Buongiorno , ho 26 anni e sono indecisa tra il mio ex che è stato con me 5 anni o il mio attuale rag

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Buongiorno , ho 26 anni e sono indecisa tra il mio ex che è stato con me 5 anni o il mio attuale ragazzo.
Il mio ex ragazzo è più grande 14 anni rispetto a me, rappresenta la mia sicurezza e il mio punto fermo, non avrei mai pensato ad una vita senza lui, mi ha sempre coccolata, dato attenzioni regali viaggi sorprese mi ha sempre trattata come una regina, un legame forte il nostro ma ho iniziato a stancarmi quando ho captato dei comportamenti strani, un po' da narciso anche a detta di altre persone, non amava l idea di avere un rapporto con mia famiglia, quando uscivamo con i miei amici era molto di compagnia ma quasi sembrava volesse allontanarci subdolamente e poi la presenza della sua ex madre di suo figlio era troppo per me, tanto che mi aveva detto che non voleva rapporti ancora stretti o figli per via del figlio che ancora non sapeva nulla, questo già durante l anno di convivenza, nonostante l amore ho iniziato a distaccarmi , lui li ha iniziato a promettermi tutto ciò che volevo famiglia e matrimonio con tanto di scusa per il suo comportamento.
Ma talmente stufa piano piano mi sono interessata ad un altra persona, un collega conosciuto sul lavoro, fisicamente è esattamente il tipo di ragazzo che mi attrae e quindi mi ha colpito subito ma essendo molto più giovane rispetto al mio ex non ero molto convinta, io preferisco una persona più matura forse però in quel momento di debolezza abbiamo iniziato a frequentarci, ad oggi siamo molto legati sessualmente penso di non essere mai stata così bene con nessuno, è anche una persona abbastanza sana nel senso che mi lascia libera al contrario dell altra relazione che era più stringente però è molto carente nelle attenzioni, in un anno penso di avere pagato io 100 volte e lui 20, si approfitta un po' sotto questo punto di vita anche con le altre persone, mi avrà portato una o due volte al ristorante e facciamo poco insieme siamo quasi sempre in compagnia della famiglia o della figlia e questa cosa mi mette ansia perché io sono più abituata ad una relazione di coppia anche se mi rende felice sperimentare questa cosa allo stesso tempo non sono una persona che ama stare nel casino continuamente, ma la sua famiglia mi tratta bene essendo di una cultura diversa ed esuberante spesso mi capita di sentirmi fuori posto e non aver voglia di uscire , non mi sento completamente a mio agio.
Da quando mi sono lasciata con il mio ex mentirei nel dire che non lo penso, non c'è stato giorno che non l ho pensato qualsiasi cosa io facessi e anche nei miei momenti con l attuale sentivo un senso di mancanza e angoscia, questo mi ha portata a tenermi in contatto con lui ancora oggi e vederlo più di una volta.
Sento un legame forte con il mio ex non riesco a lasciarlo andare
Vorrei solo fare la scelta migliore per me e la mia serenità, ascoltando il cuore .
Dott.ssa Marika Fiengo
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Milano
Salve,
intanto grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che sta vivendo. È del tutto umano trovarsi in una fase in cui i sentimenti sembrano intrecciarsi e rendere difficile ascoltare con chiarezza cosa davvero le fa bene.

Sta attraversando un momento di grande confusione, ma anche di ricerca. Ci sono due legami diversi, ciascuno con i suoi punti di forza e le sue difficoltà, e in mezzo c'è lei - con i suoi bisogni, i suoi desideri, la sua storia personale, i suoi dubbi e le sue fragilità.

La inviterei a riflettere su qualche punto:
• Quando lei si sente davvero se stessa, in che tipo di relazione è?
• Cosa significa per lei sentirsi amata in modo sano, rispettoso, duraturo?
• Se per un momento mettesse da parte entrambe le relazioni, riuscirebbe a immaginare cosa lei desidera davvero, al di fuori delle relazioni?
• Quanto spazio c’è oggi per lei, dentro queste relazioni? Riesce a sentire che si sta esprimendo pienamente, oppure sente di starsi adattando?

Non è facile sciogliere un legame quando è stato così forte come nel caso della relazione con il suo ex, e allo stesso tempo è normale avere dubbi quando una nuova relazione non soddisfa del tutto i suoi bisogni. Forse, in questo momento, più che scegliere tra due persone, potrebbe provare a tornare in contatto con sé stessa, con quello che sente e che vuole. Questo sicuramente la aiuterebbe a capire verso quale direzione muoversi e quali sono ad oggi, per lei, le sue priorità.

Un percorso di ascolto, magari con l’aiuto di uno psicologo, può essere uno spazio prezioso in cui ritrovare chiarezza e comprendere più profondamente ciò che la fa stare bene, con delicatezza e rispetto verso sé stessa.

Se vuole, resto a disposizione per eventuali approfondimenti o per un colloquio psicologico.
Dott.ssa Marika Fiengo.

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Dott. Daniele Gallucci
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile ragazza,
Descrive una situazione articolata rispetto alla quale è difficile fornire un punto di vista, in particolare per messaggio.
Mi sembra, da quanto lei racconta, che gli uomini nei suoi rapporti romantici, nelle apparenti differenze, presentino un elemento in comune, ovvero quello di essere stati padri in una famiglia precedente. Questo può suggerirci il vissuto del sentirsi mai davvero "al centro" e più come "un'aggiunta". In bilico tra dentro e fuori, si sente allora condannata all'indecisione fra i due relazioni nelle quali ha paura di non poter ottenere quello che vuole davvero.
Non posso che incoraggiarla ad intraprendere un percorso terapeutico con un collega, con il quale certamente potrà esplorare i motivi del dubbio e delle preoccupazioni che descrive alla ricerca di nuovi equilibri e serenità.
Un saluto cordiale
Dott. Daniele Gallucci
Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Buongiorno, grazie per aver scritto la sua storia relazionale. Ovviamente non c'è una risposta giusta se non trovarla dentro di sè e capisco che non sia facile. Può darsi che la risposta giusta non arrivi oggi o che incontrerà una terza persona che la faccia stare bene e abbia le caratteristiche che cerca. Nelle relazioni ovviamente si arriva anche a dei compromessi e non ci sarà la persona perfetta, ma sarà perfetta per te come tu per lui. Ad oggi forse continuerei ad interrogarmi e a fare esperienze di uno e dell'altro per ascoltare meglio quello che vuole, anche fosse nessuno dei due. Altra cosa importante è sempre dialogare con loro in modo da poter esprimere le mancanze che sente e allo stesso tempo aprirsi invece a quello che vorrebbero che lei facesse per loro. Già questa comunicazione aiuta a capire se se ci si può venire incontro oppure no.
Spero di essere stata abbastanza chiara e qualora lo ritesse utile effettuo anche colloqui online.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
grazie per aver condiviso apertamente la sua storia, ricca di emozioni contrastanti, esperienze intense e riflessioni profonde.

Quello che sta vivendo è un momento molto delicato: si trova di fronte a un bivio affettivo che coinvolge due legami molto diversi tra loro. Da un lato, una relazione lunga, intensa, con una figura più matura che ha rappresentato per anni sicurezza e stabilità, ma che ha anche presentato elementi problematici legati al controllo, alla distanza affettiva verso la sua famiglia, alla presenza ingombrante del suo passato e a dinamiche relazionali potenzialmente disfunzionali. Dall’altro lato, una nuova relazione più fresca, appagante sul piano fisico e più leggera in termini di “pressione”, ma anche più carente in termini di progettualità, attenzione e reciprocità concreta.

Il fatto che lei continui a pensare al suo ex e a sentirsi ancora profondamente legata, pur riconoscendo gli aspetti tossici di quella relazione, è perfettamente comprensibile: spesso ciò che ci ha dato tanto, anche se imperfetto o doloroso, lascia un vuoto difficile da colmare. Allo stesso tempo, è importante riconoscere quanto alcune mancanze attuali del nuovo partner la stiano facendo sentire sola, disorientata o fuori posto, nonostante il coinvolgimento.

Il desiderio di “fare la scelta migliore per la propria serenità, ascoltando il cuore” è autentico e valido, ma va accompagnato anche da una riflessione più profonda sui suoi bisogni emotivi, sulle sue aspettative relazionali e sul tipo di amore che desidera vivere a lungo termine. Spesso, quando ci si trova a metà tra due relazioni, il rischio è quello di non riuscire a dare a nessuna delle due – e soprattutto a sé stessi – lo spazio per evolvere davvero.

Per questo motivo, sarebbe utile e consigliato approfondire questa situazione con l’aiuto di uno specialista, per lavorare su ciò che sente, su ciò che desidera veramente e su come costruire una relazione che sia davvero sana e appagante per lei, al di là del passato e delle abitudini emotive.

DOTTORESSA SILVIA PARISI
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa








Dott.ssa Federica Montemurro
Psicologo, Psicologo clinico
Barletta
Buongiorno. Potresti iniziare chiedendoti come ti sentivi quando eri con il tuo ex e valutare se pensare sempre a lui non sia dovuto semplicemente al fatto che ora stai vivendo delle mancanze (es. non andare a cena fuori o avere più momenti di coppia) con il tuo attuale ragazzo ma che invece non vivevi con il tuo ex.
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Gentile ragazza, quello che stai vivendo è comprensibile: sei divisa tra due relazioni che rappresentano bisogni molto diversi — da una parte la sicurezza, l’intensità e la familiarità del tuo ex, dall’altra la leggerezza, la novità e la libertà con il tuo attuale compagno.

Da quello che scrivi, sembra che tu abbia iniziato a distaccarti dal tuo ex non perché fosse venuto meno l’affetto, ma perché alcuni suoi comportamenti ti hanno fatta sentire soffocata e poco rispettata nei tuoi spazi e legami. Dall’altro lato, nel tuo rapporto attuale, pur vivendoci una forte attrazione fisica e più libertà, noti una mancanza di attenzioni e gesti concreti che ti fanno sentire davvero vista e scelta.

Il legame col tuo ex è ancora molto forte, ma forse anche idealizzato: a volte si resta ancorati a ciò che una persona ha rappresentato nei momenti di bisogno più che a ciò che oggi davvero ci fa stare bene. La domanda che ti invito a porti è: con chi mi sento davvero libera di essere me stessa, rispettata nei miei bisogni emotivi e quotidiani, e non solo amata ma anche valorizzata?

A volte ascoltare il cuore significa anche imparare a distinguere tra ciò che ci fa sentire al sicuro e ciò che ci fa crescere davvero.

Un caro saluto.
Dott.ssa Federica Bellò
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Treviso
Grazie per aver condiviso con tanta sincerità. Se fossi il tuo psicologo, partirei da qui: non sei sbagliata nel sentire cose complesse, anzi, stai mostrando un livello profondo di consapevolezza emotiva. Stai vivendo un conflitto interno reale e legittimo, tra due forme diverse di relazione, ma anche tra due aspetti di te: il bisogno di stabilità e riconoscimento da una parte, e quello di libertà e desiderio dall’altra.
Con il tuo ex c’è stato un legame intenso e totalizzante, fatto di attenzioni, promesse e anche una certa protezione. Ma hai iniziato a sentirti limitata, forse anche manipolata o poco considerata nei tuoi bisogni più profondi. Le sue “riparazioni” sono arrivate tardi, forse più per paura di perderti che per vero cambiamento.
Con il tuo attuale partner c’è passione, leggerezza, libertà, ma anche una carenza di reciprocità, un senso di solitudine dentro la coppia, e forse una mancanza di progetto comune che ti fa sentire esposta e un po’ spaesata.
La domanda allora non è solo “chi scelgo?”, ma anche:
Quale parte di me voglio ascoltare oggi?
In quale relazione mi sento davvero vista, rispettata, libera di essere me stessa?
Quale legame ha più futuro, non solo emotivo, ma concreto, nella vita di tutti i giorni?
Ti invito a non decidere solo sull’onda dell’angoscia o della nostalgia, ma ad ascoltarti con onestà e tenerezza, magari anche dando voce a ciò che desideri oltre entrambi i legami attraverso una psicoterapia sistemico-relazionale.
Dottoressa Federica Bellò
Dott.ssa Angela Ritella
Psicologo, Psicologo clinico
Turi
Ascoltare il cuore può sicuramente aiutarLa a capire come agire per stare bene con sé stessa e la persona al Suo fianco.
Sono a Sua disposizione qualora avesse bisogno di un aiuto per gestire questa situazione.
 Gabriele Lungarella
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Grazie per aver condiviso con tanta sincerità una situazione così delicata. La tua lettera mostra quanto tu stia cercando di ascoltarti a fondo, pur trovandoti dentro un conflitto emotivo che ti mette alla prova. È evidente che in entrambe le relazioni ci siano aspetti significativi e altri che ti fanno vacillare, e che non stai prendendo la tua decisione alla leggera: questo è già un segno di maturità e di rispetto verso te stessa.

Con il tuo ex hai vissuto un legame profondo, che ha rappresentato sicurezza, attenzioni, amore e condivisione. Allo stesso tempo, nel tempo sono emerse dinamiche che ti hanno fatto sentire soffocata, poco vista nei tuoi bisogni più autentici e messa in secondo piano su aspetti importanti della tua vita (come la famiglia o il desiderio di costruire un futuro condiviso). Il fatto che tu non sia riuscita a staccarti del tutto da lui, anche ora che sei in una nuova relazione, è un segnale forte: non solo dell’importanza di quel legame, ma anche della presenza irrisolta di un bisogno emotivo, di una chiusura che ancora non è avvenuta.

Con il tuo attuale ragazzo, invece, sembra esserci più leggerezza, più libertà, più compatibilità fisica — ma anche alcune mancanze che iniziano a pesarti: l’asimmetria nella gestione della relazione, la difficoltà a sentirti pienamente a tuo agio nel contesto familiare, la sensazione che manchi qualcosa sul piano emotivo e pratico.

In realtà non si tratta solo di "scegliere tra due persone", ma di ascoltare **te stessa**: chi sei oggi, cosa desideri da una relazione, cosa sei disposta a costruire e a lasciare andare. Potresti chiederti: quale tipo di amore mi fa sentire più piena, più serena, più vera? Dove sento di poter crescere ed essere me stessa, non solo appagata o coccolata, ma anche libera, rispettata e vista?

In situazioni come la tua, spesso può essere molto utile uno spazio di confronto neutro con un professionista, per poter guardare con più chiarezza i bisogni che muovono le tue scelte e i legami emotivi che ancora ti tengono ancorata al passato. Non per giudicare cosa sia giusto o sbagliato, ma per aiutarti a ritrovare il tuo centro.

Scegliere ascoltando il cuore è giusto, ma il cuore ha bisogno di essere anche ascoltato nella sua complessità: a volte ci parla attraverso il desiderio, a volte attraverso la paura, a volte attraverso la nostalgia. Dargli voce con profondità e senza fretta è il primo passo per fare una scelta davvero tua.

Un caro saluto
Dott. Marco Soccol
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Ciao, grazie per aver condiviso con tanta sincerità e profondità la tua storia. Quello che stai vivendo è qualcosa di molto comune, ma anche molto delicato. Il tuo cuore è diviso tra due legami importanti, ma è evidente che ciò che desideri davvero è chiarezza, serenità e amore sano.
Ti propongo di analizzare insieme i due rapporti in modo chiaro, e poi ti offrirò qualche spunto per aiutarti a fare la scelta più giusta per te.
Rimango a disposizione.
un caro saluto
Dott.ssa Silvia Marotta
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Grazie per aver condiviso con tanta apertura una situazione così delicata. Di seguito ti propongo una **risposta empatica, professionale e orientata al sostegno**, adatta a essere pubblicata come psicologa su una piattaforma online:

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**Risposta della psicologa:**

Buongiorno,
grazie per aver espresso con tanta sincerità il tuo vissuto. La situazione che descrivi è complessa e tocca aspetti profondi della tua identità affettiva, del bisogno di sicurezza, ma anche del desiderio di sentirti libera, viva, valorizzata e compresa.

Da una parte c’è una relazione lunga, intensa, con un legame affettivo profondo ma anche segnali di dinamiche poco sane, come il controllo, la manipolazione emotiva e una certa difficoltà a costruire una vera intimità condivisa (ad esempio nel rapporto con la tua famiglia o nella progettualità a lungo termine). Dall’altra, una nuova relazione che ti fa sentire desiderata sul piano fisico e forse più leggera emotivamente, ma in cui senti mancanze importanti come l’attenzione, la cura reciproca e una visione più equilibrata del dare e ricevere.

Il nodo centrale sembra essere proprio questo: **la difficoltà nel sentire quale relazione rispecchi davvero ciò di cui hai bisogno oggi**, non solo sul piano emotivo o passionale, ma anche sul piano dei valori, delle scelte quotidiane e del rispetto verso te stessa.

A volte restiamo legati a una persona non tanto per quello che è nel presente, ma per ciò che ha rappresentato in passato: un’idea di amore, protezione, appartenenza. Tuttavia, **amare non significa sacrificare se stessi o adattarsi a un modello di relazione che ci fa sentire in ansia, in colpa o mai abbastanza**.
Allo stesso tempo, è importante non confondere la “novità” o l’evasione con la costruzione di un legame autentico e duraturo.

Il consiglio che mi sento di darti è di **rallentare**, concederti uno spazio solo tuo – anche con l’aiuto di un percorso psicologico – per ascoltare davvero cosa desideri, non solo “chi scegliere”.
A volte la domanda giusta non è: “Qual è l’uomo giusto per me?”, ma “Chi voglio essere io in una relazione?”, “Come voglio sentirmi?”, “Cosa merito?”

Non avere fretta di rispondere o di decidere. Le risposte più vere arrivano quando ci permettiamo di ascoltarci senza giudizio.

Ti auguro di ritrovare presto chiarezza e serenità, dott.ssa Silvia Marotta
Dott. Gianluigi Torre
Psicologo clinico, Psicologo
Terracina
Grazie per aver condiviso qualcosa di così tanto profondo e personale. Quello che stai vivendo è un momento di grande confusione emotiva, ma anche un’opportunità importante per capire meglio te, i tuoi bisogni e il tipo di amore che vuoi nella tua vita.

Il fatto che tu non abbia mai smesso di pensare al tuo ex, che continui a sentirlo e vederlo, indica che il legame è ancora aperto. Questo però non significa necessariamente che debba essere ripreso. A volte restiamo legati a qualcuno per quello che ha rappresentato per noi: la sicurezza, la passione, la speranza di una vita “completa”.

Tenere un piede in due scarpe ti logora, e soprattutto non ti permette di ascoltarti fino in fondo.

Ti propongo tre riflessioni chiave:

1)Cosa vuoi davvero da una relazione? Vuoi essere al centro o stare ai margini della vita dell’altro? Vuoi sentirti accolta, ascoltata, riconosciuta… o solo desiderata?

2)Quale delle due relazioni ti fa sentire più "te stessa"? In quale delle due sei più libera emotivamente, non solo fisicamente?

3)Se entrambi sparissero oggi, per chi soffriresti maggiormente... e per cosa?

Non esiste una scelta perfetta, ma esiste la scelta che ti rende più serena nel lungo periodo.
La serenità non è solo sentirsi amate, ma sentirsi viste, rispettate, libere e al sicuro.

Un abbraccio e, citando le tue parole, ascolta il tuo cuore.
Dott.ssa Noemi Forte
Psicologo, Psicologo clinico
Floridia
Grazie per aver condiviso così apertamente la tua esperienza. Capisco che tu ti senta divisa tra due relazioni molto diverse, entrambe significative in modi differenti. Più che cercare una risposta immediata, forse può esserti utile esplorare cosa ognuno di questi legami rappresenta per te: sicurezza, passione, appartenenza, libertà. Ti inviterei a chiederti: in quale relazione ti senti più autentica, più vicina a te stessa? Dove riesci a respirare, a esprimerti pienamente, senza perdere parti importanti di te? Spesso restiamo legati non solo alla persona, ma anche all’immagine che ci siamo costruiti di noi in quella relazione. Quanto di ciò che provi è legato all’amore, e quanto alla paura di perdere un riferimento che ti ha dato stabilità? E, d’altra parte, quanto il nuovo legame ti fa sentire scelta, rispettata, valorizzata? Non si tratta di scegliere “chi è meglio”, ma cosa è più giusto per te oggi, per la tua crescita, il tuo equilibrio, la tua serenità. A volte il cuore parla in modi sottili: ascoltalo, con gentilezza, senza giudicarti per i tuoi dubbi.
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Gentile Utente,
le relazioni che sono state importanti nella vita difficilmente diventano indifferenti.
Forse potrebbe essere utile porre il passato nel passato (altrimenti continuerà a inquinare il presente rischiando di bloccare il futuro) e lavorare sulla Sua percezione, credenze, bisogni, desideri ecc rispetto alla coppia. Cosa ne pensa?
Saluti
Dott.ssa Alessandra Arena
Psicologo clinico, Psicologo
Grottaferrata
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua esperienza. Capisco l'indecisione che ha tra queste due figure della sua vita. Ognuna rappresenta qualcosa di importante per lei: sicurezza e attenzioni; libertà e passione. La invito innanzitutto a scegliere sé stessa: a stare con lei, da sola, a capire cosa realmente vuole nella sua vita e nella coppia. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla molto in questo, analizzando e comprendendo i suoi bisogni.
Le faccio un grande in bocca al lupo e resto a disposizione,
Dott.ssa Alessandra Arena
Dott.ssa Anna Maria Nicoletti
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Sora
Gentile utente,
da ciò che dice si evince che si trova in momento complesso e delicato della sua vita. Le sue parole trasmettono quanto questo momento sia carico di dubbi, emozioni contrastanti e bisogni profondi di chiarezza e autenticità.
È comprensibile sentirsi confusa quando si è divisi tra un legame del passato che continua a esercitare un richiamo emotivo e una relazione attuale che, seppur apparentemente più stabile, può lasciare spazi di insoddisfazione o di disorientamento. I suoi vissuti raccontano il bisogno di sentirsi libera di essere sé stessa, ascoltata, amata senza condizioni e riconosciuta nei suoi bisogni più autentici. Alcuni segnali che ha menzionato, come il fatto che non paghi quasi mai al ristorante o che si sottragga a momenti di condivisione economica e affettiva, possono essere indizi di un disequilibrio nella relazione. In una coppia, l’equilibrio non è solo affettivo ma anche concreto: sentirsi sostenuti e valorizzati passa anche attraverso i piccoli gesti quotidiani, che parlano di rispetto, reciprocità e cura.
In casi come il suo, un percorso di supporto psicologico può offrire uno spazio sicuro per mettere ordine nei pensieri e nelle emozioni, per distinguere ciò che nasce da eventuali ferite passate da ciò che davvero desidera per sé oggi, alla luce di chi è diventata.

Ascoltare il cuore è importante, ma può essere ancora più prezioso farlo con l’aiuto di qualcuno che la accompagni nel chiarire ciò che sente, senza giudizi.
Resto a disposizione se desidera approfondire, anche online.

Un caro saluto,
Dott.ssa Anna Maria Nicoletti
Dott.ssa Veronica De Iuliis
Psicologo, Psicologo clinico
Cogliate
Cara,
quello che stai vivendo è profondamente umano e, anche se ti fa sentire confusa, dimostra quanto tu stia cercando di essere sincera con te stessa. In amore non esistono formule perfette né scelte che possano essere fatte “di testa” senza coinvolgere il cuore, i ricordi, i bisogni più profondi.

Da una parte c’è una relazione che ti ha dato tanto, che ti ha fatta sentire amata, protetta, importante. Dall’altra ci sono ferite che sembrano ancora aperte: dinamiche poco sane, distanze emotive, promesse fatte quando già ti stavi allontanando. E dall’altra parte ancora, c’è un legame nuovo, più libero forse, più fresco, ma anche con delle mancanze: poche attenzioni, difficoltà a trovare un vero spazio per voi come coppia, un senso di estraneità che ti fa sentire fuori posto.

In Gestalt diciamo che non possiamo cambiare ciò che non vediamo. E tu, invece, stai iniziando a vedere. Stai guardando con coraggio le luci e le ombre di entrambe le relazioni, ma soprattutto stai cercando te stessa: chi sei oggi, cosa desideri davvero, dove ti senti viva e dove invece ti senti sacrificata, invisibile o incastrata.

Forse, più che scegliere tra due persone, questo è un momento per ritrovarti. Per capire che tipo di relazione vuoi costruire, che tipo di presenza vuoi al tuo fianco, che tipo di amore ti fa bene davvero. E anche, con molta gentilezza, che cosa stai cercando di riparare in entrambi i legami: se c'è un bisogno di sicurezza, di attenzioni, di libertà o di valore personale che senti mancare dentro di te.

Ascoltare il cuore, come scrivi, è un atto prezioso. Ma a volte il cuore è pieno di voci diverse: il bisogno, la paura, l’abitudine, la passione, il sogno. Dargli tempo, spazio e silenzio per farsi sentire davvero è il primo passo verso una scelta che non sia una fuga, ma un atto d’amore verso te stessa.

Ti mando un pensiero di vicinanza e fiducia,
Veronica De Iuliis – Psicologa
Dott. Giovanni D'Anzieri
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, riconosco quanta fatica ci sia nello stare in bilico tra due relazioni – ciascuna con aspetti che attirano e altri che fanno dubitare. Mettere ordine nei sentimenti richiede tempo, ma già il fatto che lei stia riflettendo in modo così articolato indica un forte desiderio di prendere la decisione più sana per lei. Provo a offrirle alcuni spunti “da psicologo” che possano aiutarla a chiarirsi riferendomi a quanto ha evidenziato nella sua richiesta.
Lei dovrebbe cercare di comprendere i suoi bisogni essenziali secondo una dimensione emotiva, pratica e in funzione di un progetto di vita.
Il suo ex le infondeva un senso di stabilità con regali e attenzioni, “trattata come una regina” ma al contempo mostrava tratti che lei definisce narcisistici ed esercitava controllo sui suoi legami, scarso coinvolgimento con la sua famiglia, promessa tardiva di figli/matrimonio quando temeva di perderla.
L’attuale partner, presumibilmente suo coetaneo esercita su di lei una forte attrazione sessuale e le lascia maggiore libertà personale con un Investimento materiale e di attenzioni sbilanciato (paga molto più lei, poche uscite di coppia e offre un ambiente familiare vivace ma che la fa sentire “fuori posto”).
Pensare all’ex “ogni giorno” è comprensibile: i ricordi positivi attivano dopamina e producono conforto immediato, specie quando si vivono frustrazioni nella nuova e attuale relazione. Ma nostalgia non equivale a compatibilità. Si chieda se quando pensa al suo ex, le manca lui o come la faceva sentire e se quel bisogno potrebbe soddisfarlo in altri modi, ad esempio con la valorizzazione personale, la socialità o una terapia o tutte queste cose senza tornare a una dinamica forse poco sana.
Spesso la mente oscilla perché ogni partner soddisfa un bisogno diverso: sicurezza Vs passione; autonomia Vs accudimento ed è chiaramente difficile capire quale dei due risponda veramente ai suoi bisogni primari ed essenziali e costruirsi o trovare il partner ideale e stabile nel tempo, nonostante sia il desiderio di tutti è un obiettivo poco realistico.
Tutte le sensazioni da lei espresse sono campanelli d’allarme ai quali le occorre porre attenzione ed è necessario fermare l’ambiguità per vedere chiaro. E’ difficile ascoltare davvero il suo “cuore” fintantoché resta in contatto affettivo e/o fisico con entrambi: l’intreccio di sensazioni (colpa, eccitazione, familiarità) crea “rumore emotivo”. Stabilire un periodo di “pausa” comunicativa dal suo ex può servire a capire se il vuoto che si crea è gestibile o insopportabile; parli apertamente con l’attuale partner di economia di coppia, progetti di vita insieme, questo le può far osservare come reagisce a una richiesta esplicita di maggiore reciprocità; monitori le sue emozioni in questo intervallo magari tenendo un diario dove ogni sera può segnare cosa ha provato (gioia, ansia, senso di colpa, solitudine) e in quali contesti. Alla fine, potrà rileggere e forse riconoscere una struttura, non soltanto impressioni del momento, e poi decida, ma senza pensare di sbagliare “per la vita” perché decidere non significa “per sempre” ma darsi una chance e non rimanere bloccati. Ascolti la mente oltre al cuore, l’investimento affettivo è indispensabile, ma una relazione di lungo periodo richiede compatibilità di valori, reciprocità e capacità di affrontare i conflitti. Se continuerà a sentirsi confusa chieda un supporto professionale che può aiutarla a distinguere tra amore, dipendenza e abitudine, e infine a consolidare la sua identità e individualità fuori dal rapporto di coppia.
Si prenda il tempo che serve: la serenità non nasce dal decidere in fretta, ma dal decidere con consapevolezza. Le auguro di trovare la chiarezza e il coraggio necessari per costruire una relazione che la faccia sentire vista, rispettata e libera di crescere.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso un frammento così complesso e delicato della sua vita sentimentale. Leggendo le sue parole si percepisce chiaramente quanto lei sia in una fase di grande confusione emotiva, divisa tra due relazioni molto diverse, entrambe significative ma ciascuna con aspetti profondamente ambivalenti. Il fatto che senta il bisogno di confrontarsi in modo riflessivo, cercando di “ascoltare il cuore”, è un ottimo punto di partenza. Le emozioni sono importanti, ma a volte, quando sono troppo cariche o in conflitto, rischiano di generare più caos che chiarezza. È qui che un approccio cognitivo-comportamentale può offrirle un aiuto concreto per mettere ordine, fare spazio alla consapevolezza e ritrovare una direzione più serena. Provo a restituirle, passo dopo passo, cosa si sta giocando sul piano emotivo e cognitivo. Con il suo ex, parliamo di un amore che ha avuto forza e durata, un legame profondo fatto di attenzioni, momenti belli, una certa idea di sicurezza e progettualità. Ma è anche una relazione che nel tempo ha mostrato dei segnali allarmanti: il controllo, l’allontanamento dalle sue relazioni significative, la difficoltà a integrarsi con la sua famiglia, una gestione opaca del suo passato. Tutti elementi che, alla lunga, l’hanno logorata e l’hanno spinta a prendere le distanze, malgrado le promesse di cambiamento. Eppure, quel legame non si è mai veramente chiuso, né dentro di lei né nei fatti: continua a pensarlo, continua a vederlo, e ogni giorno sente la sua mancanza. Questo tipo di attaccamento può essere profondamente ambivalente. Da un lato rassicura, dall’altro intrappola. Da un punto di vista cognitivo, la mente tende a rievocare selettivamente le parti positive nei momenti di dubbio, minimizzando ciò che l’aveva fatta soffrire. Dall’altra parte c’è il nuovo partner, una figura più giovane, con cui ha riscoperto una sessualità viva e appagante, e una maggiore libertà personale. Ma anche qui ci sono ombre importanti: la disparità nel dare e ricevere, l’assenza di attenzioni, la difficoltà a sentirsi al centro di una relazione di coppia, l’inadeguatezza percepita nel contesto familiare. Questo secondo legame sembra più leggero, ma forse proprio per questo rischia di sembrarle instabile o incompleto, poco sintonizzato con le sue esigenze affettive più profonde. Il nodo centrale, da un punto di vista cognitivo-comportamentale, sembra ruotare intorno a due bisogni fondamentali in conflitto: da una parte il bisogno di sicurezza, idealizzato nel legame con l’ex, e dall’altra il bisogno di libertà e vitalità, sperimentato nel nuovo rapporto. Ma accanto a questi bisogni, ce n’è un terzo che forse oggi è il più urgente: il bisogno di chiarezza, di sentirsi centrata e padrona delle proprie scelte. È comprensibile che oggi lei senta il cuore spezzato a metà, ma proprio per questo è importante fermarsi, osservare senza giudizio e iniziare a interrogarsi non solo su chi tra i due “merita” il suo amore, ma soprattutto su che tipo di relazione la farebbe sentire pienamente se stessa. Cosa desidera davvero, al di là della paura di restare sola o dell’attaccamento a ciò che è familiare? Che tipo di rapporto vorrebbe costruire per il suo futuro? Le sue emozioni sono importanti, ma è altrettanto importante dare spazio ai pensieri e ai valori: ciò in cui crede, ciò che la fa sentire rispettata, vista, nutrita. In questo senso, non c’è una risposta giusta in assoluto, ma esiste una strada più coerente con la sua identità e il suo benessere. Potrebbe essere utile, se non l’ha già fatto, intraprendere un percorso terapeutico per esplorare con calma e senza pressioni le dinamiche che si ripetono nelle sue relazioni, lavorando anche sulla paura del distacco, sul senso di colpa e sul bisogno di approvazione che spesso ci spingono a restare dove non stiamo più bene. A volte, confondiamo l’amore con la dipendenza emotiva, e ciò che chiamiamo passione con l’incapacità di lasciar andare. Ma lei ha tutto il diritto di costruire una relazione dove sentirsi scelta, rispettata, amata e libera. E questo non significa escludere il cuore, ma imparare a guidarlo con più consapevolezza. Si dia tempo, si dia ascolto, e non smetta di cercare ciò che la fa sentire in armonia con se stessa. Le emozioni le stanno parlando, ora serve imparare a decifrarle e a tradurle in scelte che la rendano davvero più serena. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Jessica Furlan
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino aeroporto
Buon pomeriggio, quello che lei sta vivendo è comprensibile. Il suo ex e le esperienze fatte con lui rappresentano i suoi indicatori di confronto che porterà sempre con sè, in quanto, esperienze significative e importanti. La sua storia personale e tutte le sue esperienze sono un grande insegnamento e guida per vedere dove si trova nel suo processo di crescita e di miglioramento. Veda tutto quello che le ha dato il rapporto passato e non resti legata a un'idea di come avrebbe voluto che il rapporto andasse, ascolti i suoi bisogni e necessità e impari ad esprimerle alla persona che attualmente ha deciso di avere accanto.
Restare con la porta aperta sul suo passato non le permetterà di vedere le nuove possibilità che il presente le sta riservando, è come se rinnegasse il malessere che provava nel rapporto con il suo ex e si vedrà sempre sbagliata e inadeguata.
Le consiglio di iniziare da quali sono i suoi valori e principi che vuole in un rapporto per poi metterli in pratica lei stessa.
Se ha poi necessità di un supporto sà già dove poterlo trovare.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Dott.ssa Laura Lanocita
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, la sua narrazione mostra un cuore in tumulto, un conflitto profondo tra ciò che ha costruito e ciò che ancora si radica nel passato. È importante riconoscere come gli affetti, i legami di lunga durata, possano radicarsi nel suo senso di sicurezza, nella sua identità e nel modo in cui si relaziona con se stessa. La storia con il suo ex, che ha rappresentato per lungo tempo il suo punto fermo e il suo punto di riferimento, si aggancia a un bisogno di continuità e di rassicurazione, ma al tempo stesso si scontra con le verifiche di comportamenti che, seppur interpretati da altri come narcisistici o distanti, evidenziano un suo desiderio di mantenere un legame che si sente ancora potente, anche se doloroso. La presenza di questa ferita non risolta si manifesta nelle ripetute fantasie di non riuscire ad andare via, di mantenere un contatto continuo che sembra essere più una forma di attaccamento che una scelta autentica. La relazione con il suo attuale ragazzo, più libera e più facilmente condivisibile, mostra un'altra parte di sé, quella che desidera una compagnia più affettiva e meno stringente, ma anche una certa paura di perdere il suo spazio di autenticità. La sua esigenza di ascoltare il cuore, un desiderio di purezza e di chiarezza, si scontra con le dinamiche di dipendenza affettiva e di attaccamento difficile da pacificare. Un percorso di profondità l’aiuterebbe a scoprire le radici di questa ambivalenza, a riconoscere le parti di sé che tengono ancorato al passato e a quella che desidera incontrare un modo diverso di essere nel presente. Se desidera, posso offrirle uno spazio di ascolto senza giudizio dove esplorare queste sue emozioni, per riscoprire il senso più autentico di sé e della sua libertà. Sono qui per ascoltarla.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Dott.ssa Maria Francesca Cusmano
Psicologo, Psicologo clinico
Reggio Emilia
Cara utente,
spesso quando ci sentiamo “tirati” tra due persone, il cuore non sta solo scegliendo tra due volti, ma sta cercando un posto sicuro dove riconoscersi, sentirsi libera e allo stesso tempo protetta. E quello che lei scrive parla proprio di questo: di due legami molto diversi, ma nessuno dei quali sembra riuscire pienamente a parlare la lingua dei suoi bisogni profondi.
Mi ha colpito il modo in cui lei descrive entrambe le relazioni: la prima fatta di attenzioni e promesse, ma anche di ambiguità e controllo; la seconda più libera, fisica e fresca, ma a volte carente di presenza e reciprocità. In entrambe, però, emerge un tratto costante: la sensazione che per essere amata, forse, deve adattarsi troppo.
Ecco perché un percorso psicologico potrebbe aiutarla non tanto a “scegliere un uomo”, quanto a rimettere al centro se stessa: non come deve essere per gli altri, ma come desidera essere, autenticamente.
Se sente che è il momento di guardare dentro di sé con più chiarezza e meno giudizio, possiamo farlo insieme. Rimango a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Francesca Cusmano
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, la sua situazione, seppur dolorosa e piena di dubbi, è anche il riflesso di una fase importante di crescita personale. Si trova tra due relazioni molto diverse che, in modo differente, sembrano rappresentare bisogni profondi e talvolta contrastanti: da un lato la sicurezza, il senso di protezione, l’idealizzazione del “porto sicuro” che ha trovato nel suo ex; dall’altro, la scoperta della leggerezza, della passione, della possibilità di sentirsi più libera e forse più “viva” con la persona attuale. È comprensibile che si senta combattuta: le emozioni non vanno mai in una sola direzione, e soprattutto quando ci si trova tra una relazione importante del passato e una nuova esperienza, può emergere una forte confusione tra nostalgia, abitudine, aspettative e desideri inespressi.

Il legame con il suo ex, da come lo descrive, è stato molto intenso e strutturato su una dinamica in parte idealizzante. Lui la faceva sentire “come una regina”, ma allo stesso tempo vi erano segnali di controllo e manipolazione, tratti che spesso rientrano in quelle relazioni che si fondano sull’oscillazione tra amore profondo e ambiguità comportamentali. È possibile che la forza del suo attaccamento sia stata rinforzata proprio da queste oscillazioni, che creano un senso di dipendenza affettiva difficile da interrompere, anche quando la relazione non è più realmente funzionale al benessere di entrambi. E nel momento in cui lui ha intuito la possibilità di perderla, ha cercato di colmare le sue mancanze con promesse. Questo comportamento è molto comune nei rapporti con tratti manipolativi: il cambiamento arriva quando l’altro sta andando via, ma spesso non è realmente sostenibile nel tempo.

La relazione attuale, invece, pare offrire più libertà e leggerezza, ma anche meno cura e reciprocità. L’intesa sessuale e la novità, a volte, possono dare l’illusione di un amore profondo, ma se mancano le attenzioni quotidiane, l’ascolto, il rispetto dei bisogni più semplici (come l’equilibrio tra vita di coppia e relazioni familiari), col tempo può lasciare un senso di vuoto. Non è tanto una questione di "chi è meglio", ma di capire che tipo di relazione desidera lei nel profondo, e soprattutto chi le permette di sentirsi vista, rispettata e libera.

Il fatto che continui a mantenere contatti con il suo ex potrebbe essere un modo, forse inconsapevole, di evitare il dolore del distacco definitivo. Ma è anche ciò che le impedisce di stare davvero dentro la nuova relazione e darle una possibilità autentica. Fino a quando resterà in bilico tra due legami, rischia di vivere in una zona grigia dove nessuno dei due potrà mai davvero farla sentire pienamente serena. Non è un’accusa, ma un invito alla consapevolezza.

Sarebbe utile, in questa fase, prendersi del tempo veramente per sé, anche senza dover per forza scegliere subito. Un tempo in cui poter riflettere con chiarezza, magari con l’aiuto di un professionista, su quali sono i suoi bisogni autentici, le sue paure, i suoi desideri relazionali, e da lì iniziare a costruire una relazione più sana, prima di tutto con sé stessa.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott. Damiano Maccarri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno a lei,
I due uomini rappresentano relazioni piuttosto diverse, direi quasi diametralmente. Uno è lusinghiero, con lei - e con la madre, oltre che con sé stesso - mentre l'altro la dà un po' più per scontata, ma percepisce in lui più autenticità.
È chiaro che il ragazzo più giovane la cattura più sentimentalmente, mentre l'altro la fa sentire più donna, la cattura mentalmente, facendola sentire più importante e protetta, più accudita. In genere, la testa è un disturbo per il cuore, però bisogna vedere se il ragazzo nuovo si rivelerà quella sicurezza relazionale che giustamente cerca.
Le direi di stare serena e vivere tranquillamente la sua quotidianità con il nuovo, ma di non chiudersi a nuove prospettive. Potrebbe sopraggiungere un terzo a rimescolare tutto. Quello che cerco di dirle, in breve, è: non si senta chiusa fra destra e sinistra, fra passato e futuro. È una prospettiva di scarsità che non merita e, soprattutto, non esiste.
Se proprio ha dei dubbi, faccia questo breve esercizio mentale, un test. Cerchi un timer e fissi il tempo a 5 secondi. Dovrà scegliere entro quei secondi uno dei due, e finga che il risultato la vincolerà definitivamente. Per convincersi meglio, consideri che, effettivamente, la risposta che darà entro i 5 secondi indica chi, dei due, sceglierebbe davvero. Faccia questo test immediatamente, appena letto questo post.
E non è detto che sia per forza uno dei due l'uomo della sua vita.
I miei più cordiali saluti,
Dott. Maccarri

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