Buongiorno...Espongo il più brevemente possibile..chiedo scusa,il mio è più uno sfogo che una richie
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Buongiorno...Espongo il più brevemente possibile..chiedo scusa,il mio è più uno sfogo che una richiesta di aiuto, perché non ho nessuno con cui parlare...frequento un ragazzo da cinque mesi... è sveglio, è intelligente, è un bel ragazzo...ho sempre saputo che aveva il vizietto di bere ,ma pensavo fosse una cosa legata molto alla compagnia che frequentava quando l'ho conosciuto,e ai momenti di stress che viveva quella volta ... Ne abbiamo parlato tante volte,e io ho provato di tutto...ho provato a esser comprensiva,a essere delicata,a essere decisa,ad arrabbiarmi,a piangere,perché davvero sono preoccupata per lui e perché penso sia una persona che vale molto e che si sta distruggendo da sola...lui sa che mi preoccupa questa cosa e che sta mettendo seriamente in pericolo la nostra storia... Mi ha nascosto già per tre volte di essere uscito la sera con un suo amico con cui bevono,quasi sempre pesantemente,e tutte e tre le volte,ha passato la notte fuori... Mi ha promesso due settimane fa che non sarebbe più successo perché l'ultima volta è stato male quasi due giorni interi,e perché ha capito che è importante sia per me che per lui cambiare ... Ieri sera l'ho riportato a casa che biascicava e ha ordinato davanti a me altro alcol...negava comunque con forza di essere ubriaco,diceva che "non è venuto meno alla sua promessa" ...gli è stata ritirata la patente perché tempo fa ha avuto un incidente proprio perché era alla guida alticcio...ora potrebbe rifarla,dice che gli serve per lavoro,ma ancora non la fa... Ho perso le forze per parlargliene...non ho più lacrime da piangere ...so che ho provato di tutto,ho fatto di tutto,ma vedo che non serve a niente...gli voglio molto bene e sono molto preoccupata per lui...ma mi sento usata, presa in giro ,e sento che più vado avanti più questa cosa mi mangia dentro.E mi sento stupida perché forse ho visto in lui qualcosa che in realtà non c'è.
Gentile utente, posso solo immaginare la fatica che sente e prova. Sicuramente qualcosa l'avrà colpita di questa persona per essere entrata in una relazione con lui. Tuttavia oggi forse potrebbe essere importante per lei fare un bilancio costi benefici di questa relazione così da poter comprendere cosa lei desidera per sè. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
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Gentile Utente,
Le sue parole appaiono piene di dolore. Sostiene di aver perso le forze e di non aver più lacrime da piangere e questo è davvero comprensibile. Sta provando una grande delusione non solo nei confronti del suo ragazzo ma anche verso sé stessa.
Non dimentichi però che non ha NULLA da rimproverarsi, lei ha fatto e ancora fa tantissimo per lui standogli accanto. Il fatto di aver condiviso un suo vissuto così doloroso è già indicativo di quanto la questione le stia a cuore.
Naturalmente la sua narrazione si riferisce soltanto ad una piccola parte dell'intera dinamica pertanto la situazione andrebbe approfondita per meglio comprendere le variabili in gioco.Ad ogni modo ciò che sembra certo è che il suo ragazzo ha bisogno di un aiuto (anche da parte di uno specialista).
Infine, ciò che mi sento di suggerirle è di non perdere di vista lei, i suoi bisogni e, in fin dei conti, la sua vita; è davvero importante aiutare il prossimo ma si ricordi che non possiamo essere d'aiuto se per primi siamo noi ad essere sofferenti.
Si riguardi!
Cordiali saluti.
Dott.ssa N.Baetu
Le sue parole appaiono piene di dolore. Sostiene di aver perso le forze e di non aver più lacrime da piangere e questo è davvero comprensibile. Sta provando una grande delusione non solo nei confronti del suo ragazzo ma anche verso sé stessa.
Non dimentichi però che non ha NULLA da rimproverarsi, lei ha fatto e ancora fa tantissimo per lui standogli accanto. Il fatto di aver condiviso un suo vissuto così doloroso è già indicativo di quanto la questione le stia a cuore.
Naturalmente la sua narrazione si riferisce soltanto ad una piccola parte dell'intera dinamica pertanto la situazione andrebbe approfondita per meglio comprendere le variabili in gioco.Ad ogni modo ciò che sembra certo è che il suo ragazzo ha bisogno di un aiuto (anche da parte di uno specialista).
Infine, ciò che mi sento di suggerirle è di non perdere di vista lei, i suoi bisogni e, in fin dei conti, la sua vita; è davvero importante aiutare il prossimo ma si ricordi che non possiamo essere d'aiuto se per primi siamo noi ad essere sofferenti.
Si riguardi!
Cordiali saluti.
Dott.ssa N.Baetu
Carissima, Non può farsene una colpa. lei ha provato ad aiutarlo continuando a stargli vicino; è stata onesta e chiara ma la volontà di essere aiutato e di risolvere questo problema deve partire da lui. Capisco le sue sensazioni ma non dimentichi che il problema non è suo ma del suo fidanzato...può comunque invitarlo a chiedere aiuto sempre se è motivato a risolvere il problema. Cordialmente
Buongiorno, mi dispiace per la sua situazione, deve essre difficile vedere una persona a cui si vuole molto bene "che si sta distruggendo da sola"; comprendo, anche, la preoccuapazione verso chi ci sta a cuore. A volte, possiamo cercare di aiutare qualcuno, ma i primi responsabili della propria vita e del prendersi cura di sè e della propria sofferenza siamo noi stessi; possiamo accompagnare e cercare di aiutare gli altri, ma non possiamo sostituirci a loro nella fatica (che vale sempre la pena) di vedere e di prendersi cura di dolori e sofferenze che possono fare male alla persona stessa che soffre e a chi è intorno a lei. La invito a riflettere, anche con un aiuto professionale sui propri vissuti e sulle dinamiche relazionali: lei cosa desidera da una relazione e da un partner? cosa desidera provare in una relazione? quale posizione assume? attualmente, cosa la fa restare e cosa cerca nella relazione con il ragazzo da lei descritto?
La invito a prendersi cura della sofferenza che sta provando, non rimandi.
Buona giornata!
La invito a prendersi cura della sofferenza che sta provando, non rimandi.
Buona giornata!
Buongiorno cara Paziente Anonima,
non si senta stupida, nemmeno per un attimo. Lei di sicuro ha visto qualcosa in quest'uomo che senza dubbio c'è. Il guaio è che chi non la vede è proprio lui. Da quanto scrive la dipendenza da alcool c'è ed è forte. Lui avrebbe bisogno di aiuto per guarirne, ma di aiuto professionale ma non si può aiutare chi non vuol essere aiutato. Per di più lei è la sua ragazza, non la sua terapeuta. Se gli vuole bene capisco possa essere preoccupata per lui, ma non si trasformi in una crocerossina, soprattutto se poi questo la fa sentire usata e sciocca; non è né l'una né l'altra cosa, mi creda. In questo momento è solo disarmata, rispetto a un problema che non sta a lei gestire. Deve farlo il suo lui e non perché glielo chiede lei; lui deve essere il primo a volerlo, altrimenti lei si espone solo a nuove bugie e nuove delusione. Se e quando lui deciderà di affrontare il suo problema e impegnarsi a risolverlo allora lei potrà decidere se se la sente di stargli accanto. Non è una situazione facile, per nulla. Anche perché resterebbe da capire cosa abbia spinto lei ad avvicinarsi e affezionarsi a un uomo che già sapeva avere questo problema. Non pensi che io la stia giudicando, anzi, tutt'altro. Ma capire cosa l'ha spinta, guardare bene dentro di se potrebbe, in futuro, preservarla da altre situazioni complicate e dolorose.
non si senta stupida, nemmeno per un attimo. Lei di sicuro ha visto qualcosa in quest'uomo che senza dubbio c'è. Il guaio è che chi non la vede è proprio lui. Da quanto scrive la dipendenza da alcool c'è ed è forte. Lui avrebbe bisogno di aiuto per guarirne, ma di aiuto professionale ma non si può aiutare chi non vuol essere aiutato. Per di più lei è la sua ragazza, non la sua terapeuta. Se gli vuole bene capisco possa essere preoccupata per lui, ma non si trasformi in una crocerossina, soprattutto se poi questo la fa sentire usata e sciocca; non è né l'una né l'altra cosa, mi creda. In questo momento è solo disarmata, rispetto a un problema che non sta a lei gestire. Deve farlo il suo lui e non perché glielo chiede lei; lui deve essere il primo a volerlo, altrimenti lei si espone solo a nuove bugie e nuove delusione. Se e quando lui deciderà di affrontare il suo problema e impegnarsi a risolverlo allora lei potrà decidere se se la sente di stargli accanto. Non è una situazione facile, per nulla. Anche perché resterebbe da capire cosa abbia spinto lei ad avvicinarsi e affezionarsi a un uomo che già sapeva avere questo problema. Non pensi che io la stia giudicando, anzi, tutt'altro. Ma capire cosa l'ha spinta, guardare bene dentro di se potrebbe, in futuro, preservarla da altre situazioni complicate e dolorose.
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con tanto coraggio e onestà una parte così delicata della sua vita. Quello che sta vivendo non è soltanto difficile, è anche profondamente logorante sul piano emotivo. Si percepisce chiaramente dalle sue parole quanto tenga a questo ragazzo, quanto abbia investito tempo, energie e affetto per provare ad aiutarlo. E si percepisce altrettanto bene quanto si senta oggi svuotata, delusa, impotente. In una relazione affettiva, quando ci troviamo di fronte a un comportamento problematico dell’altro, come l’abuso di alcol, è molto comune cercare di intervenire in ogni modo possibile. Lei ha provato a essere empatica, ferma, razionale, emotiva: ogni strategia che una persona sensibile può mettere in campo, lei l’ha provata. Questo dice molto su di lei e sulla qualità dei suoi sentimenti, ma è importante anche riconoscere un punto cruciale: per quanto possiamo fare il massimo, non possiamo cambiare qualcun altro se quella persona non è pronta e motivata a cambiare davvero. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è utile distinguere tra ciò che è sotto il nostro controllo e ciò che non lo è. Lei ha fatto ciò che era in suo potere. Ha comunicato il suo disagio, ha posto dei limiti, ha offerto alternative e sostegno. Ha fatto tutto ciò che era possibile per cercare di aiutarlo a prendere consapevolezza del problema. Ma se dall’altra parte non c’è un impegno reale e concreto, una volontà autentica di intraprendere un cambiamento (e non solo dichiarazioni a parole), allora il rischio è che continui a farsi del male in una relazione sbilanciata, in cui i suoi bisogni e il suo benessere restano inascoltati. La sensazione che descrive, quella di sentirsi usata e presa in giro, è comprensibile. Non sta semplicemente affrontando una delusione sentimentale, ma sta lottando con la frustrazione di vedere una persona che le sta a cuore autodistruggersi, e con il dolore di sentirsi impotente davanti a tutto questo. Ed è altrettanto comprensibile che inizi a domandarsi se quell’immagine di lui che si era costruita fosse reale. Non c’è nulla di stupido in questo: quando vogliamo bene a qualcuno, tendiamo a vedere anche il suo potenziale, non solo i suoi comportamenti attuali. Ma a un certo punto bisogna anche chiedersi: quanto sto pagando, emotivamente, per restare aggrappata a un potenziale che l’altro non vuole o non riesce a realizzare? È importante che lei si protegga. Stare accanto a una persona con problemi legati all’alcol può diventare un peso psicologico enorme, tanto più quando si è l’unico argine tra lui e il suo stesso comportamento disfunzionale. Spesso chi ha una dipendenza ha difficoltà a mantenere promesse, tende a minimizzare il problema o a negarlo del tutto, e può attivare in chi sta loro vicino dinamiche di colpa o responsabilizzazione. Ma non è sua la responsabilità di salvarlo. Lei può sostenerlo, certo, ma solo fino a quando questo non le costa la propria serenità. Se oggi si sente vuota, senza più energie né lacrime, è perché è andata ben oltre il limite del suo equilibrio. E ora è il momento di fermarsi e ascoltare profondamente ciò di cui ha bisogno lei. Non solo come compagna, ma come persona. La sua sofferenza merita attenzione. La sua stanchezza merita rispetto. E il suo benessere deve tornare al centro. In attesa che lui dimostri, con atti concreti e non solo parole, di voler intraprendere un vero cambiamento, le suggerisco di mettere al primo posto sé stessa. Anche se può sembrare duro, a volte l’unico modo per aiutare qualcuno è proprio smettere di proteggerlo dalle conseguenze delle proprie azioni. E dedicarsi a se stessi con lo stesso amore che si è cercato di offrire all’altro. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno,
la ringrazio per aver condiviso qualcosa di così personale. Anche se lo definisce uno sfogo, ciò che ha scritto mostra una grande consapevolezza e un profondo dolore che merita attenzione.
Ha cercato in ogni modo di aiutare questa persona, con amore, pazienza e determinazione. Ma purtroppo, l’amore non basta a cambiare chi non è pronto o disposto a cambiare. E ogni volta che lui promette e poi non mantiene, finisce per ferirla ancora, mettendo a rischio non solo la relazione, ma anche il suo benessere emotivo.
Il senso di stanchezza, delusione e smarrimento che prova è comprensibile. Ha dato tanto, ma ora è importante chiedersi: questa relazione mi fa bene? Mi sento rispettata e ascoltata?
Lei non è stupida, né debole: è semplicemente una persona che ha amato profondamente. Ma ora è il momento di pensare anche a sé, di proteggersi. Non è sola, e se sente il bisogno di un supporto, un percorso psicologico potrebbe aiutarla a ritrovare chiarezza e forza.
la ringrazio per aver condiviso qualcosa di così personale. Anche se lo definisce uno sfogo, ciò che ha scritto mostra una grande consapevolezza e un profondo dolore che merita attenzione.
Ha cercato in ogni modo di aiutare questa persona, con amore, pazienza e determinazione. Ma purtroppo, l’amore non basta a cambiare chi non è pronto o disposto a cambiare. E ogni volta che lui promette e poi non mantiene, finisce per ferirla ancora, mettendo a rischio non solo la relazione, ma anche il suo benessere emotivo.
Il senso di stanchezza, delusione e smarrimento che prova è comprensibile. Ha dato tanto, ma ora è importante chiedersi: questa relazione mi fa bene? Mi sento rispettata e ascoltata?
Lei non è stupida, né debole: è semplicemente una persona che ha amato profondamente. Ma ora è il momento di pensare anche a sé, di proteggersi. Non è sola, e se sente il bisogno di un supporto, un percorso psicologico potrebbe aiutarla a ritrovare chiarezza e forza.
Buongiorno,
non c’è nulla di stupido nel suo sentire: si è presa cura di qualcuno che ama, ha sperato in un cambiamento, ha provato a sostenere… ma quando il problema è una dipendenza, l’amore e la volontà dell’altro spesso non bastano. E non è colpa sua.
Quello che descrive ha molte delle caratteristiche di una relazione con una persona che presenta un problema di abuso alcolico, e le dinamiche tipiche sono proprio queste: promesse non mantenute, negazione, minimizzazione, comportamenti rischiosi, senso di impotenza in chi sta accanto.
È importante dirlo chiaramente: non può essere lei a salvarlo, e continuare a provarci a discapito del suo benessere può diventare molto pericoloso anche per lei. Il suo malessere, la tristezza, la frustrazione che prova sono segnali da ascoltare.
Può essere utile confrontarsi con uno psicologo o psicoterapeuta per rimettere al centro i suoi bisogni, fare chiarezza su ciò che può accettare e su ciò che non deve più tollerare. La relazione può esistere solo se anche l’altro si assume la responsabilità di affrontare il proprio problema — e non solo a parole.
Prendersi cura di sé ora non è egoismo, è necessità.
Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
non c’è nulla di stupido nel suo sentire: si è presa cura di qualcuno che ama, ha sperato in un cambiamento, ha provato a sostenere… ma quando il problema è una dipendenza, l’amore e la volontà dell’altro spesso non bastano. E non è colpa sua.
Quello che descrive ha molte delle caratteristiche di una relazione con una persona che presenta un problema di abuso alcolico, e le dinamiche tipiche sono proprio queste: promesse non mantenute, negazione, minimizzazione, comportamenti rischiosi, senso di impotenza in chi sta accanto.
È importante dirlo chiaramente: non può essere lei a salvarlo, e continuare a provarci a discapito del suo benessere può diventare molto pericoloso anche per lei. Il suo malessere, la tristezza, la frustrazione che prova sono segnali da ascoltare.
Può essere utile confrontarsi con uno psicologo o psicoterapeuta per rimettere al centro i suoi bisogni, fare chiarezza su ciò che può accettare e su ciò che non deve più tollerare. La relazione può esistere solo se anche l’altro si assume la responsabilità di affrontare il proprio problema — e non solo a parole.
Prendersi cura di sé ora non è egoismo, è necessità.
Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso la sua storia.
purtroppo le dipendenze, in questo caso da alcool, sono molto difficili da gestire, si vede la persona a cui si tiene autodistruggersi, giorno dopo giorno, senza riuscire a fare nulla; e si finisce a instaurare un circolo vizioso di bugie, promesse rotte, e negazioni, che alla fine arrivano solo a farci dubitare di noi e a lasciarci paralizzati e impotenti.
Le emozioni che prova sono assolutamente comprensibili, e si può percepire anche solo tramite le parole come sia arrivata allo stremo delle forze.
Il ragazzo che frequenta necessita di aiuto professionale, un terapeuta esperto e che sappia come seguirlo, per quanto io capisca il suo desiderio di occuparsi di lui, in quanto persona a cui è molto legata, purtroppo esistono situazione che superano le nostre forze, e con le quali semplicemente non possiamo fare i conti da soli.
Se le posso dare un consiglio, provi a parlare al suo ragazzo, magari per vedere se si può iniziare ad affrontare un percorso terapeutico, le offra il suo sostegno e provi a essere rispettosa, schietta, empatica e non giudicante.
Allo stesso tempo mi sento anche di doverla avvertire che il ragazzo potrebbe non reagire positivamente, anche ai suoi sforzi più ben intenzionati, potrebbe tentare promesse che poi ancora non manterrà, negare il problema e arrabbiarsi, fino ad accusarla. Come ho scritto sopra le dipendenze sono situazioni molto complesse da gestire, e la invito anche a essere onesta con sè stessa e tenere in considerazione i suoi bisogni e le sue aspettative; in ultimo la decisione è sua, ma fare anche un bilancio interno su cosa si è disposti ancora a sopportare, cosa ci si aspetta e se si può recuperare la fiducia tradita, può aiutare a dirsi se si è disposti a proseguire il percorso insieme all'altra persona o meno.
Si ricordi che lei non è la causa del profondo malessere che affligge il suo compagno, non ne ha colpe, e purtroppo a volte le relazioni diventano una prigione, e l'unico modo per non esserne annientanti è affrontare i propri sensi di colpa e prendere la decisione coraggiosa, ma necessaria, di separarsi.
Infine, se posso permettermi, le consiglierei anche di a lei magari di rivolgersi a un professionista che possa aiutarla in questo momento estremamente buio e difficile, se non sente di avere nessuno con cui poter parlare di questa vicenda, un terapeuta qualificato può essere un'ottima soluzione.
Indipendentemente da tutto, le auguro sinceramente che possa trovare l'aiuto e le forze che le permettano di uscire da questo momento tormentato e penoso, purtroppo a volte nella vita siamo chiamati a confrontarci con situazioni che ci sembrano insormontabili, ma rimango fiducioso che ce la farà.
Cordiali saluti dott. Niccolò Orsi Bandini
purtroppo le dipendenze, in questo caso da alcool, sono molto difficili da gestire, si vede la persona a cui si tiene autodistruggersi, giorno dopo giorno, senza riuscire a fare nulla; e si finisce a instaurare un circolo vizioso di bugie, promesse rotte, e negazioni, che alla fine arrivano solo a farci dubitare di noi e a lasciarci paralizzati e impotenti.
Le emozioni che prova sono assolutamente comprensibili, e si può percepire anche solo tramite le parole come sia arrivata allo stremo delle forze.
Il ragazzo che frequenta necessita di aiuto professionale, un terapeuta esperto e che sappia come seguirlo, per quanto io capisca il suo desiderio di occuparsi di lui, in quanto persona a cui è molto legata, purtroppo esistono situazione che superano le nostre forze, e con le quali semplicemente non possiamo fare i conti da soli.
Se le posso dare un consiglio, provi a parlare al suo ragazzo, magari per vedere se si può iniziare ad affrontare un percorso terapeutico, le offra il suo sostegno e provi a essere rispettosa, schietta, empatica e non giudicante.
Allo stesso tempo mi sento anche di doverla avvertire che il ragazzo potrebbe non reagire positivamente, anche ai suoi sforzi più ben intenzionati, potrebbe tentare promesse che poi ancora non manterrà, negare il problema e arrabbiarsi, fino ad accusarla. Come ho scritto sopra le dipendenze sono situazioni molto complesse da gestire, e la invito anche a essere onesta con sè stessa e tenere in considerazione i suoi bisogni e le sue aspettative; in ultimo la decisione è sua, ma fare anche un bilancio interno su cosa si è disposti ancora a sopportare, cosa ci si aspetta e se si può recuperare la fiducia tradita, può aiutare a dirsi se si è disposti a proseguire il percorso insieme all'altra persona o meno.
Si ricordi che lei non è la causa del profondo malessere che affligge il suo compagno, non ne ha colpe, e purtroppo a volte le relazioni diventano una prigione, e l'unico modo per non esserne annientanti è affrontare i propri sensi di colpa e prendere la decisione coraggiosa, ma necessaria, di separarsi.
Infine, se posso permettermi, le consiglierei anche di a lei magari di rivolgersi a un professionista che possa aiutarla in questo momento estremamente buio e difficile, se non sente di avere nessuno con cui poter parlare di questa vicenda, un terapeuta qualificato può essere un'ottima soluzione.
Indipendentemente da tutto, le auguro sinceramente che possa trovare l'aiuto e le forze che le permettano di uscire da questo momento tormentato e penoso, purtroppo a volte nella vita siamo chiamati a confrontarci con situazioni che ci sembrano insormontabili, ma rimango fiducioso che ce la farà.
Cordiali saluti dott. Niccolò Orsi Bandini
Buongiorno,
capisco che questa situazione ti stia facendo soffrire molto. Vivere accanto a qualcuno che sta affrontando una dipendenza può essere estremamente doloroso, soprattutto quando, nonostante gli sforzi e i tentativi di supporto, non si vedono cambiamenti significativi. La preoccupazione per la sua salute e il timore che la vostra relazione possa essere messa a rischio sono emozioni molto forti e difficili da gestire. È importante riconoscere che la dipendenza da alcol è una condizione complessa che spesso richiede un intervento professionale per poter essere affrontata con successo. Non è facile, né giusto, continuare a sacrificare te stessa per una situazione che sembra non evolversi, e la sensazione di sentirsi usata e presa in giro è comprensibile.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire e comprendere meglio come affrontare questa situazione, rivolgersi ad uno specialista che possa guidarti nel prendere le decisioni più giuste per il tuo benessere e per quello della tua relazione.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
capisco che questa situazione ti stia facendo soffrire molto. Vivere accanto a qualcuno che sta affrontando una dipendenza può essere estremamente doloroso, soprattutto quando, nonostante gli sforzi e i tentativi di supporto, non si vedono cambiamenti significativi. La preoccupazione per la sua salute e il timore che la vostra relazione possa essere messa a rischio sono emozioni molto forti e difficili da gestire. È importante riconoscere che la dipendenza da alcol è una condizione complessa che spesso richiede un intervento professionale per poter essere affrontata con successo. Non è facile, né giusto, continuare a sacrificare te stessa per una situazione che sembra non evolversi, e la sensazione di sentirsi usata e presa in giro è comprensibile.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire e comprendere meglio come affrontare questa situazione, rivolgersi ad uno specialista che possa guidarti nel prendere le decisioni più giuste per il tuo benessere e per quello della tua relazione.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Buongiorno,
Le sue parole trasmettono tutto il peso e la fatica che sta vivendo. Si vede quanto tenga a questa persona e quanto abbia provato ad aiutarlo in tanti modi, ma allo stesso tempo quanto questo la stia consumando dentro.
La verità è che non possiamo aiutare chi non è pronto o disposto ad aiutarsi, e questo non dipende da lei. Non è lei che ha sbagliato o che ha visto qualcosa che non c’era. Ha semplicemente sperato, creduto, voluto il meglio. Ma ora forse è il momento di pensare anche a sé stessa, ai suoi limiti, a cosa la fa stare bene davvero.
Se sente il bisogno di rimettere un po’ a fuoco tutto questo, di capire meglio cosa sta succedendo dentro di sé, possiamo lavorarci insieme.
A volte voler bene non basta, e non è colpa di nessuno. È solo un segnale che serve qualcosa di diverso, prima di tutto per sé.
Un caro saluto.
Le sue parole trasmettono tutto il peso e la fatica che sta vivendo. Si vede quanto tenga a questa persona e quanto abbia provato ad aiutarlo in tanti modi, ma allo stesso tempo quanto questo la stia consumando dentro.
La verità è che non possiamo aiutare chi non è pronto o disposto ad aiutarsi, e questo non dipende da lei. Non è lei che ha sbagliato o che ha visto qualcosa che non c’era. Ha semplicemente sperato, creduto, voluto il meglio. Ma ora forse è il momento di pensare anche a sé stessa, ai suoi limiti, a cosa la fa stare bene davvero.
Se sente il bisogno di rimettere un po’ a fuoco tutto questo, di capire meglio cosa sta succedendo dentro di sé, possiamo lavorarci insieme.
A volte voler bene non basta, e non è colpa di nessuno. È solo un segnale che serve qualcosa di diverso, prima di tutto per sé.
Un caro saluto.
Ciao, è evidente che ti importa molto di lui e che hai investito tanto nella vostra relazione. È difficile vedere qualcuno che ami affrontare delle sfide, specialmente quando si tratta di comportamenti autolesionisti come l'abuso di alcol.
Hai fatto del tuo meglio per supportarlo, e questo è lodevole. Tuttavia, è importante ricordare che non puoi cambiare qualcuno se non è pronto a farlo da solo. La sua negazione e il suo comportamento possono farti sentire impotente e frustrata, e queste emozioni sono valide. È fondamentale prendersi cura di sé stessi in situazioni del genere.
Potresti considerare di stabilire dei confini chiari per proteggere il tuo benessere emotivo. Se la situazione continua a farti stare male, potrebbe essere utile parlarne con un professionista, che può offrirti supporto e strategie per affrontare questa situazione; ci sono risorse disponibili per aiutarti a navigare in queste acque difficili.
Ricorda che meriti una relazione sana e reciproca, e non c'è nulla di stupido nel voler il meglio per te stessa.
Ti saluto
Hai fatto del tuo meglio per supportarlo, e questo è lodevole. Tuttavia, è importante ricordare che non puoi cambiare qualcuno se non è pronto a farlo da solo. La sua negazione e il suo comportamento possono farti sentire impotente e frustrata, e queste emozioni sono valide. È fondamentale prendersi cura di sé stessi in situazioni del genere.
Potresti considerare di stabilire dei confini chiari per proteggere il tuo benessere emotivo. Se la situazione continua a farti stare male, potrebbe essere utile parlarne con un professionista, che può offrirti supporto e strategie per affrontare questa situazione; ci sono risorse disponibili per aiutarti a navigare in queste acque difficili.
Ricorda che meriti una relazione sana e reciproca, e non c'è nulla di stupido nel voler il meglio per te stessa.
Ti saluto
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità e sensibilità il suo vissuto. Anche se lo definisce uno sfogo, in realtà le sue parole contengono una richiesta molto profonda di ascolto, comprensione e forse anche di conferma: conferma che ciò che sta provando è legittimo, che la sua stanchezza è umana, e che la sua sofferenza merita attenzione.
Essere accanto a qualcuno che ha un problema con l’alcol è estremamente complesso. L’amore, per quanto profondo, non è sempre sufficiente per cambiare l’altro, e questo può essere uno dei vissuti più frustranti e dolorosi. Lei ha già fatto moltissimo: ha parlato, ha mostrato empatia, ha posto dei limiti, ha pianto, si è preoccupata. Ha cercato di raggiungerlo in tutti i modi che le erano possibili, ma la dipendenza — perché di questo si tratta — ha un potere molto profondo e spesso non si lascia scalfire nemmeno dai sentimenti più autentici.
La sua preoccupazione, la sensazione di sentirsi presa in giro, svuotata, usata, sono reazioni del tutto naturali in una situazione in cui le promesse vengono infrante, la fiducia scalfita e la relazione stessa diventa un campo minato. Quando ci si scontra con il comportamento distruttivo dell’altro, è facile iniziare a mettere in dubbio anche la propria lucidità, i propri sentimenti, o persino il proprio valore. Ma lei non è affatto “stupida”. Al contrario, ha saputo vedere in quella persona un potenziale, una bellezza, qualcosa in cui ha creduto — ed è proprio questa sua capacità di vedere oltre le apparenze che parla di quanto lei sia profonda e capace di amare.
Ma arriva un momento, come mi sembra stia accadendo ora, in cui ci si accorge che per quanto si possa fare, l’altro deve essere disposto ad aiutarsi da solo. E se questo non avviene, è giusto, anzi doveroso, iniziare a pensare a sé stessi. Alla propria serenità, alla propria salute emotiva. L’alcolismo è una malattia che richiede un percorso specifico, spesso lungo e difficile, che non può essere sostenuto da chi sta accanto se non vi è prima un’assunzione di responsabilità chiara e consapevole da parte della persona coinvolta.
Forse in questo momento la scelta più difficile e insieme più importante è quella di mettere dei confini. Non per punire, ma per proteggere sé stessa. Prendersi cura di lui è stato un atto d’amore, ma ora è il momento di prendersi cura di lei. Di ascoltarsi, di rispettare il proprio dolore, di non permettere che venga banalizzato o ignorato. E magari di valutare, se lo desidera, un supporto psicologico personale, anche nei servizi pubblici, per avere uno spazio in cui rielaborare tutto questo e riscoprire la forza che, anche se oggi appare nascosta dalla stanchezza, è chiaramente ancora dentro di lei.
Non è sola, e il suo dolore è comprensibile. Anche solo averlo messo in parole è già un passo importante verso una maggiore consapevolezza.
Dott. Luca Vocino
Essere accanto a qualcuno che ha un problema con l’alcol è estremamente complesso. L’amore, per quanto profondo, non è sempre sufficiente per cambiare l’altro, e questo può essere uno dei vissuti più frustranti e dolorosi. Lei ha già fatto moltissimo: ha parlato, ha mostrato empatia, ha posto dei limiti, ha pianto, si è preoccupata. Ha cercato di raggiungerlo in tutti i modi che le erano possibili, ma la dipendenza — perché di questo si tratta — ha un potere molto profondo e spesso non si lascia scalfire nemmeno dai sentimenti più autentici.
La sua preoccupazione, la sensazione di sentirsi presa in giro, svuotata, usata, sono reazioni del tutto naturali in una situazione in cui le promesse vengono infrante, la fiducia scalfita e la relazione stessa diventa un campo minato. Quando ci si scontra con il comportamento distruttivo dell’altro, è facile iniziare a mettere in dubbio anche la propria lucidità, i propri sentimenti, o persino il proprio valore. Ma lei non è affatto “stupida”. Al contrario, ha saputo vedere in quella persona un potenziale, una bellezza, qualcosa in cui ha creduto — ed è proprio questa sua capacità di vedere oltre le apparenze che parla di quanto lei sia profonda e capace di amare.
Ma arriva un momento, come mi sembra stia accadendo ora, in cui ci si accorge che per quanto si possa fare, l’altro deve essere disposto ad aiutarsi da solo. E se questo non avviene, è giusto, anzi doveroso, iniziare a pensare a sé stessi. Alla propria serenità, alla propria salute emotiva. L’alcolismo è una malattia che richiede un percorso specifico, spesso lungo e difficile, che non può essere sostenuto da chi sta accanto se non vi è prima un’assunzione di responsabilità chiara e consapevole da parte della persona coinvolta.
Forse in questo momento la scelta più difficile e insieme più importante è quella di mettere dei confini. Non per punire, ma per proteggere sé stessa. Prendersi cura di lui è stato un atto d’amore, ma ora è il momento di prendersi cura di lei. Di ascoltarsi, di rispettare il proprio dolore, di non permettere che venga banalizzato o ignorato. E magari di valutare, se lo desidera, un supporto psicologico personale, anche nei servizi pubblici, per avere uno spazio in cui rielaborare tutto questo e riscoprire la forza che, anche se oggi appare nascosta dalla stanchezza, è chiaramente ancora dentro di lei.
Non è sola, e il suo dolore è comprensibile. Anche solo averlo messo in parole è già un passo importante verso una maggiore consapevolezza.
Dott. Luca Vocino
Quello che stai vivendo è una dinamica tipica nelle relazioni con persone che hanno una dipendenza: ti sfinisce emotivamente, ti fa sentire impotente e spesso ti porta a mettere da parte te stessa. Hai fatto tutto il possibile, ma il cambiamento può avvenire solo se lui lo desidera davvero. È importante che tu ora ti chieda cosa è sano per te. Prenditi cura di te stessa: non è egoismo, è sopravvivenza. E, se puoi, valuta un supporto psicologico per te: meriti uno spazio dove sentirti ascoltata, compresa e protetta.
Buongiorno, il profilo che fa del suo compagno sembra quello di un "forte bevitore", ed il suo comportamento, in primis la negazione o "normalizzazione" della sua situazione, pare confermino la mia opinione. Molto spesso capita che il vizio del bere sia più aderente a profili di persone più intelligenti della media, più sensibili ad aspetti del mondo che hanno bisogno di "anestetizzare", mentre in altri casi il quadro si spiega solo con la degenerazione di un'abitudine cominciata per puro svago, in altri è semplicemente un antidoto alla noia. Può anche essere tutte queste cose insieme. Sembra che il suo fidanzato, pur cedendo al craving alcolico, sia cosciente della sua situazione e tuttavia non agisce concretamente ad una sua risoluzione. Può credermi signorina, lei può continuare a fare tutto ed anche oltre, ma se il suo ragazzo non diventa cosciente della gravità del problema non esistono opere di convincimento esterne abbastanza efficaci. Sia cosciente che la sua afflizione è assolutamente inutile ai fini di una presa di posizione che riguarda interamente il suo fidanzato, e personalmente le riconosco avere uno slancio notevole nei confronti di lui. In genere, e purtroppo, si verifica un cambiamento di rotta solo a seguito di una forte crisi, e poi ci si accorge che le dimensioni del problema hanno debordato quelle che la coscienza hanno fino a quel momento nascosto. Gli alcolisti anonimi, sono la più importante ed efficace via di guarigione, hanno salvato più vite di quanto chiunque si immagini.
Cara,
le tue parole arrivano forti e chiare, anche se intrise di dolore e stanchezza.
Non sei stupida. Non lo sei mai stata.
Hai solo creduto profondamente nel potenziale di qualcuno che però, oggi, non è pronto a raccoglierlo.
Tu non sei solo una compagna che ama, sei anche una donna lucida, capace, premurosa, che ha provato tutto: dalla comprensione alla fermezza, dal pianto alla speranza. Ma la verità è che non puoi salvare chi non vuole davvero salvarsi.
Il vizio dell’alcol è un demone che si insinua lentamente e toglie lucidità non solo a chi lo vive, ma anche a chi gli sta vicino. Ti fa dubitare del tuo valore, ti lascia appesa alle promesse, ti toglie il respiro ogni volta che aspetti un cambiamento che non arriva.
E in questo processo, piano piano ti dimentichi di te.
Hai già detto tutto in poche parole potenti: “Mi sento usata, presa in giro, e sento che più vado avanti più questa cosa mi mangia dentro.”
Ecco, quella sensazione va ascoltata. Perché l’amore non dovrebbe mai sbriciolarti l’anima. E soprattutto: non è tuo il compito di rimettere insieme i cocci della vita di qualcun altro mentre la tua si incrina.
Forse è il momento di trasformare questo dolore in confine.
Di dirti che hai fatto abbastanza. Di smettere di chiederti se lui cambierà, e iniziare a chiederti:
“Quanto mi sto perdendo io, restando?”
1. Ti meriti un amore che non devi implorare di essere sano.
2. Ti meriti pace, rispetto, verità.
3. Ti meriti qualcuno che ti faccia sentire al sicuro, non sfinita.
E se ti senti sola in questo momento, sappi che non lo sei davvero.
Se lo desideri, possiamo approfondire insieme questo momento: mi trova su MioDottore, anche per un primo incontro.
Con stima,
Janett Aruta
Psicologa
le tue parole arrivano forti e chiare, anche se intrise di dolore e stanchezza.
Non sei stupida. Non lo sei mai stata.
Hai solo creduto profondamente nel potenziale di qualcuno che però, oggi, non è pronto a raccoglierlo.
Tu non sei solo una compagna che ama, sei anche una donna lucida, capace, premurosa, che ha provato tutto: dalla comprensione alla fermezza, dal pianto alla speranza. Ma la verità è che non puoi salvare chi non vuole davvero salvarsi.
Il vizio dell’alcol è un demone che si insinua lentamente e toglie lucidità non solo a chi lo vive, ma anche a chi gli sta vicino. Ti fa dubitare del tuo valore, ti lascia appesa alle promesse, ti toglie il respiro ogni volta che aspetti un cambiamento che non arriva.
E in questo processo, piano piano ti dimentichi di te.
Hai già detto tutto in poche parole potenti: “Mi sento usata, presa in giro, e sento che più vado avanti più questa cosa mi mangia dentro.”
Ecco, quella sensazione va ascoltata. Perché l’amore non dovrebbe mai sbriciolarti l’anima. E soprattutto: non è tuo il compito di rimettere insieme i cocci della vita di qualcun altro mentre la tua si incrina.
Forse è il momento di trasformare questo dolore in confine.
Di dirti che hai fatto abbastanza. Di smettere di chiederti se lui cambierà, e iniziare a chiederti:
“Quanto mi sto perdendo io, restando?”
1. Ti meriti un amore che non devi implorare di essere sano.
2. Ti meriti pace, rispetto, verità.
3. Ti meriti qualcuno che ti faccia sentire al sicuro, non sfinita.
E se ti senti sola in questo momento, sappi che non lo sei davvero.
Se lo desideri, possiamo approfondire insieme questo momento: mi trova su MioDottore, anche per un primo incontro.
Con stima,
Janett Aruta
Psicologa
Buongiorno gentile utente,
la situazione in cui si trova non mi è nuova, ma tristemente comune a migliaia di persone che, scambiano una malattia, l'alcolismo, con un vizio, nel senso che magari si inizia concedendosi dei bagordi nei momenti di festa, oppure ancor più occasionale ma poi progressivamente, si cade ostaggio dell' alcol. Questo più per le sensazioni che si presenteranno in sua assenza, piuttosto che durante l'utilizzo. Mi spiego meglio, spesso si pensa che chi beve lo faccia per stordirsi e ad onor del vero l'alcol, rientra nella categoria dei sedativi, dunque è probabile che lo si cerchi per star meglio, come auto medicamento, ma ancor più spesso lo si può assumere per noia, per imitazione dei pari, gli aperitivi sono di gran moda, e chi purtroppo ha un sistema nervoso particolarmente sensibile alla stimolazione alcolica, può sviluppare rapidamente dipendenza. A questo punto è possibile che neghi a se stesso la cosa e anche a chi gli stia vicino, e inizi la danza dello star bene bevendo per star male successivamente, cosa che lo ricondurrà a cercare di star meglio bevendo, generando un loop senza soluzione di continuità. Mi auguro che così non sia per il suo ragazzo, ma il fatto che gli abbiano ritirato la patente e anziché astenersi dal continuare a bere, ci si dedichi ancora con l'aspettativa di farcela, a me indica che l'autoinganno è già in atto, ragione per cui non ha da sentirsi stupida ma avvantaggiata rispetto a lui, nel senso che immagino lei non beva con pari intensità e frequenza. E essendo fuori dal problema, il suggerimento è quello di mantenere il suo ruolo di compagna, ma anche di affidarlo a serie cure specialistiche che prevedano un periodo di detossicazione, visite mediche, a partire dal suo medico curante, ad una psicoterapia, magari di gruppo per soggetti che bevono, o individuale centrata sul problema.
Uscire dalla dipendenza alcolica è possibile specialmente se si eradica precocemente il problema.
Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli
la situazione in cui si trova non mi è nuova, ma tristemente comune a migliaia di persone che, scambiano una malattia, l'alcolismo, con un vizio, nel senso che magari si inizia concedendosi dei bagordi nei momenti di festa, oppure ancor più occasionale ma poi progressivamente, si cade ostaggio dell' alcol. Questo più per le sensazioni che si presenteranno in sua assenza, piuttosto che durante l'utilizzo. Mi spiego meglio, spesso si pensa che chi beve lo faccia per stordirsi e ad onor del vero l'alcol, rientra nella categoria dei sedativi, dunque è probabile che lo si cerchi per star meglio, come auto medicamento, ma ancor più spesso lo si può assumere per noia, per imitazione dei pari, gli aperitivi sono di gran moda, e chi purtroppo ha un sistema nervoso particolarmente sensibile alla stimolazione alcolica, può sviluppare rapidamente dipendenza. A questo punto è possibile che neghi a se stesso la cosa e anche a chi gli stia vicino, e inizi la danza dello star bene bevendo per star male successivamente, cosa che lo ricondurrà a cercare di star meglio bevendo, generando un loop senza soluzione di continuità. Mi auguro che così non sia per il suo ragazzo, ma il fatto che gli abbiano ritirato la patente e anziché astenersi dal continuare a bere, ci si dedichi ancora con l'aspettativa di farcela, a me indica che l'autoinganno è già in atto, ragione per cui non ha da sentirsi stupida ma avvantaggiata rispetto a lui, nel senso che immagino lei non beva con pari intensità e frequenza. E essendo fuori dal problema, il suggerimento è quello di mantenere il suo ruolo di compagna, ma anche di affidarlo a serie cure specialistiche che prevedano un periodo di detossicazione, visite mediche, a partire dal suo medico curante, ad una psicoterapia, magari di gruppo per soggetti che bevono, o individuale centrata sul problema.
Uscire dalla dipendenza alcolica è possibile specialmente se si eradica precocemente il problema.
Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli
Buongiorno, purtroppo non si può aiutare chi non lo desidera e comunque potrebbe farlo solo uno specialista e non di certo lei. Le consiglio quindi di proteggersi, allontanandosi. Cordiali saluti.
Buongiorno,
ha fatto bene a esprimere ciò che prova, anche solo come sfogo, perché tenere tutto dentro può diventare molto pesante. È evidente quanto abbia investito emotivamente e quanto le stia a cuore il benessere di questa persona, ma anche quanto questa situazione stia logorando il suo equilibrio. Quando ci si trova coinvolti con qualcuno che ha un problema legato all’alcol, è importante ricordare che il cambiamento può avvenire solo se parte da lui, nonostante tutti gli sforzi e l’affetto che lei possa offrire. In questi casi, tutelare sé stessi non è egoismo, ma un atto necessario di cura. Un supporto psicologico potrebbe aiutarla a rimettere al centro i suoi bisogni e a fare chiarezza.
ha fatto bene a esprimere ciò che prova, anche solo come sfogo, perché tenere tutto dentro può diventare molto pesante. È evidente quanto abbia investito emotivamente e quanto le stia a cuore il benessere di questa persona, ma anche quanto questa situazione stia logorando il suo equilibrio. Quando ci si trova coinvolti con qualcuno che ha un problema legato all’alcol, è importante ricordare che il cambiamento può avvenire solo se parte da lui, nonostante tutti gli sforzi e l’affetto che lei possa offrire. In questi casi, tutelare sé stessi non è egoismo, ma un atto necessario di cura. Un supporto psicologico potrebbe aiutarla a rimettere al centro i suoi bisogni e a fare chiarezza.
Ciao, mi dispiace molto per la tua situazione - percepisco anche solo dal testo la tua sofferenza. Innanzi tutto, voglio rassicurarti rispetto al fatto che non sei una stupida: hai visto qualcosa in lui, ed a prescindere dal fatto che ci sia o no, tu ci hai messo tanto amore. A volte il fatto che qualcuno esterno a noi, con il suo sguardo, ci trasmetta amore e veda il nostro essere speciali ci aiuta e ci salva - magari avresti voluto fare questo con lui.
Purtroppo, però, a volte tutto questo non basta, soprattutto quando l'altro tende a minimizzare e ridurre il problema, a non volerlo guardare - forse, in questi casi, l'unica cosa che potrebbe veramente essere utile è lasciare che capisca il suo bisogno di supporto e si faccia accompagnare in un percorso di riabilitazione da professionisti dele dipendenze (ad es. un SERD). Naturalmente questo può avvenire solo se lui riconosce il suo bisogno di aiuto - ma se non lo fa, non puoi essere tu a salvarlo nè tantomeno mettere in pericolo anche te stessa (i momenti di non-lucidità sono pericolosi per lui tanto quanto lo sono per chi gli sta vicino).
Dunque, sebbene sia evidente il tuo amore per lui, non puoi essere tu a prenderti la responsabilità e le conseguenze delle sue azioni - che sicuramente hanno un qualche significato rispetto alla sua storia (magari debolezze o difficoltà).
Prenditi cura di te, e se lui non è disponibile a prendersi cura di sé stesso allora forse non è del tutto pronto nemmeno a stare in una relazione.
In bocca a lupo, se avrai bisogno sono qui!
Purtroppo, però, a volte tutto questo non basta, soprattutto quando l'altro tende a minimizzare e ridurre il problema, a non volerlo guardare - forse, in questi casi, l'unica cosa che potrebbe veramente essere utile è lasciare che capisca il suo bisogno di supporto e si faccia accompagnare in un percorso di riabilitazione da professionisti dele dipendenze (ad es. un SERD). Naturalmente questo può avvenire solo se lui riconosce il suo bisogno di aiuto - ma se non lo fa, non puoi essere tu a salvarlo nè tantomeno mettere in pericolo anche te stessa (i momenti di non-lucidità sono pericolosi per lui tanto quanto lo sono per chi gli sta vicino).
Dunque, sebbene sia evidente il tuo amore per lui, non puoi essere tu a prenderti la responsabilità e le conseguenze delle sue azioni - che sicuramente hanno un qualche significato rispetto alla sua storia (magari debolezze o difficoltà).
Prenditi cura di te, e se lui non è disponibile a prendersi cura di sé stesso allora forse non è del tutto pronto nemmeno a stare in una relazione.
In bocca a lupo, se avrai bisogno sono qui!
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve,
quello che lei riporta non è affatto “solo uno sfogo”: è una richiesta profonda di essere vista, ascoltata, compresa.
Da quello che scrive, è evidente quanto lei si sia spesa con amore, pazienza e forza. E quanto stia soffrendo. È molto difficile stare accanto a qualcuno che ha un problema con l’alcol, soprattutto quando nega o minimizza, e quando le promesse fatte non vengono rispettate.
Non è stupida, né ingenua: ha solo creduto in una persona che forse, in questo momento, non è pronta ad assumersi la responsabilità di cambiare. E questo non dipende da lei, né da quanto impegno o affetto ha messo.
La sua stanchezza, la sensazione di essere svuotata, sono segnali da ascoltare con rispetto. Forse ora è il momento di pensare un po’ anche a sé, ai suoi bisogni, ai suoi limiti, e a come proteggersi da una situazione che la sta facendo soffrire tanto.
Se lo desidera, uno spazio di ascolto con un professionista potrebbe aiutarla a rimettere al centro se stessa, senza sentirsi sola.
Un caro saluto!
quello che lei riporta non è affatto “solo uno sfogo”: è una richiesta profonda di essere vista, ascoltata, compresa.
Da quello che scrive, è evidente quanto lei si sia spesa con amore, pazienza e forza. E quanto stia soffrendo. È molto difficile stare accanto a qualcuno che ha un problema con l’alcol, soprattutto quando nega o minimizza, e quando le promesse fatte non vengono rispettate.
Non è stupida, né ingenua: ha solo creduto in una persona che forse, in questo momento, non è pronta ad assumersi la responsabilità di cambiare. E questo non dipende da lei, né da quanto impegno o affetto ha messo.
La sua stanchezza, la sensazione di essere svuotata, sono segnali da ascoltare con rispetto. Forse ora è il momento di pensare un po’ anche a sé, ai suoi bisogni, ai suoi limiti, e a come proteggersi da una situazione che la sta facendo soffrire tanto.
Se lo desidera, uno spazio di ascolto con un professionista potrebbe aiutarla a rimettere al centro se stessa, senza sentirsi sola.
Un caro saluto!
Ciao!
MI dispiace molto per il periodo che stai passando...immagino che tu ti stia confrontando tanto con il senso di frustrazione e di impotenza.
Purtroppo se l'altra persona non ha voglia di cambiare, nonostante il tuo amore e la tua preoccupazione c'è poco da fare.
L'aspetto su cui tu hai potere di scegliere è se hai ancora voglia di stargli accanto, accettando l'impotenza e la frustrazione, oppure se è giunto per te il momento di lasciarlo andare. Non è sicuramente una scelta semplice, nè esiste una risposta giusta, ma scegliere è l'unica cosa che puoi fare.
Ti sono vicina e spero di esserti stata utile, in qualche modo.
MI dispiace molto per il periodo che stai passando...immagino che tu ti stia confrontando tanto con il senso di frustrazione e di impotenza.
Purtroppo se l'altra persona non ha voglia di cambiare, nonostante il tuo amore e la tua preoccupazione c'è poco da fare.
L'aspetto su cui tu hai potere di scegliere è se hai ancora voglia di stargli accanto, accettando l'impotenza e la frustrazione, oppure se è giunto per te il momento di lasciarlo andare. Non è sicuramente una scelta semplice, nè esiste una risposta giusta, ma scegliere è l'unica cosa che puoi fare.
Ti sono vicina e spero di esserti stata utile, in qualche modo.
Quando una persona alla quale teniamo continua a mettere a rischio se stessa e la relazione, nonostante promesse e confronti, è naturale sentirsi stanchi, delusi e svuotati. In questi cinque mesi lei ha messo impegno, pazienza e affetto, cercando in ogni modo di far capire al suo compagno quanto il suo comportamento la preoccupi e la faccia soffrire. È comprensibile che ora si senta svuotata: quando ci si scontra più volte con promesse non mantenute, bugie e situazioni che mettono a rischio la sicurezza di entrambi, è naturale perdere fiducia e sentirsi presi in giro. Il comportamento che descrive non dipende da lei né dai suoi sforzi: è qualcosa che può cambiare solo se lui lo riconosce e decide di farsi aiutare. Lei ha il diritto di proteggere il suo benessere, ascoltare ciò che sente e mettere dei confini chiari quando una situazione comincia a farle male. Volergli bene non significa dover rinunciare al proprio benessere o restare in qualcosa che le fa male.
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