Buongiorno Dottori, sono una ragazza di 21 anni e sono in crisi per quanto riguarda l'università.

24 risposte
Buongiorno Dottori, sono una ragazza di 21 anni e sono in crisi per quanto riguarda l'università.
Ho frequentato il liceo classico, sempre con ottimi risultati, e per 4 anni sono stata convinta che, una volta uscita, avrei frequentato corsi di laurea come Lettere, Beni culturali o affini, vista la mia passione per il mondo antico e per le materie umanistiche. Tuttavia, durante l'estate del quarto anno, ha iniziato a balenarmi in testa l'idea di Medicina, che non avevo mai preso in considerazione fino a quel momento, probabilmente a causa di esperienze vissute sulla mia pelle (parenti in terapia intensiva, ecc). Ho portato avanti quest'idea per tutto il quinto anno, nonostante la passione per i classici non si fosse mai affievolita, e, a settembre 2022, dopo la maturità, ho provato il test di Medicina: questo purtroppo non è andato come speravo, ma era prevedibile, dato che la scuola non mi aveva fornito una preparazione scientifica, e che in due mesi non ero riuscita a recuperare tutto. Nello stesso mese, ho provato anche il test di Professioni Sanitarie: qui ero riuscita ad entrare, con un buon punteggio tra l'altro, ma ho deciso di rifiutare il posto, perché sapevo che non erano davvero ciò che volevo fare, e che non mi avrebbero aiutata a ripreparare il test di Medicina. Mi sono quindi iscritta al corso di Chimica Farmaceutica, perché pensavo che, studiando per gli esami, avrei colmato anche le mie lacune per il test, e infatti così è stato. Studiavo per gli esami, con più o meno difficoltà, seguivo le lezioni con abbastanza interesse, ma sentivo che non mi trovavo nel posto giusto. A luglio 2023 ho riprovato il test di Medicina, e a settembre ho scoperto di essere entrata in seconda scelta, in una città diversa dalla mia, quindi mi sono subito trasferita e con grande entusiasmo ho iniziato a seguire le lezioni.
Una volta arrivata la sessione invernale, però, sono riprecipitata nel vortice di dubbi e confusione di un anno prima: mi piacerebbe fare il medico, mi ci vedo, ma sento che le materie scientifiche non sono il mio. Studio e do gli esami, ma non vanno mai come vorrei, e invece immagino che, se qualcosa mi appassionasse veramente, lo studierei volentieri e otterrei buoni risultati. Mi mancano costanza e motivazione, e non so dove trovarle. Tutte le volte che entro in crisi o che boccio ad un esame, mi metto in discussione e torno a pensare al chiodo fisso di Lettere: se anche cambiassi corso e mi trasferissi a Lettere, davvero mi piacerebbe? Vale davvero la pena lasciare tutto (ambiente, amici, città nuova, ecc), per qualcosa che non conosco? Io vorrei fare il medico, non l'insegnante, eppure quelle materie non le capisco e faccio molta fatica a studiarle. Credo che la mia scelta sia tra studiare qualcosa che mi piace, ma fare per tutta la vita un lavoro che non mi rispecchia, oppure stringere i denti adesso, per i prossimi anni, per poi andare a fare un lavoro che sento mio.
Mio padre è stato contrario fin da subito alle mie scelte, benché mi abbia lasciato sempre la libertà di decidere: avrebbe preferito che scegliessi una professione sanitaria, così in tre anni avrei finito e avrei potuto iniziare subito a lavorare e ad avere un'indipendenza economica. Ma io non riesco a fare qualcosa che non mi piace. Infermiera, ostetrica, ecc. e medico sono tutte figure sanitarie, è vero, ma sono distanti anni luce dal punto di vista dei compiti, dei ruoli e delle responsabilità. Quello che mio padre cerca di dirmi, indirettamente, è: "visto che Medicina è troppo alta per il tuo livello, ti conviene abbassare l'asticella e fare qualcos'altro", ma io non sono abituata: sono sempre stata ambiziosa e determinata, mi sono sempre piaciute le cose difficili, anche se non capisco cosa mi stia succedendo adesso. Se lasciassi Medicina mi dispiacerebbe, perché mi sentirei come se mi fossi preclusa qualcosa già dall'inizio (infatti, dicono tutti che i primi due anni siano tosti, e che poi la situazione migliori, quando si iniziano a studiare le materie cliniche e chirurgiche), però, al tempo stesso, non so come continuare a dare esami, se faccio tutta questa fatica. Non capisco se sia disinteressata nei confronti di queste materie o sia semplicemente pigra e procrastinatrice, perché se mi applicassi veramente, magari sarei anche brava.
Ci sono, su Internet e sui social, molte persone che promettono di insegnare un metodo di studio o di aiutare gli studenti a superare un blocco: sarei tentata di rivolgermi a qualcuno, ma non so se e quanto siano affidabili, perché non vorrei spendere soldi inutilmente.
A breve, penso di effettuare un consulto con uno specialista nella mia zona, però, nel frattempo, ho deciso di sottoporre la situazione anche a voi, magari per ricevere qualche spunto di riflessione e punto di vista in più.
Grazie mille di aver letto.
Buona Pasqua a tutti!
Dott.ssa Lorena Ferrero
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, supportata dal collega con cui ha preso appuntamento l'obiettivo per lei è comprendere quale percorso e professione siano più adatte a lei, analizzando interessi, passioni, attitudini, vincoli e le criticità emerse, il significato del blocco attuale. Vale la pena prendersi il tempo necessario per capire le scelte che più sente sue. Un caro saluto. Dr.ssa Lorena Ferrero

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Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, trovare la propria strada non è così facile come sembra e a volte si prova letteralmente per tentativi ed errori. Dal suo percorso di studio e dagli esami già fatti dubito sia un problema di metodo. Dal discorso che fa si percepiscono poca convinzione e molti dubbi, questo ha ricadute sulla motivazione e quindi sul risultato. Ha fatto bene ad intraprendere un percorso psicologico perchè potrà approfondire meglio aspetti di se stessa che in questo momento le sembra che le mettano i bastoni fra le ruote. Ma avere dubbi non è per forza negativo.
Dott.ssa Francesca Cilento
Psicologo, Psicologo clinico
Buccinasco
Carissima, lei si trova sicuramente in davanti ad un bivio importante, ma come ha già sperimentato nessuna strada può essere intrapresa con la certezza matematica che sia quella giusta. Al momento può riflettere su cosa abbia fatto finora, su quali siano le reali motivazioni al cambiamento e provare un'altra strada, quella che le condizioni consentono! torturarsi cercando di anticipare il futuro è dannoso e mina quella determinazione che trapela dalle sue parole.
Una Buona Pasqua anche a lei
Francesca Cilento
Dott.ssa Elena Gianotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Sicuramente si trova davanti ad una scelta difficile, e non è possibile prevedere come andrà qualcosa senza sperimentarsi e provare. Il mio suggerimento è di interrogarsi più a fondo: se le piacciono le materie umanistiche, perchè vuole fare il medico? Che cosa significa che ci si vede? è possibile che sia più il titolo e la nomea della professione ad attirarla, piuttosto che il suo contenuto? Da dove viene questa sicurezza che sia la professione giusta per lei, se le materie non la appassionano? E perchè dice che le professioni che potrebbe fare in campo umanistico non sarebbero sue e non le darebbero le stesse soddisfazioni? Che cosa deve avere un lavoro per poter essere giudicato soddisfacente da lei? Sono interrogativi difficili, ma importanti e utili, perchè potrebbero aiutarla a capire davver di che cosa ha bisogno e quale strada imboccare. Se lo ritiene possiamo provare a rispondere insieme, resto a disposizione anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Elena Gianotti
Dott.ssa Camilla Persico
Psicologo, Sessuologo, Neuropsicologo
Carrara
Buongiorno, carissima,

Innanzitutto, grazie per aver condiviso così apertamente la situazione e le preoccupazioni. È chiaro che lei si sta trovando in un momento di grande incertezza e confusione riguardo al percorso universitario da intraprendere, e capisco quanto possa essere difficile navigare tra passioni, aspettative familiari e le reali inclinazioni.

Il fatto che lei abbia già provato varie strade universitarie, da Medicina a Chimica Farmaceutica e ora si ritrova nella situazione attuale, mostra una grande apertura mentale e la volontà di esplorare le varie opzioni. È un passo importante per capire cosa sia davvero importante per lei e cosa la motiva profondamente.

È normale, in un percorso così importante come l'università e la scelta del futuro professionale, sentirsi sopraffatti dai dubbi e dalle sfide. La pressione esterna, specialmente da parte dei genitori, può aggiungere ulteriore stress e incertezza. Tuttavia, è fondamentale che la sua decisione finale sia guidata dalla sua felicità e realizzazione personale, piuttosto che dalle aspettative altrui.

Riguardo alla tua situazione attuale, posso darle alcuni spunti di riflessione:

1. Ascolto delle emozioni: È importante prestare attenzione ai sentimenti nei confronti delle materie che sta studiando. Se sente che le materie scientifiche non sono la sua vera passione e che sta facendo fatica a trovare motivazione, potrebbe essere un segnale che forse non sono il percorso migliore per lei.

2. Riconsidera le passioni: Ha menzionato la passione per il mondo antico e le materie umanistiche. Questo potrebbe essere un punto di partenza per riconsiderare un eventuale cambio di corso verso studi più umanistici. si chieda se tornare a considerare corsi come Lettere o Beni Culturali potrebbe riaccendere la sua motivazione e il suo interesse.

3. Equilibrio tra interesse e impegno: È normale che anche le materie che ci appassionano richiedano impegno e studio, ma se si trova a studiare qualcosa che veramente la interessa, potrebbe trovare più facile dedicarvi tempo ed energie.

4. si rivolga a professionisti: Il fatto che lei stia pensando di consultare uno specialista nella zona è una mossa saggia. Un professionista esperto potrebbe aiutarla a esplorare meglio le opzioni, gli interessi e le abilità, aiutandola a prendere una decisione informata.

5. Esplori le risorse disponibili: Riguardo alle persone su Internet e sui social che promettono metodi di studio o supporto, è importante essere prudenti. Cerchi recensioni, testimonianze e pareri prima di impegnarti. Ci sono anche risorse universitarie, tutor o servizi di consulenza che potrebbero essere utili e più affidabili.

In definitiva, il percorso dell'università e della scelta della carriera è un viaggio personale. È un momento in cui può esplorare le passioni, le inclinazioni e le aspirazioni. Non abbia paura di prendersi del tempo per riflettere, chiedere consigli e esplorare tutte le opzioni disponibili.

Ricordi che la felicità e realizzazione personale sono fondamentali, e trovare un equilibrio tra ciò che appassiona e ciò che impegna potrebbe essere la chiave per il tuo successo, a riguardo inoltre potrebbe essere utile un consulto con un professionista .

Le auguro il meglio in questo percorso e, se hai altre domande o necessita di ulteriori consigli, non esiti a contattarmi. Buona Pasqua anche a lei! dott.ssa Camilla Persico
Dott.ssa Giada Di Veroli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Capisco che Lei si trovi in una situazione difficile e piena di dubbi. È importante esplorare le Sue opzioni e cercare il supporto di uno specialista per trovare la strada migliore per Lei. Continui a essere sincera con Lei stessa e a seguire ciò che sente più vicino ai Suoi valori e alle Sue passioni. Buona Pasqua a Lei anche. Cordialmente, GDV
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Carissima, a mio parere lei è affascinata dal ruolo del medico, che è sicuramente una buona scelta a livello razionale. Ma fatica a dare gli esami perché non rispecchia le sue vere passioni. E per lei non va bene...forse vi sono persone che riescono a intraprendere una strada guidate soltanto dalla pura razionalità, ma leinon e tra queste. Ci rifletta e cerchi di farsi guidare anche un po' dall'istinto. Tanti auguri per la sua vita. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, mi risulta strana questa esclusione fra studi di liceo classico e medicina, visto che fino a qualche anno fa l'associazione fra i due percorsi era quasi scontata. Non metto in dubbio possa esserci una mancanza di basi di studio, ma credo piuttosto che ci sia da chiedersi quanta influenza abbiano le idee della sua famiglia in merito alla sua scelta. Le difficoltà che incontra possono essere dovute a vari fattori, si tratta di scoprirli e colmarli. Intraprendere qualcos'altro come ripiego la costringerebbe a fare un lavoro che non le piace. Meglio allora faticare per qualche anno che faticare a vita. Ha fatto bene a scegliere un consulto nella sua zona e le auguro che possa chiarire questi dilemmi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
in questo momento la accompagna una forte confusione. Potrebbero essere utili dei colloqui con uno psicologo al fine di potersi schiarire le idee. Il suo stare male potrebbe essere la spia di qualcos'altro che magari intacca la sfera della autostima.
Nel caso resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, ricevo anche on-line.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Psicologo, Psicoterapeuta
Pozzuoli
Cara utente
Leggo con attenzione la tua storia e capisco quanto sia difficile per te trovarti in una situazione così complessa e piena di incertezze riguardo al percorso universitario da intraprendere. È chiaro che hai una grande passione per il mondo umanistico e che questa passione è stata presente per diversi anni, portandoti a considerare inizialmente percorsi come Lettere o Beni culturali. Tuttavia, l'idea di intraprendere Medicina è emersa improvvisamente durante l'ultimo anno di liceo, portandoti ad affrontare il test di ammissione.
La tua esperienza con il test di Medicina e il successivo ingresso nel corso di Chimica Farmaceutica dimostrano quanto sia difficile prendere decisioni così importanti senza una chiara visione delle proprie aspirazioni e senza una solida preparazione scientifica. È comprensibile che tu stia cercando di bilanciare la tua passione per la medicina con le tue abilità e interessi personali. Tuttavia, sembra che tu stia vivendo una serie di dubbi e incertezze riguardo al tuo percorso accademico attuale e al tuo futuro professionale. È normale avere momenti di crisi e di riflessione durante il percorso universitario, specialmente quando ci si trova di fronte a scelte così importanti e impegnative. Sarebbe utile esplorare più approfonditamente le tue motivazioni, interessi e capacità attraverso un percorso di consulenza o supporto psicologico. Un professionista esperto potrebbe aiutarti a fare chiarezza sulla tua situazione attuale, a identificare le tue priorità e a sviluppare strategie per affrontare le tue sfide in modo più efficace. Inoltre, è importante prendere in considerazione il supporto dei tuoi genitori e la loro opinione sulle tue scelte accademiche e professionali. Anche se potrebbero avere opinioni diverse dalle tue, è fondamentale ascoltare i loro consigli e considerare il loro punto di vista, pur mantenendo la tua autonomia decisionale.
Infine, ti consiglio di esplorare opzioni come corsi di studio alternativi, attività extracurriculari o opportunità di volontariato che potrebbero aiutarti a sviluppare le tue passioni e a esplorare nuove aree di interesse.
Ti auguro il meglio nella tua ricerca e nella tua crescita personale e professionale. Se hai bisogno di ulteriore supporto o consulenza, non esitare a contattarmi. Buona Pasqua a te anche!
Cordiali saluti
Dott. Tiziana Vecchiarini
Dott.ssa Cristiana Danese
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buongiorno, data la tua giovane età mi permetto di darti del tu, soprattutto perché leggere la tua storia mi ha fatto ripensare al mio percorso di studi e a quanto sia difficile trovare la propria strada, quella giusta tra "ciò che dice il cuore", "ciò che dice la testa" e "ciò che dicono i miei genitori". La risposta vera, si trova dentro di te... devi solo cercarla. E per farlo, devi legittimarti della possibilità di sbagliare, poiché la formazione, così come la vita, è fatta di intoppi, cambi di direzione e tanta fatica. Credo che l'aiuto di un professionista dell'orientamento possa essere sicuramente utile nel tuo caso e, se lo vorrai, un ulteriore suggerimento potrebbe essere quello di intraprendere un percorso di supporto psicologico che possa aiutarti nella crescita personale e professionale. In bocca a lupo, spero riuscirai a trovare le risposte che cerchi! Per qualsiasi altra richiesta, non esitare a contattarmi.
Saluti,
Dott.ssa Danese Cristiana psicologa

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Cara, grazie per la sua condivisione. Comprendere quale sia la strada migliore da intraprendere per ciascuno di noi può essere davvero tosto e a volte le risposte arrivano quando si è nel bel mezzo del cammino: a volte ci confermano che il percorso è quello che fa per noi, altre volte ci suggeriscono di cambiarlo. In entrambi i casi, le emozioni che viviamo ci danno degli indizi importanti e vale la pena soffermarcisi, cosa che mi sembra stia cercando di fare. Ciò che mi salta all'occhio è la determinazione che ha avuto nel dedicarsi a questo percorso, disposta a sentire tutta la fatica nel confrontarsi con materie che non sente facilmente accessibili, a cambiare città, se non anche ad agire libera dalle osservazioni di suo papà. Lei ha tante risorse e sono sicura che il/la professionista a cui ha deciso di rivolgersi saprà aiutarla a fare chiarezza, a mettere a fuoco ciò che è il suo desiderio e a canalizzare le energie sull'obiettivo. In bocca al lupo! Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Loddo
Dr. Daniele Gregorio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Perugia
Nonostante ha cercato di essere molto specifica andrebbero analizzate alcune variabili che su questo post non riusciamo a fare. In generale spesso alcune "metodi di studio" possono essere efficaci. Tuttavia vanno fatte alcune riflessioni: 1) sono strumenti spesso non ripetibili nel tempo ma una volta arrivati all'obiettivo, non utilizzandolo più, vanno nel dimenticatoio; 2) i sintomi, che siano fisici o psicologici, sono campanelli d'allarme per un qualcosa che sta succedendo e metterlo sotto al tappeto non funziona; 3) spesso e volentieri il malessere che si presenta è la punta del iceberg, andrebbe indagato più a fondo
Dott. Mauro Simonetti
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gentile Utente, prima di essere un professionista sono stato un universitario che ha vissuto con universitari e mi viene quindi umanamente da condividere che dietro alla scelta e alla vita universitaria c'è tutto fuorchè semplicità.
Non si tratta solo di scegliere cosa ci piace ma di scegliere cosa studiare in maniera molto approfondita e sotto moltissimi aspetti (anche quelli che non ci piacciono,perchè è umano che un campo abbia dei lati che non ci piacciono), inoltre parliamo di un percorso che indirizza verso un lavoro specifico, c'è quindi anche da chiedersi se si tratta di un qualcosa che vogliamo fare per tutta la vita dopo aver studiato. Tutto questo ci viene chiesto di capirlo entro i 18/19 anni. Trovo quindi molto umano che di fronte a delle difficoltà di percorso uno metta molto in discussione le proprie valutazioni e le proprie scelte, essendoci davvero tanto in gioco.
Da professionista trovo molto sensato e saggio chiedere un consulto ad un collega, per quanto sia comprensibile e condivisibile la confusione che sta provando è comunque qualcosa che merita di essere affrontato, districandosi tra pensieri, desideri,sogni, aspettative sue e degli altri.
La determinazione e la consapevolezza che l'hanno portata a mettersi in gioco più volte sono elementi preziosi in seduta, motivo ulteriore per vedere senso nell'andare dal collega.
Spero di essere stato utile, avesse altre curosità o domande mi scriva pure e ne parleremo.
Dottor Mauro Simonetti
Dott.ssa Gabriella Vecchio
Psicologo, Professional counselor, Psicologo clinico
Milano
Cara utente , ho letto con profonda risonanza la sua storia e la sua diatriba interna tra "identita' e professione" e tra le diverse polarita' che in lei si interfacciano e spesso entrano in collisione tra loro facendo cortocircuito e generando una profonda oscillazione tra luoghi dell' Anima differenti e apparentemente incompatibili .
Lo stesso principio umanistico che ha ispirato i suoi studi e il suo excursus esperienziale e formativo e che l' ha condotta , tra ambizioni e lotte intestine nell'interiorita' , al luogo geografico , pragmatico e interiore in cui si trova oggi , credo ci parli proprio di una personalita' complessa e composita che non facilmente puo' essere " ridotta" ad una semplice e rapida scelta senza prima passare per una esplorazione piu profonda di quello che Lei e' nelle sue profondita' e nella ricchezza che porta con se' ,nonostante la sua giovane eta' .
Non credo molto nelle "scelte di comodo " ma credo nelle scelte utili, ispirate dall' Anima e supportate da un processo maturativo che passi attraverso l' esperienza emotiva e il sentire corporeo di cio' che e' buono per noi .
Questo almeno e' il mio metodo di lavoro , gestaltico , bioenergetico e umanistico integrato.
Se lo desidera , mi rendo disponibile e ne sarei onorata , ad affiancarla in questo mirabile passaggio dalla confusione alla consapevolezza di Se' e del suo valore e ad una scelta che rispecchi l'integrita' ,recuperata , di ogni sua parte .
Qualora avesse bisogno di me , mi trova sia in presenza che online .
Un caro saluto
Ad Maiora Semper
Dott.ssa Gabriella Vecchio - Psicologa Clinica - Professional Counselor
Psicoterapeuta in formazione
Dr. Giacomo Nazzi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
dalle sue parole traspare una forte confusione. Si potrebbe dire che ciò è normale, considerando anche il cambio di vita sostanziale che ha fatto. Ne parli con il dottore a cui ha prenotato la visita e vedrà che ci sarà la possibilità di schiarirsi le idee.
Buona Pasqua!
Dott.ssa Ilaria Cerbo
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Cara utente, la scelta del percorso universitario rappresenta un momento cruciale e spesso fonte di grande angoscia e stress per gli studenti, come lei ben evidenzia.
Dalle sue parole sembra emergere una forte insoddisfazione per gli esiti degli esami che sta conseguendo, più che per il percorso professionale scelto, e il dubbio sembra nascere dall'idea che un percorso differente potrebbe darle maggiore soddisfazione. È comprensibile desiderare che i propri sforzi siano ripagati adeguatamente dai voti.

Allo stesso tempo, la invito intanto a considerare che il voto finale - che può essere determinato da una varietà di fattori, oltre che dal suo impegno e dalle sue competenze - non dovrebbe diventare la misura unica tramite cui lei valuta le sue capacità nelle discipline che sta studiando.

In secondo luogo, quando, per gestire l'ansia e le difficoltà di studio, si adottano strategie poco funzionali come procrastinare o rimandare gli appelli, sarebbe importante rivolgersi a un professionista specializzato nei problemi di studio e nel blocco dello studente.
Tramite una valutazione più approfondita, sarà infatti possibile comprendere in che misura le sue difficoltà derivano da un blocco psicologico ed emotivo e in quanta parte, invece, possono derivare da problemi metodologici o di inclinazione verso lo studio di una certa disciplina.

In base a questa valutazione sarà poi possibile studiare un intervento su misura per lei, che la aiuti a superare il suo blocco.

Sono a sua disposizione se desidera avere più informazioni in merito.
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno, comprendo pienamente la difficoltà e la confusione che sta attraversando riguardo alla Sua scelta universitaria. È evidente che Lei abbia riflettuto molto attentamente su questa situazione e che abbia passato attraverso molte fasi di incertezza e ambivalenza.

La terapia breve strategica potrebbe essere una risorsa utile per Lei in questo momento. Questo tipo di terapia si concentra sull'identificazione e sulla risoluzione rapida di problemi specifici, aiutando a individuare strategie pratiche per affrontare la Sua situazione attuale.

Uno dei vantaggi della terapia breve strategica è che si concentra sul trovare soluzioni concrete e pratiche ai problemi attuali, senza necessariamente dover esplorare in profondità le cause alla base. Questo potrebbe aiutare Lei a trovare delle strategie pratiche per affrontare i Suoi dubbi e le Sue incertezze riguardo alla Sua scelta universitaria.

Inoltre, un terapeuta può aiutare a esplorare i Suoi pensieri, sentimenti e comportamenti in modo più approfondito, fornendo uno spazio sicuro per esprimere le Sue preoccupazioni e ricevere un feedback obiettivo.

Mi rendo conto che Lei ha menzionato l'idea di rivolgersi a persone su Internet o sui social per ottenere aiuto nello studio o nel superamento di blocchi mentali. Tuttavia, è importante prestare attenzione alla qualità e alla credibilità delle risorse online, poiché non tutte potrebbero essere affidabili. Un consulto con uno specialista nella Sua zona potrebbe essere un passo positivo verso il supporto professionale e personalizzato di cui Lei ha bisogno.

Mi auguro che questa risorsa possa offrire a Lei un supporto utile mentre naviga attraverso questa fase della Sua vita. Se ha ulteriori domande o ha bisogno di ulteriori chiarimenti, non esiti a chiedere aiuto. La Sua salute mentale e il Suo benessere sono importanti, e ci sono risorse disponibili per aiutarla a superare questa situazione. Buona Pasqua a Lei e alla Sua famiglia.







Dott.ssa Rosa Genovese
Psicologo clinico, Psicologo
Ciampino
Gentile signorina, mi sembra che la scelta Lei l'abbia già fatta! Non considera solo un aspetto, in qualsiasi corso di laurea ci sono esami che non piacciono. Lei idealizza troppo il corso di studi che in ogni caso prevede materie ostiche o che non sembrano somigliare ai propri interessi. Un corso di laurea è fatto da tanti esami che non piacciono e da altri (meno) che appassionano. Anche per quello che riguarda il lavoro, lei tende ad idealizzare che sia insegnante o medico in ogni caso ci sono aspetti sia positivi che negativi e problematici in tutte le professioni. Lei avendo fatto il liceo classico ha già un metodo di studio. Manca solo l'accettazione del fatto che qualsiasi corso di laurea è impegnativo e prevede momenti "difficili" che sono solo prove per essere superati, comprese le bocciature. Sono a disposizione anche on line per chiarimenti.
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua esperienza con noi. È evidente quanto sia importante per lei prendere una decisione che rispecchi le sue aspirazioni, e comprendo pienamente il suo stato di confusione, dato il conflitto tra due ambiti che le sono entrambi cari. Quello che sta vivendo, con l’incertezza riguardo al futuro e il desiderio di conciliare passione e carriera, è del tutto comprensibile.
Prima di tutto, mi sembra fondamentale riconoscere che la sua ricerca di un percorso che senta veramente suo è legittima. La difficoltà che sta incontrando nel mantenere la motivazione per le materie scientifiche potrebbe non derivare dalla mancanza di capacità, ma dal fatto che potrebbe non essere il campo che le dà l’energia di cui ha bisogno. A volte, anche con l’ambizione, possiamo trovarci di fronte a situazioni in cui non ci sentiamo completamente in sintonia con ciò che stiamo facendo. Non è raro che una persona, pur avendo ottime capacità, possa vivere un conflitto tra un sogno e la realtà delle difficoltà che incontriamo nel realizzarlo.
Anche il pensiero di cambiare corso e ripartire da zero, pur comportando la rinuncia a un investimento già fatto, potrebbe rappresentare una via per allinearsi meglio ai propri valori e alla propria motivazione. Tuttavia, non è facile prendere questa decisione. La paura di aver fallito o di non essere all’altezza può alimentare il dubbio, ma è importante considerare che ogni percorso ha una sua specifica tempistica e che un cambiamento non significa fallimento, ma piuttosto un passo verso una nuova consapevolezza di sé.
A proposito della sua domanda su come superare il blocco o migliorare la gestione dello studio, è possibile che il problema non risieda solo nell'applicazione, ma nel modo in cui affronta lo studio stesso. La sua situazione potrebbe beneficiare di un approccio mirato, come quello che uno specialista potrebbe suggerirle, in grado di aiutarla a sviluppare metodi di studio più adatti a lei e a focalizzare la sua motivazione. Non è raro che gli studenti in situazioni simili sperimentino un sovraccarico emotivo che rende difficile concentrarsi e ottenere risultati soddisfacenti. Indipendentemente dalla decisione che prenderà, le consiglio di riflettere sul suo benessere emotivo e mentale, e sulla compatibilità tra ciò che studia e ciò che desidera fare nella vita. Cercare la propria strada è una sfida, ma anche un’opportunità per crescere e per esplorare le proprie inclinazioni. Qualunque sia la scelta che farà, l’importante è che sia fatta consapevolmente e con il supporto di persone che possano aiutarla a sviluppare un piano che la faccia sentire soddisfatta. Se avesse ulteriori dubbi, non esiti a contattarmi. Cordialmente,

Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con me questa sua situazione così complessa e personale. Comprendo bene il senso di smarrimento e la fatica che sta provando, perché la scelta universitaria, specialmente quando si intreccia con le aspettative personali e familiari, può diventare un vero e proprio dilemma interiore. Quello che sta attraversando non è insolito, soprattutto quando si è persone ambiziose, riflessive e desiderose di costruire un futuro che rispecchi davvero le proprie inclinazioni. Il dubbio tra il desiderio di studiare ciò che la appassiona e l’aspettativa di costruire una carriera che sente più in linea con il suo senso di realizzazione è una sfida che molte persone si trovano ad affrontare, ed è normale sentirsi disorientati. Proviamo a esplorare alcuni punti che emergono dal suo racconto. Lei ha sempre avuto una passione autentica per le materie umanistiche, un interesse che l’ha accompagnata per anni e che non è mai svanito del tutto. Tuttavia, nel tempo, si è affacciata in lei anche l’idea di intraprendere la strada della Medicina, forse nata da un’esperienza personale intensa che l’ha portata a riflettere su cosa significhi prendersi cura degli altri. È possibile che questa scelta sia stata motivata anche da una componente valoriale profonda, dal desiderio di dare un senso concreto alla sua professione, di avere un impatto tangibile nella vita delle persone. Questo non significa che la sua passione per le materie umanistiche sia meno autentica, ma che in lei coesistono due dimensioni che la portano, oggi, a sentirsi in conflitto. La difficoltà nello studio delle materie scientifiche è un altro elemento centrale. Lei ha dimostrato in passato di essere una persona capace di affrontare sfide complesse, di superare ostacoli con determinazione, eppure ora si trova a vivere un senso di fatica e insoddisfazione. Questo può dipendere da diversi fattori: potrebbe essere una difficoltà legata al metodo di studio (che magari non è ancora del tutto ottimizzato per affrontare materie così diverse da quelle che ha sempre studiato), potrebbe esserci una componente emotiva che la porta a dubitare delle sue capacità ogni volta che incontra una difficoltà, oppure potrebbe esserci un segnale più profondo, che la porta a chiedersi se questa sia davvero la strada giusta per lei. Lei descrive questa scelta quasi come una battaglia interiore tra ciò che la interessa e ciò che sente di dover fare per costruire un futuro all’altezza delle sue aspettative. Ma la domanda che potrebbe essere utile porsi è: qual è il peso reale che sta attribuendo all’idea di "dover farcela"? La preoccupazione di "non abbassare l’asticella" sta forse diventando un vincolo più che una spinta motivazionale? Perché lasciare Medicina le farebbe sentire di aver fallito? Se la strada più giusta per lei fosse un’altra, sarebbe comunque un fallimento o semplicemente un atto di consapevolezza? Un altro aspetto che mi colpisce è la sensazione di essere in una sorta di circolo vizioso: ogni volta che le cose si fanno difficili, il pensiero torna a Lettere, ma al tempo stesso la paura di cambiare corso la blocca. Questo è un meccanismo molto comune quando ci troviamo in situazioni di incertezza: il nostro cervello cerca delle alternative per alleviare il disagio, ma poi si scontra con la paura delle conseguenze. È come se la sua mente oscillasse continuamente tra due possibilità senza riuscire a trovare un punto fermo. Forse potrebbe essere utile provare a esplorare questa situazione da un’altra prospettiva: anziché pensare alla sua scelta come definitiva e irreversibile, potrebbe provare a concentrarsi sul presente. Come si sente davvero quando studia Medicina? Ci sono momenti in cui si sente coinvolta, appassionata, soddisfatta? Oppure la maggior parte del tempo è dominata dalla frustrazione e dal senso di inadeguatezza? Questo potrebbe aiutarla a distinguere meglio se il problema è legato al metodo, alla difficoltà iniziale di adattarsi a un nuovo ambito di studio, o se invece è un segnale che la sta portando in una direzione diversa. Per quanto riguarda il supporto nello studio, può essere utile confrontarsi con professionisti che si occupano di strategie di apprendimento, ma è importante scegliere con attenzione a chi rivolgersi. Piuttosto che affidarsi a soluzioni rapide e promesse generiche su Internet, potrebbe essere utile valutare il supporto di un tutor accademico, di uno psicologo con esperienza nel potenziamento delle capacità di studio o di altri studenti più avanti nel percorso che possano darle suggerimenti pratici. Infine, è molto positivo che stia pensando di confrontarsi con uno specialista nella sua zona. Parlare con qualcuno che possa aiutarla a mettere ordine nei suoi pensieri e a gestire l’ansia legata a questa scelta potrebbe fare davvero la differenza. La invito a non vedere questo momento di crisi come un segnale di debolezza, ma come un’opportunità per conoscersi meglio, per capire cosa vuole davvero e per costruire un percorso che la renda felice e soddisfatta, qualunque esso sia. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Francesco Giampaolo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
quella che stai vivendo è una crisi di orientamento molto comune e comprensibile a 21 anni, soprattutto quando si tratta di scelte così importanti come la carriera medica. La tua confusione non è un segno di immaturità o indecisione, ma di una persona che si sta confrontando seriamente con le proprie aspirazioni e i propri limiti.

Il tuo percorso mostra chiaramente quanto tu sia determinata e ambiziosa: hai lasciato la tua città per inseguire il sogno di diventare medico, hai sostenuto test impegnativi, hai fatto sacrifici significativi. Questo non è da sottovalutare. Tuttavia, stai scoprendo che la passione per l'idea di una professione non sempre coincide con la passione per il percorso di studi necessario per raggiungerla.

La tua osservazione è molto acuta: "se qualcosa mi appassionasse veramente, lo studierei volentieri e otterrei buoni risultati". Questo è un indicatore importante. Quando facciamo fatica a studiare materie che dovremmo amare, a volte il nostro corpo e la nostra mente ci stanno dicendo qualcosa di importante. Non significa che tu sia pigra o incapace, ma che forse c'è un disallineamento tra quello che credi di volere razionalmente e quello che desideri davvero.

La pressione di tuo padre, seppur comprensibile dal punto di vista pratico, aggiunge un ulteriore carico emotivo. La sua preoccupazione per la tua indipendenza economica è legittima, ma ridurre medicina a "troppo alta per il tuo livello" è ingiusto e non tiene conto del fatto che successo accademico e vocazione non sempre vanno di pari passo.

Il tuo dilemma - "studiare qualcosa che mi piace ma fare un lavoro che non mi rispecchia, oppure stringere i denti per fare un lavoro che sento mio" - è formulato in modo un po' rigido. Stai assumendo che lettere ti condanni all'insegnamento, ma ci sono moltissime altre possibilità: editoria, musei, ricerca, giornalismo, scrittura, traduzione, gestione di progetti culturali. Allo stesso modo, stai assumendo che medicina sia l'unica strada per sentirti realizzata.

Un elemento importante da considerare: non è vero che devi scegliere ora per sempre. Puoi cambiare percorso senza che questo ti definisca come "fallita" o "indecisa". Molte persone trovano la loro strada attraverso percorsi non lineari.

Riguardo ai "guru" del metodo di studio online, la tua prudenza è giusta. Molti promettono soluzioni miracolose che raramente esistono. Un consulto con uno specialista della tua zona è una scelta molto più saggia.

Alcune domande che potresti porti: quando immagini te stessa tra dieci anni, in quale contesto lavorativo ti vedi più felice? Cosa ti dà energia e cosa te la toglie nei tuoi studi attuali? Se dovessi scegliere basandoti solo sui tuoi interessi, senza considerare il giudizio di altri o aspettative esterne, cosa sceglieresti?

Non c'è fretta di decidere tutto subito. Potresti anche considerare di completare l'anno accademico in corso, poi prenderti un momento per riflettere e magari anche per esplorare concretamente altre opzioni. La tua intelligenza e determinazione sono evidenti - non sono questioni di capacità, ma di trovare la strada giusta per te.
Dott.ssa Nicole Pisciali
Psicologo, Psicologo clinico
Teolo
Buongiorno, ci sono, come giustamente dice lei, opportunità di apprendimento di metodi di studio diversi dal proprio e magari anche più efficaci, e sicuramente sono un tentativo valido. Anche un percorso di sostegno può farle fare chiarezza sui sui dubbi e magari aiutarla a focalizzare meglio la strada da intraprendere.

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