Buona serata io mi presento mi chiamo Andrea sono in terapia da una psicologa da più di due anni ult
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Buona serata io mi presento mi chiamo Andrea sono in terapia da una psicologa da più di due anni ultimamente non mi risponde più ai messaggi. Perché questo comportamento. In due anni non mia mai chiesto come stavo.... Cosa mi consiglia di cambiare medico
Buonasera Andrea, questa domanda che pone è un quesito a cui solo la sua psicologa può risponderle, glielo chieda direttamente in seduta, anche questo sarà materiale prezioso per conoscersi meglio in relazione con l'Altro, anche perchè per poter cambiare terapeuta è necessario problematizzare il perchè, altrimenti è evitamento agito. Il bisogno che cerca altrove lo rivolga nella sua terapia, quello è luogo adatto al suo mondo interno, dove può trovare le risposte che cerca.
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Salve Andrea,
capisco il suo dispiacere per questa situazione. Non conoscendo il percorso con la sua psicologa non posso darle spiegazioni dirette, ma può essere utile provare a condividere con lei come si sente. Se però avverte che non trova più lo spazio di ascolto di cui ha bisogno, può valutare di rivolgersi a un altro professionista: è importante sentirsi sempre compresi e sostenuti nel proprio percorso.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valeria Mazzoli
capisco il suo dispiacere per questa situazione. Non conoscendo il percorso con la sua psicologa non posso darle spiegazioni dirette, ma può essere utile provare a condividere con lei come si sente. Se però avverte che non trova più lo spazio di ascolto di cui ha bisogno, può valutare di rivolgersi a un altro professionista: è importante sentirsi sempre compresi e sostenuti nel proprio percorso.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valeria Mazzoli
Ciao Andrea,
ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza. Comprendo la tua frustrazione, perché quando ci si affida a un percorso di terapia si cerca ascolto, continuità e una relazione in cui sentirsi compresi.
È importante sapere che ogni professionista ha il proprio modo di lavorare: alcuni scelgono di non comunicare tramite messaggi al di fuori delle sedute, altri invece mantengono un contatto più diretto. Può darsi che la tua psicologa abbia impostato così il percorso fin dall’inizio, ma quello che conta davvero è come tu ti senti in questa relazione.
Se senti che ti manca un contatto più umano, credo che il passo più utile sia parlarne apertamente con lei, magari proprio durante una seduta: dirle quello che provi, la tua delusione e il tuo bisogno. Questo confronto può diventare un momento di chiarezza e anche di crescita.
Il consiglio che posso darti è quello di portare questo vissuto nella stanza di terapia, perché anche questo fa parte del percorso di crescita e cambiamento.
Buon cammino.
ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza. Comprendo la tua frustrazione, perché quando ci si affida a un percorso di terapia si cerca ascolto, continuità e una relazione in cui sentirsi compresi.
È importante sapere che ogni professionista ha il proprio modo di lavorare: alcuni scelgono di non comunicare tramite messaggi al di fuori delle sedute, altri invece mantengono un contatto più diretto. Può darsi che la tua psicologa abbia impostato così il percorso fin dall’inizio, ma quello che conta davvero è come tu ti senti in questa relazione.
Se senti che ti manca un contatto più umano, credo che il passo più utile sia parlarne apertamente con lei, magari proprio durante una seduta: dirle quello che provi, la tua delusione e il tuo bisogno. Questo confronto può diventare un momento di chiarezza e anche di crescita.
Il consiglio che posso darti è quello di portare questo vissuto nella stanza di terapia, perché anche questo fa parte del percorso di crescita e cambiamento.
Buon cammino.
Buonasera Andrea,
grazie per aver condiviso la tua esperienza. Capisco quanto possa essere difficile e doloroso sentirsi poco considerati in un percorso che dovrebbe invece essere uno spazio di ascolto e di sostegno. È naturale che tu ti chieda il perché di questo comportamento e che possa provare delusione.
Ogni terapeuta ha il proprio stile e i propri limiti, e può darsi che la tua psicologa abbia scelto di mantenere un certo tipo di distanza. Tuttavia, se tu senti che questo modo di lavorare non ti permette di sentirti accolto e seguito, è importante dare valore al tuo sentire.
Il percorso terapeutico dovrebbe offrirti fiducia, sicurezza e possibilità di crescita. Qualora continuasse a non rispondere potrebbe avere senso valutare un cambiamento e cercare un professionista con cui ti senti più compreso e accompagnato.
Il fatto che tu stia ascoltando i tuoi bisogni e ti stia ponendo queste domande è già un passo importante verso una maggiore consapevolezza e cura di te stesso.
Se lo desidera, possiamo approfondire questi temi in un percorso insieme.
Un caro saluto,
Dott. Ubaldo Balestriere
grazie per aver condiviso la tua esperienza. Capisco quanto possa essere difficile e doloroso sentirsi poco considerati in un percorso che dovrebbe invece essere uno spazio di ascolto e di sostegno. È naturale che tu ti chieda il perché di questo comportamento e che possa provare delusione.
Ogni terapeuta ha il proprio stile e i propri limiti, e può darsi che la tua psicologa abbia scelto di mantenere un certo tipo di distanza. Tuttavia, se tu senti che questo modo di lavorare non ti permette di sentirti accolto e seguito, è importante dare valore al tuo sentire.
Il percorso terapeutico dovrebbe offrirti fiducia, sicurezza e possibilità di crescita. Qualora continuasse a non rispondere potrebbe avere senso valutare un cambiamento e cercare un professionista con cui ti senti più compreso e accompagnato.
Il fatto che tu stia ascoltando i tuoi bisogni e ti stia ponendo queste domande è già un passo importante verso una maggiore consapevolezza e cura di te stesso.
Se lo desidera, possiamo approfondire questi temi in un percorso insieme.
Un caro saluto,
Dott. Ubaldo Balestriere
Gentile Andrea,
quando durante un percorso sorgono dubbi o difficoltà, il modo migliore per affrontarli è condividerli apertamente in seduta. Le suggerisco di parlarne con la sua psicologa, così da chiarire insieme la situazione e valutare come proseguire.
Un caro saluto,
Dott.ssa Maria Francesca Copani
quando durante un percorso sorgono dubbi o difficoltà, il modo migliore per affrontarli è condividerli apertamente in seduta. Le suggerisco di parlarne con la sua psicologa, così da chiarire insieme la situazione e valutare come proseguire.
Un caro saluto,
Dott.ssa Maria Francesca Copani
Buonasera. é un comportamento singolare e descritto così genera perplessità. comprendo quindi il suo disorientamento. Mi chiedo se ci sia stato qualche momento in cui in realtà il suo percorso terapeutico è stato considerato concluso dalla sua Psicologa. credo che se non riesce a mettersi in contatto con lei e sente il bisogno di avere un aiuto psicologico valuterei un altro o altra professionista che la possa seguire forse proprio partendo dalla fine della sua precedente terapia.
nel caso volesse sono disponibile ad approfondire la sua tematica. sono a roma e svolgo anche colloqui online. puo trovare i miei riferimenti sul sito.
cordialmente
Carlo Benedetti Michelangeli
nel caso volesse sono disponibile ad approfondire la sua tematica. sono a roma e svolgo anche colloqui online. puo trovare i miei riferimenti sul sito.
cordialmente
Carlo Benedetti Michelangeli
Buona serata Andrea, grazie per aver condiviso una parte così delicata della tua esperienza.
Capisco che possa essere frustrante e doloroso quando si avverte una mancanza di risposta, soprattutto dopo due anni di percorso terapeutico. È importante che tu ti senta ascoltato, rispettato e compreso nel rapporto con la tua terapeuta, perché la relazione terapeutica è una parte centrale della cura.
Rispondendo alle tue domande, non posso sapere con certezza i motivi, ma alcune possibilità possono includere:
Limiti professionali: Alcuni terapeuti non rispondono ai messaggi tra le sedute, oppure lo fanno solo in caso di urgenze o con tempi molto precisi.
Problemi personali o lavorativi: La psicologa potrebbe avere avuto imprevisti, ma in ogni caso la mancata comunicazione non aiuta a mantenere la fiducia.
Un aspetto del lavoro terapeutico stesso. Ma questo dovrebbe essere spiegato e discusso, non lasciato nel silenzio.
"In due anni non mi ha mai chiesto come stavo..."
Questo suona problematico, soprattutto se senti che non c’è stato un vero ascolto del tuo stato d’animo; l’attenzione a come sta la persona dovrebbe esserci.
L'ultima frase mette sul tavolo le tue sensazioni senza accusare, ma chiedendo un chiarimento. Questo può dare alla terapeuta la possibilità di spiegare (se c’è una ragione terapeutica) o anche di rivedere il suo approccio.
Cambiare terapeuta?
Se dopo aver parlato con lei:
Non ricevi spiegazioni soddisfacenti,
Senti che la relazione non ti fa bene,
Ti senti ignorato o non visto,
Allora sì, può essere una buona idea cambiare terapeuta. Non è un fallimento, è un atto di cura verso te stesso. La terapia deve essere uno spazio sicuro e di crescita, non una fonte di dubbio continuo.
Saluti
Dottoressa GM
Capisco che possa essere frustrante e doloroso quando si avverte una mancanza di risposta, soprattutto dopo due anni di percorso terapeutico. È importante che tu ti senta ascoltato, rispettato e compreso nel rapporto con la tua terapeuta, perché la relazione terapeutica è una parte centrale della cura.
Rispondendo alle tue domande, non posso sapere con certezza i motivi, ma alcune possibilità possono includere:
Limiti professionali: Alcuni terapeuti non rispondono ai messaggi tra le sedute, oppure lo fanno solo in caso di urgenze o con tempi molto precisi.
Problemi personali o lavorativi: La psicologa potrebbe avere avuto imprevisti, ma in ogni caso la mancata comunicazione non aiuta a mantenere la fiducia.
Un aspetto del lavoro terapeutico stesso. Ma questo dovrebbe essere spiegato e discusso, non lasciato nel silenzio.
"In due anni non mi ha mai chiesto come stavo..."
Questo suona problematico, soprattutto se senti che non c’è stato un vero ascolto del tuo stato d’animo; l’attenzione a come sta la persona dovrebbe esserci.
L'ultima frase mette sul tavolo le tue sensazioni senza accusare, ma chiedendo un chiarimento. Questo può dare alla terapeuta la possibilità di spiegare (se c’è una ragione terapeutica) o anche di rivedere il suo approccio.
Cambiare terapeuta?
Se dopo aver parlato con lei:
Non ricevi spiegazioni soddisfacenti,
Senti che la relazione non ti fa bene,
Ti senti ignorato o non visto,
Allora sì, può essere una buona idea cambiare terapeuta. Non è un fallimento, è un atto di cura verso te stesso. La terapia deve essere uno spazio sicuro e di crescita, non una fonte di dubbio continuo.
Saluti
Dottoressa GM
Gentile utente, dovrebbe innanzitutto affrontare questo argomento con la sua psicologa. In genere però si parla in seduta , non attraverso i messaggi. Cordiali saluti. Dott.ssa Moretti Selina
Buona sera gentile Utente. Dal suo messaggio si coglie la difficoltà legata a questa dinamica con la sua terapeuta, e di questo mi dispiaccio molto. Trovo che sia di importanza notevole cercare di approfondire queste sue perplessità, e a tal riguardo mi domando se abbia condiviso questo suo sentire con la sua terapeuta. Le chiedo questo perchè prima di valutare un possibile cambio, potrebbe tornarle utile dedicarsi un momento per cercare di capire le ragioni alla base delle mancate risposte. Sarebbe interessante identificare se questa situazione si è presentata in seguito a qualche momento specifico e quali ne siano le ragioni.
Nel percorso che sta facendo con la sua terapeuta è centrale vi sia una buona comunicazione e un'alleanza tra voi il più sincera e solida possibile, di modo da portare i propri vissuti e le proprie fatiche tranquillamente. Nel momento in cui sorgono situazioni di questo tipo, è importante che vengano discusse con la sua terapeuta e analizzate tutte le perplessità del caso. Non tema il giudizio, e non si senta in difetto nell'esporre il suo pensiero, che ha un suo valore e una sua importanza.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
Nel percorso che sta facendo con la sua terapeuta è centrale vi sia una buona comunicazione e un'alleanza tra voi il più sincera e solida possibile, di modo da portare i propri vissuti e le proprie fatiche tranquillamente. Nel momento in cui sorgono situazioni di questo tipo, è importante che vengano discusse con la sua terapeuta e analizzate tutte le perplessità del caso. Non tema il giudizio, e non si senta in difetto nell'esporre il suo pensiero, che ha un suo valore e una sua importanza.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
Buonasera,
il consiglio è di parlare con la professionista che la segue. E' difficile ipotizzare il motivo del suo comportamento senza conoscere la situazione, tuttavia probabilmente sarà disponibile ad ascoltare le sue perplessità.
Un caro saluto
il consiglio è di parlare con la professionista che la segue. E' difficile ipotizzare il motivo del suo comportamento senza conoscere la situazione, tuttavia probabilmente sarà disponibile ad ascoltare le sue perplessità.
Un caro saluto
Ciao Andrea, capisco la tua preoccupazione. Può capitare che alcuni terapeuti scelgano di non rispondere ai messaggi fuori dalle sedute, perché preferiscono mantenere il lavoro terapeutico all’interno dello spazio concordato insieme. Se però senti che questo ti pesa o che non stai ricevendo l’attenzione di cui avresti bisogno, è importante parlarne apertamente con lei: chiarire direttamente potrebbe aiutare molto. Se dopo questo confronto non ti sentirai compreso, allora potresti valutare di rivolgerti a un altro professionista con cui costruire una relazione terapeutica più adatta a te.
Caro Andrea,
capisco bene la sua preoccupazione e la sensazione di spaesamento che può nascere in una situazione come quella che descrive. È importante sapere che ogni terapeuta ha un proprio stile e un proprio modo di condurre il percorso: alcuni preferiscono mantenere i contatti solo durante le sedute, senza comunicare tramite messaggi, proprio per preservare lo spazio della terapia come luogo dedicato.
Il fatto che lei percepisca una mancanza di attenzione o di interesse potrebbe essere un segnale da portare direttamente nella relazione terapeutica, esprimendo apertamente come si sente. Parlare con la sua psicologa di ciò che prova rispetto alla sua disponibilità e al suo modo di lavorare potrebbe aiutarla a chiarire se ci sia un’incomprensione o se davvero non si senta più accolto nel percorso.
Se, nonostante un confronto aperto e sincero, dovesse continuare a percepire di non trovare ciò che cerca nella relazione terapeutica, allora valutare un cambiamento di professionista potrebbe essere una scelta legittima e utile per il suo benessere.
Per approfondire la sua situazione specifica è sempre consigliato rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
capisco bene la sua preoccupazione e la sensazione di spaesamento che può nascere in una situazione come quella che descrive. È importante sapere che ogni terapeuta ha un proprio stile e un proprio modo di condurre il percorso: alcuni preferiscono mantenere i contatti solo durante le sedute, senza comunicare tramite messaggi, proprio per preservare lo spazio della terapia come luogo dedicato.
Il fatto che lei percepisca una mancanza di attenzione o di interesse potrebbe essere un segnale da portare direttamente nella relazione terapeutica, esprimendo apertamente come si sente. Parlare con la sua psicologa di ciò che prova rispetto alla sua disponibilità e al suo modo di lavorare potrebbe aiutarla a chiarire se ci sia un’incomprensione o se davvero non si senta più accolto nel percorso.
Se, nonostante un confronto aperto e sincero, dovesse continuare a percepire di non trovare ciò che cerca nella relazione terapeutica, allora valutare un cambiamento di professionista potrebbe essere una scelta legittima e utile per il suo benessere.
Per approfondire la sua situazione specifica è sempre consigliato rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno Andrea,
capisco che questa situazione possa essere difficile, soprattutto dopo due anni di percorso insieme. Proverei a contattarla per richiedere un confronto e capire cosa sta succedendo. Se non dovesse risponderle o se, dopo il confronto, sentisse che non è più il professionista giusto per lei, potrebbe valutare di cambiare psicologa per trovare un supporto più adatto alle sue esigenze.
Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Elena Dati
capisco che questa situazione possa essere difficile, soprattutto dopo due anni di percorso insieme. Proverei a contattarla per richiedere un confronto e capire cosa sta succedendo. Se non dovesse risponderle o se, dopo il confronto, sentisse che non è più il professionista giusto per lei, potrebbe valutare di cambiare psicologa per trovare un supporto più adatto alle sue esigenze.
Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Elena Dati
Buonasera, se il vostro rapporto terapeutico è ancora in atto la situazione è da chiarire con il professionista. In generale uno psicoterapeuta rimane a disposizione in caso di necessità che spesso capitano. Le suggerirei di chiedere le motivazioni della non risposta. Non farlo lascerebbe spazio a sue fantasie interpretative. Dopo avere chiarito cosa succede, se non si sente accolto, allora può pensare di cambiare.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, non so com'erano i rapporti fra lei e la psicoterapeuta, forse non s'era instaurato un buon transfert e controtransfert fra voi. Sarebbe bene che lei giri pagina e cerchi una nuova terapeuta x lavorare in modo più sereno ed instaurare un buon rapporto. Mi meraviglio il perchè in due anni non le ha mai chiesto come stava e perchè lei ha continuato ad andarci. Si cerchi una nuova terapeuta per poter essere riconosciuto e capito, la saluto, dott.Eugenia Cardilli.
Salve Andrea , dalla sua domanda non si comprende bene se sia stato in terapia per circa due anni ,abbia smesso ed ora la sua psicologa non le risponde più oppure se lei continua la terapia ma la dottoressa non risponde ai messaggi ma si confronta con lei soltanto dal vivo.
Ad ogni modo le suggerirei di parlarne in seduta esprimendo la sua perplessità oppure se il percorso è concluso potrebbe essere una buona idea cercare un’altro professionista psicologo che possa seguirla.
Buone cose, dott. Marziani
Ad ogni modo le suggerirei di parlarne in seduta esprimendo la sua perplessità oppure se il percorso è concluso potrebbe essere una buona idea cercare un’altro professionista psicologo che possa seguirla.
Buone cose, dott. Marziani
Buona serata Andrea, capisco bene quanto possa essere doloroso e confondente trovarsi in una situazione come quella che descrive. Il rapporto terapeutico è un legame particolare, fatto di fiducia, ascolto e continuità, e quando si ha la percezione che qualcosa in questo equilibrio venga meno, è naturale sentirsi delusi o messi in discussione. Essere seguiti da più di due anni significa avere investito tempo, energie ed emozioni, per cui è comprensibile che la mancanza di risposta ai suoi messaggi la faccia sentire trascurato o non considerato. Nel contesto della terapia cognitivo-comportamentale la relazione con il terapeuta è una parte fondamentale del percorso, non solo perché consente di lavorare sugli obiettivi concordati, ma anche perché rappresenta uno spazio sicuro dove sentirsi visti e accolti. Per questo motivo è importante provare a dare voce a queste sensazioni direttamente con la sua psicologa. Esprimere apertamente la sua delusione, la frustrazione per i silenzi e la percezione che lei non si sia mai interessata davvero a come stava può diventare un passaggio cruciale del percorso stesso. Talvolta queste difficoltà non significano che il percorso sia sbagliato, ma diventano l’occasione per affrontare insieme temi come l’aspettativa, il bisogno di attenzione, il timore del rifiuto. Detto questo, è altrettanto importante che lei si senta rispettato e ascoltato. Se dopo aver provato a condividere con la sua terapeuta ciò che prova non dovesse percepire alcun cambiamento, allora potrebbe valutare l’idea di rivolgersi a un altro professionista. Non perché abbia fallito lei o perché due anni siano stati inutili, ma perché a volte i percorsi hanno un tempo, e riconoscere quando è arrivato il momento di cercare un nuovo spazio di crescita è segno di consapevolezza e di cura verso se stessi. Il consiglio è quindi di non tenere dentro questi pensieri, ma di usarli come base per un confronto diretto. In ogni caso, la priorità è che lei possa sentirsi sostenuto e accompagnato da un terapeuta con cui stabilire una relazione che sia per lei significativa e utile. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Caro Andrea,
capisco la sua confusione e la delusione che sta vivendo. Quando ci si affida a un professionista è naturale aspettarsi di sentirsi accolti e ascoltati in un certo modo. Alcuni psicologi scelgono di non rispondere ai messaggi al di fuori degli incontri, se non per questioni organizzative, per mantenere chiari i confini del lavoro svolto insieme. Questo però non toglie che lei possa sentire la mancanza di un’attenzione diversa.
Il punto centrale è proprio questo, ciò che lei percepisce è importante. Se in due anni non ha sentito abbastanza considerazione o vicinanza, è giusto esprimere questa sensazione durante l’incontro. Dire apertamente come si sente può diventare un momento prezioso di confronto, potrebbe aiutarla a chiarire i suoi bisogni e magari aprire una fase nuova del percorso stesso.
Se dopo averne parlato avrà ancora la sensazione che non sia la persona adatta ad accompagnarla, allora potrà valutare il cambiamento senza viverlo come un fallimento, ma come la scelta di ciò che meglio risponde alle sue necessità. Un caro saluto
capisco la sua confusione e la delusione che sta vivendo. Quando ci si affida a un professionista è naturale aspettarsi di sentirsi accolti e ascoltati in un certo modo. Alcuni psicologi scelgono di non rispondere ai messaggi al di fuori degli incontri, se non per questioni organizzative, per mantenere chiari i confini del lavoro svolto insieme. Questo però non toglie che lei possa sentire la mancanza di un’attenzione diversa.
Il punto centrale è proprio questo, ciò che lei percepisce è importante. Se in due anni non ha sentito abbastanza considerazione o vicinanza, è giusto esprimere questa sensazione durante l’incontro. Dire apertamente come si sente può diventare un momento prezioso di confronto, potrebbe aiutarla a chiarire i suoi bisogni e magari aprire una fase nuova del percorso stesso.
Se dopo averne parlato avrà ancora la sensazione che non sia la persona adatta ad accompagnarla, allora potrà valutare il cambiamento senza viverlo come un fallimento, ma come la scelta di ciò che meglio risponde alle sue necessità. Un caro saluto
Buongiorno gentile cliente,
direi che non vi siete intesi, che non c'è un reale contratto.
La inviterei a riflettere anche su quel che potrebbe aver fatto o detto lei che ha contribuito a generare una certa situazione.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini
direi che non vi siete intesi, che non c'è un reale contratto.
La inviterei a riflettere anche su quel che potrebbe aver fatto o detto lei che ha contribuito a generare una certa situazione.
Un saluto cordiale
Dott.ssa Marzia Sellini
Sì
Buongiorno Andrea, quello che racconta è un comportamento eticamente e deontologicamente poco corretto nei confronti di un paziente... Ha provato a contattarla telefonicamente? Potrebbe essere che ha avuto qualche imprevisto, qualche problema di salute, o qualcosa che le impedisce di rispondere.
In ogni caso, da quello che racconta, sembra che la vostra relazione terapeutica non fosse molto solida e rassicurante per lei... In questo caso, a prescindere dalle motivazioni per cui la dott.ssa non le risponde, le consiglierei di rivolgersi ad un altro/a specialista... Magari riuscirà a costruire l'ambiente adeguato, protetto e sicuro, in cui proseguire un percorso di cura.
Se avrà necessità, mi trova a Sua disposizione.
Chiara Visalli - Psicologa Clinico Dinamica
In ogni caso, da quello che racconta, sembra che la vostra relazione terapeutica non fosse molto solida e rassicurante per lei... In questo caso, a prescindere dalle motivazioni per cui la dott.ssa non le risponde, le consiglierei di rivolgersi ad un altro/a specialista... Magari riuscirà a costruire l'ambiente adeguato, protetto e sicuro, in cui proseguire un percorso di cura.
Se avrà necessità, mi trova a Sua disposizione.
Chiara Visalli - Psicologa Clinico Dinamica
Buongiorno Andrea, il mio suggerimento è di condividere i suoi vissuti con la sua psicologa direttamente durante la seduta, confrontandosi con lei rispetto alle mancanze che sente nel suo percorso psicoterapeutico al fine di fare maggiore chiarezza.
Un saluto,
Dott. Felice Schettini
Un saluto,
Dott. Felice Schettini
Buongiorno,
capisco la sua perplessità e il disagio che può nascere in una situazione come quella che descrive. In terapia la relazione con il professionista è una parte fondamentale del percorso e può capitare che, se non ci si sente accolti o in sintonia, emergano dubbi o frustrazione. Il fatto che lei stia riflettendo su come si sente e su cosa desidera è già un segnale importante di consapevolezza e attenzione verso di sé.
Non spetta a me dare giudizi sul lavoro di un collega, ma se percepisce che questo percorso non le sta offrendo lo spazio o il sostegno che sente necessario, può essere utile parlarne direttamente con la sua terapeuta. In alternativa, se sente che non c’è più la possibilità di collaborazione, valutare un nuovo professionista può rappresentare un’opportunità per lavorare da subito sui suoi bisogni con strategie più in linea con ciò che cerca.
Un caro saluto,
Melania Monaco
capisco la sua perplessità e il disagio che può nascere in una situazione come quella che descrive. In terapia la relazione con il professionista è una parte fondamentale del percorso e può capitare che, se non ci si sente accolti o in sintonia, emergano dubbi o frustrazione. Il fatto che lei stia riflettendo su come si sente e su cosa desidera è già un segnale importante di consapevolezza e attenzione verso di sé.
Non spetta a me dare giudizi sul lavoro di un collega, ma se percepisce che questo percorso non le sta offrendo lo spazio o il sostegno che sente necessario, può essere utile parlarne direttamente con la sua terapeuta. In alternativa, se sente che non c’è più la possibilità di collaborazione, valutare un nuovo professionista può rappresentare un’opportunità per lavorare da subito sui suoi bisogni con strategie più in linea con ciò che cerca.
Un caro saluto,
Melania Monaco
Salve Andrea,
le consiglio di prendere un appuntamento con la sua terapista e se ciò dovesse risultare impossibile, contatti un'altra collega.
Buon cammino
le consiglio di prendere un appuntamento con la sua terapista e se ciò dovesse risultare impossibile, contatti un'altra collega.
Buon cammino
Gentile utente di mio dottore,
la inviterei a confrontarsi direttamente con lei. E' molto importante parlare di questi suoi dubbi all'interno delle prossime sedute.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
la inviterei a confrontarsi direttamente con lei. E' molto importante parlare di questi suoi dubbi all'interno delle prossime sedute.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile Andrea, buongiorno,
La ringrazio per aver condiviso con sincerità la sua esperienza. Comprendo quanto possa essere difficile sentirsi trascurati in un percorso psicologica che dura da tempo.
Il senso di fiducia e di ascolto è fondamentale. Se percepisce una mancanza di attenzione o comunicazione è legittimo interrogarsi sul significato di questo silenzio. Talvolta, alcuni professionisti mantengono confini molto rigidi nella comunicazione extra-seduta, ma ciò dovrebbe essere chiarito fin dall’inizio. Se possibile, esprima direttamente alla sua terapeuta ciò che sta vivendo, magari in una seduta dedicata, così da avere una comunicazione diretta e significativa. Se non riceve risposta o non si sente accolto, può valutare con serenità l’idea di rivolgersi a un altro professionista, cercando una condizione in cui si sente visto, ascoltato. E' assolutamente legittimo potersi esprimere senza timore.
Resto a disposizione per eventuali informazioni o necessità.
Una buona giornata,
Cordialità,
Dr.ssa Manuela Valentini
La ringrazio per aver condiviso con sincerità la sua esperienza. Comprendo quanto possa essere difficile sentirsi trascurati in un percorso psicologica che dura da tempo.
Il senso di fiducia e di ascolto è fondamentale. Se percepisce una mancanza di attenzione o comunicazione è legittimo interrogarsi sul significato di questo silenzio. Talvolta, alcuni professionisti mantengono confini molto rigidi nella comunicazione extra-seduta, ma ciò dovrebbe essere chiarito fin dall’inizio. Se possibile, esprima direttamente alla sua terapeuta ciò che sta vivendo, magari in una seduta dedicata, così da avere una comunicazione diretta e significativa. Se non riceve risposta o non si sente accolto, può valutare con serenità l’idea di rivolgersi a un altro professionista, cercando una condizione in cui si sente visto, ascoltato. E' assolutamente legittimo potersi esprimere senza timore.
Resto a disposizione per eventuali informazioni o necessità.
Una buona giornata,
Cordialità,
Dr.ssa Manuela Valentini
Buongiorno Andrea,
le consiglierei di provare a trovare il modo di contattare la sua terapeuta per comprendere meglio le dinamiche e le motivazioni della mancata risposta; così poi da valutare e decidere se proseguire o rivolgersi ad un altro professionista del settore. Risulta sempre più utile chiudere un percorso prima di iniziarne uno nuovo.
Le auguro una buona giornata
Dott.ssa Chiara Calamida
le consiglierei di provare a trovare il modo di contattare la sua terapeuta per comprendere meglio le dinamiche e le motivazioni della mancata risposta; così poi da valutare e decidere se proseguire o rivolgersi ad un altro professionista del settore. Risulta sempre più utile chiudere un percorso prima di iniziarne uno nuovo.
Le auguro una buona giornata
Dott.ssa Chiara Calamida
Buongiorno Andrea, grazie per aver condiviso con sincerità quello che sta vivendo. È comprensibile che questa situazione possa farle sentire confuso e forse anche un po’ trascurato, soprattutto dopo un percorso terapeutico così lungo.
In una relazione terapeutica, sentirsi ascoltati e accolti è fondamentale. Il fatto che la sua psicologa non risponda ai messaggi e non si sia interessata a come stava può creare un senso di distanza e incertezza, e queste emozioni meritano di essere riconosciute. Ogni terapeuta ha il proprio modo di lavorare, ma è importante che lei si senta supportato e che ci sia uno spazio di ascolto autentico. Se sente che questo legame non risponde più ai suoi bisogni, può essere utile riflettere sulla possibilità di cambiare terapeuta. Un confronto aperto, magari anche semplicemente esprimendo questi sentimenti alla sua psicologa, può aiutare a capire meglio cosa sta succedendo e a fare scelte più consapevoli.
Ricordare che la terapia è un percorso personale, in cui lei ha diritto a sentirsi accompagnato con rispetto e attenzione, può essere un punto di partenza importante. Se desidera, un nuovo spazio di ascolto potrebbe offrirle un’opportunità diversa per incontrare sé stesso e le sue necessità. Resto a disposizione, se vuole approfondire o parlare di questo momento con qualcuno.
Un caro saluto.
In una relazione terapeutica, sentirsi ascoltati e accolti è fondamentale. Il fatto che la sua psicologa non risponda ai messaggi e non si sia interessata a come stava può creare un senso di distanza e incertezza, e queste emozioni meritano di essere riconosciute. Ogni terapeuta ha il proprio modo di lavorare, ma è importante che lei si senta supportato e che ci sia uno spazio di ascolto autentico. Se sente che questo legame non risponde più ai suoi bisogni, può essere utile riflettere sulla possibilità di cambiare terapeuta. Un confronto aperto, magari anche semplicemente esprimendo questi sentimenti alla sua psicologa, può aiutare a capire meglio cosa sta succedendo e a fare scelte più consapevoli.
Ricordare che la terapia è un percorso personale, in cui lei ha diritto a sentirsi accompagnato con rispetto e attenzione, può essere un punto di partenza importante. Se desidera, un nuovo spazio di ascolto potrebbe offrirle un’opportunità diversa per incontrare sé stesso e le sue necessità. Resto a disposizione, se vuole approfondire o parlare di questo momento con qualcuno.
Un caro saluto.
Salve Gentile Utente, la situazione che descrive merita attenzione, perché il rapporto con il/la terapeuta dovrebbe essere basato su ascolto, comunicazione e trasparenza nella relazione, anche nelle comunicazioni che avvengono al di fuori dalle sedute, pur sempre entro confini professionali appropriati. Tuttavia, è importante distinguere tra due aspetti: il fatto che la sua psicologa non risponda ai messaggi e il fatto che non le abbia mai chiesto come stava.
Molti terapeuti, per motivi etici e professionali, mantengono i contatti al di fuori delle sedute al minimo necessario: non rispondere subito ai messaggi o non iniziare conversazioni private non significa necessariamente disinteresse o trascuratezza, ma può rientrare nella linea dei confini professionali adottati dal professionista. Nonostante ciò, se questo comportamento le crea disagio o la fa sentire trascurato, è un segnale che forse il rapporto con la sua psicologa non sta soddisfando i suoi bisogni emotivi nella relazione terapeutica. Potrebbe provare a parlarne apertamente in seduta, esprimendo come si sente riguardo alla mancanza di risposte e alla percezione di disinteresse o distanza. Se dopo aver chiarito non si sente comunque ascoltato o compreso, può essere opportuno valutare di cambiare terapeuta.
La cosa più importante è sentirsi sostenuti e compresi nel percorso terapeutico, perché questo rapporto deve essere uno spazio sicuro in cui elaborare le proprie emozioni.
Spero di esserLe stato utile, i miei più sinceri auguri.
Molti terapeuti, per motivi etici e professionali, mantengono i contatti al di fuori delle sedute al minimo necessario: non rispondere subito ai messaggi o non iniziare conversazioni private non significa necessariamente disinteresse o trascuratezza, ma può rientrare nella linea dei confini professionali adottati dal professionista. Nonostante ciò, se questo comportamento le crea disagio o la fa sentire trascurato, è un segnale che forse il rapporto con la sua psicologa non sta soddisfando i suoi bisogni emotivi nella relazione terapeutica. Potrebbe provare a parlarne apertamente in seduta, esprimendo come si sente riguardo alla mancanza di risposte e alla percezione di disinteresse o distanza. Se dopo aver chiarito non si sente comunque ascoltato o compreso, può essere opportuno valutare di cambiare terapeuta.
La cosa più importante è sentirsi sostenuti e compresi nel percorso terapeutico, perché questo rapporto deve essere uno spazio sicuro in cui elaborare le proprie emozioni.
Spero di esserLe stato utile, i miei più sinceri auguri.
Salve Andrea,
non mi è chiaro se il percorso con la collega sia stato interrotto bruscamente o se, in generale, lei non risponda mai ai messaggi. Nel primo caso capisco la sua sorpresa: anche noi psicologi siamo persone e può capitare di avere imprevisti o difficoltà che impediscono di rispondere subito. Magari la collega è impossibilitata e le risponderà quando potrà.
Nel secondo caso, invece, potrebbe essere utile portare questo suo vissuto direttamente in seduta. Parlare di come vive la mancanza di risposte può diventare un’occasione preziosa per comprendere meglio alcune sue dinamiche relazionali: ad esempio il bisogno di vicinanza o la tendenza a rendere più “amicale” una relazione che, pur essendo autentica ed empatica, resta professionale e necessita di confini chiari.
Se, però, dovesse continuare a sentirsi poco compreso o non accolto, può sempre valutare l’idea di cambiare terapeuta, comunicandolo alla collega e chiudendo insieme il percorso con una seduta di chiusura: in questo modo sarebbe possibile ripercorrere il lavoro svolto e dare a questi anni una conclusione adeguata e rispettosa.
non mi è chiaro se il percorso con la collega sia stato interrotto bruscamente o se, in generale, lei non risponda mai ai messaggi. Nel primo caso capisco la sua sorpresa: anche noi psicologi siamo persone e può capitare di avere imprevisti o difficoltà che impediscono di rispondere subito. Magari la collega è impossibilitata e le risponderà quando potrà.
Nel secondo caso, invece, potrebbe essere utile portare questo suo vissuto direttamente in seduta. Parlare di come vive la mancanza di risposte può diventare un’occasione preziosa per comprendere meglio alcune sue dinamiche relazionali: ad esempio il bisogno di vicinanza o la tendenza a rendere più “amicale” una relazione che, pur essendo autentica ed empatica, resta professionale e necessita di confini chiari.
Se, però, dovesse continuare a sentirsi poco compreso o non accolto, può sempre valutare l’idea di cambiare terapeuta, comunicandolo alla collega e chiudendo insieme il percorso con una seduta di chiusura: in questo modo sarebbe possibile ripercorrere il lavoro svolto e dare a questi anni una conclusione adeguata e rispettosa.
Buonasera Andrea,
capisco che questa situazione possa farti sentire confuso, frustrato e forse anche ferito. In un percorso psicologico, il rapporto di fiducia con il terapeuta è fondamentale: sentirsi ascoltati, supportati e compresi è parte integrante del processo terapeutico. Se noti che la tua psicologa non risponde più ai messaggi e non mostra attenzione al tuo stato emotivo, è comprensibile che ti interroghi sul senso del percorso e sul bisogno di un sostegno più presente.
Può essere utile parlarne apertamente con la tua psicologa durante un incontro, esprimendo come ti senti rispetto a questa situazione. Se dopo aver chiarito le cose continui a percepire mancanza di ascolto o supporto, valutare un cambio di professionista può essere una scelta legittima e utile per te, per ritrovare un percorso dove ti senti realmente sostenuto.
Nel caso in cui, avendone parlato con la psicologa, decidiate di interrompere e volessi iniziare un altro percorso resto a disposizione con empatia e rispetto.
Cordialmente
capisco che questa situazione possa farti sentire confuso, frustrato e forse anche ferito. In un percorso psicologico, il rapporto di fiducia con il terapeuta è fondamentale: sentirsi ascoltati, supportati e compresi è parte integrante del processo terapeutico. Se noti che la tua psicologa non risponde più ai messaggi e non mostra attenzione al tuo stato emotivo, è comprensibile che ti interroghi sul senso del percorso e sul bisogno di un sostegno più presente.
Può essere utile parlarne apertamente con la tua psicologa durante un incontro, esprimendo come ti senti rispetto a questa situazione. Se dopo aver chiarito le cose continui a percepire mancanza di ascolto o supporto, valutare un cambio di professionista può essere una scelta legittima e utile per te, per ritrovare un percorso dove ti senti realmente sostenuto.
Nel caso in cui, avendone parlato con la psicologa, decidiate di interrompere e volessi iniziare un altro percorso resto a disposizione con empatia e rispetto.
Cordialmente
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