Buongiorno dottori da un pò di tempo soffro di sintomi dissociativi, e paura di avere allucinazioni
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risposte
Buongiorno dottori da un pò di tempo soffro di sintomi dissociativi, e paura di avere allucinazioni anche se non ne ho mai avuti... ho sognato solo alcune volte allucinazioni ma avute maii... solo che mi succede una cosa che quando devo formattare delle cose tipo cellualre, computer o quello che sia lo devo fare più volte perchè e come se la mia testa mi dice se lo faccio più volte quello che ho mi passa... quindi lo faccio per placcare l'ansia... vorrei chiedervi se possibile tutto questo e inizio di pazzia o cosa?
Buonasera,
Capisco bene quanto questi sintomi possano essere spaventosi e destabilizzanti. Da quello che descrivi, non emergono segnali di “pazzia” (psicosi vera e propria, con allucinazioni o deliri), ma piuttosto elementi legati ad ansia e comportamenti di tipo ossessivo-compulsivo.
Il fatto che tu abbia paura di avere allucinazioni, ma non ne abbia mai avute, è già un segnale importante: nelle psicosi, la persona di solito non ha questa consapevolezza (non mette in dubbio le proprie percezioni), mentre tu riconosci che i tuoi timori sono “paure” e non realtà. Questo è tipico di disturbi d’ansia o ossessivi, non di psicosi.
Il bisogno di ripetere più volte alcune azioni per placare l’ansia (come formattare il telefono o il computer più volte) assomiglia a un rituale compulsivo: la mente ti dice che se ripeti quel gesto l’ansia calerà, e così lo fai per ottenere sollievo. Non è un segno di “impazzire”, ma piuttosto può fare riferimento ad un meccanismo dell’ansia ossessiva .
Questi fenomeni non vanno sottovalutati, perché possono diventare molto invasivi, ma non equivalgono a psicosi o pazzia. Con un percorso psicologico mirato all’ansia e alla gestione dei pensieri ossessivi spesso si ottengono miglioramenti significativi.
Ti consiglierei di parlarne con il tuo medico curante per valutare insieme se indirizzarti a uno psicoterapeuta o a uno specialista della salute mentale. Non sei sola e non è una situazione “irreversibile”: anzi, affrontata presto tende a migliorare molto.
Resto a disposizione
Saluti
Capisco bene quanto questi sintomi possano essere spaventosi e destabilizzanti. Da quello che descrivi, non emergono segnali di “pazzia” (psicosi vera e propria, con allucinazioni o deliri), ma piuttosto elementi legati ad ansia e comportamenti di tipo ossessivo-compulsivo.
Il fatto che tu abbia paura di avere allucinazioni, ma non ne abbia mai avute, è già un segnale importante: nelle psicosi, la persona di solito non ha questa consapevolezza (non mette in dubbio le proprie percezioni), mentre tu riconosci che i tuoi timori sono “paure” e non realtà. Questo è tipico di disturbi d’ansia o ossessivi, non di psicosi.
Il bisogno di ripetere più volte alcune azioni per placare l’ansia (come formattare il telefono o il computer più volte) assomiglia a un rituale compulsivo: la mente ti dice che se ripeti quel gesto l’ansia calerà, e così lo fai per ottenere sollievo. Non è un segno di “impazzire”, ma piuttosto può fare riferimento ad un meccanismo dell’ansia ossessiva .
Questi fenomeni non vanno sottovalutati, perché possono diventare molto invasivi, ma non equivalgono a psicosi o pazzia. Con un percorso psicologico mirato all’ansia e alla gestione dei pensieri ossessivi spesso si ottengono miglioramenti significativi.
Ti consiglierei di parlarne con il tuo medico curante per valutare insieme se indirizzarti a uno psicoterapeuta o a uno specialista della salute mentale. Non sei sola e non è una situazione “irreversibile”: anzi, affrontata presto tende a migliorare molto.
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Da ciò che descrive non si tratta di “pazzia”, ma piuttosto di una modalità con cui la mente cerca di ridurre l’ansia attraverso comportamenti ripetitivi e di controllo. È comprensibile che questo generi preoccupazione, ma può essere affrontato con un percorso mirato di consapevolezza e regolazione emotiva. Se desidera, possiamo approfondire insieme la situazione per comprendere meglio cosa sta accadendo e individuare strategie più efficaci per gestirla
Buonasera a te, prima di tutto mi sento di dirti che quello che stai vivendo è tutto naturale e normale, poi in merito a quello che scrivi, sui sintomi dissociativi non posso dirti molto, c’è bisogno di qualche approfondimento in più, mentre quello che descrivi dopo, sembra essere più vicino a delle compulsioni dovute all’attivazione dell’ansia, che ovviamente potrebbe portare a distaccarsi o dissociarsi per la paura che possa accaderti qualcosa, per quanto riguarda le allucinazioni nel sonno, mi sento di dirti che tutti i sogni sono delle allucinazioni, dato che sono esperienze percettive senza qualcosa di reale che puoi toccare, sentire o guardare davvero. Ti consiglio comunque di affidarti ad uno specialista psicoterapeuta che possa aiutarti a dare un senso a questa sofferenza che stai sentendo, che è umana e normale.
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Dalle sue parole emergono esperienze di distacco, la paura di avere allucinazioni e rituali ripetuti (es. formattare più volte) per placare l’ansia.
Il fatto che non abbia mai avuto allucinazioni nella realtà e che le immagini siano oniriche è un elemento rilevante da non sottovalutare.
Le ripetizioni che descrive appaiono come strategie per gestire l’ansia: danno sollievo momentaneo ma tendono a mantenere il circolo della paura.
La preoccupazione che tutto ciò possa evolvere in qualcosa di più grave è comune e spesso alimenta il disagio.
Per orientare la lettura è utile ricostruire l’esordio, le situazioni che scatenano queste azioni ripetute e l’impatto sulla vita quotidiana.
In un colloquio possiamo esplorare il significato emotivo di questi comportamenti e decidere insieme il modo di procedere.
Se lo desidera, possiamo approfondire insieme questi temi in un primo colloquio chiarificatore; può prenotare un appuntamento, anche online.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito. Un caro saluto, Dott. Mauro Terracciano.
Dalle sue parole emergono esperienze di distacco, la paura di avere allucinazioni e rituali ripetuti (es. formattare più volte) per placare l’ansia.
Il fatto che non abbia mai avuto allucinazioni nella realtà e che le immagini siano oniriche è un elemento rilevante da non sottovalutare.
Le ripetizioni che descrive appaiono come strategie per gestire l’ansia: danno sollievo momentaneo ma tendono a mantenere il circolo della paura.
La preoccupazione che tutto ciò possa evolvere in qualcosa di più grave è comune e spesso alimenta il disagio.
Per orientare la lettura è utile ricostruire l’esordio, le situazioni che scatenano queste azioni ripetute e l’impatto sulla vita quotidiana.
In un colloquio possiamo esplorare il significato emotivo di questi comportamenti e decidere insieme il modo di procedere.
Se lo desidera, possiamo approfondire insieme questi temi in un primo colloquio chiarificatore; può prenotare un appuntamento, anche online.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito. Un caro saluto, Dott. Mauro Terracciano.
Gentile utente,capisco il timore che sta vivendo. Quello che descrive (sintomi dissociativi, paura di avere allucinazioni e il bisogno di ripetere alcune azioni per placare l’ansia) rientra spesso in meccanismi ossessivi-compulsivi e in reazioni ansiose intense, non necessariamente in un esordio di “pazzia” o psicosi. Questi sintomi vengono letti come strategie che il cervello mette in atto per cercare di gestire emozioni troppo intense (ansia, paura, senso di perdita di controllo). Il fatto che lei riconosca i pensieri come paure e non come realtà è un segnale importante.
Le consiglio di parlarne con uno psicoterapeuta: un percorso mirato può aiutarla a comprendere i meccanismi che alimentano questi timori e a sviluppare modalità più efficaci per gestirli, senza sentirsi sopraffatto. Se i sintomi dovessero aumentare o diventare ingestibili, può valutare anche un confronto con uno psichiatra.
Chiedere aiuto, come sta facendo ora, è già un passo concreto verso maggiore chiarezza e sollievo.
Un cordiale saluto.
Le consiglio di parlarne con uno psicoterapeuta: un percorso mirato può aiutarla a comprendere i meccanismi che alimentano questi timori e a sviluppare modalità più efficaci per gestirli, senza sentirsi sopraffatto. Se i sintomi dovessero aumentare o diventare ingestibili, può valutare anche un confronto con uno psichiatra.
Chiedere aiuto, come sta facendo ora, è già un passo concreto verso maggiore chiarezza e sollievo.
Un cordiale saluto.
Buonasera,
vorrei innanzitutto tranquillizzarti sul fatto che non è un segno di pazzia, quanto piuttosto un sintomo dovuto probabilmente ad aver gestito una situazione stressante per diverso tempo o ad una mancata gestione dell'ansia (le effettive cause potrebbero essere esplorate solamente all'interno di un percorso).
Dalla descrizione che riporti sembra esserci una forte ansia e una paura di perdere il controllo.
Rimango a disposizione per eventuali approfondimenti
vorrei innanzitutto tranquillizzarti sul fatto che non è un segno di pazzia, quanto piuttosto un sintomo dovuto probabilmente ad aver gestito una situazione stressante per diverso tempo o ad una mancata gestione dell'ansia (le effettive cause potrebbero essere esplorate solamente all'interno di un percorso).
Dalla descrizione che riporti sembra esserci una forte ansia e una paura di perdere il controllo.
Rimango a disposizione per eventuali approfondimenti
Buongiorno,
da quanto descrive, i sintomi che sta vivendo, la paura di avere allucinazioni, i pensieri ripetitivi e la necessità di compiere più volte determinate azioni per ridurre l’ansia, non indicano necessariamente l’inizio di una “pazzia” o di un disturbo psicotico. Spesso questi fenomeni sono legati a un’elevata ansia o a caratteristiche di tipo ossessivo-compulsivo, in cui i rituali servono a placare la tensione interna.
Le suggerisco di parlarne con uno psicologo, che potrà aiutarla a comprendere meglio ciò che sta vivendo e a individuare strategie efficaci per gestire l’ansia. Con il giusto supporto, è assolutamente possibile stare meglio. Dr. Giuseppe Mirabella
da quanto descrive, i sintomi che sta vivendo, la paura di avere allucinazioni, i pensieri ripetitivi e la necessità di compiere più volte determinate azioni per ridurre l’ansia, non indicano necessariamente l’inizio di una “pazzia” o di un disturbo psicotico. Spesso questi fenomeni sono legati a un’elevata ansia o a caratteristiche di tipo ossessivo-compulsivo, in cui i rituali servono a placare la tensione interna.
Le suggerisco di parlarne con uno psicologo, che potrà aiutarla a comprendere meglio ciò che sta vivendo e a individuare strategie efficaci per gestire l’ansia. Con il giusto supporto, è assolutamente possibile stare meglio. Dr. Giuseppe Mirabella
Buonasera, da come descrive la sintomatologia sembrerebbero sintomi ossessivo-ansiosi, per i quali potrebbe trarre beneficio da un percorso di psicoterapia.
Gentile ***,
Da ciò che descrive, i suoi pensieri e i comportamenti ripetitivi (come rifare più volte alcune azioni per placare l’ansia) sembrano essere collegati a un bisogno di ridurre l’angoscia piuttosto che a una perdita di contatto con la realtà o a “pazzia”.
Sintomi come quelli che racconta possono avere diverse spiegazioni, ad esempio essere correlati a momenti di forte ansia, a pensieri ossessivi o a meccanismi di controllo tipici di disturbi d’ansia, senza necessariamente indicare un disturbo psicotico o la presenza di allucinazioni. Tuttavia, ogni persona è unica e solo un colloquio clinico approfondito può aiutare a capire meglio l’origine e la natura di ciò che sta vivendo.
La invito a considerare l’opportunità di rivolgersi a uno/a psicologo/a o psicoterapeuta per un confronto più approfondito: parlare con un professionista in un contesto sicuro può aiutarla a comprendere meglio questi vissuti e trovare strategie più efficaci per gestire l’ansia.
Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti o per concordare un incontro conoscitivo.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Greta Pisano
Psicologa – Psicoterapeuta
Da ciò che descrive, i suoi pensieri e i comportamenti ripetitivi (come rifare più volte alcune azioni per placare l’ansia) sembrano essere collegati a un bisogno di ridurre l’angoscia piuttosto che a una perdita di contatto con la realtà o a “pazzia”.
Sintomi come quelli che racconta possono avere diverse spiegazioni, ad esempio essere correlati a momenti di forte ansia, a pensieri ossessivi o a meccanismi di controllo tipici di disturbi d’ansia, senza necessariamente indicare un disturbo psicotico o la presenza di allucinazioni. Tuttavia, ogni persona è unica e solo un colloquio clinico approfondito può aiutare a capire meglio l’origine e la natura di ciò che sta vivendo.
La invito a considerare l’opportunità di rivolgersi a uno/a psicologo/a o psicoterapeuta per un confronto più approfondito: parlare con un professionista in un contesto sicuro può aiutarla a comprendere meglio questi vissuti e trovare strategie più efficaci per gestire l’ansia.
Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti o per concordare un incontro conoscitivo.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Greta Pisano
Psicologa – Psicoterapeuta
Buonasera, comincio la mia risposta rassicurandola sul fatto che quello che ha raccontato è possibilissimo. Nel suo caso probabilmente è la strategia migliore che lei ha trovato per placare l'ansia, nonostante esistano sicuramente tecniche più efficaci e funzionali. Sarebbe interessante anche capire come questa ansia venga generata, così da agire alla radice del problema. Vorrei approfondire inoltre il discorso relativo ai disturbi dissociativi e le allucinazioni di cui parla, come anche il collegamento all'esempio da lei riportato. Sono a disposizione in caso volesse parlarne in seduta, nel frattempo le auguro una buona serata.
Buongiorno,
quello che descrive – sintomi dissociativi, paura di avere allucinazioni (anche se non si sono mai verificate) e comportamenti ripetitivi come rifare più volte un’azione per placare l’ansia – non significa automaticamente “pazzia” o perdita di contatto con la realtà.
Queste esperienze possono essere legate a stati d’ansia intensi, a tratti ossessivi-compulsivi o a momenti di forte stress emotivo, e spesso la mente reagisce con paure catastrofiche (“sto impazzendo”) anche quando non ci sono segni di psicosi vera e propria.
È importante, però, non sottovalutare questi segnali: parlarne con uno specialista può aiutare a capire meglio l’origine di questi sintomi, imparare strategie per gestire l’ansia e valutare insieme un percorso terapeutico adeguato.
Per approfondire è consigliato rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
quello che descrive – sintomi dissociativi, paura di avere allucinazioni (anche se non si sono mai verificate) e comportamenti ripetitivi come rifare più volte un’azione per placare l’ansia – non significa automaticamente “pazzia” o perdita di contatto con la realtà.
Queste esperienze possono essere legate a stati d’ansia intensi, a tratti ossessivi-compulsivi o a momenti di forte stress emotivo, e spesso la mente reagisce con paure catastrofiche (“sto impazzendo”) anche quando non ci sono segni di psicosi vera e propria.
È importante, però, non sottovalutare questi segnali: parlarne con uno specialista può aiutare a capire meglio l’origine di questi sintomi, imparare strategie per gestire l’ansia e valutare insieme un percorso terapeutico adeguato.
Per approfondire è consigliato rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentile utente,
la sua descrizione mette in luce un forte stato di ansia e preoccupazione legato alla paura di “perdere il controllo” o di sviluppare sintomi psicotici. Va detto subito che ciò che lei racconta non indica automaticamente l’inizio di una “pazzia”. Al contrario, la lucidità con cui lei osserva e racconta i propri vissuti (ad esempio: “so che non ho mai avuto allucinazioni, so che è la mia testa che me lo dice”) è un segnale molto importante, perché significa che mantiene intatta la consapevolezza della realtà.
I comportamenti che descrive, come il ripetere più volte un’azione per calmare l’ansia (“se lo faccio più volte mi passa”), somigliano più a un meccanismo ossessivo-compulsivo che a un sintomo psicotico. In altre parole, la sua mente cerca di ridurre l’ansia attraverso dei rituali o controlli ripetuti, che però finiscono col rinforzare l’ansia stessa. Questo schema è frequente nei disturbi d’ansia e in alcuni quadri ossessivo-compulsivi, e può essere trattato efficacemente con un percorso psicoterapeutico mirato e, se necessario, con un supporto farmacologico prescritto da uno specialista.
Il timore di “impazzire” o di “avere allucinazioni” è un pensiero frequente nelle persone che vivono forti stati d’ansia. Non significa che ciò stia realmente accadendo, ma è il riflesso della paura di perdere il controllo. Proprio per questo, confrontarsi con un professionista può aiutarla a comprendere meglio questi meccanismi, a ridurre l’ansia e a gestire i rituali che descrive.
Le suggerisco, se non l’ha già fatto, di rivolgersi a uno psicologo o a uno psichiatra per una valutazione clinica completa: potrà ricevere rassicurazioni più specifiche e, se necessario, iniziare un percorso terapeutico adeguato.
Cordialmente,
Dottoressa Gloria Giacomin
la sua descrizione mette in luce un forte stato di ansia e preoccupazione legato alla paura di “perdere il controllo” o di sviluppare sintomi psicotici. Va detto subito che ciò che lei racconta non indica automaticamente l’inizio di una “pazzia”. Al contrario, la lucidità con cui lei osserva e racconta i propri vissuti (ad esempio: “so che non ho mai avuto allucinazioni, so che è la mia testa che me lo dice”) è un segnale molto importante, perché significa che mantiene intatta la consapevolezza della realtà.
I comportamenti che descrive, come il ripetere più volte un’azione per calmare l’ansia (“se lo faccio più volte mi passa”), somigliano più a un meccanismo ossessivo-compulsivo che a un sintomo psicotico. In altre parole, la sua mente cerca di ridurre l’ansia attraverso dei rituali o controlli ripetuti, che però finiscono col rinforzare l’ansia stessa. Questo schema è frequente nei disturbi d’ansia e in alcuni quadri ossessivo-compulsivi, e può essere trattato efficacemente con un percorso psicoterapeutico mirato e, se necessario, con un supporto farmacologico prescritto da uno specialista.
Il timore di “impazzire” o di “avere allucinazioni” è un pensiero frequente nelle persone che vivono forti stati d’ansia. Non significa che ciò stia realmente accadendo, ma è il riflesso della paura di perdere il controllo. Proprio per questo, confrontarsi con un professionista può aiutarla a comprendere meglio questi meccanismi, a ridurre l’ansia e a gestire i rituali che descrive.
Le suggerisco, se non l’ha già fatto, di rivolgersi a uno psicologo o a uno psichiatra per una valutazione clinica completa: potrà ricevere rassicurazioni più specifiche e, se necessario, iniziare un percorso terapeutico adeguato.
Cordialmente,
Dottoressa Gloria Giacomin
Buongiorno,
la "paura di impazzire" può essere in alcuni casi esito di problematiche ansiose. Tuttavia è necessaria una valutazione più globale, vista la fatica che descrive in questo attuale momento di vita, le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo o psicoterapeuta.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
la "paura di impazzire" può essere in alcuni casi esito di problematiche ansiose. Tuttavia è necessaria una valutazione più globale, vista la fatica che descrive in questo attuale momento di vita, le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo o psicoterapeuta.
Cordialmente,
Dott.ssa Elisa Fiora
capisco quanto possa essere spaventante vivere queste sensazioni e dubbi su ciò che sta accadendo nella propria mente. Da ciò che descrive, sembra che lei stia sperimentando una forte ansia, accompagnata da pensieri intrusivi e comportamenti ripetitivi messi in atto per alleviare la tensione, come rifare più volte alcune azioni per sentirsi “più tranquilla”. Questo non indica “pazzia”, ma piuttosto un tentativo della mente di gestire l’ansia e recuperare un senso di controllo.
Anche la paura di “impazzire” è in realtà un sintomo frequente nei disturbi d’ansia o nelle fasi di stress intenso. I sintomi dissociativi che riferisce possono comparire in questi contesti, ma non implicano la presenza di una psicosi.
Le suggerirei di parlarne con uno psicologo o una psicologa clinica: un percorso di sostegno o psicoterapia può aiutarla a comprendere meglio questi meccanismi, ridurre l’ansia e recuperare fiducia nelle proprie percezioni. Nel frattempo, si ricordi che ciò che prova non la definisce, e che chiedere aiuto è già un passo molto importante. Se ha altri dubbi o domande mi contatti pure.
Anche la paura di “impazzire” è in realtà un sintomo frequente nei disturbi d’ansia o nelle fasi di stress intenso. I sintomi dissociativi che riferisce possono comparire in questi contesti, ma non implicano la presenza di una psicosi.
Le suggerirei di parlarne con uno psicologo o una psicologa clinica: un percorso di sostegno o psicoterapia può aiutarla a comprendere meglio questi meccanismi, ridurre l’ansia e recuperare fiducia nelle proprie percezioni. Nel frattempo, si ricordi che ciò che prova non la definisce, e che chiedere aiuto è già un passo molto importante. Se ha altri dubbi o domande mi contatti pure.
Buongiorno. Da come scrive, sembra accennare ad uno stato d’ansia importante: per poterle rispondere concretamente è però necessaria una valutazione clinica appropriata. Se questo disagio persiste, contatti uno specialista. SG
Ciao, capisco la preoccupazione e la paura che stai vivendo — quando si sperimentano sensazioni nuove o spaventose legate alla mente è normale temere “di impazzire”.
Da quello che descrivi, però, i tuoi sintomi sembrano più legati all’ansia e al bisogno di controllare o neutralizzare la paura, piuttosto che a un disturbo psicotico o a vere allucinazioni.
Il fatto che tu senta di dover ripetere alcune azioni per ridurre l’ansia è qualcosa che può accadere quando la mente cerca di ristabilire una sensazione di sicurezza, anche se razionalmente sai che non è necessario.
Non si tratta di “pazzia”, ma di un segnale di sofferenza che merita attenzione e ascolto.
Ti consiglierei di parlarne con uno psicoterapeuta: insieme potrete capire l’origine di questa ansia e trovare strategie più efficaci per gestirla.
Rimango a disposizione se desideri approfondire o chiedere chiarimenti.
Un caro saluto!
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Da quello che descrivi, però, i tuoi sintomi sembrano più legati all’ansia e al bisogno di controllare o neutralizzare la paura, piuttosto che a un disturbo psicotico o a vere allucinazioni.
Il fatto che tu senta di dover ripetere alcune azioni per ridurre l’ansia è qualcosa che può accadere quando la mente cerca di ristabilire una sensazione di sicurezza, anche se razionalmente sai che non è necessario.
Non si tratta di “pazzia”, ma di un segnale di sofferenza che merita attenzione e ascolto.
Ti consiglierei di parlarne con uno psicoterapeuta: insieme potrete capire l’origine di questa ansia e trovare strategie più efficaci per gestirla.
Rimango a disposizione se desideri approfondire o chiedere chiarimenti.
Un caro saluto!
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Buongiorno grazie per la condivisione. I sintomi che riporta potrebbero essere associati a diversi quadri clinici come quello ansioso, ossessivo etc. Le consiglierei di fissare un appuntamento con un professionista per un percorso personalizzato che le consenta di acquisire gli strumenti necessari per affrontare al meglio la sua problematica. É possibile prenotare dal mio profilo una video consulenza gratuita di 20 minuti. In bocca al lupo.
Dott.ssa Mariapaola Anania, psicologa clinica, psicosessuologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in formazione.
Dott.ssa Mariapaola Anania, psicologa clinica, psicosessuologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in formazione.
Buongiorno, è difficile riuscire a fare una valutazione esaustiva leggendo solo queste poche righe. Sarebbe più opportuno, oltre che più rispettoso per la sua sofferenza, approfondire la questione, mediante dei colloqui e dei test di valutazione.
Qualora fosse interessato, può prenotare un appuntamento.
Buona giornata!
Qualora fosse interessato, può prenotare un appuntamento.
Buona giornata!
Salve!
Quello che descrive – sintomi dissociativi, paura di avere allucinazioni (anche se non ne ha mai avute) e comportamenti ripetitivi per placare l’ansia – non significa automaticamente “pazzia” o l’inizio di una malattia grave.
Molto più spesso si tratta di ansia intensa o di meccanismi ossessivi (come i controlli ripetuti) che il cervello mette in atto per sentirsi momentaneamente più tranquillo.
Questi pensieri e comportamenti possono essere molto disturbanti, ma non equivalgono a una psicosi o a vere allucinazioni. Tuttavia, se i sintomi persistono o peggiorano, è importante parlarne con uno specialista (psicologo/psicoterapeuta o psichiatra) per valutare insieme il modo migliore di affrontarli. Spero di averle risposto!
Quello che descrive – sintomi dissociativi, paura di avere allucinazioni (anche se non ne ha mai avute) e comportamenti ripetitivi per placare l’ansia – non significa automaticamente “pazzia” o l’inizio di una malattia grave.
Molto più spesso si tratta di ansia intensa o di meccanismi ossessivi (come i controlli ripetuti) che il cervello mette in atto per sentirsi momentaneamente più tranquillo.
Questi pensieri e comportamenti possono essere molto disturbanti, ma non equivalgono a una psicosi o a vere allucinazioni. Tuttavia, se i sintomi persistono o peggiorano, è importante parlarne con uno specialista (psicologo/psicoterapeuta o psichiatra) per valutare insieme il modo migliore di affrontarli. Spero di averle risposto!
Non c’è motivo di pensare che i sintomi che descrivi siano “pazzia”. La paura di avere allucinazioni senza averle mai avute è spesso legata all’ansia, non a una psicosi. I sintomi dissociativi, come sentirsi staccati da sé, sono comuni in momenti di stress intenso. Il bisogno di ripetere azioni, come formattare più volte, è tipico di comportamenti ossessivo-compulsivi usati per ridurre l’ansia. Questi comportamenti non indicano perdita di contatto con la realtà, ma un modo per gestire l’ansia. È importante non giudicarsi severamente per questo. Potrebbe pensare di fare un percorso con un professionista per capire meglio cosa sta succedendo. Lavorare con il corpo con tecniche di grounding come si fa in bioenergetica oppure con la capacità di stare nel qui ed ora come con la mindfulness possono aiutare a ridurre dissociazione e ansia. Affrontare i sintomi precocemente è molto utile. Le auguro di trovare sollievo
Buongiorno, mi dispiace per l'esperienza che sta vivendo. Sarebbe necessario un approfondimento, anche per comprendere cosa intende con dissociazione. I sintomi che descrive potrebbero essere legati principalmente alla forte ansia, e per essere trattati necessitano di un supporto psicologico e forse di un aiuto farmacologico. C'è un continuum tra la normalità e la pazzia, avere esperienze disorientanti non significa essere pazzo, a maggior ragione se vi è consapevolezza, ma sicuramente costituisce un campanello d'allarme che vi è una sofferenza e dei contenuti angosciosi che necessitano di essere accolti e trattati. Un professionista potrebbe affiancarla in questa esperienza, comprendere se vi sono rischi, ed aiutarla a sentirsi più in contatto con sé stessa. Spero di essere stata utile con queste riflessioni. Un caro saluto, dott.ssa Caterina Falessi
salve, contatti al più presto uno psicoterapeuta
Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione. Certamente è un sintomo di un disagio che merita di essere ascoltato, compreso e trattato. Il termine pazzia, sebbene sia un termine forte e normalmente utilizzato dal senso comune, non aiuta a descrivere nessun tipo di condizione. Io le consiglio di affidarsi a un professionista che saprà, con i dovuti accertamenti, capire cosa le accade. Buona giornata
Buon pomeriggio,
gli elementi che riporta sono degni di nota, la invito a contattare un professionista.
Un caro saluto
gli elementi che riporta sono degni di nota, la invito a contattare un professionista.
Un caro saluto
Gentile utente di mio dottore,
le manifestazioni di cui parla sono l'espressione acuta di un disturbo d'ansia. Intraprenda un percorso di psicoterapia, vedrà che con il tempo uscirà dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
le manifestazioni di cui parla sono l'espressione acuta di un disturbo d'ansia. Intraprenda un percorso di psicoterapia, vedrà che con il tempo uscirà dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, è indice di un malessere che perdura da tempo e che si trasforma. Io le suggerisco di andare alla radice del problema per evitare una lotta continua nel cercare di contenere i sintomi. Contatti uno psicoterapeuta per una valutazione del caso. Ci saranno sicuramente una serie di eventi che l hanno gradualmente portata a dissociare.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
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