Buongiorno da 2 mesi circa ho confusione e nebbia mentale come se il mio cervello non riesce più a c
24
risposte
Buongiorno da 2 mesi circa ho confusione e nebbia mentale come se il mio cervello non riesce più a connetere una sensazione strana... tutto questo h24, volevo chiedere può essere dovuto al lavoro che faccio cioè troppe ore davanti al pc?
oppure cosa?
oppure cosa?
Gentilissimo,
Necessiterei di qualche informazione in più per poter rispondere.
Mi scriva pure.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
Necessiterei di qualche informazione in più per poter rispondere.
Mi scriva pure.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Buongiorno,
la sensazione di "nebbia mentale" (o brain fog) che descrive può avere diverse cause e non va sottovalutata, soprattutto se persiste h24 da due mesi. È possibile che stare molte ore davanti al computer, soprattutto con scarso riposo, stress prolungato o mancanza di pause, contribuisca a questo stato di affaticamento mentale. Tuttavia, potrebbero esserci anche altri fattori coinvolti, come:
– un elevato livello di stress o ansia;
– un sonno non ristoratore o alterato;
– alimentazione poco equilibrata o carenze nutrizionali;
– difficoltà emotive più profonde che si manifestano anche a livello cognitivo.
Se si tratta di una condizione nuova e continua, il mio consiglio è di valutarla con un professionista. Un percorso psicologico può aiutare a comprendere se alla base vi siano vissuti emotivi o situazioni di tensione non elaborate, che stanno influenzando la sua lucidità mentale e il suo benessere complessivo.
Se lo desidera, sono a disposizione per un primo colloquio. Un caro saluto.
la sensazione di "nebbia mentale" (o brain fog) che descrive può avere diverse cause e non va sottovalutata, soprattutto se persiste h24 da due mesi. È possibile che stare molte ore davanti al computer, soprattutto con scarso riposo, stress prolungato o mancanza di pause, contribuisca a questo stato di affaticamento mentale. Tuttavia, potrebbero esserci anche altri fattori coinvolti, come:
– un elevato livello di stress o ansia;
– un sonno non ristoratore o alterato;
– alimentazione poco equilibrata o carenze nutrizionali;
– difficoltà emotive più profonde che si manifestano anche a livello cognitivo.
Se si tratta di una condizione nuova e continua, il mio consiglio è di valutarla con un professionista. Un percorso psicologico può aiutare a comprendere se alla base vi siano vissuti emotivi o situazioni di tensione non elaborate, che stanno influenzando la sua lucidità mentale e il suo benessere complessivo.
Se lo desidera, sono a disposizione per un primo colloquio. Un caro saluto.
Gentile Utente,
vedo necessario un approfondimento per potersi sbilanciare. Se desidera può valutare un confronto specialistico.
Saluti
vedo necessario un approfondimento per potersi sbilanciare. Se desidera può valutare un confronto specialistico.
Saluti
Buongiorno, si certo, passare davanti al pc diverse ore non aiuta e può affaticare alcune funzioni cerebrali. Tuttavia le suggerisco di parlare con il suo medico, visto che i sintomi descritti sembrano in primis di natura organica. Il fatto che si rivolga a degli psicologi può significare che c’è un malessere psicologico, oltre a ciò che viene descritto? Sarebbe interessante capire se non si tratti solo di un affaticamento ma se possa esserci altro.
Gentile utente, le consiglierei di fare un passaggio dal suo medico di base, in modo che le possa fornire una diagnosi, dopo una valutazione più esaustiva delle problematiche che riporta. Qualora poi il medico escludesse possibili cause organiche, ma problematiche in ambito psicologico, potrebbe consigliarle una prima visita presso uno psicologo o uno psicoterapeuta. Cordiali saluti, Dott.ssa Arianna Magnani
Buongiorno,
La sensazione di “nebbia mentale” o confusione persistente può avere diverse cause, sia di natura fisica che psicologica. Trascorrere molte ore davanti al PC, specie senza pause regolari, può sicuramente contribuire a una stanchezza mentale e a una diminuzione della lucidità cognitiva. Tuttavia, è importante considerare anche altri fattori come stress prolungato, carichi emotivi, mancanza di sonno ristoratore, alimentazione, eventuali carenze nutrizionali, o stati ansiosi e depressivi.
Essendo un sintomo presente h24 da due mesi, le consiglio di non trascurarlo. Potrebbe essere utile un confronto con un medico per escludere cause organiche e, parallelamente, iniziare un percorso psicologico per esplorare eventuali fattori emotivi o situazionali che potrebbero contribuire a questo stato. Ascoltare il proprio corpo e prendersi cura di sé è il primo passo verso il benessere.
Resto a disposizione se desidera approfondire.
Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore
La sensazione di “nebbia mentale” o confusione persistente può avere diverse cause, sia di natura fisica che psicologica. Trascorrere molte ore davanti al PC, specie senza pause regolari, può sicuramente contribuire a una stanchezza mentale e a una diminuzione della lucidità cognitiva. Tuttavia, è importante considerare anche altri fattori come stress prolungato, carichi emotivi, mancanza di sonno ristoratore, alimentazione, eventuali carenze nutrizionali, o stati ansiosi e depressivi.
Essendo un sintomo presente h24 da due mesi, le consiglio di non trascurarlo. Potrebbe essere utile un confronto con un medico per escludere cause organiche e, parallelamente, iniziare un percorso psicologico per esplorare eventuali fattori emotivi o situazionali che potrebbero contribuire a questo stato. Ascoltare il proprio corpo e prendersi cura di sé è il primo passo verso il benessere.
Resto a disposizione se desidera approfondire.
Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore
Gentile,
potrebbe trattarsi di stanchezza fisica e/o mentale legato al lavoro o altra situazione.
potrebbe trattarsi di stanchezza fisica e/o mentale legato al lavoro o altra situazione.
Gentile Utente,
la sensazione di “confusione” o “nebbia mentale” che descrive — spesso definita brain fog — può avere diverse cause, che vanno valutate con attenzione. Tra i possibili fattori ci sono sicuramente lo stress prolungato, la stanchezza mentale, la scarsa qualità del sonno, e anche l’eccessiva esposizione agli schermi, soprattutto se non accompagnata da pause adeguate e attività rigeneranti.
Tuttavia, è importante considerare anche eventuali aspetti legati allo stile di vita (alimentazione, idratazione, movimento), al livello di ansia o umore, e a eventuali carenze o squilibri (come quelli vitaminici o ormonali). In alcuni casi, questi sintomi possono anche accompagnare situazioni di tipo psicologico o neurologico, ed è quindi consigliabile parlarne sia con il medico di base sia, se utile, con uno psicologo.
Ascoltare questo segnale del corpo e della mente è già un primo passo importante. Un confronto professionale potrà aiutarla a chiarire le cause e trovare strategie efficaci per ritrovare lucidità e benessere.
Un caro saluto.
la sensazione di “confusione” o “nebbia mentale” che descrive — spesso definita brain fog — può avere diverse cause, che vanno valutate con attenzione. Tra i possibili fattori ci sono sicuramente lo stress prolungato, la stanchezza mentale, la scarsa qualità del sonno, e anche l’eccessiva esposizione agli schermi, soprattutto se non accompagnata da pause adeguate e attività rigeneranti.
Tuttavia, è importante considerare anche eventuali aspetti legati allo stile di vita (alimentazione, idratazione, movimento), al livello di ansia o umore, e a eventuali carenze o squilibri (come quelli vitaminici o ormonali). In alcuni casi, questi sintomi possono anche accompagnare situazioni di tipo psicologico o neurologico, ed è quindi consigliabile parlarne sia con il medico di base sia, se utile, con uno psicologo.
Ascoltare questo segnale del corpo e della mente è già un primo passo importante. Un confronto professionale potrà aiutarla a chiarire le cause e trovare strategie efficaci per ritrovare lucidità e benessere.
Un caro saluto.
La stanchezza prolungata davanti allo schermo può senz’altro innescare senso di disorientamento e rallentamento mentale, perché l’eccesso di stimoli visivi e cognitivi affatica sia la vista sia i centri attentivi del cervello. Tuttavia, se la “nebbia” persiste 24 ore su 24 da due mesi, è probabile che entrino in gioco anche altri fattori.
Un ritmo di sonno irregolare o un riposo non ristoratore possono contribuire a vuoti di concentrazione e difficoltà di memoria: quando dormiamo male o troppo poco, il cervello fatica a consolidare informazioni e a ripulire le scorie metaboliche accumulate durante il giorno. Allo stesso modo, una dieta carente di nutrienti essenziali (vitamine del gruppo B, ferro, magnesio) e una scarsa idratazione possono ridurre l’efficienza cognitiva, accentuando il senso di “annebbiamento”.
Dal punto di vista psicologico, l’ansia o uno stato emotivo prolungatamente teso – anche se sottile – possono dare una sensazione soggettiva di distacco dalla realtà esterna, come se i pensieri restassero intrappolati in un velo. Se aggiungi un eventuale uso cronico di farmaci per l’ansia o la depressione, è possibile che si creino lievi effetti collaterali di tipo cognitivo.
Per escludere cause organiche è importante valutare la funzione tiroidea, i livelli di zuccheri nel sangue e di micronutrienti con un esame del sangue di base, e considerare un controllo neurologico se il sintomo peggiora. Nel frattempo, oltre a ridurre le sessioni al computer e inserire pause periodiche con esercizi di rilassamento o semplici camminate all’aperto, cerca di regolarizzare il sonno con orari fissi e di mantenere una buona idratazione e alimentazione.
Se non noti miglioramenti nelle prossime settimane o avverti un peggioramento, ti consiglio di confrontarti con un medico per un inquadramento più approfondito e, se necessario, con uno specialista in neurologia o psichiatria.
Un ritmo di sonno irregolare o un riposo non ristoratore possono contribuire a vuoti di concentrazione e difficoltà di memoria: quando dormiamo male o troppo poco, il cervello fatica a consolidare informazioni e a ripulire le scorie metaboliche accumulate durante il giorno. Allo stesso modo, una dieta carente di nutrienti essenziali (vitamine del gruppo B, ferro, magnesio) e una scarsa idratazione possono ridurre l’efficienza cognitiva, accentuando il senso di “annebbiamento”.
Dal punto di vista psicologico, l’ansia o uno stato emotivo prolungatamente teso – anche se sottile – possono dare una sensazione soggettiva di distacco dalla realtà esterna, come se i pensieri restassero intrappolati in un velo. Se aggiungi un eventuale uso cronico di farmaci per l’ansia o la depressione, è possibile che si creino lievi effetti collaterali di tipo cognitivo.
Per escludere cause organiche è importante valutare la funzione tiroidea, i livelli di zuccheri nel sangue e di micronutrienti con un esame del sangue di base, e considerare un controllo neurologico se il sintomo peggiora. Nel frattempo, oltre a ridurre le sessioni al computer e inserire pause periodiche con esercizi di rilassamento o semplici camminate all’aperto, cerca di regolarizzare il sonno con orari fissi e di mantenere una buona idratazione e alimentazione.
Se non noti miglioramenti nelle prossime settimane o avverti un peggioramento, ti consiglio di confrontarti con un medico per un inquadramento più approfondito e, se necessario, con uno specialista in neurologia o psichiatria.
Buongiorno, capisco quanto possa essere frustrante vivere una sensazione persistente di confusione mentale e “nebbia nel cervello” (brain fog). Questo stato, specie se presente h24, può avere molteplici cause, e sì, passare troppe ore davanti al PC può essere una concausa, ma non è l’unica possibilità da considerare. Occorre approfondire il contorno ambientale e lo stato emotivo!
Buongiorno. La sensazione di confusione mentale o "nebbia mentale" (brain fog) che descrive, presente da circa 2 mesi e persistente per tutta la giornata, può avere diverse cause, fisiche, psicologiche, ambientali o comportamentali. Lavorare per molte ore davanti al computer sicuramente può contribuire, ma da solo potrebbe non spiegare tutto.
E' necessario, quindi, considerare prima le cause legate al lavoro (le tante ore davanti al pc) e allo stile di vita (sedentarietà o scarso igiene del sonno) e da escludere possibili variabili mediche (valori bassi di alcune vitamine, ad esempio). Cause psicologiche, invece, potrebbero essere ansia e stress o anche burnout.
Può essere pertanto utile valutare lo stile di vita e fare un check-up medico di base, dopodiché considerare l'inizio di un percorso psicologico se questa sensazione permane e ritiene che sia probabilmente dovuta ad una questione mentale. Intanto, può tenere un diario per evidenziare la possibile presenza di fattori scatenanti o concause.
Se vuole, sono a disposizione. Un caro saluto
E' necessario, quindi, considerare prima le cause legate al lavoro (le tante ore davanti al pc) e allo stile di vita (sedentarietà o scarso igiene del sonno) e da escludere possibili variabili mediche (valori bassi di alcune vitamine, ad esempio). Cause psicologiche, invece, potrebbero essere ansia e stress o anche burnout.
Può essere pertanto utile valutare lo stile di vita e fare un check-up medico di base, dopodiché considerare l'inizio di un percorso psicologico se questa sensazione permane e ritiene che sia probabilmente dovuta ad una questione mentale. Intanto, può tenere un diario per evidenziare la possibile presenza di fattori scatenanti o concause.
Se vuole, sono a disposizione. Un caro saluto
Gentile utente, al fine di rispondere alla sua domanda sarebbe di aiuto comprendere cosa intenda per confusione mentale, in quale circostanza fa esperienza di questa sensazione, oltre a numerose aree che meriterebbero di essere esplorate.
Potrebbe essere utile un primo consulto con il Medico di Medicina Generale, a cui potrebbero seguire accertamenti e/o consulenze di tipo psicologico.
Resto disponibile per qualsiasi informazione. Un saluto
Potrebbe essere utile un primo consulto con il Medico di Medicina Generale, a cui potrebbero seguire accertamenti e/o consulenze di tipo psicologico.
Resto disponibile per qualsiasi informazione. Un saluto
Buongiorno gentile Utente, la sensazione di confusione mentale continua, che lei descrive come “nebbia” o come una difficoltà del cervello a connettere, è un’esperienza che può risultare molto disturbante e spesso porta con sé un senso di smarrimento. Quando questi vissuti si protraggono per settimane o mesi, come nel suo caso, è importante non trascurarli e cercare di comprenderne le possibili cause, che possono essere molteplici.
Trascorrere molte ore al giorno davanti allo schermo del computer, soprattutto senza pause adeguate, con ritmi di lavoro intensi e magari poca esposizione alla luce naturale o scarsa attività fisica, può sicuramente contribuire ad affaticare il sistema nervoso, generando quella che viene spesso chiamata “nebbia cognitiva”. Tuttavia, è difficile attribuire questo sintomo a una sola causa.
Spesso queste sensazioni sono associate a condizioni di stress cronico, ansia persistente o affaticamento mentale, e possono anche rappresentare un segnale di un sistema in sovraccarico, che fatica a mantenere lucidità e concentrazione. È utile anche valutare se in questo periodo ha notato cambiamenti nel sonno, nell’alimentazione, nell’umore, o se sono presenti preoccupazioni o pensieri ricorrenti.
Quando si parla di sintomi che persistono h24 e che interferiscono con la qualità della vita, è sempre consigliabile un approfondimento sia sul versante medico (attraverso una visita di controllo con il proprio medico curante) sia sul piano psicologico, dove un percorso di esplorazione e ascolto può offrire strumenti per comprendere meglio il proprio funzionamento mentale ed emotivo.
Affrontare queste sensazioni in modo tempestivo, e non da soli, può fare una grande differenza nel recuperare benessere e chiarezza mentale.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Trascorrere molte ore al giorno davanti allo schermo del computer, soprattutto senza pause adeguate, con ritmi di lavoro intensi e magari poca esposizione alla luce naturale o scarsa attività fisica, può sicuramente contribuire ad affaticare il sistema nervoso, generando quella che viene spesso chiamata “nebbia cognitiva”. Tuttavia, è difficile attribuire questo sintomo a una sola causa.
Spesso queste sensazioni sono associate a condizioni di stress cronico, ansia persistente o affaticamento mentale, e possono anche rappresentare un segnale di un sistema in sovraccarico, che fatica a mantenere lucidità e concentrazione. È utile anche valutare se in questo periodo ha notato cambiamenti nel sonno, nell’alimentazione, nell’umore, o se sono presenti preoccupazioni o pensieri ricorrenti.
Quando si parla di sintomi che persistono h24 e che interferiscono con la qualità della vita, è sempre consigliabile un approfondimento sia sul versante medico (attraverso una visita di controllo con il proprio medico curante) sia sul piano psicologico, dove un percorso di esplorazione e ascolto può offrire strumenti per comprendere meglio il proprio funzionamento mentale ed emotivo.
Affrontare queste sensazioni in modo tempestivo, e non da soli, può fare una grande differenza nel recuperare benessere e chiarezza mentale.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Buongiorno,
la sensazione di “confusione” o “nebbia mentale” (spesso definita anche come brain fog) che descrive può essere legata a diversi fattori. Trascorrere molte ore davanti al computer, specialmente senza pause regolari, in ambienti poco stimolanti o con un elevato carico di stress, può sicuramente contribuire a generare affaticamento mentale, difficoltà di concentrazione e una sensazione generale di disconnessione.
Tuttavia, è importante considerare anche altri possibili elementi:
Stress e ansia: stati di attivazione prolungati possono ridurre la lucidità mentale.
Disturbi del sonno: un riposo non ristoratore compromette la funzione cognitiva.
Alimentazione, sedentarietà e disidratazione: influiscono direttamente sull’efficienza cerebrale.
Condizioni psicologiche più profonde: come depressione o momenti di forte sovraccarico emotivo, che possono alterare la percezione e la chiarezza mentale.
Ogni persona ha una storia individuale che va compresa nella sua complessità. Per questo motivo, sarebbe utile e consigliato approfondire la situazione con uno specialista, che possa valutare le cause specifiche del suo malessere e indicare il percorso più adatto al suo benessere.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
la sensazione di “confusione” o “nebbia mentale” (spesso definita anche come brain fog) che descrive può essere legata a diversi fattori. Trascorrere molte ore davanti al computer, specialmente senza pause regolari, in ambienti poco stimolanti o con un elevato carico di stress, può sicuramente contribuire a generare affaticamento mentale, difficoltà di concentrazione e una sensazione generale di disconnessione.
Tuttavia, è importante considerare anche altri possibili elementi:
Stress e ansia: stati di attivazione prolungati possono ridurre la lucidità mentale.
Disturbi del sonno: un riposo non ristoratore compromette la funzione cognitiva.
Alimentazione, sedentarietà e disidratazione: influiscono direttamente sull’efficienza cerebrale.
Condizioni psicologiche più profonde: come depressione o momenti di forte sovraccarico emotivo, che possono alterare la percezione e la chiarezza mentale.
Ogni persona ha una storia individuale che va compresa nella sua complessità. Per questo motivo, sarebbe utile e consigliato approfondire la situazione con uno specialista, che possa valutare le cause specifiche del suo malessere e indicare il percorso più adatto al suo benessere.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno, comprendo profondamente quanto sia difficile convivere con una sensazione di confusione mentale costante, una sorta di nebbia che le impedisce di sentirsi lucido e pienamente presente a sé stesso. È una condizione che può risultare davvero invalidante, soprattutto perché spesso non si riesce a trovare una causa chiara e immediata, e questo alimenta ulteriormente il senso di smarrimento. Mi fa piacere che abbia deciso di porre questa domanda, perché è un passo importante nella direzione della consapevolezza e della comprensione di ciò che sta vivendo. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, il fenomeno che descrive viene spesso chiamato con il termine di "annebbiamento cognitivo" o "mental fog", ed è una condizione che può avere diverse origini e mantenersi nel tempo per vari motivi. Quando lei mi chiede se può essere legato al fatto di lavorare molte ore davanti al computer, la risposta è: sì, è possibile, ma forse non è l’unico fattore in gioco. Trascorrere molte ore al PC, specialmente in ambienti poco stimolanti o senza pause adeguate, può contribuire a una sorta di affaticamento mentale che, se protratto nel tempo, può dare proprio quella sensazione di rallentamento, difficoltà di concentrazione, e percezione distorta della realtà intorno. Tuttavia, spesso questo tipo di sintomatologia è il segnale che il nostro corpo e la nostra mente stanno cercando di comunicarci qualcosa di più ampio. Il cervello, quando è sottoposto a stress costante, anche se non percepito in modo acuto, può reagire con un sovraccarico che rallenta i processi cognitivi per autoprotezione. A volte non è il lavoro in sé a generare il problema, ma lo stile di vita complessivo: la qualità del sonno, l'alimentazione, l'attività fisica, la gestione emotiva, il senso di controllo sulle proprie giornate. Anche fattori emotivi più profondi, come l’ansia, l’insoddisfazione, o un vissuto latente di insicurezza rispetto al proprio futuro, possono contribuire in modo significativo a questo stato. Nel nostro approccio terapeutico, cerchiamo di osservare non solo il sintomo, ma anche il contesto in cui si manifesta. È importante chiedersi, ad esempio: ci sono stati cambiamenti recenti nella sua vita? Ci sono situazioni che sente di non aver ancora elaborato completamente o emozioni che tende a mettere da parte per “funzionare” meglio ogni giorno? Il nostro corpo spesso parla per noi quando noi non riusciamo, per mille motivi, a dare voce a ciò che proviamo dentro. È anche importante considerare quanto questo vissuto stia influenzando la sua qualità della vita. Si sente meno motivato? Ha notato un calo dell’umore o una difficoltà a provare piacere nelle cose? Queste informazioni sono utili per comprendere se ci si trova all’interno di un quadro più ampio, magari legato a una risposta depressiva o ansiosa, anche lieve, ma sufficiente a provocare questa continua sensazione di distacco e confusione. Il mio consiglio è quello di non rimanere solo con questi dubbi. Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a esplorare meglio le cause possibili, a riconoscere eventuali schemi disfunzionali di pensiero che possono alimentare il sintomo, e a lavorare concretamente su strategie di gestione dello stress, ristrutturazione cognitiva e miglioramento dello stile di vita. La cosa positiva è che, nella maggior parte dei casi, questa condizione è reversibile e può migliorare notevolmente con il giusto supporto. Non c’è nulla di sbagliato in lei. Quello che sta vivendo è un segnale, un campanello d’allarme che merita ascolto e rispetto. E se ha già iniziato a farsi domande come quelle che ha scritto qui, è già sulla strada giusta. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno,
la sensazione di confusione e “nebbia mentale” che descrive potrebbe essere legata a diversi fattori (tra cui, ad esempio, ansia, stress, disturbi del sonno, etc.). Anche trascorrere molto tempo davanti ad uno schermo, specialmente in assenza di pause regolari, potrebbe contribuire all'insorgenza di tali sintomi.
Se questa condizione le sta causando un disagio significativo, le consiglio di rivolgersi ad un professionista, che potrà aiutarla a comprenderne meglio l'origine e ad individuare strategie utili per affrontarla in modo adeguato.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento o approfondimento.
Un caro saluto,
Dott. Tiberio Toccaceli
la sensazione di confusione e “nebbia mentale” che descrive potrebbe essere legata a diversi fattori (tra cui, ad esempio, ansia, stress, disturbi del sonno, etc.). Anche trascorrere molto tempo davanti ad uno schermo, specialmente in assenza di pause regolari, potrebbe contribuire all'insorgenza di tali sintomi.
Se questa condizione le sta causando un disagio significativo, le consiglio di rivolgersi ad un professionista, che potrà aiutarla a comprenderne meglio l'origine e ad individuare strategie utili per affrontarla in modo adeguato.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento o approfondimento.
Un caro saluto,
Dott. Tiberio Toccaceli
gentile P.a,
potrebbe essere correlato al suo lavoro. Consiglio un consulto da un professionista per trovare una risposta.
potrebbe essere correlato al suo lavoro. Consiglio un consulto da un professionista per trovare una risposta.
L’uso intensivo del PC è un fattore ma non l’unica causa. Verificheremo:
• Marcatori ematici (B12, vit. D, ferritina, TSH).
• Assetto ansioso-depressivo tramite test BDI-II e STAI-Y.
• Qualità del sonno (actigrafia o diario).
In ipnosi possiamo implementare il “protocollo clarity”: sedute di 20 minuti che associano respirazione 4-7-8 a visualizzazioni di attenzione focalizzata. Studi clinici mostrano riduzione del 40 % nella sensazione soggettiva di nebbia dopo 5 sessioni.
Per un assessment congiunto medico-psicologico e l’avvio del protocollo clarity, prenoti il colloquio privato con me su MioDottore.
• Marcatori ematici (B12, vit. D, ferritina, TSH).
• Assetto ansioso-depressivo tramite test BDI-II e STAI-Y.
• Qualità del sonno (actigrafia o diario).
In ipnosi possiamo implementare il “protocollo clarity”: sedute di 20 minuti che associano respirazione 4-7-8 a visualizzazioni di attenzione focalizzata. Studi clinici mostrano riduzione del 40 % nella sensazione soggettiva di nebbia dopo 5 sessioni.
Per un assessment congiunto medico-psicologico e l’avvio del protocollo clarity, prenoti il colloquio privato con me su MioDottore.
Buonasera, la sua situazione immagino sia spaventosa e lasci molte domande senza risposta. Per riuscire a capire meglio sarebbe importante parlarne e qualora lo volesse rimango a disposizione per un primo consulto.
Dott.ssa Casumaro Giada
Dott.ssa Casumaro Giada
Buongiorno, chissà che brutta sensazione! Mi spiace.
Le potrebbe esser utile parlare con qualcuno che la aiuti a diradare la nebbia. Se vuole sono disponibile Buona giornata Dr.Grazia Chianetta
Le potrebbe esser utile parlare con qualcuno che la aiuti a diradare la nebbia. Se vuole sono disponibile Buona giornata Dr.Grazia Chianetta
Buongiorno,
desidero ringraziarLa per aver condiviso qualcosa di così personale e delicato. Quando descrive una sensazione costante di “confusione” e “nebbia mentale”, sembra stia attraversando un’esperienza che interferisce profondamente con la Sua quotidianità e con la capacità di sentirsi lucido, presente, in contatto con se stesso. È un segnale importante, e il fatto che ne stia parlando rappresenta già un primo gesto di rispetto e cura verso di Sé.
In situazioni come questa, cercare subito una causa è un bisogno comprensibile e umano: quando ci sentiamo disorientati, vogliamo capire cosa non sta funzionando. Tuttavia, andare immediatamente in cerca di spiegazioni può, in certi casi, aumentare ancora di più la sensazione di spaesamento, specialmente se le risposte non arrivano con chiarezza. Per questo, prima di tutto, può essere più utile provare a mettersi in una posizione di ascolto, sospendendo per un momento l’urgenza di “risolvere” o “trovare la causa”.
A volte il corpo e la mente parlano attraverso questi segnali: non come nemici da combattere, ma come alleati che cercano di portare alla luce un bisogno, un limite oltrepassato, una fatica che non ha ancora trovato spazio per essere riconosciuta.
Può essere utile, se se la sente, iniziare a esplorare ciò che stava accadendo nella Sua vita quando ha cominciato a percepire questo stato, se esistono momenti — anche brevi — in cui la sensazione si alleggerisce, come sono oggi i ritmi delle Sue giornate e se vi è spazio per il riposo o per un contatto autentico con se stesso. Anche chiedersi se ha vicino a sé persone con cui può condividere questi vissuti, senza timore di giudizio, può offrire spunti preziosi.
Un percorso di supporto e consulenza psicologica può essere uno spazio prezioso per dare un contesto a ciò che sta vivendo, per comprendere il senso di questa manifestazione e iniziare a portare luce sulle cause sottese. È un modo per non affrontare da soli qualcosa che, con le giuste attenzioni, può trovare direzione e sollievo.
Infine, poiché ciò che descrive può riflettere l’interazione tra mente e corpo, è importante anche valutare un consulto medico, per escludere o approfondire eventuali componenti fisiologiche. Prendersi cura di sé significa anche affidarsi a uno sguardo ampio e integrato.
Le auguro di potersi concedere ascolto, con gentilezza, rispetto e cura verso di Sé.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Serena Miglio
desidero ringraziarLa per aver condiviso qualcosa di così personale e delicato. Quando descrive una sensazione costante di “confusione” e “nebbia mentale”, sembra stia attraversando un’esperienza che interferisce profondamente con la Sua quotidianità e con la capacità di sentirsi lucido, presente, in contatto con se stesso. È un segnale importante, e il fatto che ne stia parlando rappresenta già un primo gesto di rispetto e cura verso di Sé.
In situazioni come questa, cercare subito una causa è un bisogno comprensibile e umano: quando ci sentiamo disorientati, vogliamo capire cosa non sta funzionando. Tuttavia, andare immediatamente in cerca di spiegazioni può, in certi casi, aumentare ancora di più la sensazione di spaesamento, specialmente se le risposte non arrivano con chiarezza. Per questo, prima di tutto, può essere più utile provare a mettersi in una posizione di ascolto, sospendendo per un momento l’urgenza di “risolvere” o “trovare la causa”.
A volte il corpo e la mente parlano attraverso questi segnali: non come nemici da combattere, ma come alleati che cercano di portare alla luce un bisogno, un limite oltrepassato, una fatica che non ha ancora trovato spazio per essere riconosciuta.
Può essere utile, se se la sente, iniziare a esplorare ciò che stava accadendo nella Sua vita quando ha cominciato a percepire questo stato, se esistono momenti — anche brevi — in cui la sensazione si alleggerisce, come sono oggi i ritmi delle Sue giornate e se vi è spazio per il riposo o per un contatto autentico con se stesso. Anche chiedersi se ha vicino a sé persone con cui può condividere questi vissuti, senza timore di giudizio, può offrire spunti preziosi.
Un percorso di supporto e consulenza psicologica può essere uno spazio prezioso per dare un contesto a ciò che sta vivendo, per comprendere il senso di questa manifestazione e iniziare a portare luce sulle cause sottese. È un modo per non affrontare da soli qualcosa che, con le giuste attenzioni, può trovare direzione e sollievo.
Infine, poiché ciò che descrive può riflettere l’interazione tra mente e corpo, è importante anche valutare un consulto medico, per escludere o approfondire eventuali componenti fisiologiche. Prendersi cura di sé significa anche affidarsi a uno sguardo ampio e integrato.
Le auguro di potersi concedere ascolto, con gentilezza, rispetto e cura verso di Sé.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Serena Miglio
Buongiorno,
grazie per aver scritto e condiviso ciò che stai vivendo. La sensazione di “confusione” o “nebbia mentale” di cui parli è molto più comune di quanto si pensi, ma so quanto possa essere destabilizzante quando si presenta in modo continuo e prolungato, come nel tuo caso.
Lavorare tante ore davanti al PC, specie se con ritmi intensi, pause ridotte e magari un’elevata richiesta di attenzione o stress, può senz’altro contribuire a generare una stanchezza mentale profonda. Il cervello, proprio come il corpo, ha bisogno di recupero, varietà, movimento e stimoli diversi per funzionare al meglio. Quando questi elementi vengono a mancare, possono insorgere sintomi come quelli che descrivi: difficoltà di concentrazione, confusione mentale, senso di disconnessione o come se “la mente fosse spenta”.
Allo stesso tempo, è importante tenere in considerazione anche altri possibili fattori: momenti di forte stress emotivo, preoccupazioni, ansia, disturbi del sonno o periodi di vita particolarmente “carichi” possono influenzare profondamente la nostra lucidità mentale. Anche una forma lieve di ansia o depressione può manifestarsi in questo modo, senza necessariamente presentare altri sintomi più evidenti.
La cosa importante è non allarmarsi, ma ascoltare questi segnali con attenzione: il corpo e la mente ci parlano, e spesso lo fanno proprio attraverso queste sensazioni quando hanno bisogno di un cambiamento o di maggiore cura.
Ti suggerirei, se ti è possibile, di concederti delle pause reali durante la giornata, cercare di regolare il sonno, ridurre l’esposizione a schermi nel tempo libero, e – soprattutto – valutare un confronto con un professionista della salute mentale. Anche solo una consulenza può aiutarti a fare chiarezza e capire meglio da dove arriva questo disagio.
Non sei solo/a e non c’è nulla di strano in quello che provi: è un segnale, e ascoltarlo è già un primo passo verso il benessere.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alessia Mariosa
grazie per aver scritto e condiviso ciò che stai vivendo. La sensazione di “confusione” o “nebbia mentale” di cui parli è molto più comune di quanto si pensi, ma so quanto possa essere destabilizzante quando si presenta in modo continuo e prolungato, come nel tuo caso.
Lavorare tante ore davanti al PC, specie se con ritmi intensi, pause ridotte e magari un’elevata richiesta di attenzione o stress, può senz’altro contribuire a generare una stanchezza mentale profonda. Il cervello, proprio come il corpo, ha bisogno di recupero, varietà, movimento e stimoli diversi per funzionare al meglio. Quando questi elementi vengono a mancare, possono insorgere sintomi come quelli che descrivi: difficoltà di concentrazione, confusione mentale, senso di disconnessione o come se “la mente fosse spenta”.
Allo stesso tempo, è importante tenere in considerazione anche altri possibili fattori: momenti di forte stress emotivo, preoccupazioni, ansia, disturbi del sonno o periodi di vita particolarmente “carichi” possono influenzare profondamente la nostra lucidità mentale. Anche una forma lieve di ansia o depressione può manifestarsi in questo modo, senza necessariamente presentare altri sintomi più evidenti.
La cosa importante è non allarmarsi, ma ascoltare questi segnali con attenzione: il corpo e la mente ci parlano, e spesso lo fanno proprio attraverso queste sensazioni quando hanno bisogno di un cambiamento o di maggiore cura.
Ti suggerirei, se ti è possibile, di concederti delle pause reali durante la giornata, cercare di regolare il sonno, ridurre l’esposizione a schermi nel tempo libero, e – soprattutto – valutare un confronto con un professionista della salute mentale. Anche solo una consulenza può aiutarti a fare chiarezza e capire meglio da dove arriva questo disagio.
Non sei solo/a e non c’è nulla di strano in quello che provi: è un segnale, e ascoltarlo è già un primo passo verso il benessere.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alessia Mariosa
Buongiorno. Capisco perfettamente la tua preoccupazione per questa persistente sensazione di confusione e "nebbia mentale" che descrivi come presente h24. È un sintomo davvero fastidioso e logorante che può avere un impatto significativo sulla tua qualità di vita e sulla capacità di concentrazione. Questi sintomi sono un segnale che il tuo corpo e la tua mente potrebbero aver bisogno di maggiore attenzione e supporto. Affrontarli con l'aiuto di professionisti ti permetterà di identificare la causa e trovare la strategia più efficace per ritrovare la tua chiarezza mentale.
Salve, la sensazione di brain fog può avere molte cause. Il lavoro prolungato al pc può certamente contribuire, ma di solito ci sono anche altri fattori. Considerando che i sintomi durano da due mesi, le consiglio di effettuare una valutazione clinica, anche solo per escludere condizioni organiche.
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.