Buonasera. Ho 41 anni. Spesso accuso dei disturbi molto preoccupanti all'altezza dello sterno. Avve

24 risposte
Buonasera.
Ho 41 anni. Spesso accuso dei disturbi molto preoccupanti all'altezza dello sterno. Avverto come un tonfo che mi toglie il respiro per un paio di secondi e successivamente brevi tachicardie. Ho avuto 2 FA circa 4 anni fa e le visite cardiologiche (ecg, ecocardiogramma, holter 24h) non hanno evidenziato nessun disturbo. Ho problemi di stomaco, in seguito a gastroscopia mi hanno diagnosticato ernia iatale da scivolamento e gastrite cronica intensa. Sono corso spesso in PS in seguito a episodi di affanno respiratorio e costrizione toracica. Il mio medico pensa sia ansia ma i sintomi rilevati non mi fanno pensare all'ansia. C'è da dire che quando assumo Xanax questi sintomi non si presentano e la cosa mi lascia molto perplesso perché l'ansia è una parte di me che mi accompagna fin da piccolo e che ho imparato ad accettare ma questo tipo di disturbo, chiamiamolo "cardiologico", mi paralizza e mi invalida. Spesso si presenta subito dopo colazione ma anche a stomaco vuoto e in molti casi svanisce in seguito ad eruttazione. In ogni caso, questi episodi, possono durare da qualche decina di minuti ad un paio di ore.
Dott.ssa Cristiana D'Urso
Psicologo, Psicologo clinico
Qualiano
Buonasera,
capisco quanto questi episodi possano spaventare: quando il corpo reagisce in modo così intenso, è naturale pensare a qualcosa di fisico e grave. Tuttavia, nella prospettiva cognitivo-evoluzionista, corpo ed emozioni sono strettamente connessi: disturbi come l’ernia iatale e la gastrite possono attivare il sistema nervoso autonomo, generando sensazioni cardiache amplificate dall’ansia. Il miglioramento con lo Xanax suggerisce che l’attivazione ansiosa ha un ruolo, anche se non è l’unica causa. L’obiettivo terapeutico sarebbe comprendere come corpo, emozioni e pensieri si influenzano reciprocamente, imparando a regolare l’attivazione e a riconoscere i segnali corporei senza paura. Un percorso mirato può aiutarla a recuperare sicurezza e fiducia nel proprio corpo.

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Marilyn Imperioso
Psicoterapeuta, Psicologo
Melegnano
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua esperienza così dettagliatamente. Talvolta può non risultare immediato accettare l’influenza che la psiche può avere sul corpo, soprattutto quando i disturbi sembrano di natura organica. È importante però riconoscere che questa connessione esiste e può condizionare in modo significativo il benessere psicofisico. In questi casi, intraprendere un percorso psicologico può essere un valido aiuto per comprendere meglio le cause del disturbo. Resto a disposizione qualora desiderasse un confronto o un supporto in tal senso. cordiali saluti
Dott.ssa Greta Pisano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera,
i sintomi che descrive ,“tonfo” al petto, respiro bloccato, tachicardia, sono molto intensi e comprensibilmente spaventosi, ma il fatto che le indagini cardiologiche siano risultate nella norma e che i sintomi scompaiano con lo Xanax o dopo un'eruttazione orienta verso una componente psicosomatica e gastroesofagea, più che cardiologica.

Con un’ernia iatale, è possibile che il reflusso e la distensione gastrica irritino il nervo vago, creando sintomi che mimano disturbi cardiaci. Se a questo si somma uno stato ansioso di base, il corpo può amplificare le sensazioni interne, rendendole più drammatiche e invalidanti.

Il fatto che conosca bene la Sua ansia non la esclude come causa, ma suggerisce che in questo caso potrebbe esprimersi in forma più somatica. Un approccio integrato (medico, psicologico e, se necessario, farmacologico leggero) può aiutare a interrompere questo circolo.

La invito, se desidera, a un colloquio conoscitivo, online o in presenza, per comprendere meglio il legame tra corpo e mente nel Suo caso specifico.

Cordiali saluti,
dott.ssa Greta Pisano
psicologa e psicoterapeuta
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Buonasera,
capisco bene la preoccupazione che descrive: i sintomi che coinvolgono il respiro e la zona toracica tendono a spaventare molto, perché vengono subito associati al cuore e alla possibilità di un problema grave. Tuttavia, il fatto che gli accertamenti cardiologici risultino nella norma e che gli episodi si attenuino con l’assunzione di Xanax, lascia ipotizzare un importante coinvolgimento del sistema ansioso, anche se le manifestazioni fisiche possono sembrare di tutt’altra natura.

Va considerato che l’ansia somatizzata può incidere fortemente su stomaco, diaframma e ritmo respiratorio, generando sensazioni di “vuoto”, costrizione o tonfo al petto. Nel suo caso, la presenza di ernia iatale e gastrite potrebbe contribuire a intensificare la percezione del disagio, creando un circolo in cui tensione, reflusso e iperattivazione del sistema nervoso si alimentano a vicenda.

In questi casi è utile un percorso mirato a riconoscere e regolare le risposte corporee dell’ansia, ad esempio attraverso tecniche di respirazione, rilassamento o ipnosi clinica, oltre a un lavoro psicologico più profondo sui meccanismi di controllo e allarme che mantengono lo stato di ipervigilanza.

L’obiettivo non è “convincersi” che sia solo ansia, ma imparare a leggere e calmare i segnali che il corpo invia, affinché smettano di diventare motivo di spavento e perdita di libertà.

Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni – Psicologa
Dott.ssa Giulia Solinas
Psicologo, Psicoterapeuta
Quartu Sant'Elena
Buonasera a livello organico è presente un problema che va curato con una corretta alimentazione con orari regolari nell'assunzione dei pasti e una corretta masticazione ( lenta ) ora se il suo medico non avesse riscontrato ansia lo xanax non glielo avrebbe prescritto e vista la sua preoccupazione per il suo stato di salute forse l'ansia non è perfettamente sotto controllo. Lei è giovane per lasciare che un disturbo le condizioni la vita; si afidi ad un professionista che l'aiuti ad affrontare le radici della sua ansia e vedrà che anche i suoi disturbi organici saranno molto piu leggeri. Si faccia coraggio e inizi a prendersi cura di sè.
Dott.ssa Chiara Avelli
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, ha fatto bene a sottoporsi alle visite mediche e a indagare attentamente le possibili cause organiche, perché è sempre importante escludere patologie mediche, soprattutto quando si presentano sintomi fisici così forti e invalidanti. Le indagini effettuate non hanno evidenziato problematiche cardiache, ma solo la presenza di un’ernia iatale da scivolamento e di una gastrite cronica, due condizioni che possono effettivamente provocare sintomi fisici come costrizione toracica, difficoltà respiratoria e tachicardia. Tuttavia, il suo medico ha ipotizzato anche una possibile componente psicosomatica legata all’ansia. Il fatto che, assumendo Xanax (un farmaco appartenente alla categoria delle benzodiazepine, utilizzato per ridurre l’ansia e agire sul sistema nervoso centrale con un effetto calmante) i sintomi non si presentino, rafforza questa ipotesi. Ha scritto che spesso queste sensazioni spiacevoli si manifestano al mattino, subito dopo colazione, ma anche a stomaco vuoto, e che talvolta si alleviano dopo un’eruttazione: si è mai chiesto se, in quei momenti, emergano pensieri particolari o immagini mentali che possano attivare uno stato d’ansia o emozioni difficili da riconoscere? Esplorare con attenzione il legame tra ciò che sente nel corpo e ciò che accade nella mente può essere un passaggio importante per comprendere meglio l’origine dei sintomi e trovare strategie per gestirli in modo più efficace. Dott.ssa Chiara Avelli
Buonasera, capisco quanto questi episodi possano spaventare, soprattutto quando sembrano cardiaci. Tuttavia, se gli esami escludono problemi al cuore, è possibile che si tratti di una manifestazione dell’ansia sul corpo, un qualcosa di molto reale, non “immaginario”. L’ansia può infatti influenzare respiro, diaframma e battito, generando sensazioni fisiche intense. La buona notizia è che può essere trattata: in psicoterapia si lavora molto bene sia sui sintomi che sulle cause, aiutando a comprendere cosa attiva l’ansia, a regolare il corpo e a ristabilire un equilibrio stabile tra mente e corpo. Con il giusto percorso, i sintomi possono ridursi fino a scomparire del tutto. Dunque le consiglio di iniziare un percorso prima possibile. In bocca al lupo
Dott.ssa Giuliana Galise
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Napoli
Salve, si dice che lo stomaco sia il secondo cervello ed in realtà è davvero così. Fenomeni legati all’ansia spesso vengono somatizzati all’altezza proprio dello stomaco e spesso la tensione che si accompagna a pensieri ansiosi sfoga proprio su questo apparato.è vero che i sintomi che si presentano possono essere Spesso associati a quelli relativi a problemi cardiologici, ma è anche molto possibile che come suggerisce il suo medico siano legati all’ansia.pertanto sicuramente le sarebbe d’aiuto fare un percorso di psicoterapia che l’aiuti con questo grande problema dell’ansia che a quanto pare gestisce fino a un certo punto, dal momento che queste problematiche a quanto pare siano abbastanza frequenti. Le tecniche di rilassamento possono aiutare ma ovviamente non sono bastevoli a risolvere il problema all’origine. Che poi questa situazione si possa esacerbare nel momento in cui lei è a stomaco vuoto oppure che avvenga al mattino è collegato al fatto che lei abbia una che lei soffre di gastrite perché quindi ben dovrebbe sapere che le fa male stare troppo tempo a digiuno. Spesso quando ci sono queste problematiche vengono prescritti dei blandi psicofarmaci che aiutino a rilassare un po’ la muscolatura liscia, quindi anche quella dello stomaco che sortiscono anche un buon effetto. Ma per quanto riguarda il mio suggerimento credo che una buona psicoterapia possa aiutarla davvero tanto, dal momento che la problematica è molto più comune di quanto si possa immaginare e le posso garantire che i risultati possono essere davvero ottimi. Buona giornata.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera,

i sintomi che descrive possono effettivamente avere diverse origini — sia di tipo fisico (gastrointestinale, cardiaco, o legato all’ernia iatale) sia psicologico (come manifestazioni di ansia somatizzata). Il fatto che migliorino con l’assunzione di Xanax potrebbe far pensare a un coinvolgimento dell’ansia, ma non esclude la possibilità che vi sia anche una componente organica.

Per questo motivo, è consigliabile approfondire ulteriormente con uno specialista, in modo da valutare insieme tutti gli aspetti — corporei ed emotivi — che possono contribuire ai suoi disturbi. Un percorso psicologico può inoltre aiutarla a comprendere e gestire meglio i sintomi legati all’ansia, soprattutto quando diventano invalidanti.

Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, sembra lei somatizzi molto, e questo è legato alla sua ansia e al modo di esprimerla. Dato l'effetto dello Xanax e l'indagine medica, possiamo confermare che questi sintomi siano associati all'ansia. Sarà pertanto importante iniziare un percorso psicologico.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Paola Schizzarotto
Psicologo, Psicologo clinico
Limena
Questi disturbi sono molto fastidiosi e destano una normale preoccupazione. Ma se lei ha riscontrato un'assenza di tali sintomi utilizzando lo Xanax è molto molto probabile che siano sintomi di fonte ansioso/fobico. Inoltre lo stomaco è il nostro secondo cervello e racchiude tutti gli stati emotivi più presenti. Se come dice lei l'ansia l'ha sempre accompagnata anche quando era piccolo, forse è arrivato il momento di prenderla in considerazione, più che abituarci alla sua presenza. Posso rendermi disponibile, anche online, ad offrirle degli strumenti per gestire l'ansia, nonchè dei trattamenti Mindfulness davvero molto utili ed efficaci.
A disposizione
Dott.ssa Alessandra Domigno
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno caro Utente, comprendo le sue parole e probabilmente le sue problematiche cardiache, la gastrite, ecc. sono proprio sintomi di un'ansia generalizzata cronica, a maggior ragione che dopo i controlli effettuati più di un medico l'ha rimandata ad ipotesi e cause psicosomatiche. Il mio consiglio è di iniziare un percorso terapeutico ad indirizzo psicosomatico, come l'analisi bioenergetica che coinvolge e tiene in considerazione la componente corporea e somatica dell'individuo integrando nel lavoro psicoterapeutico la ns. parte cognitiva, emotiva e corporea. Se desidera approfondire può contattarmi.

Un cordiale saluto.

Dott.ssa Alessandra Domigno
Ciao,

Credo che si tratti di un’ansia legata a un motivo specifico, forse connessa ai tuoi vissuti legati alla salute e alla possibile paura che possa presentarsi nuovamente qualche stato fisico di malessere. Questo sarebbe da confermare, o smentire, con un colloquio conoscitivo.

Sentiti libero di contattarmi,
Dott.ssa Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in studio a Palermo/Mondello
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
Vista l'assenza di cause organiche sembra verosimile possa trattarsi d'ansia, soprattutto alla luce che scompare con l'assunzione di ansiolitici.
Dott. Marco Cenci
Dott.ssa Veronica De Iuliis
Psicologo, Psicologo clinico
Cogliate
Buonasera,
capisco quanto questi episodi possano risultare spaventosi e invalidanti. È naturale sentirsi perplessi quando sintomi così intensi e improvvisi sembrano avere caratteristiche sia fisiche che emotive. Dal suo racconto emerge una storia complessa, che coinvolge il cuore, lo stomaco e una componente di ansia di lunga data.

Alcune condizioni gastrointestinali, come l’ernia iatale e la gastrite cronica, possono dare sintomi che ricordano un disturbo cardiaco, come sensazione di oppressione toracica, “tonfi” o difficoltà respiratoria, specialmente in momenti legati all’alimentazione o alla digestione. Allo stesso tempo, l’ansia può amplificare o scatenare reazioni corporee molto intense, come palpitazioni o tachicardie, che possono essere percepite come pericolose anche quando gli esami cardiologici risultano normali.

Il fatto che l’assunzione di Xanax allevi i sintomi non significa necessariamente che siano “solo ansia”, ma indica che la componente ansiosa e di tensione muscolare può contribuire in modo significativo alla comparsa degli episodi. Questo è un fenomeno comune in persone che hanno imparato a convivere con l’ansia, ma che sperimentano reazioni fisiche particolarmente intense.

Può essere utile:

osservare attentamente i sintomi, segnando orari, durata, cibi consumati e eventuali pensieri o emozioni presenti;

discutere con il gastroenterologo strategie per gestire ernia iatale e gastrite, dato che il controllo dei sintomi digestivi può ridurre anche le sensazioni toraciche;

esplorare con un professionista della salute mentale tecniche di gestione dell’ansia e strumenti per ridurre la tensione fisica e respiratoria, così da sentirsi più sicuro anche durante gli episodi.

Capire la relazione tra corpo e mente può aiutare a ridurre l’angoscia che accompagna questi sintomi e a riprendere gradualmente il controllo della propria vita quotidiana.

Un caro saluto,
Veronica De Iuliis
Dott. Daniele Gallucci
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente,
è perfettamente normale sentirsi paralizzati o invalidati dai sintomi che descrive, come è opportuno svolgere gli opportuni accertamenti diagnostici nelle sedi dedicate. Tuttavia anche dell'ansia che descrive può occuparsene, ed un percorso psicoterapeutico può costituire un sostegno opportuno, anche per evitare medicamenti autonomi con benzodiazepine prescritte dal medico di base in assenza di un supporto psichiatrico.
Cordiali saluti
Dott. Daniele Gallucci
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso con tanta chiarezza e apertura la sua esperienza. Quello che descrive è un insieme di sintomi certamente molto fastidiosi e, comprensibilmente, fonte di preoccupazione, soprattutto quando incidono sulla qualità della vita e generano timore per la propria salute.
È positivo che lei abbia già svolto approfonditi accertamenti medici, i quali non hanno rilevato patologie cardiache in atto. Tuttavia, come giustamente sottolinea, ciò non elimina la sensazione di disagio né la paura legata ai sintomi che continua a sperimentare, soprattutto quando si presentano in modo improvviso e con forte intensità.
È importante considerare che, in molti casi, il corpo può esprimere segnali legati a uno stato di tensione o a un disagio emotivo attraverso sintomi fisici, anche molto concreti, come quelli che lei descrive. Questo non significa che siano "solo ansia", né che siano meno reali: al contrario, il vissuto corporeo è assolutamente autentico e merita attenzione.
Proprio per questo, accanto al percorso medico che sta già seguendo, potrebbe essere molto utile intraprendere un percorso di supporto psicologico. Lavorare con uno psicologo o psicoterapeuta le consentirebbe di esplorare meglio il legame tra i sintomi fisici e la sua storia personale, emotiva, e il modo in cui ha imparato ad affrontare stress, emozioni e ansia nel corso della vita.
Ritrovare uno spazio di ascolto e comprensione, libero da giudizi, potrebbe aiutarla non solo a gestire meglio questi episodi, ma anche a comprendere in profondità il messaggio che il corpo sta cercando di comunicare.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, comprendo quanto questi sintomi possano essere spaventosi e destabilizzanti. Quando si avverte qualcosa che coinvolge il respiro o il battito cardiaco, è naturale che la mente corra subito alle ipotesi più gravi, soprattutto se si è già vissuto in passato un evento cardiaco. La sensazione di “tonfo” al petto, la difficoltà a respirare e la tachicardia possono dare l’impressione di perdere il controllo del proprio corpo, e questo aumenta ulteriormente l’allarme interno. Dalle sue parole emerge che le visite cardiologiche non hanno rilevato patologie attive, e questo è un elemento molto rassicurante. Tuttavia, il fatto che i sintomi si presentino in modo così concreto e che lei li senta “fisici” non significa che siano immaginari o che basti “pensare positivo” per farli sparire. L’ansia, in realtà, ha un impatto reale sul corpo: può amplificare percezioni fisiche già presenti, aumentare la sensibilità ai segnali corporei e, in alcune circostanze, innescare un circolo vizioso in cui il corpo reagisce a un sintomo con ulteriore tensione e paura. Il collegamento che lei nota con lo stomaco e la digestione è molto interessante. L’apparato gastrointestinale e il sistema cardiocircolatorio sono strettamente connessi attraverso il nervo vago, che regola sia la frequenza cardiaca che molte funzioni digestive. Quando c’è un’ernia iatale o un accumulo di gas, la pressione sul diaframma può dare la sensazione di “peso” o “mancanza d’aria”, e la mente tende a interpretarla come un segnale di pericolo. È in questi momenti che la paura può aumentare il ritmo cardiaco, rinforzando la convinzione che il problema sia di natura cardiaca. Il fatto che l’assunzione dello Xanax riduca o elimini i sintomi suggerisce che il sistema nervoso autonomo giochi un ruolo importante, poiché questo farmaco agisce proprio nel calmare la risposta di allarme del corpo. Non si tratta di un “effetto psicologico” nel senso di “immaginario”, ma di un effetto reale sul funzionamento fisiologico dello stress. Una strada utile potrebbe essere quella di imparare a riconoscere i segnali precoci di tensione e ad agire su di essi in modo diverso, lavorando sulla respirazione, sull’attenzione al corpo e sulla gestione delle sensazioni fisiche senza alimentare pensieri catastrofici. Quando ci si abitua a interpretare un sintomo come pericoloso, la mente impara a reagire sempre più velocemente, ma allo stesso modo può essere educata a rispondere con maggiore calma e fiducia. È importante anche non restare soli con queste sensazioni: parlarne, affrontarle gradualmente e comprendere cosa accade dentro di sé può aiutare a ridurre molto la loro intensità e frequenza. Con il tempo, può diventare possibile distinguere quando il corpo sta solo “parlando” di tensione o di disagio, e quando invece serve davvero preoccuparsi. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
le problematiche qui evidenziate hanno probabilmente una rilevanza psicogena. Si apra alla possibilità di affidarsi ad uno specialista e intraprendera un percorso psicologico; la aiuterà a trovere le risposte che cerca.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Caro utente,
quello che descrivi è un vissuto molto frequente e, al tempo stesso, estremamente angosciante: sentire il cuore “saltare un colpo”, avvertire un tonfo al petto, la sensazione di mancare d’aria — sono esperienze che mettono in allarme immediato, perché toccano la parte più fragile e istintiva del corpo, quella che associamo alla vita stessa.
Capisco bene la difficoltà nel credere che possa trattarsi “solo” di ansia, soprattutto quando le sensazioni sono così fisiche, così concrete. Eppure, ciò che riporti mostra chiaramente quanto il corpo e la mente si intreccino, fino a rendere quasi impossibile distinguerli.
Hai una diagnosi di ernia iatale e gastrite cronica, condizioni che possono effettivamente provocare disturbi meccanici o riflessi nella zona toracica: la pressione dello stomaco sul diaframma o sull’esofago può creare una sensazione di costrizione o di “vuoto d’aria”, e perfino alterare momentaneamente il ritmo cardiaco percepito. È qualcosa di reale, non immaginato — ma che può diventare più intenso in presenza di ansia.
L’ansia, a sua volta, amplifica la percezione di ogni minima variazione interna: il corpo entra in iper-vigilanza, e ciò che per altri sarebbe un piccolo spasmo o un rigurgito di gas, per te diventa un segnale di pericolo imminente. Si attiva il sistema di allarme, il cuore accelera, il respiro cambia, i muscoli del torace si irrigidiscono. Da lì in poi, ogni sensazione alimenta la paura, e la paura intensifica la sensazione — un circolo chiuso in cui non c’è più distinzione tra il fisiologico e l’emotivo.
Il fatto che i sintomi si riducano con lo Xanax è significativo non tanto perché “provi che è ansia”, ma perché mostra che il sistema nervoso, quando viene aiutato a calmarsi, riesce a interrompere quella catena di reazioni corpo-mente che mantiene il disturbo.
Non è dunque un problema “solo psicologico”, ma psicosomatico, nel senso più pieno e letterale del termine: il corpo diventa il linguaggio attraverso cui l’ansia, lo stress o la tensione trovano espressione.
In questi casi, il lavoro più utile non è “convincersi che non è nulla”, ma imparare a leggere i segnali del corpo senza trasformarli in minacce. Un percorso di psicoterapia — soprattutto se orientato alla consapevolezza corporea e alla gestione dell’ansia somatica — può aiutarti a ritrovare fiducia nel corpo, a non viverlo più come un nemico o un traditore.
Il dolore e la paura che provi sono reali, ma non equivalgono a una condizione irreversibile. Il tuo corpo sta parlando: forse chiede semplicemente di essere ascoltato in modo diverso, più calmo, più empatico, meno spaventato.
Con delicatezza,
Dott.ssa Raffaella Pia Testa
Psicologa – Psicoterapeuta in formazione
In presenza e online
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Salve,
da quanto descrive, i suoi sintomi — “tonfo” allo sterno, affanno, tachicardia, risoluzione dopo eruttazione — possono essere legati sia a disturbi gastro-esofagei (come l’ernia iatale e la gastrite) sia a una componente di iperattivazione ansiosa, che amplifica la percezione cardiaca e respiratoria. Il fatto che lo Xanax riduca i sintomi suggerisce che l’ansia gioca un ruolo significativo, anche se non significa che il problema sia “solo mentale”.

È importante continuare il monitoraggio cardiologico periodico, ma può essere utile anche:

Consulto gastroenterologico di follow-up, per ottimizzare la gestione di ernia iatale e gastrite;

Valutazione psicologica o psicoterapeutica, per strategie di gestione dell’ansia e riconoscimento dei segnali corporei, riducendo il circolo di paura e iper-vigilanza;

Tecniche di rilassamento e respirazione durante gli episodi, per diminuire tachicardia e percezione di oppressione.

Resto a disposizione per suggerirle percorsi integrati che aiutino a ridurre il disagio e a gestire i sintomi in sicurezza
Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, se i referti clinici sono negativi si può ragionevolmente pensare che sia un disturbo psicosomatico. Continui con gli accertamenti e se non c'è nulla, le suggerisco di provvedere ad una valutazione psicodiagnostica. In ogni caso l'ansia non è una buona compagna di vita, sarebbe il caso di trattarla.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Pierangelo Donadello
Psicologo clinico, Psicologo
Vicenza
Buona sera, da quanto emerge c'è una diagnosi medica" ernia iatale da scivolamento e gastrite" che le crea disturbo dopo la colazione,( eruttazioni); anche dopo altri pasti?. L'ansia che ne subentra quasi certamente, a mio avviso, è dovuta alla difficoltà di gestire cognitivamente il dolore retrosternale dovuto alla malattia fisica, e solo assumendo lo xanax si quieta. Il farmaco in questione và usato per poco tempo perché crea dipendenza; Oltre al farmaco un intervento di supporto psicologico potrebbe aiutarla molto.
Dott.ssa Cristina Villa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Genova
Buonasera, mi colpisce che lei chiami cardiologico il suo disturbo anche davanti all'evidenza che di cardiologico , fatti tutti gli esami, ci sia poco o nulla. L'ernia iatale può darle dei sintomi simili ad un dolore toracico generalizzato ti tipo cardiaco e unitamente all'ansia le crea uno stato di allerta. Credo che col medico che l'ha in cura debba mettere in ordine la questione dei sintomi per evitare confusione. Per quanto riguarda i suoi stati ansiosi, che se non ho capito male esistono da molto tempo, potrebbe chiedere un colloquio ad uno psicoterapeuta per un approfondimento.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.