Buonasera, sono qui perchè da molto tempo dentro mi pongo sempre questa domanda.... Sono in terapia

15 risposte
Buonasera, sono qui perchè da molto tempo dentro mi pongo sempre questa domanda.... Sono in terapia da circa 5 anni, anni in cui ho fatto un intenso viaggio dentro me stressa... passo passo alle esperienze di vita ho messo a fuoco quella che è stata la mia vita e seppur con molto dolore preso consapevolezza di ciò che mi è accaduto. Sono ancora in fase di elaborazione e la cosa che mi spaventa di più è che tra pochissimo il mio percorso si interromperà per via della maternità della mia terapeuta. Da una parte mi spaventa in quanto appunto sono ancora in fase di elaborazione su tutto il lavoro fatto ultimamente in terapia dall'altra più volte ho pensato che forse questa terapia non mi stesse aiutando davvero come desideravo - anche se la mia terapeuta è stata davvero fondamentale per dei momenti di dolore intenso durate il percorso- mi sento ancora poco serena soprattutto nelle relazioni più intime della mia vita. Mi chiedevo se cambiare approccio , confrontarmi con un'altro professionista potrebbe essere utile. Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
Buongiorno. Lei e la sua terapeuta avete lavorato intensamente per un periodo significativo. Questa "sospensione" potrebbe essere un'importante occasione per lei per sperimentarsi in volo libero, pur trattenendo la consapevolezza interiore di quanto appreso. Le consiglio di parlare con la sua terapeuta di questa tematica e di confrontarsi con lei prima della sua maternità. Un caro saluto

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Gent.ma, è davvero complicato risponderle. Sembra che si trovi in una situazione per lei delicata: sarebbe meglio potesse parlare con la sua terapeuta dei sentimenti che l’interruzione per la maternità le suscita. Forse, potrà valutare con più calma che cosa sente meglio per sé: attendere il ritorno della sua terapeuta e riprendere con lei; decidere che possa essere giunto il momento della conclusione; ipotizzare di iniziare un nuovo lavoro psicoterapeutico; lasciare passare un po’ di tempo prima di iniziarne uno nuovo; oppure ancora lasciare che il tempo trascorra per magari scoprire che il lavoro terapeutico fin qui svolto ha dato i suoi frutti e ha fatto nascere in lei pensieri e desideri prima inascoltati… Oppure, chissà quali altre cose ancora, a cui una semplice risposta non può arrivare. SG
Salve, vista l'importanza del percorso da lei svolto finora con molti sacrifici, ritengo corretto e doveroso in primis con se stessa esporre il quesito alla professionista che la segue così da chiarire i suoi dubbi; per quanto concerne la sospensione per la maternità, valuti anche quanto ha imparato finora e la veda come occasione per sperimentarsi da sola a meno che la separazione implichi in lei significati diversi e più profondi rispetto a quelli che ha descritto.
Cordialmente, dott FDL
Gentile Utente, concordo con la dott.ssa Gagliardi sullo sperimentarsi in autonomia proprio nel periodo della maternità: i periodi di off (come le ferie estive, tanto temute dai pazienti ma poi proficue per le riflessioni che portano) sono preziosi, è materiale di cui parlare quando la sua dott.ssa rientrerà. Prima di salutarvi, provi a parlargliene.
Buona giornata, Luisa
Gentile utente, è chiaro che ha costruito un'alleanza forte con la sua TP . Adesso pare sia giunto il momento di generalizzare la fiducia che si è costruita tra di voi. Intanto suppongo che prima di lasciarvi potete lavorare sulle sensazioni che ha espresso affichè non percepisca l'assenza della TP come un abbandono. Se proprio non se la sente di "camminare" da sola non c'è nulla di male a trovare un altro TP, magari un' altro indirizzo,
Saluti Dott.ssa Silvana Zito
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Gentile utente di mio dottore,

provi a sperimentarsi in autonomia proprio nel periodo della maternità. Potrebbe esser prezioso anche per lei. Parli di questi suoi vissuti alla terapeuta prima della maternità sicuramente potrà contenere queste sue angosce per poi rassicurarla rispetto agli appuntamenti del futuro.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Cerchi di non diventare dipendente dalla terapia e, in generale, da una persona che le da sicurezza. Le consiglio di approfittare di questa naturale sospensione per muovere dei passi da sola. è facile che progredisca di più su certe cosa, in questo momento, se prova a camminare da sola. Dopo 5 anni dovrebbe avere introiettato una certa capacità di autoanalisi. Se dopo qualche tempo dovesse sentirsi ancora bisognosa di aiuto potrà pensare di riprendere il/un percorso.
Buon pomeriggio,
è utile confrontarsi con la sua terapeuta relativamente alle sue preoccupazioni circa questo periodo di sospensione.
Questa "pausa" potrebbe rivelarsi come un'opportunità per riuscire a sperimentarsi, avendo come base sicura un percorso che sicuramente è lungo e ricco. Inoltre, potrà sempre confrontarsi con la sua terapeuta alla ripresa del percorso, proprio su come lei ha vissuto questo periodo.
Cordialmente, EP
Gent.le utente,
quanto prova è comprensibile.
Penso sia meglio che parli di questo e di quanto prova direttamente con la sua terapeuta.
Cordiali saluti
GR
Salve. I miei colleghi hanno evidenziato un aspetto molto importante di questa fase della sua vita. Sperimentare la possibilità di capire come sta con se stessa e come la terapia ha modificato alcuni capisaldi del suo carattere. Il lavoro svolto con la collega le sarà prezioso per sempre e lo potrà continuare, se lo vorrà, dopo la sospensione. Cordiali saluti. EG.
Gentile utente, la domanda che pone difficilmente troverà risposta su questo portale. E' importante che ne parli con la sua terapeuta in quanto è qualcosa che riguarda esclusivamente la vostra consolidata relazione terapeutica.
Un cordiale saluto, dott. Alessandro Cazzato
Buonasera,
l'interruzione di una terapia rappresenta un momento di distacco importante sia per il paziente che per la terapeuta.
A volte succede che, quando il terapeuta è obbligato a sospendere il percorso, il paziente si senta abbandonato e, in alcuni casi tradito.
Cambiare terapeuta potrebbe essere un tema da affrontare in seduta con la sua psicologa per permetterLe di elaborarlo nel modo migliore.
Gentile utente, da ciò che descrive sembra aver beneficiato dalla relazione terapeutica . Cinque anni non sono pochi ed è più che legittimo porsi delle domande, in fondo è questo il senso del lavoro analitico che sembra aver introiettato bene. Se si tratta di sospensione, cambiamento o interruzione credo che solo in un momento successivo potrà definirlo, ma è una tematica che forse al momento attuale non riesce ad affrontare da sola. Ne parli con la sua terapeuta. Cordiali saluti L.M.
Buongiorno, i momenti di distacco dalla propria terapeuta possono rimandare a emozioni di abbandono che lavorano nel profondo. Prima che vada in maternità le consiglio di parlare con chi la segue e decidere con più elementi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve cara, la ringrazio per aver scritto.
Può accadere, in base alle contingenze della vita, che la terapia conosca più tranche, ciascuna fondamentale per raccordare i punti emersi e per porre in evidenza quanto ancora rimane in sospeso.
In circostanze come quella che descrive, può rivelarsi prezioso poterne parlare con la sua terapeuta di riferimento per valutare il modo più adatto per accompagnarla in questa fase.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Di Costanzo

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