Buonasera, scrivo perché ho un problema, proietto la mia vita troppo in avanti, mi sto iscrivendo al

25 risposte
Buonasera, scrivo perché ho un problema, proietto la mia vita troppo in avanti, mi sto iscrivendo al corso di laurea e già so quello che voglio fare fra 10/15 anni, il problema è che molte volte, anzi, quasi sempre mi porta a non "vivere" nel presente nel senso che mi sento come bloccato e non faccio nulla. Poi non riesco a prendere una scelta, non rischio e tendo a non avere legami sentimentali per paura di come possa finire, e mi causa le stesse sensazioni di quando prendo l'aereo, cioè un ansia incredibile che è causata dal fatto che io non abbia il controllo di quello che succederà e di cosa potrebbe succedere.
Gentile utente, la paura di perdere il controllo è spesso associata all'ansia siccome di ha il bisogno di costante sicurezza e gestire ciò che ci accade intorno. Potrebbe iniziare ad intraprendere un percorso psicologico per comprendere la natura della sua ansia e dei vari perché. Dott.ssa Valentina Pisciotta

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Dott.ssa Monica Grassi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Comprendo come ci sia una iper-attivazione rispetto al futuro nel timore di non riuscire a fronteggiarlo. Una terapia potrebbe essere di supporto. Se le fa piacere può contattarmi per un colloquio conoscitivo gratuito.
Dott.ssa Arianna Mercurio
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buonasera, da come lo racconta sembra che il bisogno di prevedere e controllare il futuro, pur nascendo dal desiderio di sicurezza, finisca per bloccarla nel presente. è un vissuto che possono sperimentare in tanti, soprattutto nei momenti in cui ci sono in ballo decisioni importanti da prendere. Spesso quando immaginiamo costantemente ciò che ‘dovrebbe accadere’, rischiamo di allontanarci dall’esperienza diretta e di sentire che nulla è mai davvero iniziato. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad esplorare come si costruisce il suo rapporto con l’incertezza e con l’idea di rischio: cosa significa per lei ‘perdere il controllo’, e quali aspetti di sé sente di dover proteggere in questo modo. L’obiettivo non sarebbe eliminare la paura del futuro, ma imparare a viverlo come qualcosa che si costruisce passo dopo passo, nel presente. Rimango disponibile qualora volesse cominciare.
Dott.ssa Lilja Iaconianni
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, spesso accade che la difficoltà di vivere il momento presente, proiettandosi nel futuro, si accompagni all'ansia. Sono due aspetti che si autoalimentano, questo vale per l'ansia PRIMA di prendere un volo, così come l'ansia PRIMA di prendere una decisione o legarsi a qualcuno. Mi arriva, dalle sue parole, grande il timore delle conseguenze delle sue azioni, che la porta a proiettarsi sul dopo e non vivere l'adesso.
Tutto questo probabilmente ha radici molto profonde dentro di lei, tenendo conto dei vari blocchi che ha descritto. Quindi per superarli, sarebbe opportuno intraprendere un percorso terapeutico che possa permetterle di risalire all'origine di questa dinamiche, proprio per prenderne maggiore consapevolezza e introdurre un cambiamento che la porti a vivere questi momenti con maggiore serenità, nel rispetto però sempre del suo modo di essere e dei suoi bisogni.
Quello che potrebbe intanto cominciare a fare è un lavoro di radicamento nel momento presente, ritagliandosi anche solo pochi minuti al giorno in cui trovare un contatto con sé stesso e le sue sensazioni, cercando di rimanere ancorato a quello che avviene nel momento in cui si permette di fermarsi (guardare cosa c'è intorno a lei - nella stanza o all'esterno -, provare volendo anche a chiudere gli occhi per ascoltare suoni, sentire profumi e aprire lo sguardo al suo interno per cogliere le sensazioni corporee che avverte). Sembra un esercizio banale, ma non è facile né immediato. L'invito è in questi eventuali tentativi di ascolto di sé, di accogliere quello che arriva, anche fossero pensieri disturbanti. Più ci opponiamo a qualcosa che ci accade (soprattutto nel momento in cui non possiamo controllarla) più alimentiamo questa stessa cosa. Più ci permettiamo di accoglierla, invece, più sperimenteremo come questa cosa così come è arrivata, piano piano sene andrà.
Il primo passo per qualsiasi cambiamento, è l'accettazione dello stato attuale delle cose e nel momento in cui lei riconosce, scrivendo nero su bianco, le sue difficoltà, è già un primo importante passo in questa direzione.
Spero che questa mia risposta le sia stata utile, rimango a disposizione.
Dr. Leopoldo Tacchini
Psicologo, Psicologo clinico
Figline Valdarno
Gentile..il quadro che descrive è tipico dell'ansia anticipatoria. Tuttavia gli elementi forniti sono insufficienti per porre una diagnosi, tanto meno per ipotizzare un piano terapeutico. Sarebbe utile conoscere il suo stile di vita ed i suoi valori e progetti a lungo termine. Sicuramente tutte le metodiche utili per l'ansia (yoga, mindfulness, stretching, rilassamento muscolare di Jacobson, training autogeno, o la semplice attività fisica) potrebbero essere utili. Cordialmente dr. Tacchini
Cosa succede se lasciamo a casa questa necessità di controllare tutto? Potrebbe sicuramente aiutarla intraprendere un percorso per capire come mai sente questa esigenza e come poter cambiare questo pattern permettendo di vivere nel qui ed ora anzicchè ragionare sempre sul futuro che le impedisce poi di vivere e godersi di
quello che le accade adesso. Si sente indubbiamente una difficoltà nel lasciare andare. Parta da questa riflessone: quando è stata l’ultima volta che mi sono permess* di non controllare quello che accadeva? E perché riuscivo?
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile Utente, mi dispiace molto per la situazione che ha descritto. Comprendo quanto possa essere difficile proiettarsi verso il futuro, soprattutto quando questo genera ansia legata all’incertezza e alla mancanza di controllo.
Le suggerisco di considerare un percorso di supporto psicologico, che potrebbe aiutarla ad acquisire strumenti utili per restare ancorata al presente e vivere con maggiore serenità il momento attuale.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buonasera, avere ambizioni e porsi degli obbiettivi è importante ma se questi obbiettivi "futuri" prendono il sopravvento o ostacolano quelli presenti allora sarebbe bene far luce su certi meccanismi e pensieri. Si percepisce quanto questo bisogno di avere tutto sotto controllo possa pesarle e allo stesso tempo farla sentire bloccato.
Spesso, quando la mente corre troppo avanti, lo fa per proteggerci dall’incertezza, ma finisce per farci perdere contatto con il presente. È comprensibile che questo generi ansia e difficoltà a prendere decisioni o lasciarsi andare nei rapporti.
In un percorso insieme potremmo esplorare da dove nasce questa esigenza di controllo , e trovare modi per vivere con più fiducia il “qui e ora”. Vivere l'oggigiorno è importante in quanto è sul momento presente che affondano le fondamenta del domani.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elisa Bruscaglia
Dott.ssa Chiara Visalli
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buon pomeriggio caro utente, La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Il fatto che lei riconosca come disfunzionale e/o fonte di sofferenza questo modo di vivere ed affrontare le cose, presenti e future, è già un primo passo importante, affinché lei possa lavorare su di sé e su questi meccanismi. Sicuramente, alla base di tutto questo c'è una certa dose di ansia, che però avrà alla base altri significati più profondi che potrebbero essere esplorati, in modo da liberarla. Ritengo che le sarebbe molto utile un percorso di supporto psicologico, poiché la sosterrebbe nell'attraversare queste questioni e nel conoscere meglio il senso di quello che fa, il come ed il perché lo fa. In questo modo, sarebbe per lei pian piano modificare il suo stile di vita ed i suoi meccanismi di pensiero, che si ripetono nelle varie aree della sua vita, e che, come racconta, la fanno soffrire.
Se avrà bisogno e lo riterrà opportuno, mi trova volentieri a sua disposizione!
Grazie ancora per la sua apertura ed attenzione,
Chiara Visalli - Psicologa Clinico Dinamica
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera,
quello che descrivi è un vissuto molto più comune di quanto si pensi. Quando la mente è costantemente proiettata nel futuro, può diventare difficile godersi il presente e sentirsi davvero “in movimento” nella propria vita. È come se il desiderio di controllo — per evitare imprevisti o delusioni — finisse per bloccare l’azione e aumentare l’ansia.

Questa tendenza può avere radici profonde: spesso nasce dal bisogno di sicurezza e dalla paura di fallire o di soffrire, specialmente nei rapporti affettivi o nelle scelte di vita. L’ansia che descrivi, simile a quella che provi in aereo, è una manifestazione di questo stesso meccanismo: la difficoltà ad accettare che non tutto possa essere previsto o controllato.

Imparare a restare nel presente, a tollerare l’incertezza e a fidarsi del proprio percorso è un processo che richiede tempo e consapevolezza. Strumenti come la Mindfulness o un percorso psicoterapeutico possono aiutarti a sviluppare un rapporto più equilibrato con il futuro e a ritrovare il piacere del “qui e ora”.

Per approfondire e lavorare in modo mirato su questi aspetti, è consigliato rivolgersi a uno specialista.

Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa – Psicoterapeuta – Sessuologa
Dott.ssa Chiara Calamida
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Como
Buongiorno,
l'ansia può innescare meccanismi difensivi e di evitamento, come anche confusione rimuginio e blocco in alcuni campi della nostra vita. Le consiglierei di rivolgersi ad un professionista per iniziare un percorso che possa aiutarla sia a comprendere i motivi sottostanti all'ansia che le si genera, sia ad affrontarla e gestirla in modo funzionale.
Rimango a disposizione.

Dott.ssa Chiara Calamida
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, sembra provi altissimi livelli di ansia anticipatoria. Questo comprensibilmente le crea disagio in innumerevoli contesti e anche nel rapporto con le persone.
Le consiglio vivamente di intraprendere un percorso che possa alleviare la sua ansia.
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello.
Ciao, sono la Dott.ssa Alessandra Corti,
grazie per aver condiviso quello che stai vivendo.
Si percepisce chiaramente quanto tu sia una persona che guarda al futuro con grande determinazione e chiarezza su ciò che vuole, e questa consapevolezza è una risorsa preziosa.
Allo stesso tempo, è naturale che pensare così tanto al domani possa farti sentire bloccato nel presente, creando ansia e difficoltà a prendere decisioni o a lasciarti andare nelle relazioni. Quello che descrivi, quella sensazione simile all’ansia dell’aereo, è il corpo che ti segnala la paura di perdere il controllo su ciò che non possiamo prevedere — ed è un segnale, non un ostacolo.

Vedo giornalmente tante persone che mi raccontano le tue stesse difficoltà. In seduta possiamo esplorare insieme cosa genera queste paure, capire i meccanismi che ti bloccano e trovare strategie concrete per vivere con più leggerezza nel presente, pur mantenendo la tua visione e i tuoi obiettivi futuri.
Creare uno spazio sicuro in cui riflettere su queste dinamiche ti permette di fare scelte più consapevoli, costruire legami senza paura e sperimentare il presente senza sentirti paralizzato dall’ansia.

Se ti va, possiamo fissare un primo incontro per iniziare a lavorare insieme su questi aspetti: sarà uno spazio tutto tuo, dove comprendere i tuoi bisogni e imparare a gestire ansia e blocchi in modo concreto. Contattami dal profilo o scrivimi una mail se preferisci. Ti aspetto, Dott.ssa Alessandra Corti
Gentilissimo, da ciò che racconta emerge uno stato di disagio e di ambivalenza, da un lato con la mente corre in avanti dall'altro è bloccato nel presente senza riuscire a viverlo.
Emerge inoltre una notevole componente d'ansia ed un tema di controllo che merita di essere approfondito. Quello che le suggerisco è quello di intraprendere un percorso di psicoterapia per comprendere aspetti profondi che al momento si riflettono nella sua vita impedendole di essere sereno.
Dott.ssa Daniela La Porta
Dott.ssa Jessica Servidio
Psicologo, Psicologo clinico
Pesaro
Buonasera,
da come descrive la sua esperienza, sembra che una parte di lei cerchi sicurezza e prevedibilità, quasi a voler tenere tutto sotto controllo per non rischiare di essere travolto dall'imprevisto. Allo stesso tempo, però, questo bisogno di controllo sembra anche intrappolarla, impedendole di vivere pienamente il presente o di lasciarsi andare nelle relazioni e nelle scelte.
Spesso, dietro a questo modo di funzionare, c’è il tentativo più profondo di proteggersi dall’angoscia che nasce dall’incertezza. Lavorare su questo in terapia può aiutarla a comprendere da dove viene questa necessità di controllo, e come poterla trasformare in una maggiore fiducia nei propri movimenti interiori e nella possibilità di affrontare e saper resistere anche in tutte quelle situazioni in cui non è possibile attuare previsione.
Resto a disposizione, un saluto.
Dott.ssa Lucia Boniotti
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Gentile utente,
Comprendo come la forte tendenza a proiettare il futuro e il desiderio di controllo possano generare una profonda ansia e la sensazione di blocco nel presente.
È molto comune che la paura di un potenziale dolore o fallimento futuro porti a evitare scelte e relazioni, così come può essere comune la difficoltà nel tollerare l'incertezza intrinseca della vita.
Una via da intraprendere potrebbe essere un percorso psicologico. Potrebbe aiutarla a gestire l'ansia e a sviluppare una maggiore capacità di agire nel presente con più serenità, un passo alla volta.

Un caro saluto,
dott.ssa Boniotti
Buonasera, da ciò che scrive, mi sembra che si senta bloccato, almeno con il pensiero, in un futuro che le mette ansia, forse con il dispiacere di non "vivere" il presente, unico momento che di cui possiamo godere e che possiamo considerare per certi versi "nostro". Mi permetta un'immagine: la sua mente è nel futuro, il suo corpo è invece "qui e ora".
Mi colpisce che, all'inizio, scriva "mi sto iscrivendo al corso di laurea e già so quello che voglio fare fra 10/15 anni", ma poco dopo "non riesco a prendere una scelta".
Mi sorgono alcune domande: quale è il modo in cui può finire un legame sentimentale che Le mette così paura? Cosa potrebbe succedere se perdesse il controllo?
Forse, con l'aiuto di un professionista, potrebbe "trasformare" questo momento di blocco che non permette di fare nulla in momento in cui fermarsi, comprendere maggiormente le sue difficoltà, tornare a prendere delle decisioni più vicine ai suoi desideri e per allenarsi a "vivere" il presente.
Buona Giornata!
Dott.ssa Lucrezia Giuliani
Sessuologo, Psicologo clinico, Psicologo
Grosseto
Gentile Utente, grazie per la sua condivisione. Sento la fatica che sta portando nelle sue parole. Valuterei la possibilità di iniziare un percorso di supporto perchè immagino che abbia tentato in autonomia di darsi spiegazioni, trovare soluzioni ecc., ma forse c'è necessità che queste difficoltà vengano affrontate diversamente. Resto a disposizione, cordialmente, Dott.ssa Lucrezia Giuliani.
Dott.ssa Ilaria Redivo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera carissima/o grazie per aver condiviso ciò che stai vivendo.
Capisco quanto l’ansia legata al futuro possa bloccare e rendere difficile vivere il presente. Spesso questa paura del controllo ci impedisce di fare scelte e di aprirci anche nelle relazioni. Potrebbe essere utile in un percorso di sostegno lavorare per gestire l’ansia, e ritrovare serenità nel presente e fare piccoli passi verso decisioni più libere e consapevoli. Se le può interessare può visualizzare il mio profilo su Mio Dottore sono la Dott.ssa Ilaria Redivo Grazie Un caro saluto
Buona sera,
comprendo la sua fatica. Sicuramente il desiderio di controllo diventa a sua volta controllante nei confronti di chi lo prova, generando possibili stati d'ansia e di preoccupazione. Le consiglierei di lavorare insieme ad un professionista su questa sua necessità di avere pienamente sotto controllo il tempo presente ed il futuro, per capire cosa ci dice di lei questo bisogno, da dove deriva e, conseguentemente, come è possibile affrontarlo.
Cordiali saluti,
dott.ssa Togni
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con tanta chiarezza ciò che sta vivendo. Le sue parole trasmettono bene la fatica di chi sente di avere dentro di sé una mente sempre in movimento, proiettata verso il futuro, ma allo stesso tempo un corpo e un presente che sembrano rimanere fermi. È come se il desiderio di costruire qualcosa di solido e prevedibile si scontrasse con la consapevolezza che la vita, per sua natura, non è mai completamente controllabile. Ciò che descrive è una condizione molto comune nelle persone che hanno obiettivi ambiziosi e che desiderano fare le scelte “giuste”. A volte, però, questa attenzione al futuro rischia di diventare così centrale da lasciare poco spazio all’esperienza del momento presente. Quando si pianifica continuamente, si cerca rassicurazione nel sapere come andranno le cose, ma allo stesso tempo ci si priva della possibilità di vivere davvero ciò che si ha davanti, con tutte le sue incertezze e opportunità. Questo può generare una sorta di immobilità: la paura di sbagliare o di perdere il controllo porta a rimandare, a non scegliere, o a evitare situazioni che potrebbero metterla alla prova, come le relazioni o i cambiamenti importanti. Spesso, dietro questo bisogno di controllo si nasconde il timore del fallimento o del dolore. Quando una persona si concentra molto sul prevedere ogni possibile esito, in realtà sta cercando di proteggersi da qualcosa che teme di non poter sopportare. Ma il paradosso è che proprio questo tentativo di protezione finisce per generare ansia e insoddisfazione, perché la vita non può essere controllata come un piano di studi o una tabella di marcia. La libertà, e con essa la serenità, arrivano proprio quando si accetta di non sapere esattamente cosa accadrà. Può essere utile cominciare a coltivare un atteggiamento più orientato al “qui e ora”, allenandosi a restare nel presente anche per brevi momenti al giorno. Non si tratta di smettere di pensare al futuro, ma di riequilibrare. Ad esempio, può provare a chiedersi: “Cosa posso fare oggi, concretamente, che mi avvicini un po’ ai miei obiettivi, ma che mi permetta anche di sentirmi vivo adesso?”. A volte bastano piccoli gesti, come dedicarsi a un’attività che le piace, incontrare una persona cara o semplicemente prendersi un momento per osservare ciò che la circonda senza giudizio. Per quanto riguarda la paura nelle relazioni, è importante ricordare che ogni legame comporta inevitabilmente un grado di vulnerabilità e di rischio. Nessuno può garantire che una relazione durerà o che andrà come si spera. Ma evitare il coinvolgimento per paura del dolore significa, in fondo, privarsi anche della possibilità di scoprire qualcosa di bello. Forse non si tratta di eliminare la paura, ma di imparare a conviverci, accettando che essa faccia parte di ogni percorso significativo. La capacità di tollerare l’incertezza si costruisce un passo alla volta, iniziando da piccole scelte quotidiane che le permettano di sperimentare il valore dell’esperienza, anche se imperfetta. Vivere nel presente non significa rinunciare ai propri sogni, ma permettersi di arrivarci attraversando la vita, non solo pianificandola. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Noemi Persiani
Psicologo, Psicologo clinico
Formigine
Gentilissimo,
ciò che descrive racconta di un pensiero attivo ed orientato al futuro, ma anche una forte tensione nel bisogno di prevedere e controllare ciò che verrà. Quando il pensiero si proietta costantemente in avanti, può diventare difficile “abitare” il presente e lasciarsi andare alle esperienze, soprattutto quelle affettive, che per loro natura implicano incertezza e vulnerabilità.
Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a comprendere il significato profondo di questa ansia e di questo bisogno di controllo, esplorando da dove nascono e cosa cercano di proteggere. Attraverso la relazione terapeutica, può diventare possibile ritrovare fiducia nei propri vissuti e sperimentare un modo più libero e autentico di stare nel tempo e nei legami.
Un caro saluto,
Dott.ssa Persiani
Dott. Dario Martelli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, dalle sue righe mi sembra che lei stia vivendo una sorta di blocco del presente a causa di pensieri preventivi invadenti sul futuro. Parla di ansia e di controllo che è sempre destinato ad essere imperfetto per forza di cose. Probabilmente ha bisogno di un percorso terapeutico per ricevere aiuto a vivere maggiormente il presente e accrescere la fiducia. Se ritiene posso essere a disposizione (anche online). Buongiorno! Dario Martelli
Gentile pz, comprendo bene la sua situazione. Riuscire a disinnescare questi pensieri e il circolo dell' ansia potrebbe aiutarla a vivere con più serenità e a pieno il suo presente. Come accenna lei potrebbe esserci una componente di difficoltà a lasciare andare il controllo, però andrebbe indagato meglio. Un caro saluto
Dott.ssa Giulia Badalamenti
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buonasera, grazie per aver condiviso ciò che sta vivendo. Da ciò che descrive, emerge un forte bisogno di mantenere il controllo su ciò che accade, sia rispetto al futuro sia nelle scelte personali e affettive. È comprensibile che questa esigenza possa generare ansia e portare a evitare situazioni in cui il controllo sembra mancare, come nelle relazioni sentimentali o durante un volo aereo. In realtà, il timore di non poter prevedere o gestire ciò che succederà è un tema comune, ma può diventare limitante quando impedisce di vivere appieno le esperienze e di sperimentarsi nella quotidianità. Imparare gradualmente a tollerare una parte di incertezza, affidandosi anche all’imprevisto, può essere un modo per recuperare libertà e contatto con il presente.
Se queste sensazioni di blocco o di ansia dovessero persistere, un percorso psicologico individuale potrebbe offrirle uno spazio protetto per esplorare l’origine di questo bisogno di controllo e trovare modalità più flessibili per gestirlo, così da potersi aprire con maggiore serenità sia ai progetti futuri sia alle relazioni affettive.
Le auguro di poter trovare un equilibrio tra il desiderio di progettare e la possibilità di vivere con maggiore pienezza il momento presente.

Un caro saluto
Dott.ssa Giulia Badalamenti

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