Buonasera, ho fatto il test intolleranza alimentare e mi è uscito il valore associato al grano di 48

17 risposte
Buonasera, ho fatto il test intolleranza alimentare e mi è uscito il valore associato al grano di 48 kVU/L
Devo eliminare completamente il grano?
Grazie
Un valore di 48 kU/L indica una intolleranza moderata al grano che non richiede necessariamente l'eliminazione totale, ma una riduzione significativa e temporanea (4-6 settimane) seguita da reintroduzione controllata per valutare la soglia di tolleranza individuale. Privilegia cereali alternativi come riso, grano saraceno e quinoa.

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Gentile paziente,
Il valore di 48 kU/L è alto se si riferisce alle IgE specifiche per il grano, indicando una possibile allergia. Tuttavia, questo dato da solo non basta a giustificare la completa eliminazione di questo alimento: servono anche sintomi clinici e una valutazione allergologica.
Se invece il test è per intolleranze basato su IgG, non è scientificamente affidabile e non giustifica l’eliminazione del grano.
Le consiglio di consultare un allergologo, che potrà interpretare correttamente il dato e decidere se serve una dieta di esclusione o ulteriori test.
Dott. Luca Agostini
Nutrizionista
Piove di Sacco
Un valore di 48 kU/L associato al grano fa riferimento molto probabilmente a un dosaggio IgE specifiche, che non indica un’intolleranza ma una possibile sensibilizzazione allergica. È importante chiarire che i test delle intolleranze alimentari basati su IgG o non validati scientificamente non sono affidabili per determinare reali reazioni avverse al cibo.

Prima di eliminare completamente il grano dalla dieta, è fondamentale valutare con uno specialista in allergologia o nutrizione clinica se vi sono sintomi effettivi e persistenti legati al consumo di grano e se si tratta di allergia, sensibilità al glutine non celiaca o semplice ipersensibilità digestiva.

Una restrizione dietetica non necessaria può causare carenze nutrizionali, quindi è bene procedere con cautela e sotto controllo medico.

Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Buonasera,
capisco il suo dubbio, ma è importante sottolineare che i test per le intolleranze alimentari comunemente in commercio non sono riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale né dalle principali società di nutrizione (come l’EFSA, l’ISS, l’OMS o la SISA).
In particolare, valori come i kVU/L fanno riferimento a dosaggi IgG o IgG4, che non indicano un’intolleranza, ma semmai una normale esposizione alimentare. Questo tipo di risposta immunitaria è fisiologica e non ha alcun valore diagnostico.
Non è necessario eliminare il grano sulla base di questo risultato, a meno che non ci siano sintomi clinici reali (come gonfiore, diarrea, dolori addominali, ecc.) che andrebbero valutati con uno specialista attraverso una diagnosi medica accurata, eventualmente supportata da test validati (es. celiachia, allergia al grano, sensibilità al glutine non celiaca – quest’ultima solo dopo esclusione delle prime due).
Le consiglio di non procedere ad eliminazioni drastiche o autonome, perché diete inutilmente restrittive possono causare scompensi nutrizionali, alterazioni del microbiota intestinale o difficoltà relazionali con il cibo.
Se ha sintomi o dubbi, sono disponibile ad accompagnarla in un percorso serio e personalizzato, con valutazione clinica completa e supporto nutrizionale basato su evidenze scientifiche.

Un caro saluto,
Dott.ssa De Luca
Il valore che riporta (48 kU/L) sembra riferirsi a un dosaggio di IgE specifiche per il grano, ma è importante sapere che questo tipo di test da solo non è sufficiente a diagnosticare un’intolleranza o un’allergia alimentare, né a giustificare l’eliminazione completa del grano dalla dieta.

Il consiglio è di non modificare radicalmente l’alimentazione da sola, ma di portare il risultato al medico o al professionista che la segue, in modo da valutare insieme la sua storia clinica, eventuali sintomi presenti, la necessità (o meno) di approfondimenti, come il prick test o il test di provocazione.

Solo in presenza di una diagnosi chiara ha senso parlare di esclusione o sostituzione del grano, sempre con un piano nutrizionale adeguato.

Resto a disposizione per approfondire questi aspetti in consulenza, se lo desidera.

Un caro saluto.
Buongiorno, i test fatti in farmacia che testano molti alimenti non sono affidabili al 100%. Non ci sono evidenze scientifiche che evidenziano l'affidabilità di questi test. Ti consiglio di fare dei test più specifici o di rivolgerti al tuo medico, prima di escludere totalmente il grano dalla tua alimentazione
Dott.ssa Roberta Criscuolo
Nutrizionista
Casalnuovo di Napoli
Buonasera!
Un valore di 48 kVU/L indica una sensibilità o reattività moderata al grano. Però, prima di eliminare completamente il grano dalla dieta, è importante considerare se ci sono sintomi associati: Hai disturbi digestivi, gonfiore, malesseri dopo aver mangiato grano?

Puoi provare a ridurre o evitare il grano per qualche settimana e vedere come ti senti, ma fallo sotto controllo nutrizionale. In molti casi, si può valutare una dieta a rotazione o sostituzioni con altri cereali senza glutine (riso, mais, quinoa, grano saraceno).

L'unica intolleranza è quella al lattosio. Poi si può manifestare una sensibilità al glutine diversa da individuo a individuo, o direttamente la celiachia, ovvero una patologia in cui il glutine non si può consumare. L'altra condizione che si può presentare riguarda l'allergia al nichel. Ci tengo a precisare che non esistono test per le intolleranze alimentari se non quella al lattosio e gli esami biochimici che si effettuano per la diagnosi di celiachia. Spero di esserle stato d'aiuto. Cordiali Saluti.
Salve, che test ha fatto? Purtroppo ad oggi la maggior parte dei test per le intolleranze non sono validati dal p.d.v. scientifico, ad eccezione di glutine e lattosio, per cui tutte le "presunte intolleranze" spesso non sono realistiche. Per cui a meno che non ha dei sintomi particolari, può mangiare il grano e prodotti che lo contengono.
Un valore di 48 kVU/L indica una reazione significativa, ma non sempre serve eliminare completamente il grano senza una valutazione medica approfondita.

Ti consiglio di parlarne con un allergologo o un nutrizionista specializzato per capire se è un’allergia vera o una sensibilità, e valutare insieme la dieta più adatta a te. Non eliminare il grano da solo senza confronto, potrebbe non essere necessario o corretto.
Salve, capisco bene il dubbio, è una domanda molto comune.
Il valore di 48 kU/L associato al grano che ha trovato nel test per le “intolleranze” alimentari è probabilmente riferito a un test IgE specifiche oppure ad un test IgG. È fondamentale però chiarire:
Se si tratta di IgE specifiche, il test è indicativo di una possibile sensibilizzazione allergica (non un’intolleranza vera e propria). Ma attenzione: un valore positivo non significa automaticamente che deve eliminare il grano, a meno che non presenta sintomi chiari e riproducibili dopo l’assunzione (gonfiore, prurito orale, orticaria, ecc.). In questi casi, l’allergologo è la figura di riferimento.
Se si tratta di IgG o test non validati scientificamente per le intolleranze (come test bioenergetici, citotossici, ecc.), non sono affidabili e non giustificano l’eliminazione di alimenti. Possono riflettere semplicemente che ha mangiato spesso grano, non che le faccia male. Il mio personale consiglio è di non eliminare il grano senza una valutazione clinica completa: rischierebbe carenze inutili o un’alimentazione squilibrata. le consiglio di rivolgersi a un nutrizionista o medico esperto in allergie/intolleranze per valutare la situazione nel contesto dei suoi sintomi e della sua storia alimentare. Cordiali saluti
Dott.ssa Francesca Turci
Nutrizionista
Mercato Saraceno
Buongiorno, il singolo dato non fornisce una diagnosi ma bisogna piuttosto valutare il quadro completo. Per questo motivo eliminare completamente il grano dalla sua alimentazione può non essere un'adeguata scelta e la soluzione. Le consiglio di consultarsi con un/una professionista che la aiuti ad analizzare la sua problematica e le offra la soluzione più adeguata a lei. Rimango a disposizione, dott.ssa Francesca Turci
Buongiorno, il valore indicato è alto ed è tipico di una reazione allergica IgE-mediata. Il fatto di dover eliminare il grano dipende da molti fattori tra cui i sintomi (gonfiore, problemi digestivi, prurito) e se sono di rilevanza importante. Nel caso questi sintomi si manifestino frequentemente, le consiglio di togliere il grano ed adottare un'alimentazione mirata sotto indicazione di uno specialista.
il valore di 48 kVU/L indica una sensibilità significativa al grano, ma è importante interpretarlo nel contesto dei sintomi clinici e di altri eventuali esami. Prima di eliminare completamente il grano dalla dieta, è consigliabile una valutazione approfondita con un allergologo e/o un nutrizionista. L’eliminazione totale va sempre fatta con attenzione per evitare squilibri nutrizionali. Resto a disposizione per aiutarti a impostare un piano alimentare personalizzato, se lo desideri.
Buonasera! Un valore di 48 kU/L associato al grano in un test IgE indica una sensibilizzazione (non un’intolleranza, ma una possibile allergia).

Il solo valore IgE non basta per fare diagnosi. È fondamentale valutare eventuali sintomi digestivi, cutanei o respiratori dopo aver mangiato grano. La presenza in passato di orticaria, gonfiore, prurito, asma o problemi intestinali associati al grano.

Cosa fare ora:
1. Non eliminarlo da sola senza aver parlato con un allergologo.
2. È probabile che ti venga suggerito un test di provocazione o dieta di eliminazione controllata.
3. Se i sintomi sono gravi, potresti dover evitare anche altri cereali contenenti glutine (orzo, farro, segale).
Salve, rispetto al valore associato al grano, è importante chiarire che questo tipo di risultato (presumibilmente da test IgE specifiche) non equivale automaticamente ad un'intolleranza o alla necessità di eliminare completamente l'alimento. Serve, tuttavia, un inquadramento più ampio: sintomi, storia clinica, eventuali correlazioni con l'assunzione di grano, ecc.
Se le fa piacere possiamo approfondire insieme con una valutazione personalizzata e capire come procedere nel modo più sereno ed efficace per lei.
Buonasera! Capisco la sua preoccupazione e la sua domanda è molto pertinente.

Il valore di 48 kVU/L associato al grano in un "test di intolleranza alimentare" richiede una precisazione fondamentale:

### Attenzione alla Validità dei "Test di Intolleranza Alimentare"

Innanzitutto, è importante sapere che la stragrande maggioranza dei "test di intolleranza alimentare" (spesso quelli che misurano le IgG o che utilizzano metodiche come Vega test, test del capello, citocompatibilità, ecc.) **non sono riconosciuti dalla comunità scientifica e medica come strumenti validi per diagnosticare intolleranze o sensibilità alimentari.**

Le principali società scientifiche di allergologia e immunologia (come l'Accademia Americana di Allergia, Asma e Immunologia - AAAAI, l'Accademia Europea di Allergia e Immunologia Clinica - EAACI, e in Italia l'AAIITO) sconsigliano l'uso di questi test, in quanto:
* **Mancano di evidenze scientifiche:** Non ci sono studi validi che dimostrino una correlazione tra i risultati di questi test e i sintomi o la necessità di eliminare alimenti.
* **Possono portare a diete restrittive inutili:** Un risultato "positivo" può indurre a eliminare alimenti importanti dalla dieta, con rischio di carenze nutrizionali e senza alcun beneficio sulla sintomatologia.
* **Possono essere fuorvianti:** Ad esempio, un livello elevato di IgG a un alimento spesso indica semplicemente che si è stati esposti a quell'alimento (cioè, lo si è mangiato), non che si sia intolleranti.

### Cosa Significa un Valore di kVU/L per il Grano?

Se il valore di "kVU/L" si riferisce a un test per **IgE specifiche** (che si usano per le **allergie alimentari vere e proprie**, non per le "intolleranze" nel senso comune del termine), allora 48 kVU/L è un valore **molto elevato**, che indicherebbe una forte sensibilizzazione o una probabile **allergia al grano mediata da IgE**. L'allergia al grano è una reazione immunitaria rapida e potenzialmente grave, diversa da un'intolleranza.

### Dovrebbe Eliminare Completamente il Grano?

**La mia raccomandazione è: non elimini completamente il grano basandosi esclusivamente su questo test, a meno che non le sia stato specificamente diagnosticato da un medico specialista (allergologo o gastroenterologo) dopo un percorso diagnostico validato.**

Ecco cosa le consiglio di fare:

1. **Consulti il Suo Medico Curante:** Presenti i risultati del test al suo medico di base. Lui/lei potrà valutare la sua situazione clinica completa.
2. **Consulto con uno Specialista:** Il suo medico potrebbe indirizzarla a:
* Un **allergologo**, se sospetta un'allergia al grano (test IgE, skin prick test, e in alcuni casi, oral food challenge).
* Un **gastroenterologo**, se i suoi sintomi sono principalmente intestinali e sospetta una celiachia (che richiede test specifici come anticorpi anti-transglutaminasi e, se positivi, biopsia intestinale), o una sensibilità al glutine non celiaca.
3. **Non Elimini il Grano prima dei Test per la Celiachia:** Se il medico sospetta la celiachia, è **fondamentale non eliminare il glutine/grano dalla dieta prima di aver eseguito gli esami diagnostici (test anticorpali e biopsia)**. Una dieta senza glutine falsificherebbe i risultati e renderebbe impossibile una diagnosi corretta.
4. **Valutazione dei Sintomi:** Se lei presenta effettivamente sintomi quando mangia il grano (es. gonfiore, diarrea, stipsi, dolore addominale, eruzioni cutanee, etc.), un medico e un dietologo/nutrizionista potranno aiutarla a gestire questi sintomi attraverso un approccio basato sull'evidenza (es. dieta FODMAP, dieta di eliminazione controllata e reintroduzione graduale sotto supervisione).

**In sintesi: un singolo valore da un test non validato scientificamente non è sufficiente per prendere una decisione così drastica come eliminare completamente un alimento importante come il grano dalla dieta.** Si affidi sempre a professionisti sanitari qualificati per una diagnosi e un piano alimentare personalizzato e basato su prove scientifiche.

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