Buon pomeriggio cari dottori faccio questo post riguardo quello che sto vivendo oramai da più di 5 m
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Buon pomeriggio cari dottori faccio questo post riguardo quello che sto vivendo oramai da più di 5 mesi mi sento oramai h24 disconesso dal mondo, cioè come se non sono presente dove mi trovo oppure quando faccio qualcosa, tipo per esempio vedermi un video un film ecc e come se non lo capisco perchè mi sento proprio distaccato, mi sento come se non riesco più a vedere quello attorno come una volta.. tutto questo accompagnato con paure che faccio fatica a capire se sono pensieri perchè mi causano realmente paura come quando un bambino a paura da piccolo del mostro io ecco ho la stessa identica paura ma no del mostro, ma avere paura che mi immagino nella mente come se dovrei vedere qualcuno nella mia stanza, oppure quando vado in bagno di notte paura che mi possa trovare qualcuno nel corridoio, paura di sentire voci che mi comandano del tipo fai quella cosa, o paura di deliri come per esempio ho letto che chi soffre di psicosi, possa credere che la gente c'è l'abbia con lui oppure che i volti della gente possono prendere una forma mostruosa e quindi mi sento sempre teso per la paura come se prima o poi dovrebbe succedere, ma ad oggi ancora non mi e mai successo.... e qui arriva la mia domanda avere paure così intense come se realmente hai allucinazioni ma in realta non li hai... può portarteli ad avere ? tipo già a due notti che ieri sera mi sono addormentato alle 9 di sera perchè ero stanco da lavoro quindi prendo subito sonno, mi sveglio alle 11 non so magari perchè avevo la tv accessa quindi sentivo parlare fino alle 3 di notte non sono riuscito più a prendere sonno perchè quando chiudevo gli occhi per prendere sonno la mia testa si immaginava immagini brutte, tipo allucinazioni, deliri e così via.... dopo alle 3 grazie a dio mi sono addormentato ma non e stato un sonno bello perchè mi sono svegliato più volte.... quindi non so cosa mi stia accadendo che può essere un inizio di qualcosa di brutto... perchè una cosa che mi succede anche se non sempre quando qualcuno mi offre qualcosa mi viene la paura non e che dentro gli a messo qualcosa... anche se alla fine la bevo lo stesso ma con l'ansia adosso... può parlarsi di delirio questo?
dopo quello che mi chiedo perchè ho bisogno sempre di rassicurazioni ho da voi dottori tramite post oppure cercando su internet, e se non lo faccio mi sento peggio...
dopo quello che mi chiedo perchè ho bisogno sempre di rassicurazioni ho da voi dottori tramite post oppure cercando su internet, e se non lo faccio mi sento peggio...
Buonasera, quello che sta attraversando è molto intenso, e il bisogno di capire cosa le stia succedendo è del tutto comprensibile. I sintomi che descrive, come la sensazione di distacco dalla realtà (spesso definita "derealizzazione"), la difficoltà a sentirsi presente, i pensieri paurosi e ricorrenti legati a immagini minacciose o irreali, sono segnali che la sua mente si sta trovando in una condizione di forte iperattivazione emotiva, probabilmente legata ad ansia e stress protratti nel tempo.
È importante sottolineare che provare paura non equivale ad avere un delirio o una psicosi. Le sue paure, per quanto angoscianti, sono riconosciute da lei come pensieri spaventosi e non come realtà assolute. Questo è un punto fondamentale: chi soffre di un vero episodio psicotico perde il contatto con la realtà, mentre lei, nonostante il disagio, mostra consapevolezza e capacità critica.
Ciò che descrive potrebbe rientrare in un quadro di ansia intensa o disturbo d’ansia generalizzato, forse associato a episodi di derealizzazione e depersonalizzazione, che sono reazioni psicologiche comuni in periodi di forte stress o dopo lunghi periodi di affaticamento mentale e fisico. Anche il sonno disturbato e le immagini intrusive che compaiono quando cerca di addormentarsi sono frequenti in queste condizioni.
Il bisogno continuo di rassicurazioni – attraverso internet, i post, o altri, è un segnale chiaro che sta cercando di placare un’ansia interna difficile da gestire da solo. È un comportamento comprensibile, ma a lungo andare rischia di alimentare ulteriormente il circolo dell’insicurezza.
Il passo più importante ora è non affrontare tutto da solo. Questi segnali non vanno ignorati, ma nemmeno temuti come "inizio di qualcosa di grave": possono essere compresi e trattati efficacemente attraverso un percorso psicoterapeutico, magari integrato con una valutazione psichiatrica, per escludere o approfondire eventuali componenti cliniche. In moltissimi casi, ciò che sembra ingestibile da soli si rivela affrontabile con gli strumenti giusti.
Si dia il permesso di chiedere aiuto, non per paura, ma per prendersi cura di sé. Il fatto che lei abbia scritto questo messaggio è già un atto di consapevolezza e una prima forma di auto-protezione. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
È importante sottolineare che provare paura non equivale ad avere un delirio o una psicosi. Le sue paure, per quanto angoscianti, sono riconosciute da lei come pensieri spaventosi e non come realtà assolute. Questo è un punto fondamentale: chi soffre di un vero episodio psicotico perde il contatto con la realtà, mentre lei, nonostante il disagio, mostra consapevolezza e capacità critica.
Ciò che descrive potrebbe rientrare in un quadro di ansia intensa o disturbo d’ansia generalizzato, forse associato a episodi di derealizzazione e depersonalizzazione, che sono reazioni psicologiche comuni in periodi di forte stress o dopo lunghi periodi di affaticamento mentale e fisico. Anche il sonno disturbato e le immagini intrusive che compaiono quando cerca di addormentarsi sono frequenti in queste condizioni.
Il bisogno continuo di rassicurazioni – attraverso internet, i post, o altri, è un segnale chiaro che sta cercando di placare un’ansia interna difficile da gestire da solo. È un comportamento comprensibile, ma a lungo andare rischia di alimentare ulteriormente il circolo dell’insicurezza.
Il passo più importante ora è non affrontare tutto da solo. Questi segnali non vanno ignorati, ma nemmeno temuti come "inizio di qualcosa di grave": possono essere compresi e trattati efficacemente attraverso un percorso psicoterapeutico, magari integrato con una valutazione psichiatrica, per escludere o approfondire eventuali componenti cliniche. In moltissimi casi, ciò che sembra ingestibile da soli si rivela affrontabile con gli strumenti giusti.
Si dia il permesso di chiedere aiuto, non per paura, ma per prendersi cura di sé. Il fatto che lei abbia scritto questo messaggio è già un atto di consapevolezza e una prima forma di auto-protezione. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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Buon pomeriggio,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità e coraggio quello che stai vivendo. Dalle tue parole emerge un forte disagio che si manifesta attraverso sensazioni di distacco dalla realtà, paure intense, difficoltà a rilassarti, e pensieri ricorrenti legati a eventi spaventosi o situazioni di controllo esterno. Tutto ciò può essere molto angosciante e impattare significativamente sulla qualità della vita quotidiana, sul sonno e sulle relazioni con gli altri.
Quello che descrivi – la sensazione di non essere connesso alla realtà (detta derealizzazione o depersonalizzazione), il bisogno di continue rassicurazioni, la paura che qualcosa di terribile possa accadere anche se razionalmente sai che non sta accadendo – non significa automaticamente che tu stia sviluppando una psicosi. Spesso, queste esperienze possono rientrare in quadri d’ansia intensa, in particolare nel disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) o nei disturbi dissociativi o post-traumatici.
La tua domanda è molto importante: “Paure così intense possono portare davvero ad avere allucinazioni?”
La risposta è complessa. Le paure molto forti non causano necessariamente allucinazioni vere, ma possono generare immagini mentali intrusive o vivide, soprattutto in condizioni di stress, stanchezza, insonnia o ansia prolungata. In alcune persone particolarmente sensibili, la mente può "riempire gli spazi vuoti" con immagini o pensieri spaventosi, che però non sono vere allucinazioni (cioè percezioni sensoriali senza uno stimolo reale).
Inoltre, il bisogno continuo di cercare rassicurazioni (tramite post, internet o persone fidate) è un segnale che la tua mente sta cercando disperatamente di gestire una forte insicurezza interna. Questo è molto frequente nei disturbi d’ansia e nei disturbi ossessivi.
Detto questo, non si può e non si deve fare una diagnosi online, né basarsi su ciò che si trova su internet, perché ogni persona ha una storia unica e va ascoltata nel dettaglio, con attenzione e professionalità.
Per questi motivi, sarebbe davvero utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista della salute mentale (psicologo, psicoterapeuta o psichiatra), che possa aiutarti a fare chiarezza su ciò che stai vivendo e a trovare gli strumenti giusti per affrontarlo, evitando che la situazione si aggravi o diventi più difficile da gestire.
Con stima e disponibilità,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
grazie per aver condiviso con tanta sincerità e coraggio quello che stai vivendo. Dalle tue parole emerge un forte disagio che si manifesta attraverso sensazioni di distacco dalla realtà, paure intense, difficoltà a rilassarti, e pensieri ricorrenti legati a eventi spaventosi o situazioni di controllo esterno. Tutto ciò può essere molto angosciante e impattare significativamente sulla qualità della vita quotidiana, sul sonno e sulle relazioni con gli altri.
Quello che descrivi – la sensazione di non essere connesso alla realtà (detta derealizzazione o depersonalizzazione), il bisogno di continue rassicurazioni, la paura che qualcosa di terribile possa accadere anche se razionalmente sai che non sta accadendo – non significa automaticamente che tu stia sviluppando una psicosi. Spesso, queste esperienze possono rientrare in quadri d’ansia intensa, in particolare nel disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) o nei disturbi dissociativi o post-traumatici.
La tua domanda è molto importante: “Paure così intense possono portare davvero ad avere allucinazioni?”
La risposta è complessa. Le paure molto forti non causano necessariamente allucinazioni vere, ma possono generare immagini mentali intrusive o vivide, soprattutto in condizioni di stress, stanchezza, insonnia o ansia prolungata. In alcune persone particolarmente sensibili, la mente può "riempire gli spazi vuoti" con immagini o pensieri spaventosi, che però non sono vere allucinazioni (cioè percezioni sensoriali senza uno stimolo reale).
Inoltre, il bisogno continuo di cercare rassicurazioni (tramite post, internet o persone fidate) è un segnale che la tua mente sta cercando disperatamente di gestire una forte insicurezza interna. Questo è molto frequente nei disturbi d’ansia e nei disturbi ossessivi.
Detto questo, non si può e non si deve fare una diagnosi online, né basarsi su ciò che si trova su internet, perché ogni persona ha una storia unica e va ascoltata nel dettaglio, con attenzione e professionalità.
Per questi motivi, sarebbe davvero utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista della salute mentale (psicologo, psicoterapeuta o psichiatra), che possa aiutarti a fare chiarezza su ciò che stai vivendo e a trovare gli strumenti giusti per affrontarlo, evitando che la situazione si aggravi o diventi più difficile da gestire.
Con stima e disponibilità,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Francesco Paolo Coppola, psicologo e psicoterapeuta, ricevo in presenza a Napoli (Via del Fiumicello 7 e Salita Capodimonte 105/A) e online
Info e contatti su psicologonapoli org e nel mio profilo su MioDottore
Capisco la sua sofferenza, e vorrei iniziare aiutandola a sollevarsi da un peso che oggi sembra troppo grande da portare da solo.
Lei si pone una domanda molto importante:
“È possibile che, solo per la paura di impazzire, io possa davvero impazzire?”
È una domanda legittima e lucida, e tocca un punto chiave: i pensieri e le emozioni – soprattutto quando sono spaventosi – possono condizionare in profondità il modo in cui percepiamo noi stessi e il mondo.
Questa è, se vuole, una cattiva notizia: la mente non è una macchina neutra. Ma c’è anche una notizia molto buona: quei pensieri, per quanto potenti, non sono la realtà.
Spesso li creiamo distrattamente, ci restano in testa, e cominciamo a girarci attorno. Si moltiplicano soprattutto quando toccano ciò a cui teniamo di più, come la salute mentale, il controllo, la sicurezza.
Così da ospiti della nostra mente diventano padroni di casa, dettano legge, e ci convincono che siano loro ad avere ragione.
In proposito, un antico insegnamento tratto dal Dhammapada dice:
“Siamo tutto ciò che pensiamo. Tutto ciò che siamo sorge con i nostri pensieri. Con i nostri pensieri formiamo il mondo. Parla o agisci distrattamente, e sarai seguito dai guai così come la ruota segue il bue che tira il carro.”
Un monito semplice ma potente: la mente ha forza, ma anche direzione, e possiamo reimparare a guidarla.
Lei oggi sta ancora distinguendo ciò che pensa da ciò che accade, e questo è fondamentale. Vuol dire che c’è spazio, lucidità, possibilità di tornare a sentirsi intero e presente.
Anche il bisogno continuo di rassicurazione non è un segno di debolezza, ma un tentativo sano della mente di rimanere ancorata alla realtà, mentre è travolta dalla paura.
Per questo, un percorso psicoterapeutico può aiutarla a riconoscere questi pensieri per quello che sono: rumore, non verità. Non si tratta di impazzire, ma di imparare a mettere ordine in una mente che sta facendo troppo rumore.
Con rispetto e attenzione,
Francesco Paolo Coppola
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Capisco la sua sofferenza, e vorrei iniziare aiutandola a sollevarsi da un peso che oggi sembra troppo grande da portare da solo.
Lei si pone una domanda molto importante:
“È possibile che, solo per la paura di impazzire, io possa davvero impazzire?”
È una domanda legittima e lucida, e tocca un punto chiave: i pensieri e le emozioni – soprattutto quando sono spaventosi – possono condizionare in profondità il modo in cui percepiamo noi stessi e il mondo.
Questa è, se vuole, una cattiva notizia: la mente non è una macchina neutra. Ma c’è anche una notizia molto buona: quei pensieri, per quanto potenti, non sono la realtà.
Spesso li creiamo distrattamente, ci restano in testa, e cominciamo a girarci attorno. Si moltiplicano soprattutto quando toccano ciò a cui teniamo di più, come la salute mentale, il controllo, la sicurezza.
Così da ospiti della nostra mente diventano padroni di casa, dettano legge, e ci convincono che siano loro ad avere ragione.
In proposito, un antico insegnamento tratto dal Dhammapada dice:
“Siamo tutto ciò che pensiamo. Tutto ciò che siamo sorge con i nostri pensieri. Con i nostri pensieri formiamo il mondo. Parla o agisci distrattamente, e sarai seguito dai guai così come la ruota segue il bue che tira il carro.”
Un monito semplice ma potente: la mente ha forza, ma anche direzione, e possiamo reimparare a guidarla.
Lei oggi sta ancora distinguendo ciò che pensa da ciò che accade, e questo è fondamentale. Vuol dire che c’è spazio, lucidità, possibilità di tornare a sentirsi intero e presente.
Anche il bisogno continuo di rassicurazione non è un segno di debolezza, ma un tentativo sano della mente di rimanere ancorata alla realtà, mentre è travolta dalla paura.
Per questo, un percorso psicoterapeutico può aiutarla a riconoscere questi pensieri per quello che sono: rumore, non verità. Non si tratta di impazzire, ma di imparare a mettere ordine in una mente che sta facendo troppo rumore.
Con rispetto e attenzione,
Francesco Paolo Coppola
Gentile utente di mio dottore,
I suoi pensieri e le sue preoccupazioni sono l espressione di un disturbo di matrice ansiosa
Inizi un percorso di psicoterapia, vedrà che con il tempo uscirà dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
I suoi pensieri e le sue preoccupazioni sono l espressione di un disturbo di matrice ansiosa
Inizi un percorso di psicoterapia, vedrà che con il tempo uscirà dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente,
Capisco che si senta strano, come se tutto fosse irreale o come se chiunque possa farle del male. È una sensazione difficile, ma non è in pericolo.
A volte il cervello si scollega un po’ per difendersi da troppo stress o paura, ma questo non significa impazzire. È come se fosse un modo in cui la mente reagisce. E ci sono modi per tornare a sentirsi presenti.
Se ha bisogno di parlare di qualsiasi cosa, sono a disposizione.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
Capisco che si senta strano, come se tutto fosse irreale o come se chiunque possa farle del male. È una sensazione difficile, ma non è in pericolo.
A volte il cervello si scollega un po’ per difendersi da troppo stress o paura, ma questo non significa impazzire. È come se fosse un modo in cui la mente reagisce. E ci sono modi per tornare a sentirsi presenti.
Se ha bisogno di parlare di qualsiasi cosa, sono a disposizione.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
Caro utente,
ciò che descrivi è molto importante e va accolto con la giusta attenzione: l’intensità delle tue sensazioni, le paure e le immagini che ti tormentano meritano ascolto e supporto professionale. Ti invitiamo caldamente a rivolgerti al più presto a uno psichiatra, che potrà aiutarti a comprendere meglio ciò che stai vivendo e, se necessario, a iniziare un percorso integrato.
Non sei solo, e chiedere aiuto è il primo passo per tornare a stare meglio.
Un caro saluto.
ciò che descrivi è molto importante e va accolto con la giusta attenzione: l’intensità delle tue sensazioni, le paure e le immagini che ti tormentano meritano ascolto e supporto professionale. Ti invitiamo caldamente a rivolgerti al più presto a uno psichiatra, che potrà aiutarti a comprendere meglio ciò che stai vivendo e, se necessario, a iniziare un percorso integrato.
Non sei solo, e chiedere aiuto è il primo passo per tornare a stare meglio.
Un caro saluto.
Buongiorno.. da quello che scrivi mi arriva una forte ansia, stai passando un periodo difficile o stressante? E' successo qualcosa prima di vedere comparire questi sintomi? Molto spesso l'ansia comporta preoccupazioni eccessive, la sensazione di sentirsi dissociati, non dormire bene, avere paure irrealistiche (es. trovarsi qualcuno nel corridoio), paranoie.. comunque ti vorrei rassicurare sul fatto che NON è la paura in sè di avere deliri o allucinazioni a provocarli. E' possibile che ci sia un "disturbo" sottostante a questi sintomi, prova a focalizzare la tua attenzione su come stai, come ti senti emotivamente.. prova a fermarti e scavare un po' più a fondo su quello che stai vivendo. Un caro saluto
la tua non è una perdita di contatto con la realtà, è una perdita di fiducia in te stesso e nei tuoi pensieri.
Hai paura di avere allucinazioni, ma ciò che descrivi non sono allucinazioni: sono immagini mentali prodotte dalla paura stessa, che continui ad alimentare cercando conferme e rassicurazioni.
Chi ha un delirio non se lo chiede. Chi ha paura di avere un delirio, è ancora lucidamente dentro la realtà.
La sensazione di disconnessione che provi è una reazione del cervello che entra in modalità “difesa”: si spegne per non farti sentire troppo.
Non sei fuori dalla realtà, sei iper-connesso al tuo mondo interno, al punto da scollegarti da quello esterno.
E ora stai rinforzando il circolo vizioso.
Più chiedi conferme, più confermi a te stesso che sei in pericolo.
La tua mente ha imparato che cercare sollievo è l’unico modo per sopravvivere… ma così facendo mantieni il problema in vita.
“E se avessi un delirio?” non è la domanda da farti.
Quella utile è: “Cosa sto facendo io, ogni giorno, per costruire questa paura?”
Il vero antidoto non è capire o controllare, ma fare esperienza guidata del fatto che nulla di ciò che temi sta accadendo davvero.
La mente è come una lente d’ingrandimento: più osservi un pensiero, più lo fai diventare enorme.
È tempo di spegnere la lente e tornare a vivere, un passo alla volta, senza farti bloccare da immagini che non esistono.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Hai paura di avere allucinazioni, ma ciò che descrivi non sono allucinazioni: sono immagini mentali prodotte dalla paura stessa, che continui ad alimentare cercando conferme e rassicurazioni.
Chi ha un delirio non se lo chiede. Chi ha paura di avere un delirio, è ancora lucidamente dentro la realtà.
La sensazione di disconnessione che provi è una reazione del cervello che entra in modalità “difesa”: si spegne per non farti sentire troppo.
Non sei fuori dalla realtà, sei iper-connesso al tuo mondo interno, al punto da scollegarti da quello esterno.
E ora stai rinforzando il circolo vizioso.
Più chiedi conferme, più confermi a te stesso che sei in pericolo.
La tua mente ha imparato che cercare sollievo è l’unico modo per sopravvivere… ma così facendo mantieni il problema in vita.
“E se avessi un delirio?” non è la domanda da farti.
Quella utile è: “Cosa sto facendo io, ogni giorno, per costruire questa paura?”
Il vero antidoto non è capire o controllare, ma fare esperienza guidata del fatto che nulla di ciò che temi sta accadendo davvero.
La mente è come una lente d’ingrandimento: più osservi un pensiero, più lo fai diventare enorme.
È tempo di spegnere la lente e tornare a vivere, un passo alla volta, senza farti bloccare da immagini che non esistono.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile utente,
quello che descrive non è un esordio psicotico, ma un forte stato ansioso con pensieri ossessivi e derealizzazione. La sua continua ricerca di rassicurazioni alimenta il circolo vizioso della paura. È fondamentale affrontare queste difficoltà con uno psicologo per imparare a gestire i pensieri intrusivi e ridurre l’ansia. Non sta impazzendo, ma ha bisogno di aiuto professionale.
Dott. Michele Scalese – Psicologo
quello che descrive non è un esordio psicotico, ma un forte stato ansioso con pensieri ossessivi e derealizzazione. La sua continua ricerca di rassicurazioni alimenta il circolo vizioso della paura. È fondamentale affrontare queste difficoltà con uno psicologo per imparare a gestire i pensieri intrusivi e ridurre l’ansia. Non sta impazzendo, ma ha bisogno di aiuto professionale.
Dott. Michele Scalese – Psicologo
Buon pomeriggio,
dalle tue parole emerge un forte disagio, che ti accompagna ormai da diversi mesi e che sta influenzando in modo importante il tuo benessere quotidiano, il sonno e la percezione della realtà.
Le sensazioni di distacco, le paure intense e i pensieri che descrivi meritano attenzione e ascolto in un contesto protetto, dove poterli esplorare con calma e senza giudizio. È comprensibile cercare rassicurazioni, soprattutto quando si prova confusione e ansia rispetto a ciò che si sta vivendo. Tuttavia, per comprendere davvero cosa sta accadendo e trovare strumenti efficaci per stare meglio, è importante rivolgersi a un professionista in uno spazio dedicato.
Se vuoi, possiamo fissare un primo colloquio insieme. Scrivimi in privato quando vuoi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in studio a Palermo
dalle tue parole emerge un forte disagio, che ti accompagna ormai da diversi mesi e che sta influenzando in modo importante il tuo benessere quotidiano, il sonno e la percezione della realtà.
Le sensazioni di distacco, le paure intense e i pensieri che descrivi meritano attenzione e ascolto in un contesto protetto, dove poterli esplorare con calma e senza giudizio. È comprensibile cercare rassicurazioni, soprattutto quando si prova confusione e ansia rispetto a ciò che si sta vivendo. Tuttavia, per comprendere davvero cosa sta accadendo e trovare strumenti efficaci per stare meglio, è importante rivolgersi a un professionista in uno spazio dedicato.
Se vuoi, possiamo fissare un primo colloquio insieme. Scrivimi in privato quando vuoi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in studio a Palermo
il quadro sottolinea la pervasività dei pensieri e credo sia importantissimo rivolgersi ad uno psichiatra
Quello che descrivi — la sensazione costante di essere “distaccato”, le paure di vedere o sentire qualcosa che non c’è, il bisogno continuo di rassicurazioni — assomiglia molto a un quadro d’ansia con pensieri ossessivi e derealizzazione, non a una psicosi.
Ti spiego alcuni punti chiave:
• Derealizzazione/Depersonalizzazione: sentirsi disconnessi, come se le cose intorno non fossero reali, è un sintomo frequente dell’ansia protratta. Non significa “impazzire”, ma che la mente è sovraccarica e fatica a sentirsi radicata nel presente.
• Paure di allucinazioni o deliri: avere paura che accadano, immaginarseli, controllare costantemente che non ci siano… non è la stessa cosa che averli. Nella psicosi chi vive un’allucinazione o un delirio non lo mette in dubbio, lo percepisce come vero. Tu invece sei consapevole, spaventato e cerchi conferme: questa è una differenza fondamentale.
• Pensieri intrusivi: le immagini brutte che compaiono quando chiudi gli occhi o la paura che qualcuno ti abbia messo qualcosa da bere sono esempi di pensieri ossessivi. Ti spaventano perché sembrano reali, ma in realtà sono prodotti della tua mente sotto ansia.
• Rassicurazioni continue: il fatto che tu senta il bisogno di chiedere sempre conferme o cercare su internet fa parte del circolo ossessivo: nel breve ti calma, ma nel lungo alimenta la paura.
La tua non è l’evoluzione di una psicosi, ma un disturbo d’ansia che si cronicizza e si autoalimenta con i controlli e le paure.
Cosa puoi fare adesso:
• Porta questo racconto a un psichiatra o psicologo clinico: è importante che qualcuno ti aiuti a interrompere questo ciclo, anche valutando un supporto farmacologico se serve.
• Lavora su tecniche di grounding: descrivere a voce o mentalmente 5 cose che vedi, 4 che tocchi, 3 che senti con l’udito, 2 che annusi, 1 che gusti. Ti aiuta a riportare la mente nel presente.
• Limita la ricerca di sintomi online: è uno dei principali fattori che mantengono viva l’ansia.
• Cura il sonno e la routine quotidiana: la mancanza di riposo amplifica le paure e la percezione di irrealtà.
So che la paura di “iniziare a delirare” sembra reale, ma ricordati: il fatto stesso che ti poni il dubbio e cerchi conferme è già la prova che non stai vivendo una psicosi. Stai vivendo un’ansia forte che va presa sul serio e trattata con l’aiuto giusto.
Dott.ssa De Pretto
Ti spiego alcuni punti chiave:
• Derealizzazione/Depersonalizzazione: sentirsi disconnessi, come se le cose intorno non fossero reali, è un sintomo frequente dell’ansia protratta. Non significa “impazzire”, ma che la mente è sovraccarica e fatica a sentirsi radicata nel presente.
• Paure di allucinazioni o deliri: avere paura che accadano, immaginarseli, controllare costantemente che non ci siano… non è la stessa cosa che averli. Nella psicosi chi vive un’allucinazione o un delirio non lo mette in dubbio, lo percepisce come vero. Tu invece sei consapevole, spaventato e cerchi conferme: questa è una differenza fondamentale.
• Pensieri intrusivi: le immagini brutte che compaiono quando chiudi gli occhi o la paura che qualcuno ti abbia messo qualcosa da bere sono esempi di pensieri ossessivi. Ti spaventano perché sembrano reali, ma in realtà sono prodotti della tua mente sotto ansia.
• Rassicurazioni continue: il fatto che tu senta il bisogno di chiedere sempre conferme o cercare su internet fa parte del circolo ossessivo: nel breve ti calma, ma nel lungo alimenta la paura.
La tua non è l’evoluzione di una psicosi, ma un disturbo d’ansia che si cronicizza e si autoalimenta con i controlli e le paure.
Cosa puoi fare adesso:
• Porta questo racconto a un psichiatra o psicologo clinico: è importante che qualcuno ti aiuti a interrompere questo ciclo, anche valutando un supporto farmacologico se serve.
• Lavora su tecniche di grounding: descrivere a voce o mentalmente 5 cose che vedi, 4 che tocchi, 3 che senti con l’udito, 2 che annusi, 1 che gusti. Ti aiuta a riportare la mente nel presente.
• Limita la ricerca di sintomi online: è uno dei principali fattori che mantengono viva l’ansia.
• Cura il sonno e la routine quotidiana: la mancanza di riposo amplifica le paure e la percezione di irrealtà.
So che la paura di “iniziare a delirare” sembra reale, ma ricordati: il fatto stesso che ti poni il dubbio e cerchi conferme è già la prova che non stai vivendo una psicosi. Stai vivendo un’ansia forte che va presa sul serio e trattata con l’aiuto giusto.
Dott.ssa De Pretto
Buon pomeriggio, grazie per aver condiviso con così tanta sincerità quello che stai vivendo. Dal tuo racconto emergono sintomi di forte ansia, derealizzazione e preoccupazioni intrusive, accompagnati da paure intense e bisogno costante di rassicurazioni. Posso capire quanto tutto questo sia spaventoso e destabilizzante: non è semplice convivere con pensieri e sensazioni che sembrano “reali” ma che non corrispondono alla realtà.
La sensazione di non essere presente nel momento, di sentirsi distaccato da ciò che accade può essere una risposta che può emergere in periodi di stress intenso, ansia prolungata o eventi traumatici. Non significa che tu stia “perdendo il contatto con la realtà”, ma è un campanello che indica stanchezza mentale ed emotiva. Le paure che descrivi, come immagini o pensieri di minaccia, rientrano spesso nel quadro dei pensieri intrusivi: la mente può creare scenari molto vividi che generano ansia, senza che questi siano reali.
Non tutte le paure o immagini intense corrispondono a deliri o psicosi.
Tuttavia, se queste immagini diventano frequenti, convincenti o ti portano a comportamenti di evitamento, è importante affrontarle con un professionista. Cercare conferme su internet o da altri è un meccanismo naturale per gestire l’ansia, ma può diventare un circolo che mantiene alta la tensione.
L’obiettivo è imparare gradualmente a tollerare l’incertezza senza sentirsi sopraffatti.
Le tue esperienze meritano attenzione professionale: non stai perdendo il controllo, ma il tuo cervello sta reagendo a stress e ansia intensa. Un percorso terapeutico mirato può ridurre significativamente le sensazioni di distacco, ansia e paure intrusive.
Un saluto e buon vento
La sensazione di non essere presente nel momento, di sentirsi distaccato da ciò che accade può essere una risposta che può emergere in periodi di stress intenso, ansia prolungata o eventi traumatici. Non significa che tu stia “perdendo il contatto con la realtà”, ma è un campanello che indica stanchezza mentale ed emotiva. Le paure che descrivi, come immagini o pensieri di minaccia, rientrano spesso nel quadro dei pensieri intrusivi: la mente può creare scenari molto vividi che generano ansia, senza che questi siano reali.
Non tutte le paure o immagini intense corrispondono a deliri o psicosi.
Tuttavia, se queste immagini diventano frequenti, convincenti o ti portano a comportamenti di evitamento, è importante affrontarle con un professionista. Cercare conferme su internet o da altri è un meccanismo naturale per gestire l’ansia, ma può diventare un circolo che mantiene alta la tensione.
L’obiettivo è imparare gradualmente a tollerare l’incertezza senza sentirsi sopraffatti.
Le tue esperienze meritano attenzione professionale: non stai perdendo il controllo, ma il tuo cervello sta reagendo a stress e ansia intensa. Un percorso terapeutico mirato può ridurre significativamente le sensazioni di distacco, ansia e paure intrusive.
Un saluto e buon vento
I sintomi che descrivi — il senso di distacco dalla realtà (derealizzazione), le paure intense e intrusive, il bisogno costante di rassicurazioni — indicano un livello importante di ansia e disagio psichico, ma non necessariamente una condizione psicotica. Il timore che “potrebbe succedere qualcosa di brutto” è alimentato dall’ansia anticipatoria e dalla tua sensibilità, non da segnali certi di un disturbo grave.
Tuttavia, è fondamentale non affrontare tutto questo da solo. Ti consiglio con urgenza di rivolgerti a uno psicologo o psichiatra per una valutazione accurata: non per “etichettare” ciò che provi, ma per iniziare un percorso di supporto adatto a te. Con l’aiuto giusto, è possibile ridurre questi pensieri, migliorare il tuo stato di coscienza e recuperare benessere e sicurezza nella tua quotidianità. Chiedere aiuto, come stai facendo, è già un passo prezioso.
Tuttavia, è fondamentale non affrontare tutto questo da solo. Ti consiglio con urgenza di rivolgerti a uno psicologo o psichiatra per una valutazione accurata: non per “etichettare” ciò che provi, ma per iniziare un percorso di supporto adatto a te. Con l’aiuto giusto, è possibile ridurre questi pensieri, migliorare il tuo stato di coscienza e recuperare benessere e sicurezza nella tua quotidianità. Chiedere aiuto, come stai facendo, è già un passo prezioso.
Capisco quanto possa essere difficile convivere con queste sensazioni di distacco, paure ricorrenti e immagini intrusive che ti fanno sentire in tensione continua: il fatto che tu sia consapevole di ciò che provi è già una risorsa, perché significa che riesci a distinguere tra ciò che temi e ciò che realmente accade; spesso la mente, sotto stress, amplifica pensieri e scenari spaventosi facendoli sembrare più reali di quanto siano, e questo può generare ansia, difficoltà a dormire e bisogno costante di rassicurazioni; in questi momenti un sostegno psicologico può aiutarti a dare un senso a ciò che stai vivendo, ridurre il peso della paura e trovare strategie più efficaci per gestire ansia e sonno; se senti che è il momento giusto, possiamo fissare un primo incontro così da parlarne insieme in uno spazio sicuro e costruire passo dopo passo nuove risorse per affrontare tutto questo
Caro utente, grazie per aver condiviso questo suo vissuto angosciante. Le consiglierei di intraprendere un percorso psicologico per approfondire meglio la sintomatologia che riporta, analizzando anche cosa sia accaduto in precedenza. Resto a disposizione e le auguro il meglio.
Buongiorno, purtroppo non c'è una risposta univoca a ciò che chiede, credo che le sue emozioni vadano comprese all'interno di un contesto accogliente nel quale sentirsi al sicuro. Le emozioni ci danno sempre delle informazioni è che spesso è difficile capire quali, e senza una guida, consultando esclusivamente internet, rischia di incrementarle e basta. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Gentilissimo, quando ci troviamo in una situazione di forte allarme, magari causato da stress, preoccupazioni o ansie, il nostro cervello tende a rintracciare tutti quegli stimoli che ci portano a pensare che ci stia succedendo qualcosa di negativo. La ricerca di rassicurazioni può servire al momento, ma non spiega il motivo per cui si trova in questo stato. Per questo motivo le rassicurazioni che cerca anche su internet non la soddisfano. Tenga presente che esiste il Bias confirmatorio, altro non è che un errore del pensiero che tutti facciamo nel confermarci le cose che accadono con quelle che pensiamo, perchè è più facile confermare che disconfermare. Più siamo in allarme e più diventa facile suggestionarci su cose negative. Spero di esserle stata d'aiuto
Buongiorno, intanto la ringrazio per aver condiviso i suoi pensieri ed i suoi stati d'animo, immagino non sia stato facile.
Da quello che descrive, sta vivendo un insieme di sensazioni molto intense e faticose da sostenere.
Le voci e i pensieri che ritornano continuamente hanno evidentemente un peso reale che influenza il suo stare nel mondo.
Forse più che categorizzare tali pensieri sarebbe più utile capire insieme il significato che quest'ultimi hanno per lei e quale interpretazione le sta dando.
Si potrebbe pensare di osservare insieme ad un terapeuta come queste esperienze prendono forma e come la fanno sentire, così che lei non debba affrontarle da solo e si possano trovare modi che la aiutino a ritrovare un senso di sicurezza ed equilibrio.
Da quello che descrive, sta vivendo un insieme di sensazioni molto intense e faticose da sostenere.
Le voci e i pensieri che ritornano continuamente hanno evidentemente un peso reale che influenza il suo stare nel mondo.
Forse più che categorizzare tali pensieri sarebbe più utile capire insieme il significato che quest'ultimi hanno per lei e quale interpretazione le sta dando.
Si potrebbe pensare di osservare insieme ad un terapeuta come queste esperienze prendono forma e come la fanno sentire, così che lei non debba affrontarle da solo e si possano trovare modi che la aiutino a ritrovare un senso di sicurezza ed equilibrio.
La sensazione di distacco dal mondo, come se fossi spettatore della tua vita o incapace di vivere pienamente ciò che accade, è qualcosa che in psicologia chiamiamo depersonalizzazione o derealizzazione. È spesso una risposta a stress prolungato, ansia intensa o sonno irregolare, e può farti percepire ogni piccolo stimolo come “minaccioso” o spaventoso.
Le paure vivide che descrivi sono pensieri intrusivi legati all’ansia, simili alle paure intense di un bambino, e non deliri.. Questo è un segnale che la tua mente è sotto stress, non che stai perdendo il contatto con la realtà.
Il fatto che il sonno sia irregolare e che tu resti sveglio a rimuginare amplifica queste sensazioni: quando il cervello è stanco, tende a creare immagini vivide e spaventose, proprio perché è iperattivo e in allerta. La buona notizia è che con strategie mirate è possibile ridurre intensità e frequenza di queste esperienze.
Alcune cose che possono aiutare subito: mantenere routine regolari, creare momenti di calma prima di dormire, fare esercizi di respirazione o grounding, e parlare dei tuoi pensieri in sicurezza, con un professionista o una persona di fiducia. Anche piccoli contatti sociali possono aiutare a sentirsi meno isolati e a ridurre l’ansia. Rimane però fondamentale non affrontarlo da solo: cercare supporto professionale ti aiuterà a gestire questi sintomi prima che diventino più pesanti, a ritrovare senso di presenza nella vita e a dormire meglio. Se ti va posso aiutarti a creare un piccolo piano quotidiano concreto per affrontare ansia, pensieri intrusivi e distacco dalla realtà, così da sentirti più stabile giorno per giorno. Fammi sapere caro :)
Le paure vivide che descrivi sono pensieri intrusivi legati all’ansia, simili alle paure intense di un bambino, e non deliri.. Questo è un segnale che la tua mente è sotto stress, non che stai perdendo il contatto con la realtà.
Il fatto che il sonno sia irregolare e che tu resti sveglio a rimuginare amplifica queste sensazioni: quando il cervello è stanco, tende a creare immagini vivide e spaventose, proprio perché è iperattivo e in allerta. La buona notizia è che con strategie mirate è possibile ridurre intensità e frequenza di queste esperienze.
Alcune cose che possono aiutare subito: mantenere routine regolari, creare momenti di calma prima di dormire, fare esercizi di respirazione o grounding, e parlare dei tuoi pensieri in sicurezza, con un professionista o una persona di fiducia. Anche piccoli contatti sociali possono aiutare a sentirsi meno isolati e a ridurre l’ansia. Rimane però fondamentale non affrontarlo da solo: cercare supporto professionale ti aiuterà a gestire questi sintomi prima che diventino più pesanti, a ritrovare senso di presenza nella vita e a dormire meglio. Se ti va posso aiutarti a creare un piccolo piano quotidiano concreto per affrontare ansia, pensieri intrusivi e distacco dalla realtà, così da sentirti più stabile giorno per giorno. Fammi sapere caro :)
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Dalle sue parole emerge una forte difficoltà a sentirsi presente e connesso con ciò che la circonda, accompagnata da paure che assumono la forma di immagini intrusive e timori legati alla perdita di controllo. Ciò che colpisce è la tensione tra il riconoscere che non si tratta di esperienze reali e, allo stesso tempo, il viverle come minacciose al punto da temere che possano trasformarsi in qualcosa di più grave. Questo continuo stato di allerta sembra alimentare sia l’insonnia che il bisogno di rassicurazioni, come se la mente fosse costantemente impegnata a vigilare su possibili pericoli. È importante notare come, nonostante le paure, lei mantenga un contatto con la realtà che le permette di distinguere tra immaginazione e fatti concreti: un segnale da cui ripartire. In un percorso personale potrebbe trovare uno spazio protetto per dare significato a queste esperienze e comprendere cosa le stia comunicando la sua mente attraverso tali immagini.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito.
Un caro saluto,
Dott. Mauro Terracciano.
Dalle sue parole emerge una forte difficoltà a sentirsi presente e connesso con ciò che la circonda, accompagnata da paure che assumono la forma di immagini intrusive e timori legati alla perdita di controllo. Ciò che colpisce è la tensione tra il riconoscere che non si tratta di esperienze reali e, allo stesso tempo, il viverle come minacciose al punto da temere che possano trasformarsi in qualcosa di più grave. Questo continuo stato di allerta sembra alimentare sia l’insonnia che il bisogno di rassicurazioni, come se la mente fosse costantemente impegnata a vigilare su possibili pericoli. È importante notare come, nonostante le paure, lei mantenga un contatto con la realtà che le permette di distinguere tra immaginazione e fatti concreti: un segnale da cui ripartire. In un percorso personale potrebbe trovare uno spazio protetto per dare significato a queste esperienze e comprendere cosa le stia comunicando la sua mente attraverso tali immagini.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito.
Un caro saluto,
Dott. Mauro Terracciano.
Buongiorno,
prima di tutto è molto importante e coraggioso il fatto che tu abbia deciso di condividere ciò che stai vivendo. I sintomi che descrivi — quella sensazione di essere "disconnesso", di non essere davvero presente, le paure improvvise e intrusive, le difficoltà a dormire, i pensieri ricorrenti legati a possibili pericoli — sono segnali che qualcosa dentro di te sta chiedendo attenzione e cura.
Molte delle sensazioni che riporti possono manifestarsi in condizioni di ansia intensa, Sentirsi spaventati da pensieri che sembrano troppo vividi o “fuori controllo” può essere davvero destabilizzante, ma questo non significa automaticamente che tu stia sviluppando un disturbo psicotico. Le persone che stanno vivendo davvero un delirio, spesso non si pongono dubbi su ciò che percepiscono.
Detto questo, i sintomi che riporti meritano un approfondimento clinico. Parlare con uno psicologo clinico o psichiatra ti aiuterebbe ad avere una lettura chiara, a distinguere i pensieri dalla realtà e a trovare strumenti concreti per ritrovare stabilità.
un caro saluto.
prima di tutto è molto importante e coraggioso il fatto che tu abbia deciso di condividere ciò che stai vivendo. I sintomi che descrivi — quella sensazione di essere "disconnesso", di non essere davvero presente, le paure improvvise e intrusive, le difficoltà a dormire, i pensieri ricorrenti legati a possibili pericoli — sono segnali che qualcosa dentro di te sta chiedendo attenzione e cura.
Molte delle sensazioni che riporti possono manifestarsi in condizioni di ansia intensa, Sentirsi spaventati da pensieri che sembrano troppo vividi o “fuori controllo” può essere davvero destabilizzante, ma questo non significa automaticamente che tu stia sviluppando un disturbo psicotico. Le persone che stanno vivendo davvero un delirio, spesso non si pongono dubbi su ciò che percepiscono.
Detto questo, i sintomi che riporti meritano un approfondimento clinico. Parlare con uno psicologo clinico o psichiatra ti aiuterebbe ad avere una lettura chiara, a distinguere i pensieri dalla realtà e a trovare strumenti concreti per ritrovare stabilità.
un caro saluto.
Gentile utente,
da quanto descrive emerge una forte ansia accompagnata da sintomi di derealizzazione e depersonalizzazione — cioè quella sensazione di sentirsi “distaccato” dalla realtà o da sé stessi — che spesso si manifesta nei periodi di stress intenso o di forte preoccupazione per la propria salute mentale. Le paure che riporta (di poter avere allucinazioni o deliri, o che qualcosa di grave possa accadere nella mente) sono frequenti in persone che vivono un’ansia elevata e che temono di “perdere il controllo”. Tuttavia, da quanto scrive, lei è ben consapevole che queste paure sono irrazionali e non corrispondono alla realtà — questo è un elemento importante che distingue l’ansia o il disturbo ossessivo da un disturbo psicotico vero e proprio.
L’ipercontrollo, la ricerca continua di rassicurazioni e l’attenzione costante ai propri pensieri e sensazioni alimentano purtroppo il circolo dell’ansia, mantenendo vivo il timore che possa “succedere qualcosa di brutto”. Non è affatto raro che la mente, quando è molto stanca o spaventata, “produca immagini intrusive” o pensieri spaventosi, ma questi non significano che stia impazzendo o che stia sviluppando una psicosi.
Le consiglio di parlarne quanto prima con la sua psicoterapeuta o con uno specialista (psichiatra o psicologo clinico) per poter valutare meglio la natura di questi sintomi, contenere l’ansia e regolare la paura del “perdere il controllo”. Un percorso psicologico, eventualmente integrato da una valutazione psichiatrica, potrà aiutarla a ritrovare stabilità e sicurezza, oltre che a ridurre le sensazioni di distacco e i pensieri spaventosi.
Nel frattempo, cerchi di evitare la ricerca di informazioni su internet — che può amplificare la paura — e di mantenere una routine regolare con sonno, pasti e attività quotidiane.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
da quanto descrive emerge una forte ansia accompagnata da sintomi di derealizzazione e depersonalizzazione — cioè quella sensazione di sentirsi “distaccato” dalla realtà o da sé stessi — che spesso si manifesta nei periodi di stress intenso o di forte preoccupazione per la propria salute mentale. Le paure che riporta (di poter avere allucinazioni o deliri, o che qualcosa di grave possa accadere nella mente) sono frequenti in persone che vivono un’ansia elevata e che temono di “perdere il controllo”. Tuttavia, da quanto scrive, lei è ben consapevole che queste paure sono irrazionali e non corrispondono alla realtà — questo è un elemento importante che distingue l’ansia o il disturbo ossessivo da un disturbo psicotico vero e proprio.
L’ipercontrollo, la ricerca continua di rassicurazioni e l’attenzione costante ai propri pensieri e sensazioni alimentano purtroppo il circolo dell’ansia, mantenendo vivo il timore che possa “succedere qualcosa di brutto”. Non è affatto raro che la mente, quando è molto stanca o spaventata, “produca immagini intrusive” o pensieri spaventosi, ma questi non significano che stia impazzendo o che stia sviluppando una psicosi.
Le consiglio di parlarne quanto prima con la sua psicoterapeuta o con uno specialista (psichiatra o psicologo clinico) per poter valutare meglio la natura di questi sintomi, contenere l’ansia e regolare la paura del “perdere il controllo”. Un percorso psicologico, eventualmente integrato da una valutazione psichiatrica, potrà aiutarla a ritrovare stabilità e sicurezza, oltre che a ridurre le sensazioni di distacco e i pensieri spaventosi.
Nel frattempo, cerchi di evitare la ricerca di informazioni su internet — che può amplificare la paura — e di mantenere una routine regolare con sonno, pasti e attività quotidiane.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
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