Buonasera dottori da circa 1 settimana tutte le sere o pomeriggio quando cerco di riposare che sto e
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Buonasera dottori da circa 1 settimana tutte le sere o pomeriggio quando cerco di riposare che sto entrando nella fase del sonno anche se ancora sono sveglio quindi mene accorgo, ho dei pensieri che mi vengono in testa senza un filo logico, tipo quando ti ramane una canzone in testa ma a me mi succede con pensieri senza un filo logico, magari prima di dormentarmi stavo guardo un video o pensando qualcosa e mi viene quel pensiero in più quando sto per prendere sonno succede che mi sento io stesso con la bocca che faccio mmm tipo come
Quando uno a la febbre… ma cos’è tutto questo ? Allucinazioni? Mi devo preoccupare? io oltre questo soffro di derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria ...
Quando uno a la febbre… ma cos’è tutto questo ? Allucinazioni? Mi devo preoccupare? io oltre questo soffro di derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria ...
Salve, sembra si concentri molto su se stesso e sul suo dialogo interno. Come mai teme cosi tanto di sviluppare allucinazioni, un disturbo psicotico? Data la consapevolezza che lei ha sui sintomi che presenta, come mai non si fa aiutare da un professionista? Credo sia molto importante poterlo fare perché se i sintomi non vengono trattati potrebbero peggiorare o evolversi in altro.
Cordiali saluti
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Gentile utente, buongiorno, e grazie per la condivisione.
Se sente che le problematiche da lei elencate costituiscono un impedimento significativo alle sue attività giornaliere, compromettono il sonno impedendole di riposare, e le causano molta ansia e/o angoscia; allora le consiglierei di rivolgersi ad uno specialista.
Parlare con uno psichiatra/terapeuta può davvero essere di aiuto immenso ad iniziare a dare, piano piano, un significato ad esperienze che ci appaiono caotiche e spaventose.
Riguardo al soffrire di: derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria. Non avendo lei specificato chi le abbia diagnosticato tutto questo, mi sento solamente di suggerirle di evitare di cercare diagnosi autonomamente su internet.
Spesso i criteri usati sono molto generali, imprecisi, e possono risultare fuorvianti per chi non "è del mestiere". Ciò detto, nel caso queste diagnosi le siano state fatte da uno specialista, allora avrebbero tutto un altro significato.
Le auguro una buona giornata, e spero possa migliorare al più presto.
Cordiali saluti, dott. Niccolò Orsi Bandini.
Se sente che le problematiche da lei elencate costituiscono un impedimento significativo alle sue attività giornaliere, compromettono il sonno impedendole di riposare, e le causano molta ansia e/o angoscia; allora le consiglierei di rivolgersi ad uno specialista.
Parlare con uno psichiatra/terapeuta può davvero essere di aiuto immenso ad iniziare a dare, piano piano, un significato ad esperienze che ci appaiono caotiche e spaventose.
Riguardo al soffrire di: derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria. Non avendo lei specificato chi le abbia diagnosticato tutto questo, mi sento solamente di suggerirle di evitare di cercare diagnosi autonomamente su internet.
Spesso i criteri usati sono molto generali, imprecisi, e possono risultare fuorvianti per chi non "è del mestiere". Ciò detto, nel caso queste diagnosi le siano state fatte da uno specialista, allora avrebbero tutto un altro significato.
Le auguro una buona giornata, e spero possa migliorare al più presto.
Cordiali saluti, dott. Niccolò Orsi Bandini.
Ciò che descrivi non sembra un’allucinazione ma un fenomeno che può accadere nella fase di transizione tra veglia e sonno, quando la mente rielabora stimoli, ricordi o frammenti della giornata senza un ordine logico preciso. In quel passaggio il cervello è particolarmente attivo e può produrre pensieri o suoni automatici, come il mormorio che noti con la bocca, simile a ciò che accade in stati febbrili o di stanchezza. Se a questo si aggiunge la tua esperienza di derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria, è probabile che il sistema nervoso stia esprimendo un livello di sovraccarico che rende più difficile rilassarsi. In una chiave sistemico-relazionale, questi fenomeni non vanno letti come segni isolati di malattia ma come messaggi che il corpo e la mente portano rispetto al contesto in cui vivi: la fatica a “lasciarti andare” al sonno può essere anche la fatica a lasciare andare il controllo durante la giornata. Non è un sintomo che da solo indica qualcosa di grave, ma è un segnale da accogliere, da osservare e da collegare alla tua storia e alle relazioni che ti circondano. Parlare con un professionista potrebbe aiutarti a dare senso a ciò che vivi e a ridurre la paura che ti spaventa più del fenomeno stesso.
Capisco la tua preoccupazione, può essere molto destabilizzante vivere esperienze nuove o insolite proprio nei momenti in cui cerchi di rilassarti. Quello che descrivi – pensieri senza un filo logico o sensazioni particolari quando stai per addormentarti – non è raro: durante la fase di transizione tra veglia e sonno, che chiamiamo fase ipnagogica, possono emergere immagini, parole o sensazioni che non hanno un apparente collegamento logico. Non si tratta necessariamente di allucinazioni, ma piuttosto di un fenomeno fisiologico che molte persone sperimentano, anche se in forme diverse.
Gentile utente,
considerando il quadro che riferisce le consiglio di rivolgersi a uno psicologo per comprendere ciò che accade ed essere indirizzato meglio al percorso più adatto a lei
Cordialmente
Dott.ssa Filippi
considerando il quadro che riferisce le consiglio di rivolgersi a uno psicologo per comprendere ciò che accade ed essere indirizzato meglio al percorso più adatto a lei
Cordialmente
Dott.ssa Filippi
Buongiorno non so se sei la stessa persona che scrive per questi porblemi o molto simili....ad ogni modo quello che descrivi sembra corrispondere a fenomeni ipnagogici, che sono esperienze sensoriali o cognitive che si verificano durante la transizione dalla veglia al sonno.
I "pensieri senza filo logico" che emergono mentre ti stai addormentando sono molto comuni e fanno parte del normale processo di rilassamento della coscienza. In questa fase, il cervello inizia a disconnettere i filtri logici e razionali, permettendo l'emergere di contenuti più liberi e associativi, proprio come accade nei sogni, ma mentre sei ancora parzialmente sveglio.
Il suono "mmm" che emetti involontariamente potrebbe essere una forma di vocalizzazione ipnagogica, anch'essa relativamente frequente. È come se il tuo corpo stesse già iniziando a "spegnersi" per il sonno mentre la tua coscienza è ancora presente ad osservare.
Tuttavia, considerando che divi già di soffrire di derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria, è importante che questi nuovi sintomi vengano valutati nel contesto del tuo quadro generale. La fase di addormentamento può diventare più problematica quando si è già in uno stato di ipervigilanza o ansia.
Ti consiglio di non allarmarti ma di monitorare la situazione e di parlarne con un professionista che possa valutare questi episodi insieme agli altri sintomi che già conosci. A volte modificare l'igiene del sonno o lavorare sulla gestione dell'ansia può migliorare significativamente questi fenomeni.
Non si tratta necessariamente di allucinazioni nel senso clinico del termine, ma meritano comunque attenzione professionale.
Un caro saluto
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
I "pensieri senza filo logico" che emergono mentre ti stai addormentando sono molto comuni e fanno parte del normale processo di rilassamento della coscienza. In questa fase, il cervello inizia a disconnettere i filtri logici e razionali, permettendo l'emergere di contenuti più liberi e associativi, proprio come accade nei sogni, ma mentre sei ancora parzialmente sveglio.
Il suono "mmm" che emetti involontariamente potrebbe essere una forma di vocalizzazione ipnagogica, anch'essa relativamente frequente. È come se il tuo corpo stesse già iniziando a "spegnersi" per il sonno mentre la tua coscienza è ancora presente ad osservare.
Tuttavia, considerando che divi già di soffrire di derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria, è importante che questi nuovi sintomi vengano valutati nel contesto del tuo quadro generale. La fase di addormentamento può diventare più problematica quando si è già in uno stato di ipervigilanza o ansia.
Ti consiglio di non allarmarti ma di monitorare la situazione e di parlarne con un professionista che possa valutare questi episodi insieme agli altri sintomi che già conosci. A volte modificare l'igiene del sonno o lavorare sulla gestione dell'ansia può migliorare significativamente questi fenomeni.
Non si tratta necessariamente di allucinazioni nel senso clinico del termine, ma meritano comunque attenzione professionale.
Un caro saluto
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
Buongiorno, fa fatica poi a prendere sonno o dormire bene? Un'allucinazione si verifica quando si percepisce qualcosa che non è presente nella realtà (es. credere di vedere o sentire qualcosa che però non c'è) e, se ho capito bene la situazione che descrive lei, non credo sia il suo caso. Potrebbe essere dovuto allo stress ma comunque per avere un quadro completo e poter avere una spiegazione corretta le consiglio di provare a parlare con un/una professionista. Buona giornata
Salve, quello che descrive sembra legato a uno stato di attivazione mentale che si manifesta proprio nella fase di transizione tra veglia e sonno, un momento in cui il cervello comincia a rallentare ma non è ancora del tutto addormentato. La comparsa di pensieri caotici, immagini mentali o sensazioni strane è piuttosto comune in questa fase e, di per sé, non rappresenta un segnale allarmante né va considerata un’allucinazione in senso clinico. Il suono emesso, simile a un borbottio o un mormorio, può essere un riflesso corporeo legato al rilassamento progressivo o una reazione inconscia allo stato di tensione residua. Tuttavia, considerato che riferisce anche derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria, è fondamentale che questi aspetti vengano valutati con attenzione da uno psicologo psicoterapeuta, perché potrebbero indicare un quadro ansioso strutturato o uno stato di stress psico-fisico significativo. In un percorso come quello basato sulla Mindfulness, si lavora spesso proprio sulla qualità della presenza mentale e sulla regolazione dei pensieri intrusivi, anche in relazione al sonno e al rapporto con il corpo. Non è raro che, nei disturbi ossessivi o nei momenti di derealizzazione, il cervello cerchi continuamente di “controllare” o “spiegare” ciò che accade, alimentando così ancora più attivazione. L’obiettivo del trattamento sarà ridurre questa iper-vigilanza e restituirle una sensazione di padronanza e calma. Non è necessario allarmarsi, ma è importante non restare solo con queste sensazioni. Un sostegno psicoterapeutico potrà aiutarla a comprendere meglio l’origine di ciò che prova e a ritrovare un senso di equilibrio.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera,
quello che descrive sembra legato a fenomeni che avvengono spesso nella fase di addormentamento, quando la mente passa dallo stato di veglia al sonno. In questo passaggio possono comparire pensieri apparentemente illogici, immagini o suoni interni (i cosiddetti fenomeni ipnagogici), che di solito non indicano nulla di grave. Il fatto che lei se ne accorga e che i contenuti non siano strutturati in vere e proprie voci esterne, fa pensare più a normali manifestazioni del cervello che si “lascia andare” al sonno, piuttosto che ad allucinazioni in senso clinico.
Il suono che riferisce (“mmm” con la bocca) potrebbe rientrare in piccoli automatismi corporei che si verificano nel rilassamento pre-sonno.
Detto ciò, lei segnala anche derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria, sintomi che meritano attenzione e che possono accentuarsi nei periodi di stress o di affaticamento mentale. Non c’è motivo di allarmarsi immediatamente, ma è consigliabile parlarne con uno specialista (psicologo o psichiatra) per una valutazione completa, soprattutto se questi fenomeni le creano ansia o peggiorano la qualità del riposo.
Nel frattempo, può essere utile favorire un’igiene del sonno regolare (orari costanti, riduzione di schermi prima di dormire, tecniche di rilassamento).
quello che descrive sembra legato a fenomeni che avvengono spesso nella fase di addormentamento, quando la mente passa dallo stato di veglia al sonno. In questo passaggio possono comparire pensieri apparentemente illogici, immagini o suoni interni (i cosiddetti fenomeni ipnagogici), che di solito non indicano nulla di grave. Il fatto che lei se ne accorga e che i contenuti non siano strutturati in vere e proprie voci esterne, fa pensare più a normali manifestazioni del cervello che si “lascia andare” al sonno, piuttosto che ad allucinazioni in senso clinico.
Il suono che riferisce (“mmm” con la bocca) potrebbe rientrare in piccoli automatismi corporei che si verificano nel rilassamento pre-sonno.
Detto ciò, lei segnala anche derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria, sintomi che meritano attenzione e che possono accentuarsi nei periodi di stress o di affaticamento mentale. Non c’è motivo di allarmarsi immediatamente, ma è consigliabile parlarne con uno specialista (psicologo o psichiatra) per una valutazione completa, soprattutto se questi fenomeni le creano ansia o peggiorano la qualità del riposo.
Nel frattempo, può essere utile favorire un’igiene del sonno regolare (orari costanti, riduzione di schermi prima di dormire, tecniche di rilassamento).
Buonasera,
Comprendo quanto possano essere inquietanti e destabilizzanti i sintomi che stai vivendo, soprattutto quando si manifestano in momenti delicati come l'addormentamento. Vorrei offrirti alcune informazioni e suggerimenti che potrebbero aiutarti a comprendere meglio la tua esperienza e a gestirla più serenamente.
1. Pensieri intrusivi e sensazioni durante l'addormentamento
La fase di transizione tra la veglia e il sonno è nota come stato ipnagogico. Durante questo periodo, è comune sperimentare pensieri frammentati, immagini vivide o sensazioni insolite. Questi fenomeni, sebbene possano sembrare strani, sono generalmente normali e non indicano necessariamente un problema di salute mentale. Ad esempio, l'"effetto Tetris" descrive come attività ripetitive durante il giorno possano influenzare le immagini mentali prima del sonno, portando a esperienze sensoriali o pensieri ricorrenti .
2. Derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria
La derealizzazione è una sensazione di distacco o irrealtà rispetto all'ambiente circostante. Può manifestarsi come se il mondo intorno a te fosse ovattato o come se stessi vivendo in un sogno. Questa esperienza è spesso associata a periodi di stress intenso, ansia o traumi .
Le ossessioni e i vuoti di memoria possono essere sintomi correlati a disturbi d'ansia o a condizioni dissociative. È importante riconoscere che questi sintomi, sebbene spaventosi, sono affrontabili con il giusto supporto.
3. Strategie per gestire i sintomi
• Tecniche di grounding: Quando senti che la derealizzazione sta prendendo il sopravvento, prova a concentrarti sui tuoi sensi. Ad esempio, identifica cinque cose che puoi vedere, quattro che puoi toccare, tre che puoi sentire, due che puoi odorare e una che puoi gustare. Questo esercizio può aiutarti a ritornare al momento presente .
• Respirazione profonda: Pratica respiri lenti e profondi per calmare il sistema nervoso. Inspira contando fino a quattro, trattieni il respiro per un attimo e poi espira contando fino a sei.
• Routine del sonno: Mantieni orari regolari per andare a dormire e svegliarti. Evita l'uso di dispositivi elettronici prima di coricarti e crea un ambiente rilassante nella tua camera da letto .
• Attività rilassanti: Prima di dormire, dedica del tempo a attività che ti rilassano, come leggere un libro, ascoltare musica tranquilla o praticare la meditazione.
Comprendo quanto possano essere inquietanti e destabilizzanti i sintomi che stai vivendo, soprattutto quando si manifestano in momenti delicati come l'addormentamento. Vorrei offrirti alcune informazioni e suggerimenti che potrebbero aiutarti a comprendere meglio la tua esperienza e a gestirla più serenamente.
1. Pensieri intrusivi e sensazioni durante l'addormentamento
La fase di transizione tra la veglia e il sonno è nota come stato ipnagogico. Durante questo periodo, è comune sperimentare pensieri frammentati, immagini vivide o sensazioni insolite. Questi fenomeni, sebbene possano sembrare strani, sono generalmente normali e non indicano necessariamente un problema di salute mentale. Ad esempio, l'"effetto Tetris" descrive come attività ripetitive durante il giorno possano influenzare le immagini mentali prima del sonno, portando a esperienze sensoriali o pensieri ricorrenti .
2. Derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria
La derealizzazione è una sensazione di distacco o irrealtà rispetto all'ambiente circostante. Può manifestarsi come se il mondo intorno a te fosse ovattato o come se stessi vivendo in un sogno. Questa esperienza è spesso associata a periodi di stress intenso, ansia o traumi .
Le ossessioni e i vuoti di memoria possono essere sintomi correlati a disturbi d'ansia o a condizioni dissociative. È importante riconoscere che questi sintomi, sebbene spaventosi, sono affrontabili con il giusto supporto.
3. Strategie per gestire i sintomi
• Tecniche di grounding: Quando senti che la derealizzazione sta prendendo il sopravvento, prova a concentrarti sui tuoi sensi. Ad esempio, identifica cinque cose che puoi vedere, quattro che puoi toccare, tre che puoi sentire, due che puoi odorare e una che puoi gustare. Questo esercizio può aiutarti a ritornare al momento presente .
• Respirazione profonda: Pratica respiri lenti e profondi per calmare il sistema nervoso. Inspira contando fino a quattro, trattieni il respiro per un attimo e poi espira contando fino a sei.
• Routine del sonno: Mantieni orari regolari per andare a dormire e svegliarti. Evita l'uso di dispositivi elettronici prima di coricarti e crea un ambiente rilassante nella tua camera da letto .
• Attività rilassanti: Prima di dormire, dedica del tempo a attività che ti rilassano, come leggere un libro, ascoltare musica tranquilla o praticare la meditazione.
Buonasera,
quello che descrive sembra collegato a fenomeni che possono verificarsi nella fase di addormentamento, quando la mente passa dallo stato di veglia al sonno. In quel momento possono comparire pensieri frammentati o senza un filo logico (simili a quando una canzone resta “bloccata” in testa), oppure sensazioni corporee particolari, come piccoli movimenti o vocalizzazioni involontarie. Non si tratta necessariamente di allucinazioni in senso clinico, ma piuttosto di esperienze che possono comparire in momenti di stanchezza o in periodi di stress.
Considerando però che riferisce anche sintomi come derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria, sarebbe importante non trascurare la situazione. Un colloquio clinico accurato potrebbe aiutare a chiarire meglio l’origine di questi episodi e a capire se sono legati a un disturbo d’ansia, a fattori di stress, o ad altro.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire, rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
quello che descrive sembra collegato a fenomeni che possono verificarsi nella fase di addormentamento, quando la mente passa dallo stato di veglia al sonno. In quel momento possono comparire pensieri frammentati o senza un filo logico (simili a quando una canzone resta “bloccata” in testa), oppure sensazioni corporee particolari, come piccoli movimenti o vocalizzazioni involontarie. Non si tratta necessariamente di allucinazioni in senso clinico, ma piuttosto di esperienze che possono comparire in momenti di stanchezza o in periodi di stress.
Considerando però che riferisce anche sintomi come derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria, sarebbe importante non trascurare la situazione. Un colloquio clinico accurato potrebbe aiutare a chiarire meglio l’origine di questi episodi e a capire se sono legati a un disturbo d’ansia, a fattori di stress, o ad altro.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire, rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buonasera,
quello che descrive, quindi pensieri apparentemente “senza senso” che emergono mentre si sta addormentando, accompagnati da sensazioni fisiche come un borbottio involontario, può sembrare inquietante, ma non è necessariamente segno di qualcosa di grave.
Durante la fase che precede il sonno, il nostro cervello attraversa uno stato di transizione tra veglia e sonno, in cui è normale che si affaccino immagini, parole o suoni non lineari, anche un po’ bizzarri o fuori contesto. In alcuni casi, si può avere la percezione di "sentirli" in modo vivido, ma si tratta di fenomeni fisiologici, legati a ciò che viene chiamato stato ipnagogico. Non sono allucinazioni vere e proprie, né indicano necessariamente una patologia.
Il fatto che lei soffra già di derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria può rendere queste esperienze ancora più disturbanti, perché il cervello in stato di allerta o di ipercontrollo tende a interpretarle come segnali di pericolo o anomalie, anche quando non lo sono.
Detto questo, se questi episodi le causano forte ansia o si associano ad altri sintomi che peggiorano la qualità della vita (come magari difficoltà a dormire, aumento delle ossessioni), le suggerirei di condividere tutto questo con un professionista che possa inquadrare meglio il suo stato generale e offrirle un percorso adeguato.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Carrara Beatrice
quello che descrive, quindi pensieri apparentemente “senza senso” che emergono mentre si sta addormentando, accompagnati da sensazioni fisiche come un borbottio involontario, può sembrare inquietante, ma non è necessariamente segno di qualcosa di grave.
Durante la fase che precede il sonno, il nostro cervello attraversa uno stato di transizione tra veglia e sonno, in cui è normale che si affaccino immagini, parole o suoni non lineari, anche un po’ bizzarri o fuori contesto. In alcuni casi, si può avere la percezione di "sentirli" in modo vivido, ma si tratta di fenomeni fisiologici, legati a ciò che viene chiamato stato ipnagogico. Non sono allucinazioni vere e proprie, né indicano necessariamente una patologia.
Il fatto che lei soffra già di derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria può rendere queste esperienze ancora più disturbanti, perché il cervello in stato di allerta o di ipercontrollo tende a interpretarle come segnali di pericolo o anomalie, anche quando non lo sono.
Detto questo, se questi episodi le causano forte ansia o si associano ad altri sintomi che peggiorano la qualità della vita (come magari difficoltà a dormire, aumento delle ossessioni), le suggerirei di condividere tutto questo con un professionista che possa inquadrare meglio il suo stato generale e offrirle un percorso adeguato.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Carrara Beatrice
Buongiorno capisco la sua preoccupazione relativa a questi momenti “notturni”. Il momento dell’addormentamento è un momento in cui tutto il corpo si prepara per dormire e si “alleggerisce” il carico delle cose da fare che ci tengono occupati durante il giorno dunque la mente potrebbe risultare più libera. Ecco, proprio in questo momento puó succedere che la mente stessa venga occupata da alcuni pensieri che possono essere di qualsiasi genere e che ci possono dare fastidio e che arrivano senza il nostro controllo. Le dico questo per rassicurarla sul fatto che è un processo che accade molto spesso, ma che i pensieri che arrivano così come sono arrivati possono anche andarsene. Ci sono numerose tecniche e strategie per poter lavorare su questi aspetti. Lei mi dice inoltre che soffre di ossessioni e dunque anche sentire la presenza fissa di un pensiero è proprio un’ossessione, ma ci sono vari modi per lavorarci.
Queste sono allucinazioni ipnagogiche: esperienze normali del pre-addormentamento. Gliel’ho già detto in seduta
Salve,
vorrei anzitutto rassicurarla su un aspetto importante: è assolutamente normale che, quando ci mettiamo a letto e iniziamo a rilassarci, la mente produca una serie di pensieri che si susseguono rapidamente, spesso in modo apparentemente disorganizzato o privo di un filo logico preciso.
Durante il giorno siamo immersi in un ritmo frenetico, fatto di impegni, attività pratiche e distrazioni che tengono la mente occupata e focalizzata.
Quando finalmente ci fermiamo, questi pensieri, che fino a quel momento erano rimasti in sottofondo, possono emergere con più forza.
È come se, trovandosi libera dai propri compiti quotidiani, la mente lasciasse spazio a un “rumore emotivo” che può sembrare confuso o invadente, soprattutto se associato a stanchezza o stress.
Questo fenomeno, per quanto a volte disturbante, è del tutto comune e non rappresenta di per sé un segnale patologico.
Tuttavia, può essere utile chiedersi se sta vivendo un periodo particolarmente stressante o se ci sono stati cambiamenti significativi nella sua vita nell'ultimo periodo.
Queste condizioni possono favorire pensieri più insistenti, che possono assumere una forma ansiosa e generare un vero e proprio loop di preoccupazioni che rischia di compromettere la qualità del sonno.
Per quanto riguarda la sensazione di sperimentare stati insoliti durante la fase di addormentamento, ciò che descrive potrebbe rientrare nelle cosiddette esperienze ipnagogiche.
Si tratta di fenomeni parafisiologici piuttosto comuni che si verificano nel passaggio tra veglia e sonno.
Possono includere immagini mentali, suoni, sensazioni corporee o pensieri bizzarri (come quelli da lei riferiti) e sono più frequenti nei periodi di affaticamento, stress o alterazioni del ritmo sonno-veglia.
Un elemento centrale per migliorare la qualità del sonno è costruire una buona routine serale.
Le consiglio di favorire attività rilassanti nelle ore che precedono il riposo (l’uso prolungato di schermi o la visione di contenuti intensi in TV rappresentano attività attivanti).
Stabilire abitudini serali prevedibili e tranquille aiuta il sistema nervoso a prepararsi al sonno in modo graduale e naturale.
Ciò che descrive può rientrare in un quadro fisiologico o legato a fattori transitori. Tuttavia, se dovesse notare un peggioramento della qualità del sonno o un’intensificazione dei pensieri ansiosi, potrebbe essere utile confrontarsi con un professionista per esplorare più a fondo la situazione e valutare insieme un percorso di supporto.
Resto a disposizione qualora desiderasse approfondire.
Dott.ssa Serena Bonazzi
vorrei anzitutto rassicurarla su un aspetto importante: è assolutamente normale che, quando ci mettiamo a letto e iniziamo a rilassarci, la mente produca una serie di pensieri che si susseguono rapidamente, spesso in modo apparentemente disorganizzato o privo di un filo logico preciso.
Durante il giorno siamo immersi in un ritmo frenetico, fatto di impegni, attività pratiche e distrazioni che tengono la mente occupata e focalizzata.
Quando finalmente ci fermiamo, questi pensieri, che fino a quel momento erano rimasti in sottofondo, possono emergere con più forza.
È come se, trovandosi libera dai propri compiti quotidiani, la mente lasciasse spazio a un “rumore emotivo” che può sembrare confuso o invadente, soprattutto se associato a stanchezza o stress.
Questo fenomeno, per quanto a volte disturbante, è del tutto comune e non rappresenta di per sé un segnale patologico.
Tuttavia, può essere utile chiedersi se sta vivendo un periodo particolarmente stressante o se ci sono stati cambiamenti significativi nella sua vita nell'ultimo periodo.
Queste condizioni possono favorire pensieri più insistenti, che possono assumere una forma ansiosa e generare un vero e proprio loop di preoccupazioni che rischia di compromettere la qualità del sonno.
Per quanto riguarda la sensazione di sperimentare stati insoliti durante la fase di addormentamento, ciò che descrive potrebbe rientrare nelle cosiddette esperienze ipnagogiche.
Si tratta di fenomeni parafisiologici piuttosto comuni che si verificano nel passaggio tra veglia e sonno.
Possono includere immagini mentali, suoni, sensazioni corporee o pensieri bizzarri (come quelli da lei riferiti) e sono più frequenti nei periodi di affaticamento, stress o alterazioni del ritmo sonno-veglia.
Un elemento centrale per migliorare la qualità del sonno è costruire una buona routine serale.
Le consiglio di favorire attività rilassanti nelle ore che precedono il riposo (l’uso prolungato di schermi o la visione di contenuti intensi in TV rappresentano attività attivanti).
Stabilire abitudini serali prevedibili e tranquille aiuta il sistema nervoso a prepararsi al sonno in modo graduale e naturale.
Ciò che descrive può rientrare in un quadro fisiologico o legato a fattori transitori. Tuttavia, se dovesse notare un peggioramento della qualità del sonno o un’intensificazione dei pensieri ansiosi, potrebbe essere utile confrontarsi con un professionista per esplorare più a fondo la situazione e valutare insieme un percorso di supporto.
Resto a disposizione qualora desiderasse approfondire.
Dott.ssa Serena Bonazzi
Gentile utente,
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua esperienza.
Quello che descrive – pensieri senza filo logico che compaiono mentre sta per addormentarsi e sensazioni fisiche come il “mmm” con la bocca – non è necessariamente un’allucinazione. Spesso, durante la fase di addormentamento, il cervello passa da uno stato di veglia a uno di sonno in modo graduale, e possono comparire pensieri intrusivi, immagini o sensazioni corporee insolite; in psicologia e neurologia vengono talvolta chiamati fenomeni ipnagogici.
Tuttavia, dato che riferisce anche derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria, è importante non trascurare la situazione. Le consiglio di parlarne con uno psicologo o psichiatra della sua zona, che potrà valutare l’insieme dei sintomi e suggerire eventualmente strategie terapeutiche o un approfondimento clinico.
Nel frattempo, alcuni accorgimenti possono aiutare a ridurre questi episodi: mantenere una routine regolare del sonno, evitare schermi e stimoli intensi prima di dormire, e praticare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda.
un saluto
Dott. ssa Silvia Falqui
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua esperienza.
Quello che descrive – pensieri senza filo logico che compaiono mentre sta per addormentarsi e sensazioni fisiche come il “mmm” con la bocca – non è necessariamente un’allucinazione. Spesso, durante la fase di addormentamento, il cervello passa da uno stato di veglia a uno di sonno in modo graduale, e possono comparire pensieri intrusivi, immagini o sensazioni corporee insolite; in psicologia e neurologia vengono talvolta chiamati fenomeni ipnagogici.
Tuttavia, dato che riferisce anche derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria, è importante non trascurare la situazione. Le consiglio di parlarne con uno psicologo o psichiatra della sua zona, che potrà valutare l’insieme dei sintomi e suggerire eventualmente strategie terapeutiche o un approfondimento clinico.
Nel frattempo, alcuni accorgimenti possono aiutare a ridurre questi episodi: mantenere una routine regolare del sonno, evitare schermi e stimoli intensi prima di dormire, e praticare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda.
un saluto
Dott. ssa Silvia Falqui
Buonasera gentile Utente, da ciò che descrive sembra che i fenomeni che sperimenta si presentino in quella fase particolare di passaggio tra veglia e sonno. In questo momento di transizione è abbastanza comune che la mente produca pensieri, immagini o sensazioni insolite, spesso senza un filo logico preciso. Si tratta di esperienze note come fenomeni ipnagogici, che non vanno considerate vere e proprie allucinazioni, ma piuttosto manifestazioni legate all’alterazione dello stato di coscienza tipico dell’addormentamento. Anche il fatto di produrre suoni con la bocca o avere piccole contrazioni può rientrare in questo quadro.
Tuttavia, è importante sottolineare che lei riferisce anche sintomi più ampi e significativi, come derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria. Questi aspetti meritano attenzione clinica, perché possono essere legati a condizioni ansiose, ossessive o comunque a un livello di sofferenza psicologica che non va trascurato. Spesso, quando l’ansia è intensa o quando si è molto affaticati, questi fenomeni si accentuano e diventano più disturbanti.
Non c’è motivo di allarmarsi pensando a una condizione grave o a una malattia psichiatrica rara, ma il consiglio è quello di parlarne con uno specialista, preferibilmente uno psicologo o uno psichiatra, che possa aiutarla a comprendere meglio il significato di ciò che le accade e offrirle un percorso adeguato. Un lavoro psicoterapeutico potrebbe esserle di grande aiuto per affrontare la derealizzazione, le ossessioni e l’ansia che probabilmente contribuiscono a questi fenomeni.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Tuttavia, è importante sottolineare che lei riferisce anche sintomi più ampi e significativi, come derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria. Questi aspetti meritano attenzione clinica, perché possono essere legati a condizioni ansiose, ossessive o comunque a un livello di sofferenza psicologica che non va trascurato. Spesso, quando l’ansia è intensa o quando si è molto affaticati, questi fenomeni si accentuano e diventano più disturbanti.
Non c’è motivo di allarmarsi pensando a una condizione grave o a una malattia psichiatrica rara, ma il consiglio è quello di parlarne con uno specialista, preferibilmente uno psicologo o uno psichiatra, che possa aiutarla a comprendere meglio il significato di ciò che le accade e offrirle un percorso adeguato. Un lavoro psicoterapeutico potrebbe esserle di grande aiuto per affrontare la derealizzazione, le ossessioni e l’ansia che probabilmente contribuiscono a questi fenomeni.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Gentile utente,
quello che descrive sembra legato a ciò che in psicologia viene chiamato “fenomeno ipnagogico”: quando ci si avvicina al sonno, è abbastanza comune che la mente produca pensieri o immagini senza un filo logico, un po’ come accade con le canzoni che restano in testa. Non si tratta di vere e proprie allucinazioni, ma di esperienze che possono sorprendere o spaventare quando non se ne conosce l’origine. Anche il piccolo suono o mormorio che nota può essere un riflesso del rilassamento del corpo in quella fase di passaggio.
La derealizzazione, le ossessioni e i vuoti di memoria che menziona possono intensificare la sensazione di “perdita di controllo” e amplificare l’ansia legata a queste esperienze. Non è un segnale che “sta impazzendo”, ma piuttosto una modalità con cui la sua mente e il suo corpo, sotto stress, stanno vivendo i momenti di maggiore vulnerabilità.
Da una prospettiva costruttivista, può essere utile considerare questi episodi come un modo in cui la sua esperienza cerca di “organizzarsi” quando si trova tra veglia e sonno. Il problema non è tanto l’evento in sé, quanto il significato spaventoso che rischia di attribuirgli (“allucinazioni”, “perdita di controllo”). Lavorare con un terapeuta potrebbe aiutarla a ridefinire questi significati, a comprendere meglio i suoi vissuti e a trovare strategie che riducano l’ansia associata.
In ogni caso, se questi episodi dovessero aumentare o diventare fonte di grande sofferenza, è consigliabile parlarne anche con un medico o uno specialista, così da avere una valutazione accurata.
Rimango a disposizione se desidera approfondire.
BG
quello che descrive sembra legato a ciò che in psicologia viene chiamato “fenomeno ipnagogico”: quando ci si avvicina al sonno, è abbastanza comune che la mente produca pensieri o immagini senza un filo logico, un po’ come accade con le canzoni che restano in testa. Non si tratta di vere e proprie allucinazioni, ma di esperienze che possono sorprendere o spaventare quando non se ne conosce l’origine. Anche il piccolo suono o mormorio che nota può essere un riflesso del rilassamento del corpo in quella fase di passaggio.
La derealizzazione, le ossessioni e i vuoti di memoria che menziona possono intensificare la sensazione di “perdita di controllo” e amplificare l’ansia legata a queste esperienze. Non è un segnale che “sta impazzendo”, ma piuttosto una modalità con cui la sua mente e il suo corpo, sotto stress, stanno vivendo i momenti di maggiore vulnerabilità.
Da una prospettiva costruttivista, può essere utile considerare questi episodi come un modo in cui la sua esperienza cerca di “organizzarsi” quando si trova tra veglia e sonno. Il problema non è tanto l’evento in sé, quanto il significato spaventoso che rischia di attribuirgli (“allucinazioni”, “perdita di controllo”). Lavorare con un terapeuta potrebbe aiutarla a ridefinire questi significati, a comprendere meglio i suoi vissuti e a trovare strategie che riducano l’ansia associata.
In ogni caso, se questi episodi dovessero aumentare o diventare fonte di grande sofferenza, è consigliabile parlarne anche con un medico o uno specialista, così da avere una valutazione accurata.
Rimango a disposizione se desidera approfondire.
BG
Buongiorno, immagino che possa spaventarla questa situazione quindi la ringrazio per la condivisione.
Le situazioni di derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria le sono stati diagnosticati come sintomatologia da un professionista?
Dalle informazioni a disposizione è difficile darle una risposta esaustiva ma potrebbe anche trattarsi di una fase di addormentamento tipica in cui c'è quella sorta di perdita di coscienza proprio per il sonno. Se questa spiegazione non la soddisfa, la inviterei a contattare un professionista al fine di fare un'ulteriore indagine e tranquillizzarsi rispetto alla causa di questo stato.
Un caro saluto,
dott.ssa Francomano Ilaria
Le situazioni di derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria le sono stati diagnosticati come sintomatologia da un professionista?
Dalle informazioni a disposizione è difficile darle una risposta esaustiva ma potrebbe anche trattarsi di una fase di addormentamento tipica in cui c'è quella sorta di perdita di coscienza proprio per il sonno. Se questa spiegazione non la soddisfa, la inviterei a contattare un professionista al fine di fare un'ulteriore indagine e tranquillizzarsi rispetto alla causa di questo stato.
Un caro saluto,
dott.ssa Francomano Ilaria
Buongiorno, dal quadro che descrive, soprattutto riferito ai sintomi che descrive al termine del suo intervento con in più queste sensazioni e pensieri prima di prendere sonno, emerge una situazione di cui prendersi cura. La inviterei ad attivare un colloquio psichiatrico e anche un supporto psicoterapeutico in contemporanea. Per il supporto psicologico sono a disposizione anche online. Saluti. Dario Martelli
Gentilissimo, buonasera.
Nel momento in cui ci mettiamo a letto per provare a dormire, ci rilassiamo lasciando la mente libera di viaggiare. E lei viaggia, viaggia molto, a volte con pensieri piacevoli, altre volte con pensieri che ci turbano un po’. È molto difficile controllare cosa pensare, soprattutto in momenti di tranquillità come quelli prima di riposarsi.
Non credo ci sia bisogno di preoccuparsi, ma se ha voglia di parlarne sarò libera di accoglierla.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
Nel momento in cui ci mettiamo a letto per provare a dormire, ci rilassiamo lasciando la mente libera di viaggiare. E lei viaggia, viaggia molto, a volte con pensieri piacevoli, altre volte con pensieri che ci turbano un po’. È molto difficile controllare cosa pensare, soprattutto in momenti di tranquillità come quelli prima di riposarsi.
Non credo ci sia bisogno di preoccuparsi, ma se ha voglia di parlarne sarò libera di accoglierla.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
Buonasera,
capisco la sua preoccupazione: i fenomeni che descrive (pensieri senza filo logico al momento dell’addormentamento, sensazione di “mormorare” o emettere suoni involontari) rientrano spesso in ciò che chiamiamo fenomeni ipnagogici, ossia esperienze che possono verificarsi nella fase di transizione tra veglia e sonno. Sono piuttosto comuni e, di per sé, non indicano necessariamente qualcosa di patologico.
Quando però questi episodi si associano a sintomi come derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria – come lei racconta – è importante non liquidarli come semplici “stranezze”, ma parlarne con uno specialista per una valutazione più completa. In alcuni casi, infatti, possono essere espressione di un periodo di forte stress, ansia o disturbi del sonno che meritano attenzione.
Quello che le sta accadendo non va confuso con vere e proprie allucinazioni (che hanno caratteristiche differenti), ma se questi episodi la fanno stare in ansia o interferiscono con il riposo, il mio consiglio è di rivolgersi a un professionista (psicologo o psichiatra) che possa aiutarla a capire l’origine dei sintomi e, se necessario, proporre un percorso mirato.
Intanto può aiutare:
curare l’igiene del sonno (routine regolare, luci basse, niente schermi prima di dormire);
praticare tecniche di rilassamento prima di coricarsi (respirazione lenta, rilassamento muscolare).
Non si allarmi, ma si prenda cura di questi segnali: parlarne con un professionista è il passo più utile per ritrovare serenità.
capisco la sua preoccupazione: i fenomeni che descrive (pensieri senza filo logico al momento dell’addormentamento, sensazione di “mormorare” o emettere suoni involontari) rientrano spesso in ciò che chiamiamo fenomeni ipnagogici, ossia esperienze che possono verificarsi nella fase di transizione tra veglia e sonno. Sono piuttosto comuni e, di per sé, non indicano necessariamente qualcosa di patologico.
Quando però questi episodi si associano a sintomi come derealizzazione, ossessioni e vuoti di memoria – come lei racconta – è importante non liquidarli come semplici “stranezze”, ma parlarne con uno specialista per una valutazione più completa. In alcuni casi, infatti, possono essere espressione di un periodo di forte stress, ansia o disturbi del sonno che meritano attenzione.
Quello che le sta accadendo non va confuso con vere e proprie allucinazioni (che hanno caratteristiche differenti), ma se questi episodi la fanno stare in ansia o interferiscono con il riposo, il mio consiglio è di rivolgersi a un professionista (psicologo o psichiatra) che possa aiutarla a capire l’origine dei sintomi e, se necessario, proporre un percorso mirato.
Intanto può aiutare:
curare l’igiene del sonno (routine regolare, luci basse, niente schermi prima di dormire);
praticare tecniche di rilassamento prima di coricarsi (respirazione lenta, rilassamento muscolare).
Non si allarmi, ma si prenda cura di questi segnali: parlarne con un professionista è il passo più utile per ritrovare serenità.
Buongiorno, può essere che i suoi sintomi sono derivati dalla derealizzazione.
Si faccia seguire psicologicamente e a livello psichiatrico.
Saluti
Si faccia seguire psicologicamente e a livello psichiatrico.
Saluti
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