Buongiorno a tutti. Vi scrivo per raccontarvi una mia esperienza personale che mi ha segnato molto

18 risposte
Buongiorno a tutti.
Vi scrivo per raccontarvi una mia esperienza personale che mi ha segnato molto nell'ultimo periodo, sperando che voi, in qualità di esperti, possiate fornirmi qualche consiglio. Chiedo scusa fin da subito se il mio messaggio dovesse risultare un po' lungo, ma credo che per comprenderlo appieno sia opportuno spiegare il contesto nella sua interezza: 6 mesi fa, la mia ragazza mi ha lasciato. Ho 21 anni, lei pure, e stavamo assieme da quando ne avevamo 17. La particolarità del nostro rapporto non risiede soltanto nella durata del nostro fidanzamento (quasi 4 anni), ma affonda le sue radici in contesti molto più antichi: basti pensare che io e lei ci conosciamo dall'età di 13 anni, dal primo giorno della prima liceo. Rapporto che è sbocciato come semplice amicizia, evolvendosi e consolidandosi nel tempo fino a diventare i migliori amici l'uno dell'altra. Questo fino alla quarta superiore, quando io ho iniziato a nutrire un certo interesse nei suoi confronti, interesse che poi si è trasformato in un sentimento molto forte da parte di entrambi. Specifico che sia io che lei non avevamo mai avuto relazioni al di fuori di essa, né esperienze sessuali di alcun tipo: anche per questo motivo, e anche per via della nostra grande affinità, la nostra relazione è stata particolarmente intensa, passionale e colma di rispetto, comprensione e supporto reciproco. Tutto ciò fino a 6 mesi fa, quando la mia ex ha preso la decisione di lasciarmi. Le motivazioni, senza addentrarmi troppo nei dettagli, sono le seguenti: scarsa maturità da parte mia, scarsa "visione del futuro" (o lungimiranza, per usare un sinonimo), pigrizia, e soprattutto un difficile rapporto coi miei familiari, rapporto che lei considerava molto disfunzionale e problematico e che, a detta sua, non sarebbe riuscita ad accettare in un'ipotetica vita insieme. Ammetto che sì, i rapporti che ho coi miei familiari non sono certo dei migliori, e questo per varie vicissitudini interne; ragione che quindi comprendo, ma che non giustifico. Se fossi stato al suo posto, non credo che una simile circostanza avrebbe avuto le potenzialità di minare così drasticamente il nostro rapporto. Considerazioni soggettive a parte, dopo la rottura io e lei ci siamo tenuti in contatto. Contatto che avveniva quotidianamente, e questo perché nemmeno lei, probabilmente, riusciva ad accettare pienamente l'idea di aver interrotto un rapporto così importante con la persona che fino a quel momento amava e che considerava il suo migliore amico. Tutto ciò è cambiato esattamente due settimane dopo la rottura, quando lei ha proposto a un suo compagno di corso di incontrarsi per un caffè e chiedergli alcune informazioni su un Erasmus a cui avrebbe voluto partecipare in futuro (il ragazzo in questione aveva infatti partecipato a un Erasmus l'anno precedente). Le ho creduto, e le credo tutt'ora, quando mi ha detto che nel fargli quella proposta lei non provava ancora nessun tipo di interesse nei suoi confronti, anche perché, conoscendola, non sarebbe da lei (giustificazione apparentemente molto fragile, è vero, ma in questo caso non dubito della sua buona fede); fatto sta che quell'uscita debba essere stata molto impattante per lei, poiché col passare dei giorni i due si sono scritti, sentiti e rivisti. La loro frequentazione è stata breve (si è interrotta poco tempo dopo per motivi su cui non voglio dilungarmi), ma estremamente dolorosa per me. Questo perché, nel momento in cui mi aveva messo al corrente di questa situazione, le avevo chiesto di aggiornarmi costantemente, presentandole la richiesta sotto forma di semplice interessamento, quando in realtà era l'enorme gelosia che provavo a spingermi in quella direzione. Il fatto, però, è che lei non si limitava solo a riportarmi dove e quando si sarebbero visti o di cosa avevano parlato, insomma, le classiche informazioni di servizio, ma anche altri dettagli totalmente inappropriati su quanto questo ragazzo fosse attraente per lei, del fatto che lo ritenesse "bellissimo", che tra di loro ci fosse un'energia autentica, e che, qualora fosse capitata l'occasione, c'era il rischio che non sarebbe riuscita a declinare l'offerta (riferendosi implicitamente a un rapporto sessuale). Per quanto assurdo possa sembrare, ci tengo a sottolineare che ero io in primis a richiedere espressamente che lei mi riferisse ogni singola notizia, ma a mia discolpa posso dire che non ho mai, e dico mai "ordinato" che lei si soffermasse anche su quel genere di dettagli. Anche perché, a mio avviso, la decisione di non riferirmeli era di sua pertinenza, sapendo l'elevato grado di intimità. Non sto nemmeno a dilungarmi tanto su quanto quelle frasi mi abbiano segnato, su quanto io ci sia rimasto male: una volta, come se non bastasse, dopo la fine della loro frequentazione, la mia ex mi aveva inviato una sua poesia (il suo hobby è sempre stato scrivere poesie) in cui si sfogava del dolore che aveva provato nell'essere stata scaricata da lui, ma facendo emergere al tempo stesso un'attrazione evidente nei suoi confronti. In tutto quel periodo (all'incirca un mese, un mese e mezzo; noi ci eravamo lasciati esattamente un mese prima), io non le ho mai detto esplicitamente che tali affermazioni mi dessero fastidio, se non, a volte, qualche leggera dimostrazione di stizza/gelosia. Questo perché in primis non volevo darle la soddisfazione che fossi ancora innamorato di lei, che morissi dalla gelosia per lei; in secondo luogo, per quanto strano potrà suonare, io non riuscivo a distaccarmi completamente da lei, ero ancora troppo innamorato e l'idea di una separazione definitiva mi avrebbe completamente distrutto. In più, ultimo ma non ultimo, volevo essere messo al corrente dei loro trascorsi, perché qualora fosse accaduto qualcosa di molto "grave" (come un rapporto sessuale) io avrei avuto il pretesto di arrabbiarmi e rompere i rapporti, ma al contempo avrei potuto monitorare le sue mosse, sperando nel frattempo che quell'atto non sarebbe avvenuto e di conseguenza augurandomi che la goccia non avrebbe fatto traboccare il vaso. Un paio di mesi fa, una volta finito tutto, le ho detto quanto questa cosa mi avesse fatto stare male, e lei ha capito e si è scusata, giurandomi che certe cose me le aveva dette in completa buona fede, senza pensare al disagio che mi avrebbero potuto provocare. Lì per lì l'ho perdonata, ma ripensare a quello che ha detto, a solo un mese dalla nostra rottura, nei confronti di un tizio che a malapena conosceva, mi causa ancora oggi un forte malessere: ovviamente molto meno intenso rispetto a 4 mesi fa, ma certamente non trascurabile. Scusandomi di nuovo per la lunghezza del mio messaggio, quello che vi voglio chiedere è questo: come dovrei comportarmi? Dovrei comunque rompere i rapporti con lei, o perdonare e fare finta di nulla? Quello che ha fatto è stato veramente molto grave e ingiustificabile, o sono io ad essere troppo severo? Mi trovo tra due fuochi, e non so veramente cosa fare, perché la mia ex riveste ancora oggi un ruolo molto importante per me; ci sentiamo molto di meno, ma è ancora la persona con cui ho più confidenza, che mi capisce di più, che mi sa dare consigli e conforto in caso di bisogno. Per questo sono estremamente indeciso e frustrato. Vi ringrazio tantissimo per l'enorme attenzione che mi avete concesso, e ne approfitto per augurarvi una buona serata e un buon weekend. Rimango in attesa di un vostro gentile riscontro
Cordiali saluti
Le relazioni amorose sono un campo complesso, sfumato, dove il giusto non è sempre riconoscibile in modo netto.
Inoltre quando si è molto giovani non si ha chiara l'idea di sè e dell'altro,di cosa ci fa stare bene o male in un rapporto.
Banalmente si ha bisogno di fare esperienza di se stesi, dei propri vissuti ed emozioni così come sperimentare l'incontro emotivo, affettivo e sessuale con altre persone oltre al fidanzato\a scelto.
E' accettabile il tradimento soprattutto quando si è distanti?
Non esiste una risposta univoca quello che conta è la qualità della relazione, il livello di condivisione e di felicità che ognuno dona all'altro mantenendo sempre il rispetto per il proprio partner il quale avrà anche lui\lei il diritto di scegliere.
Dottoressa Maria Grazia Antinori, Roma

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Gentilissimo buongiorno, grazie della sua condivisione. Ci ha dato un'idea molto chiara di quanto sia presente questa ragazza nella sua vita. Ciò che più mi colpisce è la motivazione che lei cerca per allontanarla da se, e cioè la gravità della condotta: se ciò che la sua ex ha fatto è grave allora l'allontanerà da se, se non lo è, continuerà a frequentarla. E' sicuro che la motivazione sia quella giusta? Non sarebbe più importante domandarsi cosa sarebbe meglio per se, per la sua serenità, per il suo equilibrio? Da quanto ho capito la vostra storia è finita, la sua ex ha voltato pagina, ha provato a vivere altre storie, e lei? Lei è pronto a vivere una vita nuova dove la sua ex non rivesta più un ruolo importante come prima? Se allontanarsi da lei definitivamente (almeno temporaneamente) le permettesse di fare questo salto che, almeno da ciò che scrive, sembra non avere ancora fatto del tutto, non sarebbe motivo sufficiente per prendere le distanze dalla sua ex ? Mi scriva ancora se vuole. Un caro saluto, dott.ssa Manuela Leonessa
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Grazie per il racconto e per la condivisione. Comprendo i sentimenti di frustrazione, ma la invito a riflettere sulle motivazioni della rottura: siete coetanei, agli albori dell'età adulta, ed essere "immaturi" non è una cosa della quale doversi giustificare o vergognare. Ognuno di noi fa il suo percorso di vita e arriva alla proprie conclusioni, a volte risultando divergenti dalla persona con la quale abbiamo una relazione. Questo generalmente è il modo in cui una relazione termina una volta che smette di essere utile. Non è facile da accettare, ma una cosa che può esserle utile è questa: si chieda come stava con lei e se si sentiva sicuro che poteva essere "quella giusta" o se stava sopportando una situazione che non la stava soddisfando, limitando o se in generale, si stava accontentando di ciò che aveva. E in questi casi, per quanto possa risultare difficile, bisogna mettere un confine ed evitare di passare dall'essere il suo ragazzo al suo confidente. La distanza aiuta a vedere le cosa da una diversa prospettiva, e a fare chiarezza su ciò che al momento non lo è. Se sente il bisogno, un percorso terapeutico può aiutarla a ripercorrere la sua vicenda e a vederla da una diversa prospettiva. La ringrazio ancora per il racconto.
Caro utente,
intanto ci tengo a ringraziarla per la sua condivisione, dalle sue parole emerge e traspare l'importanza che riveste ancora questa persona nella sua vita, ma anche il disagio e la sofferenza che ha provato e che ancora adesso prova nel rivederla o sentirla. Ma in particolar modo la sua difficoltà nel distaccarsi da questa persona, per quanto in passato possiate aver avuto momenti di serenità, comprensione e passione, questi non svaniscono del tutto, rimangono dei ricordi a cui può ripensare ma non ancorarsi, non devono essere un blocco per lei, che le impedisce di andare avanti nella sua vita. Dunque alla sua domanda su come dovrebbe comportarsi e se dovrebbe perdonarla o meno, credo che non ci sia una risposta giusta, ma che piuttosto dovrebbe concentrarsi sul suo benessere, sulla sua vita e approfondire come mai questa rottura è cosi difficile da attuare e cosi dolorosa per lei. Non ritengo che in un rapporto di coppia ci sia qualcuno che ha ragione e qualcuno che ha torto, ma solo difficoltà di comunicazione, dialogo e comprensione, da attribuire a modalità relazionali che abbiamo acquisito dalla famiglia, dal contesto di vita in cui siamo cresciuti, che essendo differenti ci portano a contrasti, discussioni e rotture che non sempre sono insolubili. Le suggerisco di approfondire e rivolgere maggiore attenzione alle sue esigenze e bisogni, magari tramite il conforto e l'ascolto attivo ed empatico di un professionista. Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott.ssa Sara Di Paolo
Buonasera, grazie per la sua condivisione. Dal sua racconto provo a comprendere il suo stato d'animo e a capire l'importanza della sua ex nella sua vita. Credo che sia necessario partire da sé, potrebbe rispondere a qualche domande: perché voglio continuare a frequentarla, vederla o sentirla?, che cosa mi da ancora oggi?, le risposte aiuterebbero ad aprire nuovi punti di vista. A volte lasciare andare lo conosciuto per l'ignoto fa paura, ma è necessario per crescere e riuscire ad avere nuove esperienze e scoprire altre persone.
Un abbraccio
Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi una parte così importante di sè. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso non solo alla fine di un rapporto per lei così importante, ma anche legato alle informazioni su questa nuova frequentazione della sua ex compagna.
Ora lei chiede agli psicologi della piattaforma come dovrebbe comportarsi, ma come professionisti siamo formati per offrire comprensione, conforto, punti di vista differenti, ma non consigli: questo non perchè non vogliamo aiutare chi ci sta davanti, ma perchè lei e lei soltanto può decidere in che direzione far proseguire questo rapporto e la sua vita.
Quello che mi sento di suggerirle è di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, per mettere ordine tra i pensieri e ricercare, insieme a una figura professionale che la supporti, le risposte che cerca.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Gentile utente, dalle sue parole emerge la sofferenza dovuta ad un conflitto interiore, tale per cui arriva ad avere anche attacchi d'ansia. Ma l'aspetto positivo è che lei è disposto a chiedere aiuto, e questo le permetterà sicuramente di evolvere nella sua vita, non solo di trovare conforto. Perciò le auguro di intraprendere un percorso che le permetterà di uscire da questa situazione in maniera rinnovata.
Se volesse io sono disponibile anche online.
Un caro saluto
Buongiorno, dalla sua narrazione, ben dettagliata, emergono numerosi aspetti salienti. Lei dice “se fossi al suo posto” ma non fa questione della posizione che lei (non la sua ex partner, ma lei che scrive) intenda assumere nei confronti dell’altro (la sua ex). Le relazioni amorose sono importanti, non solo per quello che possano dare in termini di gioia, gratificazione etc ma anche perché vanno ad aprire temi profondi del nostro essere. Ecco perché forse varrebbe la pena di mettere in questione vari temi, da lei appena accennati ma già presenti nel suo scritto. Le auguro di poter fare tesoro di questa esperienza, valuti se sia il momento e se lo ritenga opportuno, un percorso con un professionista per confrontarsi su questi temi. Un saluto cordiale
Gentile utente, il suo racconto pieno di dettagli ha dato un'idea molto ricca (ma non esaustiva) della situazione che sta vivendo. Capisco la sofferenza che una separazione può dare, specialmente in un rapporto così significativo nato da una solida amicizia come la vostra. Quello su cui vorrei farla riflettere è: siamo sicuri che standole così vicino ha evitato di soffrire ancora di più? Alle volte anche se fa paura può essere necessario prendere le distanze per tutelarsi e nessuno dice che poi, con il tempo, non sarà possibile riavvicinarsi con maggiore serenità. Forse questa mancanza di distacco, oltre che causarle molto dolore, le ha precluso la possibilità di scoprire come sta da solo, che forse sarebbe potuto sopravvivere a questa separazione meglio di come immaginava e, magari con i propri tempi, avrebbe potuto trovare nuovi stimoli altrettanto arricchenti in altre relazioni. Di certo non esiste una scelta giusta o sbagliata ma la invito a prenderla sulla base dei suoi vissuti, di quello che sente più in sintonia con i suoi bisogni. Se lo ritiene necessario può prendere in considerazione la possibilità di farsi aiutare in questa difficile situazione. Rimango a sua disposizione e le auguro di ritrovare presto la serenità! Un saluto.
Gentile ragazzo, il vostro "lasciarvi" ha comunque comportato una serie di ripetute comunicazioni personali piuttosto significative e lei comunque continua a pensare a questa ragazza. Temo che non vi siate lasciati correttamente e le segnalo un mio articolo dal titolo "Le storie sentimentali non chiuse" che può trovare sul web, in cui cerco di spiegare questo concetto e da cui ricavare una visione più chiara della situazione in vista delle direzioni da prendere. Se ha bisogno di una consulenza, anche per migliorare e ottimizzare la comunicazione con questa ragazza, può chiederla on line anche tramite questo sito.
Buongiorno, comprendo che la vostra rottura e le circostanze che hanno seguito abbiano avuto un impatto significativo sulla vostra vita. È normale sentirsi confusi e frustrati in questa situazione. Tuttavia, è importante considerare alcuni aspetti. La vostra ex compagna ha agito in modo inappropriato rivelando dettagli intimi della sua relazione con un'altra persona. Questo può aver provocato un senso di tradimento e dolore da parte vostra. Ora, la decisione su come procedere spetta a voi. Riflettete sui vostri sentimenti e valutate se potete perdonare e ricostruire la fiducia. Se decidete di mantenere un rapporto con lei, comunicate apertamente e chiaramente i vostri limiti e le vostre aspettative. Potrebbe essere utile anche cercare il supporto di un professionista per aiutarvi a elaborare le emozioni e prendere una decisione che sia giusta per voi.

Rimango a disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buongiorno,
comprendo come questa situazione sia stata e sia ancora molto dolorosa per lei. Questa ragazza ha rivestito un ruolo molto importante nella sua vita e vivere senza di lei, mi sembra di capire sia un'ipotesi al momento intollerabile e dolorosa.
Condivido quanto detto da altri colleghi sul fatto che se ritiene di proseguire una relazione con questa ragazza, sarebbe importante interrogarsi su ciò che cerca nella relazione e come questo la fa sentire.
Potrebbe provare con l'aiuto di un professionista a riflettere su come la fa stare questa situazione provando ad elaborare le motivazioni che la tengono legata a questa persona. Probabilmente facendo chiarezza dentro di lei, potrà trovare anche la risposta ai suoi interrogativi.
Un caro saluto Dott.ssa Valentina Aprile
Buongiorno.
Ritengo che lei si trovi in una situazione estremamente conflittuale per lei, in quanto combattuto tra un vecchio e un nuovo sistema di sicurezza. Consideri come il vecchio sistema di sicurezza sia ad oggi rappresentato dalla sua ex (persona con cui possiamo dire essere cresciuto e aver rappresentato per tanto tempo un importante punto di riferimento) e uno nuovo (rappresentato dalla possibilità di avere nuove relazioni, amicali ed affettive, nuove esperienze). In questo modo lei si sta bloccando in una zona che le dà in parte conforto ma anche molto disagio (comprensibilmente).
Un percorso di psicoterapia breve potrebbe esserle d'aiuto nell'elaborare la fine della sua passata relazione e trovare il modo di iniziare nuovamente il suo percorso evolutivo.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
Salve gentile utente, probabilmente si sente combattuto perchè alla sua ex, per quanto l'abbia fatto soffrire è in qualche modo ancore legato. L'aver fatto parte della sua vita per molto tempo ha sicuramente un peso sulla decisione di proseguire o meno con la frequentazione.
Tuttavia, bisogna che lei rifletta su quanto continuare questa frequentazione le faccia bene, come sta lei è importante.
Talvolta uscire dalla propria comfort zone può essere difficile, ma può reputarsi necessario sopratutto se l'esserci dentro provoca un blocco nell'evolversi della sua vita e delle sue relazione.
Inoltre mi piacerebbe approfondire informazioni riguardo la sua situazione familiare che ha descritto come complicata.
Resto a disposizione
Ricevo online e in studio ad Aversa
Saluti
Dott.ssa Mara Diana
Gentile Utente,
grazie per la condivisione.
Da suo racconto emerge una difficoltà a lasciare andare il rapporto con la sua ex che, credo, derivi dal fatto che le due funzioni di compagno e amico sono state mescolate a lungo tempo. Quindi, ad oggi, immagino che lei vorrebbe continuare a coltivare il rapporto con lei, però forse dovrebbe chiedersi che ruolo vuole rivestire in questa relazione. Vuole tornare ad essere il suo compagno? Vuole coltivare l'amicizia?
Sono a disposizione qualora volesse esplorare questi dubbi per prendere la decisione giusta per se stesso. Se ha necessità, mi contatti pure.
Un caro saluti,
Dott.ssa Laura Paulucci
Salve Utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi ciò che le ha causato e le causa molta sofferenza.
Le relazioni di coppia sono fra le relazioni sociali più difficili da gestire e sono piene di sfumature dove non sempre è facile dare un significato chiaro e netto.
Tuttavia, vorrei soffermarmi su le varie motivazioni che lei ha dato per una eventuale chiusura del rapporto che ora è diventato amicale o sulla sua continuazione: proprio per questo aspetto, credo che la miglior cosa sarebbe iniziare un percorso di supporto psicologico per indagare le sue emozioni e i suoi pensieri e riuscire a riorganizzare il tutto sulla base anche delle sue risorse e potenzialità.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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