Buona sera! Ho 42 anni, un paio di anni fa quando stavo a una cena dagli amici mi e successo che non

18 risposte
Buona sera! Ho 42 anni, un paio di anni fa quando stavo a una cena dagli amici mi e successo che non ho potuto mangiare niente, se mangiavo qualcosa mi veniva subito da vomitare e mi girava la testa, appena arrivato a casa ho mangiato di tutto e di più e bevuto pure il vino, da allora ho sempre paura che succederà e quando mi trovo a una cena a un certo punto mi gira la testa e sento se come svenissi (il senso che svengo passa ma mi gira la testa) non lo so se e ansia o qualcos'altro, potete consigliarmi cosa prendere per poter andare a una cena tranquillo, (anche quando vado in chiesa alla messa mi succede che mi gira la testa).
Grazie mille per le vostre risposte.
Dimenticavo, ho due amici dottori, uno mi ha consigliato di prendere Ansiolev, prendevo due al giorno ma non sentivo niente, un altro mi ha consigliato Xanax. Tra pochi giorni devo andare ad una festa con la famiglia dove un po' di vino si beve, potete consigliarmi cosa devo fare per riuscire a passare questa festa bene?
Caro utente, è comprensibile che sia preoccupato. Sono molte le occasioni nella vita in cui ci ritroviamo in contesti conviviali in cui si mangia e si beve insieme, quindi ha fatto bene a contattarci. Nel suo caso l'ideale sarebbe definire se si tratti di una sintomatologia ansiosa o altro. Sa, questi potrebbero essere sintomi dell'ansia normali e molto diffusi, ma per comprendere quale sia il trattamento migliore per lei ed escludere altro sarebbe necessario effettuare un colloquio psicodiagnostico. Se lo desidera, sono disponibile a riceverla online o in presenza a Milano. Saluti, Dott.ssa Eleonora Galletti

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Gentile utente, immagino che la sintomatologia sia fastidiosa. Per comprendere di cosa si tratta occorre una valutazione clinica specifica. Cosa prova quando è a tavola con gli altri? Teme che potrebbero giudicarla in termini negativi? Si sente gli occhi puntati addosso?
Una volta compreso quali sono i trigger (stimoli scatenanti) potremmo concordare il piano di trattamento adatto alle sue caratteristiche personali.
Se ha altre domande mi può contattare online e sarà mia premura risponderle.
Buona serata
Dott.ssa Melania Filograna
Buonasera, come prima cosa sarebbe necessario sottoporsi ad analisi strumentali per eliminare qualunque causa di tipo organico. Inoltre, quelli che lei descrive potrebbero effettivamente essere sintomi somatici dell'ansia, ma senza un colloquio non è possibile formulare alcuna diagnosi. Per quanto riguarda la terapia farmacologica questa va prescritta da uno psichiatra e va calibrata sulla persona. Prendere dello Xanax (o altri ansiolitici) al bisogno può ridurre l'attacco d'ansia ma non può essere considerata una cura nel senso più stretto. Il mio consiglio sarebbe quello di iniziare un percorso psicologico ed in caso ne sentisse il bisogno si potrebbe contemporaneamente pensare ad una terapia farmacologica al fine di andare ad abbassare la sintomatologia e che in ogni caso dovrebbe prescrivere uno psichiatra. Ricordo, infine, che una delle cose più errate da fare è associare psicofarmaci ed alcol. Cordiali Saluti, DM
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, ciò che descrive potrebbe essere riconducibile a un problema di tipo ansioso, però sarebbe opportuno parlarne prima con il suo medico di base che magari potrà proporle delle visite specialistiche per eliminare eventuali cause organiche. Qualora da queste non emergesse nulla, potrebbe trattarsi di uno stato emotivo che potrebbe essere indagato ulteriormente attraverso un percorso psicologico. Posso comprendere quanto sia fastidioso e invalidante rispetto a situazioni sociali e relazionali. Per questo la invito a svolgere gli accertamenti possibili, in modo da valutare come poter intervenire sulla sua problematica. Per quanto concerne i farmaci, questi devono essere prescritti da uno psichiatra a seguito di una valutazione quindi parli anche in questo caso o con il suo medico di base o con uno psichiatra, se conosce, proprio per poter avere chiarimenti in merito. Resto a sua disposizione qualora volessi iniziare un percorso psicologico, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Buonasera,
Immagino quanto fastidio e disagio possa provare nelle situazioni che ha descritto.
Per capire se si tratta di una sintomatologia ansiosa è importante fare una valutazione accurata, attraverso test psicodiagnostici e un colloquio clinico.
Per quanto riguarda i farmaci, è necessario essere monitorati da un medico psichiatra.
È importante curare dall’interno la sintomatologia è una volta individuati i fattori scatenanti,iniziare a lavorarci su.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Dott.ssa Martina Torrisi
Buonasera, per quanto riguarda la parte farmacologica non posso darle indicazioni, poiché mi occupo della sfera psicologica e non medica.
Penso che possa trattarsi di sintomi riconducibili ad uno stato d'ansia acuta, che si riattiva in determinati contesti.
Sarebbe auspicale effettuare un colloquio e una valutazione psicologica, per inquadrare il problema in modo definito, capire quali siano i fattori scatenanti dello stato ansioso e definire un percorso di terapia. Purtroppo gli ansiolitici, seppur utili per placare temporaneamente l'ansia e dare sollievo momentaneo, costituiscono un palliativo se non associati ad una terapia psicologica o inseriti in una terapia farmacologica articolata; nelle situazioni come la sua è estremamente importante approfondire ed analizzare il problema, per arrivare al nucleo centrale e risolverlo.
Mi sta a cuore suggerirle di assumere questi farmaci sotto supervisione medica, poiché possono causare assuefazione e dipendenza,.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto. Dott.ssa Ilenia Caggiu
Salve, certamente sarò banale: le consiglierei di concedersi un colloquio psicologico in cui approfondire quanto le è capitato e vedere se nascono i presupposti per un percorso psicologico che la soddisfi. Per il resto immagino avrà già un valido team medico che si occupa delle eventuali verifiche dal lato fisiologico di quanto le sta succedendo!
In bocca al lupo e rimango a disposizione se avesse bisogno!
Saluti,
Dott.ssa Baiardo Bruni
Salve,
per quanto riguarda la parte farmacologica le consiglio di parlarne con il suo medico di base, per capire quale di questi farmaci può assumere, in che dosaggio ed eventuali interazioni con bevande alcoliche.
Le suggerisco di valutare l'idea di intraprendere un percorso psicologico, che potrebbe aiutarla ad affrontare serenamente questa ed altre situazioni sociali. La sintomatologia che descrive potrebbe far pensare ad un'ansia sociale, ma qualsiasi diagnosi merita prima un'accurata fase di raccolta di informazioni volta a conoscere la storia e le caratteristiche del problema che riporta, le ricadute sulla sua vita quotidiana e la sua storia personale, così da orientarsi verso un'eventuale trattamento.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti ed, eventualmente, per un colloquio conoscitivo.
Cordiali Saluti
Buonasera. Mi spiace molto per la situazione che descrive. Sicuramente sarebbe interessante capire l'origine e le cause di questa sintomatologia che riporta. Io le consiglio un percorso psicoterapeutico dove poter analizzare i motivi e le possibili soluzioni a questa situazione. Potrebbe anche andare dal suo medico di base o da uno psichiatra se volesse un supporto farmacologico.
Rimango a disposizione
Cordialmente
Dott ssa Francesca Torretta
Buonasera, ritengo che lei stia vivendo un po’ di ansia nelle situazioni sociali come le cene o la messa. Tuttavia, è importante ricordare che l’auto-medicazione non è la soluzione migliore perché può portare ad effetti collaterali e dipendenza. Le consiglio di parlare con il suo medico per ottenere una consulenza professionale, valutare il suo stato di salute e discutere delle opzioni di trattamento migliori per la sua situazione.
Inoltre, le consiglio di avere una conversazione più leggera e informale con le persone presenti per alleviare la pressione sociale.
Infine, si ricordi che non c’è bisogno di bere alcolici se non lo desidera, e se si sentisse a disagio, non esitia lasciare la situazione. Le sue esigenze e il suo benessere sono importanti, qualora volesse approfondire strategie efficaci resto a sua disposizione.

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Carissimo, la valutazione farmacologica deve necessariamente essere fatta da un medico; le suggerisco tuttavia anche un consulto di tipo psicologico perché mi sembra di scorgere una problematica di tipo ansiogeno che merita un approfondimento legato al suo modo di funzionare e vivere nei contesti che ha descritto (cene, area del benessere e della socializzazione); potrebbero infatti esserci delle ragioni da approfondire che hanno a che fare con la sua storia personale o con elementi di tipo inconsapevole che meritano un approfondimento. Resto a disposizione. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Buonasera. Mi spiace per le difficoltà che condivide e che sta sperimentando. Ritengo possa esserle d'aiuto rivolgersi ad un/a terapeuta per dar voce ed esplorare ulteriormente la paura che prova nelle situazioni che riferisce, valutando successivamente se sia necessario o meno consultare anche uno/a psichiatra per capire se, accanto ad un percorso psicologico, possa essere opportuno implementare anche una terapia farmacologica al fine di promuovere la propria serenità ed il proprio benessere. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Salve, capisco che la situazione che sta descrivendo le sta causando preoccupazione e ansia. Basandoci su ciò che mi ha descritto, sembra che la sua reazione a situazioni sociali come le cene o la messa possa essere correlata all'ansia. Sarebbe importante per lei considerare l'idea di iniziare una terapia individuale con uno psicoterapeuta per esplorare le cause dell'ansia che sta provando e imparare tecniche per gestirla in modo efficace. La terapia può aiutarla a identificare i fattori scatenanti e a sviluppare abilità per gestire i sintomi dell'ansia. Tuttavia, per quanto riguarda la festa imminente, le consiglio di cercare di mantenere la calma e di evitare di pensare troppo al problema. Potrebbe anche provare alcune tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione, prima della festa. Inoltre, potrebbe limitare il consumo di alcolici e assicurarsi di avere a disposizione bevande non alcoliche per evitare di aggravare la sua condizione.In ogni caso, mi sento in dovere di sottolineare che la scelta di assumere farmaci ansiolitici come Ansiolev o Xanax dovrebbe essere fatta solo dopo una valutazione da parte di uno specialista, come uno psichiatra o un medico curante. Tali farmaci possono essere utili per alleviare i sintomi dell'ansia, ma dovrebbero essere presi solo sotto la supervisione di un professionista e in dosi adeguate.
Infine, mi auguro che lei possa trovare conforto e supporto durante questo periodo difficile. Non esiti a cercarmi per gestire l'ansia e migliorare la qualità della sua vita.
Gentile utente di mio dottore,

le manifestazioni di cui parla possono essere espressione di un disturbo d' ansia. I disturbi di natura ansiosa possono esser trattati con efficacia attraverso l' ausilio della farmacoterapia e della psicoterapia. La prima sino a che il sintomo di manifesterà sicuramente la seconda per poter guardare ad un benessere più a lungo termine. Contatti quanto prima uno specialista ed inizi un percorso psicologico, vedrà che con il tempo riuscirà a star meglio.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, dai sintomi descritti sembrerebbe proprio qualcosa di ansioso. Chiede consigli rispetto ad un trattamento farmacologico quindi sembra avere già deciso di orientarsi per un trattamento del sintomo. Le posso suggerire di affrontare la cosa dal punto di visto psicoterapeutico per agire sulle cause.
Salve, dai sintomi che riporta sembrerebbe qualche cosa di ansioso. La invito a confrontarsi con un terapeuta per comprendere l'origine del disagio.
Buona giornata.

Dott. Fiori
Buongiorno, mi dispiace molto per il disagio che prova ma sarebbe necessario un inquadramento dei suoi sintomi con uno psicoterapeuta che eventualmente valuterà anche l'uso di farmaci prescritti da uno psichiatra. Può trattarsi di ansia ma i soli medicinali agiscono sui sintomi e non sulle cause.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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