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Esperienze

Dopo la laurea in Psicologia Clinica e della Riabilitazione ho proseguito la formazione universitaria conseguendo un Master di II Livello in Psicologia Giuridica in Ambito Civile e Penale Adulti e Minorile.
A seguire ho scelto di ampliare ulteriormente la mia preparazione professionale mediante il Master biennale in materia psicodiagnostica presso l’Istituto Italiano Rorschach e Psicodiagnostica Integrata.
Attualmente sono una Psicoterapeuta in formazione ad indirizzo cognitivo interpersonale post-razionalista.
Sono membro di diverse associazioni scientifiche tra cui l’Associazione Italiana di Psicologia Giuridica (AIPG) ed International Rorschach Society (IRS).

Opero in ambito Clinico, Giuridico e Psicodiagnostico.
Altro Su di me

Aree di competenza principali:

  • Psicologia clinica
  • Psicodiagnostica
  • Psicologia giuridica

Indirizzi (2)

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Studio Psicologia Clinica, Giuridica e Psicodiagnostica

Via Tevere 15, Roma 00198

Disponibilità

Telefono

06 9762...

Pazienti accettati

  • Pazienti senza assicurazione sanitaria
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Prestazioni e prezzi

  • Colloquio psicologico

    Da 60 €

  • Consulenza online


  • Colloquio psicologico di coppia

    Da 60 €

  • Consulenza tecnica di parte

    Da 60 €

  • Sostegno psicologico adolescenti

    Da 60 €

8 recensioni

Tutte le recensioni contano e non possono essere rimosse o modificate dai dottori a proprio piacimento. Scopri come funziona il processo di moderazione delle recensioni. Per saperne di più sulle opinioni
  • P

    La dottoressa è molto competente, la consiglio vivamente

     • Studio Psicologia Clinica, Giuridica e Psicodiagnostica colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Nicoleta Baetu

    Gentile P.C.,
    La ringrazio per il suo feedback.
    Cordialmente, NB


  • A

    Una vera professionista ha saputo subito mettermi a mio aggio.

     • Studio Psicologia Clinica, Giuridica e Psicodiagnostica primo colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Nicoleta Baetu

    Gentile Andreea P,
    La ringrazio per la sua fiducia.
    Cordialmente.


  • G

    Professionalità ed empatia. Ottima esperienza. Ci ha aiutato nella gestione dei figli adolescenti

     • Studio Psicologia Clinica, Giuridica e Psicodiagnostica sostegno psicologico adolescenti  • 

    Dott.ssa Nicoleta Baetu

    Gentile GD,
    La ringrazio per il suo feedback.
    Cordialmente,
    NB


  • E

    È un po’ dI tempo che vado dalla dottoressa e posso dire che inizio a vedere i primi risultati e sono molto contenta del percorso che stiamo facendo insieme. Grazie

     • Studio Psicologia Clinica, Giuridica e Psicodiagnostica sostegno psicologico  • 

  • K

    Mi sono trovata bene con la Dottoressa mi ha fatto sentire a mio aggio, compresa la consiglio vivamente

     • Studio Psicologia Clinica, Giuridica e Psicodiagnostica colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Nicoleta Baetu

    Gentile Karen,
    Mi rende contenta sapere che ha apprezzato il percorso che abbiamo intrapreso.
    La ringrazio per la sua fiducia.
    NB


  • G

    La dottoressa Baetu mi segue da qualche mese e posso dire che che ho riscontrato moltissimi benefici. Con grande empatia e disponibilità mi ha aiutato ad affrontare le mie ansie e problematiche relazionali.

     • Studio Psicologia Clinica, Giuridica e Psicodiagnostica colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Nicoleta Baetu

    Gentile Paziente,
    Tenga sempre a mente che i benefici di cui parla li ottiene soprattutto grazie al suo impegno.
    Ad ogni modo, grazie per il feedback.
    NB


  • A

    Sono rimasta molto soddisfatta. La dottoressa Baetu è stata immediatamente in grado di accogliere il mio malessere. Le sono grata.

     • Studio Psicologia Clinica, Giuridica e Psicodiagnostica sostegno psicologico  • 

    Dott.ssa Nicoleta Baetu

    Gentile Signora Bianchi,
    Le sono molto grata per la fiducia accordatami.


  • F

    Ho avuto modo di incontrare una professionista non solo preparata ma anche dotata di una grande capacità empatica. Grazie.

     • Studio Psicologia Clinica, Giuridica e Psicodiagnostica colloquio psicologico  • 

    Dott.ssa Nicoleta Baetu

    Gentile Signora Rossi,
    Le sue parole sui gratificano molto.


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 8 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno sono una ragazza di 23 anni che sta con un coetaneo, scrivo per chiedere un parere sulla mia situazione. Di recente è capitato di litigare col mio ragazzo per un motivo futile, che si è poi ingigantito portando la discussione a una situazione irreparabile. Tutto è partito da qualche giorno prima di pasqua, quando il mio ragazzo mi invita a passare Pasquetta in montagna da (e con) i suoi, evento al quale ci sarebbero stati anche i suoi amici del liceo/università. Io avevo in programma un esame per il mercoledì dopo Pasquetta,al che avviso per tempo che non ci sarei stata dovendo studiare, e ho ribadito per tutta la settimana prima di pasqua che non avrei cambiato idea. Scopro poi a Pasqua di non poter dare quell'esame in quanto non mi ero iscritta in tempo per un errore sciocco di distrazione, al che , titubante (ho sempre paura di sbagliare essendo vissuta in una famiglia in cui non potevo mai fare nulla senza essere rimproverata), aspetto che mi richieda se voglio venire (mi vergognavo all'idea di dirgli io che sarei potuta venire alla fine perché avevo paura di essere giudicata in quanto è solito dirmi che io mi invento scuse o menta, quando io ho solo paura di chiedere). Il punto è che ciò è avvenuto, me lo ha richiesto, ma con un tempismo pessimo perché lo ha fatto nello stesso istante in cui io gli stavo dicendo, triste e abbattuta, che per una mia dimenticanza sciocca mi sono giocata l'esame. Lui invece che ascoltare ed empatizzare, mi chiede effettivamente se ci sarò a Pasquetta, ma non tanto per reale interesse, quanto più per confermare a un suo amico la mia presenza o meno in modo da ordinare la torta in pasticceria per tot persone (che differenza fra 7 o 8 persone e quale immensa urgenza di chiedere...). Faccio notare al mio ragazzo che vorrei mi ascoltasse e mi dà dell'infantile perché non sono in grado di mettere da parte le mie cose quando necessario e rispondere a cose urgenti quando è il momento. Mi sento piccola e stupida, ma avrei solo voluto un po' di ascolto e conforto. Speravo che capisse che 7 o 8 persone, la torta più o meno quella era e che l'amico non avrebbe dovuto fare quella domanda. Sono stata accusata di essere egocentrica e infantile di nuovo. A cena sono da lui e il padre, con cui vado molto d'accordo e siamo sulla stessa lunghezza d'onda (la madre invece difende a spada tratta il figlio, qualsiasi cosa dica o faccia), mi chiede se sarò presente a Pasquetta o se è sempre un no. Improvvisamente scoppio a piangere a tavola, presa da un senso di inadeguatezza, e mi rimbombano le parole del mio ragazzo "non ci sei solo tu e le tue questioni, se ti chiedo una cosa rispondimi, che devo dirla al mio amico che si deve organizzare in base al fatto che tu ci sia o meno". Mentre piango il mio ragazzo sbotta, inizia a urlare a me davanti ai genitori dicendo che "è tutta la settimana che mi stressi, mi stai rompendo le balle, sembri una bambina che non sa mettere da parte un attimo le proprie questioni per dare una risposta su una cosa urgente che le si chiede, vedi di crescere ". Ho vissuto malissimo quella giornata per la questione dell'iscrizione all'esame, per la fretta che mi è stata messa nel dare una risposta a una cosa così sciocca come dire al suo amico di fare la torta contando anche me, per poi sentirmi dire che stresso, rompo le *, e dovrei crescere. Sono dovuta uscire di casa sua per prendere una boccata d'aria colta da un attacco di panico, e sono stata raggiunta dalla madre che ha continuato a giustificare il figlio dicendo "è fatto così, è così da quando è piccolo, ha sto caratteraccio", e dicendo a me che se me la prendo così avrò "grossi problemi nella vita". Mi sono sentita quasi come se dovessi ringraziare il figlio che mi urla contro perché è una sorta di "palestra di allenamento a quella che è la giungla della vita". Ma è davvero così? Io sento di essere stata umiliata, giudicata e trattata a pesci in faccia. Non so come fare, non so se effettivamente sono io quella fragile che si offende, o se dovrei fare tesoro degli atteggiamenti del mio ragazzo per prendere provvedimenti e allontanarmene. Non è la prima volta che alza la voce, e non so come gestire la situazione. Non mi sento ascoltata nè compresa, ma non vorrei aver ingigantito io tutto.

Gentile Utente,
Stando al suo racconto, negli ultimi giorni lei ha vissuto momenti di grande tensione che sicuramente non dovevano affatto caratterizzare un giorno di festa come la Pasquetta.
Sembra molto focalizzata sulla dimensione del giusto o sbagliato quando lei stessa dichiara "Mi sento piccola e stupida" oppure "...presa da un senso di inadeguatezza"...
Subito dopo aver letto la sua storia mi è passato per la mente un vecchio proverbio che recita SE SON ROSE FIORIRANNO, SE SON SPINE PUNGERANNO. La invito a riflettere su queste sagge parole, non esiste il giusto o lo sbagliato, esistono le persone, ognuna con le proprie esigenze, lei con le sue, gli altri con le loro.
Le ricordo che è lei stessa a dichiarare di essersi sentita “umiliata, giudicata e trattata a pesci in faccia”, accolga il suo sentire e non cerchi di giustificare un comportamento che l’ha ferita, a prescindere dalla situazione effettiva.
Se ha voglia, può cercare di chiarire la situazione con il suo ragazzo oppure no, sta a lei.
ciò che conta veramente è che lei abbia chiaro nella mente che la persona più importante e che merita il massimo rispetto è LEI.
La saluto!
Dottoressa N.Baetu

Dott.ssa Nicoleta Baetu

sto vivendo un periodo in cui dopo aver finito la scuola tutti intorno a me stanno forzando in modo che io trovi un lavoro, premetto che un lavoro lo vorrei e che sono molto favorevole all'essere indipendente per conto mio il problema è che non riesco a decidermi visto che ogni volta vengo frenata dalla mia stessa paura. non è il lavoro in sé a spaventarmi ma il dovermi confrontare con altre persone che mi intimorisce, per tutto il mio percorso scolastico ho sempre passato il tempo da sola (spesso esclusa e giudicata) per via della mia natura riservata e fin troppo silenziosa ciò mi ha portato fin da piccola un'ansia tremenda che però ho sempre nascosto senza dare nell'occhio (ho una bella faccia di bronzo) ne sono consapevole quindi cerco sempre di farmi due domande e ragionare prima di farmi prendere da un panico ingiustificato ma nonostante questo non riesco davvero a lasciarmi andare e non riesco neanche a spiegarlo ai miei genitori visto che molto probabilmente non capirebbero o la prenderebbero solo come una scusa per non andare a faticare (sono duri come coccio quando si tratta di emozioni). detto ciò, sarebbe un bene buttarmi a capofitto e prendere quello che viene senza troppe paranoie o dovrei semplicemente prendere altro tempo per me stessa? grazie per chiunque risponda.

Gentile Utente,
Ciò che lei racconta è un'esperienza comune a molti giovani, provare paura nell'affrontare la vita.
Anche se è del tutto normale, bisogna affrontare queste insicurezze per liberarsene. Come? Semplicemente fare le cose che più ci spaventano: mettersi alla prova, intraprendere una strada (un lavoro, un nuovo amore, un'amicizia, un hobby), scoprire magari che non è del nostro gradimento, cambiare la strada, rifare tutto da capo, senza fermarsi per un po' se necessario... Ciò che è del tutto fondamentale è sperimentarsi.
Cordiali saluti.
Dottoressa N.Baetu

Dott.ssa Nicoleta Baetu
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