Buongiorno
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Buongiorno, volevo chiedere un consiglio a voi esperti. Due mesi fa ho conosciuto per caso un ragazzo, ci siamo trovati sin dal primo istante, come se ci conoscessimo da sempre. Mi ha raccontato di essere in crisi reale con la compagna per la mancanza di complicità. Stesso motivo per il quale ho lasciato il mio ex dopo 6 anni di relazione. Mi dice di aver capito di non essere mai stato innamorato di lei, ma piuttosto che per lui ha rappresentato un grande sostegno e che aveva deciso di lasciarla per essere single e ritrovare i suoi spazi. Il giorno dopo mi contatta sui social per il forte impatto mentale che ho avuto su di lui e nonostante le mie iniziali resistenze, cedo alla conoscenza in qualità di "amici" (o finti amici..) perchè l'interesse era da entrambe le parti. Dopo pochissimi giorni lui si lascia ed iniziamo a sentirci e a vederci in maniera costante. Lui mi cercava in continuazione per telefono, voleva vedermi sempre, non esistevano impegni nè stanchezza, parlavamo di tutto.. E' stato molto sincero, dicendo di non volere una relazione, ma solo di conoscermi per l'intesa mentale che era nata cosi all'improvviso. All'inizio questa dinamica mi generava un po' di timore per il poco tempo che ci conoscevamo, ma mi faceva stare bene. Mi sono sentita desiderata. Passano due settimane e ci ritroviamo un giorno a comportarci come due fidanzati. Ciò scatena in lui una forma di ansia, perchè capisce di aver messo me come priorità, quando sa che non è pronto ad una relazione seria e che vuole occuparsi prima di tutto di sè stesso. Inizia ad allontanarsi un pochino, ma era sempre presente. Nel mentre iniziamo ad avere rapporti e scopriamo di avere un'intesa sessuale molto forte, tanto che finisce per essere il centro della nostra conoscenza. Per me lui è stato il 2 ragazzo e da lui ho avuto tutto quello che non ho mai avuto prima, mentre io una delle tante; ma più volte ha detto di non voler fare gli errori del passato e di non volermi trasformare nel chiodo schiaccia chiodo, come è stata la sua ultima ex. Da soli siamo stati perennemente a casa, mentre in gruppo un paio di volte ci siamo fatti vedere insieme. Da soli preferivamo evitare, per paura che qualcuno potesse vederci e raccontarlo alla ex, visto il poco tempo.. I giorni passano ed io gli dico che mi sarebbe piaciuto coltivare di più anche l'intesa mentale, quindi fare qualcosa di diverso, e lui alla fine si infastidisce, perchè dice che è una cosa che deve venire in maniera naturale e che non si può dire "nonostante abbiamo voglia, stasera non possiamo avere rapporti, perchè..". Io capisco di aver sbagliato e chiedo scusa. Dopo 1 mesetto dall'inizio della conoscenza, lui inizia a distaccarsi, sparendo per msg. Mi mandava msg sporadici durante la giornata e dopo qualche giorno, durante una sua chiamata, gli faccio presente che non mi piace essere ignorata, ma che preferisco ricevere un "oggi non ti cerco/non ti ho cercata, perchè non avevo voglia di sentirti". La sera stessa ci vediamo ad una festa. Lui era ubriaco. Era felice di vedermi, diceva a tutti che ero la sua sposa, e mi presenta ad una persona per lui importante. Quella sera torniamo a casa sua a dormire, perchè non volevo che guidasse in quelle condizioni. Parliamo e lui mi dice che penso troppo e che mi faccio problemi lì dove non esistono. Nella settimana successiva, lui era impegnato ed io ho mantenuto il mio distacco, rispettando i suoi tempi. Quindi ci sentivamo quando voleva lui. (Se devo fare un paragone con il primo periodo, devo dire che era poco, visto che prima mi scriveva/chiamava sempre.) Il giorno di ferragosto, mi raggiunge per "salutarmi" (o forse, a questo punto, per avere altro) dopo una mia provocazione inviata per messaggio. Mi dice che il giorno dopo ci saremmo potuti sentire di più perchè era libero ed io gli rispondo che ero un po' impegnata, ma per messaggio sarei potuta essere presente. Invece lui sparisce. Nonostante non mi stesse rispondendo, la sera gli mando un video del concerto dove stavo e la mattina dopo mi manda il buongiorno, dandomi una scusa molto banale sul perchè fosse sparito. Scusa, a cui faccio finta di non aver dato importanza. Poi mi fa capire implicitamente che non ci saremmo visti, perchè aveva voglia di riposare. Io gli dico che ci stava ed aggiungo che se avesse voluto, avrebbe potuto chiamarmi per scambiarci due chiacchiere. Lui non mi chiama, ma non risponde neanche al mio msg. Mi stava ignorando di nuovo... Cosi, piuttosto che rimanere a casa a logorarmi sul perchè lo stesse facendo, decido di fargli una sorpresa e mi presento sotto casa. Lui mi ha sempre detto che lo avrei dovuto stupire, in più lui me ne ha fatte diverse, quindi pensavo che gli avrebbe fatto piacere. Invece non è stato cosi. Mi dice che era al mare con delle "persone" e che non poteva tornare perchè le aveva invitate lui. Gli dico che non c'erano problemi e che se avesse voluto vedermi più tardi, sarei stata disponibile, ma lui mi risponde dicendo che non aveva preso in considerazione di vedermi durante quella giornata.. A distanza di tante ore, mi manda un audio in cui mi dice di averlo destabilizzato ed io decido di chiudere la conoscenza. Lui, apparentemente dispiaciuto, accetta senza chiedere un confronto. Dopo qualche giorno, però, lo ricontatto dicendogli di aver voglia di vederlo, volevo parlarci, mi dispiaceva che non aveva cercato un confronto. Lui risponde dicendo di avere la stessa voglia e rimaniamo d'accordo che ci saremmo visti la sera, dopo esserci liberati dai nostri impegni, invece lui si presenta dove stavo. A me ha fatto piacere. Dopo di che parliamo e lui mi dice che sapeva che sarei tornata, perchè ho fatto la tipica scazzata da donna.. Due giorni dopo, voleva uscire con me, ma io gli dico che mi ero già organizzata. Lui prova ad insistere ed io mi limito a dirgli che, siccome saremmo voluti andare nello stesso locale, ci saremmo potuti incontrare e salutare direttamente lì, facendogli capire che volevo però stare con le mie amiche. Invece lui aveva dato per scontato che avrei passato la serata con lui o comunque che lo avrei incluso con noi e si offende quando non rispondo ai suoi messaggi (che non avevo letto, perchè stavo guidando).. Il giorno dopo gli chiedo scusa e ci vediamo. Serata incentrata principalmente sull'aspetto fisico, ma parliamo anche un po' di quello che stava accadendo e lui mi dice che l'interesse nei miei confronti c'era, ma che andava compreso se potesse andare verso qualcosa di più dell'amicizia o se si limitasse a questa. Mi dice che non è il tipo che dà attenzioni, ma che sa che io le voglio. Mi racconta un po' del modo in cui si comportava con le ex e dei motivi per cui discutevano. Passa una settimana, nella quale mi chiama quasi tutti i giorni per una decina di minuti, ed arrivati al weekend sparisce di nuovo, ma il sabato a pranzo mi avvisa dicendo che avrebbe avuto due giorni impegnativi. La domenica pomeriggio, gli invio un msg di sostegno "vista la giornata impegnativa, buon lavoro", mentre lui mi risponde dicendomi di aver compreso che non vuole impegnarsi, per cui baserebbe il rapporto con me solo sull'aspetto fisico. Dice che l'intesa mentale gli è scesa totalmente perchè non vuole avere vincoli e che da quando gli ho fatto quella sorpresa, gli è scesa la voglia di scrivermi o di mandarmi il buongiorno. Inoltre dice che non gli piace di me che sono logorroica. Io lo ringrazio e chiudiamo. Tuttavia la comunicazione continua con delle domande, dalla quale emerge ancora di più il nostro alto feeling sessuale. Tanto che lui arriva a propormi di avere esclusivamente rapporti fisici e di essere entrambi liberi di conoscere nel mentre altre persone. Da quando è successo, sono passati 10 giorni e ci siamo visti già due volte, ma su mia richiesta perchè volevo capire se fosse una cosa che mi potesse andare bene. Lui mi ha scritto una notte "ti penso, non riesco a dormire" e quando l'ho letto la mattina successiva sono rimasta scioccata perchè lo avevo sognato. Io alterno momenti in cui mi rendo conto che non rientra nella mia personalità, che rischio di perdere la dignità, soprattutto ai suoi occhi, e altri in cui voglio farlo. Non so cosa fare!! So che la cosa giusta sarebbe non vederlo più. Ma il mio istinto, mi porta a volerlo vedere. Poi mi chiedo: ma se continuassimo, qualcosa in lui potrebbe far riaccendere l'intesa mentale? come mi devo comportare? E se andasse ad annullare anche la forte intesa fisica? voglio che lui mi continui a desiderare. Può cambiare qualcosa? Grazie per i vostri pareri
Buongiorno,
dal tuo racconto emerge quanto questa conoscenza ti abbia coinvolta emotivamente e fisicamente, ma anche quanto ti stia creando confusione e dolore. È chiaro che da parte sua ci sia stata fin dall’inizio una forte attrazione, ma allo stesso tempo una difficoltà a lasciarsi andare a una relazione stabile e impegnativa. Questo genera in te continui alti e bassi: da un lato il desiderio di continuare a vivere l’intesa fisica che ti fa sentire desiderata, dall’altro la frustrazione di non avere la stessa chiarezza e disponibilità sul piano emotivo e relazionale.
È importante riconoscere i segnali che lui stesso ti ha dato più volte: non vuole impegnarsi e preferisce mantenere un rapporto basato principalmente sulla fisicità. La tua parte razionale sembra rendersene conto, mentre l’istinto e il bisogno di sentirti scelta e desiderata ti spingono a rimanere dentro questa dinamica. Questo oscillare tra il voler chiudere e il voler continuare è naturale quando ci si trova in rapporti intensi ma poco stabili.
Quello che puoi chiederti è: che cosa desidero davvero per me? Voglio una relazione fondata su basi profonde, di rispetto, complicità e crescita reciproca, oppure mi accontento di un legame che mi fa sentire viva solo a tratti, ma che al tempo stesso rischia di minare la mia autostima e il mio benessere emotivo?
La risposta a queste domande può aiutarti a capire come comportarti. Non si può avere la certezza che lui cambi atteggiamento o che si riaccenda un’intesa mentale: al momento, le sue parole e i suoi comportamenti indicano che non è pronto a darti quello che cerchi.
Per approfondire meglio questi aspetti, lavorare sui tuoi bisogni relazionali e capire come tutelarti emotivamente, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
dal tuo racconto emerge quanto questa conoscenza ti abbia coinvolta emotivamente e fisicamente, ma anche quanto ti stia creando confusione e dolore. È chiaro che da parte sua ci sia stata fin dall’inizio una forte attrazione, ma allo stesso tempo una difficoltà a lasciarsi andare a una relazione stabile e impegnativa. Questo genera in te continui alti e bassi: da un lato il desiderio di continuare a vivere l’intesa fisica che ti fa sentire desiderata, dall’altro la frustrazione di non avere la stessa chiarezza e disponibilità sul piano emotivo e relazionale.
È importante riconoscere i segnali che lui stesso ti ha dato più volte: non vuole impegnarsi e preferisce mantenere un rapporto basato principalmente sulla fisicità. La tua parte razionale sembra rendersene conto, mentre l’istinto e il bisogno di sentirti scelta e desiderata ti spingono a rimanere dentro questa dinamica. Questo oscillare tra il voler chiudere e il voler continuare è naturale quando ci si trova in rapporti intensi ma poco stabili.
Quello che puoi chiederti è: che cosa desidero davvero per me? Voglio una relazione fondata su basi profonde, di rispetto, complicità e crescita reciproca, oppure mi accontento di un legame che mi fa sentire viva solo a tratti, ma che al tempo stesso rischia di minare la mia autostima e il mio benessere emotivo?
La risposta a queste domande può aiutarti a capire come comportarti. Non si può avere la certezza che lui cambi atteggiamento o che si riaccenda un’intesa mentale: al momento, le sue parole e i suoi comportamenti indicano che non è pronto a darti quello che cerchi.
Per approfondire meglio questi aspetti, lavorare sui tuoi bisogni relazionali e capire come tutelarti emotivamente, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
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Salve, è davvero difficile interrompere un legame che le dà emozioni intense, ma allo stesso tempo le crea insicurezza e dolore. Lui è stato chiaro sul tipo di rapporto che desidera, e accettare qualcosa che non rispecchia i suoi bisogni rischia di farle perdere contatto con sé stessa. È importante chiedersi se ciò che riceve è davvero ciò che desidera. Un percorso con uno psicologo psicoterapeuta, anche attraverso approcci come la Mindfulness o l’analisi bioenergetica, può aiutarla a ritrovare chiarezza e centratura.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
salve paziente anonima
nel leggere la sua lunga email le prime osservazioni che mi viene da suggerirle è una profonda riflessione sul suo bisogno di sentirsi desiderata e amata che è comprensibile e tipica di noi donne che non ci sentiamo mai abbastanza ....questo ragazzo nelle sue incertezze le ha detto delle crude verità
capisco l'attrazione fisica ma è sicura che è quello che lei vuole le basterebbe a prezzo della sua dignità?
cerchi di non svalutarsi e di riscoprire il suo valore
se non riesce da sola si faccia aiutare
in bocca al lupo
dott lorenzini maria santa psicoterapeuta
nel leggere la sua lunga email le prime osservazioni che mi viene da suggerirle è una profonda riflessione sul suo bisogno di sentirsi desiderata e amata che è comprensibile e tipica di noi donne che non ci sentiamo mai abbastanza ....questo ragazzo nelle sue incertezze le ha detto delle crude verità
capisco l'attrazione fisica ma è sicura che è quello che lei vuole le basterebbe a prezzo della sua dignità?
cerchi di non svalutarsi e di riscoprire il suo valore
se non riesce da sola si faccia aiutare
in bocca al lupo
dott lorenzini maria santa psicoterapeuta
Quello che descrivi è un intreccio molto intenso, ma anche pieno di contraddizioni e di segnali che parlano chiaro. Da una parte c’è stata un’attrazione fortissima, soprattutto fisica, e un feeling iniziale che ti ha fatto sentire vista e desiderata. Dall’altra, fin dall’inizio lui è stato esplicito nel dire che non voleva una relazione seria, e i suoi comportamenti – avvicinamenti e sparizioni, entusiasmo e freddezza, frasi affettuose e poi ridimensionamenti – mostrano che il suo investimento emotivo è stato discontinuo e condizionato dai suoi bisogni del momento.
Tu stessa senti dentro di te due spinte opposte:
– la parte che vorrebbe preservare la tua dignità e proteggerti, che riconosce che questo tipo di rapporto “non rientra nella tua personalità” e non ti fa bene a lungo termine;
– e l’istinto che ti porta a cercarlo ancora, a non voler rinunciare al desiderio e alla possibilità che “qualcosa cambi”.
Il punto è che tu speri che lui possa tornare a coinvolgersi anche mentalmente e affettivamente, mentre lui ha già detto e ribadito che non vuole vincoli e che vede la cosa solo sul piano fisico. Non è cattiveria: è chiarezza, anche se dolorosa. Restare in questo rapporto con la speranza che si trasformi rischia di farti male e di consumare proprio l’autostima che tu senti già vacillare.
Sul piano pratico:
– Se scegli di continuare, devi farlo con la consapevolezza che per lui resterà un rapporto fisico, libero, senza garanzie né impegno. Non illuderti che cambi strada, perché lui ti ha già spiegato come la vede.
– Se invece scegli di interrompere, sarà difficile all’inizio perché il desiderio e la mancanza si faranno sentire, ma nel tempo recupererai spazio per relazioni più rispettose della tua parte emotiva, non solo del tuo corpo.
La domanda che ti può aiutare è: io riesco davvero a stare bene in una relazione esclusivamente fisica con lui, sapendo che non si trasformerà in altro? Se la risposta sincera è no, la cosa più sana per te è chiudere, anche se una parte di te vorrebbe restare.
Può sembrare che “perdere” questa intesa sessuale sia un danno, ma ricorda: il desiderio fisico che hai scoperto con lui non si annulla, è qualcosa che appartiene a te, non solo a lui. Potrai ritrovarlo, in futuro, con qualcuno che saprà darti anche la stabilità e l’autenticità che cerchi.
Dott.ssa De Pretto
Tu stessa senti dentro di te due spinte opposte:
– la parte che vorrebbe preservare la tua dignità e proteggerti, che riconosce che questo tipo di rapporto “non rientra nella tua personalità” e non ti fa bene a lungo termine;
– e l’istinto che ti porta a cercarlo ancora, a non voler rinunciare al desiderio e alla possibilità che “qualcosa cambi”.
Il punto è che tu speri che lui possa tornare a coinvolgersi anche mentalmente e affettivamente, mentre lui ha già detto e ribadito che non vuole vincoli e che vede la cosa solo sul piano fisico. Non è cattiveria: è chiarezza, anche se dolorosa. Restare in questo rapporto con la speranza che si trasformi rischia di farti male e di consumare proprio l’autostima che tu senti già vacillare.
Sul piano pratico:
– Se scegli di continuare, devi farlo con la consapevolezza che per lui resterà un rapporto fisico, libero, senza garanzie né impegno. Non illuderti che cambi strada, perché lui ti ha già spiegato come la vede.
– Se invece scegli di interrompere, sarà difficile all’inizio perché il desiderio e la mancanza si faranno sentire, ma nel tempo recupererai spazio per relazioni più rispettose della tua parte emotiva, non solo del tuo corpo.
La domanda che ti può aiutare è: io riesco davvero a stare bene in una relazione esclusivamente fisica con lui, sapendo che non si trasformerà in altro? Se la risposta sincera è no, la cosa più sana per te è chiudere, anche se una parte di te vorrebbe restare.
Può sembrare che “perdere” questa intesa sessuale sia un danno, ma ricorda: il desiderio fisico che hai scoperto con lui non si annulla, è qualcosa che appartiene a te, non solo a lui. Potrai ritrovarlo, in futuro, con qualcuno che saprà darti anche la stabilità e l’autenticità che cerchi.
Dott.ssa De Pretto
Ciao! Quello che racconti parla di un incontro che ti ha travolta, dove l’intesa fisica e l’entusiasmo dei primi momenti hanno preso il sopravvento, lasciando poco spazio al tempo lento della conoscenza. È facile che questo crei l’illusione di una grande vicinanza, che però non si traduce in stabilità e continuità della relazione. Nel tuo racconto manca un progetto e un impegno condivisi.
Lui ti ha detto più volte di non volere una storia, e i suoi comportamenti lo confermano: momenti di grande intensità seguiti da improvvisi e immotivati distacchi. Questo movimento ti lascia comprensibilmente confusa, come stare sulle montagne russe e oscillare vertiginosamente tra vette di attrazione e desiderio e cadute nel vuoto, nell’assenza e nella paura della perdita.
Ora, domanda non è se lui cambierà, ma se tu puoi continuare a sostenere questo andamento. Il punto non è cosa accade in lui, ma cosa accade in te ogni volta che ti ritrovi a inseguire il suo desiderio o a mortificare i tuoi bisogni per paura di perderlo.
Pensaci!
Antonella D'Orlando
Lui ti ha detto più volte di non volere una storia, e i suoi comportamenti lo confermano: momenti di grande intensità seguiti da improvvisi e immotivati distacchi. Questo movimento ti lascia comprensibilmente confusa, come stare sulle montagne russe e oscillare vertiginosamente tra vette di attrazione e desiderio e cadute nel vuoto, nell’assenza e nella paura della perdita.
Ora, domanda non è se lui cambierà, ma se tu puoi continuare a sostenere questo andamento. Il punto non è cosa accade in lui, ma cosa accade in te ogni volta che ti ritrovi a inseguire il suo desiderio o a mortificare i tuoi bisogni per paura di perderlo.
Pensaci!
Antonella D'Orlando
Capisco profondamente il turbinio emotivo che stai vivendo perché da come racconti questa storia emerge con chiarezza quanto ti sia sentita vista ascoltata e viva in certi momenti con lui e quanto allo stesso tempo tu abbia vissuto incertezza frustrazione e dolore quando lui si è tirato indietro è normale che il tuo istinto ti porti ancora verso di lui perché c’è stata una connessione intensa che ha lasciato il segno ma quello che stai descrivendo ora non è una relazione paritaria ti stai adattando a una modalità che non ti rappresenta rischiando di perdere il rispetto verso te stessa pur di non perdere lui è un meccanismo che in realtà ti allontana dalla possibilità di essere davvero scelta per ciò che sei non solo per il desiderio che susciti in lui quello che stai vivendo merita uno spazio di ascolto e di elaborazione con un professionista per aiutarti a rimettere te al centro dei tuoi bisogni e delle tue scelte e non rimanere intrappolata in dinamiche che ti consumano e ti confondono pensare che lui possa cambiare è comprensibile ma non può essere la base per rimanere in una situazione che ti fa male considera con amore e rispetto verso te stessa l’idea di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarti a distinguere ciò che ti nutre da ciò che ti svuota per riprendere contatto con il tuo valore e la tua direzione.
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Credo che sia in una situazione complessa e dolorosa, perchè mi sembra di capire che lei provi un interesse per questa persona, che però non vuole una relazione stabile e vorrebbe un rapporto solo fisico. E questo è doloroso, perchè in qualche modo la vostra chimica sessuale tiene viva la speranza che possa riaccendersi da parte sua un'intesa anche mentale: la mia sensazione è che continuare la relazione con lui stando alle sue condizioni non la lascerebbe libera di conoscere contemporaneamente anche altre persone (per quanto all'atto effettivo lei lo sia), perchè continuerebbe a mantenersi vivo l'interesse anche sentimentale che lei prova nei suoi confronti. Credo che potrebbe essere utile provare ad esplorare e a capire che cosa la tiene agganciata a lui, che cosa la spinge a volerlo vedere anche nel momento in cui lui non le dà quello che lei vorrebbe, che cosa ottiene nel poco che lui le dà. Il mio suggerimento è di avviare anche solo una breve consulenza per poter approfondire questo pezzo con l'aiuto di qualcuno che possa aiutarla a guardarsi dentro in modo autentico e sincero. Se volesse approfondire la questione mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Gentile utente,
dal suo racconto emerge un forte coinvolgimento emotivo e fisico, ma anche una relazione caratterizzata da ambiguità e instabilità. È comprensibile il desiderio di “farlo funzionare”, ma la domanda strategica da porsi non è “può cambiare lui?”, bensì “cosa accade a me continuando così?”. Quando si resta agganciati a una relazione incerta, si rischia di perdere lucidità e dignità. Il passo utile è spostare lo sguardo dal bisogno di conferme esterne alla scelta consapevole di ciò che la fa stare bene davvero.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alessandra Motta
Psicologa Clinica Strategica
dal suo racconto emerge un forte coinvolgimento emotivo e fisico, ma anche una relazione caratterizzata da ambiguità e instabilità. È comprensibile il desiderio di “farlo funzionare”, ma la domanda strategica da porsi non è “può cambiare lui?”, bensì “cosa accade a me continuando così?”. Quando si resta agganciati a una relazione incerta, si rischia di perdere lucidità e dignità. Il passo utile è spostare lo sguardo dal bisogno di conferme esterne alla scelta consapevole di ciò che la fa stare bene davvero.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alessandra Motta
Psicologa Clinica Strategica
Cara mia, chi non conosce le tue difficoltà, ti comprendo, ma il punto è che noi abbiamo assorbito delle convinzioni puramente teoriche del rapporto uomo-donna: dai cioccolatini, alle canzoni, ai film romantici, alla cultura familiare, che dettano visioni idealizzate delle famiglie — come nelle pubblicità — ma che crollano come castelli di carte di fronte ai frequentissimi conflitti tra le coppie.
Il senso della coppia è altro. Naturalmente, ci sono eccezioni, ma i conflitti nascono perché l’uomo o la donna non corrispondono a quello che avremmo desiderato. Cioè: abbiamo interiorizzato un modello, un tipo astratto, e ciò che ci troviamo davanti è diverso da quello che avevamo immaginato.
Si aggiunga che pensiamo all’amore come eterno, e invece scopriamo che l’“innamoramento per sempre” dura circa due anni: il tempo necessario a garantire la sicurezza dell’accudimento di un neonato. Dopo, prima o poi, arriva la noia, l’amante, i capelli bianchi. Ma così è la vita.
Questo impianto ideale e teorico alimenta la sofferenza: non possiamo accettare ciò che è, ci sentiamo unici nel dolore e soffriamo tanto. Purtroppo, talvolta nascono anche atti deprecabili che riempiono le pagine di cronaca. Invece di avvicinarsi a uno psicologo per comprendere che le cause della sofferenza risiedono in convinzioni del tutto irrealistiche, si pretende che l’altro diventi quello che non può essere.
Il punto è che ci accaniamo a credere che sia l’altro a darci la felicità, e non cerchiamo di trovarla in noi stessi. Solo scoprendo che l’origine della gioia è dentro di noi, possiamo arrivare almeno alla serenità di apprezzare quello che di positivo l’altro ci ha dato.
Dunque: parlarsi, certo, ma comprendere che difficilmente piegheremo l’altro all’idea del principe o della principessa dei nostri sogni infantili.
Il senso della coppia è altro. Naturalmente, ci sono eccezioni, ma i conflitti nascono perché l’uomo o la donna non corrispondono a quello che avremmo desiderato. Cioè: abbiamo interiorizzato un modello, un tipo astratto, e ciò che ci troviamo davanti è diverso da quello che avevamo immaginato.
Si aggiunga che pensiamo all’amore come eterno, e invece scopriamo che l’“innamoramento per sempre” dura circa due anni: il tempo necessario a garantire la sicurezza dell’accudimento di un neonato. Dopo, prima o poi, arriva la noia, l’amante, i capelli bianchi. Ma così è la vita.
Questo impianto ideale e teorico alimenta la sofferenza: non possiamo accettare ciò che è, ci sentiamo unici nel dolore e soffriamo tanto. Purtroppo, talvolta nascono anche atti deprecabili che riempiono le pagine di cronaca. Invece di avvicinarsi a uno psicologo per comprendere che le cause della sofferenza risiedono in convinzioni del tutto irrealistiche, si pretende che l’altro diventi quello che non può essere.
Il punto è che ci accaniamo a credere che sia l’altro a darci la felicità, e non cerchiamo di trovarla in noi stessi. Solo scoprendo che l’origine della gioia è dentro di noi, possiamo arrivare almeno alla serenità di apprezzare quello che di positivo l’altro ci ha dato.
Dunque: parlarsi, certo, ma comprendere che difficilmente piegheremo l’altro all’idea del principe o della principessa dei nostri sogni infantili.
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità la sua esperienza, che capisco quanto possa essere intensa e allo stesso tempo faticosa da vivere. Dalle sue parole emerge chiaramente un coinvolgimento profondo, fatto di emozioni contrastanti: da una parte il desiderio forte che la lega a questo ragazzo, dall’altra la consapevolezza che ciò che lui le sta offrendo non corrisponde davvero a quello che lei cerca e che sente importante per la sua dignità e per il suo benessere. Dal punto di vista cognitivo comportamentale, una prima riflessione utile riguarda i pensieri che le attraversano e che alimentano questa altalena emotiva. Da un lato compaiono frasi come “so che la cosa giusta sarebbe non vederlo più”, che riflettono la sua parte razionale e consapevole. Dall’altro lato emergono pensieri come “voglio che lui mi desideri” o “forse col tempo potrebbe riaccendersi l’intesa mentale”, che alimentano speranza e la spingono a rimanere legata alla situazione. Questo conflitto interno genera oscillazioni di umore e la sensazione di non avere il controllo. In questi casi, può essere utile allenarsi a riconoscere quando ci si sta muovendo su un piano di desiderio immediato e quando invece si sta pensando a lungo termine in base ai propri valori. Un altro aspetto che traspare è il bisogno di sentirsi scelta e desiderata non solo sul piano fisico, ma anche su quello mentale ed emotivo. Questo è un bisogno autentico e legittimo, che non andrebbe sminuito. Quando lui definisce logorroiche le sue richieste di comunicazione o quando la fa sentire come se pretendesse troppo, lei rischia di interiorizzare l’idea che il suo bisogno di attenzione sia un difetto. In realtà ciò che lei chiede è semplicemente coerenza con i suoi valori relazionali: non accontentarsi solo di una parte, ma vivere una connessione più completa. Sul piano comportamentale, il rischio maggiore che corre è di accettare un compromesso che nel tempo la farà sentire svuotata. All’inizio, il forte richiamo fisico può dare l’illusione che la relazione funzioni, ma alla lunga la mancanza di intesa mentale ed emotiva potrebbe lasciare spazio a frustrazione e senso di svalutazione. Una strategia pratica può essere quella di osservare come si sente dopo ogni incontro con lui: provi a scrivere in un diario le emozioni sperimentate prima, durante e soprattutto dopo. Se il bilancio, a distanza di ore o di giorni, pende più verso la sofferenza che verso il benessere, questo dato diventa un’evidenza concreta su cui basare le sue decisioni, piuttosto che farsi guidare solo dall’istinto del momento. Può anche essere utile mettere a fuoco una domanda chiave: che tipo di relazione voglio davvero coltivare? Se il suo obiettivo è una relazione completa, fatta di intimità fisica ma anche di complicità mentale ed emotiva, allora accettare un legame esclusivamente fisico rischia di essere in contraddizione con i suoi stessi valori. E quando si vive a lungo in contrasto con i propri valori, la conseguenza è quasi sempre una riduzione dell’autostima e della serenità. Dal lato cognitivo, può aiutarla smontare il pensiero “forse lui cambierà”. In realtà, lui ha espresso chiaramente di non voler impegnarsi e di limitarsi ad un legame fisico. Questo non significa che lei non sia desiderabile o che non meriti di più, ma che in questo momento lui non è disponibile a costruire qualcosa di diverso. Continuare a investire energie sperando in un cambiamento rischia di mantenerla bloccata in un’attesa che potrebbe non realizzarsi. Infine, le ricordo che il fatto di sentire attrazione e di avere voglia di rivederlo non la rende debole. È umano provare queste spinte, soprattutto quando ci si sente coinvolti. La vera differenza la fa la capacità di scegliere consapevolmente quale direzione intraprendere, anche se comporta resistere a un richiamo forte. È un percorso che richiede tempo, ma ogni volta che si ricorda quali sono i suoi bisogni autentici e prende decisioni coerenti con essi, rafforza la sua autostima e la sua libertà interiore. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Cara, capisco cosa stai vivendo e cosa sta succedendo. Segui il tuo sentire, non sempre quello che si vede nella realtà è verità, ma tu dentro sai qual è la verità. Se hai bisogno di un confronto io sono a disposizione. Un caro saluto
Gentilissima, penso che abbia centrato in pieno il punto con a conclusione di questo racconto: "voglio che lui mi continui a desiderare". Il nostro bisogno di appartenenza e di essere visti/e è molto forte, e a volte abbiamo la sensazione di voler stare a tutti i costi con una persona proprio perché la sentiamo scivolare via. Questo succede spesso proprio quando le storie sono brevi, appena iniziate, perché tendiamo ad immaginare ciò che avrebbe potuto essere una relazione con quella persona, ciò che avremmo potuto vivere, sulla base delle emozioni forti che abbiamo sentito all'inizio, e cerchiamo in tutti i modi di raggiungere quella relazione.
Quello che mi arriva è un desiderio che per questa persona si riaccenda anche l'intesa mentale, e che magari la storia possa prendere una piega che va oltre l'aspetto fisico. Quando ci troviamo in queste dinamiche può essere utile provare a chiederci 'che tipo di bisogno sto cercando di soddisfare con questo rapporto?', perché spesso quello che abbiamo difficoltà a lasciar andare non è la persona in sé, ma come ci ha fatti/e sentire prima di sparire, che però riguarda noi e ciò che ricerchiamo in noi stessi/e e in un legame, non l'altra persona.
Quello che mi arriva è un desiderio che per questa persona si riaccenda anche l'intesa mentale, e che magari la storia possa prendere una piega che va oltre l'aspetto fisico. Quando ci troviamo in queste dinamiche può essere utile provare a chiederci 'che tipo di bisogno sto cercando di soddisfare con questo rapporto?', perché spesso quello che abbiamo difficoltà a lasciar andare non è la persona in sé, ma come ci ha fatti/e sentire prima di sparire, che però riguarda noi e ciò che ricerchiamo in noi stessi/e e in un legame, non l'altra persona.
Buongiorno, parlo per quello che ho letto e per come la vedo avendo le giuste informazioni. Quello che dico sempre è di ascoltarsi e vedere che effetto fanno certe frasi che dico, la vita è giustamente la tua ed è giusto trovare il proprio posto.
Venite entrambi fuori da relazioni fresche (la tua magari già chiusa mentre per lui ancora difficile forse capire di cosa ha bisogno), per cui ognuno è giusto che provi e senta cosa è meglio. Avendo scritto tu provo a rispondere a quello che hai domandato: se vuoi vederlo fallo e quando sei con lui ascolta se per te va bene così o vuoi ancora qualcosa di più. Vi state conoscendo e lui a volte mette una barriera, anche per proteggersi immagino, mentre tu hai più chiara la situazione. Il punto secondo me è sempre provare e vedere cosa accade perchè ogni situazione è unica e non si può prevedere. L'intesa mentale se ci sarà si riaccenderà e l'intesa fisica ora è presente, non andrei a preoccuparmi di scenari diversi. E quando e se accadrà agirai di conseguenza. Non ci sono quindi decisioni più giuste perchè anche obbligarti a non vederlo non è detto che ti faccia stare bene.
Rimango a disposizione, Dott.ssa Casumaro Giada
Venite entrambi fuori da relazioni fresche (la tua magari già chiusa mentre per lui ancora difficile forse capire di cosa ha bisogno), per cui ognuno è giusto che provi e senta cosa è meglio. Avendo scritto tu provo a rispondere a quello che hai domandato: se vuoi vederlo fallo e quando sei con lui ascolta se per te va bene così o vuoi ancora qualcosa di più. Vi state conoscendo e lui a volte mette una barriera, anche per proteggersi immagino, mentre tu hai più chiara la situazione. Il punto secondo me è sempre provare e vedere cosa accade perchè ogni situazione è unica e non si può prevedere. L'intesa mentale se ci sarà si riaccenderà e l'intesa fisica ora è presente, non andrei a preoccuparmi di scenari diversi. E quando e se accadrà agirai di conseguenza. Non ci sono quindi decisioni più giuste perchè anche obbligarti a non vederlo non è detto che ti faccia stare bene.
Rimango a disposizione, Dott.ssa Casumaro Giada
Grazie per aver condiviso con tanta sincerità una situazione così complessa e coinvolgente. Dalle sue parole emerge quanto questo rapporto l’abbia colpita profondamente, al punto da alternare momenti di chiarezza, in cui riconosce che non corrisponde ai suoi bisogni più autentici, a momenti in cui prevale il desiderio di rivederlo e la paura di perdere ciò che di bello ha trovato.
Ciò che descrive mostra una dinamica ambivalente: da un lato la forte intesa fisica e l’attrazione, dall’altro un atteggiamento dell’altra persona che appare contraddittorio, con avvicinamenti e allontanamenti improvvisi, e la chiara dichiarazione di non volersi impegnare in una relazione stabile. È comprensibile che questo le crei confusione, perché da una parte si sente desiderata, dall’altra rischia di non sentirsi riconosciuta nella sua interezza, nei suoi bisogni emotivi e di fiducia.
Le domande che si pone sono importanti: se accettare un rapporto solo fisico è davvero in linea con ciò che desidera, se questo le permetterebbe di sentirsi rispettata e vista per quello che è, oppure se alla lunga rischierebbe di aumentare il senso di vuoto o di ferita. Non esistono risposte assolute, ma è fondamentale che lei possa chiedersi: cosa fa bene a me? cosa rispetta i miei valori e la mia dignità?
Coltivare la speranza che l’altro cambi può essere naturale, ma al momento lui ha espresso chiaramente i suoi limiti. Non può esserci certezza che l’intesa mentale si riaccenda o che nasca qualcosa di diverso. Quello che può fare, invece, è ascoltare se stessa, capire se l’attrazione fisica è sufficiente a reggere un legame, oppure se sente il bisogno di una relazione che comprenda anche presenza, stabilità e progettualità.
La invito a non giudicarsi per l’ambivalenza che prova: significa che riconosce dentro di sé parti diverse, una che vorrebbe proteggersi e un’altra che desidera lasciarsi andare. Dare voce a entrambe è già un passo importante. Potrebbe esserle utile parlarne in un percorso terapeutico, per chiarire meglio cosa desidera davvero e come tutelare il suo benessere emotivo.
Ciò che descrive mostra una dinamica ambivalente: da un lato la forte intesa fisica e l’attrazione, dall’altro un atteggiamento dell’altra persona che appare contraddittorio, con avvicinamenti e allontanamenti improvvisi, e la chiara dichiarazione di non volersi impegnare in una relazione stabile. È comprensibile che questo le crei confusione, perché da una parte si sente desiderata, dall’altra rischia di non sentirsi riconosciuta nella sua interezza, nei suoi bisogni emotivi e di fiducia.
Le domande che si pone sono importanti: se accettare un rapporto solo fisico è davvero in linea con ciò che desidera, se questo le permetterebbe di sentirsi rispettata e vista per quello che è, oppure se alla lunga rischierebbe di aumentare il senso di vuoto o di ferita. Non esistono risposte assolute, ma è fondamentale che lei possa chiedersi: cosa fa bene a me? cosa rispetta i miei valori e la mia dignità?
Coltivare la speranza che l’altro cambi può essere naturale, ma al momento lui ha espresso chiaramente i suoi limiti. Non può esserci certezza che l’intesa mentale si riaccenda o che nasca qualcosa di diverso. Quello che può fare, invece, è ascoltare se stessa, capire se l’attrazione fisica è sufficiente a reggere un legame, oppure se sente il bisogno di una relazione che comprenda anche presenza, stabilità e progettualità.
La invito a non giudicarsi per l’ambivalenza che prova: significa che riconosce dentro di sé parti diverse, una che vorrebbe proteggersi e un’altra che desidera lasciarsi andare. Dare voce a entrambe è già un passo importante. Potrebbe esserle utile parlarne in un percorso terapeutico, per chiarire meglio cosa desidera davvero e come tutelare il suo benessere emotivo.
Gentile utente,
descrive un grande trasporto sentimentale: io sono convinto che l’innamoramento nasconda la promessa, o la tentazione, di “perdersi” nell’altro, di seguirne ritmi e tempi, ma anche il rischio di vedere più quello che noi vorremmo rispetto a chi l’altro è realmente. Certo dà l’impressione di non essere particolarmente interessata ad una frequentazione disimpegnata: rimane nel rapporto perché sente che il prezzo del distacco è troppo alto da pagare, e perché spera che le cose cambino. Descrive anche dei ruoli: nella sua storia lei sembra rincorrere una persona sfuggevole, che forse teme di mettere in fuga. Allora qui si aprono interessanti domande che è possibile esplorare, che hanno a che fare con il tema della dipendenza: ad esempio forse è più rassicurante dipendere da una persona sfuggevole, perchè non si corre il rischio che si avvicini troppo?
Certo è che i rapporti amorosi, anche se possono essere molto dolorosi, offrono anche l’opportunità di guardarci dentro rispetto a bisogni che non credevamo di avere.
Cordiali saluti
Dott. Daniele Gallucci
descrive un grande trasporto sentimentale: io sono convinto che l’innamoramento nasconda la promessa, o la tentazione, di “perdersi” nell’altro, di seguirne ritmi e tempi, ma anche il rischio di vedere più quello che noi vorremmo rispetto a chi l’altro è realmente. Certo dà l’impressione di non essere particolarmente interessata ad una frequentazione disimpegnata: rimane nel rapporto perché sente che il prezzo del distacco è troppo alto da pagare, e perché spera che le cose cambino. Descrive anche dei ruoli: nella sua storia lei sembra rincorrere una persona sfuggevole, che forse teme di mettere in fuga. Allora qui si aprono interessanti domande che è possibile esplorare, che hanno a che fare con il tema della dipendenza: ad esempio forse è più rassicurante dipendere da una persona sfuggevole, perchè non si corre il rischio che si avvicini troppo?
Certo è che i rapporti amorosi, anche se possono essere molto dolorosi, offrono anche l’opportunità di guardarci dentro rispetto a bisogni che non credevamo di avere.
Cordiali saluti
Dott. Daniele Gallucci
Gentilissima, ho letto con attenzione gli avvenimenti, già dall'inizio il ragazzo è stato chiaro su quelle che erano le richieste e pare abbia fatto a Lei dei test per capire se fosse rimasta. La complicità e l'intesa che si è creata, anche il ragazzo la sentiva e magari era anche coinvolto, succede però molto spesso che le persone che sono emotivamente non disponibili improvvisamente possano scontrarsi con la realtà. Questo li porta ad allontanarsi o a mettere dei limiti (restare amici o avere solo rapporti fisici). Se ci pensa questa era stato detto già dal principio. Per rispondere alla sua domanda, bisognerebbe capire cosa la spinge, aldilà del fatto che questo ragazzo Le piace, a tentare un riavvicinamento. Capire soprattutto se questa modalità va bene con quello che desidera per se stessa. Tenga presente che le relazioni, qualsiasi esse siano, si modificano e cambiano rispetto a tantissimi fattori, se c'è però di base una indisponibilità è più difficile che si possa mantenere nel tempo. Spero di esserle stata d'aiuto
Cara utente, comprendo la difficoltà della situazione in cui si trova, in cui si mescolano emozioni intense e contraddittorie; eccitamento e speranza, delusione e sofferenza. Ciò che lei cerca in una relazione (complicità, presenza e attenzioni) le arriva in maniera intermittente, e questo la lascia in balia della situazione, finendo a pensare che il suo comportamento potrà determinare un cambiamento nell'altra persona, a sua volta confusa. Il forte coinvolgimento che sente sembra farla oscillare tra la voglia di rispettare se stessa e i suoi bisogni e la spinta a cercare l'altro pur sapendo che al momento non è in grado di darle quello che vorrebbe. La sua confusione è comprensibile, così come la sua voglia di sentire che la connessione con questa persona rimanga stabile e si approfondisca, nonostante lui sembri non essere al momento in grado di offrirle una continuità.
Le domande che lei pone, però, si focalizzano sull'altro e sulla possibilità che cambi, mentre per non perdersi sarebbe importante fermarsi e cercare di stare in ascolto di sé. Ha scritto che rischia di perdere la dignità, e che sa che la cosa giusta sia non vederlo più: quanto si riconosce in queste frasi? Quali bisogni esprimono invece le parti di lei che continuano a cercarlo? Quali paure e desideri?
Fermasi ed ascoltarsi senza giudizio è possibile quando si ha uno spazio sicuro e protetto in cui poter dare voce a tutte le parti di noi stessi, anche quelle che apprezziamo meno, in modo da comprenderci più profondamente e scegliere in maniera consapevole. Infatti, non c'è una scelta giusta o sbagliata in assoluto, ma c'è la Sua scelta.
Le auguro quindi di potersi mettere in ascolto, anche cercando uno spazio d'ascolto professionale che possa darle una mano qualora sentisse di averne la necessità.
Un saluto affettuoso, rimango a sua disposizione.
Le domande che lei pone, però, si focalizzano sull'altro e sulla possibilità che cambi, mentre per non perdersi sarebbe importante fermarsi e cercare di stare in ascolto di sé. Ha scritto che rischia di perdere la dignità, e che sa che la cosa giusta sia non vederlo più: quanto si riconosce in queste frasi? Quali bisogni esprimono invece le parti di lei che continuano a cercarlo? Quali paure e desideri?
Fermasi ed ascoltarsi senza giudizio è possibile quando si ha uno spazio sicuro e protetto in cui poter dare voce a tutte le parti di noi stessi, anche quelle che apprezziamo meno, in modo da comprenderci più profondamente e scegliere in maniera consapevole. Infatti, non c'è una scelta giusta o sbagliata in assoluto, ma c'è la Sua scelta.
Le auguro quindi di potersi mettere in ascolto, anche cercando uno spazio d'ascolto professionale che possa darle una mano qualora sentisse di averne la necessità.
Un saluto affettuoso, rimango a sua disposizione.
Gentilissima, ha descritto la situazione con grande lucidità e sensibilità, ed è evidente quanto lei stia cercando di ascoltarsi e capire cosa sia meglio per lei.
In questi casi, al di là di ciò che l’altra persona dice o fa, può essere interessante soffermarsi su cosa la tiene legata a questa dinamica e cosa, in particolare, alimenta il desiderio di restare, anche sapendo che alcuni aspetti non la facciano stare bene.
Non è una questione di giusto o sbagliato, ma piuttosto di comprensione profonda: che bisogni, emozioni o aspettative entrano in gioco? Cosa rappresenta per lei questo legame, al di là della persona in sé?
Spesso, prendere consapevolezza di questi elementi aiuta a dare un senso a ciò che stiamo vivendo, e può orientare con maggiore chiarezza le scelte future.
In questi casi, al di là di ciò che l’altra persona dice o fa, può essere interessante soffermarsi su cosa la tiene legata a questa dinamica e cosa, in particolare, alimenta il desiderio di restare, anche sapendo che alcuni aspetti non la facciano stare bene.
Non è una questione di giusto o sbagliato, ma piuttosto di comprensione profonda: che bisogni, emozioni o aspettative entrano in gioco? Cosa rappresenta per lei questo legame, al di là della persona in sé?
Spesso, prendere consapevolezza di questi elementi aiuta a dare un senso a ciò che stiamo vivendo, e può orientare con maggiore chiarezza le scelte future.
Capisco bene quanto sia difficile trovarsi in una situazione che da un lato fa sentire desiderata e viva, e dall’altro porta confusione, dubbi e la paura di perdere la propria dignità. È naturale che ci siano oscillazioni tra il voler chiudere e il voler continuare a vedere questa persona: le emozioni e l’intensità che descrive sono molto forti.
Proprio perché tutto questo la coinvolge così tanto, può essere molto utile affrontarlo in un percorso di psicoterapia: non tanto per rispondere alla domanda se “lui cambierà” o se “potrà esserci di più”, ma per comprendere meglio cosa desidera davvero lei, cosa la fa stare bene e cosa invece rischia di farle male. La terapia può aiutarla a rafforzare la sua autostima e a dare più spazio ai suoi bisogni, così da non sentirsi intrappolata in dinamiche che le tolgono più di quanto le diano.
Spero di essere stata utile.
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Proprio perché tutto questo la coinvolge così tanto, può essere molto utile affrontarlo in un percorso di psicoterapia: non tanto per rispondere alla domanda se “lui cambierà” o se “potrà esserci di più”, ma per comprendere meglio cosa desidera davvero lei, cosa la fa stare bene e cosa invece rischia di farle male. La terapia può aiutarla a rafforzare la sua autostima e a dare più spazio ai suoi bisogni, così da non sentirsi intrappolata in dinamiche che le tolgono più di quanto le diano.
Spero di essere stata utile.
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Cara utente
dalle tue parole emerge il forte interesse che provi per questa persona che si sta mostrando piuttosto altalenante e indecisa. Il punto qui non è capire lui ma capire te stessa, cosa cerchi e cosa vuoi. Pensi davvero che il sesso sia un possibile collante tra voi due e che in qualche modo possa riaccendere l'intesa mentale? Pensi di riuscire a tenere completamente distaccate le due cose, senza farti male? Ma soprattutto, perchè cerchi da lui il fatto di essere desiderata... E' forse il fatto che ti sfugge che in qualche modo ti attira verso di lui? Hai il desiderio dentro di te di proseguire una "relazione" di questo tipo? Penso che farsi queste domande ma soprattutto rispondendo ad esse in modo sincero, tu saprai già che cosa è giusto fare. In qualche modo il tuo istinto ha già risposto, facendoti capire che non è adatto alla tua personalità.
Pensa in primis a te stessa, a che cosa vuoi davvero per il tuo benessere, duraturo. L'appagamento sessuale calma la sete, ma non la placa.
dalle tue parole emerge il forte interesse che provi per questa persona che si sta mostrando piuttosto altalenante e indecisa. Il punto qui non è capire lui ma capire te stessa, cosa cerchi e cosa vuoi. Pensi davvero che il sesso sia un possibile collante tra voi due e che in qualche modo possa riaccendere l'intesa mentale? Pensi di riuscire a tenere completamente distaccate le due cose, senza farti male? Ma soprattutto, perchè cerchi da lui il fatto di essere desiderata... E' forse il fatto che ti sfugge che in qualche modo ti attira verso di lui? Hai il desiderio dentro di te di proseguire una "relazione" di questo tipo? Penso che farsi queste domande ma soprattutto rispondendo ad esse in modo sincero, tu saprai già che cosa è giusto fare. In qualche modo il tuo istinto ha già risposto, facendoti capire che non è adatto alla tua personalità.
Pensa in primis a te stessa, a che cosa vuoi davvero per il tuo benessere, duraturo. L'appagamento sessuale calma la sete, ma non la placa.
Salve,
il ragazzo che sta frequentando appare non sentirsi pronto per una nuova relazione cosa che invece lei vorrebbe. Una proposta relazionale che sia solo sessuale è il segnale di una assenza di desiderio nel coinvolgersi emotivamente all'interno di un nuovo rapporto. Sarà ancora stanco per quanto accaduto nella precedente relazione e molto probabilmente non si sentirà pronto ad investire in una nuova relazione di coppia. Stare in coppia, fidanzarsi, rappresenta un impegno affettivo che in qualche modo va curato, nutrito; credo che questa forza lui al momento non ce l'abbia e a lei toccherà farsene una ragione. Nel caso volesse approfondire il tema in uno spazio di ascolto più ampio non esiti pure a contattarmi, resto disponibile, ricevo anche on-line.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
il ragazzo che sta frequentando appare non sentirsi pronto per una nuova relazione cosa che invece lei vorrebbe. Una proposta relazionale che sia solo sessuale è il segnale di una assenza di desiderio nel coinvolgersi emotivamente all'interno di un nuovo rapporto. Sarà ancora stanco per quanto accaduto nella precedente relazione e molto probabilmente non si sentirà pronto ad investire in una nuova relazione di coppia. Stare in coppia, fidanzarsi, rappresenta un impegno affettivo che in qualche modo va curato, nutrito; credo che questa forza lui al momento non ce l'abbia e a lei toccherà farsene una ragione. Nel caso volesse approfondire il tema in uno spazio di ascolto più ampio non esiti pure a contattarmi, resto disponibile, ricevo anche on-line.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, l'altalenanza del comportamento di lui la avvicina e la allontana. Razionalmente sa che dovrebbe proteggersi, ma emotivamente non riesce a distaccarsi. Sono descrizioni comprensibili e molto comuni ma nelle quali è necessario indagare il vissuto della singola persona, il suo passato, il suo stile di attaccamento e tanto altro. Purtroppo, quindi, non c'è una risposta univoca per tutti e la volontà non c'entra nulla. Io le suggerirei di cercare un sostegno psicologico per leggere cosa succede dentro di lei.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
dalla sua descrizione emerge con chiarezza quanto questa conoscenza sia stata intensa ma anche molto altalenante, con momenti di grande vicinanza seguiti da improvvisi distacchi. Questo può generare confusione e un forte senso di incertezza, soprattutto se da parte sua c’è un desiderio di stabilità, di progettualità o di un’intesa che vada oltre l’aspetto fisico.
È importante distinguere tra ciò che l’altra persona dice di volere e ciò che dimostra nei fatti. Fin dall’inizio questo ragazzo ha espresso la sua difficoltà a vivere una relazione stabile e il bisogno di pensare prima a sé stesso. I suoi comportamenti – alternanza di presenza e assenza, ricerca di rapporti prevalentemente fisici, mancanza di costanza – sembrano confermare questo quadro.
Lei invece esprime il desiderio di una connessione mentale ed emotiva più profonda. Questa discrepanza porta a domandarsi se i vostri bisogni e i vostri tempi siano davvero compatibili. Spesso, quando la parte fisica è molto coinvolgente, si rischia di sperare che da lì possa nascere altro, ma non sempre questo accade: la stabilità e la complicità emotiva richiedono motivazioni e disponibilità da entrambe le parti.
Un suggerimento che può esserle utile è quello di chiedersi:
Quali sono i miei bisogni reali in questo momento?
Questa persona li può soddisfare, oppure sto rinunciando a parti di me pur di non perderla?
Ascoltarsi con sincerità la aiuterà a capire se proseguire su questa strada la fa crescere o se rischia invece di minare la sua autostima. A volte il coraggio non sta nel trattenere qualcuno, ma nel riconoscere che meritiamo un rapporto in cui ciò che desideriamo venga ricambiato.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Frosini.
dalla sua descrizione emerge con chiarezza quanto questa conoscenza sia stata intensa ma anche molto altalenante, con momenti di grande vicinanza seguiti da improvvisi distacchi. Questo può generare confusione e un forte senso di incertezza, soprattutto se da parte sua c’è un desiderio di stabilità, di progettualità o di un’intesa che vada oltre l’aspetto fisico.
È importante distinguere tra ciò che l’altra persona dice di volere e ciò che dimostra nei fatti. Fin dall’inizio questo ragazzo ha espresso la sua difficoltà a vivere una relazione stabile e il bisogno di pensare prima a sé stesso. I suoi comportamenti – alternanza di presenza e assenza, ricerca di rapporti prevalentemente fisici, mancanza di costanza – sembrano confermare questo quadro.
Lei invece esprime il desiderio di una connessione mentale ed emotiva più profonda. Questa discrepanza porta a domandarsi se i vostri bisogni e i vostri tempi siano davvero compatibili. Spesso, quando la parte fisica è molto coinvolgente, si rischia di sperare che da lì possa nascere altro, ma non sempre questo accade: la stabilità e la complicità emotiva richiedono motivazioni e disponibilità da entrambe le parti.
Un suggerimento che può esserle utile è quello di chiedersi:
Quali sono i miei bisogni reali in questo momento?
Questa persona li può soddisfare, oppure sto rinunciando a parti di me pur di non perderla?
Ascoltarsi con sincerità la aiuterà a capire se proseguire su questa strada la fa crescere o se rischia invece di minare la sua autostima. A volte il coraggio non sta nel trattenere qualcuno, ma nel riconoscere che meritiamo un rapporto in cui ciò che desideriamo venga ricambiato.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Frosini.
Gentile Signora,
la ringrazio per aver condiviso con tanta apertura e profondità la sua storia: dalle sue parole emerge chiaramente quanto questa relazione l’abbia coinvolta a livello emotivo, mentale e fisico. È evidente anche la confusione e la fatica che sta vivendo nel tentativo di capire cosa sia giusto per sé, tra il desiderio di lasciarsi andare e quello di proteggersi.
Situazioni come la sua non sono rare: quando si incontra una persona con cui si crea da subito una forte connessione — come racconta lei, un’intesa mentale e fisica intensa — è naturale che si attivino emozioni molto forti, anche a fronte di un legame ancora giovane e non definito. Tuttavia, quando dall’altra parte non c’è la stessa disponibilità o chiarezza d’intenti, questa intensità rischia di trasformarsi in un’altalena emotiva, dove il bisogno di sentirsi desiderata e vista entra in conflitto con la consapevolezza di non essere pienamente scelta.
Il suo racconto mostra un pattern che alterna vicinanza e distacco: lui si avvicina quando sente libertà, si allontana quando percepisce la possibilità di un coinvolgimento più profondo. È probabile che stia attraversando un periodo di confusione personale, ma il punto fondamentale è che questa confusione ora sta ricadendo su di lei, minando il suo equilibrio e la sua autostima.
Lei stessa riconosce che questo tipo di relazione “non rientra nella sua personalità” e che rischia di mettere in gioco la propria dignità pur di mantenere viva la connessione. Questo pensiero è molto lucido e merita ascolto: quando dentro di noi nasce la sensazione di “non stare più bene in ciò che viviamo”, è un segnale prezioso da non ignorare.
Rispetto alla domanda “può cambiare qualcosa?”, la risposta più onesta, anche se forse la più difficile da accettare, è che il cambiamento, se mai avverrà, non può dipendere da ciò che lei farà o non farà. Le persone cambiano quando desiderano davvero farlo e quando intraprendono un percorso di consapevolezza personale, non come reazione alla presenza o all’assenza di qualcun altro. Continuare a investire sperando che l’intesa mentale si riaccenda o che lui torni a desiderarla come all’inizio rischia di prolungare una forma di dipendenza affettiva, più che di amore reciproco.
Se decide di continuare a vederlo, le suggerirei di chiedersi con sincerità cosa cerca in questi incontri e cosa prova davvero dopo. Si senta libera di ascoltare il suo desiderio, ma anche di proteggere la parte di sé che ha bisogno di rispetto, stabilità e reciprocità.
Lei merita una relazione in cui sentirsi scelta, accolta e rispettata in tutte le sue dimensioni, non solo in quella fisica. A volte, la decisione di prendere le distanze non è una perdita, ma un atto di amore verso sé stessi.
Un saluto,
Dott.ssa Susanna Brandolini
la ringrazio per aver condiviso con tanta apertura e profondità la sua storia: dalle sue parole emerge chiaramente quanto questa relazione l’abbia coinvolta a livello emotivo, mentale e fisico. È evidente anche la confusione e la fatica che sta vivendo nel tentativo di capire cosa sia giusto per sé, tra il desiderio di lasciarsi andare e quello di proteggersi.
Situazioni come la sua non sono rare: quando si incontra una persona con cui si crea da subito una forte connessione — come racconta lei, un’intesa mentale e fisica intensa — è naturale che si attivino emozioni molto forti, anche a fronte di un legame ancora giovane e non definito. Tuttavia, quando dall’altra parte non c’è la stessa disponibilità o chiarezza d’intenti, questa intensità rischia di trasformarsi in un’altalena emotiva, dove il bisogno di sentirsi desiderata e vista entra in conflitto con la consapevolezza di non essere pienamente scelta.
Il suo racconto mostra un pattern che alterna vicinanza e distacco: lui si avvicina quando sente libertà, si allontana quando percepisce la possibilità di un coinvolgimento più profondo. È probabile che stia attraversando un periodo di confusione personale, ma il punto fondamentale è che questa confusione ora sta ricadendo su di lei, minando il suo equilibrio e la sua autostima.
Lei stessa riconosce che questo tipo di relazione “non rientra nella sua personalità” e che rischia di mettere in gioco la propria dignità pur di mantenere viva la connessione. Questo pensiero è molto lucido e merita ascolto: quando dentro di noi nasce la sensazione di “non stare più bene in ciò che viviamo”, è un segnale prezioso da non ignorare.
Rispetto alla domanda “può cambiare qualcosa?”, la risposta più onesta, anche se forse la più difficile da accettare, è che il cambiamento, se mai avverrà, non può dipendere da ciò che lei farà o non farà. Le persone cambiano quando desiderano davvero farlo e quando intraprendono un percorso di consapevolezza personale, non come reazione alla presenza o all’assenza di qualcun altro. Continuare a investire sperando che l’intesa mentale si riaccenda o che lui torni a desiderarla come all’inizio rischia di prolungare una forma di dipendenza affettiva, più che di amore reciproco.
Se decide di continuare a vederlo, le suggerirei di chiedersi con sincerità cosa cerca in questi incontri e cosa prova davvero dopo. Si senta libera di ascoltare il suo desiderio, ma anche di proteggere la parte di sé che ha bisogno di rispetto, stabilità e reciprocità.
Lei merita una relazione in cui sentirsi scelta, accolta e rispettata in tutte le sue dimensioni, non solo in quella fisica. A volte, la decisione di prendere le distanze non è una perdita, ma un atto di amore verso sé stessi.
Un saluto,
Dott.ssa Susanna Brandolini
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