Buongiorno, scrivo in cerca di consigli sulla mia relazione. Sto col mio compagno da 3 anni e mezzo

21 risposte
Buongiorno, scrivo in cerca di consigli sulla mia relazione. Sto col mio compagno da 3 anni e mezzo e conviviamo stabilmente da 3 mesi (prima comunque passavamo tanto tempo insieme a casa mia perché vivevo già da sola). Io ho 28 anni e lui 35. È sempre stata una relazione costellata da alti e bassi e siamo arrivati già vicini alla rottura un anno fa. Il problema principale per me è la sua aggressività verbale: quando litighiamo (e accade abbastanza spesso) finisce quasi sempre per insultarmi con epiteti come demente, ebete, malata di mente ecc. ciò che lo fa più arrabbiare è il non sentirsi ascoltato da me, dice che non lo capisco e che non comunico abbastanza con lui. So di avere difficoltà nel comunicare e nell’aprirmi, ma è anche vero che lui non mi facilita: non vuole che gli parli mentre mangiamo o mentre gioca al pc ed è molto puntiglioso riguardo al mio modo di esprimermi ritenendolo spesso inadeguato. Questo mi blocca ancora di più nel comunicare con lui e così si scatenano i soliti loop di discussioni accese. Completa questo quadro disastroso anche la diversità di caratteri e di interessi. Pochi giorni fa sono arrivata all’esasperazione e gli ho detto che non me la sentivo più di continuare a stare con lui e lui da allora non fa che scusarsi, dice che non vuole perdermi che per lui sono la sua compagna di vita e abbiamo analizzato a fondo la situazione insieme. Al momento siamo in una fase di stallo in cui io nonostante tutto non riesco ad allontanarlo completamente dalla mia vita. Un anno fa stavamo per lasciarci per i soliti problemi. Secondo voi è recuperabile una situazione del genere con la terapia di coppia? O dovrei allontanarmi e basta?
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buogiorno, certamente la situazione può essere recuperabile nel momento in cui entrambi vi approcciate ad un percorso di coppia con l'intenzione di farlo. Io ve lo consiglierei caldamente, perchè c'è il rischio che passato il periodo negativo presente al momento le dinamiche tenderanno a ritornare quelle di sempre, senza cambiamenti veramente consapevoli. Se lui non fosse disponibile ad intraprendere un percorso di coppia potrebbe comunque essere utile a lei un percorso personale.

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Dott.ssa Arianna Magnani
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Gambettola
Buonasera gentile utente, mi dispiace per la situazione che descrive. Solitamente un percorso di terapia di coppia aiuta a migliorare la comunicazione tra i partner e a capirsi meglio nelle proprie diversità caratteriali e relazionali. Di base però è consigliabile che entrambi i partner siano motivati ad intraprendere un percorso assieme e a mettersi in gioco in tal senso. Quindi la risposta sul continuare o meno questa relazione e valutare una possibile terapia di coppia, prima di tutto la dovrebbe chiedere a sè stessa e capire cosa prova. Sicuramente è importante che in ogni caso il suo compagno impari durante un diverbio a non utilizzare parole aggressive o sminuenti, ma ad esprimere più adeguatamente frustrazioni e malcontenti sul rapporto. Le auguro il meglio e rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Arianna Magnani
Dott.ssa Maria Antonietta Luongo
Psicoterapeuta, Terapeuta, Psicologo
Napoli
Buona sera, le dico subito che certamente la terapia di coppia può aiutarla, ma non a riabilitare il suo compagno. Questa è una possibilità, che potrebbe verificarsi nel caso in cui la terapia lo aiuto, anzi vi aiuti a comprendervi meglio rispetto a ciò che potete o meno tollerare l'uno dell'altro. In questo caso non sarebbe una vera e propria riabilitazione, ma una scelta del suo compagno di agire nei suoi confronti nel rispetto e nell empatia che necessita una relazione di intimità. Può altrimenti procedere lei con un percorso individuale per comprendere meglio le dimaniche del vostro rapporto ed i motivi che la legano a questa relazione. Spero di esserle stata utile a presto
Dott.ssa Gordana Cifali
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Sesto San Giovanni
Cara utente,
Situazione complessa quella che descrive tuttavia non così infrequente.
Purtroppo succede spesso che persone con caratteri diversi abbiano problemi a comunicare e a comprendersi. E' anche vero che la diversità è una delle caratteristiche che possono far crescere la coppia, se entrambi sono disposti a imparare ad ascoltare profondamente il partner e a impegnarsi a trovare un punto di incontro.
Per poter cambiare atteggiamento l'uno verso l'altra è necessario creare uno spazio condiviso sicuro per entrambi. Come ha già identificato Lei, questo spazio non può includere insulti e epiteti sminuenti come anche la sensazione di non essere ascoltati né compresi. Se entrambi riuscite ancora a ricordare piacevolmente dei momenti in cui siete stati bene assieme e il motivo per cui vi siete innamorati dell'altro/a, se riuscite a trovare una o più caratteristiche che apprezzate dell'altro/a, e se entrambi siete disposti a lavorare su di voi per un po' di tempo, varrebbe la pena intraprendere un percorso di coppia in modo da imparare a vedere l'altro per come veramente é, comunicare in maniera assertiva e non aggressiva i propri bisogni in modo da creare uno spazio condiviso sicuro dove supportarvi a vicenda e crescere assieme.
In bocca al lupo!
G.Cifali
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
La situazione che descrivi è sicuramente complessa e merita un'attenzione approfondita. Da un lato, è positivo che il tuo compagno abbia riconosciuto il problema e stia cercando di rimediare, dall'altro, la dinamica che racconti – fatta di aggressività verbale, difficoltà comunicative e differenze caratteriali – può essere molto pesante da gestire e rischiare di compromettere il tuo benessere emotivo.

La terapia di coppia può essere uno strumento utile per lavorare sulle modalità comunicative, sulla gestione dei conflitti e sulla comprensione reciproca. Tuttavia, perché sia ​​efficace, entrambi i partner devono essere disposti a mettersi in discussione e a lavorare attivamente sul cambiamento. Se senti di essere arrivato a un punto di esasperazione e il rapporto ti causa più sofferenza che serenità, è importante anche valutare quanto questa relazione sia davvero appagante per te.

Per approfondire e comprendere meglio la situazione, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Annarita Scarola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, sicuramente un percorso (di coppia o individuale) può aiutarvi a capire come mai lui ha bisogno di denigrare l'altro per sentirsi visto/ascoltato e come mai lei, nonostante tutto, scelga di rimanere con lui. Riuscirete così a comprendere se la cosa migliore per voi sia proseguire la relazione cambiando qualcosa oppure mettervi fine.
Dott.ssa Noretta Lazzeri
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno, grazie per esserti aperta con me. Mi sembra che stai attraversando una situazione davvero difficile, e capisco quanto possa essere doloroso trovarsi in un circolo vizioso in cui si alternano momenti di vicinanza a quelli di conflitto.

La tua riflessione sulla possibilità di recuperare la relazione con la terapia di coppia è molto valida. Quando si arriva a un punto di crisi, come nel tuo caso, la terapia può essere un valido strumento per cercare di affrontare insieme i problemi e capire le dinamiche che alimentano i conflitti. Da quello che hai descritto, ci sono diversi aspetti da considerare: la comunicazione, l’aggressività verbale e la difficoltà di trovare un terreno comune sui propri bisogni emotivi.

L’aggressività verbale è una questione che mi sembra davvero importante, perché non solo è dannosa per il benessere psicologico, ma tende a minare la fiducia e la serenità all'interno di una relazione. Se lui riconosce il suo comportamento e desidera davvero cambiare, una terapia potrebbe aiutarlo a capire le radici di questa reazione e a lavorare su modi più costruttivi di comunicare.
Per quanto riguarda la tua difficoltà nell’aprirti, credo che sia un tema che merita attenzione anche per te. La comunicazione è uno degli aspetti centrali in una relazione, e un ambiente in cui non ti senti accettata o compresa potrebbe ostacolare ancora di più la tua capacità di esprimerti. Sia tu che lui avete bisogno di uno spazio sicuro per potervi ascoltare, e questo non è sempre facile quando ci sono dei blocchi emotivi o quando l’altro reagisce in modo aggressivo.

Ti chiedo anche di riflettere su un altro punto: tu dici che, nonostante i problemi, non riesci a separarti completamente da lui. Questo potrebbe significare che, pur nelle difficoltà, ci sono ancora dei legami emotivi che non sono facili da spezzare. La scelta di continuare o meno una relazione dipende molto anche da quello che ti fa sentire più serena e rispettata.
Infine, allontanarsi o cercare di riparare la relazione tramite un percorso di coppia è una decisione complessa. La terapia può essere una chance, ma è fondamentale che entrambi siate disposti a lavorare sul cambiamento, che la voglia di fare meglio sia reciproca. Se solo uno dei due è motivato, i progressi saranno più difficili. Se dopo aver analizzato le dinamiche e provato un percorso non ci sono miglioramenti, allora la separazione potrebbe diventare una scelta da prendere in considerazione per il tuo benessere. In ogni caso, indipendentemente dalla scelta, il tuo benessere dovrebbe essere al centro della tua decisione.
Un caro saluto
Dott.ssa Noretta Lazzeri
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Amica,

certamente! abbia fiducia, una buona terapia di coppia, soprattutto con orientamento EFT, potrà aiutarvi a ritrovare il dialogo e ad uscire dallo stallo.

Con i migliori auguri,
dr. Ventura
Dott.ssa Carolina Giangrandi
Psicologo, Psicoterapeuta
Ladispoli
Buona sera,
È importante sottolineare che l’aggressività verbale — anche se espressa nei momenti di rabbia o frustrazione — è comunque una forma di violenza psicologica. Parole denigratorie e offensive, come quelle che riferisce di ricevere, non dovrebbero mai avere spazio in una relazione sana, perché erodono l’autostima e creano un clima di paura e insicurezza, rendendo ancora più difficile l’apertura e il dialogo. Per trasformare davvero queste dinamiche sarebbe importante che lui intraprendesse un percorso individuale di terapia. In questo modo potrebbe comprendere le radici della sua aggressività e imparare a gestire le emozioni in modo più costruttivo.
Allo stesso tempo, anche per lei potrebbe essere prezioso uno spazio terapeutico personale, per riflettere su come si sente davvero in questa relazione: se i suoi sentimenti siano ancora vivi, se ci sia spazio per una riconciliazione autentica o se, invece, il legame sia diventato fonte prevalente di sofferenza.
Per quanto riguarda la terapia di coppia invece, alla base deve esserci la volontà di entrambi al cambiamento.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Carolina Giangrandi
Dott. Giulio Ciccia
Psicologo, Psicoterapeuta
Bergamo
buongiorno
il primo passo per intraprendere una terapia di coppia è condividere il fatto che vi sia un problema da affrontare, di certo sembrerebbe che la vostra comunicazioni meriti qualche cura e che rappresenti il primo nodo problematico. Iniziare da una terapia di coppia potrebbe essere utile affinché entrambi possiate comprendere cosa siete disposti a cambiare in questa situazione, e successivamente potrebbe servirvi svolgere percorsi individuali per approfondire i vostri vissuti personali inerenti la relazione. credo che questi siano dei passaggi utili per provare a recuperare una situazione che sembra far soffrire entrambi.
cordialmente
Dott.ssa Cinzia Rosaria Baldi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Terapeuta
Napoli
Salve la ringrazio per la condivisione dal suo racconto emerge un importante problema di coppia caratterizzato da aspetti violenti di tipo verbale e psicologico inoltre emerge un ciclo di violenza che è solitamente caratterizzato da alcuni da lei descritti:

La prima fase è quella in cui la tensione cresce, inizia attraverso una subdola violenza verbale, un litigio; l’uomo violento manifesta nervosismo crescente, è perennemente irritato e tende ad avere un atteggiamento opaco, ambiguo che provoca confusione nella donna.

Mentre lui mostra distacco, la donna inizia a temere un abbandono e così evita di contestare il proprio compagno od opporsi, assecondando ogni sua mossa, ogni suo volere. In questa fase si assiste a un graduale aumento della tensione caratterizzato da litigi frequenti e atteggiamenti violenti
Gli insulti e la violenza verbale vengono visti dalla vittima come eventi sporadici e controllabili.

L’aggressore, intanto, sperimenta repentini sbalzi d’ umore la vittima , si arrabbia per cose di poco conto e appare sempre teso e irritato. In questa fase la vittima cerca di adottare comportamenti che non infastidiscano il partner, e cerca di calmarlo pensando che in tal modo i conflitti possano risolversi.

La seconda fase, la fase dell’aggressione, è la fase più breve. Coincide col momento in cui si manifesta la violenza vera e propria. C’è una totale mancanza di controllo da parte dell’aggressore, si verificano aggressioni fisiche, psicologiche e/o sessuali. La vittima prova incredulità e ansia e tende a isolarsi sentendosi impotente di fronte a quello che le succede.

Nella terza fase della riconciliazione, detta anche “luna di miele”, di solito l’aggressore chiede scusa e promette che non ripeterà un comportamento del genere. Si serve di strategie di manipolazione emotiva affinché la relazione continui.

Ritengo che un percorso terapeutico potrebbe aiutarla, Resto a disposizione, anche online.
Dott.ssa Cinzia Rosaria Baldi
Dott.ssa Anna Bruti
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Buongiorno,

mi dispiace sapere che si trova in una situazione di difficoltà e incertezza. Da ciò che descrive, la relazione sembra caratterizzata da una comunicazione complessa e da momenti di forte tensione, in particolare a causa dell’aggressività verbale del suo compagno. È importante ricordare che il rispetto reciproco è un elemento fondamentale per una relazione sana e che sentirsi bloccati nella comunicazione per timore della reazione dell’altro può essere un segnale significativo.

La terapia di coppia può certamente essere un’opportunità per comprendere meglio le dinamiche relazionali e lavorare su di esse, ma affinché sia efficace è essenziale che entrambi siano realmente motivati a mettersi in discussione e ad apportare cambiamenti concreti. Prima ancora di chiedersi se la relazione sia recuperabile, potrebbe essere utile per lei riflettere su come questa situazione la faccia sentire e su quali siano i suoi bisogni e desideri personali.

Un percorso individuale potrebbe aiutarla a esplorare meglio le sue emozioni e a prendere una decisione più consapevole e serena. Se desidera approfondire, rimango a disposizione.

Un cordiale saluto.
Dr. Nunzio Nasti
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Albese con Cassano
Buongiorno,
comprendo quanto questa situazione debba essere difficile e quanto possa essere doloroso vivere in una relazione caratterizzata da tensioni e conflitti frequenti. Il fatto che lei stia riflettendo con così tanta lucidità e attenzione su ciò che sta vivendo è già un passo importante.

La presenza di aggressività verbale, soprattutto con insulti, è un segnale che non dovrebbe mai essere sottovalutato, perché può minare profondamente l’autostima e il senso di sicurezza emotiva. È importante sottolineare che nessuno merita di essere trattato con mancanza di rispetto, indipendentemente dalle difficoltà di comunicazione o dai disaccordi all'interno della coppia.

Detto questo, il fatto che il suo compagno riconosca i problemi e manifesti il desiderio di non perderla è un segnale positivo, ma per essere significativo deve tradursi in cambiamenti concreti, non solo in parole. La terapia di coppia potrebbe essere uno strumento utile per esplorare le dinamiche che si sono create tra voi, migliorare la comunicazione e affrontare i conflitti in modo costruttivo. Tuttavia, per essere efficace, entrambi i partner devono essere sinceramente motivati a lavorare su sé stessi e sulla relazione.

Oltre alla terapia di coppia, potrebbe essere utile intraprendere un percorso personale con un professionista cognitivo-comportamentale per lavorare su eventuali blocchi comunicativi e sulla gestione emotiva. Questo potrebbe aiutarla a comprendere meglio i suoi bisogni e a rafforzare la sua capacità di prendere decisioni in linea con il proprio benessere.

Infine, tenga presente che in una relazione sana il rispetto reciproco è fondamentale. Se dovesse rendersi conto che, nonostante gli sforzi, il clima di aggressività persiste, potrebbe essere necessario valutare seriamente l’ipotesi di allontanarsi per tutelare la propria serenità e salute emotiva.

Se ha bisogno di ulteriori chiarimenti o desidera approfondire qualche aspetto, resto a disposizione.

Un caro saluto,
dott. Nunzio Nasti

Dr. Andrea Luca Bossi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Arese
Buongiorno. Queste condizioni di tensione oscillante, nella loro frequenza e nell'uso di etichette svalutative (demente, ebete...) non sono buoni segnali per un progetto a lungo termine. L'aspetto positivo è che il suo compagno ha dimostrato di avere capacità autocritiche e di riavvicinamento. Tenendo conto che non vi è mai un solo responsabile nelle tensioni di coppia, il primo aspetto da considerare, qualora queste tensioni dovessero essere ancora ricorrenti, è che esiste un problema di comunicazione. La situazione è assolutamente recuperabile a condizione che entrambi innanzitutto riconosciate il problema e lo consideriate per quello che è, una mina vagante che se resta irrisolta si potrà riproporre in futuro, fino ad inquinare stabilmente la vostra armonia. Quando questo aspetto viene considerato una priorità, allora si possono attivare le leve per un reciproco e stabile riavvicinamento. I metodi sono molti ed efficaci, ma è fondamentale riconoscere quello che è più appropriato per voi. Buona giornata
Dott.ssa Elena Gianotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Io credo che prima di pensare ad una terapia di coppia possa essere utile chiarire con se stessa a che punto è arrivata lei: come si sente nei confronti del suo compagno? Si sente ancora innamorata, oppure l'esasperazione ha coperto qualsiasi altra emozione? Che cosa prova? Cosa vorrebbe che cambiasse, come vorrebbe che cambiasse? Che cosa le impedisce di allontanarlo dalla sua vita, se sente che la relazione è diventata deleteria per lei? Che cosa la tiene legata a lui? Credo che fare chiarezza con se stessa possa innanzitutto aiutarla a capire dov'è, come si sente, che cosa prova, in modo da capire se può avere senso intraprendere una terapia di coppia oppure intraprendere altre strade. Il mio suggerimento è di provare a fare il punto con un terapeuta che possa ispirarle fiducia, e che sia esperto possibilmente dell'area relazionale. Se avesse bisogno di ulteriore supporto mi trova a disposizione. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Gentile Utente,
leggendo mi chiedo quali vissuti abbia "di" e "in" questa relazione, che la porta a scrivere in questo contesto, perchè potrebbe essere già un pezzetto alla Sua risposta.
La terapia di coppia potrebbe essere utile per meglio comprendere e intervenire sugli aspetti comunicativi (es. gestire differentemente i conflitti o nel presentare i propri bisogni e difficoltà) e alcuni comportamenti. Non si può però dire in anticipo l'esito, perchè incorrono più variabili.
Quello che mi pare importante, rispetto a quello che leggo, è un percorso individuale per approfondire ed eventualmente intervenire sul Suo percepito-agito (forse non solo in termini di questa coppia; ad es. come si pone nelle relazioni, cosa cerca, cosa desidera e il vivere se stessa).
Una riflessione potrebbe essere chiedersi come si sente (in termini di benessere) e dirigersi verso quello per cui valuta possa valere l'impegno. Rispetto all'ultima frase, valuti se potrebbe esserLe utile un sostegno.
Un saluto
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d’ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, la comunicazione è un elemento importante in una coppia, credo che una terapia di coppia data la vostra volontà a stare insieme possa essere un'ottima soluzione per imparare a comunicare al meglio, portando i vostri vissuti in uno spazio protetto. Sulla sua domanda non credo di poterle dare una risposta a riguardo, poichè non sta a nessuno di noi dirle cosa sia giusto o no fare. Ciò che è giusto è solo ciò che è giusto per lei. Rimango a sua disposizione Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Maria Elena Rossler
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Perugia
Gentile Utente, capisco quanto questa situazione possa essere dolorosa e complessa, e apprezzo molto il suo coraggio nell’esprimere le sue difficoltà. Da quello che racconta, sembrano emergere alcuni aspetti importanti che meritano attenzione e riflessione.
L’aggressività verbale che descrive, gli insulti e le parole denigratorie , rappresentano un campanello d’allarme significativo. Anche nei momenti di rabbia, il rispetto reciproco dovrebbe restare una base imprescindibile di ogni relazione sana. Sentirsi offesa e svalutata innesca inevitabilmente un senso di insicurezza e disagio, e questo può contribuire a inibire ulteriormente la sua capacità di comunicare.
Mi colpisce anche la dinamica che descrive: il suo compagno si sente non ascoltato, ma allo stesso tempo pone dei limiti rigidi ai momenti e ai modi in cui lei può esprimersi. Questa incoerenza rischia di creare una situazione in cui lei si sente sempre sotto giudizio, con la paura di dire la cosa sbagliata o di non essere accolta. È comprensibile che questo alimenti un ciclo di frustrazione e chiusura.
Detto questo, il fatto che lui si stia scusando e dimostri il desiderio di non perderla può essere un segnale positivo, ma perché questa consapevolezza porti a un cambiamento reale servono impegno e lavoro concreto da entrambe le parti.
La terapia di coppia potrebbe effettivamente essere uno spazio utile per esplorare queste dinamiche e migliorare la comunicazione, ma affinché sia efficace è essenziale che ci sia da entrambe le parti una volontà autentica di mettersi in discussione e di costruire un’interazione più sana, rispettosa ed empatica.
Nel frattempo, potrebbe essere utile anche chiedersi: Come si sente realmente in questa relazione? Si sente valorizzata, ascoltata e rispettata? Quali sono i suoi bisogni emotivi e relazionali? Questa relazione riesce a soddisfarli?
Se sente che queste domande la mettono di fronte a un senso di malessere costante, anche la possibilità di un supporto individuale potrebbe aiutarla a fare chiarezza sui suoi desideri e confini.
Le auguro di riuscire a trovare una strada che la porti verso una relazione fatta di rispetto, serenità e ascolto reciproco , che sia con il suo compagno o in un nuovo equilibrio personale. Se vuole possiamo approfondire insieme alcuni passi pratici per affrontare questa fase delicata.
Dott.ssa Maria Elena Rossler
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Cara ragazza, Lei è portatrice di una problematica di coppia, in virtù di ciò è in una psicoterapia di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui esposte. Ne parli con il suo ragazzo, esplicitando che in questo modo la relazione non la soddisfa più come una volta. Si dia questa possibilità; nel caso lui accettasse potreste avere la possibilità di affrontare tali difficoltà in contesto protetto che vi faccia star meglio. Nella speranza di aver orientato la sua domanda con queste poche righe. Un caro saluto Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, potete provare con la terapia di coppia. Sarà poi la professionista o il professionista in questione, a valutare se ci sono aspetti da affrontare in un percorso singolo. Tentare sarà un modo per conoscere voi stessi e ciò che mettete in gioco, emotivamente e nel profondo, nella coppia. Sicuramente sarà un'esperienza arricchente.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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