Dott.ssa Elisabetta Gagliardi

Salve dottori, imbattendomi in questo sito per caso ho notato che siete tutti molto disponibili e bravi così ho deciso di scrivervi, recentemente è successo un episodio di ansia, praticamente dovevo andare a lavorare, fare l'hostess per un evento, il primo giorno la mia ansia era discreta, il secondo giorno già avevo ansia a mille, cuore in gola, non riesco ad essere costante nel tempo perché la mia ansia oscilla fra alti è bassi, sono molti mesi che me la porto addosso, ho sperimentato rimurgino, angoscia, pensieri negativi, paure, per quanto riguarda quest'ultime mi sembrava che nell'ultimo periodo stavo facendo progressi... Cosa è successo il secondo giorno praticamente dopo aver avuto l'ansia, ho mandato mia madre a comprarmi la divisa un ora prima di presentarmi sul luogo di lavoro, inutile dire che non mi piaceva per niente e ho comunicato alla Signora che non sarei più andata perché non avevo la divisa. In quel momento mi sono sentita in bilico, la mia voglia di fare le cose voleva che io gli dicevo che ce l'avevo la divisa ma un altra parte di me aveva paura dell'ansia, non so perché l'ansia ormai è diventata un abitudine, un susseguirsi di pensieri... purtroppo non posso permettermi uno psicologo a pagamento anche se forse qualcuno di competente potrebbe aiutarmi... per molti anni ho usufruito del servizio psicologi gratuito ma non mi sono mai trovata bene, mi cambiavano spesso psicologi e la mia psichiatria invece di diminuire le medicine le aumentava sempre . Da piccola ho sofferto di doc, presi gli antidepressivi dai 15 ai 18 anni, con la fine della scuola sono stata molto male, la mia psicologa era andata in pensione, dovevo per forza recarmi alla Asl gratuito, stavo male perché le mie amiche avevano tutto, sapevano cosa fare da grandi, mentre io no, non ero invogliata da nessuno, i miei genitori si erano arresi, andando da questa psichiatra mi aumento i farmaci cosa che mi fece stare ancora peggio, perché sviluppai dei effetti collaterali, non vivevo più stavo sempre rinchiusa nella mia stanzetta, dopo un periodo decisi di farmi coraggio e uscire, uscii con una mia cugina che aveva comportamenti molto sopra le righe e da lì io ho subito un aggressione fisica, nonostante tutto continuavo ad uscire con questa mia cugina perché nessun ragazzo mi voleva, volevo capire dove stava il problema, quando tornai a casa mia dopo mesi, lunghi mesi, non ero più la stessa di prima, avevo interrotto la cura con gli antidepressivi, ero traumatizzata e anche quando vedevo un bel ragazzo interessarsi a me pensavo che non fosse sincero, l'anno scorso mi hanno dato gli antipsicotici, ho sofferto per tornare a stare bene, tutt'ora non mi sento al cento per cento con quest'ansia, credetemi, non vorrei per niente tornare a prendere medicine o robe varie, mi sono scocciata. Ogni volta che il mio attuale fidanzato mi dice che va a lavorare io provo un insoddisfazione e penso di essere un incapace, vorrei essere come lui. Potreste darmi un parere o un consiglio sulla mia situazione?

Buonasera, sono qui perchè da molto tempo dentro mi pongo sempre questa domanda.... Sono in terapia da circa 5 anni, anni in cui ho fatto un intenso viaggio dentro me stressa... passo passo alle esperienze di vita ho messo a fuoco quella che è stata la mia vita e seppur con molto dolore preso consapevolezza di ciò che mi è accaduto. Sono ancora in fase di elaborazione e la cosa che mi spaventa di più è che tra pochissimo il mio percorso si interromperà per via della maternità della mia terapeuta. Da una parte mi spaventa in quanto appunto sono ancora in fase di elaborazione su tutto il lavoro fatto ultimamente in terapia dall'altra più volte ho pensato che forse questa terapia non mi stesse aiutando davvero come desideravo - anche se la mia terapeuta è stata davvero fondamentale per dei momenti di dolore intenso durate il percorso- mi sento ancora poco serena soprattutto nelle relazioni più intime della mia vita. Mi chiedevo se cambiare approccio , confrontarmi con un'altro professionista potrebbe essere utile. Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione.