scelta del luogo dove suo figlio possa vedere il padre con continuità come le viene richiesto con modalità non adeguate o cosa possa comportare per lei rimanere nella sua regione di origine con suo figlio. I dubbi che lei riporta andrebbero esaminati nella stanza di psicoterapia, per affrontare quello che teme, quanto sia pericoloso per suo figlio stare a contatto col padre, un vissuto che per lei è stato negativo nella sua relazione. Sarebbe importante che lei potesse parlare del suo sentire con un professionista, con cui comprendere insieme anche come possa vivere anche il suo bambino le decisioni che verranno prese. Riprendere un percorso che la sostenga nella scelta può aiutarla in questo momento di difficoltà, sia per affrontare sia quanto vive emotivamente e sia per stare sul piano delle decisioni, maturando quanto sia meglio per voi.

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