Buon Pomeriggio, Ho 25 anni e non trovo più nulla per cui andare avanti, ogni giorno è diventato sem

18 risposte
Buon Pomeriggio, Ho 25 anni e non trovo più nulla per cui andare avanti, ogni giorno è diventato sempre lo stesso e ogni volta che provo a rimettermi in gioco mi blocca l'ossessione di fallire e ricominciare di nuovo un percorso formativo/lavorativo. Principalmente sono sempre stato un cameriere da sala (non uno dei migliori) che si è sempre impegnato ma che non si sentiva mai appagato. l'ultimo lavoro da cameriere è stato per un nuovo ristorante a tema dove io ero praticamente una specie di caposala. il lavoro non durò tanto e per vari problemi dovuti a una mia amica di lunga data e i proprietari fui costretto ad uscirne. Da quel momento passarono mesi prima che mi rimisi di nuovo in gioco poiché tutto ciò che è accaduto mi aveva profondamente toccato passando alcuni giorni in crisi più totale e perdite di controllo. Dopo essermi escluso dal mondo iniziai una guerra di logoramento fra me e l'indipendenza economica che tanto attingevo. cambiai letteralmente 6 lavori differenti eppure non riuscivo mai a rimanere stabile in un punto. infatti mi licenziarono spesso mentre prima non era mai accaduto, sono sempre stato io ad andarmene poiché nel mondo della ristorazione lo sfruttamento è dietro l'angolo. continuai a cercare altre soluzioni anche imparare lavori completamente da zero, ma niente c'è sempre qualcosa che tende ad affossarmi e inizio a sentirmi sempre abbattuto, ogni volta che mi si presenta una nuova occasione mi spaventa affrontarla non tanto per l'ambiente lavorativo ma per principio. iniziai anche a evitare le mie amicizie siccome provavo una grande invidia nei loro confronti e mi ritrovai sempre di più da solo. Provai anche a partecipare a qualche programma di volontariato, ma anche lì iniziai ad avere paura e ad affossarmi al colloquio. mentre continuavo a cambiare lavoro e prospettive di vita in modo confusionario, mia nonna iniziò a non stare bene e qualcuno doveva rimanere a casa siccome i miei lavoravano e mia madre era finalmente uscita da un periodo dove non riusciva più a trovare lavoro. da qui iniziano i lunghi mesi del lockdown e praticamente mi impegno a badare a lei. letteralmente l'anno più lungo della mia vita. Non ho mai sopportato mia nonna in realtà l'ho sempre odiata perché si è sempre approfittata della sua posizione per manipolare mia madre e mio zio o la famiglia, infatti è sempre stata falsa e furba, ma per rispetto e principio iniziai a badare a lei. Gestirla iniziava a diventare sempre più pensate settimana dopo settimana, iniziava a perdere totalmente il controllo lanciava vasi, nascondeva sempre qualcosa per farti del male, la notte ti svegliava e ti incolpava perché non eri lì con lei. insomma i soliti problemi di chi si stava avvicinando alla demenza (credo) ma tutto questo stress mi porto a mangiare sempre di meno e a ridurmi ad un pasto al giorno, in quel periodo credo di aver perso si e no dai 5 ai 10 kili. col tempo iniziai a odiare meno mia nonna e a capire che stava letteralmente in difficoltà e praticamente mi sono ridotto a farle da madre. il tempo passa e i problemi in famiglia crescono mia madre e mio zio tendono a evadere il problema anche se loro pensavano a lavarla e a gestirla con le medicine. Mentre io invece mi sorbivo tutti i momenti più brutti della giornata. Iniziavo a non sopportare la situazione e desideravo che morisse. infatti a febbraio verso l'una di notte la trovai stesa a terra, credo mi fermai 30 secondi a guardarla li per terra per realizzare cosa stava succedendo. Poco dopo chiamai i miei e tutti si misero a piangere mentre io invece piansi per lo spavento. poco dopo
mi sedetti e inizio a fissare il vuoto al terrazzo per un ora fumando 5 sigarette in silenzio cercando di realizzare ciò che è successo. il pronto soccorso disse che gli si è fermato il cuore e si era trascinata piano piano per terra. iniziai ad arrabbiarmi perché mi sentivo in colpa per non essere riuscito a farla stare meglio o comunque a limitarle il dolore, quando aveva i momenti di lucidità si scusava e mi parlava di alcune cose particolari. da lì iniziai un periodo di lutto e smisi di mangiare. poco dopo trovai un altro lavoro, ma per alcuni problemi interni all'attività non potevo più lavorare lì. Ora mi ritrovo che ogni giorno è sempre lo stesso, ogni tanto esco con i miei amici ma tutto sembra più sterile e mi sento fuori luogo anche se gli voglio bene, l'invidia nei loro confronti mi logora perché lavorano, studiano, o si appassionano per ciò che gli piace mentre io invece rimango nel mio limbo. La mia famiglia non la sento mia, e quando sto da solo o nessuno mi sente ho iniziato ad attuare dei comportamenti molto strani: continuo a camminare per le varie stanze pensando a varie cose continuando a dare dei pugni sui mobili o comunque toccando tutto ciò che mi stimola parlando da solo. inizio ad essere ossessionato dal cambiare ogni parte del mio corpo con arti meccanici e non capisco realmente il perché. e ogni cosa che mi piaceva non ha più lo stesso sapore di una volta, anche quando guardo il frigorifero mi viene la nausea e mangio 2 volte al giorno solo perché non voglio stare sottopeso. Tutto ciò condito dalla paura di invecchiare e diventare come mia nonna. Credo di aver bisogno di aiuto ma non so dove andare e a chi chiedere.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione da lei riportata, tutta la sua sofferenza è pienamente descritta da queste parole anche se immagino che dentro di sé ne nutre ancora di più.
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo possa essere utile ritagliarsi uno spazio per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, mi dispiace per il periodo delicato che sta vivendo. Scrive di sentirsi confuso, smarrito, quindi un percorso psicologico potrebbe aiutarla a fare un po’ di chiarezza interiore.
Inoltre, quando sono comparsi i primi sintomi e quando hanno iniziato a irrigidirsi?
Infine, chieda aiuto a uno psicoterapeuta, può fare una ricerca anche direttamente qui sul portale. Almeno se ne dia l’occasione.
Buona giornata.
Dott. Fiori
buon pomeriggio, mi dispiace molto per il momento che sta vivendo; comprendo la sua difficoltà e i vissuti che riporta.
Credo che in questo momento un percorso di supporto psicologico possa aiutarla a mettere a fuoco alcuni aspetti al fine di aiutarla a stare meglio. Resto a disposizione per un eventuale confronto e approfondimenti. Saluti dott.ssa Gianna Labriola
Gentile utente, le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per iniziare un percorso di terapia. All'interno della relazione terapeutica avrà modo di capire molte cose di sé che l'aiuteranno a fare chiarezza e a superare il malessere che da tempo l'affligge. Le faccio i migliori auguri e resto a disposizione.
Dott.ssa Pamela Cornacchia
Buonasera, credo che la sua sofferenza debba trovare uno sfogo adeguato, ma anche un contenitore dove riordinare i pensieri e la percezione di sé. È un percorso che chiaramente non può fare da solo, deve assolutamente rivolgersi ad un professionista, nel pubblico o nel privato. Inizi parlandone col medico di famiglia, che spero le dara' i giusti suggerimenti. Per poter ripartire bisogna in questo momento rimanere fermi ad ascoltarsi, con pazienza i risultati non si faranno attendere. Resto a disposizione per ulteriori consigli, se le servono. Buona serata. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno,non esiti a chiedere aiuto psicologico, è necessario.Le dinamiche familiari che descrive sono state troppo opprimenti e negative.L hanno resa fragile ed insicuro con tante paure ..e difficoltà relazionali..Le mando un forte augurio Dottssa Luciana Harari.
Buongiorno, come ti sei sentito dopo aver scritto questo testo ricco di dettagli e particolari? Meglio o peggio? Il tuo modo di reagire e sopravvivere a questa situazione, ti sta portando a creare nuove occasioni di relazioni sociali e lavorative o a chiuderti sempre più in te stesso? Ti consiglio di iniziare a capire questo: cioè cosa stai facendo tu per migliorare o peggiorare la situazione? Ogni giorno inserisci qualcosa di nuovo, come se fosse "terreno fertile nella buca" in cui ti stai affossando che, invece di farti sprofondare sempre più, ti fa risalire ed uscire. In un primo colloquio conoscitivo è possibile scoprire cosa sta accadendo nella tua mente e da dove partire per organizzare una serie di incontri online o di persona che ti aiutino a focalizzare le tue capacità e i tuoi obiettivi futuri da raggiungere passo dopo passo, affinché tu possa vivere al massimo i migliori anni della tua vita. Il consiglio è di scegliere qualsiasi professionista su questo sito e iniziare un processo di cambiamento, iniziando a risvegliare le energie e le risorse di "una volta". Buon inizio.
Gentile utente di mio dottore,

dal suo racconto lei appare ormai come svuotato e smarrito. Ha perso di vista se stesso i suoi bisogni i suoi desideri e probabilmente il suo bisogno più grande in questo momento è proprio quello di ritrovarsi. Il lockdown ha alimentato in lei il senso di solitudine cominciato dapprima, motivo di profonda sofferenza. L'isolamento affettivo iniziato prima della pandemia è frutto probabilmente più che dell'invidia per i suoi amici, dei suoi vissuti depressivi. Non si sente all'altezza degli altri e ha una scarsa considerazione di se. Bisognerebbe approfondire e comprendere da dove nascano queste insicurezze e questo senso di inadeguatezza.
Sarebbe opportuno cominciasse un percorso di psicoterapia quanto prima, con lo scopo di potersi ritrovare e guardare ad un benessere più al lungo termine.
Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Buongiorno, mi dispiace davvero molto per tutto il dolore che sta vivendo e che ha espresso in quello che ha scritto.
Penso in questo momento sia importante per lei avere un suo spazio di sostegno e ascolto. Le consiglio dunque di rivolgersi ad uno psicologo.
Se vuole, sono disponibile. Anche solo per maggiori informazioni, mi scriva quando vuole.
Intanto un caro saluto,
Dott.ssa Alice Carbone
Buonasera gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Credo che stia affrontando una situazione complessa che l'ha messa a dura prova; un percorso psicologico potrebbe esserle d'aiuto per poter mettere a fuoco ciò che le sta succedendo e trovare le strategie migliori per lei. Cordialmente, dott. Simeoni.
Gentilissimo,
sono molto dispiaciuto per il momento difficile e delicato che sta vivendo.
Dal suo racconto si capisce che lei è svuotato e smarrito. Ha perso di vista i suoi bisogni e i suoi desideri. In questo momento lei dovrebbe ritrovare se stesso. Il senso di solitudine che le da sofferenza, è stato certamente peggiorato nel trascorso periodo di lockdown,
in questa situazione di bassissima autostima, sarebbe necessario approfondire le cause di queste insicurezze e questo senso di inadeguatezza, perché le dinamiche familiari che lei ha descritto sono state molto negative e l'hanno resa insicuro, fragile e con difficoltà relazionali.
Come già hanno fatto gli altri miei colleghi, le consiglio di iniziare un percorso psicologico seguito da qualche serio professionista.
Un grande in bocca al lupo per il suo futuro
dott. Rodolfo Vittori
Buongiorno
E’ importante che si prenda cura di se stesso e che si dia la possibilità’ di affrontare le sue problematiche con un lavoro di psicoterapia. Un professionista psicologo specializzato in psicoterapia può aiutarla in tal senso.
Non esiti a contattarlo
Buonasera, credo che la parte più sana e più vitale che ha le ha già comunicato la necessità di un aiuto. Può rivolgersi ad uno psicoterapeuta pubblico , rivolgendosi al suo medico curante o all'azienda sanitaria del territorio; oppure può scegliere un professionista privato online o nella sua zona, tramite il portale di "mio dottore". Credo che i vissuti di solitudine e difficoltà lavorative vadano accolti, compresi e risolti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile sig.re, la la ringrazio per aver condiviso il suo dolore, è importante cercare di capire cosa è successo nella sua vita , ciò che sta alla base del suo 'disagio esistenziale'.
Credo che sia davvero importante che vada alla ricerca di uno spazio di ascolto, un percorso psicologico potrà aiutarla in tal senso, per riprendere in mano la sua vita .
Resto a disposizione per ogni chiarimento o confronto.
Un caro saluto Dr.ssa Mariagrazia Di Cello
Salve, le consiglio di prendere un appuntamento con un/una collega per intraprendere un percorso terapeutico.
saluti
Gentile utente, mi dispiace molto per il momento che sta vivendo; comprendo la sua difficoltà e i vissuti che riporta. E’ importante che si prenda cura di se stesso attraverso un percorso psicologico.Un caro saluto
Buongiorno,
la sua richiesta di aiuto è legittima e giustificata. L'ultimo periodo, culminato con la morte della nonna, è stato per lei molto faticoso e stressante. Chieda una consulenza psicologica e potrà fare chiarezza su quello di cui ha bisogno per stare meglio. Molti auguri. Dott.ssa Franca Vocaturi
Carissimo, la situazione che racconti parla di un disagio molto grande che merita un' attenzione particolare, in gioco c'è il tuo benessere psicologico. Elemento fondamentale per fare qualsiasi passo nella vita. Sia lavorativo che amoroso, che familiare ecc. Il fatto che tu abbia raccontato qui questa spiacevole situazione ti fa uscire da quel ruolo passivo in cui spesso il "malessere" ci imprigiona, quindi Bene! Sei nel posto giusto, hai fatto il primo passo, quello più difficoltoso.

Ora scegli il professionista più adatto a te e prenditi cura di te e di questa situazione che presto avrai gli strumenti giusti per risolvere.



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