Sono una studentessa universitaria e ho 23 anni. Sono fidanzata con il mio attuale ragazzo da 3 anni
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Sono una studentessa universitaria e ho 23 anni. Sono fidanzata con il mio attuale ragazzo da 3 anni. Abbiamo la stessa età e se lo dovessi descrivere direi che è un ragazzo molto solare, è un grande lavoratore, è una persona molto concreta, ama la sua famiglia e il suo lavoro, mostra determinazione negli obiettivi che si prefigge ed è molto socievole. Tuttavia, a parte il primo anno di relazione, cala di romanticismo e spesso non mi sento ascoltata e vista da lui. Io non vorrei chissà che cosa, ma anche un bigliettino con scritto ti amo oppure mi piacerebbe sentirmi dire “ho visto una cosa che mi ha fatto pensare subito a te”. Non si ricorda bene il giorno del mio compleanno, né cosa mi piace mangiare oppure le mie canzoni preferite. Io di lui ricordo ogni singolo dettaglio. Nonostante io gli abbia fatto presente che vorrei sentirmi più vista e amata, lui mi dice cose del tipo “non ti basta quello che già faccio?” e se proprio fa quel gesto che per me fa la differenza lo fa dopo che mi vede veramente tanto triste. Io sono un inguaribile romantica, amo le piccole cose. Poi mi piace molto viaggiare, cosa che lui fa solo perché lo voglio io e lamentandosi pure. Poi mi piace la cultura, e a lui della cultura non gliene frega un fico secco. Però poi mi guardo attorno e vedo i ragazzi di oggi che non rispettano né la propria ragazza e né tantomeno la propria famiglia e non hanno voglia di lavorare o di studiare e allora mi sento un ingrata per non apprezzare ciò che ho, perché fondamentalmente lui li rispetta, e il suo linguaggio d’amore consiste nel vederci ogni giorno e nel rendermi partecipe della sia vita, e soprattutto mi include in ogni cosa che fa perché ci tiene alla mia presenza (cosa che per me non è scontata). Tuttavia è molto testardo, cocciuto, si arrabbia facilmente, non che io sia diversa sotto questo punto di vista, e proprio per questo a volte penso che lui avrebbe bisogno di una ragazza diversa da me e io un ragazzo diverso da lui. Io sono completamente inserita nella sua famiglia e lui nella mia, tanto che a 5 mesi di relazione la sua famiglia ci ha regalato le fedine di fidanzamento. Confesso che questo gesto mi ha fatta sentire come se volessero dire “così non puoi scappare” perché effettivamente prima di stare con me lui era completamente l’opposto di ciò che è ora: si drogava, non lavorava, non si allenava, non aveva obiettivi. Io ho avuto un’influenza positiva e forte su di lui, dato che l’ho praticamente plasmato in ciò che lui è ora. Figuratevi che nemmeno voleva prendere il diploma, e se lo sta prendendo solo ora a 23 dopo che io lo sto aiutando a studiare. Ha iniziato ad allenarsi e a dimagrire perché l’ho convinto io, ha smesso di drogarsi perché l’ho aiutato io. Ho fatto tanto per lui, però sembra sempre che non basti. Lo vedo lontano rispetto a ciò che vorrei io per me. Ora arriviamo alla questione dell’orientamento sessuale: sin da piccola (15 anni) mi sono piaciute sia le ragazze che i ragazzi, ma non ho mai vissuto una relazione o avuto un rapporto sessuale con una ragazza, solo qualche bacio. Quando da piccola ho provato a parlarne con la mia famiglia (omofoba, tradizionalista e cattolica) mi sono andati tutti contro facendomi seppellire questa parte di me in fondo a un mucchio di cose. Tuttavia questa parte di me a intervalli non tanto regolari emerge sempre, non tanto per chi ho davanti ma perché vorrei tanto sapere cosa si prova, sfogare questa mia curiosità e capire se ho una preferenza per uno dei due sessi. Per ora mi piace una ragazza con cui ho fatto il tirocinio e ho impressione di piacerle anch’io, lei mi viene a salutare e mi da a parlare, stessa cosa faccio io anche se in modo molto impacciato. Lei non è bellissima, ma è solare, dolce tanto che si vede a un chilometro di distanza, sembra una persona romantica, ha il mio stesso senso dell’umorismo e ama viaggiare. Avrei tanto voglia di abbracciarla, conoscerla per lo meno e poi capire cosa dovrei fare ma in tutto questo processo uscirebbe fuori che lei mi piace conoscendomi e farei solo una figuraccia con lei (perché sono fidanzata) con me stessa (perché metterei implicitamente il piede il due scarpe) e con il mio ragazzo (perché non se lo merita). Quindi mi trovo in un limbo: non so se continuare la mia relazione e lasciarmi tutto alle spalle (ma con la paura che questo mio desiderio repressi possa riemergere prima o poi con un’altra ragazza) oppure lasciare il mio ragazzo per mettermi in gioco una buona volta e per tutte e capire chi sono e cosa voglio esattamente. Tuttavia se lo lasciassi non saprei nemmeno cosa gli dovrei dire…cosa gli dovrei dire? Forse mi piace una ragazza? Non capisco se sono bisessuale o lesbica? (Anche perché l’attrazione che provo per gli uomini spesso poi mi porta a schifarli a livello sessuale a lungo termine). Poi ho paura di pentirmene a vita perché veramente è un ragazzo con la testa sulle spalle e che MATERIALMENTE non mi fa mancare nulla. Poi penso che se scoprissi che mi piacciono principalmente le ragazze avrei problemi con la mia famiglia e nel mio paesino mi giudicherebbero tutti compresi i miei amici, dovrei mettere in discussione la mia intera personalità. Che poi il corpo femminile oggettivamente mi piace molto di più di quello maschile, ma non vorrei che tutto questo desiderio sia legato alla curiosità di provare e non al piacere reale. Sono estremamente confusa, attendo risposta, grazie.
Salve, l identità personale come quella sessuale è di fondamentale importanza. essa dirige, il nostro ciclo vitale. Sarebbe opportuno indagare gli aspetti di personalità attraverso una psicoterapia individuale. Inoltre il suo fidanzato, che lei stessa definisce come una" brava persona", meriterebbe di poter scegliere di vivere una vita piena ed in consapevolezza.
Resto a disposizione.
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Carissima, grazie per il suo messaggio. I piani sono diversi e spesso si sovrappongono. Le mancanze che riscontra da parte del suo ragazzo sembrano essere importanti ai suoi occhi ma forse secondarie rispetto al tema dell'orientamento sessuale, perchè è come se stessimo dicendo che il vero motivo per cui mette in discussione la relazione non sono tanto le mancanze di attenzioni quanto proprio l'attrazione per il suo ragazzo in quanto uomo. Sembra che l'esplorazione della sessualità non se la possa concedere da un lato perchè c'è un forte investimento su di lei da parte del ragazzo (l'ha salvato dall'autodistruzione, droga, rinuncia agli studi etc.) ma anche da parte della sua famiglia che vi ha messo gli anelli al dito (sia per non far scappare il ragazzo, ma anche probabilmente per seppellire le sue pulsioni che quando le ha confidate la sua famiglia ha censurato). Probabilmente si trova in un momento in cui è chiamata a scegliere se accogliere un futuro già scritto, per carità sicuro ma che non le appartiene appieno, e un futuro da esplorare, da scoprire non solo per ciò che le può offrire ma come viaggio di scoperta di sé. Credo che solo passando attraverso questo viaggio di conoscenza di noi stessi sia poi possibile effettuare scelte consapevole, non dettate dal senso di dovere, da aspetti culturali o dall'idea di comfort. Per qualsiasi necessità mi trova a disposizione, Valentina Penati
Gentilissima,
Capisco la tua profonda confusione e il conflitto interiore che stai vivendo, e il tuo coraggio nel riflettere su tutto questo è ammirevole.
Ciò che descrivi, ovvero l’attrazione per entrambi i sessi, il desiderio represso e l’incertezza sull’orientamento, potrebbe indicare una bisessualità o una fase di esplorazione identitaria, comune nei giovani.
La tua relazione stabile ma insoddisfacente e l’attrazione per questa ragazza riflettono un bisogno di romanticismo e connessione che il tuo ragazzo non colma, amplificato dalla tua repressione familiare.
Non devi decidere subito.
Ti consiglio di parlarne con uno psicoterapeuta per esplorare i tuoi sentimenti senza giudizio.
Se decidi di parlare col tuo ragazzo, potresti dire: “Ho bisogno di tempo per capire chi sono, forse c’è qualcosa che non riguarda te”.
Sii onesta, ma graduale.
Lasciare o restare dipende da cosa vuoi davvero: sicurezza o autenticità.
La paura del giudizio è reale, ma un percorso personale può aiutarti a gestirla.
Resto a disposizione per eventuali necessità, un caro saluto
Capisco la tua profonda confusione e il conflitto interiore che stai vivendo, e il tuo coraggio nel riflettere su tutto questo è ammirevole.
Ciò che descrivi, ovvero l’attrazione per entrambi i sessi, il desiderio represso e l’incertezza sull’orientamento, potrebbe indicare una bisessualità o una fase di esplorazione identitaria, comune nei giovani.
La tua relazione stabile ma insoddisfacente e l’attrazione per questa ragazza riflettono un bisogno di romanticismo e connessione che il tuo ragazzo non colma, amplificato dalla tua repressione familiare.
Non devi decidere subito.
Ti consiglio di parlarne con uno psicoterapeuta per esplorare i tuoi sentimenti senza giudizio.
Se decidi di parlare col tuo ragazzo, potresti dire: “Ho bisogno di tempo per capire chi sono, forse c’è qualcosa che non riguarda te”.
Sii onesta, ma graduale.
Lasciare o restare dipende da cosa vuoi davvero: sicurezza o autenticità.
La paura del giudizio è reale, ma un percorso personale può aiutarti a gestirla.
Resto a disposizione per eventuali necessità, un caro saluto
Carissima,
ti ringrazio innanzitutto per aver condiviso la tua storia con così tanta sincerità e profondità. Hai descritto in modo molto lucido la complessità della tua situazione, sia sul piano relazionale sia sul piano personale e identitario.
Sul tuo rapporto di coppia: è evidente che tu e il tuo ragazzo siate due persone diverse sotto molti aspetti, dai gusti (romanticismo, viaggi, cultura) ai modi di comunicare e di vivere la relazione. Lui sembra mostrare amore con la presenza quotidiana e il coinvolgerti nella sua vita, ma tu senti la mancanza di attenzioni più emotive e romantiche, che per te sono fondamentali. Il fatto che tu ti senta in colpa perché lui “ha la testa sulle spalle” o perché lo hai aiutato molto non significa che i tuoi bisogni emotivi siano meno validi. Non sei ingrata: semplicemente desideri vivere una relazione che ti rispecchi di più.
Il cambiamento che hai visto in lui è stato importante, e certamente c’è stato un tuo ruolo determinante. Tuttavia, una relazione sana non dovrebbe basarsi sul “plasmare” l’altro o sul senso di debito. Se oggi ti senti distante da ciò che vorresti per te, è giusto chiederti se stai restando più per riconoscenza o per amore.
Sul tuo orientamento sessuale: le tue parole rivelano che questa parte di te non è mai davvero scomparsa, nonostante tu l’abbia a lungo repressa. Il tuo interesse verso le donne non appare soltanto come curiosità, ma come un bisogno autentico di capire meglio chi sei e cosa desideri. È anche comprensibile la paura di affrontare il giudizio familiare o sociale, soprattutto in un contesto più piccolo e tradizionale.
Il fatto che a lungo termine provi un certo “schifo sessuale” verso gli uomini può essere un segnale da esplorare con attenzione, perché può avere diverse spiegazioni (legate all’orientamento, ma anche ad aspetti emotivi o relazionali).
Non sei obbligata a prendere decisioni drastiche subito. A volte può essere utile darsi il permesso di conoscersi meglio prima di fare scelte definitive. Tuttavia, se dentro di te senti che la relazione attuale non ti rappresenta più o non ti rende felice, è giusto rispettare anche questa consapevolezza. Non si tratta solo di “non far mancare nulla materialmente”, ma di sentirsi pienamente viste, amate e realizzate.
Cosa dire al tuo ragazzo? È comprensibile che ti senta bloccata su come affrontare un eventuale discorso con lui. Non sei obbligata a spiegargli tutto nei minimi dettagli finché non ti senti pronta. Tuttavia, se la relazione non ti rende più serena, potresti iniziare a dirgli che senti di avere bisogni diversi, che stai vivendo una grande confusione su chi sei e su cosa desideri nella tua vita, e che questo coinvolge anche aspetti profondi della tua identità. Non sarebbe corretto però continuare la relazione se senti che non è più autentica per te, perché rischi di ferire te stessa e lui.
Il dubbio se tu sia bisessuale o lesbica non ha bisogno di una risposta immediata. L’orientamento sessuale è un aspetto complesso e personale, che spesso richiede tempo per essere definito. È normale sentirsi confuse, specialmente se non hai avuto esperienze complete con entrambi i sessi.
Il consiglio più importante: non sei sola in tutto questo. Parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta può aiutarti moltissimo a chiarire le tue emozioni, i tuoi desideri, il tuo orientamento sessuale e a prendere decisioni più serene, senza sensi di colpa o paure paralizzanti. È un percorso che meriti di fare con rispetto verso te stessa.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire e affrontare al meglio questa situazione complessa, rivolgersi ad uno specialista.
DOTTORESSA SILVIA PARISI
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
ti ringrazio innanzitutto per aver condiviso la tua storia con così tanta sincerità e profondità. Hai descritto in modo molto lucido la complessità della tua situazione, sia sul piano relazionale sia sul piano personale e identitario.
Sul tuo rapporto di coppia: è evidente che tu e il tuo ragazzo siate due persone diverse sotto molti aspetti, dai gusti (romanticismo, viaggi, cultura) ai modi di comunicare e di vivere la relazione. Lui sembra mostrare amore con la presenza quotidiana e il coinvolgerti nella sua vita, ma tu senti la mancanza di attenzioni più emotive e romantiche, che per te sono fondamentali. Il fatto che tu ti senta in colpa perché lui “ha la testa sulle spalle” o perché lo hai aiutato molto non significa che i tuoi bisogni emotivi siano meno validi. Non sei ingrata: semplicemente desideri vivere una relazione che ti rispecchi di più.
Il cambiamento che hai visto in lui è stato importante, e certamente c’è stato un tuo ruolo determinante. Tuttavia, una relazione sana non dovrebbe basarsi sul “plasmare” l’altro o sul senso di debito. Se oggi ti senti distante da ciò che vorresti per te, è giusto chiederti se stai restando più per riconoscenza o per amore.
Sul tuo orientamento sessuale: le tue parole rivelano che questa parte di te non è mai davvero scomparsa, nonostante tu l’abbia a lungo repressa. Il tuo interesse verso le donne non appare soltanto come curiosità, ma come un bisogno autentico di capire meglio chi sei e cosa desideri. È anche comprensibile la paura di affrontare il giudizio familiare o sociale, soprattutto in un contesto più piccolo e tradizionale.
Il fatto che a lungo termine provi un certo “schifo sessuale” verso gli uomini può essere un segnale da esplorare con attenzione, perché può avere diverse spiegazioni (legate all’orientamento, ma anche ad aspetti emotivi o relazionali).
Non sei obbligata a prendere decisioni drastiche subito. A volte può essere utile darsi il permesso di conoscersi meglio prima di fare scelte definitive. Tuttavia, se dentro di te senti che la relazione attuale non ti rappresenta più o non ti rende felice, è giusto rispettare anche questa consapevolezza. Non si tratta solo di “non far mancare nulla materialmente”, ma di sentirsi pienamente viste, amate e realizzate.
Cosa dire al tuo ragazzo? È comprensibile che ti senta bloccata su come affrontare un eventuale discorso con lui. Non sei obbligata a spiegargli tutto nei minimi dettagli finché non ti senti pronta. Tuttavia, se la relazione non ti rende più serena, potresti iniziare a dirgli che senti di avere bisogni diversi, che stai vivendo una grande confusione su chi sei e su cosa desideri nella tua vita, e che questo coinvolge anche aspetti profondi della tua identità. Non sarebbe corretto però continuare la relazione se senti che non è più autentica per te, perché rischi di ferire te stessa e lui.
Il dubbio se tu sia bisessuale o lesbica non ha bisogno di una risposta immediata. L’orientamento sessuale è un aspetto complesso e personale, che spesso richiede tempo per essere definito. È normale sentirsi confuse, specialmente se non hai avuto esperienze complete con entrambi i sessi.
Il consiglio più importante: non sei sola in tutto questo. Parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta può aiutarti moltissimo a chiarire le tue emozioni, i tuoi desideri, il tuo orientamento sessuale e a prendere decisioni più serene, senza sensi di colpa o paure paralizzanti. È un percorso che meriti di fare con rispetto verso te stessa.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire e affrontare al meglio questa situazione complessa, rivolgersi ad uno specialista.
DOTTORESSA SILVIA PARISI
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Io partirei da una domanda semplice, ma che forse nessuno ti ha mai posto con il dovuto silenzio intorno: che rapporto hai avuto con tuo padre?
C’era davvero? Ti ha mai guardata — non come bambina da proteggere, ma come donna in crescita? Oppure era uno sguardo vuoto, assente, distante… o peggio, troppo invischiato con tua madre?
Te lo chiedo perché qui il desiderio sembra negato. E quando il desiderio è negato, spesso l’unico modo per viverlo è scavalcare la legge.
Allora l’omosessualità non è solo attrazione. È un modo di poter godere finalmente senza essere colpevole.
In altre parole: se non posso desiderare ciò che è previsto, allora desidero ciò che non è previsto, dove la legge del padre non arriva.
Perché — e questo lo dico senza sconti — se nessuno ti ha mai detto “sei libera di amare”, allora amerai solo dove non ti possano giudicare.
Lui ti ha forse amato come una figlia-modello, quella che ha salvato, trasformato, sostenuto.
Ma tu — mentre lo plasmavi, dove stavi?
Chi ti vedeva davvero, mentre tu salvavi lui?
Tu dici che lui non ricorda le tue canzoni preferite. Ma forse sei tu che non ricordi più la tua voce.
Forse sei tu che ti sei “prolissamente” allontanata da te stessa, come se scrivendo e facendo tanto, tenessi a distanza qualcosa che fa troppa paura.
A cosa serve questa distanza?
A non guardare il vuoto?
A non sentire che stai recitando in un copione che non hai scelto?
Allora, prima ancora di chiederti se sei lesbica, bisessuale o confusa… chiediti se sei libera.
E soprattutto: di chi è stato il primo sguardo che ti ha fatto sentire in colpa per ciò che provavi?
Questo è il lavoro. Non dare risposte affrettate, ma restare accanto alle domande giuste finché non ti aprono la strada.
Dott. Francesco Paolo Coppola
Psicologo – Psicoterapeuta esperienziale
(Online e in presenza – Napoli)
Approccio integrato: Gestalt, Analisi Transazionale, meditazione e lavoro sul corpo
C’era davvero? Ti ha mai guardata — non come bambina da proteggere, ma come donna in crescita? Oppure era uno sguardo vuoto, assente, distante… o peggio, troppo invischiato con tua madre?
Te lo chiedo perché qui il desiderio sembra negato. E quando il desiderio è negato, spesso l’unico modo per viverlo è scavalcare la legge.
Allora l’omosessualità non è solo attrazione. È un modo di poter godere finalmente senza essere colpevole.
In altre parole: se non posso desiderare ciò che è previsto, allora desidero ciò che non è previsto, dove la legge del padre non arriva.
Perché — e questo lo dico senza sconti — se nessuno ti ha mai detto “sei libera di amare”, allora amerai solo dove non ti possano giudicare.
Lui ti ha forse amato come una figlia-modello, quella che ha salvato, trasformato, sostenuto.
Ma tu — mentre lo plasmavi, dove stavi?
Chi ti vedeva davvero, mentre tu salvavi lui?
Tu dici che lui non ricorda le tue canzoni preferite. Ma forse sei tu che non ricordi più la tua voce.
Forse sei tu che ti sei “prolissamente” allontanata da te stessa, come se scrivendo e facendo tanto, tenessi a distanza qualcosa che fa troppa paura.
A cosa serve questa distanza?
A non guardare il vuoto?
A non sentire che stai recitando in un copione che non hai scelto?
Allora, prima ancora di chiederti se sei lesbica, bisessuale o confusa… chiediti se sei libera.
E soprattutto: di chi è stato il primo sguardo che ti ha fatto sentire in colpa per ciò che provavi?
Questo è il lavoro. Non dare risposte affrettate, ma restare accanto alle domande giuste finché non ti aprono la strada.
Dott. Francesco Paolo Coppola
Psicologo – Psicoterapeuta esperienziale
(Online e in presenza – Napoli)
Approccio integrato: Gestalt, Analisi Transazionale, meditazione e lavoro sul corpo
Buongiorno, descrive una situazione cui, a livello esistenziale, non è possibile rispondere. Le risposte alle sue domande le troverà lei stessa con l'ausilio di un percorso di psicoterapia. Ha bisogno, credo, di focalizzarsi più su se stessa per capire meglio cosa vuole, descrive la relazione col suo ragazzo in base alle cose che ha fatto lei per lui come se gliele avesse chieste ed ora le sembra un ingrato perchè non assume gli atteggiamenti che lei vorrebbe vedere. Non funziona così. Il dubbio sull'orientamento sessuale amplifica quindi l'insoddisfazione che percepisce a livello di coppia. Consiglierei di non scegliere per confronto ("gli altri sono peggio") e mi concentrerei a capire cosa vuole per poi provare ad ottenderlo.
Buongiorno,
il tema dell'orientamento sessuale è molto importante e necessiterebbe un approfondimento maggiore che solo uno spazio di ascolto più ampio come la psicoterapia potrebbe fornirle. Pensi alla possibilità di affidarsi ad uno specialista potrebbe accompagnarla nel trovare le risposte che cerca.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
il tema dell'orientamento sessuale è molto importante e necessiterebbe un approfondimento maggiore che solo uno spazio di ascolto più ampio come la psicoterapia potrebbe fornirle. Pensi alla possibilità di affidarsi ad uno specialista potrebbe accompagnarla nel trovare le risposte che cerca.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, grazie per la tua condivisione, mi permetto di darti del tu per la tua giovane età. Capisco la grande confusione che stai vivendo in questo momento, da una parte legata alla tua relazione e alle cose di questa che non ti soddisfano, dall'altra sulla tua identità e il tuo orientamento sessuale, tema ancora più profondo. Credo che prendere una decisione su due piedi senza aver fatto un percorso di esplorazione di te stessa, del tuo mondo interiore, dei tuoi desideri e dei tuoi bisogni, sessuali e non, sia molto difficile. Il mio suggerimenti è proprio prenderti cura di questo aspetto: cominciare un percorso di esplorazione di te stessa, con il supporto di un professionista di cui puoi fidarti e a cui puoi affidarti, ti aiuterebbe a guardarti dentro meglio, a capirti, a capire che cosa stai cercando e di che cosa hai bisogno. Capisco che la mia non sia una risposta soddisfacente, ma è la più sincera che posso darti: dare un consiglio sulla base di un testo scritto è difficile e forse non ha neanche tanto senso, senza conoscerti e senza avere in mente la tua storia, e come tu vivi la tua storia. Per questo ti suggerisco di cominciare un percorso che possa aiutarti a guardarti e comprenderti nel profondo, in modo da poter poi prendere le decisioni migliori, nel modo più consapevole possibile. Se avessi bisogno mi trovi a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Cara studentessa, fare appello a ciò che sentiamo e che pensiamo rappresenta la strada per capire dove orientarci nella vita. Non sento che il tuo tormento sia uno stallo ma una ricerca, sia interpersonale che intrapsichica. Potrebbe esserti utile un lavoro psicoterapeutico per approfondire questo viaggio dentro e fuori di te alla ricerca di te stessa. Sono disponibile se credi. Buona vita
Buonasera Gentile utente, quante cose ha scritto in questo post! Mentre leggevo ho notato un grande bisogno di raccontarsi, esplorare, scoprirsi. Ha mai pensato di intraprendere un percorso di psicoterapia? Potrebbe aiutarla molto nel dipanare questa confusione e fare un po' di chiarezza. Mi sembra che abbia bene in mente quali siano i punti su cui lavorare: forse, quello che manca, è il coraggio di ascoltarsi veramente. Non mi sento di poterle dire altro in questo spazio, perché gli argomenti da lei portati sono tanti e complessi e meriterebbero ben altro approfondimento. In bocca al lupo! Spero che riesca a trovare la sua strada.
Buongiorno, data la situazione che descrive probabilmente risulta necessario conoscere meglio se stessa e di cosa ha bisogno, prima di capire se interrompere o meno la relazione attuale. Per approfondire la conoscenza di se stessa e prendere consapevolezza dei suoi bisogni potrebbe essere utile un percorso di psicoterapia individuale. Parlare con un professionista la può aiutare a definire se stessa come individuo e poi eventualmente a valutare la decisione da intraprendere.
Buongiorno, grazie per il modo sincero e profondo con cui ti racconti. Le domande che poni toccano tanti aspetti della tua vita: il rapporto con il tuo partner, il senso di colpa, il desiderio di esplorarti, la paura del giudizio. È evidente che hai fatto tanto in questa relazione, ma ora sembri chiederti: chi si sta occupando di me, dei miei bisogni, del mio desiderio?
A volte non si tratta di scegliere tra due persone, ma di iniziare a scegliere per sé. Può essere difficile quando si è cresciuti in contesti che hanno lasciato poco spazio alla libertà di esplorarsi senza sentirsi sbagliati.
Ti chiedo: come sarebbe una relazione in cui ti senti davvero vista e riconosciuta? Cosa vorrebbe dire, oggi, ascoltare davvero quella parte di te che da tempo bussa?
Spesso, percorsi come il tuo beneficiano molto di uno spazio terapeutico, dove poter esplorare tutto questo senza giudizio, con qualcuno che ti accompagni a riconoscere le tue risorse, le tue paure e le tue possibilità.
Riconoscere che si è “confusi” non è un punto debole, ma può essere un momento di svolta, se trattato con cura.
A volte non si tratta di scegliere tra due persone, ma di iniziare a scegliere per sé. Può essere difficile quando si è cresciuti in contesti che hanno lasciato poco spazio alla libertà di esplorarsi senza sentirsi sbagliati.
Ti chiedo: come sarebbe una relazione in cui ti senti davvero vista e riconosciuta? Cosa vorrebbe dire, oggi, ascoltare davvero quella parte di te che da tempo bussa?
Spesso, percorsi come il tuo beneficiano molto di uno spazio terapeutico, dove poter esplorare tutto questo senza giudizio, con qualcuno che ti accompagni a riconoscere le tue risorse, le tue paure e le tue possibilità.
Riconoscere che si è “confusi” non è un punto debole, ma può essere un momento di svolta, se trattato con cura.
Buongiorno, l'identità sessuale non è facile da confermare a noi stessi, e mi sembra che lei questo se lo stia chiedendo. Forse l'esperienza si consulenza con uno psicologo che abbia una specializzazione in sessuologia potrebbe fare al suo caso. Non perché lei abbia problemi di natura sessuale, ma forse di identità sessuale. Un percorso con un professionista, inoltre, potrebbe aiutarla a gestire i vari sensi di colpa che aleggiano nella sua richiesta. Cordiali saluti.
La sua riflessione è intensa, lucida e carica di domande importanti. Quando si tiene dentro di sé una parte così profonda — come l’orientamento o il bisogno di essere visti emotivamente — è naturale sentirsi divisi. Il suo legame di coppia ha radici affettive e storie condivise forti, ma sembra emergere in lei anche un desiderio di conoscersi meglio, di capire davvero chi è e cosa desidera, senza sensi di colpa.
L’orientamento sessuale non è un’etichetta da definire subito: è un processo che si scopre nel tempo, con ascolto e rispetto di sé. E anche il “sentirsi viste” in una relazione non è un capriccio romantico, ma un bisogno legittimo. Forse non si tratta di scegliere tra due persone, ma tra il restare in ciò che è sicuro e conosciuto… e il dare spazio alla sua autenticità, ancora in cerca di voce.
Parlarne in un percorso psicologico le permetterebbe di far chiarezza senza fretta, esplorando tutto ciò che ha dentro con uno sguardo più libero e non giudicante. In questo momento non serve avere tutte le risposte: serve darsi il permesso di cominciare a farsele davvero.
L’orientamento sessuale non è un’etichetta da definire subito: è un processo che si scopre nel tempo, con ascolto e rispetto di sé. E anche il “sentirsi viste” in una relazione non è un capriccio romantico, ma un bisogno legittimo. Forse non si tratta di scegliere tra due persone, ma tra il restare in ciò che è sicuro e conosciuto… e il dare spazio alla sua autenticità, ancora in cerca di voce.
Parlarne in un percorso psicologico le permetterebbe di far chiarezza senza fretta, esplorando tutto ciò che ha dentro con uno sguardo più libero e non giudicante. In questo momento non serve avere tutte le risposte: serve darsi il permesso di cominciare a farsele davvero.
Gentile studentessa,
dalla lettura della sua richiesta di aiuto sento tanta confusione sul "chi sono io realmente?", domanda che mi sembra essere accompagnata da un sentimento di vergogna/imbarazzo. Purtroppo non è possibile fornirle una risposta solo sulla base di queste informazioni, c'è necessità di un esplorazione più profonda. L'invito che le rivolgo è di iniziare un percorso di supporto psicologico in cui possa esplorare meglio i temi che ci ha esposto e che possa accompagnarla in un esplorazione delle sue emozioni, dei suoi desideri. Un percorso con un professionistà saprà condurla alla consapevolezza di sé, dei suoi valori ( ciò che davvero è importante per Lei ) e a fare chiarezza dentro di sé.
Cordiali saluti. dott.ssa Anna Vinci
dalla lettura della sua richiesta di aiuto sento tanta confusione sul "chi sono io realmente?", domanda che mi sembra essere accompagnata da un sentimento di vergogna/imbarazzo. Purtroppo non è possibile fornirle una risposta solo sulla base di queste informazioni, c'è necessità di un esplorazione più profonda. L'invito che le rivolgo è di iniziare un percorso di supporto psicologico in cui possa esplorare meglio i temi che ci ha esposto e che possa accompagnarla in un esplorazione delle sue emozioni, dei suoi desideri. Un percorso con un professionistà saprà condurla alla consapevolezza di sé, dei suoi valori ( ciò che davvero è importante per Lei ) e a fare chiarezza dentro di sé.
Cordiali saluti. dott.ssa Anna Vinci
Buongiorno. Le relazioni amorose, soprattutto se le viviamo da giovani, ci permettono di conoscerci attraverso l'altro, di scoprire parti di noi che ancora non ci erano del tutto note. Per quanto la riguarda, lei sembra essersi scoperta di poter essere di sostegno concreto ed emotivo all'altro, e di essere una persona che ha sempre voglia di immaginare e immaginarsi in situazioni nuove e diverse. Le consiglio, prima di prendere qualsiasi decisione, di confrontarsi con una psicoterapia individuale, dove lei possa portare le sue osservazioni su di sé e comprendere come si integrino nella sua personalità. Un cordiale saluto, dott.ssa Portelli
Buonasera, dovrebbe chiedersi cosa la lega a questo ragazzo, nel profondo. Da ciò che scrive sembra che lei abbia dato tanto, riconosca il valore di lui ma abbia timore di lasciarlo perché"ingrata". Penso che una relazione debba nutrire entrambi i componenti. In merito alla scelta sessuale uomo o donna, non so se la conoscenza di questa ragazza le abbia stimolato dubbi sulla sua e relazione o se il suo bisogno di romanticismo e sentimentalismo le abbia fatto guardare oltre,sta di fatto che in lei questo tema non è chiaro. Io le suggerisco di approfondire queste tematiche con un professionista. La chiarezza è la base di partenza per scelte soddisfacenti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno. Mi sembra di capire che questo conflitto interiore è iniziato dalla sua adolescenza. Non so se ha iniziato una psicoterapia individuale perchè, quando ci si sente in un bivio e non sappiamo quale strada percorrere, un percorso terapeutico potrebbe essere una possibile soluzione per prendere maggiore consapevolezza della propria identità e di ciò che vogliamo vagliando tutte le possibili dinamiche sottostanti. Grazie. Un saluto.
Buonasera, quello che sta vivendo è un momento complesso, sente che qualcosa dentro di lei sta cercando spazio, comprensione e verità. La relazione con il suo ragazzo, per quanto piena di aspetti “giusti”, sembra non corrispondere più ai suoi bisogni più intimi, sia emotivi che identitari.
Il punto non è solo cosa fa lui o quanto lei abbia investito per “farlo crescere”, ma se oggi si sente davvero riconosciuta, amata e libera di essere sé stessa. Il dubbio sull’orientamento sessuale non è una colpa, ma un’esigenza di conoscenza di sé che merita ascolto, non giudizio.
Non deve scegliere oggi tra tutto o nulla, ma forse iniziare a chiedersi: sto restando per amore o per senso di colpa e paura? L’amore maturo non si basa solo sulla gratitudine, ma sul sentirsi vivi, accolti, desiderati. È legittimo sentirsi in conflitto, ma reprimere ciò che emerge da anni rischia di ferirla ancora di più. Potrebbe essere utile intraprendere un percorso terapeutico per esplorare con calma la sua identità e i suoi desideri, senza fretta e senza sensi di colpa. Non deve dare spiegazioni che non ha ancora nemmeno per sé.In tutto questo non vi sono errori, sta solo in cercando la sua identità, e in modo coraggioso direi! Le suggerisco di farsi accompagnare da una psicoterapeuta nel suo percorso. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Il punto non è solo cosa fa lui o quanto lei abbia investito per “farlo crescere”, ma se oggi si sente davvero riconosciuta, amata e libera di essere sé stessa. Il dubbio sull’orientamento sessuale non è una colpa, ma un’esigenza di conoscenza di sé che merita ascolto, non giudizio.
Non deve scegliere oggi tra tutto o nulla, ma forse iniziare a chiedersi: sto restando per amore o per senso di colpa e paura? L’amore maturo non si basa solo sulla gratitudine, ma sul sentirsi vivi, accolti, desiderati. È legittimo sentirsi in conflitto, ma reprimere ciò che emerge da anni rischia di ferirla ancora di più. Potrebbe essere utile intraprendere un percorso terapeutico per esplorare con calma la sua identità e i suoi desideri, senza fretta e senza sensi di colpa. Non deve dare spiegazioni che non ha ancora nemmeno per sé.In tutto questo non vi sono errori, sta solo in cercando la sua identità, e in modo coraggioso direi! Le suggerisco di farsi accompagnare da una psicoterapeuta nel suo percorso. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
il quadro iniziale pone in luce un modo totalmente diverso di vivere l'esperienza dello stare in coppia con aspettative e comportamenti molto differenti che forse andrebbero valutati attentamente; la seconda parte del suo racconto apre un quesito sulle sue preferenze sessuali e cio non puo trovare grandi risposte in quanto il quadro va affrontato prima in terapia e poi ,a mente lucida e con la consapevolezza di cosa abbiamo bisogno, assumere delle decisioni ponderate che le possano dare una serentità che oggi non ha.
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