Buona sera , sono un ragazzo di quasi 20 anni e vorrei sfogarmi con qualcuno .Mi sono appena lasciat
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Buona sera , sono un ragazzo di quasi 20 anni e vorrei sfogarmi con qualcuno .Mi sono appena lasciato con la mia ragazza ,ultimamente le cose non andavano benissimo,che poi ultimamente, ci siamo rifidanzati un mese e mezzo fa ,eravamo gia stati insieme 7 mesi e poi lei mi aveva lasciato per le stesse motivazioni, io ho sempre creduto che le cose si potevanofar funzionare ma lei dopo così poco mi ha detto che non ci credeva piu fino in fondo nonostante tutto l'amore che provasse, mi ha lasciato perche secondo lei per delle differenze che abbiamo nelle nostre personalità le cose non potrebbero funzionare e cambiando quelle cose che ci fanno "scontrare" cambieremmo le nostre personalità e non andrebbe bene, io ho detto che è una questione di accettazione e punti di incontro ,lei non mi aveva mai parlato di alcune cose che della mia personalità/modo che la turbavano, e lo ha fatto all'ultimo, prima di lasciarmi ,in pratica la volta prima era successa la medesima cosa, lei ha sempre scelto di andare via , io ho sempre scelto di rimanere.
In piu, ieri sera mentre ero con il mio migliore amico ho scoperto che lei ,che è molto amica con la ragazza del mio migliore amico, le aveva detto, qualche mese fa,che voleva che io fossi diverso sopratutto riguardo al parlare perche mentre lei è molto logorroica io sono uno che spesso ascolta e non dice niente ,quando non so cosa dire ,invece che dire una cavolata sto in silenzio,sono piu introverso,ogni tanto quando qualcuno mi parla (di cose leggere) io mi perdo perché sono sulle nuvole soprattutto quando ho molti pensieri,ovviamente ho i miei spunti e so conversare ma la mia natura è piu quella , da sempre. Le ha detto inoltre, quando ci siamo ricominciati a frequentare, che mi vedeva cambiato che ero piu propenso a quelle cose li . Il fatto è che lei non mi aveva mai parlato di questa cosa se non proprio me lo ha accennato all'ultimo, quando in realtà era la cosa principale e quando siamo tornati insieme io non so perche lei ha pensato fossi diverso, ero sempre io e non sapevo nemmeno che le desse fastidio quella mia caratteristica. Poi non lo so evidentemente ha capito che ero ancora cosi e ha deciso di lasciarmi.(ovviamente io sto dicendo come sono andate le cose forse per me, cose plausibili ,perche non so se le cose siano davvero andate cosi).
Lei ha un carattere e una personalità molto particolare e mi ha sempre detto che avesse paura che io non la accettassi ,ma alla fine mi rendo conto che forse era lei che non mi aveva accettato per come ero. Anche quando ci siamo lasciati, l'altro giorno lei ha fatto un discorso molto generale del tipo :sia per me sia per te è meglio cosi perche a causa delle nostre personalità cosi diverse non possiamo chiedere di cambiarci completamente , in realta la cosa era unilaterale da quanto sembra perche nonostante la sua molto diversa personalità io la ho sempre accettata e anche questa volta avevo scelto di rimanere , lei invece non ha fatto lo stesso con me. Il mio migliore amico mi ha detto queste cose perche ha visto come stavo anche se la sua ragazza aveva detto di non dirmele perche la mia ex non voleva. Mi ha detto che io sono circondato di persone che mi vogliono bene e mi accettano perche io sono cosi come ero con lei anche con i miei amici ovviamente , sempre me stesso,che il problema non sono io . Io non capisco perché nonostante tutto l'amore che provasse per me non è riuscita ad accettare questo lato di me. Mi chiedo se era amore davvero, perche io mi sono sentito amato ma questa cosa non lo so mi sta facendo riflettere molto . Mi fa stare male il fatto che lei non sia stata del tutto sincera fino all'ultimo anche quando ci siamo lasciati , forse lo ha fatto per non farmi sentire in difetto non lo so ma avrei preferito mi dicesse le cose piu chiaramente(sempre che la motivazione fosse davvero quella ma ormai mi viene da pensare cosi). Anche perche aveva proposto una pausa affianco alla proposta di lasciarci, che io ho rifiutato, tanto i problemi una volta tornati sarebbero stati sempre li . Vorrei non sentirmi il problema anche se sto facendo fatica, chiedo un vostro parere .Grazie
In piu, ieri sera mentre ero con il mio migliore amico ho scoperto che lei ,che è molto amica con la ragazza del mio migliore amico, le aveva detto, qualche mese fa,che voleva che io fossi diverso sopratutto riguardo al parlare perche mentre lei è molto logorroica io sono uno che spesso ascolta e non dice niente ,quando non so cosa dire ,invece che dire una cavolata sto in silenzio,sono piu introverso,ogni tanto quando qualcuno mi parla (di cose leggere) io mi perdo perché sono sulle nuvole soprattutto quando ho molti pensieri,ovviamente ho i miei spunti e so conversare ma la mia natura è piu quella , da sempre. Le ha detto inoltre, quando ci siamo ricominciati a frequentare, che mi vedeva cambiato che ero piu propenso a quelle cose li . Il fatto è che lei non mi aveva mai parlato di questa cosa se non proprio me lo ha accennato all'ultimo, quando in realtà era la cosa principale e quando siamo tornati insieme io non so perche lei ha pensato fossi diverso, ero sempre io e non sapevo nemmeno che le desse fastidio quella mia caratteristica. Poi non lo so evidentemente ha capito che ero ancora cosi e ha deciso di lasciarmi.(ovviamente io sto dicendo come sono andate le cose forse per me, cose plausibili ,perche non so se le cose siano davvero andate cosi).
Lei ha un carattere e una personalità molto particolare e mi ha sempre detto che avesse paura che io non la accettassi ,ma alla fine mi rendo conto che forse era lei che non mi aveva accettato per come ero. Anche quando ci siamo lasciati, l'altro giorno lei ha fatto un discorso molto generale del tipo :sia per me sia per te è meglio cosi perche a causa delle nostre personalità cosi diverse non possiamo chiedere di cambiarci completamente , in realta la cosa era unilaterale da quanto sembra perche nonostante la sua molto diversa personalità io la ho sempre accettata e anche questa volta avevo scelto di rimanere , lei invece non ha fatto lo stesso con me. Il mio migliore amico mi ha detto queste cose perche ha visto come stavo anche se la sua ragazza aveva detto di non dirmele perche la mia ex non voleva. Mi ha detto che io sono circondato di persone che mi vogliono bene e mi accettano perche io sono cosi come ero con lei anche con i miei amici ovviamente , sempre me stesso,che il problema non sono io . Io non capisco perché nonostante tutto l'amore che provasse per me non è riuscita ad accettare questo lato di me. Mi chiedo se era amore davvero, perche io mi sono sentito amato ma questa cosa non lo so mi sta facendo riflettere molto . Mi fa stare male il fatto che lei non sia stata del tutto sincera fino all'ultimo anche quando ci siamo lasciati , forse lo ha fatto per non farmi sentire in difetto non lo so ma avrei preferito mi dicesse le cose piu chiaramente(sempre che la motivazione fosse davvero quella ma ormai mi viene da pensare cosi). Anche perche aveva proposto una pausa affianco alla proposta di lasciarci, che io ho rifiutato, tanto i problemi una volta tornati sarebbero stati sempre li . Vorrei non sentirmi il problema anche se sto facendo fatica, chiedo un vostro parere .Grazie
Gentilissimo, grazie per esserti rivolto qui. Ti invito a leggere e rileggere piu volte il messaggio che hai scritto. Vedrai che dopo un po’ ti accorgerai che dentro ciò che hai messo per iscritto c’è già la risposta che cerchi. Praticamente ti sei già dato la risposta e lo dimostra il fatto che quando la tua ex ti ha proposto una pausa, hai intelligentemente rifiutato. Non avrebbe assolutamente avuto senso. In questa relazione è lampante che la tua ex non sappia davvero cosa voglia. Leggendo quanto hai riportato sembra proprio che sia in una costante ricerca di qualcosa….e di risposte, che non riesce ad avere da te, ma soprattutto da se stessa…. E’ anche vero che a quell’età non si ha spesso le idee chiare in amore, ma tu, al contrario, hai dimostrato in questa relazione un po’ confusa, di esserci sempre. Non te ne sei andato. Sei rimasto coerente con quanto provavi e provi. Hai anche dimostrato di non fuggire alle prime avversità e hai “difeso” il tuo amore. Da come scrivi e ti esprimi appari una persona matura e sincera. Lascia tempo al tempo, se davvero lei ci tiene a te, tornerà sui suoi passi. Bisognerà vedere se tu sarai ancora disposto e disponibile. Questo è un primo consiglio. Secondo consiglio: se ti attanaglia non riuscire a capire cosa sia successo, anche per “migliorare” se possibile in tue eventuali relazioni future, fatti vivo (la modalità più corretta la conoscerai sicuramente) e pretendi di farti dire da lei almeno il motivo principale per il quale ha sentito la necessità di interrompere la vostra relazione…..dire che 2 personalità non possono andare d’accordo e’ troppo semplicistico, dato che la pulsione dell’amore (se una persona ci crede) può andare ben oltre nella vita e risolvere problematiche ben più complesse. Potrebbe anche darsi che lei, a causa magari di esempi di legami amorosi sfortunati o sbagliati in famiglia, non sia stata “educata” all’amore correttamente e che quindi all’insorgere di qualche problema le venga spontaneo “ mollare” invece che combattere. Quello che voglio dire che quando si parla di relazioni amorose indirettamente entrano in gioco spesso ricordi di ciò che si è appreso in infanzia, che ahimè non per tutti è stata da questo punto di vista fortunata. Lo dico perché non è mai opportuno giudicare gli altri senza sapere cosa abbiano passato prima. Però..in ogni caso tu sei giovane e non sarebbe neanche giusto che ti accollassi problematiche più grandi di te, goditi la vita, apri il cuore ad altre future esperienze, conserva quanto hai vissuto con amore e rispetto poiché da questa esperienza di amore e di vita stai imparando tanto. Non pensare mai che sia tutto perduto o che non ne sia valsa la pena, al contratto tutto in questa vita serve e non arriva a caso. Serve per insegnarci qualcosa, che magari al momento non comprendiamo….ma fidiamoci della vita e della sua saggezza! Continua ad essere sempre come sei, perché sei unico e irripetibile. Non pensare che ci sia qualcosa in te che non va, semplicemente perché non è così. Probabilmente negli anni, il mondo del lavoro, l’esperienza e la maturazione ti aiuteranno ad essere un pochino più aperto e meno silenzioso…ma non fartene un cruccio, sii come sei, mi sembra di percepire che molti già ti apprezzano come sei. Non snaturarti mai per qualcuno….soprattutto per qualcuno che (per suoi problemi o chissà perché non è ancora matura, o anche solo per superficialità, o altro ancora) non riesce a capire, o non vuole andare in profondità per capirti….e conoscerti davvero. Auguri di cuore per tutto! Dott.ssa L.Zamarin
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Caro ragazzo,
innanzitutto ti ringrazio per aver avuto il coraggio di scrivere e condividere una situazione così delicata e dolorosa. Quello che stai vivendo è un momento complesso, dove emozioni come tristezza, rabbia, confusione e senso di rifiuto si mescolano, ed è naturale sentirsi come ti senti tu adesso.
Da ciò che racconti, emerge che tu abbia sempre cercato di far funzionare la relazione, dimostrandoti disposto al dialogo e all’accettazione delle differenze caratteriali. La tua ex partner, invece, sembra aver fatto più fatica ad accettare alcuni tratti della tua personalità, soprattutto la tua modalità comunicativa più introspettiva e riservata. Questo non significa che tu sia “sbagliato” o che il problema sia tu. Semplicemente, in una relazione possono emergere differenze profonde che, per alcuni, diventano insormontabili, anche se c’è affetto o amore.
È importante chiarire che non esiste un modo “giusto” o “sbagliato” di essere: tu sei una persona più riflessiva, silenziosa quando non senti di avere qualcosa da dire, e questo non equivale ad avere un difetto. La tua ex ha espresso un suo bisogno di maggiore scambio verbale, ma questa è una sua esigenza personale, non una condanna sul tuo valore. Il fatto che non te ne abbia parlato prima in modo chiaro può averti fatto vivere la fine della relazione come improvvisa o poco trasparente, aumentando il tuo senso di smarrimento.
Ti chiedi se fosse amore vero quello che lei provava: l’amore può esserci anche quando una relazione non funziona. Sentire amore non significa necessariamente essere compatibili nella quotidianità o nel lungo periodo. Lei, probabilmente, ha compreso di non riuscire a convivere con alcune differenze caratteriali, pur provando affetto. Questo non sminuisce il sentimento che ha avuto verso di te, né il tuo valore come persona o partner.
È anche comprensibile la tua delusione nel sapere che abbia confidato ad altri aspetti importanti del vostro rapporto senza parlarne prima con te. Anche qui, però, non è detto che lo abbia fatto per cattiveria: a volte le persone temono il conflitto o faticano a comunicare le proprie difficoltà, sperando che qualcosa cambi da solo o per paura di ferire l’altro. Certo, questa mancanza di chiarezza ti ha lasciato solo con tante domande, e questo rende più difficile elaborare la fine del rapporto.
Vorrei dirti con forza che non devi sentirti “il problema”. Non c’è nulla di sbagliato nell’essere più introverso o riservato. Le relazioni funzionano quando due persone riescono a trovare un equilibrio tra le reciproche differenze; se ciò non avviene, non significa che uno dei due sia “da cambiare”, ma semplicemente che quella coppia non era compatibile sul piano pratico o emotivo.
È molto bello che il tuo migliore amico ti abbia ricordato che sei circondato da persone che ti vogliono bene per come sei. È una base importante su cui appoggiarti in questo momento di dolore.
Ciò che stai vivendo merita di essere elaborato con cura, perché ci sono ferite legate non solo alla rottura, ma anche al sentirti “non accettato” per ciò che sei. Per questo motivo, sarebbe utile e consigliato per approfondire quanto stai vivendo e ritrovare maggiore serenità rivolgerti a uno specialista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che possa aiutarti a elaborare la sofferenza, comprendere meglio le tue dinamiche relazionali e rinforzare la fiducia in te stesso.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
innanzitutto ti ringrazio per aver avuto il coraggio di scrivere e condividere una situazione così delicata e dolorosa. Quello che stai vivendo è un momento complesso, dove emozioni come tristezza, rabbia, confusione e senso di rifiuto si mescolano, ed è naturale sentirsi come ti senti tu adesso.
Da ciò che racconti, emerge che tu abbia sempre cercato di far funzionare la relazione, dimostrandoti disposto al dialogo e all’accettazione delle differenze caratteriali. La tua ex partner, invece, sembra aver fatto più fatica ad accettare alcuni tratti della tua personalità, soprattutto la tua modalità comunicativa più introspettiva e riservata. Questo non significa che tu sia “sbagliato” o che il problema sia tu. Semplicemente, in una relazione possono emergere differenze profonde che, per alcuni, diventano insormontabili, anche se c’è affetto o amore.
È importante chiarire che non esiste un modo “giusto” o “sbagliato” di essere: tu sei una persona più riflessiva, silenziosa quando non senti di avere qualcosa da dire, e questo non equivale ad avere un difetto. La tua ex ha espresso un suo bisogno di maggiore scambio verbale, ma questa è una sua esigenza personale, non una condanna sul tuo valore. Il fatto che non te ne abbia parlato prima in modo chiaro può averti fatto vivere la fine della relazione come improvvisa o poco trasparente, aumentando il tuo senso di smarrimento.
Ti chiedi se fosse amore vero quello che lei provava: l’amore può esserci anche quando una relazione non funziona. Sentire amore non significa necessariamente essere compatibili nella quotidianità o nel lungo periodo. Lei, probabilmente, ha compreso di non riuscire a convivere con alcune differenze caratteriali, pur provando affetto. Questo non sminuisce il sentimento che ha avuto verso di te, né il tuo valore come persona o partner.
È anche comprensibile la tua delusione nel sapere che abbia confidato ad altri aspetti importanti del vostro rapporto senza parlarne prima con te. Anche qui, però, non è detto che lo abbia fatto per cattiveria: a volte le persone temono il conflitto o faticano a comunicare le proprie difficoltà, sperando che qualcosa cambi da solo o per paura di ferire l’altro. Certo, questa mancanza di chiarezza ti ha lasciato solo con tante domande, e questo rende più difficile elaborare la fine del rapporto.
Vorrei dirti con forza che non devi sentirti “il problema”. Non c’è nulla di sbagliato nell’essere più introverso o riservato. Le relazioni funzionano quando due persone riescono a trovare un equilibrio tra le reciproche differenze; se ciò non avviene, non significa che uno dei due sia “da cambiare”, ma semplicemente che quella coppia non era compatibile sul piano pratico o emotivo.
È molto bello che il tuo migliore amico ti abbia ricordato che sei circondato da persone che ti vogliono bene per come sei. È una base importante su cui appoggiarti in questo momento di dolore.
Ciò che stai vivendo merita di essere elaborato con cura, perché ci sono ferite legate non solo alla rottura, ma anche al sentirti “non accettato” per ciò che sei. Per questo motivo, sarebbe utile e consigliato per approfondire quanto stai vivendo e ritrovare maggiore serenità rivolgerti a uno specialista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che possa aiutarti a elaborare la sofferenza, comprendere meglio le tue dinamiche relazionali e rinforzare la fiducia in te stesso.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buonasera, la ringrazio per essersi aperto con tanta sincerità, perché dalle sue parole si percepisce un grande bisogno di capire, di mettere ordine in quello che sta provando e anche di difendere la parte più autentica di sé. Credo sia importante partire da questo: ciò che descrive del suo modo di essere, più introverso, riflessivo, silenzioso quando non sente di avere qualcosa di autentico da dire, non è un difetto da correggere, ma un tratto di personalità che fa parte di lei da sempre. Non c’è nulla di sbagliato nell’essere una persona che ascolta di più e parla quando sente di avere un contenuto vero da condividere. Anzi, è una qualità che tante persone apprezzano, come le dimostrano gli amici che le stanno accanto e la accettano proprio così. Quello che racconta mostra una dinamica che purtroppo a volte capita nelle relazioni: lei ha provato ad adattarsi, ha cercato di capire come venire incontro a ciò che la sua ex sentiva come un ostacolo, ma non ha avuto la possibilità di farlo in modo chiaro, perché la comunicazione non è stata aperta fin dall’inizio. Questo crea molta confusione, perché quando una persona decide di andare via senza aver prima condiviso i propri dubbi in modo trasparente, chi resta si trova a chiedersi se avrebbe potuto fare qualcosa di diverso. E spesso si finisce per sentirsi in difetto, come se ci fosse qualcosa di sbagliato da correggere. Ma da come descrive le cose, sembra che lei abbia scelto di restare autentico, anche quando avrebbe potuto sforzarsi di “essere un altro”, e questo è un segnale di forza interiore. Lei non è rimasto zitto per superficialità o disinteresse, ma perché la sua natura è quella di dare valore alle parole. Non ha senso cambiare questa parte di sé solo per compiacere qualcuno, soprattutto se quella persona non ha trovato il coraggio di dirglielo in modo chiaro prima di allontanarsi. A volte, quando una relazione finisce, le motivazioni possono non essere così razionali come sembrano. Ci sono persone che, di fronte a differenze di carattere, non riescono a tollerare la fatica di accogliere l’altro per intero. Ma questa è una responsabilità che non deve diventare un macigno sulle sue spalle. Lei ha fatto la sua parte: ha accettato l’altra persona per come era, anche con lati difficili. È importante che ora possa riconoscere questo valore. Chi ama davvero non chiede di cambiare l’essenza di chi ha accanto, ma impara a viverci insieme, a trovare spazi di incontro e a comunicare con onestà quando qualcosa pesa. Il fatto che la sua ex non lo abbia fatto in tempo, non significa che lei non valga o che ci sia qualcosa di rotto da aggiustare dentro di lei. Capisco bene quanto faccia male sentirsi dire certe cose solo alla fine, quando ormai non c’è più spazio per cercare insieme soluzioni. Ma questa esperienza le sta già insegnando qualcosa: l’importanza di relazioni in cui ci si possa dire la verità, anche quando è scomoda, perché la sincerità protegge entrambi dalla frustrazione di non sapere. Ora, per quanto possa sembrare difficile, provi a spostare lo sguardo da quello che avrebbe potuto fare di diverso a quello che potrà scegliere in futuro: tenere vicino chi la accoglie per intero, senza farle pesare parti di sé che non meritano di essere cambiate, ma semplicemente comprese. Non perda di vista il fatto che non è solo. Chi le sta accanto, come il suo amico, glielo sta dimostrando: lei è apprezzato, accettato, voluto bene esattamente così com’è. E questa è una prova che non deve sentirsi sbagliato. È normale che ora senta ancora dolore e confusione, ma la sofferenza non dice niente sul suo valore, parla solo della fatica di chiudere un capitolo in cui ha investito molto. Se avrà voglia, si conceda tempo, senza fretta di capire subito tutto o di “superare” a forza questa storia. Lavorare su se stessi, in questi casi, significa anche imparare a proteggere la propria parte autentica, senza lasciarsi definire da chi non è riuscito a comprenderla. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buonasera, grazie per aver condiviso una situazione così delicata.
È comprensibile sentirsi confusi e feriti quando una relazione importante finisce, soprattutto se non sono state chiarite tutte le motivazioni fin dall’inizio.
Da quanto raccontato, emergono alcuni punti chiave. Innanzitutto, le differenze di personalità: quando una persona sente che l’altra non riesce ad accettare aspetti fondamentali del proprio carattere, lo stare insieme diventa difficile. Essere accettati per quello che si è, come avviene con gli amici più stretti, è fondamentale per un rapporto sano ed equilibrato. Amare significa anche accogliere l’altro nella sua interezza, con i suoi pregi e limiti, senza cercare di cambiare radicalmente la persona. Questo non implica assenza di compromessi, ma che questi siano condivisi e rispettosi. La comunicazione nella coppia è un altro aspetto fondamentale: la trasparenza e la condivisione sono alla base di ogni relazione.
La fine di una relazione non implica una mancanza o un difetto personale. Ogni rapporto è complesso e coinvolge due persone con esigenze e limiti. L’accettazione reciproca è una condizione essenziale per la buona riuscita di una coppia.
Il tempo per elaborare il dolore e ritrovare equilibrio è importante. Concedersi di vivere le emozioni senza giudizio, parlando con persone di fiducia o professionisti, può essere di grande aiuto.
Se lo si desidera, resto a disposizione per esplorare insieme quali emozioni emergono maggiormente in questo momento e come affrontarle per ritrovare serenità e fiducia in sé stessi.
È comprensibile sentirsi confusi e feriti quando una relazione importante finisce, soprattutto se non sono state chiarite tutte le motivazioni fin dall’inizio.
Da quanto raccontato, emergono alcuni punti chiave. Innanzitutto, le differenze di personalità: quando una persona sente che l’altra non riesce ad accettare aspetti fondamentali del proprio carattere, lo stare insieme diventa difficile. Essere accettati per quello che si è, come avviene con gli amici più stretti, è fondamentale per un rapporto sano ed equilibrato. Amare significa anche accogliere l’altro nella sua interezza, con i suoi pregi e limiti, senza cercare di cambiare radicalmente la persona. Questo non implica assenza di compromessi, ma che questi siano condivisi e rispettosi. La comunicazione nella coppia è un altro aspetto fondamentale: la trasparenza e la condivisione sono alla base di ogni relazione.
La fine di una relazione non implica una mancanza o un difetto personale. Ogni rapporto è complesso e coinvolge due persone con esigenze e limiti. L’accettazione reciproca è una condizione essenziale per la buona riuscita di una coppia.
Il tempo per elaborare il dolore e ritrovare equilibrio è importante. Concedersi di vivere le emozioni senza giudizio, parlando con persone di fiducia o professionisti, può essere di grande aiuto.
Se lo si desidera, resto a disposizione per esplorare insieme quali emozioni emergono maggiormente in questo momento e come affrontarle per ritrovare serenità e fiducia in sé stessi.
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso con così tanta sincerità e profondità un momento per lei doloroso e confuso. È evidente quanto questa relazione abbia contato per lei, e quanto lei ci abbia creduto e investito. In queste righe traspare un desiderio autentico di comprendere, non solo ciò che è accaduto, ma anche sé stesso, e questa è già una forma importante di forza e di consapevolezza.
È molto difficile accettare che, nonostante l’amore, una relazione possa finire, e ancor più difficile è quando si ha la sensazione che l’altro non sia stato del tutto onesto o che non abbia dato voce ai propri dubbi nel tempo, ma solo all’ultimo momento. Lei ha messo in luce qualcosa di essenziale: l’amore, per essere davvero solido, richiede anche accettazione reciproca. Se una persona spera che l’altro cambi una parte profonda e stabile della sua personalità, allora forse sta idealizzando un partner che non esiste, e faticherà a costruire una relazione autentica e stabile.
La sua natura introversa, il suo modo di comunicare più riflessivo, attento, e forse più silenzioso in alcune situazioni, non è un difetto. È una caratteristica. E in una coppia matura, le differenze di questo tipo si imparano a conoscere, a rispettare e talvolta a compensare. Non si tratta di “cambiare personalità” per andare incontro all’altro, ma di incontrarsi a metà strada, con rispetto e autenticità. Lei lo ha compreso, e lo ha anche proposto, ma ha avuto di fronte una persona che, pur magari affezionata, non ha trovato in sé la disponibilità a fare lo stesso.
Il fatto che lei oggi si interroghi su quanto amore ci fosse davvero da parte di lei è un passaggio naturale. Non sempre il sentimento coincide con la capacità di restare e costruire. A volte si può amare, ma non essere pronti per un legame profondo. Oppure, più semplicemente, si ha un’idea dell’amore che richiede all’altro qualcosa che non è giusto pretendere.
Il dolore che prova ora è il segno della serietà con cui ha vissuto questa relazione, della cura che ha messo nel provare a farla funzionare, della delusione per non essere stato visto e accolto pienamente. Ma questo non la definisce in negativo. Non significa che c’è qualcosa di sbagliato in lei. Anzi, può essere l’occasione per consolidare un’immagine di sé più solida e meno condizionata dallo sguardo degli altri.
Il fatto che il suo amico abbia riconosciuto in lei coerenza e autenticità è prezioso. A volte sono proprio le amicizie sincere a restituirci l’immagine più vera di noi stessi, quella che fatichiamo a vedere nei momenti di rottura affettiva.
Con il tempo, e magari con l’aiuto di uno spazio di riflessione personale, potrà trasformare questo dolore in crescita. Per ora, si conceda anche il diritto di stare male, di sentirsi deluso, senza giudicarsi. È parte del processo.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
È molto difficile accettare che, nonostante l’amore, una relazione possa finire, e ancor più difficile è quando si ha la sensazione che l’altro non sia stato del tutto onesto o che non abbia dato voce ai propri dubbi nel tempo, ma solo all’ultimo momento. Lei ha messo in luce qualcosa di essenziale: l’amore, per essere davvero solido, richiede anche accettazione reciproca. Se una persona spera che l’altro cambi una parte profonda e stabile della sua personalità, allora forse sta idealizzando un partner che non esiste, e faticherà a costruire una relazione autentica e stabile.
La sua natura introversa, il suo modo di comunicare più riflessivo, attento, e forse più silenzioso in alcune situazioni, non è un difetto. È una caratteristica. E in una coppia matura, le differenze di questo tipo si imparano a conoscere, a rispettare e talvolta a compensare. Non si tratta di “cambiare personalità” per andare incontro all’altro, ma di incontrarsi a metà strada, con rispetto e autenticità. Lei lo ha compreso, e lo ha anche proposto, ma ha avuto di fronte una persona che, pur magari affezionata, non ha trovato in sé la disponibilità a fare lo stesso.
Il fatto che lei oggi si interroghi su quanto amore ci fosse davvero da parte di lei è un passaggio naturale. Non sempre il sentimento coincide con la capacità di restare e costruire. A volte si può amare, ma non essere pronti per un legame profondo. Oppure, più semplicemente, si ha un’idea dell’amore che richiede all’altro qualcosa che non è giusto pretendere.
Il dolore che prova ora è il segno della serietà con cui ha vissuto questa relazione, della cura che ha messo nel provare a farla funzionare, della delusione per non essere stato visto e accolto pienamente. Ma questo non la definisce in negativo. Non significa che c’è qualcosa di sbagliato in lei. Anzi, può essere l’occasione per consolidare un’immagine di sé più solida e meno condizionata dallo sguardo degli altri.
Il fatto che il suo amico abbia riconosciuto in lei coerenza e autenticità è prezioso. A volte sono proprio le amicizie sincere a restituirci l’immagine più vera di noi stessi, quella che fatichiamo a vedere nei momenti di rottura affettiva.
Con il tempo, e magari con l’aiuto di uno spazio di riflessione personale, potrà trasformare questo dolore in crescita. Per ora, si conceda anche il diritto di stare male, di sentirsi deluso, senza giudicarsi. È parte del processo.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Buonasera,
la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità ciò che sta vivendo. Quello che racconta è un momento di grande dolore, confusione e riflessione profonda su sé stesso e sulle relazioni. È assolutamente comprensibile sentirsi così, soprattutto quando si ha la percezione di essere stati poco compresi o non pienamente accettati per come si è, nonostante il proprio impegno e l’amore investito. Il fatto che lei oggi si stia ponendo domande, che cerchi di capire senza scaricare colpe su sé stesso, è un segno di grande maturità emotiva.
Il dolore che prova non è un segnale che “lei è il problema”, ma piuttosto la naturale reazione di chi ha investito in una relazione in modo autentico.
Le consiglio di non affrontare tutto questo da solo. Parlare con uno psicologo può aiutarla a dare senso a quello che sta vivendo, a rimettere al centro la sua identità, i suoi bisogni e a trasformare questo momento in un’occasione di crescita personale.
Se lo desidera, può contattarmi: sarò lieta di offrirle uno spazio di ascolto sicuro e rispettoso, dove potrà sentirsi accolto e ascoltato
Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità ciò che sta vivendo. Quello che racconta è un momento di grande dolore, confusione e riflessione profonda su sé stesso e sulle relazioni. È assolutamente comprensibile sentirsi così, soprattutto quando si ha la percezione di essere stati poco compresi o non pienamente accettati per come si è, nonostante il proprio impegno e l’amore investito. Il fatto che lei oggi si stia ponendo domande, che cerchi di capire senza scaricare colpe su sé stesso, è un segno di grande maturità emotiva.
Il dolore che prova non è un segnale che “lei è il problema”, ma piuttosto la naturale reazione di chi ha investito in una relazione in modo autentico.
Le consiglio di non affrontare tutto questo da solo. Parlare con uno psicologo può aiutarla a dare senso a quello che sta vivendo, a rimettere al centro la sua identità, i suoi bisogni e a trasformare questo momento in un’occasione di crescita personale.
Se lo desidera, può contattarmi: sarò lieta di offrirle uno spazio di ascolto sicuro e rispettoso, dove potrà sentirsi accolto e ascoltato
Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
Salve Gentile Utente. Da quanto scrive, sembra percepirsi chiaramente quanto Lei abbia tenuto a questo rapporto, quanto si sia impegnato e quanto abbia creduto nella possibilità di far funzionare la relazione. E' evidente come abbia cercato un punto di incontro, accettando le differenze e continuando a scegliere, ogni volta, di restare. Tuttavia un rapporto sentimentale per funzionare non ha bisogno solo di sentimento, ma anche di maturità, di comunicazione e di accoglienza reciproca, da entrambe le parti ovviamente. Provare amore per qualcuno non è sempre sinonimo di essere pronti ad amare davvero quel qualcuno per ciò che è, in tutte le sue parti. Il Suo essere più introverso, riflessivo, silenzioso a volte, che è parte del Suo modo di sentire e relazionarsi, non è un difetto, ma una caratteristica che merita rispetto. Lei ha il diritto di essere sé stesso anche in amore, e ha diritto a una relazione in cui l'altro non solo dica di amarla, ma scelga anche di accettarla nei suoi silenzi, nei suoi spazi, nel suo modo di esserci.
Quando una relazione finisce a volte è perchè semplicemente si è troppo diversi nel modo di amare, di comunicare e di vivere i rapporti; inoltre non sempre si incontrano le persone giuste o ci si incontra nel momento giusto. Come ha detto il Suo amico, se le persone che La circondano La accettano, La stimano e vogliono starLe vicino per com’è, questo dice molto più della realtà che forse Lei, in questo momento, fatica un po' a vedere: che va bene così come è, che merita un amore che non metta condizioni e che non si interrompa ogni volta che qualcosa non funziona subito.
E' possibile che in questo momento consapevolizzare questi aspetti le faccia male e che ci voglia più tempo, ma Lei ha già fatto un passo importante: ha messo a fuoco delle dinamiche relazionali importanti e questo potrà aiutarla, in futuro, ad avvicinarsi a relazioni più sane, più chiare, dove non debba sentirsi “non abbastanza” e dove possa essere tranquillamente se stesso senza paura del rifiuto.
Qualora avesse ulteriori dubbi o domande, non esiti a contattarmi.
Un caro saluto.
Quando una relazione finisce a volte è perchè semplicemente si è troppo diversi nel modo di amare, di comunicare e di vivere i rapporti; inoltre non sempre si incontrano le persone giuste o ci si incontra nel momento giusto. Come ha detto il Suo amico, se le persone che La circondano La accettano, La stimano e vogliono starLe vicino per com’è, questo dice molto più della realtà che forse Lei, in questo momento, fatica un po' a vedere: che va bene così come è, che merita un amore che non metta condizioni e che non si interrompa ogni volta che qualcosa non funziona subito.
E' possibile che in questo momento consapevolizzare questi aspetti le faccia male e che ci voglia più tempo, ma Lei ha già fatto un passo importante: ha messo a fuoco delle dinamiche relazionali importanti e questo potrà aiutarla, in futuro, ad avvicinarsi a relazioni più sane, più chiare, dove non debba sentirsi “non abbastanza” e dove possa essere tranquillamente se stesso senza paura del rifiuto.
Qualora avesse ulteriori dubbi o domande, non esiti a contattarmi.
Un caro saluto.
Buongiorno,
quello che stai vivendo è doloroso, ma non così raro: a volte l’amore c’è, ma non basta per costruire una relazione che duri nel tempo. Non sei tu il problema. Tu sei semplicemente diverso, sei una persona con un modo di essere diverso dal suo. Lei ha scelto di andarsene NON perché tu sia sbagliato, ma perché non riusciva ad accettare davvero quella parte di te più silenziosa, riflessiva, profonda , devi pensare che questa è una sua difficoltà, non un tuo difetto. Ti ha parlato troppo tardi di ciò che le pesava, e questo ha impedito un confronto sincero e costruttivo.Ok, vero, non è corretto, ma è umano. Forse ha sperato che tu fossi “diverso”, e quando ha visto che eri sempre tu, non ha saputo reggere la realtà. È una delusione anche per lei, in fondo. Fai bene a fartidomande, a voler capire. Ma non confondere il non essere stato accettato con il "non valere abbastanza". Chi ti vuole bene sa chemeriti di essere visto per come sei, non per come potresti essere se cambiassi. Parlare con uno psicologo potrebbe aiutarti a elaborare questa esperienza senza trasformarla in colpa o vergogna ma soprattutto rinforzare l’immagine che hai di te, che oggi è ferita e che deve riprendere forza. Un caro saluto,
**Dott.ssa Marzia Mazzavillani**
quello che stai vivendo è doloroso, ma non così raro: a volte l’amore c’è, ma non basta per costruire una relazione che duri nel tempo. Non sei tu il problema. Tu sei semplicemente diverso, sei una persona con un modo di essere diverso dal suo. Lei ha scelto di andarsene NON perché tu sia sbagliato, ma perché non riusciva ad accettare davvero quella parte di te più silenziosa, riflessiva, profonda , devi pensare che questa è una sua difficoltà, non un tuo difetto. Ti ha parlato troppo tardi di ciò che le pesava, e questo ha impedito un confronto sincero e costruttivo.Ok, vero, non è corretto, ma è umano. Forse ha sperato che tu fossi “diverso”, e quando ha visto che eri sempre tu, non ha saputo reggere la realtà. È una delusione anche per lei, in fondo. Fai bene a fartidomande, a voler capire. Ma non confondere il non essere stato accettato con il "non valere abbastanza". Chi ti vuole bene sa chemeriti di essere visto per come sei, non per come potresti essere se cambiassi. Parlare con uno psicologo potrebbe aiutarti a elaborare questa esperienza senza trasformarla in colpa o vergogna ma soprattutto rinforzare l’immagine che hai di te, che oggi è ferita e che deve riprendere forza. Un caro saluto,
**Dott.ssa Marzia Mazzavillani**
Buonasera, il tentativo che vi siete dati per riprovare a far funzionare le cose è servito per vedere se era possibile un punto di incontro sulle differenze e andare avanti insieme nel vostro percorso di vita.
Cercare di capire le motivazioni della fine della storia è importante, prima di approfondire se sente che non ha ricevuto le dovute spiegazioni, la invito a riflettere su cosa lei sente e cosa può fare lei per migliorarsi e crescere, evitando di ripetere gli errori del passato.
Rifletta su quali sono le sue priorità e cosa vorrebbe dalla sua compagna.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Cercare di capire le motivazioni della fine della storia è importante, prima di approfondire se sente che non ha ricevuto le dovute spiegazioni, la invito a riflettere su cosa lei sente e cosa può fare lei per migliorarsi e crescere, evitando di ripetere gli errori del passato.
Rifletta su quali sono le sue priorità e cosa vorrebbe dalla sua compagna.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Buonasera,
quello che sta vivendo è un momento di profonda confusione e sofferenza, un’esperienza che mette in crisi non solo la relazione, ma soprattutto la sua percezione di sé e del valore che ha agli occhi dell’altro. È naturale sentirsi disorientati quando ciò che credevamo solido, fatto di amore e accettazione, sembra vacillare proprio a causa di caratteristiche che fanno parte della sua natura più autentica.
Le chiedo: quanto spazio ha dato dentro di sé a quella parte di sé che si è sentita “non accettata”? E quanto, invece, ha provato a modificarsi per essere ciò che l’altro desiderava? Qui spesso si gioca il nodo centrale: è possibile incontrare l’altro senza perdere se stessi, o si rischia di smarrire la propria identità cercando di rispondere a richieste non condivise?
Il fatto che lei abbia scelto di rimanere, e lei di andarsene, racconta di due modi profondamente diversi di vivere il conflitto e la relazione. Da una parte, il desiderio di perseverare nonostante le difficoltà; dall’altra, il bisogno di porre un limite per proteggersi. Entrambe le scelte meritano attenzione e rispetto, ma soprattutto meritano di essere comprese nel loro significato più profondo.
Lei si interroga sull’autenticità dell’amore che ha ricevuto e sul valore delle sue stesse caratteristiche: questa riflessione è preziosa, perché ci invita a chiedersi cosa davvero significhi amare e farsi amare senza compromessi che feriscono. L’amore che costruisce non è quello che pretende di cambiare l’altro in modo radicale, ma quello che sa accogliere le differenze e trasformarle in punti di incontro, pur nel rispetto di sé.
Se sente che questo episodio le ha lasciato ferite che faticano a guarire, o che continuano a rimbalzare nella sua mente e nel suo cuore, un percorso terapeutico può essere un’occasione per esplorare questi sentimenti, dare voce alla sua autenticità, e scoprire nuove risorse per stare bene con se stesso e nelle relazioni future.
La invito a riflettere su quanto desidera prendersi cura di sé in questo momento e a considerare che, spesso, comprendere il proprio dolore è il primo passo per trasformarlo in crescita.
Resto a disposizione per accompagnarla in questo cammino, se lo desidera.
Un cordiale saluto.
quello che sta vivendo è un momento di profonda confusione e sofferenza, un’esperienza che mette in crisi non solo la relazione, ma soprattutto la sua percezione di sé e del valore che ha agli occhi dell’altro. È naturale sentirsi disorientati quando ciò che credevamo solido, fatto di amore e accettazione, sembra vacillare proprio a causa di caratteristiche che fanno parte della sua natura più autentica.
Le chiedo: quanto spazio ha dato dentro di sé a quella parte di sé che si è sentita “non accettata”? E quanto, invece, ha provato a modificarsi per essere ciò che l’altro desiderava? Qui spesso si gioca il nodo centrale: è possibile incontrare l’altro senza perdere se stessi, o si rischia di smarrire la propria identità cercando di rispondere a richieste non condivise?
Il fatto che lei abbia scelto di rimanere, e lei di andarsene, racconta di due modi profondamente diversi di vivere il conflitto e la relazione. Da una parte, il desiderio di perseverare nonostante le difficoltà; dall’altra, il bisogno di porre un limite per proteggersi. Entrambe le scelte meritano attenzione e rispetto, ma soprattutto meritano di essere comprese nel loro significato più profondo.
Lei si interroga sull’autenticità dell’amore che ha ricevuto e sul valore delle sue stesse caratteristiche: questa riflessione è preziosa, perché ci invita a chiedersi cosa davvero significhi amare e farsi amare senza compromessi che feriscono. L’amore che costruisce non è quello che pretende di cambiare l’altro in modo radicale, ma quello che sa accogliere le differenze e trasformarle in punti di incontro, pur nel rispetto di sé.
Se sente che questo episodio le ha lasciato ferite che faticano a guarire, o che continuano a rimbalzare nella sua mente e nel suo cuore, un percorso terapeutico può essere un’occasione per esplorare questi sentimenti, dare voce alla sua autenticità, e scoprire nuove risorse per stare bene con se stesso e nelle relazioni future.
La invito a riflettere su quanto desidera prendersi cura di sé in questo momento e a considerare che, spesso, comprendere il proprio dolore è il primo passo per trasformarlo in crescita.
Resto a disposizione per accompagnarla in questo cammino, se lo desidera.
Un cordiale saluto.
Buon pomeriggio,
le relazioni possono essere complicate e toccare aspetti di noi molto delicati.
Credo che l'amore possa avere molte forme e sia complesso definire l'amore vero.
Dato il contesto posso condividere questa riflessine: non sappiamo come evolverà la relazione tra voi, però nel mentre mi chiedo se possa essere interessato a un lavoro di potenziamento personale su alcuni aspetti-comportamenti-atteggiamenti ecc che reputa, o Le è stato fatto notare, come migliorabili.
Concludo con un aspetto importante: la coppia è formata da due persone che assieme creano una terza cosa (la coppia), ben distinta dalle due singole persone. Come il giallo e il blu fanno il verde. Nella coppia si possono avere differenti responsabilità, non ci sono innocenti, ma la inviterei a evitare di concentrare su di sé tutte le criticità. A volte, in alcuni momenti, è l'intreccio (non tanto le singole persone) ad essere affaticato.
Spero possa essere una riflessione utile.
Saluti
le relazioni possono essere complicate e toccare aspetti di noi molto delicati.
Credo che l'amore possa avere molte forme e sia complesso definire l'amore vero.
Dato il contesto posso condividere questa riflessine: non sappiamo come evolverà la relazione tra voi, però nel mentre mi chiedo se possa essere interessato a un lavoro di potenziamento personale su alcuni aspetti-comportamenti-atteggiamenti ecc che reputa, o Le è stato fatto notare, come migliorabili.
Concludo con un aspetto importante: la coppia è formata da due persone che assieme creano una terza cosa (la coppia), ben distinta dalle due singole persone. Come il giallo e il blu fanno il verde. Nella coppia si possono avere differenti responsabilità, non ci sono innocenti, ma la inviterei a evitare di concentrare su di sé tutte le criticità. A volte, in alcuni momenti, è l'intreccio (non tanto le singole persone) ad essere affaticato.
Spero possa essere una riflessione utile.
Saluti
Quello che racconti è qualcosa che tanti vivono ma pochi riescono a esprimere con tanta lucidità.
Non sei il problema, ma stai cercando un senso. Quando una relazione finisce in modo ambiguo, con discorsi “generici” o parole dette a metà, è normale che la mente vada in tilt: cerchi il perché, analizzi ogni dettaglio. Questo è un tentativo di dare un ordine a un dolore che al momento sembra ingiusto.
Essere diversi non è una colpa. Il fatto che tu riesca a rimanere te stesso anche tra gli amici, e che loro ti apprezzino per questo, è la conferma che non sei “sbagliato”, ma solo diverso. E la differenza, in una relazione, può diventare un punto di arricchimento — ma solo se entrambi si accettano davvero.
Il fatto che tu abbia sempre scelto di restare, mentre lei ha scelto di andare, dice qualcosa sul vostro modo di vivere l’amore. E anche se questo fa male, è importante che tu veda la tua coerenza, il desiderio di far funzionare le cose, la tua capacità di amare. Non tutte le persone sono pronte ad accogliere un amore così.
A volte, chi non riesce a gestire i propri dubbi o ambivalenze finisce per lasciare gli altri nel buio. Ma non significa che tu sia responsabile delle sue scelte o dei silenzi. La comunicazione in una coppia è un impegno reciproco.
Ti lascio con questo pensiero: non cercare il tuo valore nelle mancanze degli altri.
Se senti che questa ferita ti sta segnando troppo a fondo, sappi che parlarne — come hai fatto qui — è già un gesto di cura verso te stesso.
Non sei il problema, ma stai cercando un senso. Quando una relazione finisce in modo ambiguo, con discorsi “generici” o parole dette a metà, è normale che la mente vada in tilt: cerchi il perché, analizzi ogni dettaglio. Questo è un tentativo di dare un ordine a un dolore che al momento sembra ingiusto.
Essere diversi non è una colpa. Il fatto che tu riesca a rimanere te stesso anche tra gli amici, e che loro ti apprezzino per questo, è la conferma che non sei “sbagliato”, ma solo diverso. E la differenza, in una relazione, può diventare un punto di arricchimento — ma solo se entrambi si accettano davvero.
Il fatto che tu abbia sempre scelto di restare, mentre lei ha scelto di andare, dice qualcosa sul vostro modo di vivere l’amore. E anche se questo fa male, è importante che tu veda la tua coerenza, il desiderio di far funzionare le cose, la tua capacità di amare. Non tutte le persone sono pronte ad accogliere un amore così.
A volte, chi non riesce a gestire i propri dubbi o ambivalenze finisce per lasciare gli altri nel buio. Ma non significa che tu sia responsabile delle sue scelte o dei silenzi. La comunicazione in una coppia è un impegno reciproco.
Ti lascio con questo pensiero: non cercare il tuo valore nelle mancanze degli altri.
Se senti che questa ferita ti sta segnando troppo a fondo, sappi che parlarne — come hai fatto qui — è già un gesto di cura verso te stesso.
Ciao, grazie per aver condiviso con tanta sincerità ciò che stai vivendo. Capisco quanto sia doloroso sentirsi lasciati da chi si ama, soprattutto quando senti di aver scelto di restare mentre l’altra persona ha deciso di andare via. È normale chiedersi se il problema siamo noi, ma da ciò che scrivi emerge che tu sei stato autentico, coerente con te stesso e disposto al dialogo. Non è facile accettare che a volte l'altro non riesca ad accogliere parti di noi, anche se prova affetto. Non significa che tu debba cambiare chi sei per essere amato, né che tu sia sbagliato. Meriti relazioni in cui ci sia reciprocità, accettazione e possibilità di incontrarsi a metà strada. Ora è normale sentire dolore, ma non confondere questo con un tuo valore personale: non sei “il problema”. Prenditi il tempo per elaborare e continuare a stare in relazione con chi, come i tuoi amici, ti accoglie per come sei.
Gentile utente,
la ringrazio per aver condiviso qui la sua esperienza così personale e dolorosa. La fine di una relazione, specialmente quando ci si sente di aver dato il massimo e di non essere stati accettati per ciò che si è, può lasciare un senso di vuoto, di smarrimento e di insicurezza rispetto a se stessi. Da quello che scrive, emerge il suo desiderio di essere compreso e di capire cosa sia realmente accaduto tra voi due. Credo che potrebbe esserle utile uno spazio di confronto personale, come un percorso psicologico, per elaborare meglio ciò che è successo e ritrovare fiducia in se stesso.
Resto a disposizione se desidera approfondire la sua questione.
Un caro saluto,
dott.ssa Silvia Ferraro
la ringrazio per aver condiviso qui la sua esperienza così personale e dolorosa. La fine di una relazione, specialmente quando ci si sente di aver dato il massimo e di non essere stati accettati per ciò che si è, può lasciare un senso di vuoto, di smarrimento e di insicurezza rispetto a se stessi. Da quello che scrive, emerge il suo desiderio di essere compreso e di capire cosa sia realmente accaduto tra voi due. Credo che potrebbe esserle utile uno spazio di confronto personale, come un percorso psicologico, per elaborare meglio ciò che è successo e ritrovare fiducia in se stesso.
Resto a disposizione se desidera approfondire la sua questione.
Un caro saluto,
dott.ssa Silvia Ferraro
Da ciò che racconta, emerge con grande chiarezza il suo desiderio di costruire qualcosa con questa ragazza, il suo tentativo di tenere insieme la relazione nonostante le difficoltà, e anche la frustrazione nel constatare che dall’altra parte questa disponibilità a restare non ha trovato lo stesso spazio. Lei si interroga su molte cose, e già questo è un segno importante, perché mostra che non sta semplicemente cercando di attribuire colpe, ma sta cercando un senso, un significato che possa aiutarla a comprendere qualcosa di più profondo. Il fatto che lei si senta turbato dal modo in cui le sono state dette (o non dette) certe cose, ha un peso rilevante, perché il non detto, ciò che resta sullo sfondo, può talvolta ferire più delle parole esplicite. È come se qualcosa fosse stato trattenuto, lasciato sospeso, e solo alla fine fosse stato lasciato emergere, troppo tardi per essere trasformato in qualcosa di condiviso. Lei parla di accettazione, di differenze, di scontro tra personalità, e questo porta naturalmente a chiedersi cosa intendiamo davvero quando diciamo “amore”. È un sentimento che può davvero escludere certi tratti dell’altro oppure, come sembra suggerire lei, si tratta piuttosto di una possibilità che si gioca proprio nell’incontro con la differenza, con ciò che non ci somiglia? In fondo, lei ha provato ad accogliere anche l’inquietudine, l’irrequietezza dell’altra, e forse questo suo gesto, il restare, ha toccato qualcosa che nell’altra persona non era ancora pronto a sostare, a ricambiare nello stesso modo. Ma non è detto che ciò che è mancato da parte sua sia stata mancanza d’amore. Potrebbe essere stato timore, un’incapacità di sostenere una distanza o un’alterità che le risultava difficile da nominare e da affrontare apertamente. Lei si chiede se il problema sia stato davvero lei, e questa domanda sembra importante, ma forse può provare a lasciarla decantare, senza darle subito una risposta. Le parole del suo amico, per quanto mosse da affetto, non possono sostituire ciò che lei sente e vive dentro di sé. È da lì, da quel punto più intimo, che forse potrà emergere qualcosa di nuovo. Si chieda cosa le ha lasciato questa relazione, al di là del dolore. Cosa ha toccato di lei, cosa ha risvegliato, che idea di sé ha messo in discussione. E ancora, perché proprio quella persona, quel modo di amare, l’ha portato a interrogarsi tanto profondamente su chi è e su come si racconta agli altri. Il suo silenzio, la sua tendenza a perdersi tra i pensieri, non è un difetto, ma piuttosto è una forma del suo stare nel mondo. Forse, più che chiedersi se era amato nel modo giusto, potrebbe chiedersi quale parte di sé cerca di essere riconosciuta quando si trova in relazione. A volte non è il cambiamento dell’altro che ci ferisce, ma l’attesa che quella parte di noi venga finalmente vista e accolta. Eppure, ogni separazione, pur dolorosa, può anche aprire uno spazio nuovo per avvicinarsi a se stessi con più verità. Se dovesse sentire il bisogno di proseguire questo percorso di ricerca interiore, potrebbe valutare di parlarne con qualcuno che possa accompagnarlo in questo ascolto, senza giudizio. Non per trovare subito delle risposte, ma per permettere a queste domande di trovare un tempo e uno spazio in cui maturare.
Gentile utente, quello che sta vivendo è un dolore autentico e profondo. Quando ci sentiamo lasciati non per mancanza d’amore, ma per un presunto "modo di essere", è facile iniziare a dubitare di sé. Ma dalle sue parole emerge chiaramente che ha dato amore, presenza e autenticità.
Essere introversi, riflessivi, non rende meno validi o meno degni. Il problema non è come si è, ma forse il fatto che non c’è stata reciprocità nell'accettazione. E questo non dipende da lei.
È comprensibile che lei stia cercando di dare un senso a tutto questo. In questi momenti può aiutare molto parlarne con uno psicologo per ritrovare fiducia in se stesso e dare valore alla sua sensibilità. Rimango a disposizione,
Dott.ssa Aurora Corso.
Essere introversi, riflessivi, non rende meno validi o meno degni. Il problema non è come si è, ma forse il fatto che non c’è stata reciprocità nell'accettazione. E questo non dipende da lei.
È comprensibile che lei stia cercando di dare un senso a tutto questo. In questi momenti può aiutare molto parlarne con uno psicologo per ritrovare fiducia in se stesso e dare valore alla sua sensibilità. Rimango a disposizione,
Dott.ssa Aurora Corso.
Caro ragazzo,
capisco profondamente il dolore e la confusione che stai vivendo. Quello che emerge dal tuo racconto è una dinamica relazionale complessa dove si sono intrecciate comunicazione inefficace, aspettative non espresse e differenze caratteriali mal gestite.
Prima di tutto: tu non sei il problema. Essere introversi, riflessivi e preferire l’ascolto al parlare continuo sono caratteristiche di personalità assolutamente legittime e di valore. Il fatto che i tuoi amici ti accettino così conferma che non c’è nulla di sbagliato in te.
Quello che è mancato in questa relazione è stata una comunicazione autentica da parte sua. Non esprimere i propri bisogni fino all’ultimo momento e poi utilizzarli come motivo di rottura non è un comportamento maturo in una relazione.
L’amore vero include l’accettazione delle differenze caratteriali del partner, non la richiesta di cambiarle.
La tua capacità di “scegliere sempre di rimanere” dimostra maturità emotiva e impegno. Non tutti sono pronti per questo tipo di dedizione, e questo dice più su di lei che su di te.
Ti suggerisco di prenderti del tempo per elaborare questa esperienza senza giudicarti. Considera se possa esserti utile un supporto psicologico per rafforzare la tua autostima e sviluppare strumenti per relazioni future più equilibrate.
Con comprensione,
Dott.ssa Cervio
capisco profondamente il dolore e la confusione che stai vivendo. Quello che emerge dal tuo racconto è una dinamica relazionale complessa dove si sono intrecciate comunicazione inefficace, aspettative non espresse e differenze caratteriali mal gestite.
Prima di tutto: tu non sei il problema. Essere introversi, riflessivi e preferire l’ascolto al parlare continuo sono caratteristiche di personalità assolutamente legittime e di valore. Il fatto che i tuoi amici ti accettino così conferma che non c’è nulla di sbagliato in te.
Quello che è mancato in questa relazione è stata una comunicazione autentica da parte sua. Non esprimere i propri bisogni fino all’ultimo momento e poi utilizzarli come motivo di rottura non è un comportamento maturo in una relazione.
L’amore vero include l’accettazione delle differenze caratteriali del partner, non la richiesta di cambiarle.
La tua capacità di “scegliere sempre di rimanere” dimostra maturità emotiva e impegno. Non tutti sono pronti per questo tipo di dedizione, e questo dice più su di lei che su di te.
Ti suggerisco di prenderti del tempo per elaborare questa esperienza senza giudicarti. Considera se possa esserti utile un supporto psicologico per rafforzare la tua autostima e sviluppare strumenti per relazioni future più equilibrate.
Con comprensione,
Dott.ssa Cervio
Gentile ragazzo,dalle tue parole si percepisce quanto tu stia soffrendo e quanto ci hai creduto in questa relazione, nonostante le difficoltà. È evidente che hai cercato di esserci, di capire, di rimanere anche quando sarebbe stato più facile andare via. E questo dice tanto su di te.
Il dolore che stai provando è legittimo. Quando ci si lascia, si perde non solo una persona, ma anche tutte le possibilità immaginate, le speranze, i gesti quotidiani, i "noi" che avevamo costruito nella mente e nel cuore. E fa ancora più male quando la rottura arriva da chi amiamo, da chi abbiamo accolto così com’è, anche nelle sue complessità.
A volte chi ci sta accanto può avere difficoltà a comunicare davvero cosa sente, cosa lo disturba, cosa lo spaventa. Forse per paura di ferire, forse perché non sa mettere a fuoco fino in fondo. Ma questo silenzio, alla fine, fa più male della verità detta con chiarezza. Tu avresti meritato più trasparenza, non all’ultimo momento, ma nel corso della relazione.
Il fatto che tu sia più introverso, che abbia tempi e modi diversi nel comunicare, non è un difetto. È una tua caratteristica, e chi ti ama dovrebbe imparare a conoscerla e rispettarla. È importante ricordarti che non sei sbagliato perché sei fatto in un certo modo. L’amore, quello vero, ha a che fare anche con l’accettazione delle differenze. Se è amore solo quando l’altro si comporta come noi vorremmo, allora non è amore, è una proiezione.
Hai fatto bene a porti la domanda: era davvero amore? Perché l’amore non si misura solo con le emozioni forti, ma anche con la capacità di restare, di cercare un punto d’incontro, di dirsi le cose scomode con sincerità. E tu questo lo hai fatto, lei forse no.
È bello che tu sia circondato da persone che ti vogliono bene, che ti vedono e ti accettano. Non sottovalutare questa rete, perché ti ricorda chi sei al di là di questa storia. E sì, forse il dolore ora ti fa sentire il problema, ma il fatto che tu stia riflettendo così profondamente dimostra che hai una consapevolezza rara per la tua età.
Abbi cura di te. Non cercare di cambiare ciò che sei per piacere a qualcuno. Chi ti ama davvero non ti chiede di essere un altro, ma ti accompagna nel diventare ancora di più te stesso.
Buonasera, é difficile accettare che nonostante l’amore, le persone possano non riuscire ad accettarsi per come sono, soprattutto quando non vengono espresse chiaramente le difficoltà. La sua riflessione sulla sincera accettazione dell’altro è molto valida: sebbene abbia sempre accettato la sua ex per com’era, sembra che lei non sia riuscita a fare lo stesso nei suoi confronti.
Il fatto che lei non le avesse mai parlato apertamente delle sue difficoltà con la sua personalità, ma lo abbia fatto solo alla fine, può creare frustrazione. Non è facile accettare che una relazione finisca, soprattutto quando ci sono incertezze sulla vera motivazione dietro la decisione dell’altra persona. Sembra che lei non fosse del tutto sincera, forse per paura di ferirla ulteriormente o per evitare conflitti diretti, ma questo non facilita sicuramente la comprensione del suo comportamento.
Le sue riflessioni sul fatto che forse "non era amore" sono normali in un momento di dolore e incertezza. A volte, nelle relazioni, non basta l'amore per superare le difficoltà legate alla personalità e alla comunicazione, e purtroppo questo può portare alla fine della relazione. Tuttavia, non vuol dire che l'amore non sia stato reale, ma che le differenze tra di voi erano troppo grandi da colmare in quel momento. L’importante ora è non sentirsi responsabile o "il problema" della fine della relazione. Lei ha cercato di adattarsi, mentre l’altra persona, per vari motivi, non è riuscita a fare lo stesso. Le suggerisco di dare tempo a se stesso per riflettere, comprendere e accettare che a volte le relazioni non funzionano non per mancanza d’amore, ma per la difficoltà nel trovare un equilibrio tra le proprie differenze. Spero che col tempo riesca a trovare serenità e consapevolezza su quanto vissuto, e che possa imparare da questa esperienza per il futuro. Le suggerisco di iniziare una psicoterapia che la possa aiutare a superare il lutto derivante dalla rottura della relazione.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Il fatto che lei non le avesse mai parlato apertamente delle sue difficoltà con la sua personalità, ma lo abbia fatto solo alla fine, può creare frustrazione. Non è facile accettare che una relazione finisca, soprattutto quando ci sono incertezze sulla vera motivazione dietro la decisione dell’altra persona. Sembra che lei non fosse del tutto sincera, forse per paura di ferirla ulteriormente o per evitare conflitti diretti, ma questo non facilita sicuramente la comprensione del suo comportamento.
Le sue riflessioni sul fatto che forse "non era amore" sono normali in un momento di dolore e incertezza. A volte, nelle relazioni, non basta l'amore per superare le difficoltà legate alla personalità e alla comunicazione, e purtroppo questo può portare alla fine della relazione. Tuttavia, non vuol dire che l'amore non sia stato reale, ma che le differenze tra di voi erano troppo grandi da colmare in quel momento. L’importante ora è non sentirsi responsabile o "il problema" della fine della relazione. Lei ha cercato di adattarsi, mentre l’altra persona, per vari motivi, non è riuscita a fare lo stesso. Le suggerisco di dare tempo a se stesso per riflettere, comprendere e accettare che a volte le relazioni non funzionano non per mancanza d’amore, ma per la difficoltà nel trovare un equilibrio tra le proprie differenze. Spero che col tempo riesca a trovare serenità e consapevolezza su quanto vissuto, e che possa imparare da questa esperienza per il futuro. Le suggerisco di iniziare una psicoterapia che la possa aiutare a superare il lutto derivante dalla rottura della relazione.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Quello che racconti fa capire che ci stai mettendo tanta onestà nel guardare dentro la relazione, e questo è già un segnale di maturità. La sofferenza che provi nasce soprattutto da un punto: tu l’hai accettata così com’era, con la sua personalità diversa dalla tua, mentre lei non è riuscita a fare lo stesso con te.
Tu sei introverso, ascolti più di quanto parli, a volte ti perdi nei tuoi pensieri: non sono difetti, ma caratteristiche di personalità. Ci sono persone che apprezzano e trovano prezioso avere accanto qualcuno con questa calma e profondità, e altre che invece cercano un partner molto simile a loro nel modo di comunicare. Questo non vuol dire che tu sia “sbagliato”, ma che lei non ha trovato in te quel tipo di rispecchiamento che desiderava.
Dire “era amore oppure no?” è difficile, perché probabilmente da parte sua c’era sentimento, ma con un limite: non era un amore abbastanza maturo da accogliere anche i lati di te che non corrispondevano alle sue aspettative. Quindi sì, ti ha amato, ma non è riuscita ad accettarti del tutto.
Il fatto che non ti abbia detto subito cosa la turbava, e che abbia tirato fuori il discorso solo alla fine, aggiunge confusione. Forse lo ha fatto per proteggerti o per paura di ferirti, forse perché non sapeva come dirlo. Ma di fatto ti ha lasciato con la sensazione di non essere stato visto davvero.
La verità è che non sei tu “il problema”: sei semplicemente te stesso. Lei non è riuscita a starci dentro, e questa è una responsabilità che non puoi caricarti sulle spalle.
Adesso il dolore è forte, e ci sta. Ma ti può aiutare ricordarti una cosa: le persone che ti vogliono bene – amici, familiari – ti accettano così come sei, e questo dimostra che non c’è nulla da correggere nella tua natura. Piuttosto, quello che ti farà stare meglio sarà scegliere, in futuro, una persona che sappia apprezzare proprio quel tuo modo di essere, invece di fartelo pesare.
Non sei “meno amabile” perché sei introverso: sei amabile per quello che sei. A volte ci vuole tempo per incontrare chi lo riconosce davvero.
Dott.ssa De Pretto
Tu sei introverso, ascolti più di quanto parli, a volte ti perdi nei tuoi pensieri: non sono difetti, ma caratteristiche di personalità. Ci sono persone che apprezzano e trovano prezioso avere accanto qualcuno con questa calma e profondità, e altre che invece cercano un partner molto simile a loro nel modo di comunicare. Questo non vuol dire che tu sia “sbagliato”, ma che lei non ha trovato in te quel tipo di rispecchiamento che desiderava.
Dire “era amore oppure no?” è difficile, perché probabilmente da parte sua c’era sentimento, ma con un limite: non era un amore abbastanza maturo da accogliere anche i lati di te che non corrispondevano alle sue aspettative. Quindi sì, ti ha amato, ma non è riuscita ad accettarti del tutto.
Il fatto che non ti abbia detto subito cosa la turbava, e che abbia tirato fuori il discorso solo alla fine, aggiunge confusione. Forse lo ha fatto per proteggerti o per paura di ferirti, forse perché non sapeva come dirlo. Ma di fatto ti ha lasciato con la sensazione di non essere stato visto davvero.
La verità è che non sei tu “il problema”: sei semplicemente te stesso. Lei non è riuscita a starci dentro, e questa è una responsabilità che non puoi caricarti sulle spalle.
Adesso il dolore è forte, e ci sta. Ma ti può aiutare ricordarti una cosa: le persone che ti vogliono bene – amici, familiari – ti accettano così come sei, e questo dimostra che non c’è nulla da correggere nella tua natura. Piuttosto, quello che ti farà stare meglio sarà scegliere, in futuro, una persona che sappia apprezzare proprio quel tuo modo di essere, invece di fartelo pesare.
Non sei “meno amabile” perché sei introverso: sei amabile per quello che sei. A volte ci vuole tempo per incontrare chi lo riconosce davvero.
Dott.ssa De Pretto
Buongiorno,
prima di tutto voglio dirti che non sei il problema. Quello che stai vivendo è una situazione difficile, e capisco quanto ti possa fare male, ma voglio rassicurarti che il punto cruciale è proprio questo: non è una questione di te o di chi sei, ma di come due persone si trovano a rispondere ai bisogni reciproci in una relazione. L’amore non riguarda l’accettare l’altro a tutti i costi o cambiare per forza, ma piuttosto il riuscire a stare bene insieme, sentirsi ascoltati e accolti per come siamo.
Ogni persona ha i suoi modi, le sue caratteristiche, i suoi difetti, e ciò che conta in una relazione sana è che entrambi si sentano a loro agio nel vivere insieme, senza sentirsi costretti a cambiare la propria natura per "adattarsi" a quella dell’altro. Le differenze non sono necessariamente un problema, ma lo diventano quando queste impediscono a entrambi di sentirsi soddisfatti e sereni nel rapporto.
Sembra che ci sia stato un mancato allineamento tra i vostri bisogni e quello che riuscivate a darvi l’un l’altro. Questo non è una colpa da attribuire a nessuno dei due, ma una consapevolezza che, quando emerge, permette di fare scelte più chiare per il futuro. Può essere doloroso, ma ogni esperienza, anche quelle più dolorose, ci insegna qualcosa su noi stessi e su ciò che vogliamo veramente.
Riguardo alla sincerità, è comprensibile che tu ti senta confuso. A volte, per non ferire l’altro o per paura di causare più dolore, non si dicono le cose come si dovrebbero dire. Probabilmente lei non ti ha parlato apertamente delle sue difficoltà per proteggerti, ma questo non significa che tu non meriti di avere chiarezza. Questo non cambia però il fatto che il non sentirsi accettati non è un riflesso del tuo valore come persona. Tu sei te stesso e non devi cambiare per nessuno, se non per te.
Anche se ora il dolore sembra sopraffarti, ricorda che con il tempo questo si attenuerà e lascerà spazio alla consapevolezza e a nuovi incontri. La lezione che questa esperienza ti può dare ti aiuterà a vivere meglio la prossima relazione, più consapevole di cosa davvero conta per te e di come, insieme a qualcuno, si possa costruire un amore che rispetti le caratteristiche e i bisogni di entrambi.
Mi auguro che tu possa trovare la serenità che meriti, e che il tempo possa aiutarti a guarire, così come ti permetterà di crescere nella consapevolezza di chi sei e di ciò che vuoi dalla vita.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Frosini.
prima di tutto voglio dirti che non sei il problema. Quello che stai vivendo è una situazione difficile, e capisco quanto ti possa fare male, ma voglio rassicurarti che il punto cruciale è proprio questo: non è una questione di te o di chi sei, ma di come due persone si trovano a rispondere ai bisogni reciproci in una relazione. L’amore non riguarda l’accettare l’altro a tutti i costi o cambiare per forza, ma piuttosto il riuscire a stare bene insieme, sentirsi ascoltati e accolti per come siamo.
Ogni persona ha i suoi modi, le sue caratteristiche, i suoi difetti, e ciò che conta in una relazione sana è che entrambi si sentano a loro agio nel vivere insieme, senza sentirsi costretti a cambiare la propria natura per "adattarsi" a quella dell’altro. Le differenze non sono necessariamente un problema, ma lo diventano quando queste impediscono a entrambi di sentirsi soddisfatti e sereni nel rapporto.
Sembra che ci sia stato un mancato allineamento tra i vostri bisogni e quello che riuscivate a darvi l’un l’altro. Questo non è una colpa da attribuire a nessuno dei due, ma una consapevolezza che, quando emerge, permette di fare scelte più chiare per il futuro. Può essere doloroso, ma ogni esperienza, anche quelle più dolorose, ci insegna qualcosa su noi stessi e su ciò che vogliamo veramente.
Riguardo alla sincerità, è comprensibile che tu ti senta confuso. A volte, per non ferire l’altro o per paura di causare più dolore, non si dicono le cose come si dovrebbero dire. Probabilmente lei non ti ha parlato apertamente delle sue difficoltà per proteggerti, ma questo non significa che tu non meriti di avere chiarezza. Questo non cambia però il fatto che il non sentirsi accettati non è un riflesso del tuo valore come persona. Tu sei te stesso e non devi cambiare per nessuno, se non per te.
Anche se ora il dolore sembra sopraffarti, ricorda che con il tempo questo si attenuerà e lascerà spazio alla consapevolezza e a nuovi incontri. La lezione che questa esperienza ti può dare ti aiuterà a vivere meglio la prossima relazione, più consapevole di cosa davvero conta per te e di come, insieme a qualcuno, si possa costruire un amore che rispetti le caratteristiche e i bisogni di entrambi.
Mi auguro che tu possa trovare la serenità che meriti, e che il tempo possa aiutarti a guarire, così come ti permetterà di crescere nella consapevolezza di chi sei e di ciò che vuoi dalla vita.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Frosini.
Buonasera, comprendo quanto possa essere doloroso trovarsi in questa situazione, soprattutto quando si sente di aver dato tanto a una relazione. È naturale, a vent’anni, vivere l’amore con grande intensità e fatica ad accettarne la fine.
Da ciò che racconta emerge il suo desiderio autentico di essere accettato per quello che è, e questo è un valore importante da riconoscere. In questo momento può esserle utile darsi tempo per elaborare la rottura, confrontarsi con chi le è vicino e, se lo desidera, con un professionista. Parlare dei propri vissuti aiuta a fare chiarezza e a ritrovare fiducia. L’amore, anche quando finisce, lascia sempre qualcosa che ci fa crescere.
Da ciò che racconta emerge il suo desiderio autentico di essere accettato per quello che è, e questo è un valore importante da riconoscere. In questo momento può esserle utile darsi tempo per elaborare la rottura, confrontarsi con chi le è vicino e, se lo desidera, con un professionista. Parlare dei propri vissuti aiuta a fare chiarezza e a ritrovare fiducia. L’amore, anche quando finisce, lascia sempre qualcosa che ci fa crescere.
Ciao,
dalle sue parole emerge una grande capacità di introspezione: ha osservato con lucidità ciò che è accaduto e anche le sue emozioni. Quando una relazione finisce per “differenze di personalità”, spesso non è tanto la diversità in sé a creare distanza, quanto la difficoltà di accettarla davvero. Lei ha colto un punto importante: forse non era lei a temere di non essere accettata, ma a non riuscire a farlo con lei.
Essere più introversi o riflessivi non è un difetto: è un modo di essere, e nelle relazioni funziona solo quando c’è spazio reciproco per esprimersi come si è. A volte l’amore c’è, ma non basta a sostenere la maturità emotiva necessaria per accogliere l’altro senza volerlo cambiare.
Può aiutarla, ora, spostare lo sguardo dal “perché non mi ha accettato?” al “che tipo di relazione desidero io, dove possa sentirmi accolto e sereno?”. Questo la aiuterà a elaborare la delusione senza mettersi in discussione come persona.
Dott.ssa Sara Petroni
dalle sue parole emerge una grande capacità di introspezione: ha osservato con lucidità ciò che è accaduto e anche le sue emozioni. Quando una relazione finisce per “differenze di personalità”, spesso non è tanto la diversità in sé a creare distanza, quanto la difficoltà di accettarla davvero. Lei ha colto un punto importante: forse non era lei a temere di non essere accettata, ma a non riuscire a farlo con lei.
Essere più introversi o riflessivi non è un difetto: è un modo di essere, e nelle relazioni funziona solo quando c’è spazio reciproco per esprimersi come si è. A volte l’amore c’è, ma non basta a sostenere la maturità emotiva necessaria per accogliere l’altro senza volerlo cambiare.
Può aiutarla, ora, spostare lo sguardo dal “perché non mi ha accettato?” al “che tipo di relazione desidero io, dove possa sentirmi accolto e sereno?”. Questo la aiuterà a elaborare la delusione senza mettersi in discussione come persona.
Dott.ssa Sara Petroni
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