Sono una ragazza di 33 che si sente completamente vuota e inutile. Vivo perché respiro. Non riesco a
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risposte
Sono una ragazza di 33 che si sente completamente vuota e inutile. Vivo perché respiro. Non riesco a dare una svolta perché non ho interesse nel fare qualcosa.
Mi dispiace che tu stia attraversando un momento così difficile. Quando ci si sente vuoti e senza scopo, anche le cose più semplici possono sembrare insormontabili. Un percorso psicologico potrebbe aiutarti a ricostruire senso anche se ora ti sembra impossibile. Il fatto che tu abbia scritto qui è già un piccolo atto di cura verso te stessa.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile, quello che descrive è una sensazione di vuoto e di mancanza di senso che può essere molto faticosa e difficile da condividere con gli altri; riconosco il coraggio che ha avuto nell’esprimere questo disagio. Spesso, quando tutto appare privo di interesse e ogni sforzo sembra inutile, ci si può sentire profondamente soli, ed è comprensibile sentirsi demotivati. A volte, anche solo mettere in parole quello che prova può rappresentare un piccolo passo verso la comprensione di sé e l’inizio di un percorso diverso. Da come scrive emerge un grande desiderio di cambiamento, anche se in questo momento sente di non avere le energie per farlo. In questi casi può essere importante prendersi il tempo per ascoltarsi, con delicatezza, senza giudizio, e considerare la possibilità di riscoprire insieme nuove prospettive o significati, partendo proprio da questo suo sentire. Rimango a disposizione, dott.ssa Rizzotti
Buongiorno, grazie per aver condiviso ciò che stai vivendo. Probabilmente stai attraversando una fase della tua vita in cui la realtà che ti circonda non riesce a darti i giusti stimoli per farti sentire motivata all'azione e apprezzata per la persona che sei. è una sofferenza reale e profonda, degna di essere ascoltata. Questi pensieri possono essere frutto di uno stato psicologico che non ti consente di individuare le risorse dentro e fuori di te. Il primo passo lo hai già fatto condividendo tutto questo, ora potrebbe essere utile iniziare un percorso di supporto psicologico con un professionista. Sarà bello notare, insieme ad un'altra figura, come probabilmente esistano già possibilità da cui partire per risollevarti e scoprire il bello intorno a te.
Un saluto
Dott.ssa Giulia Candelaresi
Un saluto
Dott.ssa Giulia Candelaresi
Gentile utente,
quello che sta attraversando merita ascolto e attenzione, senza giudizio. Sentirsi vuoti o senza direzione può essere molto doloroso, ma non è una condizione immutabile. Se desidera esplorare questo momento con qualcuno al suo fianco, sono disponibile per un colloquio. Mi contatti pure in privato.
Un caro saluto,
Dott.ssa Anna Bruti – Psicologa
quello che sta attraversando merita ascolto e attenzione, senza giudizio. Sentirsi vuoti o senza direzione può essere molto doloroso, ma non è una condizione immutabile. Se desidera esplorare questo momento con qualcuno al suo fianco, sono disponibile per un colloquio. Mi contatti pure in privato.
Un caro saluto,
Dott.ssa Anna Bruti – Psicologa
Cara, innanzitutto voglio dirti che non sei sola e che ciò che descrivi è qualcosa che molte persone possono vivere, anche se in forme e intensità diverse. Sentirsi vuoti, inutili, vivere come se si stesse semplicemente “tirando avanti” senza scopo, può essere segno di una sofferenza psicologica importante, come ad esempio una depressione o uno stato di profondo disagio emotivo.
Spesso in questi momenti si perde interesse per le attività quotidiane, ci si sente bloccati e senza energie per cambiare la propria situazione. È importante non giudicarsi per quello che si sta provando: non è colpa tua se ti senti così.
Il passo più utile, anche se può sembrare difficile, è proprio chiedere aiuto. Parlare con uno psicologo o psicoterapeuta può aiutarti a comprendere meglio l’origine di questo senso di vuoto, a individuare le risorse interiori che magari in questo momento non riesci a vedere e a trovare strumenti concreti per uscire da questa condizione.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Spesso in questi momenti si perde interesse per le attività quotidiane, ci si sente bloccati e senza energie per cambiare la propria situazione. È importante non giudicarsi per quello che si sta provando: non è colpa tua se ti senti così.
Il passo più utile, anche se può sembrare difficile, è proprio chiedere aiuto. Parlare con uno psicologo o psicoterapeuta può aiutarti a comprendere meglio l’origine di questo senso di vuoto, a individuare le risorse interiori che magari in questo momento non riesci a vedere e a trovare strumenti concreti per uscire da questa condizione.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno gentile utente,
leggendo il suo messaggio ho la sensazione che lei abbia già deciso tutto.
“Come sono le cose” e “come non sono”. “Perché” sono in quel modo.
Si direbbe che lei “sa già tutto”.
Non fa nessuna richiesta. Non ci pone nessuna domanda.
Ma, allora, a che scopo ci scrive?
Qualcosa che lei non sa, ci deve dunque essere, altrimenti non ci comunicherebbe i suoi pensieri…
Le propongo allora di provare ad invertire “le cause con gli effetti”.
Ad esempio: “Vivo perché respiro” lo faccia diventare “Respiro perché sono viva”.
“Vivo perché respiro” suona come “ il mio respirare non ha senso, è un puro atto meccanico”. Toglie senso all'atto di respirare. Invece “respiro perché sono viva” dà senso all'atto di respirare. Pone l'accento che, grazie a questo, lei è viva! Per quanto lei si possa sentire male, lei è viva.
“Non riesco a dare una svolta perché non ho interesse nel fare qualcosa” lo faccia diventare “Siccome non dò una svolta alla mia vita, non mi interessa nulla”.
Provi a “svoltare”, come può, come riesce, come le viene e vediamo se dietro l'angolo trova qualcosa di interessante…
Finchè pensiamo di sapere già tutto, di prevedere già tutto, di poter controllare tutto, niente di nuovo può arrivare…
Si dia una possibilità.
Un cordiale saluto.
leggendo il suo messaggio ho la sensazione che lei abbia già deciso tutto.
“Come sono le cose” e “come non sono”. “Perché” sono in quel modo.
Si direbbe che lei “sa già tutto”.
Non fa nessuna richiesta. Non ci pone nessuna domanda.
Ma, allora, a che scopo ci scrive?
Qualcosa che lei non sa, ci deve dunque essere, altrimenti non ci comunicherebbe i suoi pensieri…
Le propongo allora di provare ad invertire “le cause con gli effetti”.
Ad esempio: “Vivo perché respiro” lo faccia diventare “Respiro perché sono viva”.
“Vivo perché respiro” suona come “ il mio respirare non ha senso, è un puro atto meccanico”. Toglie senso all'atto di respirare. Invece “respiro perché sono viva” dà senso all'atto di respirare. Pone l'accento che, grazie a questo, lei è viva! Per quanto lei si possa sentire male, lei è viva.
“Non riesco a dare una svolta perché non ho interesse nel fare qualcosa” lo faccia diventare “Siccome non dò una svolta alla mia vita, non mi interessa nulla”.
Provi a “svoltare”, come può, come riesce, come le viene e vediamo se dietro l'angolo trova qualcosa di interessante…
Finchè pensiamo di sapere già tutto, di prevedere già tutto, di poter controllare tutto, niente di nuovo può arrivare…
Si dia una possibilità.
Un cordiale saluto.
Le sue parole sono brevi, ma arrivano con grande intensità. Dire di sentirsi “vuota e inutile”, di vivere solo “perché si respira”, è una forma di sofferenza che spesso resta silenziosa, ma che dentro può fare molto rumore. Il fatto che abbia trovato il coraggio di scrivere, anche solo poche righe, è già un atto significativo.
Quello che descrive sembra una perdita profonda di senso e di motivazione, una stanchezza esistenziale che non è solo “tristezza” o “apatia”, quanto piuttosto qualcosa che invade la prospettiva sul futuro e il valore di sé. Non è debolezza, non è pigrizia. È una condizione che ha bisogno di ascolto, cura e accompagnamento, perché non si affronta da soli, e non si risolve con un gesto di volontà.
La mancanza di desiderio, l’indifferenza verso ogni possibilità di cambiamento, il sentirsi fuori dal flusso della vita sono spesso sintomi di una depressione profonda o di una fase critica del proprio percorso personale. Anche questi momenti, per quanto bui, possono trasformarsi in punti di svolta, se trovano spazio in un dialogo autentico, protetto, professionale.
Le consiglio con grande rispetto di valutare un confronto psicologico, anche solo per iniziare a dare un nome e un contorno a questo vuoto. Se lo desidera, sono a disposizione per approfondire insieme con attenzione e rispetto, nei tempi e nei modi che sente possibili per lei.
Non è sola, e questa sensazione (per quanto oggi totalizzante) non definisce chi è, ma solo un momento del suo cammino.
Quello che descrive sembra una perdita profonda di senso e di motivazione, una stanchezza esistenziale che non è solo “tristezza” o “apatia”, quanto piuttosto qualcosa che invade la prospettiva sul futuro e il valore di sé. Non è debolezza, non è pigrizia. È una condizione che ha bisogno di ascolto, cura e accompagnamento, perché non si affronta da soli, e non si risolve con un gesto di volontà.
La mancanza di desiderio, l’indifferenza verso ogni possibilità di cambiamento, il sentirsi fuori dal flusso della vita sono spesso sintomi di una depressione profonda o di una fase critica del proprio percorso personale. Anche questi momenti, per quanto bui, possono trasformarsi in punti di svolta, se trovano spazio in un dialogo autentico, protetto, professionale.
Le consiglio con grande rispetto di valutare un confronto psicologico, anche solo per iniziare a dare un nome e un contorno a questo vuoto. Se lo desidera, sono a disposizione per approfondire insieme con attenzione e rispetto, nei tempi e nei modi che sente possibili per lei.
Non è sola, e questa sensazione (per quanto oggi totalizzante) non definisce chi è, ma solo un momento del suo cammino.
Gentile utente, anche da queste poche righe si percepisce la sofferenza che vive in questo delicato momento della sua vita.
Anche aver trovato il coraggio di scrivere questa richiesta di aiuto, può essere un primo passo importante, verso la ricerca di un cambiamento.
La invito a considerare la possibilità di chiedere un supporto psicologico. Un percorso con un* psi può aiutarla a esplorare ciò che sta vivendo.
Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Rossi
Anche aver trovato il coraggio di scrivere questa richiesta di aiuto, può essere un primo passo importante, verso la ricerca di un cambiamento.
La invito a considerare la possibilità di chiedere un supporto psicologico. Un percorso con un* psi può aiutarla a esplorare ciò che sta vivendo.
Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Rossi
Cara,
grazie per aver trovato il coraggio di condividere come ti senti. Le parole che hai scritto esprimono un disagio profondo, e sentire di vivere “solo perché si respira” può essere davvero faticoso e disorientante.
Vorrei dirti che non sei sola. Tante persone attraversano momenti in cui tutto appare vuoto, privo di significato, e si fa fatica a trovare interesse o motivazione. Ma è proprio da qui, da questo tuo sentire così sincero, che si può cominciare a ricostruire, un passo alla volta.
Intraprendere un percorso di sostegno psicologico può aiutarti a ritrovare te stessa, a capire da dove nasce questo senso di vuoto e a riscoprire, con delicatezza e rispetto dei tuoi tempi, ciò che può darti gratificazione, motivazione e un nuovo senso nella vita. Possiamo lavorare insieme per aiutarti a porre nuovi obiettivi, a coltivare abitudini che ti facciano stare meglio e a ritrovare un contatto autentico con ciò che sei e con ciò che desideri.
Io lavoro sia in presenza presso lo studio a Roma, sia online, per accogliere anche chi vive in altre città. Se ti va, possiamo fissare una prima consulenza gratuita, senza impegno: sarà uno spazio sicuro in cui potrai parlare liberamente della tua situazione. Sarò lieta di ascoltarti e di conoscerti.
Quando e se sentirai che è il momento, io ci sono.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Ilardi
grazie per aver trovato il coraggio di condividere come ti senti. Le parole che hai scritto esprimono un disagio profondo, e sentire di vivere “solo perché si respira” può essere davvero faticoso e disorientante.
Vorrei dirti che non sei sola. Tante persone attraversano momenti in cui tutto appare vuoto, privo di significato, e si fa fatica a trovare interesse o motivazione. Ma è proprio da qui, da questo tuo sentire così sincero, che si può cominciare a ricostruire, un passo alla volta.
Intraprendere un percorso di sostegno psicologico può aiutarti a ritrovare te stessa, a capire da dove nasce questo senso di vuoto e a riscoprire, con delicatezza e rispetto dei tuoi tempi, ciò che può darti gratificazione, motivazione e un nuovo senso nella vita. Possiamo lavorare insieme per aiutarti a porre nuovi obiettivi, a coltivare abitudini che ti facciano stare meglio e a ritrovare un contatto autentico con ciò che sei e con ciò che desideri.
Io lavoro sia in presenza presso lo studio a Roma, sia online, per accogliere anche chi vive in altre città. Se ti va, possiamo fissare una prima consulenza gratuita, senza impegno: sarà uno spazio sicuro in cui potrai parlare liberamente della tua situazione. Sarò lieta di ascoltarti e di conoscerti.
Quando e se sentirai che è il momento, io ci sono.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Ilardi
Ho letto le sue parole e desidero prima di tutto farle sapere che comprendo quanto possa essere difficile convivere ogni giorno con questa sensazione di vuoto e di inutilità. È un dolore silenzioso, che spesso non si vede da fuori, ma che dentro divora energia, motivazione e speranza. Quando scrive che vive solo perché respira, fa capire chiaramente quanto oggi le sembri lontana l’idea di poter sentire di nuovo un senso, un desiderio o anche solo una piccola scintilla di voglia di fare. Vivere uno stato di vuoto emotivo così profondo può avere radici diverse. Spesso nasce da un insieme di pensieri automatici negativi, di convinzioni su di sé che piano piano si sono consolidate, fino a farla sentire come se non ci fosse niente di buono o importante da offrire. Questo tipo di pensieri tende a essere assoluto e rigido: “Non valgo nulla, non serve a niente che io faccia qualcosa, tanto non cambia nulla”. Queste frasi nella mente diventano come una voce costante, che la blocca e la fa sentire prigioniera di una stanchezza interiore che non dà spazio a nuove energie. In un percorso di tipo cognitivo-comportamentale lavorerei con lei proprio su questi pensieri, perché se è vero che ora sente di non avere interesse per nulla, è altrettanto vero che l’interesse e la motivazione non possono apparire dal nulla, come se dovessero scendere dall’alto. Si costruiscono a piccoli passi, con esperienze concrete, anche minime, che pian piano possono scalfire la sensazione di inutilità. Il punto di partenza non è aspettare di “avere voglia” di fare qualcosa, ma scegliere di fare comunque piccole azioni, anche quando non si sente motivata. Questa è una parte essenziale del lavoro: separare ciò che sente da ciò che sceglie di fare. È nella differenza tra questi due piani che spesso, col tempo, si riapre uno spazio di vitalità. Non esiste una svolta magica o improvvisa. È più simile a un allenamento quotidiano. Si tratta di costruire nuove abitudini che interrompano il circolo vizioso del vuoto. Anche solo alzarsi dal letto a un’ora prestabilita, uscire di casa per una breve passeggiata, parlare con qualcuno, fissare un obiettivo minuscolo e raggiungibile. Ognuno di questi gesti, all’inizio, sembra inutile, perché non porta subito una sensazione di pienezza. Ma messi uno accanto all’altro, creano una traccia che poco alla volta insegna alla mente che anche se non si sente motivata, può comunque muoversi. Sarebbe importante anche esplorare quando ha cominciato a sentirsi così, che cosa nella sua storia l’ha portata a spegnersi dentro, quali eventi o relazioni hanno contribuito a costruire questa convinzione di non avere valore. Ciò che ora sente come una condanna definitiva, in realtà racconta ferite e mancanze che forse per troppo tempo ha cercato di ignorare o ha portato sulle spalle in solitudine. Riconoscere queste parti di sé, dare un nome al dolore che sta sotto al vuoto, è spesso il primo passo per cominciare a trasformarlo. Anche se ora non riesce a vedere un senso, lei ha fatto un gesto molto importante: ha scritto. Ha trovato parole per descrivere ciò che sente e ha chiesto aiuto. Questo, già di per sé, è un movimento di vita. È un segnale che una parte di lei non ha del tutto rinunciato a sperare che qualcosa possa cambiare. E a questa parte, per quanto piccola, conviene dare ascolto. Non deve affrontare tutto da sola. Se sente di non avere le forze, può chiedere supporto a un professionista, come ha fatto ora, oppure a una persona di fiducia, qualcuno che possa camminare con lei mentre cerca di capire come riprendere contatto con sé stessa. Il vuoto non è chi lei è. È una condizione che la avvolge ora, ma non la definisce. Dentro di sé esistono ancora risorse, bisogni e desideri che forse sono solo sepolti da troppa fatica o delusione. Lavorando insieme, con pazienza, è possibile riaccenderli, un piccolo passo alla volta. Anche quando sembra impossibile. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buonasera,
comprendo dalle poche parole scritte una grande difficoltà. Non è sola, e non deve gestire tutto questo da sola. Il fatto stesso che lei abbia scritto qui denota una voglia di cambiamento, di riscoperta della sua vita. Le consiglio fortemente un percorso psicologico che possa accogliere le sue emozioni, negative e positive, e che l'aiuti a riscoprire sé stessa con tutte le sue sfaccettature. La vita può riprendere gusto.
Coraggio!
Dott.ssa Alessandra Arena
comprendo dalle poche parole scritte una grande difficoltà. Non è sola, e non deve gestire tutto questo da sola. Il fatto stesso che lei abbia scritto qui denota una voglia di cambiamento, di riscoperta della sua vita. Le consiglio fortemente un percorso psicologico che possa accogliere le sue emozioni, negative e positive, e che l'aiuti a riscoprire sé stessa con tutte le sue sfaccettature. La vita può riprendere gusto.
Coraggio!
Dott.ssa Alessandra Arena
Gentilissima,
mi dispiace sentire che vive in assenza d'èlan vital (di slancio per la vita); per fortuna avverto ancora il suo coraggio a portare questo suo stato emotivo e il bisogno di fare sentire la sua "voce" probabilmente per ricevere ascolto.
Da quanto versa in questo stato di vuoto esistenziale e di mancanza di motivazione?; ha risorse che la possano sostenere, o è sola?
Ha mai contatto un collega?
Anche se al presente non nutre alcun desiderio di cambiamento, recuperare le radici di tale malessere potrebbe essere un movimento gentile verso la comprensione di se stessa e del suo dolore e, attivando nuove scoperte, nuove prospettive, potrebbe magicamente poi liberarsi energia per vivere con maggiore serenità e pienezza.
La saluto, sperando che faccia un passo gentile verso di Sè.
mi dispiace sentire che vive in assenza d'èlan vital (di slancio per la vita); per fortuna avverto ancora il suo coraggio a portare questo suo stato emotivo e il bisogno di fare sentire la sua "voce" probabilmente per ricevere ascolto.
Da quanto versa in questo stato di vuoto esistenziale e di mancanza di motivazione?; ha risorse che la possano sostenere, o è sola?
Ha mai contatto un collega?
Anche se al presente non nutre alcun desiderio di cambiamento, recuperare le radici di tale malessere potrebbe essere un movimento gentile verso la comprensione di se stessa e del suo dolore e, attivando nuove scoperte, nuove prospettive, potrebbe magicamente poi liberarsi energia per vivere con maggiore serenità e pienezza.
La saluto, sperando che faccia un passo gentile verso di Sè.
Buonasera e grazie per essere qui con noi.
Che dire: a 33 anni sentirsi vuoti, inutili, come se si vivesse solo perché si respira non è una condizione che può essere descritta solo tristezza.
È una condizione che merita ascolto, tempo e uno spazio sicuro in cui poterla esplorare.
Spesso, dietro al senso di vuoto, c’è una storia che non è stata ancora vista o raccontata fino in fondo.
Il fatto che tu riesca a dare voce a ciò che provi è già un atto di forza.
Non sei sola e non sei senza via d’uscita, semplicemente a volte serve qualcuno accanto per aiutarti a ritrovare senso, direzione e contatto con parti di te che forse hai dovuto mettere a tacere.
Se senti che è il momento di prenderti cura di te, puoi pensare di iniziare un percorso psicologico non per “aggiustare” qualcosa, ma per capire chi sei, cosa porti con te, come tornare a sentire la vita dentro e interesse per qualcosa.
Buona serata!
Che dire: a 33 anni sentirsi vuoti, inutili, come se si vivesse solo perché si respira non è una condizione che può essere descritta solo tristezza.
È una condizione che merita ascolto, tempo e uno spazio sicuro in cui poterla esplorare.
Spesso, dietro al senso di vuoto, c’è una storia che non è stata ancora vista o raccontata fino in fondo.
Il fatto che tu riesca a dare voce a ciò che provi è già un atto di forza.
Non sei sola e non sei senza via d’uscita, semplicemente a volte serve qualcuno accanto per aiutarti a ritrovare senso, direzione e contatto con parti di te che forse hai dovuto mettere a tacere.
Se senti che è il momento di prenderti cura di te, puoi pensare di iniziare un percorso psicologico non per “aggiustare” qualcosa, ma per capire chi sei, cosa porti con te, come tornare a sentire la vita dentro e interesse per qualcosa.
Buona serata!
Carissima, rispetto alle problematiche da lei lamentate e alla sua richiesta, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia Metacognitiva, un approccio che si colloca nell'ambito della terza generazione delle terapie Cognitivo-Comportamentali e che vanta crescenti evidenze empiriche di efficacia. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cordiali saluti. Dott.ssa Daniela Voza
Buongiorno gentile Utente, le sue parole, così brevi e dirette, raccontano un vissuto profondo e molto doloroso. Sentirsi vuoti, inutili, come se l’unico motivo per cui si continua a vivere fosse un automatismo come il respiro, è una condizione che può sembrare spaventosa e senza via d’uscita. Ma il fatto che lei abbia deciso di scrivere e condividere questo sentire è, in realtà, un segnale importante: significa che, nonostante tutto, dentro di lei esiste ancora un bisogno, una voce che cerca ascolto.
Quando si arriva a non provare più interesse per nulla, quando ogni cosa appare priva di senso o di attrattiva, spesso non si tratta di mancanza di volontà o di debolezza. È piuttosto il risultato di un dolore che ha sedimentato a lungo, di una stanchezza emotiva che ha consumato le energie, lasciando spazio solo a un senso di assenza. Ed è proprio da qui che si può cominciare: non cercando subito delle soluzioni, ma iniziando a dare voce a questa fatica, a questo vuoto che ha un suo significato e che, se accolto con delicatezza, può essere lentamente compreso e trasformato.
Si è probabilmente sentita sola in questo vissuto, e magari anche giudicata da sé stessa o dagli altri. Ma è importante sapere che ciò che sta vivendo può essere affrontato. Non è raro attraversare periodi in cui la vita sembra sospesa, in cui tutto appare spento. Ma non è un destino immutabile. C'è un percorso possibile — graduale, rispettoso dei suoi tempi — in cui questo vuoto può cominciare ad avere un senso diverso e in cui può riaffiorare, piano piano, un desiderio, anche minimo, su cui ricostruire.
In queste situazioni, un supporto psicologico può fare una grande differenza. Non si tratta semplicemente di “trovare una svolta”, ma di ricominciare a sentire. Di essere accompagnati nel dare un nome a questo stato, comprenderne le radici, e riscoprire che dentro di sé esiste ancora qualcosa che merita attenzione e cura, anche se ora sembra silenzioso.
La invito, se se la sente, a non rimanere sola con questo dolore. Chiedere aiuto non è un atto di resa, ma un primo gesto di rispetto verso sé stessi. E anche solo questo suo messaggio è già un inizio.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Quando si arriva a non provare più interesse per nulla, quando ogni cosa appare priva di senso o di attrattiva, spesso non si tratta di mancanza di volontà o di debolezza. È piuttosto il risultato di un dolore che ha sedimentato a lungo, di una stanchezza emotiva che ha consumato le energie, lasciando spazio solo a un senso di assenza. Ed è proprio da qui che si può cominciare: non cercando subito delle soluzioni, ma iniziando a dare voce a questa fatica, a questo vuoto che ha un suo significato e che, se accolto con delicatezza, può essere lentamente compreso e trasformato.
Si è probabilmente sentita sola in questo vissuto, e magari anche giudicata da sé stessa o dagli altri. Ma è importante sapere che ciò che sta vivendo può essere affrontato. Non è raro attraversare periodi in cui la vita sembra sospesa, in cui tutto appare spento. Ma non è un destino immutabile. C'è un percorso possibile — graduale, rispettoso dei suoi tempi — in cui questo vuoto può cominciare ad avere un senso diverso e in cui può riaffiorare, piano piano, un desiderio, anche minimo, su cui ricostruire.
In queste situazioni, un supporto psicologico può fare una grande differenza. Non si tratta semplicemente di “trovare una svolta”, ma di ricominciare a sentire. Di essere accompagnati nel dare un nome a questo stato, comprenderne le radici, e riscoprire che dentro di sé esiste ancora qualcosa che merita attenzione e cura, anche se ora sembra silenzioso.
La invito, se se la sente, a non rimanere sola con questo dolore. Chiedere aiuto non è un atto di resa, ma un primo gesto di rispetto verso sé stessi. E anche solo questo suo messaggio è già un inizio.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Gentile utente, quella che descrive è una situazione frustrante ed emotivamente difficile. Qualora non lo avesse già intrapreso la inviterei a valutare un percorso di psicoterapia al fine di avviare un processo di cambiamento.
Buonasera, per fortuna a questo mondo nessuno, dico nessuno, è inutile. Mi sembra il suo, anche se dice poco, un tratto depressivo, per il quale Le consiglio di rivolgersi ad un professionista.
Se non lo ritiene opportuno, guardi i suoi sogni nel cassetto, sono certo che ne avrà, cominci da piccole cose, una alla volta, a metterne in pratica qualcuno, anche uno, anche un gesto iniziale, poi un altro piano piano, vedrà che la vita rifiorirà, e che il modno le sorride ancora!
Se non lo ritiene opportuno, guardi i suoi sogni nel cassetto, sono certo che ne avrà, cominci da piccole cose, una alla volta, a metterne in pratica qualcuno, anche uno, anche un gesto iniziale, poi un altro piano piano, vedrà che la vita rifiorirà, e che il modno le sorride ancora!
Buonasera, a fronte del grande malessere che esperisce sarebbe importante cercare un aiuto terapeutico. Un caro saluto
Gentile utente,
quando si arriva a sentirsi “vuoti” e senza desideri, spesso non è perché non si ha nulla da dare, ma perché si è dato troppo — o troppo a lungo — senza ricevere nutrimento in cambio.
Il punto non è sforzarsi di trovare motivazione, ma iniziare da piccole azioni diverse, anche minime, che spezzino il ciclo dell’immobilità e portino un primo senso di efficacia.
In Terapia Breve Strategica lavoriamo proprio su questo: non aspettare di “sentirsi meglio” per agire, ma agire in modo nuovo per cambiare ciò che si prova.
Non è colpa sua se ora sente il mondo spento. Ma può essere merito suo iniziare a riaccenderlo, un passo per volta.
Resto a disposizione se desidera un confronto più approfondito.
Dott.ssa Alessandra Motta – Psicologa Strategica
quando si arriva a sentirsi “vuoti” e senza desideri, spesso non è perché non si ha nulla da dare, ma perché si è dato troppo — o troppo a lungo — senza ricevere nutrimento in cambio.
Il punto non è sforzarsi di trovare motivazione, ma iniziare da piccole azioni diverse, anche minime, che spezzino il ciclo dell’immobilità e portino un primo senso di efficacia.
In Terapia Breve Strategica lavoriamo proprio su questo: non aspettare di “sentirsi meglio” per agire, ma agire in modo nuovo per cambiare ciò che si prova.
Non è colpa sua se ora sente il mondo spento. Ma può essere merito suo iniziare a riaccenderlo, un passo per volta.
Resto a disposizione se desidera un confronto più approfondito.
Dott.ssa Alessandra Motta – Psicologa Strategica
Gentile utente, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Le consiglio di considerare un percorso di supporto psicologico che possa aiutarla a comprendere le cause del suo malessere e a individuare strategie efficaci per affrontarlo. È molto giovane, ed è proprio questo il momento giusto per prendersi cura di sé e migliorare la qualità della propria vita.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
salve, con queste info , richiede una terapia psicoterapeutica grazie
Cara ragazza,
immagino quanto possa essere doloroso sentirsi vuota, inutile e senza una direzione. Ci sono momenti in cui tutto perde colore e senso, in cui ci si sente immobili e bloccati.
In queste fasi, è possibile che la fiamma interna che avevi si sia affievolita e che sia necessario il sostegno di un professionista per provare a ravvivarla.
Quello che stai vivendo merita di essere espresso, ascoltato e accolto. Anche se adesso tutto sembra fermo, è possibile ritrovare un senso in ciò che fai, entrando nuovamente in contatto con te stessa.
Se lo desideri, sono disponibile ad accompagnarti in un percorso di supporto psicologico.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Patricia Bonaventura
immagino quanto possa essere doloroso sentirsi vuota, inutile e senza una direzione. Ci sono momenti in cui tutto perde colore e senso, in cui ci si sente immobili e bloccati.
In queste fasi, è possibile che la fiamma interna che avevi si sia affievolita e che sia necessario il sostegno di un professionista per provare a ravvivarla.
Quello che stai vivendo merita di essere espresso, ascoltato e accolto. Anche se adesso tutto sembra fermo, è possibile ritrovare un senso in ciò che fai, entrando nuovamente in contatto con te stessa.
Se lo desideri, sono disponibile ad accompagnarti in un percorso di supporto psicologico.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Patricia Bonaventura
Buongiorno, le sue parole esprimono un dolore profondo e una fatica che merita attenzione, rispetto e ascolto. Sentirsi vuoti e inutili può essere un’esperienza disarmante, soprattutto quando sembra mancare la forza o il senso per dare una direzione alla propria vita.
Ciò che sta vivendo non è raro, ma è importante sapere che non è destinato a restare così per sempre. Anche quando tutto sembra fermo, dentro di sé possono esserci spazi ancora inesplorati, bisogni silenziosi che attendono solo un luogo sicuro dove poter emergere.
L’invito che mi sento di farle, con grande rispetto, è di non restare sola in questo momento. Con un percorso di ascolto e supporto psicologico si può cominciare, un passo alla volta, a dare voce a ciò che sente, a comprendere meglio questo senso di vuoto e trovare, insieme, una strada più gentile verso di sé.
Se desidera, può contattarmi: sarò lieta di accoglierla con cura e senza giudizio.
Un caro saluto.
Dott.ssa Stefania Conti, Psciologa
Ciò che sta vivendo non è raro, ma è importante sapere che non è destinato a restare così per sempre. Anche quando tutto sembra fermo, dentro di sé possono esserci spazi ancora inesplorati, bisogni silenziosi che attendono solo un luogo sicuro dove poter emergere.
L’invito che mi sento di farle, con grande rispetto, è di non restare sola in questo momento. Con un percorso di ascolto e supporto psicologico si può cominciare, un passo alla volta, a dare voce a ciò che sente, a comprendere meglio questo senso di vuoto e trovare, insieme, una strada più gentile verso di sé.
Se desidera, può contattarmi: sarò lieta di accoglierla con cura e senza giudizio.
Un caro saluto.
Dott.ssa Stefania Conti, Psciologa
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