Buongiorno, da un po' di tempo mi risulta molto difficile concentrarmi sia nello studio (sono uno st

24 risposte
Buongiorno, da un po' di tempo mi risulta molto difficile concentrarmi sia nello studio (sono uno studente di 22 anni) che anche su film o serie tv di lunga durata, a volte anche durante delle conversazioni con altre persone. Con lo studio fatico ad arrivare anche a 15/20 minuti di concentrazione continua, ormai non riesco quasi ad arrivare alla fine di un film. Non riesco a capire da cosa può essere dovuto, dormo sempre molto (8 ore a notte in media, più a volte pennichella pomeridiana) e non faccio nulla di particolarmente stancante. Ho anche poca motivazione nel fare le cose ma mi devo laureare e devo cercare di risolvere questo problema quanto prima. Quali potrebbero essere le cause?
Grazie.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Alessia d'Arma
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Milano
Gentile utente,

servirebbe uno spazio più ampio di questo per ascoltare la sua storia e comprendere la natura di queste difficoltà di concentrazione che qui riporta.

Andrebbe approfondito inoltre se la mancanza di motivazione che qui riporta venga esperita in situazioni circoscritte o se si tratti piuttosto di una mancanza di motivazione più ad ampio spettro.

La consulenza con un professionista psicologo o psicoterapeuta potrebbe aiutarla nel far luce su cosa stia accadendo in questo specifico momento di vita.
La saluto cordialmente.
Dott.ssa Veronica Lokar
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Trieste
Buongiorno, la laurea come conclusione degli studi universitari, puo’ avere molte implicazioni psicologiche, piu’ o meno consapevoli.
Sarebbe interessante capire quale significato profondo possa avere per lei e come mai, ora che e’ vicino alla meta, si stia ‘arrestando’ con queste difficolta’ di concentrazione e irrequietezza mentale. Un aiuto psicologico in questo momento risulterebbe sicuramente utile. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Dora Pelullo
Psicologo, Psicologo clinico
Orta Nova
Ciao. Mi stupisce sentirti parlare della laurea come di un problema da risolvere. Il nodo potrebbe essere lì? Le risposte le hai solo tu, ma probabilmente ti farebbe bene lasciarti accompagnare per capire quello che ti sta accadendo, imparando ad accogliere le risposte (o ulteriori domande) che ne deriveranno. Prenditi un po' di spazio per ascoltarti davvero. Se vorrai, sono a disposizione online. Un caro abbraccio.
Dott.ssa Serena Sgrosso
Psicologo, Psicologo clinico
Dueville
Gentile utente, potrebbe trattarsi di un periodo particolare ma per poterle rispondere sarebbe necessario andare a più fondo e capire un po’ della sua storia per vedere se può esserci un disturbo dell’umore sotto a “quest’affaticamento” a concentrarsi…Provi a contattare qualche specialista per approfondire un po meglio la sua situazione e “sbloccarsi” per riuscire a raggiungere i suoi obiettivi. A disposizione.
Buonasera, le consiglio di approfondire questa situazione con un terapeuta in modo da capire se si tratta di un periodo di sovraffaticamento oppure se ci sono motivi più profondi.
Laurearsi è un passaggio molto importante, potrebbe essere legato all'avvicinarsi di questo momento?
Un cordiale saluto
Patrizia De Sanctis
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, queste difficoltà di attenzione prolungata si sono manifestate di recente? Ha mai notato se non riesce a concentrarsi perché ci sono pensieri particolari che le creano ansia? Le piace il suo percorso di studi? Sono domande da cui partire per iniziare a ipotizzare se la difficoltà sia legata ad alcuni fattori piuttosto che alla mancanza di motivazione che non credo possa interferire durante la visione di un film. Difficile quindi dare una risposta ben precisa. Se dovessero perdurare può fare una visita presso un neuropsichiatra. Se dovesse esserci una componente emotiva, ansia o altro, dovrebbe rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Intanto potrebbero esserle utili alcuni rimedi floreali o omeopatici per aumentare l'attenzione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Stefano Ventura
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Gentile Utente,

I sintomi che ci riporta potrebbero essere dovuti ad una depressione. Non si può fare una diagnosi con le poche cose che ci racconta, ma io le suggerisco innanzitutto di rivolgersi al suo medico, perché valuti il suo stato fisico. Solo se tutto andrà bene fisicamente, dovrebbe approfondire il suo stato psicologico, rivolgendosi ad uno psicoterapeuta.

Con i migliori auguri,
Dr. Ventura
Dott.ssa Giulia Doni
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno! Dalle sue parole si comprende la fatica di questo momento della sua vita.
Come punto di partenza le consiglio di cercare di capire quali sono i momenti, i contesti, le situazioni in cui lei si sente poco motivato o poco concentrato e quali sono le emozioni che suscitano quegli eventi.
Se ritiene utile ne possiamo parlare insieme, rimango a disposizione
Cordialmente
Dottoressa Giulia Doni
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Le cause possono essere diverse e più o meno concomitanti. Dal tono dell'umore alla perdita di motivazione, potrebbe richiedere una consulenza per cercare di chiarirsi meglio.
Gentile utente buongiorno.
L'attenzione è un'abilità del nostro sistema nervoso centrale. I circuiti dell'attenzione sono sia sottocorticali e riguardano la vigilanza e il tono di attivazione, ma soprattutto sono circuiti della corteccia cerebrale (Prefrontale) che consentono di canalizzare l'attività percettiva e cognitiva su singoli compiti, rendendo efficiente una area piuttosto che un altra. Possiamo ad esempio portare avanti una conversazione specifica in mezzo al trambusto di una folla, oppure seguire un bersaglio visivo che si muove in ambienti complessi (una persona tra molte, una macchina nel traffico, un aereo sul radar, eccetera).
Nello studio l'attenzione diventa concentrazione, cioè il focus attentivo si restringe su una specifica fonte di informazione e la memoria di lavoro (che è intimamente legata all'attenzione) seleziona le abilità cognitive strettamente necessarie a quel compito (lettura, scrittura, ripasso, commento, reinterpretazione, processi deduttivi e induttivi).
Nel vedere un film o una serie tv (per rimanere sugli esempi che lei ha fatto), la concentrazione è assai meno canalizzata, l'attenzione è piuttosto passiva se non alimentata da profondo interesse e coinvolgimento.

Ad ogni in modo, in entrambi i casi, l'attenzione è supportata da due fattori determinanti, che sono anche fattori limitanti: da un lato abbiamo la motivazione o interesse o curiosità, per il compito che stiamo svolgendo; dall'altro lato abbiamo il coinvolgimento emotivo, cioè quanto il compito smuove le emozioni che possono essere positive, ma anche negative.

Lei avverte un deficit di attenzione in questo periodo, probabilmente avverte anche che ci sono molteplici fonti di distrazione che sembrano prendere il sopravvento su compiti che di solito si prefigge.
Potrebbe essere che venga meno il fattore motivazione, che abbia perso di vista l'interesse per un certo tipo di attività: magari vedere film o serie tv in questo periodo non stimola più la stessa curiosità di prima e il coinvolgimento nelle scene o nelle vicende della narrazione si è affievolito. Forse è necessario rinnovare la modalità di accesso a quel tipo di informazioni, cambiando il genere di spettacolo oppure la fonte stessa di informazioni, passando ad esempio ai libri che raccontano quelle storie, o storie simili, oppure musei, mostre, viaggi che riguardano quel mondo immaginario che sembra non suscitare più lo stesso interesse in lei.

Ma il punto cruciale per lei è l'aspetto emotivo che si rivela nella sua diminuita capacità di metter concentrazione nello studio, dove invece la motivazione e la resilienza mi sembrano forti e, in un certo verso, pressanti.
La vicinanza dell'obiettivo da raggiungere sta creando una risposta emotiva di cui forse è ancora poco consapevole, generando sintomi facilmente riconducibili allo stress e all'ansia. In molti casi, l'ansia e lo stress sono amici dell'attenzione, cioè ci mettono in guardia sull'importanza dell'evento e ci pressano a svolgere i compiti necessari a raggiungere i nostri obiettivi, focalizzando l'attenzione sugli stimoli più rilevanti. In altri casi però non reggiamo questa pressione, l'ansia prende il sopravvento e l'effetto sull'attenzione è devastante, facendo emergere pensieri di preoccupazione per l'esito del compito, paure di fallimento, mancanza di sicurezza e di autostima, oltre a fastidiose conseguenze fisiche come tensione muscolare, difficoltà a respirare, ad alimentarsi e a dormire.

Il mio consiglio è di comprendere se gli elementi cognitivi (meno interesse e meno curiosità) e quelli emotivi (preoccupazione, ansia) stanno alterando la sua efficienza nello studio, e in altri ambiti. Un modo per conoscere meglio queste dinamiche è la presa di consapevolezza: ci sono tecniche immaginative e meditative che consentono di "allenare" l'attenzione in modo efficace concentrandosi sul momento presente e creando una sorta di distacco dal flusso di pensieri e di emozioni che normalmente ci travolge.
La Mindfulness è la disciplina che meglio di altre avvicina le persone a questo tipo di piena attenzione e consapevolezza: moltissimi tra atleti, attori, studenti, professionisti, medici e altri, svolgono esercitazioni di Mindfulness per affrontare gli impegni più complessi e sfidanti, limitando così i fattori di distrazioni e massimizzando l'efficienza della memoria di lavoro e dei circuiti dell'attenzione.

Spero di averle dato informazioni e spunti per superare questo suo momento di difficoltà. Sicuramente ha tutti gli strumenti e le potenzialità per farlo, qualora però volesse avere maggiori elementi conoscitivi sulle pratiche che le ho suggerito può contattarmi senza problemi.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
La disattenzione potrebbe essere prodotta dal disinteresse verso le cose in questo momento. Questo potrebbe ricondurre ad un principio depressivo, ma per esserne certi sarebbe opportuno aprirsi alla possibilità di una valutazione psicodiagnostica. Nel caso fosse confermato il vissuto depressivo, attraverso l'ausilio della psicoterapia potrebbe essere aiutato a superare questo momento di difficoltà.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dr. Barbara Civera
Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Ci sono un po' di aspetti che andrebbero approfonditi. Fra questi, sicuramente, l'assenza di motivazione e di concentrazione anche (da come ho capito) per attività ludiche, non solo per lo studio.
Il fattore stress-laurea potrebbe giocare un ruolo molto importante. Mi chiedo, tra le altre cose: quanto studi ogni giorno?Come è organizzata la tua giornata tipo? Dovere e piacere sono ben bilanciati? Hai mai avuto problemi di concentrazione in precedenza, che magari erano più lievi ma nel frattempo sono peggiorati? Ti consiglio di rivolgerti ad uno specialista, possibilmente qualcuno che si occupi anche di ADHD, perché se ci fosse stato un peggioramento ma già in precedenza hai avuto difficoltà con lo studio, non escluderei possa essere quello. Altre ipotesi possono riguardare umore depresso, ansia, ansia da prestazione....decisamente troppe possibilità per risolvere in autonomia! Meglio se contatti un professionista che ti aiuti a capire quale sia il reale problema e come risolverlo.
Dr. Barbara Civera.
Dott.ssa Gioia Picchianti
Psicologo, Psicologo clinico
Orbetello Scalo
ciao, grazie per aver condiviso qua la tua problematica; gli elementi che fornisci potrebbero non essere sufficienti per stabilire quali sono le cause di questi comportamenti... bisognerebbe capire anche come ti comportavi prima , quali erano e quali sono le tue abitudini, il tuo stile di vita ecc.. per svolgere un'anamnesi più completa e arrivare alla questione del problema.. per questo ti suggerisco un'approfondimento tramite un supporto psicologico se non lo hai già fatto. Resto a disposizione anche online, Dott.ssa Gioia Picchianti.
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Caro,

Il problema della concentrazione, come hai descritto, è una tematica che tocca diversi ambiti della tua vita quotidiana, dall'ambito accademico alle attività ricreative come guardare film, fino alle interazioni sociali. Quando tale difficoltà si manifesta in modo così pervasivo, è fondamentale affrontarlo per capire le cause sottostanti e individuare possibili soluzioni.

Diversi fattori possono influenzare la capacità di concentrazione:

Stress e Ansia: Situazioni stressanti o periodi di elevata ansia possono compromettere la capacità di concentrarsi. La pressione legata alla laurea potrebbe generare un carico di ansia che incide sulla tua attenzione.

Stili di vita: Anche se menzioni di dormire a sufficienza, la qualità del sonno è altrettanto importante quanto la quantità. Ci sono anche altri fattori legati allo stile di vita che possono influenzare la concentrazione, come l'alimentazione e l'attività fisica.

Fattori emotivi: Sentimenti di apatia, tristezza o desolazione possono essere sintomi di condizioni come la depressione, che può manifestarsi con difficoltà di concentrazione e mancanza di motivazione.

Disturbi dell'attenzione: Esistono condizioni, come il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD), che possono presentarsi anche in età adulta e che comportano difficoltà di concentrazione, facilmente distraibili, ecc.

Ti suggerisco di consultare uno psicologo o uno psichiatra per valutare in maniera approfondita la tua situazione. Una valutazione clinica potrebbe aiutarti a identificare la causa sottostante e a indirizzarti verso le migliori strategie di intervento.

In attesa di un eventuale consulto, potresti sperimentare alcune tecniche di gestione del tempo come la "tecnica Pomodoro", che prevede intervalli di studio intensivo seguiti da brevi pause, o tecniche di rilassamento e mindfulness per ridurre l'ansia e migliorare la concentrazione.

Ti auguro il meglio nel tuo percorso e nella tua carriera accademica.

Cordiali saluti,
Ilaria.
Dott.ssa Chiara Petrucci
Psicologo
Cepagatti
Gentile utente, credo che la situazione dell' imminenza della sua laurea possa giocare un ruolo significativo su questo spiacevole stato d'animo e perdita di motivazione. Tuttavia, se sente l' esigenza di sapere a cosa sia dovuto questo calo di concentrazione e motivazione, sarebbe consigliabile indagare tutte le dinamiche in ballo con l' aiuto di un consulto psicologico. Purtroppo, in questo spazio è impossibile fornire una risposta che sia buona e totalmente veritiera per lei; ci sarebbe bisogno di un' analisi molto più approfondita. Resto a disposizione per qualsiasi necessità e le faccio i miei auguri per la sua carriera universitaria. Un saluto
Gentile utente, comprendo che non riuscire a concentrarsi sulle attività quotidiane che nomina, sia una difficoltà. Circa le cause di questa sua difficoltà potrebbero essere fatte delle ipotesi, nessuna delle quali potrebbe però risultare esaustivamente esplorata attraverso una risposta che non tenga conto di una serie di aspetti legati alla sua persona. Quando si approccia allo studio, o quando guarda un film e si rende conto di distrarsi ha provato a notare se ci sono dei pensieri che attirano la sua attenzione? Fare queste osservazioni potrebbe essere un utile punto di partenza. Resto a disposizione, le auguro buona giornata
Dott.ssa Alice Alghisi
Psicologo, Psicologo clinico
Pompiano
Caro utente, capisco il disagio della situazione che riporti: la laurea, oltre ad una scadenza, rappesenta anche un importante traguardo di crescita personale e di cambiamento. Condividere questo disagio qui è già un segnale che denota la tua volontà a far qualcosa verso una soluzione. Purtroppo ogni caso è a sè, dunque dalle tue parole qui non è possibile evincere la causa di questo calo di motivazione/umore/attenzione: le cause potrebbero essere diverse e comunque potrebbero risultare poco utili ad indicarti una strada da seguire.
Potresti provare a fare un "check" rispetto allo "stato di avanzamento lavori" in cui ti trovi per definire bene da dove "parti"; poi focalizzarti di più sugli obiettivi che vorresti raggiungere, magari fissando "piccoli traguardi" lungo la strada verso quelli più "grandi" per capire se e come ti stai muovendo ed eventualmente ricorreggere il tiro; provare a pensare e visualizzare le tue motivazioni, perchè lo stai facendo e come potrebbe essere il "dopo" potrebbe essere un buon traino per stimolare la tua voglia e la tua energia.
Se tutto questo non dovesse funzionare o non fosse abbastanza (o tu ci avessi già provato senza successo), potrebbe essere importante affrontare la questione con un professionista, che, oltre ad accompagnarti e sostenerti, possa anche indagare la precisa natura del tuo problema per comprendere quali strategie potrebbero risultare più efficaci. Ti auguro di ritrovare in te la scintilla che mobilita le tue energie. Naturalmente resto a disposizione, anche online, se avessi necessità di approfondire.
Un abbraccio.
Dott.ssa Martina Panzeri
Psicologo, Psicologo clinico
Cusano Milanino
Gentile utente, servirebbe uno spazio più ampio di questo per ascoltare la sua storia e comprendere la natura di queste difficoltà di concentrazione che qui riporta. Andrebbe approfondito inoltre se la mancanza di motivazione che qui riporta venga esperita in situazioni circoscritte o se si tratti piuttosto di una mancanza di motivazione più ad ampio spettro. Va considerato anche il timing, capendo il momento che sta vivendo. Laurearsi è un passaggio molto importante, potrebbe essere legato all'avvicinarsi di questo momento?
Resto a disposizione, Dott.ssa Martina Panzeri
Buongiorno, comprendo quanto possa essere frustrante affrontare difficoltà di concentrazione, specialmente quando interferiscono con le tue attività quotidiane. Questi ostacoli possono avere diverse origini, e con il giusto supporto è possibile esplorarli e superarli. La PNL-T (Programmazione Neuro-Linguistica Terapeutica) è un approccio potente che agisce proprio su questo: trasforma pensieri, emozioni e comportamenti limitanti, favorendo un miglioramento duraturo del benessere psicologico. In particolare, la PNL-T può aiutarti a sbloccare la concentrazione, aumentare la motivazione e creare schemi mentali più efficaci.
Dott.ssa Irene Ferrara
Psicologo
San Martino Buon Albergo
Buongiorno, comprendo che possa essere frustrante avere difficoltà di concentrazione soprattutto durante il periodo di studio nel quale la concentrazione è fondamentale. Non riuscirci causa insoddisfazione e rabbia. Le cause della disattenzione potrebbero essere diverse ed avere più o meno fattori legati tra loro. Si potrebbe fare riferimento all'ansia o stress Potrebbe trattarsi di stress o ansia, magari le preoccupazioni per i risultati o le scadenze degli esami potrebbero tenerti occupata la mente. Anche lo stile di vita gioca un ruolo fondamentale: dormire otto ore a notte non significa necessariamente avere un sonno di qualità, e fattori come l’alimentazione, il livello di attività fisica e il tempo trascorso davanti agli schermi possono influenzare la capacità di concentrarsi. Anche la motivazione può avere il suo ruolo. Se ciò che fai durante la giornata viene vissuto come un peso o una costrizione la tua mente non rimarrà concentrata a comando. Potrebbe essere utile parlarne con un professionista per escludere eventuali cause neurobiologiche, come il disturbo dell’attenzione (ADHD) o altre condizioni che possono influenzare la concentrazione. Rimango a disposizione.



Dott.ssa Chiara Perugini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Le cause potrebbero essere diverse. Difficile dire con certezza quale possa essere la causa di questo suo malessere. Mi chiedo cosa ha affrontato fino ad oggi per sentirsi così stanco.
Dott.ssa Lucia Boniotti
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Gentile utente,
Spesso le difficoltà di concentrazione non dipendono da una mancanza di sonno, ma sono legate a fattori psicologici come stress, ansia o una generale demotivazione.
Per poter affrontare e risolvere il problema in modo efficace, ti consiglio di rivolgerti a un professionista. Un percorso potrebbe aiutarti a capire le cause profonde di questa difficoltà e a trovare le strategie più adatte per ritrovare la concentrazione e la motivazione.

Un caro saluto,
dott.ssa Boniotti.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver scritto e per aver descritto con chiarezza ciò che sta vivendo. La difficoltà di concentrazione che racconta è qualcosa che molte persone sperimentano, soprattutto in una fase della vita come la sua, in cui ci si trova a dover reggere aspettative importanti come la laurea, le scelte future e il confronto con ciò che si vorrebbe essere o fare. È comprensibile che questo la preoccupi e che senta l’urgenza di capire cosa stia succedendo. È importante sapere che la concentrazione non è una capacità “fissa”, ma è molto sensibile allo stato emotivo e mentale in cui ci si trova. Quando la mente è appesantita da pensieri, preoccupazioni, senso di pressione o anche solo da una stanchezza non tanto fisica quanto psicologica, l’attenzione tende a frammentarsi. In questi casi non è raro che il cervello faccia fatica a rimanere focalizzato a lungo, che si distragga facilmente o che cerchi di “scappare” da ciò che richiede uno sforzo prolungato, come lo studio o la visione di un film. Il fatto che lei dorma un numero adeguato di ore e non svolga attività particolarmente stancanti fa pensare che la fatica non sia tanto corporea, quanto legata a una sorta di sovraccarico mentale o emotivo. Spesso, quando manca la motivazione o quando si vive un periodo in cui tutto sembra pesare di più, la mente entra in una modalità di risparmio, come se dicesse “non ce la faccio a reggere ancora”. Questo può tradursi in difficoltà di concentrazione, calo dell’interesse e sensazione di essere spenti o poco presenti. Un altro aspetto da considerare è il rapporto che ha in questo momento con lo studio e con l’obiettivo della laurea. Anche quando desideriamo davvero raggiungere un traguardo, può capitare che la pressione interna, la paura di non farcela o il timore del “dopo” creino una tensione tale da bloccare le risorse invece di attivarle. In queste situazioni la mente può oscillare tra il bisogno di impegnarsi e una sorta di ritiro, che non è pigrizia ma una risposta a uno stress percepito come eccessivo. La difficoltà a mantenere l’attenzione anche durante film, serie o conversazioni suggerisce che non si tratta solo di un problema legato allo studio, ma di uno stato più generale di affaticamento mentale. È come se la mente facesse fatica a restare ancorata al momento presente e scivolasse via facilmente. Questo può accadere quando si è molto orientati al dover fare, al dover arrivare, e poco in contatto con ciò che si sta vivendo qui e ora. Può essere utile iniziare ad osservare con gentilezza cosa accade dentro di lei quando prova a concentrarsi. Non tanto forzandosi, ma chiedendosi se emergono pensieri di autosvalutazione, frustrazione, ansia per il tempo che passa o confronti con come “dovrebbe” funzionare. Spesso non è la mancanza di capacità a interferire con la concentrazione, ma il dialogo interno critico che accompagna ogni tentativo e che finisce per consumare molte energie. Affrontare questo momento può significare anche concedersi di rivedere il ritmo e le aspettative, cercando di ricostruire un rapporto più sostenibile con lo studio e con se stesso. In alcuni casi, un percorso di supporto psicologico può aiutare a fare chiarezza su ciò che sta drenando motivazione ed energia, e a ritrovare gradualmente una maggiore presenza mentale e fiducia nelle proprie risorse. Il fatto che lei si stia interrogando e stia cercando una soluzione è già un segnale importante di consapevolezza e desiderio di stare meglio. Con il giusto spazio di ascolto e comprensione, è possibile ritrovare una concentrazione più stabile e una motivazione più autentica, senza forzarsi o colpevolizzarsi. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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