Buonasera!Ho subito un infortunio un mese fa, che mi ha costretta a letto e a riposo per un mesetto.

24 risposte
Buonasera!Ho subito un infortunio un mese fa, che mi ha costretta a letto e a riposo per un mesetto. Ho lavorato da casa, e sono uscita solo per le visite di controllo.
Purtroppo questo ha scatenato di nuovo la mia ansia. Non prendo sonno la notte. Mi sveglio di soprassalto con un nodo alla gola e allo stomaco. Ho mille pensieri accavallati. Piango spesso.
Tra un paio di giorni devo rientrare a lavoro e questa cosa mi sta terrorizzando, xke nell arco di poco tempo ho dovuto cambiare più volte la mia routine.. Mi chiedevo se ci fosse qualche tecnica per ridurre tutto questo enorme miscuglio di sensazioni che mi rendono tutto davvero molto pesante. Ci convivo da anni ormai, ma a volte sento di aver bisogno di essere rassicurata e indirizzata per poter cercare un po' di tranquillità.
Ringrazio per la risposta se arriverà e saluto
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera,

Quello che descrive è una reazione comprensibile: il cambiamento improvviso della routine, l'isolamento forzato e l'incertezza legata al rientro al lavoro possono aver riattivato l'ansia, portando con sé sintomi come insonnia, tensione emotiva e pensieri intrusivi.

Esistono diverse tecniche che possono aiutarla a gestire questo momento di difficoltà. Ad esempio:

Tecniche di respirazione diaframmatica : inspirare profondamente dal naso contando fino a 4, trattenere il respiro per qualche secondo e poi espirare lentamente dalla bocca contando fino a 6-8. Questo aiuta a ridurre la tensione fisica e favorisce uno stato di calma.
Mindfulness e grounding : esercizi come la “tecnica dei 5 sensi” (focalizzarsi su 5 cose che vede, 4 che sente, 3 che può toccare, 2 che può annusare e 1 che può assaporare) possono aiutarla a riportare l'attenzione al presente, allontanandola dai pensieri ansiogeni.
Routine e gradualità : provare a introdurre piccoli step di ripresa prima del rientro effettivo, come uscire per brevi passeggiate o simulare la preparazione alla giornata lavorativa, può ridurre l'impatto del cambiamento.
Scrivere i pensieri : mettere nero su bianco ciò che la preoccupazione può aiutarla a prendere distanza dall'ansia ea riorganizzare le emozioni in modo più gestibile.
Tuttavia, se questa situazione persiste o diventa troppo invalidante, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista per un supporto mirato e personalizzato.

Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

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Dott.ssa Erika Livia
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Roma
Gentile, comprendo pienamente quanto il periodo che sta attraversando stia pesando su di lei. L’infortunio e l’obbligo di rimanere a riposo, unito alla gestione delle difficoltà legate all'ansia, sono senza dubbio situazioni che creano grande stress emotivo. La difficoltà a dormire, i risvegli improvvisi, i pensieri accavallati e le emozioni intense sono tutte manifestazioni comuni di una risposta ansiosa. Inoltre, la paura e l’incertezza riguardo al ritorno al lavoro possono sicuramente alimentare queste sensazioni di insicurezza.

Esistono molteplici alcune che potrebbero aiutarla a gestire meglio l’ansia, come la respirazione profonda o la mindfulness, che potrebbero portare sollievo nel breve periodo. Tuttavia, ogni persona ha le proprie risposte emotive, quindi sarebbe utile esplorare queste difficoltà più in profondità per comprendere insieme le cause e i modi più efficaci per affrontarle.

Le suggerirei di prendere un appuntamento per un incontro psicologico, in modo da poter discutere più dettagliatamente di ciò che sta vivendo e per lavorare insieme su un percorso che possa aiutarla a ritrovare la serenità. Avere il supporto di un professionista è fondamentale, specialmente in momenti come questi, per imparare a gestire l’ansia e trovare delle strategie personalizzate per affrontare le sfide quotidiane.

Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore informazione e per aiutarla a intraprendere questo percorso.

Le auguro di cuore di poter trovare presto il benessere che sta cercando.

Un cordiale saluto.
Dott.ssa Erika Livia
Salve gentile utente,
ci scrive che l'ansia è con lei da prima dell'episodio che ci ha raccontato, e che l'ha costretta a stare lontana dal lavoro per diverso tempo. Dice di convivere da anni con queste sensazioni di malessere e che ora si sono riaccese più intensamente nel momento presente, in cui dovrà rientrare a lavoro.
Sembra, dunque, che la sua attività lavorativa sia un trigger, cioè un innesco dell'ansia e che la prospettiva di tornarci a breve stia scatenando una reazione di forte paura ("questa cosa mi sta terrorizzando").
Altro stimolo ansiogeno, in questo periodo specifico, potrebbe essere la sua salute, che ha subito un brusco contraccolpo. L'ansia per la salute è una delle forme più comuni e si manifesta in molteplici forme e con preoccupazioni persistenti, catastrofizzazioni, perdita della qualità del sonno, reazioni emotive incontrollate (come piangere spesso).
Giustamente, lei ci chiede consiglio su cosa fare per ridurre la pressione di queste situazioni così impattanti sul suo equilibrio psico-fisico. La prima risposta è che la forza di volontà non è sufficiente, non basta volere essere più tranquilli o sentirsi rassicurati per soppiantare anni di abitudini legate al vissuto d'ansia e a cicli di preoccupazioni che si ripetono, come un cane che si morde la coda.
Liberarsi dalla pressione dell'ansia si può, ma sono necessari un metodo e strumenti efficaci, tarati sul suo stile di vita, e una buona psico-educazione, capire cioè la natura della sua ansia, quali informazioni cerca di trasmetterle e come si prefigura la sua vita se l'ansia non fosse presente in forma così invadente.
L'obiettivo non è l'equilibrio, né tantomeno la tranquillità. Sono illusioni della mente date dal volere cancellare un qualcosa, come l'ansia, che insito nella natura umana, che fa parte del funzionamento normale del nostro cervello, che ci portiamo dietro da centinaia di migliaia di anni di evoluzione del sistema nervoso. Abbiamo bisogno dell'ansia per sopravvivere e per sentirci al sicuro, è il nostro campanello di allarme per preservare la salute, la continuità di noi stessi e delle persone che ci sono care.
Ecco perché l'obiettivo non deve essere cancellare l'ansia, ma imparare a conoscere il proprio rapporto con l'ansia e fare in modo che non vada a creare malessere profondo e insoddisfazione.
Il miglior consiglio che posso darle e affidarsi a un professionista per comprendere la natura della sua ansia, le abitudini di vita in cui si innesca più facilmente e come poter intervenire prima, durante e dopo che si manifesta. Il supporto psicologico le darà quegli strumenti e quel metodo che cerca per non sentirsi sola in questa battaglia, che non deve essere tale, e per porsi un obiettivo di vero benessere, di miglioramento del suo stile di vita, di cambiamento di abitudini. Il tutto nella direzione di una vita perfettamente allineata anche con le opportunità di felicità, ma anche con le situazioni difficili e inevitabili che sono insite nella fragilità umana e dove si annidano le nostre ansie.
Se ne ha bisogno, posso darle ulteriori informazioni su un percorso psicologico idoneo al trattamento del disturbo d'ansia, anche tramite consulenza online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, capisco quanto possa essere difficile affrontare un periodo di cambiamento così repentino, soprattutto dopo un infortunio che l’ha costretta a limitare le sue attività quotidiane. La perdita temporanea della sua routine e la conseguente ripresa sembrano aver riattivato un'ansia che, da quanto scrive, la accompagna già da tempo. È normale che il corpo e la mente fatichino ad adattarsi a queste variazioni, e il timore di tornare alla normalità può diventare opprimente.

Per alleviare queste sensazioni potrebbe essere utile dedicarsi a esercizi di respirazione profonda e di rilassamento muscolare progressivo, che possono aiutarla a calmare il corpo e la mente prima di dormire. Anche scrivere i pensieri che l'assillano prima di andare a letto può essere un modo per alleggerire la mente e ridurre l'ansia notturna. Inoltre, provare a spezzare il rientro al lavoro in piccoli passi, magari preparando mentalmente e logisticamente la sua ripresa, potrebbe renderle il tutto meno travolgente.

Dal momento che riferisce di convivere con questa ansia da anni, potrebbe essere utile esplorarne le cause più profonde con un percorso terapeutico, che l'aiuterebbe non solo a gestire questi momenti di crisi, ma anche a comprendere meglio i meccanismi che li scatenano. Non è necessario affrontare tutto da sola e chiedere supporto è già un passo importante.

Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Elisa Cavallini
Psicologo, Psicoterapeuta
Finale Ligure
Salve. Sembrerebbe una difficoltà di adattamento con sintomi ansiosi, che lei riconosce come già presenti in precedenza. In concomitanza con eventi di vita imprevisti e impattanti, ci può essere una fatica a ritrovare il proprio equilibrio psicofisico. Dopo l'evento, i sintomi ansiosi possono intensificarsi o anche presentarsi in forma differente rispetto il passato. Sarebbero da approfondire i fattori scatenanti, comprendere meglio cosa innesca il circolo vizioso dell'ansia nel momento presente. Fatto ciò, ci sono varie modalità di gestione dei sintomi ansiosi, da quelle più cognitive a tecniche più somatiche, da valutare quale sia più adatta a lei.
Dott.ssa Stefania Chines
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Messina
Buonasera. Si, esistono dei metodi che possono aiutare nella gestione dell'ansia e delle sensazioni di pesantezza, ogni metodo però va inserito all'interno di una cornice più ampia, di una conoscenza più approfondita non solo della sua persona ma anche del suo problema specifico.
Per qualunque chiarimento o se volesse iniziare un percorso di psicoterapia, resto a disposizione, anche online.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Stefania Chines
Dott.ssa Chiara Albanese
Psicologo, Psicologo clinico
Mestre
Buonasera! A volte il riposo, lo staccare dalla nostra routine lascia spazio a pensieri e sensazioni da tempo sopiti. Scrive che questo periodo ha "scatenato di nuovo la mia ansia", quindi immagino ci sia un pregresso.. come è riuscita ad affrontare questa problematica in passato? Consiglio un percorso terapeutico che la supporti e le dia i giusti strumenti per gestire questa situazione e riuscire a sciogliere insieme ad un/una professionista i nodi irrisolti. Anche la mindfulness può essere un valido alleato in questo momento. Un caro saluto
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Sofia Bonomi
Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buonasera, dalle poche righe che ha condiviso sembra che l'ansia sia "riemersa" a seguito di questo infortunio, ma che fosse presente da prima. Penso che sarebbe importante per lei avere l'opportunità di provare a capire da dove venga e cosa l'abbia fatta riemergere. Penso questo possa essere il primo passo necessario per capire come poi possa stare meglio. Un saluto, Dott.ssa Bonomi
Dott.ssa Adriana Gaspari
Psicologo clinico, Sessuologo
Chieti
Gentilissima comprendo il suo umore e le sue preoccupazioni. La prima cosa che mi viene da dirle e' che lei e' sicuramente molto provata, sia dal suo invalidante infortunio sia dai suoi ritmi di lavoro tutt'altro che ridotti. La invito quindi a prendere consapevolezza dei suoi grandi sforzi e frustrazioni vissuti nell'ultimo mese e cominciare a prendersi degli spazi di relax e convivialita'......se lo merita," ha spianato una montagna". Se poi dovesse ancora sentirsi agitata e giu' di corda , sarei felice di accompagnarla in un percorso psicologico a lei utile.
Resto a disposizione e la saluto cordialmente
Dott.ssa Adriana Gaspari
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera, il suo infortunio potrebbe essere la causa di un disturbo post-traumatico da stress. Le consiglio quindi un percorso di psicoterapia. Cordiali saluti.
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico; utilizzare tecniche è importante ma non solo per ridurre il sintomo bensì capirne la causa altrimenti, potrebbero ripresentarsi in altre situazioni.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Dott.ssa Luciana Lazzarini
Psicologo, Psicologo clinico
Piove di Sacco
Buonasera,
capisco che possa essere difficile il rientro lavorativo dopo un periodo di pausa forzata. Il cambiamento della routine può generare ansia e riattivare ei pensieri ed emozioni già vissuti in passato.
Può essere utile provare a osservare queste sensazione possono rappresentare dei segnali che raccontano qualcosa di importante sul suo modo di vivere il cambiamento. Riconoscerle e dar loro un significato può aiutarla a sentirsi meno sopraffatta. Può anche sperimentare strategie pratiche, come il rilassamento o la riorganizzare la giornata in modo graduale e concedersi delle attività piacevoli che le danno benessere.
Penso che potrebbe essere utile iniziare un percorso psicologico che l'aiuterà a ritrovare l'equilibrio e sostenerla nel rientro lavorativo. Non si tratta di eliminare l’ansia, ma di imparare a dialogarci in modo più utile e costruttivo.

Con l'augurio che ritrovi presto la serenità che sta ricercando,
Un caro saluto.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, capisco quanto questo periodo sia stato difficile per lei e quanto l’ansia che sta sperimentando possa sembrare opprimente. Il suo corpo e la sua mente hanno vissuto un cambiamento improvviso a causa dell’infortunio, e la conseguente riduzione della mobilità e delle interazioni quotidiane ha probabilmente alterato il suo equilibrio, facendola sentire più vulnerabile. Ora, il solo pensiero di tornare alla routine lavorativa, dopo settimane di riposo forzato, può apparire come una sfida enorme, portando con sé preoccupazioni, insonnia e una sensazione di sopraffazione. Quello che sta provando non è insolito: il nostro cervello tende a percepire i cambiamenti (anche quelli positivi, come il rientro alla normalità) come potenziali minacce, e reagisce con ansia. Il problema è che più si cerca di controllare questi pensieri o di combattere le sensazioni spiacevoli, più queste diventano intense e intrusive. Per questo motivo, uno degli strumenti più utili può essere proprio accettare l’ansia come una reazione naturale del suo sistema nervoso, senza lasciarsi travolgere da essa. Per ridurre questa tensione, può provare alcune tecniche pratiche. Prima di tutto, può essere utile regolare la respirazione: quando l’ansia prende il sopravvento, il respiro diventa più corto e irregolare, aumentando il senso di panico. Provare a respirare lentamente, inspirando dal naso per quattro secondi, trattenendo per due e poi espirando lentamente per sei, può aiutarla a riportare il corpo in uno stato di maggiore calma. Questo semplice esercizio, se ripetuto più volte al giorno, può ridurre sensibilmente la risposta ansiosa. Un altro strumento efficace è la tecnica della "consapevolezza del presente": spesso l’ansia nasce dai pensieri su ciò che potrebbe accadere in futuro. Quando si accorge che la sua mente sta andando in questa direzione, provi a riportare l’attenzione su ciò che sta facendo in quel momento, magari descrivendo a sé stessa gli oggetti intorno a lei, i suoni che percepisce o le sensazioni corporee che avverte. Questo aiuta a spezzare il ciclo di pensieri negativi e a ridurre il carico emotivo. Riguardo al sonno, l’insonnia che descrive è molto comune in stati d’ansia. Per favorire il rilassamento prima di andare a letto, può provare a limitare l’uso di dispositivi elettronici almeno un’ora prima di coricarsi, ascoltare musica rilassante o praticare una breve meditazione guidata. Anche scrivere su un quaderno i pensieri che affollano la mente può essere d’aiuto: mettere nero su bianco le preoccupazioni aiuta a distanziarsene e a ridurne l’impatto emotivo. Infine, il suo bisogno di rassicurazione è comprensibile, e non c’è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto quando ci si sente sopraffatti. L’ansia può essere gestita in modi diversi, e se sente che sta influenzando troppo la sua quotidianità, un percorso psicologico di tipo cognitivo-comportamentale potrebbe offrirle strategie ancora più mirate per affrontarla. Nel frattempo, cerchi di concedersi un po’ di gentilezza: sta affrontando un momento di cambiamento e adattamento, e il suo malessere non è segno di debolezza, ma una reazione comprensibile che può essere superata con gli strumenti giusti. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Dott. Carmine Saviano
Psicologo, Psicoterapeuta
Frattamaggiore
Buonasera! Sebbene esistano delle tecniche che hanno un buon riscontro nell'aiutare i pazienti con problemi simili al tuo, il tuo caso avrebbe bisogno di una valutazione più approfondita. Molto probabilmente senza un percorso terapeutico esaustivo potresti rischiare di non risolvere del tutto questo disagio, e in futuro potrebbe addirittura ripresentarsi, anche in altre forme. Il mio consiglio è quello di consultare un professionista dal vivo e affrontare la situazione anche nei suoi aspetti meno superficiali, non soltanto quelli legati ai sintomi più "visibili".
Mi rendo conto dei limiti che può avere una risposta scritta sotto un post sul web, ma spero di averti almeno indirizzato verso la giusta via!
Buonasera e grazie per aver condiviso il suo vissuto. Affrontare un momento di stop forzato, come quello di un infortunio può compromettere la nostra routine e soprattutto ci costringe a stare ed entrare in contatto con il dolore, la fatica e il cambiamento. Credo sia importante ripartire dalla propria routine quotidiana rivedendola e ridimensionandola con piccole azioni ripetute, come ad esempio andare a letto alla stessa ora e dedicando del tempo al rilassamento con anche tecniche specifiche e di respirazione (ne conosce qualcuna?) e alzarsi alla stessa ora e prepararsi, come quando deve affrontare una normale giornata lavorativa. Questo, ad esempio, può aiutarla a tenere un ritmo e una cadenza nelle sue giornate. Se le interessa approfondire con altre tecniche o lavorare sulla costruzione di una nuova routine che la possa aiutare a focalizzarsi e gestire i suoi pensieri può chiedere un supporto ad uno psicologo per un breve percorso di counseling mirato a questo obiettivo. Mi auguro di averle fornito del materiale utile su cui riflettere
Dott. Luca Conti
Psicologo, Psicologo clinico
Gallarate
Buonasera,

mi sembra che l'infortunio abbia precipitato delle ansie preesistenti.

sicuramente delle tecniche per rilassarsi ci sono e sono acquisibili. Ritengo però opportuno esplorare e capire che significato porti con sè questo infortunio e in che momento della sua vita si incastoni.

Potrebbe essere altresì utile indagare precedenti "cause" di ansia.

Un caro saluto,

Luca
Buonasera! Capisco quanto tutto ciò possa essere pesante per te, specialmente quando ci sono così tante emozioni contrastanti e pensieri che si accavallano. La situazione che stai vivendo, con il ritorno al lavoro e l'ansia che ne deriva, è comprensibile, soprattutto dopo un periodo di isolamento forzato legato alla tua convalescenza.

Prima di tutto, è importante riconoscere che il tuo corpo e la tua mente stanno cercando di adattarsi a un nuovo equilibrio, che può sembrare destabilizzante quando la routine cambia, e la preoccupazione per il futuro aggiunge un altro strato di difficoltà. Anche se convivere con l’ansia è stato parte della tua vita, in questo momento potresti sentire il bisogno di un supporto maggiore.

Ci sono alcune tecniche che potrebbero esserti utili per cercare di alleviare queste sensazioni di ansia, migliorare la qualità del sonno e ritrovare un po’ di serenità:

1. **Tecniche di rilassamento**:
- **Respirazione profonda**: Ogni volta che ti accorgi che l’ansia prende il sopravvento, prova a fare respiri profondi e lenti. Inspira lentamente contando fino a 4, trattieni il respiro per 4 secondi e poi espira contando fino a 6. Ripeti questo esercizio per 5-10 minuti.
- **Rilassamento muscolare progressivo**: Comincia dalle dita dei piedi e risali fino alla testa, contrai e rilassa ogni gruppo muscolare. Questo può aiutarti a prendere consapevolezza delle sensazioni fisiche e a liberarti della tensione accumulata.

2. **Rituali di sonno**:
- Crea una routine serale che ti permetta di rilassarti prima di dormire. Spegni dispositivi elettronici almeno un’ora prima di andare a letto e cerca di creare un ambiente tranquillo. Una lettura leggera o ascoltare musica rilassante può aiutarti a entrare nel giusto stato mentale.

3. **Mindfulness e meditazione**: La meditazione è un ottimo strumento per gestire l’ansia. Puoi cominciare con sessioni brevi (anche 5-10 minuti) per sviluppare la consapevolezza del momento presente. Ci sono diverse app che offrono sessioni guidate di meditazione e mindfulness, che ti potrebbero essere di supporto.

4. **Gestire i pensieri negativi**: A volte l’ansia è alimentata dalla preoccupazione per il futuro. Può essere utile scrivere su un quaderno i pensieri che ti turbano, e poi chiederti se sono davvero così probabili o se c'è un modo più equilibrato di vederli. A volte, dare voce ai propri timori aiuta a ridurre il loro impatto emotivo.

5. **Cerca di mantenere una routine**: Anche se cambiare la tua routine può sembrare spaventoso, avere dei punti fermi (come pasti regolari, attività fisica, e momenti di relax) ti aiuterà a sentirti più stabile e a ridurre l’incertezza che potrebbe alimentare l’ansia.

6. **Supporto emotivo**: Parla con qualcuno di fiducia, che può essere un amico, un familiare, o anche un professionista. A volte esprimere i propri sentimenti ad alta voce aiuta a mettere ordine nei pensieri e a sentirsi meno soli.

Quando ritornerai a lavoro, cerca di concederti piccole pause e momenti di respiro. Affrontare una giornata alla volta, senza cercare di anticipare troppo il futuro, può essere una strategia utile per ridurre il peso della situazione.

Infine, ricordati che chiedere aiuto, che sia a un amico, un familiare o un professionista, è un segno di forza. Non c'è nulla di sbagliato nell'ammettere che hai bisogno di supporto per affrontare un periodo difficile. Se ritieni che l'ansia diventi troppo opprimente, potresti valutare di rivolgerti a uno psicologo per un percorso di supporto a lungo termine.

Spero che questi consigli possano esserti utili. Se hai bisogno di parlare di più o di altre informazioni, sono qui per ascoltarti. Un abbraccio e buona fortuna per il tuo rientro al lavoro!
Dott.ssa Giuditta Sposito
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Brusciano
Buongiorno, mi dispiace per il suo infortunio ma credo che a volte delle cose succedono nelle nostre vite per necessità..il fatto che fermando la sua routine si sia accorta di nuovo della sua ansia(nostro campanello d'allarme) può senz'altro essere un bene.
Il consiglio è quello di non ignorare ciò che vuole dirci e affrontare il disturbo in sede opportuna(professionista).
Non perda tempo occupando le giornate con altre cose da fare, ascolti i segnali e riprenda il controllo della sua vita in maniera sana occupandosi della sua salute
In bocca al lupo
Dott.ssa Elisa Rizzotti
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Pordenone
Gentile Signora,

La ringrazio per aver condiviso con me il suo vissuto. Comprendo quanto possa essere difficile affrontare un periodo di infortunio, specialmente quando questo ha impattato non solo sulla sua routine quotidiana, ma anche sul suo benessere emotivo. Gli infortuni possono effettivamente metterci a dura prova, sia fisicamente che psicologicamente.

Le sensazioni che descrive, come l'ansia, le difficoltà nel sonno e i pensieri accavallati, sono reazioni comuni in situazioni di stress e cambiamento. È naturale sentirsi sopraffatti, soprattutto quando si è costretti a modificare le proprie abitudini e ci si prepara a tornare al lavoro dopo un periodo di inattività.

Per affrontare queste emozioni e trovare un po’ di tranquillità, potrebbe essere utile intraprendere un percorso terapeutico. Questo le permetterebbe di esplorare più a fondo ciò che sta accadendo dentro di lei e di sviluppare strategie per gestire l'ansia e il malessere. La terapia può offrirle uno spazio sicuro per affrontare le sue paure e trovare strumenti utili per gestire l’ansia.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o domande. Le auguro una buona giornata e spero che possa trovare il supporto necessario per affrontare questo momento.
Cordiali saluti, dott.ssa Elisa Rizzotti
Dott.ssa Anna Bruti
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Buonasera,
mi dispiace sapere che sta attraversando un momento così difficile. Il suo corpo e la sua mente hanno subito un forte cambiamento nell’ultimo mese, e non sorprende che l’ansia sia riaffiorata. Cambiare più volte routine, restare a lungo in casa e dover riprendere il lavoro dopo un periodo di stop possono essere fattori scatenanti, soprattutto se già in passato ha convissuto con questi stati d’animo.
Per alleviare questi sintomi e ritrovare un po’ di equilibrio, potremmo sperimentare alcune strategie insieme.
Se lo desidera mi contatti pure, buona giornata.

Dott.ssa Anna Bruti
Dott.ssa Laura Messina
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Quello che racconta è un forte stato d’ansia legato ai cambiamenti improvvisi nella sua routine, che hanno probabilmente riattivato un disagio già presente. I sintomi che riporta sono segnali di un sovraccarico emotivo che merita attenzione.
Esistono tecniche di gestione dell’ansia che potrebbero aiutarla a ritrovare un equilibrio. Tuttavia, per affrontare in modo più efficace le cause profonde di questa condizione e prevenire che si ripresenti, sarebbe utile un supporto psicologico. Un professionista potrà guidarla nell’elaborazione delle sue paure e fornirle strumenti su misura per migliorare il suo benessere emotivo. Un caro saluto.
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gent.ma Buonasera (o meglio buon pomeriggio adesso)
Capisco che il ritorno alla routine dopo un periodo di riposo forzato possa sembrare un grande passo e aumentare l’ansia. Mi chiedo: cosa pensa che stia cercando di dirle la sua ansia in questo momento? Forse, potrebbe esserci un senso di paura legato ai cambiamenti improvvisi e alla perdita di controllo. Potrebbe essere utile esplorare insieme come affrontare queste sensazioni senza permettere che prendano il sopravvento, e come trovare piccole tecniche di auto-rassicurazione. Se lo desidera, sono disponibile per un percorso che la aiuti a trovare maggiore tranquillità.
Cordiali saluti!

Dr. Giorgio De Giorgi
Dott.ssa Letizia Nobilia
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Roma
Gentile utente,
da ciò che descrive emerge con molta chiarezza quanto questo periodo l’abbia messa sotto pressione. Un infortunio che obbliga all’immobilità, la routine che cambia all’improvviso, l’isolamento forzato e poi l’idea di rientrare al lavoro dopo settimane: sono passaggi che per molte persone riattivano facilmente ansia, pensieri affollati e sensazioni fisiche intense come quelle che racconta.
Il fatto che lei riconosca questo “miscuglio” di emozioni e che senta il bisogno di essere rassicurata dice molto sul peso che sta portando e sul bisogno legittimo di ritrovare un punto d’appoggio. In momenti come questi, più che una singola tecnica, spesso aiuta potersi concedere uno spazio in cui comprendere cosa ha riacceso l’ansia, come il corpo sta reagendo a tutto questo e quali modalità di regolazione le sono già state utili in passato nei momenti difficili.
Il rientro al lavoro può sembrare un muro adesso, ma spesso, una volta superato l’impatto iniziale, molte persone ritrovano un ritmo interno più stabile. Intanto, il fatto che lei stia cercando un modo per prendersi cura di sé indica che ha già attivato una forma di protezione importante. Un caro saluto

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