Buonasera, ho letto l'articolo sulla manipolazione e volevo chiedere: in un rapporto di amicizia fra

11 risposte
Buonasera, ho letto l'articolo sulla manipolazione e volevo chiedere: in un rapporto di amicizia frasi come "se sei davvero mia amica come dici, fai così", "se mi vuoi bene, fai così/torna la persona che mi piace tanto", "mi stai deludendo,pensavo mi volessi più bene di così", "io non ho mai detto di esser perfetta, però", "pensa come vuoi, visto che non mi credi" e dopo che tu rispondi "posso anche crederti ma vedo i fatti, che non sono molto diversi da come ho scritto", sentir dire "non meriti altre risposte"... e simili come possono essere considerati? La ringrazio.

Preciso che questo avveniva pressoché sempre quando cercavo di dire qualcosa che non mi andava, mentre l'altra persona diceva sempre cosa non le andava di me e asseriva di voler io facessi altrettanto.
Cordiali saluti,
Alessandra
Salve, certamente le prime due risposte si possono considerare di tipo manipolativo, mirano infatti ad ottenere una risposta generando un senso di colpa nell’altra persona. In una comunicazione possiamo avere diversi tipi di atteggiamenti: assertivi, anassertivi passivi o aggressivi e manipolativi. Se vuole sapere di più si questo tipo di comportamenti/atteggiamenti legga un libro che tratti il tema dell’assertivita’ come ad esempio “non solo comunicare” e altri. Se deciderà invece di rivolgersi ad uno psicoterapeuta cognitivo è comportamentale potrà cheidere di effettuare un training di assertività per rafforzare le sue capacità comunicative e relazionali.

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Penso che la questione più importante sia capire come mai senta il bisogno di nutrire una relazione basata su questi presupposti. Probabilmente la risposta è nella sua storia e nel modo in cui ha sperimentato le relazioni in passato. Probabilmente scoprirebbe che queste frasi che le fanno sorgere tutte queste domande e probabilmente le causano dispiacere e sofferenza sono frasi che ha già sentito o che le richiamano una modalità di relazione che lei ha già sperimentato e rispetto alla quale non si è riuscita a svincolare in modo chiaro e definito. Forse ponendosi queste domande riuscirà a capire meglio il suo modo di funzionare e quello di questa persona che le è vicina, entrambi traete dal rapporto qualcosa di cui avete bisogno, anche se non necessariamente salutare e funzionale.
buonasera Alessandra. capisco la sua associazione all'articolo sulla manipolazione. credo che rendersi conto di ciò che ci infastidisce, sia un importante passo verso la creazione di legami e relazioni mature e durature.
un caro saluto
dr.ssa Pedullà
Buongiorno. Mi sembra che per lei sarebbe utile non tanto preoccuparsi di mettere un'etichetta alle persone da lei descritte, quanto chiedersi per quale motivo lei si mette in relazione con persone da cui si sente così ferita. Cerchi un bravo psicoterapeuta che l'aiuti a far luce su se stessa, e il suo problema si attenuerà fino a scomparire. Tanti auguri.
Gentile Alessandra,
Alcune delle frasi da Lei descritte possono essere considerate “manipolatorie”. Ci sono persone che hanno bisogno di utilizzare queste modalità comunicative come tentativo di controllare l’altro e, soprattutto, la relazione. In ogni relazione c’e’ un gioco di potere e chi manipola vuole, certamente, conquistarlo e gestirlo. Una relazione è, però, anche e soprattutto un incastro fra due persone: se uno è manipolatore, l’altro si lascia manipolare. Se quest’ultimo non collude, la manipolazione non avviene e, spesso, la relazione non si instaura. Questa è l’altra faccia della medaglia, l’unica sulla quale Lei può agire personalmente, ovvero, cosa la spinge a relazionarsi con queste persone? Cosa le impedisce di riconoscere immediatamente il manipolatore e di porsi in una modalità relazionale e comunicativa più assertiva? Cosa la spinge a circondarsi di amicizie che non la appagano? Perché consento alla mia amica di gestirmi/manipolarmi?
A queste domande potrà trovare risposta rivolgendosi ad uno psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale, che la aiuterà a scoprire i Suoi schemi comunicativi e relazionali disfunzionali e la guiderà verso una maggiore consapevolezza di se’, ad avere una presenza più forte ed uno stile relazionale e comunicativo più assertivo che renderà i Suoi rapporti interpersonali più soddisfacenti.
Un caro saluto,
GF
Salve, certo, le frasi che ha menzionato possono essere considerati manipolative, ma la vera domanda da porsi, come le hanno segnalato i mei colleghi è il perché ci mettiamo in relazioni di questo genere e le manteniamo. Perché non usciamo da un rapporto che ci fa sentire poco apprezzati, mancanti, non adeguati.
Queste sono riflessioni che vanno fatte in un rapporto di cura perché aprono ad ulteriori approfondimenti su di sé e i propri schemi di funzionamento, con la possibilità di scardinarli per ricercare ed accettare poi relazioni migliori, più soddisfacenti e appaganti, dove ci si sente cercati, accettati e sostenuti per quello che si è.
Un caro saluto, BE
Buongiorno, capisco il suo bisogno di capire il comportamento dell'altrapersona, ma credo sia più salutare per lei rivolgere l'attenzione su se stessa. Cerchi di comprendere il bisogno di stare in relazione con questa persona ed i suoi sentimenti ambivalenti e capirà come agire. Comunque, le scelte sentimentali e amicali non sono mai casuali.
Buongiorno Alessandra,
la relazione che lei descrive si mantiene viva sul far leva sul suo senso di colpa e sulla svalutazione di sé non appena lei prova a manifestare il suo disappunto. Provi a parlare ad uno psicoterapeuta di che cosa la spinge a ricercare l'amicizia di persone che in qualche modo la feriscono e manipolano la relazione. Un caro saluto.
Salve Alessandra,
Le pongo una domanda: ha mai fatto notare alla Sua amica questo tipo di atteggiamento? Le ha mai chiesto direttamente il motivo del suo porsi in questo modo?
La percezione che ho è di uno squilibrio di "potere" all'interno della coppia amicale, un'asimmetria che sicuramente non L'ha fatta star bene.
Sarebbe interessante anche chiedersi e capire perché Lei sia stata all'interno di tale rapporto.
Sicuramente il rispondere a tali domande può iniziare a farLe prendere più contezza del tipo di amicizia instaurata, di cosa Lei davvero vuoLe in un'amicizia e, di conseguenza, delle dinamiche che Lei mette in atto nei rapporti interpersonali onde evitare di ritrovarsi nuovamente in una relazione del genere.
Cordiali saluti
Gentile Alessandra, lei descrive delle relazioni che inducono in lei un senso di colpa e di inadeguatezza. Questo non le permette di avere fiducia in se stessa ma di consolidare sempre più l'idea di essere sbagliata. È chiaro che i suoi interlocutori manipolano i suoi sentimenti o la sua libertà di espressione. Una cosa importante è che lei se n' è accorta e, grazie a questo, potrà intraprendere un percorso di consapevolezza che la libererà da relazioni che la fanno soffrire e non la lasciano essere se stessa.
Cari saluti
Gentile Alessandra comprendo il suo timore di essere stata manipolata dalla sua amica, tanto da sentirsi impossibilitata nell’espressione del suo bisogno. Ritengo per lei possa essere più utile capire come mai si sia trovata ad accettare un’amicizia basata su simili presupposti, piuttosto che chiedere una definizione rispetto ai comportamenti della persona da lei conosciuta. Cosa l’ha portata ad accettare una relazione amicale basata sul concetto di “Vai bene, ma a condizione che…”?, tanto da giungere a non poter esprimere “cosa non le andava”?
Un percorso di psicoterapia può favorire una maggiore chiarezza rispetto al suo sentire, aiutandola anche ad interrompere quello che sembrerebbe essere un gioco psicologico le cui caratteristiche già evidenziatesi sono: la ripetitività, la presenza di una motivazione non consapevole ad un esame di realtà e la presenza di un momento di confusione seguito da una sensazione di disagio.
Cordialmente

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