Buongiorno, racconto un po’ di me. Sono un ragazzo molto introverso e timido e difficilmente mi

23 risposte
Buongiorno, racconto un po’ di me.


Sono un ragazzo molto introverso e timido e difficilmente mi apro con le persone e riesco a parlare di me.

Ultimamente mi capita di sentirmi come se fossi estraneo alle situazioni che sto vivendo, come se non fossi presente, mi sembra come se fossi addormentato e fosse un sogno, oppure a volte come se avessi gli occhi appannati (però la vista non ne influisce) e mi sento estraneo a ciò che sto vivendo.

Questa situazione spesso mi porta ad avere giramenti di testa e mi porta anche a non godermi le situazioni che vivo ma a lasciarle correre da sole, anche nelle relazioni interpersonali a volte mi sento come se non fossi presente e perciò non riesco a fare ciò che vorrei fare, non so se mi sono spiegato.


Ad esempio a volte mi capita di andare a lavoro, starci per 8/9 ore, e quando esco mi sembra come se fossi appena entrato a lavoro mentre è già passata un’intera giornata.

Poi torno a casa e non esco, le uniche cose che faccio sono andare a fare la spesa ed andare a correre; raramente esco con qualche mio amico.

Cosa posso fare?
Dott.ssa Wilma Picarelli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Montemerano
Buongiorno, riferisce di una condizione per cui sembra non rendersi bene conto del tempo che passa, il che potrebbe essere collegato anche alla sensazione di estraneità quando si trova in compagnia. Mi vengono in mente due possibilità di movimento: accertare la presenza/assenza di una condizione neurologica che potrebbe interessare i suoi sintomi, se non emerge nulla di significativo allora considererei la possibilità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta e contestualizzare i suoi sintomi rispetto alla sua storia, il professionista sarà anche in grado di valutare la necessità di un consulto psichiatrico per un’eventuale cura farmacologica. Un caro saluto.

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Dott.ssa Marianna Genitore
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Gentile utente, è molto chiaro nel descrivere la sua condizione che, intanto, è comune a diversi ambiti e livelli psicopatologici. Nella maggior parte dei casi a questo stato di cose si accompagna uno stato di angoscia generalizzato e di mancanza di investimenti emotivi in tutte le sfere della vita quotidiana. é indispensabile, però, per un corretto inquadramento e un conseguente intervento terapeutico, un approfondimento diagnostico presso uno studio di psicoterapia. Un caro saluto, dott.ssa Marianna Genitore
Dott.ssa Elena Bruno
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, quanto descrive sembra lasciarla in una situazione di estraneità, non solo rispetto alle situazioni ma anche al complesso della sua vita in generale. Mi pare di capire che viva con disagio la sua condizione e che sia pronto per ricevere aiuto. Credo sia importante che lei incontri direttamente uno psicoterapeuta che potrà aiutarla ad inquadrare con maggior precisione l'origine dei sintomi che lei riferisce e individuare la strada più indicata per il trattamento perché possa vivere al meglio la propria vita. Cordiali saluti. Dott.ssa Elena Bruno
Dott.ssa Enza Marangella
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Trebaseleghe
Gentile utente, ciò che descrive può sembrare un meccanismo di difesa relativo ad una condizione di vita insoddisfacente. Questo è un parere che però dovrebbe essere verificato all'interno di un percorso terapeutico più approfondito. Cordialmente
E. Marangella
Dott.ssa Irene Capello
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Asti
Gent.le Utente, le consiglio di rivolgersi a un professionista per fare maggiore chiarezza sulla natura dei sintomi che descrive. Diverse persone vivono esperienze simili alle sue e si sentono assenti, estranei, distaccati dalla realtà così come capita a lei. Però per capire in quale categoria nosografica si possono inserire i suoi sintomi, è necessario avere maggiori informazioni. Un colloquio psicologico può essere lo spazio più adatto per fare chiarezza e per valutare l’opportunità di iniziare un percorso che la aiuti a trovare un maggiore benessere.
Cordiali saluti, dott.ssa Irene Capello.
Dott.ssa Federica Serafini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, la situazione che sta vivendo e i sintomi da lei descritti richiederebbero di essere posti all’attenzione di uno specialista in psicoterapia che possa sostenerla in questo periodo di estraneità dalla sua vita e dalla sua quotidianità! Le faccio un gran in bocca al lupo!
Dott.ssa Federica Serafini Psicologa Psicoterapeuta
Dott.ssa Elisa Galantini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, si sente il disagio nel suo racconto e proprio per questo potrebbe cogliere un gancio per approfondire la situazione, inquadrando con più accuratezza la sintomatologia che ci descrive in un colloquio di consultazione che possa darle una risposta più mirata alle sue specifiche esigenze. Esplorando con maggiore attenzione se si tratta di un momento particolare della sua vita in cui sta emergendo una sofferenza non facilmente accettabile a livello psichico. Un cordiale saluto Dott.ssa Elisa Galantini
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Salve! La condizione che descrive potrebbe avere diverse cause che per essere identificate richiederebbero una visita. Escluse particolari condizioni mediche che può valutare con il suo medico di base che saprà indirizzarla in tal senso, per il resto direi che la sua vita relazionale appare difficoltosa. Valuti la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia: le sarà sicuramente di aiuto.
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Michela Cherchi
Psicologo, Psicoterapeuta
Iglesias
Buongiorno, forse potrebbe esporre più in dettaglio queste sensazioni ad uno/a psicoterapeuta per comprendere meglio cosa le accade. Iniziare a condividere emozioni e sensazioni con qualcuno potrebbe aiutarla a ricominciare a interagire con più serenità con gli altri e a desiderare così di uscire un po' dal suo ritiro sociale. Scoprirà che avere dubbi e paure è normale per tutti ma che le difficoltà possono essere affrontate e superate. In bocca al lupo!
Michela Cherchi
Dott.ssa Annarita Parisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Più andavo avanti nella lettura della sua richiesta, più si faceva forte l'idea del "non sentirsi all'altezza". In questi casi si può reagire o ci si può difendere. Lei probabilmente ha scelto di difendersi, evitando. Le consiglio vivamente un confronto con uno specialista, affinché lei possa riappropriarsi della sua vita e godersela. Cordiali saluti
Dr. Giorgio Gualazzi
Psicoterapeuta, Psicologo, Professional counselor
Urbino
Introversione, chiusura, senso di estraneità, isolamento sociale, sembra una fotografia, che però non dice nulla di lei. Chi é? Quanti anni ha! Che lavoro fa? E soprattutto...qual'é la sua storia? Lei ha bisogno di raccontarsi a qualcuno (un professionista ovviamente) che sappia ascoltarla e l'aiuti a conoscersi per capire perché sta evitando la vita e come può trovare il coraggio di riappropriarsene. Le auguro buona fortuna, dott. Gualazzi.
Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente,
la dimensione relazionale sembra essere particolarmente delicata e centrale nel suo funzionamento, e i sintomi che racconta potrebbero essere in qualche modo collegati. Questo spazio ci limita per molte ragioni nel poterle offrire delle soluzioni, ma il consiglio migliore è quello di rivolgersi ad uno/una psicoterapeuta per approfondire la sfera delle sue relazioni, umane e lavorative, e raggiungere consapevolezza su cosa generi l'ingresso in questa sensazione di estraneità che racconta. Un caro augurio di buona fortuna
Salve, forse è realmente così come dice ed il suo corpo glielo sta comunicando inviandole i sintomi che descrive.
Chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta può aiutarla a capire come realmente vuole condurre la sua vita. Un supporto indispensabile per diventare consapevole se la strada intrapresa è quella giusta per lei o è meglio trovarne un'altra più idonea.
Un saluto
Dr. Ivano Ancora
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
Buongiorno. Le propongo un ribaltamento di prospettive: se il sintomo nelle sue varie sfaccettature volesse proteggerla da un mondo che legge come pericoloso ed invasivo? Sarebbe a dire che nella sua vita Lei potrebbe aver vissuto situazioni in cui si sia percepito fragile ed impotente, senza vie di fuga o senza le risorse per potersi confrontare (abusi? bullismo? veda lei) Occorre un percorso terapeutico che le permetta di sperimentarsi in grado di incassare e superare quel che Amleto chiamava "colpi di fionda e dardi d'atroce fortuna". Il tutto senza porvi rimedio con atti anticonservativi e senza subire l'effetto protettivo del distanziamento emotivo.
Buon viaggio (terapeutico)
Cordialmente.
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno. La sua domanda non mi è nuova, potrei già averle dato delle indicazioni. Fosse così ci tengo a dirle (o ribadirle) quanto un vissuto di vuoto o di estraneità possa essere il preludio di un disturbo. Al momento quindi non parlerei ancora di problema, tuttavia mi confronterei con uno specialista per, eventualmente, scovare delle criticità responsabili di quanto sta vivendo.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Dott.ssa Silvia Lancia
Psicologo clinico, Sessuologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera,
Dalla situazione che ha esposto si evince questo senso di estraneità rispetto al tempo e al suo corpo. Sarebbe opportuno indagare questo aspetto con un percorso psicologo e fare nel contempo una visita neurologica che possa valutare la condizione organica.
Rimando a disposizione per qualsiasi chiarimento,
Dott.ssa Silvia Lancia.
Dott.ssa Simona de Santis
Psicologo, Psicoterapeuta
Silvi
Salve,
sicuramente il suo corpo le sta comunicando e manifestando un malessere legato a qualcosa o magari a qualcuno, quindi ne parli con uno
psicoterapeuta in modo da andare più a fondo e scoprire cosa si cela dietro il sintomo.
Saluti.
Dott.ssa Beatrice Panizza
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Triuggio
Gentile utente la sua descrizione è molto dettagliata e riesce a fare comprendere la sensazione di estraneità che spesso vive, portandola a rendersi conto del tempo che passa e a vivere davvero le situazioni in cui è inserirò. Il suo estraniarsi potrebbe essere una difesa che il suo inconscio ha strutturato nel tempo, ma ora sembra essere disfunzionale ed essere più una gabbia che la imprigiona.
Sarebbe molto utile contattare uno psicoterapeuta con cui poter andare a fondo delle cause che hanno portato a creare questa sensazione di estraneità.
Io sono a disposizione. In bocca al lupo
Dott.ssa Serena Facchin
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Montemerlo
Buongiorno.
Purtroppo in questa sede è difficile poterle dare un parere preciso ed efficace. Il fatto però che abbia scritto qua chiedendo aiuto significa che si sente pronto per poter iniziare un percorso che possa aiutarla a gestire la situazione. Io le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo nella sua zona che possa aiutarla a capire cosa le sta capitando e come fare per questo problema.
Buona fortuna!
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, il senso di estraneità non deve essere sottovalutato.
Ne parli con un professionsita.
Un saluto,
MMM
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, condivido gran parte delle osservazioni fatte dai colleghi, sottolineando l’importanza di un approccio professionale che si basi su una comprensione profonda e non giudicante del vissuto del paziente.

Cordiali saluti

Dottor Mauro Vargiu
Buongiorno, potrebbe essere utile approfondire la situazione, valutare se possa essere causata da uno stato di ansia generalizzata, quando il corpo è eccessivamente attivato (in questo caso potrebbe essere dato da sovraccarico emotivo) tende ad andare in protezione, quasi come se si agisse con il pilota automatico. Potrebbe approfondire questo aspetto, valutare se da quando stanno ricapitando c'è stato un evento scatenante e provare ad ampliare i momenti di condivisione e socialità.

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