A breve dovrò iscrivere mia figlia alla scuola secondaria di primo grado. Lei da sempre vorrebbe far

25 risposte
A breve dovrò iscrivere mia figlia alla scuola secondaria di primo grado. Lei da sempre vorrebbe fare un determinato istituto convintissima del percorso triennale e ovviamente felice poiché lo frequenteranno anche le sue più care amiche. Io per motivi di orario e offerta formativa vorrei iscriverla in un altro istituto. Lei è assolutamente contraria e non vuole capire e accettare questa mia scelta e le ragioni che ci sono alla base. Cerco di sostenerla sempre poiché il suo benessere è la mia priorità, lei e’ la luce della mia vita e il suo futuro (compreso quello scolastico) la mia priorità. Da sempre una bambina socievole equilibrata e didatticamente preparata. Potrebbe questa mia scelta forzata compromettere il suo equilibrio? Per questo sono combattuta se cedere nella sua richiesta o meno. Grazie per l’ascolto.
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, grazie per aver condiviso questa situazione che sicuramente sta comportando una riflessione importante. Comprendo il conflitto interiore che sta vivendo, dato che desidera fare il meglio per sua figlia, ma si trova ad affrontare una difficoltà nel conciliare le sue esigenze pratiche e quelle della ragazza. La scuola secondaria di primo grado è un passaggio significativo nella vita di un ragazzo e, per molti, è anche una tappa cruciale nella costruzione della propria identità e nel consolidamento dei legami sociali.
Il fatto che sua figlia desideri frequentare un determinato istituto, soprattutto perché le sue amiche lo faranno, è comprensibile e mostra quanto le relazioni sociali e il senso di appartenenza siano importanti per lei in questa fase della vita. La sua reazione alla proposta di un'altra scuola, quindi, potrebbe essere una risposta naturale alla paura di perdere il contesto che conosce e che la fa sentire sicura.
Tuttavia, la sua scelta di un altro istituto, sebbene per motivi validi legati all'orario e all'offerta formativa, potrebbe essere percepita da sua figlia come una forzatura che mina il suo desiderio di continuità e il suo senso di indipendenza, soprattutto se non riesce a comprenderne pienamente le ragioni.
È importante che si cerchi di coinvolgerla nella discussione, facendo emergere i benefici della sua scelta, spiegandole con calma e chiarezza i motivi che la guidano, ma anche riconoscendo e legittimando i suoi sentimenti di delusione. La frustrazione che sta vivendo potrebbe essere più acuta se non si sente ascoltata o compresa. Sostenere il suo benessere psicologico in questa fase è cruciale, e le sue emozioni e opinioni vanno prese in considerazione in modo equilibrato. Un’opzione potrebbe essere quella di esplorare insieme a sua figlia le differenze tra i due istituti, mettendo in evidenza le opportunità che il nuovo percorso potrebbe offrirle. In questo modo, non solo si dà valore alla sua opinione, ma si aiuta anche a comprendere che, sebbene il cambiamento possa sembrare difficile, può anche portare a nuove esperienze positive. Potrebbe essere utile anche rassicurarla sul fatto che le amicizie non devono per forza essere perse, e che questa nuova esperienza potrebbe arricchire la sua vita.
In ogni caso, se il cambiamento dovesse causare un disagio prolungato o una difficoltà nel gestire la situazione, sarebbe utile parlarne con un professionista, come uno psicologo, per aiutarla ad affrontare al meglio il processo di adattamento.
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Dott. Tommaso Giovannetti
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco il dilemma in cui si trova: da un lato il desiderio di scegliere ciò che ritiene migliore per il futuro di sua figlia, dall’altro la paura che una decisione contrastante con i suoi desideri possa minare il suo equilibrio o la vostra relazione. L’obiettivo non è solo trovare la soluzione “giusta”, ma anche trasformare questa esperienza in un'opportunità di crescita per lei e per sua figlia.
Per sua figlia, l’idea di frequentare una scuola con le sue amiche rappresenta sicurezza, continuità e appartenenza. È normale che viva la possibilità di un cambiamento come una minaccia al suo equilibrio attuale. Tuttavia, è importante aiutarla a comprendere che la sua capacità di fare nuove amicizie e affrontare situazioni diverse è una competenza fondamentale per la vita.
Lei desidera il meglio per sua figlia, e questo è evidente. Ma è utile chiedersi: quanto questa scelta è basata su ciò che è davvero indispensabile per sua figlia e quanto su preoccupazioni logistiche o personali?
Una scelta scolastica può attivare ansie profonde, sia in lei come genitore sia in sua figlia. Un supporto terapeutico potrebbe aiutarla a ridurre il peso emotivo di questa decisione, insegnandole a comunicare serenità e fiducia.
Non è tanto la scelta della scuola a determinare l’equilibrio di sua figlia, quanto il modo in cui questa scelta viene gestita insieme.
Dott. Tommaso Giovannetti
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, sicuramente lei mette sul piatto due punti ugualmente validi: le sue idee rispetto al futuro e al livello d'istruzione e le volontà di sua figlia. La scelta perfetta non esiste, sicuramente ogni decisone avrà i suoi pro ed i suoi contro. Non so dirle se la sua decisone potrebbe compromettere il benessere di sua figlia, forse questo nessuno lo sa. Inoltre cosa immagina possa accadere di brutto che la preoccupa? Secondo lei potrebbe essere valutabile un compromesso tra di voi? Come mai non le piace la scelta di sua figlia?
Cosa significherebbe per lei lasciarla scegliere per sè?
I genitori voglio sempre il meglio possibile per i figli, potreste riflettere insieme sui pro e contro della scelta, scegliendo insieme cosa fare.
Rimango a disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Lavinia Sestito
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Salve Signora,
le posso garantire che la scelta la deve fare sua figlia, nn lei per questioni "pratiche".
La vita spesso non è pratica, ma la viviamo ugualmente.
Per esperienza lavorativa e non solo, le dico in tutta serenità che la scuola imposta dai genitori, oltre ad altre dinamiche ovviamente, ha creato non pochi problemi ad i pazienti che vedo nel mio quotidiano, da anni.
Le auguro di fare la scelta giusta, che non sempre sarà quella che lei vuole.
Un caro saluto
Lavinia
Dott.ssa Elisa Boccacci
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gent.ma, dalla descrizione che fornisce di sua figlia (socievole, equilibrata, ecc.), possiamo dedurre che possiede le risorse necessarie per ben adattarsi a una nuova situazione. Questo include la capacità di instaurare nuovi legami di amicizia e di gestire l'inevitabile frustrazione iniziale che potrebbe derivare da quella che percepisce come un'imposizione. Tuttavia, è importante considerare quanto siano preziose le amicizie "positive" durante l'adolescenza, un periodo della vita in cui i legami sociali possono avere un impatto significativo. Le suggerisco quindi di valutare attentamente se l'offerta formativa della scuola proposta rappresenti un vantaggio così significativo rispetto all'alternativa e se non sia effettivamente possibile trovare una soluzione nella gestione degli orari.

Spero che la mia riflessione possa esserle da spunto per meglio orientare la sua decisione, resto a disposizione.
Gentile utente, lei ha delle valide motivazioni per la quale voglia far comprendere a sua figlia l'importanza di prendere in considerazione un altro istituto per la sua formazione scolastica. Ascolti attentamente le motivazioni di sua faglia attraverso una comunicazione aperta, un sostegno empatico e un atteggiamento di comprensione e accettazione. Mostrando il suo supporto e la sua disponibilità le permetterà di favorire il suo sviluppo personale e accademico, ma soprattutto di imparare a prendere da sola delle decisioni che possano essere "giuste o sbagliate". Resto a sua disposizione Dott.ssa Valentina Pisciotta
Dott.ssa Laura Messina
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, la situazione che descrive è certamente delicata e comprensibile, poiché tocca temi importanti come il benessere emotivo di sua figlia, il suo sviluppo personale e l'organizzazione familiare. Da quanto racconta, sua figlia sembra essere una bambina socievole, equilibrata e preparata, elementi che suggeriscono una base solida su cui si fonda la sua capacità di adattamento. Tuttavia, il rifiuto che manifesta rispetto alla sua scelta potrebbe derivare non solo dall'attaccamento al gruppo di amiche, ma anche dal bisogno di sentirsi ascoltata e rispettata nelle sue aspirazioni e desideri.
Forzare una decisione senza un dialogo autentico potrebbe creare tensione e, a lungo termine, incidere sulla fiducia e sulla comunicazione tra voi. Allo stesso tempo, cedere senza valutare a fondo le implicazioni pratiche potrebbero generare difficoltà future. Sarebbe utile considerare un approccio che integri le esigenze di entrambi: può provare a spiegare con calma e chiarezza i motivi della sua scelta, ascoltando attentamente anche i sentimenti ei timori di sua figlia, cercando magari un compromesso che valorizza le sue emozioni ma che tenga conto anche necessità delle familiari.
Per affrontare questo momento con maggiore serenità e trovare la soluzione più adatta, potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicologo dell'età evolutiva. Un professionista potrà offrirle uno spazio sicuro per esplorare i suoi dubbi e comprendere a fondo i bisogni di sua figlia, aiutandovi a costruire insieme una decisione che rispetti il ​​benessere di tutta la famiglia. Un caro saluto.
Dott.ssa Francesca Di Costanzo
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Salve, la ringrazio per aver scritto.
Potrebbe essere di aiuto comprendere le motivazioni più profonde della contrarietà di sua figlia a un eventuale cambio (ad esempio la paura di non saper fare nuovamente amicizia, la tristezza dovuta al separarsi da alcuni legami, oppure il timore che l’altro istituto possa essere troppo difficile). Comprendere ciò può permettere di capire meglio di quali rassicurazioni ha bisogno sua figlia, interrogando nel frattempo anche le proprie attese verso il suo futuro formativo. È certamente un passaggio importante che andrà accompagnato e sostenuto.
Un saluto cordiale,
Dott.ssa Di Costanzo
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Gentile utente, comprendo la difficoltà e la tensione che si generano quando le scelte per il futuro scolastico dei propri figli si intrecciano con le aspettative e i desideri personali. Il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado è un momento importante per ogni bambino, e può suscitare reazioni contrastanti sia nei genitori che nei ragazzi. In particolare, la situazione che descrive, con il contrasto tra il desiderio di sua figlia di frequentare un determinato istituto e la sua scelta motivata da ragioni pratiche, è un aspetto delicato che richiede molta attenzione e sensibilità.
Dal punto di vista psicologico, un cambiamento che viene percepito come forzato o non compreso potrebbe influire sul benessere della bambina, soprattutto se non si riesce a dare spazio alle sue emozioni e alle sue ragioni. Il fatto che sua figlia sia “convintissima” della sua scelta e non sembri pronta ad accettare un’alternativa potrebbe indicare che la decisione scolastica rappresenta per lei non solo un aspetto pratico, ma anche un elemento importante per il suo equilibrio emotivo, legato sia alla continuità con le amiche che alla sua autopercezione.
In questo contesto, potrebbe essere utile avviare un dialogo aperto, cercando di comprendere meglio le sue paure e le motivazioni che stanno alla base della sua opposizione. Spiegare con calma e chiarezza le ragioni che la portano a preferire un altro istituto, cercando di rassicurarla e renderla partecipe del processo decisionale, potrebbe contribuire a ridurre la sua resistenza e aiutarla a vedere la situazione da una prospettiva più ampia.
Detto questo, la decisione finale dovrebbe tenere conto sia delle necessità pratiche (come l'orario e l'offerta formativa) che del benessere emotivo di sua figlia, trovando un equilibrio che le permetta di sentirsi supportata, ma anche di affrontare un cambiamento che la aiuti a crescere e a svilupparsi come individuo.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento. Dott.ssa Veronica Savio
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, innanzitutto, voglio riconoscere quanto ci sia affetto e preoccupazione nelle sue parole per sua figlia. Si percepisce chiaramente che la sua priorità è il benessere della sua bambina, e questo è un valore molto importante. Le scelte che riguardano la crescita e l’educazione dei nostri figli sono sempre delicate, e la sua riflessione sul futuro scolastico di sua figlia denota una grande attenzione al suo equilibrio e alla sua serenità. Dal punto di vista psicologico, è comprensibile che sua figlia reagisca in modo così forte alla proposta di cambiare l'istituto a cui è legata, soprattutto perché vede in questa scuola non solo un percorso didattico, ma anche una parte importante delle sue relazioni sociali. All’età della scuola secondaria di primo grado, i legami con le amicizie sono molto significativi, e la sua opposizione potrebbe derivare dal timore di perdere queste connessioni, che le danno un senso di sicurezza e appartenenza. Il fatto che sua figlia sia convinta della sua scelta e della sua visione del futuro scolastico è del tutto naturale, ma ciò non significa che non possa anche adattarsi a un cambiamento, con il giusto supporto. Il suo dubbio, ovvero se la sua decisione possa compromettere l'equilibrio di sua figlia, è legittimo. In effetti, il cambiamento in sé non è mai facile, specialmente quando riguarda un aspetto così importante come la scuola e le relazioni con i coetanei. Tuttavia, è anche importante considerare che la vita è fatta di scelte e adattamenti, e la capacità di affrontare cambiamenti può essere una risorsa preziosa per il futuro. Ovviamente, questo non significa che il cambiamento non porti con sé delle difficoltà, ma con il giusto supporto e un dialogo aperto, sua figlia può imparare a gestire anche questa situazione. Le consiglio di continuare a ascoltarla, cercando di comprendere appieno le sue paure e preoccupazioni. Potrebbe essere utile esplorare insieme a lei cosa teme esattamente riguardo alla nuova scuola: è solo una questione di amicizie, o ci sono altre preoccupazioni, come l’adattamento a un ambiente nuovo, il timore di non fare nuove amicizie, o la paura di non essere accettata? Questi sono tutti aspetti che, una volta compresi, possono essere affrontati in modo più concreto, rassicurandola e accompagnandola in questo processo. Al contempo, è importante che lei le spieghi con chiarezza le ragioni alla base della sua scelta, ma cercando di farlo in modo che sua figlia si senta comunque supportata e compresa. Potrebbe essere utile farle vedere che anche se la scelta potrebbe non essere quella che inizialmente desiderava, ci sono comunque opportunità positive che potrebbero emergere da questa nuova esperienza. La sua apertura al dialogo e la sua disponibilità a tenere in considerazione i suoi desideri contribuiranno a mantenere un equilibrio nella relazione e a ridurre la sensazione di "forzatura" che potrebbe percepire. Non c’è una risposta univoca a questa situazione, e capisco il conflitto che sta vivendo. Quello che può sicuramente fare è cercare un compromesso che permetta a sua figlia di sentirsi ascoltata, ma anche di comprendere l’importanza della sua scelta, che è motivata da ragioni valide e orientate al suo bene. Se dovesse risultare difficile trovare un accordo, potrebbe anche essere utile coinvolgere un esperto, come un consulente scolastico o uno psicologo, che possa aiutarvi ad affrontare insieme le preoccupazioni di sua figlia e a guidarla in questo momento di transizione. Le auguro di trovare la serenità nella sua decisione, consapevole che sta facendo del suo meglio per sua figlia. Mi permetto di dire che, se il suo amore e la sua attenzione rimarranno costanti, sua figlia troverà in lei una risorsa fondamentale per affrontare qualsiasi cambiamento. Le auguro una buona giornata e rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore riflessione o domanda. Dott. Andrea Boggero
Dott. Stefano Recchia
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Roma
Gentile utente, grazie per la sua condivisione. Sua figlia si appresta a frequentare le scuole medie. Ogni cambio di ciclo di istruzione è sempre un momento di passaggio delicato. Sua figlia vorrebbe frequentare un certo istituto per continuare a stare con le sue amiche. Questo è sicuramente un elemento che potrebbe rendere meno traumatico il passaggio. Stare con le sue amiche sicuramente la rassicura e le da forza. Consideri anche che sta diventando un adolescente, con tutte le difficoltà che questo passaggio di età comporta. Provi a condividere con lei i motivi della scelta dell'altro istituto adottando una comunicazione pacata ed equilibrata. Ascolti anche le sue ragioni e provate a trovare un punto d'incontro. Potrebbe essere questo anche un bel modo di rafforzare il vostro rapporto proprio in funzione del passaggio d'età che sta avvenendo. Spero di esserle stato d'aiuto. Resto a disposizione. La ringrazio. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Dott.ssa Franca Sebastiana Goddi
Psicologo, Neuropsicologo, Psicoterapeuta
Mazzano Romano
Salve, dare la possibilità a sua figlia di frequentare un istituto che le piace e per cui è convintissima, a parer mio, è la migliore scelta che da madre possa fare; l'autonomia (in particolare modo nelle scelte per lei importanti) è un aspetto fondamentale per l'equilibrio della persona stessa.
Dott.ssa Antonella Colazzo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Seclì
salve, opterei per appoggiare la scelta di sua figlia.
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissima, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrive, e comprendo quanto a volte il ruolo del genitore possa essere complesso, soprattutto quando ci chiediamo quale sia effettivamente la scelta giusta rispetto al futuro dei nostri figli. Credo che sia importante, data la natura della scelta che sua figlia si trova a fare, dato anche il periodo adolescenziale che sta attraversando, che sia importante validare le sue scelte, soprattutto se ben motivate. Provare ad avere un dialogo di confronto costruttivo con lei, magari facendo anche una lista dei pro e dei contro rispetto alle due possibilità, potrebbe aiutarvi a ragionare insieme sulla scelta da prendere.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
Salve, parli con sua figlia, le spieghi le sue ragioni e le sue difficoltà, le spieghi perchè vorrebbe così tanto un'istituto diverso per lei, ed ascolti le ragioni della ragazza, le amicizie sono fondamentali a quest'età, cerchi di rassicurarla e di capire cosa la rende così convinta del percorso futuro. Finché ognuna resterà sulle proprie posizioni sarà complicato capirsi. In ogni caso, qualsiasi sia la scelta finale non deve sembrarle e non deve essere un'imposizione, dovrà essere una scelta condivisa. Spero di esserle stata d'aiuto. buona serata
Dott. Vincenzo Capretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Grazie per aver condiviso questa situazione. La tua preoccupazione è comprensibile, ed è evidente che il benessere di tua figlia sia la tua priorità. Forzare una decisione contraria ai suoi desideri potrebbe generare momentanee difficoltà emotive, ma è importante che comprenda le tue motivazioni, nate dal desiderio di offrirle il meglio per il suo futuro. Avvia un dialogo aperto, spiegando le ragioni della tua scelta e ascoltando le sue emozioni senza sminuirle. Considera di visitare insieme entrambe le scuole, così che possa vedere i vantaggi del percorso che proponi. Valuta soluzioni intermedie, come mantenere i rapporti con le sue amiche al di fuori dell’ambito scolastico. Rassicurala che, qualunque scelta venga fatta, sarai al suo fianco per sostenerla e garantirle un percorso sereno. Un caro saluto. Dr. Vincenzo Capretto
Dott.ssa Gisella La Palombara
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lanciano
Salve, la sua preoccupazione per il benessere e il futuro di sua figlia emerge chiaramente dalle sue parole. Per sua figlia, il passaggio alla scuola secondaria di primo grado rappresenta un momento delicato e di crescita, in cui intrecciano aspettative, desideri e il bisogno di sentirsi parte di un gruppo, come dimostrano il suo entusiasmo per la scuola scelta e l’importanza attribuita alla presenza delle amiche. Allo stesso tempo, la sua preoccupazione come mamma per l’organizzazione famigliare e l’offerta formativa sono aspetti altrettanto importanti e validi.
Un possibile approccio potrebbe essere quello di trasformare questo momento di conflitto in un’opportunità di dialogo e condivisione: sentirsi ascoltata e coinvolta nella decisione potrebbe aiutarla a percepire che il suo punto di vista è importante, anche se la scelta finale potrebbe non coincidere con il suo desiderio. Un professionista dell’età evolutiva potrà aiutarvi a instaurare questa dialogo condiviso nel miglior modo e gestire questa fase delicata in modo che entrambe vi sentiate comprese e serene, riconoscendo quanto questa scelta inciderà su senso di autonomia e fiducia di sua figlia.
Rimango a disposizione se ha voglia di approfondire.
Un caro saluto
Gentilissima, sicuramente se la sua scelta dovesse avere la meglio sua figlia potrebbe risentirne, come è normale che sia dal momento che quello è il suo desiderio. Tuttavia, credo però che si possa negoziare e trovare un compromesso in modo da venirvi incontro entrambe. La scelta della scuola secondaria è importante per un'adolescente, perciò è necessario valutare con cautela e discuterne insieme, provando a tenere in considerazione diverse vie. Se vuole possiamo parlarne insieme per supportarla meglio in questa delicata fase. Saluti, dott.ssa Alessia Muscas
Prof.ssa Laura Volpini
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Provi a far confrontare sua figlia con le due diverse offerte formative. Parlatene in chiave di curricula scolastici offerti. Si faccia spiegare da sua figlia le ragioni della sua scelta, al di là delle sue amicizie. Se sua figlia le dà delle ragioni che lei non condivide, ma che seguono una sua logica e sono coerenti, rifletta sulla scelta migliore da fare. La passione e l'entusiasmo sono sempre foriere di buoni risultati e di soddisfazione.
Dott. Simone Rampin
Psicologo, Psicoterapeuta
Albignasego
Buonasera, capisco molte le sue ragioni, le questioni pratiche che ruotano attorno alla scelta della scuola. Già di per sé la scelta della scuola implica una grande difficoltà per molti giovani e il cambiamento dalla medie alle superiori spesso é vissuto come una grande incognita, un ostacolo da affrontare che talvolta può divenire meno complicato se sono presenti amici e altre conoscenze. Potrebbe essere utile capire se sua figlia al di la del fatto che voglia frequentare la stessa scuola delle sue amiche nutre un certo interesse per quel tipo di scuola,; in secondo in luogo mi sento di consigliarle di lasciarla autonoma nella scelta della scuola senza tuttavia privarsi di potere avere un confronto in merito.
Dott.ssa Stefania Militello
Psicologo, Psicologo clinico
Sassari
Gentile Utente, la scelta della scuola potrebbe generare inizialmente disagio in sua figlia, ma con un adeguato supporto emotivo e psicologico, sarà in grado di adattarsi nel tempo. Le consiglio di parlarle apertamente riguardo le motivazioni della sua scelta, ascoltando le sue eventuali preoccupazioni. Se possibile, potrebbe essere utile visitare la scuola insieme, in modo che possa familiarizzare con l'ambiente e sentirsi più tranquilla. Il suo supporto costante sarà determinante nel favorire una transizione serena. Un caro saluto
Dott.ssa Giovanna Lastella
Psicologo, Psicologo clinico
Busto Arsizio
Gentilissima , capisco bene le sue perplessità , il desiderio di farle fare la scelta che a lei sempre più giusta e opportuna , ma questo potrebbe comportare anche dei problemi sia nell'immediato che in futuro: il rapporto con sua figlia potrebbe essere incrinato perché si potrebbe sentire condizionata da questa sua volontà e poi se il percorso scolastico non dovesse scorrere fluidamente , sua figlia le addosserebbe tutte le colpe.
Provi a riflettere con lei o a farle fare degli incontri di orientamento per essere certe della scelta più oculata per lei.
Cordialmente
Dott.ssa Lastella
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
La scelta della scuola secondaria di primo grado è un momento importante per il futuro scolastico e personale di un ragazzo o una ragazza, e comprendo pienamente i suoi dubbi e la sua apprensione. Da un lato, desidera garantire a sua figlia un'istruzione adeguata e compatibile con le esigenze organizzative della famiglia, dall'altro vuole rispettare i suoi desideri e la sua serenità.

Forzare una scelta che non coincide con le aspettative e i desideri di sua figlia potrebbe generare in lei un senso di frustrazione o di incomprensione. Tuttavia, è anche importante valutare se le sue motivazioni siano fondate su reali necessità organizzative e su un’analisi obiettiva delle opportunità formative che potrebbe offrirle l’istituto da lei scelto. Il confronto e il dialogo aperto con sua figlia possono essere fondamentali per trovare un punto d’incontro, spiegandole con calma e chiarezza le sue ragioni e ascoltando con empatia le sue emozioni e i suoi bisogni.

Al tempo stesso, non va trascurato il fatto che la dimensione sociale (la possibilità di frequentare le amiche) rappresenta una parte molto importante per un adolescente, poiché influisce sul suo benessere e sulla motivazione scolastica. Valutare anche il contesto sociale e il suo desiderio di mantenere i legami potrebbe aiutare a prendere una decisione più bilanciata.

In situazioni come questa, dove il peso emotivo e decisionale è significativo, potrebbe essere utile e consigliato rivolgersi a uno specialista. Un supporto psicologico potrebbe aiutarla a esplorare i suoi dubbi, trovare la soluzione più adatta e garantire il benessere emotivo di entrambe.

Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, capisco profondamente il suo dilemma e l’amore che traspare dalle sue parole nei confronti di sua figlia. Da quello che scrive, sembra che lei stia cercando di prendere la decisione migliore per il suo futuro, valutando sia aspetti pratici che formativi, ma allo stesso tempo teme che questa scelta imposta possa avere un impatto sul suo equilibrio emotivo e sul suo benessere.

La scuola, soprattutto in una fase di crescita così delicata come la preadolescenza, non è solo un luogo di apprendimento, ma anche uno spazio di relazioni, esperienze e crescita personale. Per sua figlia, il desiderio di frequentare l’istituto scelto non sembra legato solo alla presenza delle sue amiche, ma anche a una convinzione sul percorso che vuole intraprendere. Sentirsi ascoltata e considerata nelle decisioni che riguardano la sua vita potrebbe essere per lei un elemento importante per affrontare con serenità questa nuova fase.

Forzarla a una scelta che non sente sua potrebbe generare frustrazione o resistenza, ma allo stesso tempo è comprensibile che lei, come genitore, voglia guidarla verso ciò che ritiene più giusto. Forse potrebbe essere utile provare a trovare un punto di incontro: approfondire insieme le opportunità offerte da entrambe le scuole, magari coinvolgendo anche qualche insegnante o facendo una visita agli istituti per farle vivere l’esperienza più concretamente.

Più che una decisione imposta, potrebbe diventare un percorso condiviso, in cui si prende in considerazione il suo punto di vista, aiutandola a comprendere le sue ragioni senza farle sentire che la sua opinione non ha valore. Questo potrebbe aiutarla a sentirsi più coinvolta nella scelta e ad affrontarla con maggiore serenità.

In ogni caso, qualunque sia la decisione finale, ciò che conta di più è che lei continui a essere il suo punto di riferimento, facendole sentire che la sua felicità e il suo benessere restano la priorità. Il dialogo aperto e il supporto costante saranno la chiave per aiutarla ad affrontare il cambiamento nel modo più positivo possibile.

Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Laura Pietropinto
Psicologo, Psicologo clinico
Pontecagnano
Ciao. È comprensibile sentirsi combattuti in una situazione del genere, specialmente quando si tratta del benessere di tua figlia. È importante considerare sia le sue esigenze e desideri, sia le ragioni pratiche che ti portano a preferire un altro istituto.

La scelta della scuola può avere un impatto significativo sul suo equilibrio emotivo e sulla sua motivazione scolastica. Se la scuola che desidera frequentare la renderà felice e soddisfatta, potrebbe essere utile valutare la situazione con attenzione. D’altra parte, se l’istituto che hai in mente offre opportunità migliori in termini di formazione e orari, potrebbe essere altrettanto valido.

Potresti considerare di avere un dialogo aperto con tua figlia, spiegando le tue ragioni in modo chiaro e ascoltando le sue preoccupazioni. Potreste anche visitare insieme entrambi gli istituti, per darle l’opportunità di vedere di persona le differenze e le possibilità di ciascuno. Questo potrebbe aiutarla a sentirsi coinvolta nella decisione e a capire meglio il tuo punto di vista.

Infine, se la scelta finale dovesse ricadere su un istituto diverso da quello che desidera, è importante rassicurarla sul fatto che il cambiamento può portare anche a nuove opportunità e amicizie. La comunicazione aperta e il supporto emotivo saranno fondamentali per aiutarla ad affrontare questa transizione.

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